ilTorinese

Semaforo antismog: da  martedì 19 dicembre scatta il livello 1 (Arancio)

Da  oggi martedì 19 dicembre, e fino a mercoledì 20 dicembre 2023 compreso (prossimo giorno di controllo), le misure di limitazione del traffico passeranno al livello 1 (arancio).

I dati previsionali forniti  da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Alle limitazioni strutturali in vigore, per il trasporto persone si aggiungerà il blocco dei veicoli diesel con omologazione Euro 5 valido tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19, mentre il blocco dei veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 si prolungherà alle giornate di sabato e domenica, sempre dalle ore 8 alle 19.
Stessa regola anche per i veicoli adibiti al trasporto merci, che vedranno il divieto di circolazione estendersi ai diesel con omologazione Euro 3 ed Euro 4 su tutti i giorni (festivi compresi), sempre con orario 8-19.

Con l’attivazione del livello arancio si fermeranno anche tutti i veicoli dotati di dispositivo “Move In”, in quanto comunque soggetti alle limitazioni temporanee della circolazione veicolare conseguenti alle previsioni di perdurante accumulo degli inquinanti nell’aria.

Si ricorda infine che eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Progetti Tips4ped, Envelope e 5G4lives: a Torino 1 milione e 500mila euro di fondi dall’UE

“Si tratta di progetti che rappresentano un passo significativo verso l’evoluzione delle reti e dei servizi intelligenti che attestano il ruolo di primo piano assunto da Torino quale hub di sperimentazione e innovazione

in ambito climatico, esempio virtuoso per tutte le altre città europee anche nell’utilizzo delle nuove tecnologie nel percorso di transizione ecologica e digitale”, spiegano le assessore Foglietta e Pentenero che con gli uffici hanno seguito l’iter di partecipazione della Città ai tre progetti che prevedono l’assegnazione di 1 milione e 500mila euro di fondi europei.

TIPS4PED progetterà, svilupperà e testerà l’efficacia e la fattibilità tecnico-economica di una piattaforma basata sulla creazione di un modello gemello digitale (Digital Twin), per supportare i comuni nell’implementazione di distretti a energia positiva (PED). Il progetto adotterà un approccio incentrato sulle persone, coinvolgendo, formando e responsabilizzando i cittadini e i potenziali stakeholder. I Positive Energy District richiedono infatti integrazione tra edifici, utenti e rete di energia, mobilità e sistemi IT. Un distretto energetico urbano a energia positiva – che è un ambiente urbano autosufficiente dal punto di vista energetico e di emissioni di C02 – unisce ambiente costruito, mobilità, produzione e consumo sostenibili per aumentare l’efficienza energetica e diminuire le emissioni di gas serra e per creare valore aggiunto per i cittadini. I Positive Energy District richiedono inoltre integrazione tra edifici, utenti e rete di energia, mobilità e sistemi IT. Le soluzioni TIPS4PED saranno sperimentate a Torino, scelta come città faro (Light House), mentre studi di replicabilità saranno condotti in tre città follower (Cork, Kozani e Budapest). La fase di sperimentazione e replicabilità porterà alla creazione di 4 città gemelle digitali e di mappe di decarbonizzazione.

Il progetto ENVELOPE mira a far avanzare il 5/6G in applicazioni legate alla mobilità connessa e automatizzata, studiando scenari di traffico “misto” in contesti urbani, sfruttando le comunicazioni tra il traffico autonomo (quello delle auto con tecnologia evoluta) e quello non autonomo, utilizzando infrastrutture esistenti e implementandone di nuove. A Torino si procederà, attraverso test sul campo, a utilizzare le nuove tecnologie per la gestione efficace di incidenti che coinvolgano veicoli autonomi. Il progetto aiuterà a convalidare la tecnologia e a sperimentarla in settori commerciali e industriali che sono prioritari per l’Europa.

