ilTorinese

Pnrr, Graziano: industria del falso pericolo per ricerca

Il presidente del Polo tecnologico piemontese: «Senza tutele imprese a rischio»

TORINO – «Le eccellenze tecnologiche e scientifiche italiane sono a rischio. La contraffazione dei prodotti, del know how e di tutto il patrimonio informativo immateriale delle aziende mina il nostro sistema produttivo e, purtroppo, ad oggi non esistono strumenti di difesa efficaci per contrastarla».

Lo ha detto Antonio Graziano, presidente del Polo tecnologico piemontese e responsabile Salute del Forum italiano dell’export, intervenendo alla presentazione della quinta edizione degli Stati generali dell’export che si terrà in Piemonte il 29 e 30 settembre.

«Gli stessi processi di falsificazione sono diventati così elaborati e raffinati da rendere ancor più difficile l’attività di contrasto – ha aggiunto –. Purtroppo, in Italia scontiamo ancora una concezione retrograda che vede nel brevetto uno strumento di profitto invece che di avanzamento tecnologico e di conoscenza, come accade invece in America o nel resto d’Europa. Un errore che fa male alle aziende ma soprattutto al circuito della conoscenza».

«Il Pnrr ci offrirà l’occasione di investire moltissimo nella ricerca ma bisognerà tutelare i traguardi che saranno raggiunti – ha proseguito Graziano –. Se non proteggiamo la proprietà intellettuale, anche attraverso le nostre rappresentanze all’estero, non ha senso profondere tanto impegno e tante risorse nella ricerca se questa diventerà poi preda di saccheggio e conquista da parte di altri soggetti, di altre nazioni. E, alla fine, avremo investito tanti soldi per favorire i nostri competitor stranieri».

«Qualunque atto dell’intelletto italiano dovrebbe trovare una forte protezione a livello culturale – ha concluso Graziano – prima ancora che normativo o giudiziario. È uno scatto culturale, di approccio che il nostro Paese e la nostra classe dirigente devono fare a tutela non della singola azienda o della singola scoperta ma della funzionalità dell’intero sistema».

Alla scoperta di reperti longobardi mai visti

Appuntamento di assoluto rilievo storico-archeologico nel “Museo Civico” di Cuneo in “Palazzo Santa Croce”

Venerdì 7 luglio

Cuneo

Andranno in bella mostra e in visione, per la prima volta, al pubblico gli antichi reperti ritrovati negli scavi della necropoli longobarda di Sant’Albano Stura, la più grande d’Italia, e da poco trasferiti da Torino a Cuneo, nei depositi delle Collezioni Museali cuneesi di “Palazzo Santa Croce”, al civico 6 di via Santa Croce. L’appuntamento, con visita guidata (condotta dall’archeologo Gian Battista Garbarino, funzionario della “Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio” delle province di Alessandria, Asti e Cuneo) è per venerdì 7 luglio, in tre fasce orarie, alle 15,30, 16,30 e 17,30.

 

Per partecipare è d’obbligo la prenotazione  telefonando allo 0171/634175 o scrivendo una mail a museo@comune.cuneo.it. L’iniziativa si inserisce nel programma dell’“ArcheoDay”, che prevede anche alle 11,30, nel “Salone d’onore” del “Municipio di Cuneo” (via Roma 28), la presentazione della prima edizione del “Cuneo Archeofilm” (“Festival Internazionale del cinema di Archeologia Arte Ambiente”) e degli stessi ritrovamenti archeologici longobardi.

Mai finora esposti, e ritrovati nelle 842 “scavate” condotte a Sant’Albano Stura, tutti i reperti sono stati consegnati nell’autunno 2022 in deposito al “Museo Civico” di Cuneo dalla Soprintendenza, che ha oggi autorizzato il Comune di Cuneo a trasferire i ritrovamenti e i beni culturali civici e statali dislocati in vari magazzini della città, al terzo piano di “Palazzo Santa Croce”, inaugurato nel 2017, dopo un intervento di ristrutturazione e restauro volto a creare un “Centro Culturale Polifunzionale” al fine di accogliere non solo il deposito delle collezioni museali ed alcuni fondi archivistici, ma anche una “biblioteca” (0-18) appositamente studiata per sperimentare nuove modalità di fruizione culturale.

