ilTorinese

Falsi ubriachi con gli occhiali speciali

L’ASL di Torino sensibilizza sulle conseguenze dell’Alcol alla Corsa Just Woman I Am con un percorso simulato con occhiali speciali.
In occasione della corsa Just Woman I Am, un evento che vedrà circa 30 mila persone scendere in strada, l’ASL di Torino cerca di sensibilizzare i partecipanti e gli spettatori sui pericoli dell’alcol, portando un’innovativa esperienza di simulazione. Presso il proprio gazebo, l’azienda sanitaria locale ha allestito un percorso che riproduce le difficoltà di camminare con un tasso alcolemico di 0,50 g/l, grazie all’utilizzo di occhiali speciali che imitano gli effetti dell’alcol sul corpo umano.
Il percorso, semplice ma coinvolgente, permette di provare (e capire in prima persona), che cosa significa percorrere una strada con una concentrazione alcolica moderata, ma comunque sufficiente a influire sulla propria percezione spaziale e sulle capacità motorie. Gli occhiali speciali, infatti, simulano in modo realistico gli effetti dell’alcol: visione alterata, difficoltà di concentrazione, perdita di coordinazione, e, addirittura, difficoltà ad aprire la porta di casa propria.
“Il nostro obiettivo è far comprendere in modo pratico e diretto come anche un piccolo tasso di alcol possa influire sul nostro comportamento e sulle nostre capacità fisiche, mettendo a rischio la nostra sicurezza”, ha dichiarato ai nostri microfoni la dott. Monica Stara dell’ASL di Torino. “Con questo percorso, abbiamo voluto far vivere un’esperienza immersiva che, purtroppo, è una realtà quotidiana per molte persone che, sotto l’effetto dell’alcol, si ritrovano ad affrontare situazioni di rischio anche in attività quotidiane, apparentemente banali, come camminare per strada.”
“È stata un’esperienza scioccante”, ha commentato una ragazza appena dopo la prova . “Non mi aspettavo che un tasso alcolemico di 0,50 g/l potesse influire così tanto sulla mia percezione dello spazio e sull’equilibrio. Ho capito meglio come anche una piccola quantità di alcol possa alterare la capacità di orientamento e di coordinazione.”
L’installazione del gazebo è accompagnata dalla presenza di esperti dell’ASL pronti a spiegare gli effetti dell’alcol e a rispondere alle domande dei partecipanti. Un messaggio chiaro è quello che anche un piccolo tasso alcolemico può compromettere la sicurezza e la lucidità di chi è alla guida di un veicolo sulla strada.
Il gazebo è presente in piazzetta Reale dal 7 al 9 marzo 2025.

Francesco Valente

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Banche, Uncem: “Troppe chiusure”

INTESA SAN PAOLO, UNCEM: TROPPE CHIUSURE, RIDIMENSIONAMENTI, TAGLI DI SPORTELLI. MESSINA E GLI AZIONISTI SCOPRANO COME È FATTO IL PAESE. NO ALLE SMOBILITAZIONI

“Nei quartieri generali di Intesa San Paolo, come di BPER, Unicredit, e di altre banche, eccetto le BCC, credo non sappiano bene come sia fatto il Paese. Non è una critica. Succede a molti. Li invito a scoprirlo con noi. Il CEO Messina è invitato da Uncem a un piccolo efficace tour sui territori, dalla Sila al Gran Paradiso. Si accorgerà che, dopo anni di presenza, quando San Paolo era paesi, il Paese cambia. E le sperequazioni, le disuguaglianze sono sempre di più. Anche tra città, dove gli sportelli bancari ci sono, e chiuderne alcuni non fa molta differenza tra quartieri raggiunti da tram e metro, e invece i piccoli Comuni delle valli alpine e appenniniche, il 66% dell’Italia. Il Piano di Intesa San Paolo di chiusure, tagli, accorpamenti, ridimensionamenti, come si evince da una drammatica tabella pdf, è pericoloso perché non coglie il policentrismo e le fragilità dell’Italia. È debole nei presupposti, chiudere, e nel destino. Ovvero risparmiare e razionalizzare, quando già gli utili sono piuttosto interessanti. Una banca non è solo contante e bancomat. È presenza viva per un territorio che deve rimanere per contribuire alla efficacia del tessuto sociale ed economico. Intesa eviti quel piano. Il CEO Messina blocchi dicendo che si sono sbagliati. Dica chiaramente che le banche ci sono per contribuire insieme al sistema pubblico, alle imprese, alle datoriali, a tutte le associazioni, al terzo settore, alle scuole, alle parrocchie, cosa diventano i territori rurali e montani. Messina costruisca una narrazione diversa per la sua grande banca. Avrà anche più utili, se rimane sui territori”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