Obiettivo di 5G4LIVES è anzitutto portare la copertura 5G in aree dove non è presente, al fine di dimostrare le potenzialità di tale protocollo di connettività, per abilitare la sperimentazione di un servizio per la prevenzione e la gestione di emergenze legate a fenomeni naturali. A Torino la sperimentazione riguarderà l’uso di droni abilitati da 5G per il monitoraggio di frane, inondazioni e altri disastri naturali.  Un impiego, a supporto della Protezione Civile, che rappresenta una vera e propria innovazione nella gestione delle emergenze e che, associata ad altre tecnologie come l’Internet delle cose e la sensoristica, permette di avere uno scambio real-time di informazioni tra il territorio o le aree monitorate e una centrale operativa pronta a coordinare gli interventi in caso di necessità. Il patrimonio informativo raccolto potrà migliorare e completare la conoscenza del contesto e delle sue criticità, consentendo di incrementare il livello di sicurezza e resilienza di città, territori e infrastrutture.

Alla scoperta di HACCA EDIZIONI

Hacca è una piccola casa editrice marchigiana con una grande modernità, sia per quanto concerne i titoli che per le scelte editoriali. Stupisce da subito la grafica curatissima, lo stile e la selezione di autori e testi che ne sottolineano l’importanza del lavoro sottostante. Fondata e diretta da Francesca Chiappa, si occupa dal 2006 di pubblicare recuperi del Novecento e narrativa contemporanea. Propone titoli eterogenei ma accomunati da un’attività di ricerca che valorizza da un lato la tradizione della letteratura industriale italiana, dall’altro opere – di autori esordienti e non – nelle quali gli immaginari narrativi sono tracciati riservando un’attenzione particolare al linguaggio, spesso innovativo se non sperimentale. Vi presentiamo qui due romanzi del loro ampio catalogo 2023 che abbia letto e recensito per voi.

NOTTE- Elisabetta Pierini- di Valeria Rombolà

Dopo il successo de “La casa capovolta”, che nel 2021 è valso all’autrice il Premio “Calvino”, Elisabetta Pierini torna con un romanzo dalla scrittura fascinosa in grado di tenere il lettore incollato alla pagina. Ambientato in un paese dove non succede mai niente, sarà l’arrivo di un nuovo parroco (Don Filippo) a ribaltare pagina dopo pagina il senso della realtà e a svelare l’intima verità dei protagonisti che deboli e spaesati vivono la loro “notte”. La Pierini fa addentrare il lettore in una verità cruente e in grado di ribaltare l’ apparente calma. Insieme a Don Filippo, epicentro narrativo del romanzo, si intersecano le storie lontane ma in realtà vicinissime degli altri protagonisti, su uno scenario oscuro e inquietante. Un libro potente in grado di generare un un fortesenso di straniamento che “il lettore non sa fino a che punto assecondare” (Il Resto del Carlino). Nel titolo viene celato tanto del senso del romanzo: una lenta e progressiva rivelazione della “luce” di verità nascosta dietro una notte di menzogne e sospetti infondati.

L’ORO E’ GIALLO-Benedetta Fallucchi-di Francesca Bono

Che questo romanzo, opera prima di Benedetta Fallucchi, abbia un che di originale, lo si intuisce già dal titolo. Immaginate quanto questa impressione si concretizzi nel momento in cui si palesa la protagonista indiscussa di questa narrazione: la pipì. È infatti attraverso il rapporto con la propria vescica che la protagonista esprime, scoprendoli talvolta nel corso della narrazione, vissuti, pensieri, descrive eventi e ricordi. Blocchi fisici e psicologici sono abilmente tracciati e resi tangibili da un’apparentemente scontata funzione corporea, in grado però, quando occorre, di “parlare” in maniera molto esplicita. “Elucubrare sulla propria vescica è un lusso”, scrive l’autrice. Ma lusso è anche riuscire a fare della pura e semplice minzione un filo conduttore, a volte un elemento di rivelazione, di un’intera storia di vita. È un linguaggio denso, carico di riferimenti e correlazioni temporali, che a un tempo confonde e costringe a tenere alta la tensione di pensiero, a fare da sfondo a questa irriverente modalità narrativa, perfettamente in linea con il taglio sperimentale adottato dalla casa editrice.