Oggi i depositi delle “Collezioni Museali” cuneesi accolgono una notevole quantità di beni culturali e già dal 2016, nel Salone al primo piano del “Museo Civico” di via Santa Maria 10, una selezione dei “corredi” meglio conservati di età longobarda, provenienti dagli scavi condotti a Sant’Albano fra il 2009 e il 2011, esposti attraverso un allestimento originale, innovativo e inclusivo verso i nuovi pubblici dei musei e al passo con le più moderne tecnologie, realizzate grazie a risorse civiche e della “Fondazione CRC”. Nell’estate 2021, inoltre, presso la “Cappella di Sant’Antonio” a Sant’Albano Stura, è stato aperto al pubblico uno “spazio espositivo”dedicato ad altri corredi longobardi provenienti da una necropoli scoperta in frazione Ceriolo, sempre a Sant’Albano Stura.

g.m.

Nelle foto:

–       Reperti longobardi nel deposito del Museo Civico di Cuneo

–       Scavi della necropoli longobarda di Sant’Albano Stura

Iannò: “Ogni mattina uno sporcaccione si alza”

L’interpellanza  sull’Ecocentro di via Salgari

 

“Ogni mattina uno sporcaccione si alza e sa che dovrà correre il più lontano possibile per depositare l’immondizia. E’ l’inizio di una triste storia che si ripete tutti i giorni in via Salgari di fronte all’Ecocentro. Il centro per la raccolta differenziata a due passi da piazza Sofia è diventato quotidianamente una discarica a cielo aperto. Ogni giorno ci sono montagne di rifiuti abbandonate nottetempo di vario genere. Qualche giorno fa è stato segnalato un camion che ha scaricato numerosi serramenti, che diligentemente gli operatori Amiat hanno dovuto portare via. Una situazione ingestibile che dovrebbe essere presa seriamente in considerazione, visto che la zona deve fare i conti con altre situazioni di degrado. Non basterebbe forse installare un paio di telecamere all’ingresso dell’Ecocentro per scoraggiare gli sporcaccioni di turno? Con poca spesa massima resa!”

 

Giuseppe Iannò Torino Libero Pensiero

Gli appuntamenti culturali della Fondazione Torino Musei

7 – 13 luglio 2023

 

VENERDI 7 LUGLIO

 

Venerdì 7 luglio ore 16.30

LUSSO A BISANZIO. FASTI ALLA CORTE D’ORIENTE

Palazzo Madama – visita guidata tematica

L’imperatore di Bisanzio indossava abiti in seta, i cui riflessi e bagliori conferivano alla sua figura e a quella

della sua consorte un’aura divina. Il lusso e la raffinatezza caratterizzavano la corte e l’aristocrazia della capitale: la classe dirigente di Costantinopoli sapeva farsi ammirare.

Nella mostra in corso a Palazzo Madama Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario sono esposti bracciali e anelli, amuleti e pettorali: oggetti di pregio e di fine artigianato, che rivelano quanto il lusso fosse realmente status simbol: come in ogni tempo, come in ogni civiltà antica e moderna.

La visita propone un itinerario “fastoso”, utile per comprendere i diversi aspetti del mondo bizantino.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

Venerdì 7 luglio ore 17

NON È TUTTO ORO QUELLO CHE LUCCICA

MAO – attività per famiglie

L’attività prende avvio dalla visita della nuova mostra Metalli sovrani. Le incisioni e gli sbalzi presenti sui preziosi oggetti esposti provenienti da The Aron Collection saranno lo spunto per l’attività di laboratorio, che prevede la realizzazione di lastrine di rame decorate con la tecnica a sbalzo.

Prenotazione obbligatoria: 011-4436927 – maodidattica@fondazionetorinomusei.it

Costo laboratorio €7 a bambino; adulti ingresso ridotto alle collezioni permanenti.

 

Venerdì 7 luglio ore 19

thefutureisNOW? #4. performance di Silvia Calderoni + Ilenia Caleo dall’azione Zen for Head di Nam June Paik (1962)

MAO – performance

Il MAO è lieto di ospitare venerdì 7 luglio alle ore 19 la performance thefutureisNOW? #4, di Silvia Calderoni e Ilenia Caleo.