L’ascesa musicale attraversata dai Beatles di Gianfranco Raffaldi

Dai Blue Star a Fausto Leali, da Peppino di Capri al San Bartolomeo Gospel Choir 

La documentazione fotografica della carriera a completamento dell’articolo pubblicato il 18-9-2021
Immagine storica dei favolosi anni ’60 con i Blue Star, primo gruppo del 1957 di Raffaldi (*1-1-1942 Fiume) al pianoforte con Emilio Evangelisti alla tromba, Zeno alla fisarmonica, Gianni Lepore al clarinetto, Ezio Cornalea alla batteria e al canto Wally Sirio.
Nel 1959 nasceva il gruppo dei Novelty con la collaborazione del fisarmonicista Giuseppe Cacciabue, educatore musicale e componente dell’Eiar di Torino, oggi Rai. Nel gruppo, rifondato nello stesso anno, si inseriva Fausto Denis, in arte Leali. Il lancio avvenne nel 1962 al Principe di Piemonte di Viareggio e nel 1964 parteciparono al mitico cantagiro di Ezio Radaelli presentato da Pippo Baudo.
Nel 1965 a Milano presentarono la  canzone “A chi” con il giornalista Giovanni Negri della Rizzoli e Iva Zanicchi. In quell’occasione venne presentato il libro “Dante e il suo secolo” di Indro Montanelli. Nel giugno dello stesso anno la grande occasione, furono scelti come supporters dei Beatles, unico tour in Italia. I concerti furono eseguiti il 24 al Velodromo Vigorelli di Milano, il 26 al palazzo dello sport di Genova, il 27-28 al teatro Adriano di Roma purtroppo snobbati dalla Rai.
Nel 1966 parteciparono al “Giro Festival” al seguito del 49° Giro d’Italia e furono ospiti della famosa trasmissione “Bandiera Gialla” di Arbore e Boncompagni. Nel 1967 ricevettero il primo disco d’oro per la canzone “A chi” sulla terrazza Martini di Milano e facevano parte del Clan Celentano Center. Nel 1968 furono ingaggiati da Peppo Vannini al Covo di nord est di S. Margherita Ligure, con il tutto esaurito in ogni serata. In quell’anno Leali lasciò i Novelty e Raffaldi entrò nel gruppo New Rockers di Peppino di Capri.
Partecipò alle tournée in Europa e negli Usa, dove si esibirono al Metropolitan di New York poi in Canada, Australia, Emirati Arabi, Venezuela e Brasile, ospitati dal musicista Roberto Carlos.
Nel 1977 Raffaldi rientrò a Vignale per motivi personali, dove attualmente risiede. Iniziò ad accompagnare con la tastiera il coro parrocchiale durante le funzioni religiose. Nel 2004 la grande idea, prese le redini del San Bartolomeo Gospel Choir eseguendo musica sacra e profana, proseguendo l’opera della fondatrice Millina Martinelli. Oggi l’ensemble esegue brani di gospel, funky, soul e blues a quattro voci, accompagnati da Andrea Rogato alle tastiere, Gigi Andreone al basso, Alberto Sempio alla chitarra e da Renato Tassiello alla batteria. Il recente tour natalizio ha visto il gruppo esibirsi a Cella Monte, Altavilla, Giarole, San Giorgio (Al), a Galliate (No), alle Torbiere di Franciacorta (BS) e a Portofino (Ge).
Armano Luigi Gozzano