La Regione apre lo sportello a fondo perduto contro l’usura

La Regione Piemonte scende in campo contro l’usura, e lo fa erogando 1,5 milioni di euro direttamente per i soggetti che si trovino in condizioni di sovraindebitamento e siano quindi esposti all’estorsione della criminalità.
Dopo l’approvazione della Delibera di giunta dell’assessore alla Legalità e AntiUsura Maurizio Marrone, è attivo da oggi (18/12/2023) lo sportello al quale è possibile presentare le domande di richiesta di contributo per il contrasto ai fenomeni di usura, estorsione e sovraindebitamento, istituito presso Finpiemonte S.p.A.
– la prima quota del fondo di Euro 1.152.000,00 (di cui Euro 568.000,00 per il 2023; Euro 284.000,00 per il 2024; Euro 300.000,00 per il 2025) è destinata all’erogazione di un contributo a fondo perduto a sostegno del percorso di uscita dallo stato di sovraindebitamento di euro 4.000,00 ai sensi dell’art. 4 comma 1 bis della L.R. 8/2017, erogato ai soggetti sovraindebitati in possesso di un accordo omologato dal giudice (Misura B).
– la seconda quota di Euro 348,000,00 (di cui Euro 172.000,00 per il 2023, Euro 86.000,00 per il 2024 e Euro 90.000,00 per il 2025) è destinata a sostenere i costi di avvio della procedura di composizione delle crisi da sovraindebitamento e per l’esdebitazione del soggetto incapiente da parte di soggetti privi della disponibilità immediata con l’erogazione di un contributo a fondo perduto di Euro 1.200,00 erogato, in due acconti di 600,00 Euro ciascuno, agli OCC iscritti nel Registro degli OCC del Ministero della Giustizia. (Misura A)
“Manteniamo sempre le promesse, soprattutto quando si tratta di soccorrere persone rovinate e disperate. Combattere l’usura è un dovere di civiltà: ogni euro investito nel fondo si metterà tra i nostri concittadini rovinati dai debiti e le mafie che speculano sulla sofferenza e l’angoscia della crisi economica – dichiara l’assessore della Regione Piemonte Maurizio Marrone – A queste organizzazioni criminali muoveremo sempre guerra senza compromessi e con ogni strumento possibile”.
Le domande di richiesta contributo possono essere presentate, secondo le indicazioni riportate sul sito di Finpiemonte S.p.A. al seguente indirizzo:

Successo fin dalla prima puntata della nuova edizione di “Parlami di Spreco”

Condotta dalla Social Media Manager & Agrifood Specialist Simona Riccio

 

La prima puntata di “Parlami di Spreco” di giovedì 14 dicembre scorso, condotta da Simona Riccio, Social Media Manager & Agrifood Specialist, è stata un successo.

“Si è trattata – spiega Simona Riccio – di una serata indimenticabile dedicata alla solidarietà e alla condivisione durante le festività natalizie. Durante la prima puntata di ripresa di ‘Parlami di Spreco’ abbiamo assistito a un evento eccezionale che ha toccato il cuore di tutti gli spettatori. L’iniziativa, volta a sensibilizzare sul valore del cibo e sull’importanza di combattere lo spreco alimentare, ha coinvolto relatori di spessore, portando alla luce storie di solidarietà che hanno emozionato il pubblico. I relatori della serata sono stati Linda Senfett, Responsabile della Casa dell’Amicizia della Comunità di Sant’Egidio di Torino e Giorgio De Ponti, della Scuola di Design for Food del Politecnico di Milano. Durante la trasmissione è stata affrontata in dettaglio la realtà delle persone meno abbienti, specialmente durante il periodo natalizio, sottolineando l’importanza di condividere il cibo e rendere le festività accessibili a tutti. In particolar modo abbiamo avuto il privilegio di conoscere l’incredibile impegno delle associazioni come quella guidata da Linda Senfett, che si dedicano a garantire pranzi e cene speciali per coloro che non hanno la fortuna di poter condividere le festività in famiglia. Durante il periodo natalizio, il menù viene elaborato dagli studenti della Scuola di Cucina Colombatto, che volontariamente donano il loro tempo per preparare e servire i pasti. Il momento topico della serata è stato quello in cui Claudio Di Dio, Consulente di comunicazione per prodotti plant base e chef di cucina ortocentrica, ha offerto il suo contributo in modo straordinario. In diretta, durante la trasmissione, ha dichiarato: ‘se decidete che possa essere un menù a base vegetale, mi offro volontario per cucinarvi, un giorno, un menù di vostra scelta. Sono qui volentieri e ci sono grazie a voi’. La sua generosità e la sua dedizione sono state confermate dal vivo, rendendo il suo prezioso tempo disponibile per le persone bisognose durante le festività.”