ThefutureisNOW? prende avvio dall’azione Zen for Head di Nam June Paik (1962), durante la quale l’artista immerse i capelli in un secchio di inchiostro di china e procedette a tracciare una linea, spostandosi carponi sul pavimento, lasciando poi l’opera aperta a chiunque volesse riprodurla.

Il reenactment dell’azione performativa di Nam June Paik diventa cerimonia rituale, un gesto interpretato dalle due artiste in forma di scrittura vivente, fatta di liquidi vivi, di bioluminescenza, di corpi-batteri, di bioscritture, di tracce che talvolta, come accade con le sostanze inquinanti, tossiche e corrosive, sono destinate a permanere e a lasciare segni visibili.

Ingresso 5€. Biglietti disponibili presso la biglietteria del museo e su Ticketone.

 

 

LUNEDI 10 LUGLIO

 

Lunedì 10 luglio ore 17

UNA VITA, MOLTE LEGGENDE. TEODORA DI BISANZIO SANTA E DIAVOLESSA

Palazzo Madama – conferenza con Paolo Cesaretti, Università degli Studi di Bergamo

Teodora, la più famosa tra le donne di Bisanzio, visse circa 50 anni, dal 500 al 548, e passò metà della sua vita sul trono al fianco dello sposo Giustiniano (secondo alcune interpretazioni, fu una sua vera e propria “collaboratrice”), lasciando un marchio indelebile sul mondo di allora, sospeso tra Oriente e Occidente oltre che tra Tarda Antichità e Medio Evo. Ma forse ancor più profondo e duraturo è il segno da Teodora impresso negli immaginari collettivi di tante tradizioni culturali diverse e a prima vista incompatibili. Il decadentismo europeo la celebra come archetipo della femme fatale, le tradizioni cristiane ortodossa e monofisitica la elevano nel corso dei secoli all’onore degli altari, mentre la Controriforma cattolica la assimila a una “furia infernale”. Gli stessi scrittori di epoca giustinianea ora la esaltano come “la più intelligente di tutti e di sempre”, ora la denigrano come una “rovina dell’umana stirpe”, e quest’ultimo accento risuona nelle voci di Gibbon e di Voltaire. In anni recenti la cultura femministica fa di Teodora una sua “icona”, mentre il mosaico ravennate che la ritrae con il suo seguito continua a incantare migliaia di visitatori. Sulle ragioni e sugli intrecci di questo caleidoscopio storico-culturale interviene – con il corredo di alcune immagini significative – Paolo Cesaretti, che all’epoca di Teodora e di Giustiniano ha dedicato un’ampia serie di pubblicazioni.

La conferenza fa parte del ciclo, che approfondisce alcuni dei temi presentati nella mostra Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario, visitabile nella Sala del Senato di Palazzo Madama fino al 28 agosto 2023, attraverso 350 opere provenienti da importanti musei italiani e da oltre venti musei greci.

Paolo Cesaretti è professore associato di Civiltà Bizantina presso l’Università di Bergamo. Condirettore scientifico del periodico di cultura greca “Periptero” (Atene), è membro di numerosi comitati scientifici, associazioni e accademie in Italia e all’estero.

Le sue pubblicazioni, molte delle quali apparse o tradotte all’estero, comprendono edizioni critiche, testi di scavo, monografie, traduzioni commentate di testi bizantini (con particolare riferimento all’agiografia e alla storiografia), classici della bizantinistica novecentesca, articoli scientifici, opere di consultazione sul patrimonio linguistico e mitologico classico.

La sua Teodora. Ascesa di una imperatrice (Mondadori, Milano 2001; nuova ed. Bolis, Azzano P. Paolo [BG] 2021) è stata tradotta in otto lingue straniere e gli è valsa il Premo Grinzane Cavour per la saggistica (2002). Ulteriori riconoscimenti e traduzioni hanno avuto due altre opere di narrative non fiction legate a Bisanzio: L’impero perduto (Mondadori, Milano 2006) e Le quattro mogli dell’imperatore (Mondadori, Milano 2015).

Ha maturato una lunga esperienza nel mondo giornalistico e soprattutto editoriale sin dagli anni universitari. Le sue collaborazioni con quotidiani e periodici vertono su temi legati, oltre che alla cultura bizantina e alla persistenza della cultura classica, anche all’attualità politico-culturale.