Quell’8 marzo Anni 6O tra fiori alla maestra e fiabe di sinistra

L’8 marzo ha segnato la mia vita profondamente… e da quando mi ricordo non era così popolare all’ inizio degli anni 60: “roba da comunisti” insomma, e persino trovare le mimose era una impresa. Tant’è che mia madre le ordinava prima dalla fioraia: missione portare i fiori alla maestra.
Ammetto, che vergogna. Alla Gabelli superavamo i mille alunni. Ebbene l’unico che si presentava con i fiori ero io. Diversità, di una diversità marcata fino al midollo. Dopo ne sarei diventato orgoglioso… ma molto tempo dopo. Mia madre era una femminista ante litteram. Iscritta alla Udi, Unione donne italiane. Non mi ricordo se il giornale Noi donne fosse settimanale o mensile. Mi ricordo di Atomino, atomo impazzito e diventato per l’impazzimento pacifista. Inventato dal quel genio intellettuale di Gianni Rodari.  Fiabe di sinistra, incredibile, no? C’erano anche le fiabe di sinistra, ma forse tutte le fiabe sono di sinistra perché finiscono bene. Prima del 68 col cavolo che gli studenti universitari o medi disertavano le lezioni per partecipare al corteo dell’8 marzo.
Ero un ragazzino e vedevo  nelle ragazzine la loro bellezza, soprattutto belle dentro. 1975, Patrizia responsabile di zona Vanchiglia della Fgci. Innamoramento a prima vista. Durò non tanto ma  fu intenso. O Antonella che  ebbe ” l’ardire ” di diventare mia moglie e Madre di Alice. Gonnellone a fiori e zoccoli olandesi, stile “io sono più a sinistra di te”, Patrizio. Ed ancora adesso critica, amabilmente, il mio moderatismo. Si usciva dalla adolescenza. Tutto il bello diventava possibile. Con cortei non solo per urlare ma anche per parlare e conoscersi. Magari scambiarsi i numeri di telefono o raccontarsi l’ultima riunione, l’ ultima assemblea a scuola o l’incredibile emozione nell’essere entrati nella fabbrica dove gli operai non volevano essere licenziati.
Crescere ed andare al corteo con la figlia Alice. Crescere vedendo che i tempi cambiavano e le cose non erano come le avevamo sperate. Poi nel 92 conobbi Paola, attuale moglie che mi ha “regalato” Sara. Paola bellissima e giovanissima e nel 93  lei stava a Biella ed io a Torino. Euroflora, e quell’ anno feci recapitare una pianta di mimose alla suocera Olga. Immancabile telefonata di ringraziamenti. Sai, mi disse Olga: qui in casa non si usa regalare mimose all’8 marzo. Con Paola ho aggiunto alle mimose un’orchidea.  Mi sono imborghesito?
Forse….o….magari  si, mi sono proprio imborghesito vedendo prima Alice e poi Sara a laurearsi a pieni voti. Sono stato e sono un uomo fortunato. Ma, forse,  non solo. Magari per quello che mi è stato possibile un buon compagno. Una cosa è certa: ho cercato di essere un buon padre. E gli ottimi risultati di Alice e Sara mi confortano. E loro mi hanno superato in bellezza e capacità. Forse  anche perché quella piccola donna di nome Maria, mia madre, mi mandava a scuola con le mimose per la maestra. Anzi , più precisamente mi mandava a scuola per la donna maestra. Per apprendere un mondo dove donne e uomini erano e dovevano essere uguali con uguali diritti. Finendo:  grazie a tutte  ” le mie donne” che mi hanno reso migliore di quello che ero.
Buon 8 marzo per tutte le donne. Per le palestinesi e le israeliane. Alle donne ucraine e donne russe. Retorica? No voglia di continuare a dire: per un mondo migliore con l’eguaglianza. Continuare a volere un mondo diverso da quello che è. E soprattutto fare qualcosa affinché questo mondo migliori.
L’8 marzo è una piccola occasione per ripetersi: cambiamo questo mondo per i nostri figli.
PATRIZIO TOSETTO

Marcia della Pace a Nichelino per la Festa della donna

Il programma delle iniziative con le quali la Città di Nichelino festeggia l’8 Marzo:

Sabato 8 marzo
ore 15,00 Centro Sociale N. Grosa – Via Galimberti 3 – Nichelino
Pomeriggio danzante con omaggio floreale per le donne della terza età. Ingresso libero.

ore 16,30 Ranch delle donne – Via Torricelli 136
Sessione di yoga e meditazione. A seguire merenda sinoira accompagnata da danze folcloristiche, con prodotti tipici e sapori autentici. Piantumazione della mimosa. L’evento è organizzato dall’Associazione Acto Piemonte in collaborazione con Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi. La partecipazione è a donazione libera. Per prenotare o ricevere informazioni, scrivere su WhatsApp al 3333383821.

ore 20,45 Palazzina di Stupinigi – Sala dei Camini
“Libri, Musica e Solidarietà”. Presentazione dei libri “Imparando dalle donne del Vangelo” di don Ferruccio Ceragioli (Direttore della sez. di Torino Facoltà di Teologia dell’Italia Settentrionale) e “Madri per sempre, racconti polisensoriali di donne che “curano”” di Federica Storace (Insegnante di Lettere e Filosofia a Genova). Modera Marina Lomunno (Caporedattore de “La Voce e il Tempo”). Interventi musicale del coro “Claricantus”. Per gentile concessione della Fondazione Ordine Mauriziano. Ingresso libero (fino ad esaurimento posti). Per informazioni cell. 3282729554.