Simona Ricci, ideatrice della trasmissione, insieme al suo team di cui fa parte Alessio Criscuolo, è entusiasta di annunciare questa meravigliosa notizia e di vedere come la comunità si stia unendo per creare un impatto positivo. L’impegno di Claudio Di Dio è un esempio luminoso di come la rete di solidarietà possa costituire la differenza in un mondo migliore per tutti.

La trasmissione “Parlami di Spreco” continuerà a portare avanti la sua campagna di sensibilizzazione e solidarietà, incoraggiando tutti a riflettere sull’importanza della condivisione e del rispetto per il cibo.

Grazie alla visibilità ottenuta da questo progetto, un numero sempre maggiore di persone chiede di poter essere coinvolto all’interno della trasmissione, segno del suo successo e del suo percorso continuo di crescita.

Per riascoltare tutte le edizioni precedenti potete visitare il sito www.parlaconmeofficial.it

 

Mara Martellotta

Ambrogio (Fdi): “Partenza cantieri Tav vittoria italiana”

“Con la partenza dei cantieri del tunnel di base della Tav Torino-Lione sul lato italiano non vincono solo il Piemonte ed il Nord-Ovest; vincono il lavoro, l’ambiente e lo sviluppo. Questo è un giorno importante perchè oggi vince tutta l’Italia”, afferma Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia. “Da sempre abbiamo sostenuto senza equivoci e tentennamenti quest’opera strategica e, oggi come ieri, la posizione di Fratelli d’Italia è lineare e coerente: sì alla Tav, alla difesa degli interessi italiani e alla costruzione di un futuro di crescita per le prossime generazioni”, conclude Ambrogio.

Coppa Parigi: una grande prova di gruppo del Team Dimensione Nuoto

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Le capsule esauste di Nespresso si trasformano in piatti di riso

Grazie al progetto di recupero e riciclo delle capsule esauste di Nespresso, anche quest’anno donati in Piemonte oltre 90 quintali di riso, equivalenti a 100.000 piatti. Nel 2023 in Italia, 1 milione di piatti di riso a supporto di 2.500 strutture caritative

 

Torino, 18 dicembre 2023 – Anche quest’anno Nespresso rinnova il proprio impegno a fianco del Banco Alimentare del Piemonte grazie a Da Chicco a Chicco, il programma che l’azienda ha attivato in Italia nel 2011 per la raccolta e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste e in particolare con la donazione annuale del riso ottenuto grazie al riutilizzo del caffè trasformato in compost e impiegato per la coltivazione di una risaia in Italia.

Nel corso del 2023, in particolare, Nespresso ha donato all’associazione oltre 90 quintali di riso, pari a 100.000 piatti di riso (1 piatto=90 grammi) destinati a 559 strutture caritative nella regione che ogni anno, supportano 110.000 persone in difficoltà. L’impegno crescente di Nespresso non si ferma al Banco Alimentare del Piemonte ma coinvolge anche il Banco Alimentare della Lombardia, del Lazio e da quest’anno anche i Banchi della Puglia e della Daunia

Il sistema, creato da Nespresso nel 2011, promuove e consente la raccolta e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste, con l’obiettivo di riportare a nuova vita i due materiali di cui sono composte, l’alluminio e il caffè, facendo in modo che possano trasformarsi in una risorsa non solo per l’ambiente, ma anche per la comunità, con un impatto concreto sul territorio e le persone. Grazie a una collaborazione sancita da un protocollo di intesa con CIAL, Utilitalia e CIC (Consorzio italiano Compostatori), “Da Chicco a Chicco” permette infatti ai clienti di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nelle Boutique Nespresso o in isole ecologiche convenzionate in tutta Italia, per un totale di oltre 170 punti di raccolta in più di 80 città italiane. Una volta raccolte dalle aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata grazie a specifici accordi locali, le capsule esauste vengono trattate affinché i due materiali che le compongono vengano separati e avviati a riciclo. Mentre l’alluminio viene fuso e trasformato in nuovi oggetti, come penne, biciclette o coltellini, è il caffè che diventa compost per il terreno di una risaia italiana, da cui nasce il riso che Nespresso riacquista e dona da 12 anni al Banco Alimentare. Nel 2023, l’obiettivo raggiunto di 1 milione di piatti, grazie anche all’ingresso della regione Puglia, consentirà il supporto a più di 2.500 strutture caritative con un incremento del 14% rispetto alla quantità di riso distribuita nel 2022. Tra le strutture supportate: case di accoglienza, unità di strada, mense e spazi dedicati al supporto delle oltre 500.000 persone in difficoltà attraverso consegne dedicate e pacchi solidali.