Ultimo appuntamento

Lunedì 17 luglio, ore 17

Il nostro debito con Bisanzio

Con Mario Gallina, già Professore ordinario di Storia bizantina presso l’Università degli Studi di Torino

 

Ingresso gratuito

Prenotazione consigliata: t. 011.4429629 (dal lun. al ven. 09.30 – 13.00; 14.00 – 16.00) oppure scrivere a madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

 

GIOVEDI 13 LUGLIO

 

Giovedì 13 luglio

IN CAMMINO. La porta di Torino: itinerari sindonici sulla Via Francigena

13 luglio – 10 ottobre 2023

anteprima stampa mercoledì 12 luglio ore 11

Palazzo Madama – apertura nuova mostra

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica e la Fondazione Carlo Acutis, in collaborazione con la Regione Piemonte, presentano, dal 13 luglio al 10 ottobre 2023, nel contesto del progetto “Via Francigena for all”, la mostra In cammino. La porta di Torino: itinerari sindonici sulla Via Francigena.

L’esposizione rappresenta un’opportunità per narrare il territorio piemontese in quel periodo dell’anno in cui numerosi pellegrini si mettono in cammino lungo la Via Francigena. Concepita nell’ottica della massima accessibilità e inclusione, mette in risalto le centralità storiche e contemporanee di Torino e del Piemonte, casa della Sacra Sindone e accesso principale alla Penisola lungo il pellegrinaggio sulla Via Francigena.

La mostra è strutturata in quattro sezioni, ognuna connessa a un tema specifico. Nella prima sono presentate sedici illustrazioni originali, realizzate da giovani artisti italiani ormai riconosciuti a livello mondiale. Nella seconda tutta una serie di materiali video illustrano la Via Francigena e gli itinerari sindonici; nella terza una grande mappa interattiva, affiancata da fotografie delle decine di sindoni affrescate sulle pareti esterne di edifici collocati lungo i cammini del Piemonte, evidenzia gli itinerari del progetto “Via Francigena for all” e i cammini sindonici. Nella quarta sezione, infine, è esposta un’installazione ideata dall’artista torinese Carlo Gloria sul tema del cammino.

Infowww.palazzomadamatorino.it

Da giovedì 13 luglio

NAPOLEONCENTAURONTANO di Luigi Ontani

GAM – nuova opera in collezione

La GAM è felice di accogliere in comodato nelle proprie collezioni l’opera di Luigi OntaniNapoLeonCentAurOntano, realizzato nel 2003 in occasione di una personale presso il Museo Napoleonico di Roma. È una delle numerose riletture che l’artista ha realizzato sul tema iconografico del centauro, creatura ibrida e metamorfica che Ontani accomuna al Sagittario, suo saturnino segno zodiacale.

Secondo la mitologia classica il centauro è per metà creatura razionale e per metà passionale, carattere ambiguo che ben si sposa alla figura di Napoleone che spronò e tradì, in pari misura, lo spirito dei lumi quanto quello del Romanticismo. E ben si addice all’artista che non disdegna mai di intrecciare l’espressione dell’intelligenza con quella del desiderio in una sua personale forma di arguto slancio d’arte e vita. Così Napoleone, universale misura di ogni possibile mania di grandezza, offre un ironico specchio al narcisismo dell’artista che, una volta di più, presta il proprio volto alla realizzazione della scultura in ceramica policroma, esempio tra i più rilevanti della sua ricreazione. L’ibridolo (idolo + ibrido) sarà esposto nell’atrio del primo piano della GAM e avrà il compito, quanto mai adeguato alla sua natura di napoleonica ed ibrida contemporaneità, di congiungere idealmente il percorso delle collezioni del ‘900 con lo spazio dedicato alle esposizioni “Ottocento”, attualmente in corso, e “Hayez”, in programma per ottobre.