Martedì 11 marzo – ore 15,00 – Canale youtube dell’IIS J.C. Maxwell di Nichelino
Unit* per il Rispetto: un Giorno per i Diritti di Tutt*. Diretta youtube a cura delle ragazze e dei ragazzi di Radio Maxwell. Dialogo con le attiviste del Collettivo Nichelino Redbench su tematiche riguardanti il ruolo e l’importanza dei diritti per le diverse soggettività all’interno della società.

Giovedì 20 marzo – ore 20,30 Salone Croce Rossa – Via N. Sauro, 13 Nichelino
Proiezione del film “C’è ancora domani ” (2023 di Paola Cortellesi). Evento organizzato da SPI CGIL di Nichelino (Coordinamento Donne) in collaborazione con Unitre di Nichelino. Ingresso gratuito.

Giovedì 27 marzo – ore 20,45 Circolo Primo Maggio – Via S. Francesco D’Assisi, 56
Osservatorio dei diritti e dei servizi. 48 anni dopo il servizio Rai in cui le donne di Nichelino raccontavano la città e i loro bisogni, le nichelinesi tornano a confrontarsi sullo stato attuale dei diritti e dei servizi. A cura del Collettivo transfemminista intersezionale Nichelino Redbench.

Info: Ufficio Pari Opportunità 011/6819256

Baseball: 8 piemontesi convocati dall’Italia U12

Altro importante appuntamento per la Nazionale Under 12 di baseball, che prosegue la sua marcia di avvicinamento verso l’Europeo in programma dal 2 al 6 luglio a Hluboká, in Repubblica Ceca. Il manager Stefano Burato e il suo staff hanno convocato 30 ragazzi per il raduno in programma il 16 marzo a Collecchio.

Nella lista sono presenti ben 8 atleti tesserati con società affiliate al C.R. FIBS Piemonte e sono:

Matteo Bracco 2013, Canavese Baseball & Softball
Alessio Contreras Felis 2013, ASD Grizzlies Torino 48
Diego Ferraro 2013, Baseball Softball Vercelli
Gianluca Locci 2013, Baseball Club Fossano
Gabriele Opert 2013, Baseball Club Fossano
Gabriel Pantaleo 2013, Baseball Softball Vercelli
Francesco Pio Verrastro 2014, Bc Settimo
Alessandro Vogliotti 2013, Bc Settimo

Agli atleti ed alle società di appartenenza vanno i più vivi complimenti da parte del presidente Isabella Dalbesio, dei consiglieri regionali e dello staff dei collaboratori del C.R. Piemonte.

G.Locci nella foto del Baseball Club Fossano

Violenza di genere: in Piemonte in un anno aiutate oltre 4mila donne. Nel 2025 quasi 500 nuovi casi

SEGUITI 452 UOMINI AUTORI DI VIOLENZA NEI CUAV

Lo studio di Ires Piemonte: il 72% degli uomini seguiti ha figli, metà dei minori ha assistito agli abusi. L’assessore Chiarelli: «Dati numeri allarmanti che suggeriscono di lavorare su prevenzione e per spingere gli uomini a rivolgersi autonomamente ai centri. Chiederò ulteriori fondi per la prevenzione e l’assistenza»

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Torino 7 marzo 2025 – Nel 2024, i Centri antiviolenza del Piemonte hanno accolto 4.074 donne vittime di violenza, mentre nei primi mesi del 2025 sono già 471 le nuove richieste di aiuto. I dati diffusi dalla Regione Piemonte, su richiesta dell’assessore alle Pari Opportunità, Marina Chiarelli sono il risultato del monitoraggio annuale sui 21 centri antiviolenza. Torino è la provincia con il numero più alto di accessi, con 2.537 donne seguite nel 2024 e 284 nuovi casi nel 2025. Seguono Cuneo, con 473 donne prese in carico nel 2024 e 43 nei primi mesi del 2025, e Novara, che registra 289 accessi nel 2024 e 44 nuovi ingressi nel 2025. Anche le altre province confermano una situazione di forte criticità: Alessandria ha assistito 290 donne nel 2024, mentre a Vercelli il numero si attesta a 139. Nel Verbano-Cusio-Ossola sono state 180 le donne seguite, a Biella 91 e ad Asti 75.