Un circolo virtuoso che rappresenta un esempio tangibile della dedizione di Nespresso nel dare il proprio contributo a sostegno della società in cui opera e di cui si sente parte integrante, afferma Silvia Totaro, Sustainability & SHE Manager di Nespresso Italiana. Il progetto Da Chicco a Chicco è motivo di grande orgoglio per tutti noi di Nespresso che da 12 anni ci impegniamo ad alimentarlo ed estenderlo il più possibile sul territorio italiano. La collaborazione con Banco Alimentare del Piemonte, iniziata nel 2022, è stato un importante tassello che abbiamo aggiunto e che, grazie alla passione delle persone che ne fanno parte, ci ha già permesso in 2 anni di donare oltre 195.000 piatti di riso a chi ne ha più bisogno. Un risultato reso possibile grazie alla preziosa collaborazione di tutti i nostri e le nostre clienti, vero e prezioso motore del progetto, che tra gennaio e luglio 2023 ci hanno permesso di recuperare oltre 80 tonnellate di capsule esauste.

Un importante traguardo, quello che ci ha permesso quest’anno di donare ai Banchi Alimentari coinvolti 1 milione di piatti di riso e che si sommano agli oltre 5.600 quintali di riso, corrispondenti a più di 6 milioni di piatti donati nel corso degli ultimi 12 anni.

, anche quest’anno donati in Piemonte oltre 90 quintali di riso, equivalenti a 100.000 piatti. Nel 2023 in Italia, 1 milione di piatti di riso a supporto di 2.500 strutture caritative

 

Torino, 18 dicembre 2023 – Anche quest’anno Nespresso rinnova il proprio impegno a fianco del Banco Alimentare del Piemonte grazie a Da Chicco a Chicco, il programma che l’azienda ha attivato in Italia nel 2011 per la raccolta e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste e in particolare con la donazione annuale del riso ottenuto grazie al riutilizzo del caffè trasformato in compost e impiegato per la coltivazione di una risaia in Italia.

Nel corso del 2023, in particolare, Nespresso ha donato all’associazione oltre 90 quintali di riso, pari a 100.000 piatti di riso (1 piatto=90 grammi) destinati a 559 strutture caritative nella regione che ogni anno, supportano 110.000 persone in difficoltà. L’impegno crescente di Nespresso non si ferma al Banco Alimentare del Piemonte ma coinvolge anche il Banco Alimentare della Lombardia, del Lazio e da quest’anno anche i Banchi della Puglia e della Daunia

Il sistema, creato da Nespresso nel 2011, promuove e consente la raccolta e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste, con l’obiettivo di riportare a nuova vita i due materiali di cui sono composte, l’alluminio e il caffè, facendo in modo che possano trasformarsi in una risorsa non solo per l’ambiente, ma anche per la comunità, con un impatto concreto sul territorio e le persone. Grazie a una collaborazione sancita da un protocollo di intesa con CIAL, Utilitalia e CIC (Consorzio italiano Compostatori), “Da Chicco a Chicco” permette infatti ai clienti di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nelle Boutique Nespresso o in isole ecologiche convenzionate in tutta Italia, per un totale di oltre 170 punti di raccolta in più di 80 città italiane. Una volta raccolte dalle aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata grazie a specifici accordi locali, le capsule esauste vengono trattate affinché i due materiali che le compongono vengano separati e avviati a riciclo. Mentre l’alluminio viene fuso e trasformato in nuovi oggetti, come penne, biciclette o coltellini, è il caffè che diventa compost per il terreno di una risaia italiana, da cui nasce il riso che Nespresso riacquista e dona da 12 anni al Banco Alimentare. Nel 2023, l’obiettivo raggiunto di 1 milione di piatti, grazie anche all’ingresso della regione Puglia, consentirà il supporto a più di 2.500 strutture caritative con un incremento del 14% rispetto alla quantità di riso distribuita nel 2022. Tra le strutture supportate: case di accoglienza, unità di strada, mense e spazi dedicati al supporto delle oltre 500.000 persone in difficoltà attraverso consegne dedicate e pacchi solidali.