Didascalia dell’opera:

Luigi OntaniNapoLeonCentAurOntano, 2003

ceramica policroma, oro zecchino, Bottega Gatti, Faenza

Courtesy l’artista, in comodato presso la GAM

Info: https://www.gamtorino.it/it/evento/napoleoncentaurontano-di-luigi-ontani/

 

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Torino, carcere minorile: “Nuovo episodio di violenza”

DETENUTO TENTA DI STRANGOLARE POLIZIOTTO PENITENZIARIO

 

Torna ancora una volta al centro delle cronache l’Istituto penale per minorenni ‘Ferrante Aporti’ di Torino. L’ultimo grave evento è accaduto, come riporta il segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Vicente Santilli, lunedì sera: “Un detenuto ha chiesto al poliziotto di poter andare alla socialità con un altro gruppo di ristretti, ossia i giovani adulti. Il collega gli ha fatto presente che questo non era possibile perché vietato dal regolamento e, per tutta risposta, il detenuto, avvicinandosi al poliziotto, lo ha aggredito tentando anche, nella sua follia delinquenziale, di strangolarlo. Il tempestivo intervento di altri agenti ha impedito che si consumasse una tragedia al Ferrante Aporti”.

Santilli denuncia che “la Polizia Penitenziaria, in Piemonte, continua a subire violenza quotidiana tra la totale indifferenza degli organi superiori e delle istituzioni. Il SAPPE torna a chiedere l’intervento delle istituzioni ministeriali e dipartimentali al fine di porre in essere ogni possibile iniziativa di propria competenza, a tutela dell’incolumità del personale di Polizia Penitenziaria operante ed auspica che possa esserci finalmente un chiaro e decisivo intervento, affinché si eviti qualche ennesimo dramma per la Polizia Penitenziaria, Non passa settimana in cui in regione non si registrino da un lato gli episodi violenti ed eventi critici e dall’altro le richieste di urgenti provvedimenti da parte dei rappresentati sindacali SAPPE dei poliziotti penitenziari”. 

Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE, “il nostro primo pensiero va al poliziotto aggredito, a cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Quanto avvenuto è inaccettabile! E siamo sconcertati dall’assenza di provvedimenti in merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze, determinando quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti violenti. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno”.

“Il carcere minorile di Torino regge solamente grazie ai poliziotti in servizio, che fanno fronte alle inadempienze ed alle gravi colpe dell’Amministrazione della Giustizia minorile e di Comunità!”, conclude il segretario generale del SAPPE che annuncia: “Oggi stesso chiederò al Capo del DGMC Sangermano e al Dirigente del Personale Cacciapuoti di aprire un tavolo di confronto sulle criticità di Torino perché la situazione è inaccettabile e intollerabile!”.

Calcio, Juve e Toro: il calendario della Serie A

Calendario serie A 2023/24

È stato sorteggiato il calendario della serie A 2023/24.
Ecco i primi impegni di Toro e Juve
Prima giornata
tra il 18 ed il 21 agosto 2023
Torino- Cagliari
Udinese-Juventus
La seconda giornata,27 agosto 2023,Milan -Torino
Juventus-Bologna
Nella terza (3 settembre 2023), Torino-Genoa ed Empoli-Juventus.
L’ultima di campionato,26 maggio 2024 Juventus- Monza
Atalanta-Torino
Il primo derby della Mole sarà disputato l’8 ottobre 2023, all’ottava giornata: Juventus-Torino. Il ritorno, Torino-Juventus, sarà il 14 aprile 2024, alla 32esima giornata.
Ricordiamo che anche quest’anno il calendario sarà asimmetrico,girone di ritorno diverso da quello d’andata.

Enzo Grassano

Sciopero Raspini, Grimaldi (AVS): “Le aziende rispondano dei danni ai lavoratori”

“Adecco e Raspini dovrebbero rispondere dei loro comportamenti e danni nei confronti dei lavoratori dell’azienda di Scalenghe. Per l’ennesima volta un appalto produce bassi salari e licenziamenti senza giusta causa. Si possono rimuovere i picchetti con la forza ma, una volta ‘gestito’ l’ordine pubblico, il dramma sociale rimane e i responsabili non pagano mai” – così il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, a proposito delle tensioni di ieri sera davanti ai cancelli della Raspini di Scalenghe.

