ilTorinese

Sciopero del clima, a Torino tinta di rosso l’acqua della fontana di piazza Solferino e pesce marcio in piazza Castello

Migliaia di manifestanti  hanno partecipato  questa mattina allo sciopero del clima tenutosi anche a Torino come in numerose altre città su iniziativa di Fridays for Future. Diverse associazioni ambientaliste hanno aderito alla manifestazione. In piazza Castello è stata deposta una quantità di pesci (veri) avariati sotto il palazzo della Regione per far notare che l’ente sarebbe “un pesce fuor d’acqua” rispetto alle tematiche ambientali.

 

Durante il corteo alcune attiviste di Extinction Rebellion hanno colorato l’acqua della fontana delle quattro stagioni di Piazza Solferino (con polvere di barbabietola).
“È un’azione simbolica per denunciare il grave stato di siccità in cui versa l’Italia, e in particolare il Piemonte, e le responsabilità politiche di chi ci ha governato finora”.

Daspo per due anni ai quattro giovani rapinatori delle zone della movida

Il Questore, attraverso l’attività svolta dalla locale Divisione Polizia Anticrimine, ha emesso quattro DACUR nei confronti di altrettanti giovani, gravemente indiziati di aver commesso diversi reati nell’area della movida torinese: i quattro, per i prossimi due anni, non potranno accedere o stazionare nei pressi di pubblici esercizi o di locali di pubblico trattenimento del centro cittadino.

Le indagini condotte dalla locale Squadra Mobile e dal Commissariato di P.S. Dora Vanchiglia hanno consentito di individuare i presunti responsabili di diverse rapine e aggressioni commesse ai danni di coetanei nei pressi dei locali della movida torinese e di procedere, lo scorso gennaio, al loro arresto in esecuzione di diverse misure cautelari.

I quattro indagati, immigrati di seconda generazione, risultano tutti poco più che ventenni.

Vista la pericolosità sociale degli stessi e in considerazione dell’adozione, da parte dell’Autorità Giudiziaria, di misure cautelari restrittive, il Questore ha emesso nei loro confronti, per la durata di due anni la misura di prevenzione personale del divieto di accesso e stazionamento nei presso dei locali del centro cittadino ricompresi nell’area contenuta nel quadrilatero formato da corso Regina Margherita, lungo Po Macchiavelli, Corso San Maurizio e via Rossini comprendendo tutte le vie all’interno (via Cesare Balbo, via Santa Giulia, via degli Artisti, via Montebello, via Taranto, via Sant’Ottavio, via Guastalla, via Buniva, via Giulia di Barolo, via Bava).

Alessandro Mecca al Castello di Grinzane Cavour

DALL’11 MARZO RIAPRE IL RISTORANTE ALL’INTERNO DEL MANIERO – SEDE DELL’ENOTECA REGIONALE PIEMONTESE CAVOUR – ALL’INSEGNA DI UNA CUCINA ESSENZIALE, AUTENTICA, IMMEDIATA

 

Classe 1984, torinese, Stella Michelin conquistata nel novembre 2018, Alessandro Mecca arriva nelle colline delle Langhe con“Alessandro Mecca al Castello di Grinzane Cavour”, il ristorante che trova spazio tra le suggestive mura del maniero sede dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour. A partire dall’11marzo 2023, prenderà dunque il via la nuova avventura del cuoco – non chiamatelo chef –, dopo i sette anni trascorsi alla guida dello “Spazio7”, ospitato dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino.

ALESSANDRO MECCA

Figlio d’arte, dopo aver mosso i primi passi nella cucina del ristorante di famiglia, lo storico “Crocetta” di Torino – dove ha imparato le basi fondamentali del lavoro e scoperto la passione per la cucina tradizionale italiana –, il suo curriculum parla di una lunga gavetta passata per il ristorante “L’Estate di San Martino” a Villanova d’Asti e impreziosita dall’esperienza al “D.O.M.” di San Paolo con Alex Atala, fra i maggiori esponenti della cucina contemporanea brasiliana, fino al progetto dello“Spazio7”. Al suo fianco, il socio Marco Ceresa, imprenditore torinese con un passato nell’automotive, prima di approdare nel mondo della ristorazione.