L’assessore Marina Chiarelli

«Questi numeri confermano che il problema della violenza di genere è radicato e richiede azioni ancora più incisive sul fronte della prevenzione – sottolinea l’assessore regionale alle Pari Opportunità, Marina Chiarelli –. Il fatto che solo un uomo su dieci scelga autonomamente di intraprendere un percorso nei Cuav dimostra quanto sia difficile per gli autori di violenza riconoscere la gravità delle proprie azioni. Dobbiamo lavorare affinché più uomini si avvicinino spontaneamente a questi centri, prima che la violenza si consumi cominciando dall’educazione sentimentale che riguarda sia gli uomini che le donne. Imparare a conoscersi a cominciare dalla più tenera età è il primo passo per la prevenzione E per questo chiederò ulteriori fondi per contrastare questo fenomeno che ha assunto i contorni di una vera e propria piaga sociale».

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IL PROFILO DEGLI UOMINI AUTORI DI VIOLENZA: LO STUDIO DI IRES

Parallelamente, un’indagine realizzata da Ires Piemonte ha analizzato l’attività dei Centri per Uomini Autori di Violenza (Cuav) nel 2023 evidenziando che 452 uomini sono stati presi in carico nei 16 Cuav attivi in regione. Il 72% di loro ha figli e, nella metà dei casi, i minori hanno assistito agli episodi di violenza contro la madre. La maggior parte degli uomini seguiti ha un’occupazione, con il 69,3% che lavora stabilmente, mentre l’88% ha commesso abusi in ambito familiare, prevalentemente nei confronti della partner o dell’ex partner. Solo il 10% degli uomini si è rivolto spontaneamente ai Cuav, mentre il restante 90% è stato inviato da avvocati, dall’autorità giudiziaria o dai servizi sociali. Un dato significativo riguarda il livello di istruzione e l’infanzia di questi uomini: solo un terzo di loro ha un diploma e, nella stessa percentuale, ha subito episodi di violenza quando era bambino.

Dallo studio emerge poi che l’età media di chi si rende protagonistica di atti violenti contro le donne ha un range compreso tra i 17 e gli 81 anni. Non solo: il 69,3% ha un’occupazione regolare, mentre il soltanto il 16,6% è disoccupato mentre per quanto riguarda il livello di istruzione, il 51,8% ha conseguito la licenza media inferiore, il 31,3% un diploma superiore e il 10% è laureato.

L’88% degli uomini che si rivolgono ai Centri per autori di violenza ha dichiarato di averlo fatto in seguito a episodi avvenuti in ambito familiare e, nel 75% dei casi, la vittima è la partner o l’ex partner. Il fenomeno coinvolge anche i figli: il 72,3% degli utenti è padre e, in oltre la metà dei casi, i minori hanno assistito agli episodi di violenza sulla madre. Le forme di abuso più diffuse sono la violenza fisica e psicologica, seguite da stalking, violenza sessuale, molestie e violenza economica.

Altro dato riguarda il passato di chi arriva nei Cuav: il 30,5% degli uomini dichiara di aver subìto violenza, di cui il 19,9% direttamente e il 10,6% in forma assistita, cioè come spettatore di abusi durante l’infanzia. La maggior parte delle violenze vissute dagli utenti è di tipo fisico o psicologico, ma il 9% ha subìto violenza sessuale.

I percorsi di trattamento nei Cuav durano in media 10 mesi e prevedono incontri individuali e di gruppo, con l’obiettivo di promuovere un cambiamento consapevole e duraturo nei comportamenti violenti. Per quanto riguarda le modalità di accesso solo il 10% degli uomini arriva volontariamente, mentre il 90% è inviato da soggetti terzi, principalmente avvocati e autorità giudiziaria, con un numero minore di segnalazioni provenienti dai servizi sociosanitari anche in applicazione della legge del 2019 sul «Codice Rosso». Al momento dell’accesso ai Cuav, l’89,6% degli uomini si trova in stato di libertà, mentre il 10,4% è detenuto. Tra coloro che sono in libertà, il 45,9% ha ricevuto una denuncia, mentre l’8,1% ha ricevuto un ammonimento, con il 66,6% degli ammonimenti (22 su 33) emessi in assenza di una denuncia da parte della vittima.