Candiolo, con il 5X1000 decollano le attività di ricerca e cura sul cancro

DAI FONDI UNA SPINTA DECISIVA

Secondo i dati comunicati dall’Agenzia delle Entrate relativi alla dichiarazione dei redditi del 2022, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro si afferma tra le prime tre realtà più apprezzate a livello nazionale. In crescita firme (262.770) e importo che finanziano quasi 300 ricercatori italiani e internazionali che operano nei 39 laboratori e nei 10.000 mq destinati alla ricerca dell’Istituto di Candiolo-IRCCS. 

Candiolo, 5 luglio 2023  – Il 5X1000 si conferma uno strumento molto importante per la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia delle Entrate, sono, infatti, ben 262.770 le persone che hanno deciso di destinare il loro 5X1000 alla Fondazione per sostenere le attività di cura e ricerca sul cancro dell’Istituto di Candiolo-IRCCS, permettendo alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di essere tra le prime organizzazioni non profit italiane per numero di firme e raccolta fondi.

 

Grazie a questa importante scelta, viene sostenuto il lavoro dei quasi 300 ricercatori che lavorano quotidianamente nei 39 laboratori e unità di ricerca dell’Istituto. Un impegno che nel 2022 ha permesso di produrre 304 lavori pubblicati sulle più autorevoli riviste internazionali, e che consente all’Istituto di erogare più di 1 milione di prestazioni ambulatoriali. Gli oltre 12 milioni di euro raccolti quest’anno grazie alle firme del 5X1000 sono indispensabili per rendere il cancro sempre più curabile, e sono fondamentali per un Istituto che da sempre fa delle donazioni il motore pulsante delle sue attività.

 

A Candiolo grazie al contributo del 5X1000 sono stati attivati importanti progetti di ricerca, con l’obiettivo di trovare nuove soluzioni di diagnosi e cura per i pazienti oncologici. Il continuo impegno dell’Istituto nello studio delle terapie contro i tumori riguarda tutte le fasi della malattia, con un approccio multidisciplinare che vede il coinvolgimento congiunto sia del personale clinico sia dei ricercatori. Lo scopo è porre il paziente al centro del percorso diagnostico e terapeutico attraverso una strategia di “medicina di precisione” per la personalizzazione delle cure.

La scelta di devolvere il 5X1000 a Candiolo ha consentito, inoltre, a talentuosi ricercatori di base e clinici di intraprendere studi importanti e focalizzati su patologie che ancora oggi rappresentano una sfida per la medicina oncologica.

 

“La ricerca ha costi elevati perché in continua evoluzione, e il 5X1000 è uno strumento decisivo per sviluppare quella innovativa che si svolge a Candiolo – commenta il Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Allegra Agnelli – che trova applicazioni in tutte le patologie tumorali. Grazie ai fondi raccolti potremo dare un impulso significativo ai già importantissimi progressi raggiunti negli ultimi anni, accorciando ulteriormente i tempi. La firma del 5X1000 a favore di Candiolo è un gesto concreto, che non costa nulla. E così chiunque può dare il suo contributo per sconfiggere il cancro. Sapere che centinaia di migliaia di persone sono al nostro fianco è per noi molto importante, solo tutti insieme possiamo fare la differenza”.

Torino: uomo precipita da palazzo e muore

Ieri sera a Torino nella piazza Enrico Toti un uomo di 39 anni è caduto da un condominio  situato al numero civico 15. La polizia e i soccorsi intervenuti hanno potuto soltanto constatare il decesso.

5 luglio 1984, inizia l’amore tra Maradona e Napoli

Accadde oggi

5 luglio 1984, una data storica, l’inizio di un grandissimo amore,non solo calcistico,che dura tutt’ora: eterno. Maradona e il popolo di Napoli.Il fuoriclasse argentino arrivò in una calda giornata d’estate, con uno stadio San Paolo gremito,in tutti gli ordini dei posti, tutti lì ad accogliere quello che avrebbe trasformato da lì a poco i loro sogni in realtà.
Scudetti,coppe Italia,coppa UEFA.Bastarono pochi palleggi per mandare in visibilio i 70mila tifosi del San Paolo,ora Maradona,di Napoli.
“ diventarò l’idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires“, si presentò così il mitico Diego Armando Maradona ai napoletani.
Nacque così la leggenda.
Un’operazione geniale condotta dal presidente Ferlaino che arrivò dopo più di 50 giorni di trattative con il Barcellona fino all’annuncio del 30 giugno 1984.

Enzo Grassano