Un circolo virtuoso che rappresenta un esempio tangibile della dedizione di Nespresso nel dare il proprio contributo a sostegno della società in cui opera e di cui si sente parte integrante, afferma Silvia Totaro, Sustainability & SHE Manager di Nespresso Italiana. Il progetto Da Chicco a Chicco è motivo di grande orgoglio per tutti noi di Nespresso che da 12 anni ci impegniamo ad alimentarlo ed estenderlo il più possibile sul territorio italiano. La collaborazione con Banco Alimentare del Piemonte, iniziata nel 2022, è stato un importante tassello che abbiamo aggiunto e che, grazie alla passione delle persone che ne fanno parte, ci ha già permesso in 2 anni di donare oltre 195.000 piatti di riso a chi ne ha più bisogno. Un risultato reso possibile grazie alla preziosa collaborazione di tutti i nostri e le nostre clienti, vero e prezioso motore del progetto, che tra gennaio e luglio 2023 ci hanno permesso di recuperare oltre 80 tonnellate di capsule esauste.

Un importante traguardo, quello che ci ha permesso quest’anno di donare ai Banchi Alimentari coinvolti 1 milione di piatti di riso e che si sommano agli oltre 5.600 quintali di riso, corrispondenti a più di 6 milioni di piatti donati nel corso degli ultimi 12 anni.

Coppia deteneva in casa 30 chili di droga

Personale del Commissariato di P.S. Mirafiori ha tratto in arresto un cittadino marocchino di trentadue anni e una donna italiana di trentanove, gravemente indiziati del reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Grazie ad un capillare controllo del territorio e alle conseguenti attività info-investigative, i poliziotti del Commissariato notano alcuni movimenti sospetti compiuti da una coppia, un uomo e una donna, a bordo di un’auto bordeaux.

I due, infatti, dopo aver lasciato la propria abitazione di Nichelino e aver effettuato con l’autovettura alcune manovre sospette, come inversioni di marcia improvvise, entravano in alcuni box sotterei nei pressi di questa via Sanremo per risalire dopo alcuni minuti dalla medesima rampa e arrestare la marcia.

Trascorso qualche minuto i poliziotti notano avvicinarsi all’auto un soggetto che, dopo un breve colloquio con gli occupanti del mezzo, apre la porta posteriore destra e preleva una busta con il logo di un supermercato nella quale, come sarà successivamente accertato, erano occultati diversi panetti di sostanza stupefacente.

Non appena i tre soggetti si allontanano su due diverse autovetture personale del Commissariato si pone sulle tracce del terzo soggetto, un italiano di 61 anni che, senza mai esser stato perso di vista, viene fermato nei pressi di via Siracusa. Nella busta vengono rinvenuti 20 panetti di hashish per un peso di oltre 2 kg. L’uomo è stato immediatamente arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Nelle ore successive, gli investigatori della Polizia di Stato intervengono, nel quartiere Mirafiori, bloccando l’auto con a bordo la coppia nei garage ubicati sotto i giardini “Carlo Montù”. Nell’auto trovano 40 panetti di sostanza stupefacente del tipo hashish per un peso di oltre 4 kg e la somma di quasi 8.000 euro addosso all’uomo.

Successivamente viene individuato il box auto, nella disponibilità dell’uomo, utilizzato come deposito, dove vengono rinvenuti panetti di diversi colori contenenti hashish per un peso totale di quasi 25 kg.

L’uomo e la donna sono stati arrestati per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Sugli schermi “Adagio” di Stefano Sollima