 

 

LA CUCINA

 

Tra le mura medioevali del locale, nelle sale che ospitarono il Conte Camillo, con una vista straordinaria sulle colline di Langa, la maestosità del luogo si compenetra con una cucina di impostazione classica, interpretata con un approccio contemporaneo. Ispirata dai grandi maestri della cucina italiana, quella di Alessandro Mecca è una “cucina di gesto, fatta con amore e bellezza, che vive di un approccio molto naturale al cibo: non è un metodo e non è una tecnica”. L’atto del cucinare, il sapiente uso delle mani, oltre che degli ingredienti, trova quindi corrispondenza nella cucina contadina langarola, con una solida base che affonda le sue radici nella tradizione italiana.

“La mia cucina riflette il mio modo di essere: è essenziale, autentica, schietta, immediata – dichiara Alessandro Mecca –. È una cucina che abbandona il superfluo, sceglie pochi ingredienti in armonia tra loro per restituire alle persone sapori autentici e originari che stimolano sensazioni, rituali, ricordi.

IL MENU

Quanto al menu, nessuna divisione tra antipasti, primi e secondi, ma la possibilità di scegliere piatti singoli o lasciarsi guidare con due proposte: Tra le mura e Punti di vista, per vivere delle esperienze uniche, improntate a un senso di grande accoglienza e libertà.

Nel creare o nell’assaggiare un piatto ci si deve sentire liberi di essere – commenta Mecca –. Liberi di esplorare con naturalezza gli ingredienti. Liberi di gustare il cibo con tutti i sensi: occorre poter chiudere gli occhi per assaporare meglio un boccone,ascoltandone il rumore.

La carta dei vini presenta un’ampia scelta di vini del territorio, selezionati dall’Enoteca regionale Piemontese Cavour, oltre a numerose bottiglie espressione di altri territori di eccellenza vitivinicola.

IL RISTORANTE

Completamente rinnovato nei locali, con uno stile rispettoso della maestosità del luogo, reso accogliente e luminoso, il ristorante offre  in tutto la disponibilità di 40 posti su 9 tavoli, con servizi a pranzo e cena dal mercoledì alla domenica. La prenotazione è consigliata, telefonando al 333/2033571, o attraverso il sito web www.alessandromecca.it.

“Il Castello è il ristorante che vive in mezzo alle persone. Non è solo il luogo dove si cucina, si mangia e si beve. È uno spazio che accoglie con gentilezza, amore e naturale bellezza. Vorrei che fosse il luogo dove costruire legami, condividere idee, mettere in moto nuovi progetti, abbracciare valori comuni.

 

 

LA SOSTENIBILITÀ

Grande attenzione è stata posta nella scelta dei fornitori e delle materie prime, privilegiando produttori locali: piccoli coltivatori, allevatori e realtà artigiane, con un occhio di riguardo alla sostenibilità del progetto, declinata lungo i tre assi ambientale, economica e sociale.

La ricerca della qualità è la prima forma di sostenibilità. Lo pretendo nel mio ristorante: lo devo ai miei clienti. Ma al di là dell’attenzione all’ambiente attraverso la scelta accurata di fornitori e materie prime, oggi pressoché scontata, per noi essere sostenibili significa rispettare innanzitutto le persone. È la sostenibilità delle risorse umane. Intendo quell’insieme di azioni che incoraggiano la motivazione delle persone, sostengono l’espressione piena delle qualità lavorative e umane del singolo. Formazione, team building, tanto lavoro in cucina, ma anche più tempo libero. I ragazzi della mia brigata godranno di due giorni di riposo: per essere più dinamici e creativi in cucina abbiamo bisogno di vivere una vita fuori dal lavoro. L’esigenza è quella di nutrire il nostro lato umano e personale, per essere eccellenti professionisti. Le idee nuove sono anche una contaminazione della personalità dei ragazzi della mia brigata: sono freschezza, attualità, futuro”.

 

LA CAFFETTERIA

 

A impreziosire il tutto, affacciata sulle vigne che circondano il maniero, la caffetteria classica all’italiana, dove poter apprezzare – oltre ai cocktail tradizionali italiani – le specialità del Belpaese, dall’espresso al marocchino, dal bicerin (leggenda vuole fosse il caffè preferito di Cavour) allo zabaglione, accompagnati da una ricca proposta di torte fatte in casa.

Per le belle giornate, da segnalare l’area relax esterna, ricavata nel cortile interno del Castello, realizzata sullo stile dei caffè storici torinesi.

“Non vedo l’ora di cominciare questa nuova, emozionante avventura – conclude Alessandro Mecca –. Il Castello di Grinzane Cavour mi affascina da sempre: è una delle location più belle del Piemonte, in un territorio caratterizzato da standard elevatissimi nell’offerta enogastronomica. Quella di provare a crescere e a sviluppare il mio progetto di cucina tra queste colline sarà una sfida estremamente stimolante.

Bilancio negativo per i saldi a Torino secondo Confesercenti

/

Confesercenti fa un bilancio negativo dei  saldi invernali a Torino che si sono chiusi ieri, giovedì 2 marzo.

Le vendite sono scese del 10% rispetto alla scorsa stagione, con punte del 15% in periferia dove la crisi economica e l’inflazione hanno creato difficoltà.

I  prodotti meno venduti sono stati cappotti, giacconi, giubbotti e giacche: -20%.   Le calzature sono in flessione del 5%.

 In dieci anni a Torino e provincia ha chiuso un negozio di abbigliamento su tre. In città erano  più di 2000 nel 2009. Per Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti,  è la conferma dell’allarme  “più volte lanciato sul pericolo di una lenta  desertificazione commerciale delle città. I negozi vanno aiutati concretamente”

Torino, è caccia al ladro di Rolex

Il bottino è sostanzioso: un Rolex, un Panerai e un Omega Speedmaster per il valore di circa 50mila euro. I carabinieri stanno cercando  di scoprire il ladro che mercoledì pomeriggio, tra le 13 e le 14 è entrato negli spogliatoi del club  i Ronchi Verdi, in corso Moncalieri a Torino, e ha fatto sparire  tre orologi di lusso mentre i proprietari stavano giocando a tennis. I militari stanno analizzando le immagini  delle 38 videocamere di sicurezza. In alcune  si vede  un uomo, a volto coperto, nascosto da un ombrello o da una visiera del cappello.

“Vizi d’arte”, Nespolo a Ivrea

Ad Ivrea, “Capitale italiana del Libro”, Ugo Nespolo presenta il suo ultimo libro e i bozzetti da lui realizzati per le nuove fioriere del centro storico

Sabato 4 marzo, ore 18,30

Ivrea (Torino)

Il titolo sembra un po’ – e simpaticamente – voler “fare il verso” alla celebre aria per soprano (“Vissi d’arte”) dal secondo atto della “Tosca” pucciniana. Anche in questo si esprime quel magico sortilegio fatto di ludica creatività che da sempre caratterizza l’arte di Ugo Nespolo. Di qui, dunque, il titolo del suo ultimo libro “Vizi d’arte”, per “Skira” editore, che il grande Maestro, biellese di Mosso per origini, amato e celebrato in tutto il mondo, esplorerà in una “lectio magistralis” per “Ivrea Capitale italiana del Libro”, sabato 4 marzo alle 18,30, presso la “Sala Dorata” del Palazzo Civico, in piazza Vittorio Emanuele. Artista versatile, geniale nella sua eterna infantile curiosità, Nespolo opera dagli anni Sessanta, senza limiti, in un ampio campo di discipline che vanno dalla pittura, alla scultura (intese nelle loro più ampie e libere sfaccettature) fino, per tenerci stretti, alla scenografia teatrale, all’immagine pubblicitaria e al “Cinema Sperimentale”, una passione, quest’ultima, che lo porterà dal 2011 al 2014 ad assumere la Presidenza del “Museo Nazionale del Cinema” di Torino. Padre italiano della “Patafisica” – la “scienza delle soluzioni immaginarie” – insieme ad Enrico Baj (con cui fonda l’“Istituto Patafisico Ticinese”), Nespolo naviga da sempre nelle acque turbolente e insidiose dell’arte e del pensiero post-moderno, attraverso il tema amatissimo della “citazione” con cui scandaglia e rivisita nel tempo le Avanguardie Storiche, non meno che il Futurismo, il Dadaismo fino alla grande Pop Art americana. “Non si può fare arte senza riflettere sull’arte”, questo l’assioma che, in ogni istante, lo accompagna nelle sue geniali “stregonerie” che al centro vedono sempre l’“oggetto”, estrapolato dal suo uso comune per diventare originale e indiscussa opera d’arte.

Temi raccolti in vari scritti e nel volume “Vizi d’arte” al centro, sabato prossimo, dell’incontro eporediese, in cui saranno anche presentati i bozzetti delle nuove fiorierefirmati dal Maestro e realizzati nell’ambito dei progetti strategici dei “Distretti del Commercio” della Regione Piemonte, che hanno visto il Comune di Ivrea, con la collaborazione di “Ascom” (l’Associazione locale dei Commercianti), classificarsi al primo posto con il progetto “DUC di Ivrea: la bellezza dello shopping in città”, la cui parte fondamentale è proprio la ridefinizione dell’arredo urbano cittadino.