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

Gli incendi di Roma e una delinquenza al tramonto

Prima il Tevere in secca con Virzì, adesso gli incendi e le loro ceneri in lontananza con Stefano Sollima, una capitale da incubo, una Roma quasi sempre in ripresa notturna da fine del mondo, le lunghe file di auto e le loro luci che fanno tanto Los Angeles dei film d’oltreoceano, gli elicotteri che passano, blackout a ripetizione, troppa gente che s’arrabatta a sopravvivere: violentemente. “Adagio”, un titolo che è un omaggio all’avanzare con calma freddezza nelle ore della giornata e della notte, un film noir? un thriller? un poliziesco alla rovescia? un genere gangsteristico per una resa dei conti? film antifestivaliero (leggi recente Mostra di Venezia: che cosa mai ci avrà trovato il direttore Barbera per proporlo in concorso e ispessire la compagine italiana?) e antinatalizio (leggi, non è che vogliamo i buoni sentimenti d’obbligo nel periodo delle feste ma torture e pistolettate e cadaveri impacchettati dalle morse di una gru pare che facciano inevitabilmente a pugni), vede dietro la macchina da presa Stefano Sollima (figlio di quel Sergio che con Sandokan fece sognare il pubblico televisivo degli anni Settanta), già autore di “A.C.A.B.”, mai troppo lodato e mai troppo rimpianto, poi impegnato nella serie di “Romanzo criminale” e in “Suburra”, per restare in territorio di casa nostra. Poi un volo a Hollywood, a pensare ancora più in grande, a confrontarsi con temi e ritmi e soggetti come soltanto quella macchina del cinema può pensare – “Soldado” e “Senza rimorso”, ma perché non aggiungere certi esempi del cinema asiatico, il drago cinese in particolare? un nome per tutti, John Woo -: per tornare in Italia e guardare al marciume e al crepuscolo di una certa delinquenza, fatta di vecchie amicizie e di rapporti andati a male, come a certe forze dell’ordine deviate, tutto condito di rapporti padre/figlio che ristagnano e che non riescono mai a spiccare il volo. Semmai, nemmeno a interessare.

Una festa gay nel cuore di Roma, fatta di sesso e droga, un onorevole che pare uscito dalla “cage aux folles” da smascherare con un po’ di foto ben fatte e il giovane Manuel incastrato in quel gioco per un certo precedente di marchettaro, “ma solo quella volta, solo per vivere un po’ meglio”. La paura, se non il terrore, fa sì che non se ne faccia niente: e allora il ragazzo inizia la sua lunga giornata di fuga, da un lato il carabiniere cattivo e marcio Adriano Giannini, ingaggiato per un losco affare, che vuole continuare a tenerlo in pugno, dall’altra la ricerca di un rifugio presso gli ex commilitoni del padre Toni Servillo, chiuso in casa, le porte sbarrate e in preda a demenza senile ma non poi troppo. Il rifugio iniziale sembra essere il Polniuman di Mastandrea, cieco, che però è fatto troppo velocemente fuori (peccato, perché sembra essere il più bravo di tutti, l’attore dico), poi Romeo, l’immancabile Favino del cinema italiano dalle note alte, ormai abbonato in pianta stabile, sempre più fregoliano, detto il Cammello, pure lui non troppo in salute, visto il male inarrestabile che lo mina (lo hanno scarcerato da non molto visto il poco tempo che gli rimane da vivere). Cimici ben nascoste, inseguimenti e prelevamenti, botte e uccisioni, fori nel ventre da rattoppare (serviti in primo piano) e larghe pozze di sangue, dubbi e ravvedimenti mai, mogli in fuga, l’impegno a far tornare i conti: la carneficina finale è alla stazione Tiburtina, che sembra trasformarsi nella Central Station newyorkese, quasi fossimo dalle parti degli “Intoccabili”. Ma qui purtroppo il buono, l’eroe, non c’é. Il raffazzonato, improvviso buon cuore di Manuel (uno sconosciuto Gianmarco Franchini, una bella prova) ci poteva essere risparmiato.

C’è ritmo in “Adagio”, c’è la professionalità e il gran mestiere di Sollima, c’è una spina dorsale che in non pochi tratti andrebbe rafforzata: ma c’è soprattutto una sceneggiatura – che il regista firma con Stefano Bises – che si rende scena dopo scena, episodio dopo episodio, personaggio dopo personaggio sempre più ripetitiva e quanto mai meno coinvolgente. Nella grande macchina del Male, “Suburra” aveva un altra sponda, assai più convincente e intrigante, con il cervello e la pancia dello spettatore. Il risultato è, immancabile, che ogni sviluppo della storia si faccia sfilacciato, sempre meno efficace, sordo a quel sentimento di simpatia negativa che dovrebbe afferrare chi guarda. Anche la sconfitta, che sin dall’inizio sembra coinvolgere i vari personaggi, adulti e no, pare dolorosamente scomparire per lasciare lo spazio ad una violenza che in non pochi momenti è soltanto fine a se stessa. Perché non riandare con la memoria alla più pacata raffinatezza, alla maturità e allo stile di un regista francese che si chiamava Jean-Pierre Melville?