“La scelta – sottolinea Costanza Casali, assessore eporediese alla ‘Cultura e al Commercio’ – nasce dall’esigenza di accogliere le numerose proposte dei commercianti al fine di migliorare l’arredo urbano della città, partendo dalla promozione e valorizzazione delle peculiarità della stessa. L’obiettivo è quello di creare un nuovo arredo urbano caratterizzato da elementi unici e riconoscibili che richiamino le eccellenze della città di Ivrea, alle quali Ugo Nespolo si è ispirato per creare una nuova immagine fortemente legata al territorio, trasformando gli spazi adiacenti agli esercizi commerciali in luoghi attrattivi e di valore attraverso un prodotto artistico, omogeneo per le vie del centro storico”. Il primo intervento si concentrerà su via Palestroe via Arduino attraverso la progettazione di nuove fioriere, mentre gli interventi successivi coinvolgeranno corso Massimo d’Azeglio e corso Nigra. E continua l’assessore: “Ho incontrato personalmente Nespolo per illustrargli la nostra idea di mettere la cultura e la bellezza al centro della città, curandone ogni dettaglio, comprese le fioriere, poiché sono convinta che la cultura possa essere un volano per il turismo e il commercio. Lui ha accettato la sfida e oggi stiamo lavorando per lasciare Ivrea, dopo questo anno da Capitale, più bella e più ricca di cultura. Mi è sembrato importante creare un’occasione di incontro con i cittadini, per offrire loro la possibilità di conoscere da vicino questo straordinario e trasversale artista, amatissimo e celebrato in tutto il mondo”.

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.


g.m 


Nella foto:

–       Ugo Nespolo con l’assessore Costanza Casali

Greenpeace fa il funerale a ToBike

 ALLO SCIOPERO PER IL CLIMA DI VENERDÌ 3 MARZO

 Venerdì 3 marzo alle 12.00, durante il corteo per lo Sciopero Globale per il Clima, il gruppo locale di Greenpeace Torino celebrerà in Corso Vittorio Emanuele II angolo Corso Ferrucci i funerali del primo servizio di bici condivise della città: il ToBike. Un servizio che chiude a causa di problemi che l’Amministrazione non ha saputo gestire. La città perde così un modello virtuoso di mobilità sostenibile.

Con quest’azione dimostrativa il gruppo locale di Greenpeace chiede un incontro all’Assessora Foglietta per capire com’è possibile che un servizio del genere venga chiuso per degli atti vandalici e quali siano i prossimi provvedimenti dell’amministrazione in ottica di mobilità sostenibile, ma anche rispetto alla questione del personale del servizio in cassa integrazione.

Appuntamento per la stampa alle ore 12.00 presso ex stazione ToBike “Adriano 91” (Corso Vittorio Emanuele II angolo Corso Ferrucci)

 

Sicurezza, Avetta (Pd): bene la richiesta di Crosetto di non chiudere caserma Barriera Casale

«Mi compiaccio per l’iniziativa assunta dal Presidente Alberto Cirio e dall’assessore regionale Fabrizio Ricca che hanno scritto al ministro Crosetto chiedendo che non venga chiusa la stazione Barriera Casale di strada Traforo del Pino. Anche se in ritardo di qualche settimana, vedo che è stata finalmente accolta la richiesta ai vertici della Regione, da me formulata in un’Interrogazione, di prendere un’iniziativa finalizzata a trovare una soluzione che eviti la chiusura della caserma che è un presidio importante per la collina torinese. Visto che la richiesta arriva da una Giunta di destra ad un Governo di destra, da politici piemontesi ad un ministro piemontese, da un Presidente di Forza Italia ad un ministro di Forza Italia, ci pare scontato che la richiesta di Cirio e Ricca troverà orecchie attente. Se oggi abbiamo qualche speranza che l’Arma dei Carabinieri possa rivedere la decisione presa, bisogna dire grazie al presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri, che sollevò per primo la questione, evidenziando come la stazione Barriera Casale rappresenti l’unico presidio delle forze dell’ordine su tutta la zona dell’Oltre Po, svolge un ruolo molto importante per gli abitanti di questa area collinare, particolarmente colpita da rapine e truffe. Crediamo che la sicurezza dei cittadini di questa zona meriti l’attenzione e l’impegno del ministro Crosetto».