Le tipologie di violenza commesse dai soggetti seguiti sono spesso multiple: nel 52,6% dei casi si riscontrano, infatti, più forme di abuso contemporaneamente. Le più frequenti sono la violenza fisica(56,9%) e psicologica (49,8%), seguite da stalking (20,4%), violenza sessuale (15%), molestie (7,7%) e violenza economica (3,8%). Un dato residuale ma comunque presente riguarda i casi di revenge porn o vessazioni legate all’uso di immagini e social network (0,9%).

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DALLA REGIONE 400MILA EURO PER EDUCARE ALLA PARITÀ E DIFENDERE LE VITTIME

 

Accanto al lavoro dei Cuav, la Regione Piemonte ha investito nel 2024, 295.589 euro per finanziare progetti di informazione, comunicazione e formazione nelle scuole con una serie di interventi che rientrano nel Piano Operativo regionale realizzato grazie a fondi nazionali destinati alla prevenzione della violenza contro le donne.

Con questi fondi, sono stati finanziati 15 progetti, presentati da 7 enti pubblici, 6 associazioni e 2 cooperative sociali, in partenariato con scuole e istituti formativi, che hanno coinvolto docenti, studenti e studentesse di 26 istituti comprensivi, 28 istituti superiori e 45 enti del terzo settore. Nel piano di prevenzione sono stati realizzati anche concorsi creativi per studenti tra i 6 e i 18 anni, con la produzione di video, disegni e musiche sul tema della parità di genere.

A bilancio 2025 anche 170.000 euro per garantire assistenza legale alle donne vittime di violenza per il supporto nei percorsi giudiziari. Complessivamente ammonta a 400.000 euro il fondo regionale per le iniziative di prevenzione e promozione della parità di genere.

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L’ATTIVITÀ DEI CUAV IN PIEMONTE

Il Piemonte si conferma la regione italiana con il maggior numero di Centri per Uomini Autori di Violenza con 16 strutture con una distribuzione che vede Torino come principale polo con sei strutture operative. Novarasegue con tre centri, mentre Cuneo ne ha due. Nelle province di Alessandria, Asti, Biella, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola è attivo un Cuav per ciascun territorio. L’analisi delle schede di accesso ha evidenziato come la maggiore concentrazione di uomini in trattamento si registri a Torino, dove si sono rivolti il 60,2% degli utenti, seguita da Novara con il 9,6% e da Cuneo con l’8,7%. Alessandria e Asti registrano rispettivamente il 7,5% e il 5,8% degli accessi, mentre nelle province di Biella, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola le percentuali scendono sotto il 5%.

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UNA MONETA CONTRO LA VIOLENZA: IL MEF DEDICA UN 5 EURO D’ARGENTO ALLE DONNE

Nella Collezione 2025 del MEF, pensata e realizzata dall’Istituto poligrafico e zecca dello Stato, è stata inserita una speciale moneta in argento da 5 euro fior di conio volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul terribile fenomeno della violenza sulle donne. Il colore rosso è applicato su un paio di scarpette da donna, col tacco alto, quelle nate nel 2009 da un’idea dell’artista messicana Elina Chauvet come installazione per denunciare la violenza sulle donne e il femminicidio e, da allora, diventate il simbolo della lotta per i diritti delle donne e contro la violenza di genere.

 

 cs

Bus con bambini contro camion: grave l’autista

Ieri a Cormano nel Milanese un bus con a bordo 44 bambini della scuola primaria Fiorana di Ivrea sull’autostrada A4 si è scontrato con un camion. Due bimbe sono state ricoverate in codice giallo all’ospedale San Raffaele di Milano. Grave l’autista, ferite anche due insegnanti.

La Polizia di Stato in piazza con Just the Woman I am

Da venerdì 7 a domenica 9 marzo, la Polizia di Stato sarà presente in Piazzetta Reale con i propri stand partecipando all’evento denominato “Just the woman I am”, organizzato dal Centro Universitario Sportivo Torinese in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e il Politecnico di Torino.

In Piazza Castello e nell’attigua Piazzetta Reale verrà allestito “Il Villaggio della Prevenzione e del Benessere” per offrire ai cittadini visite gratuite, consulti, convegni e webinar divulgativi.

La Polizia di Stato parteciperà con i propri stand promuovendo le diverse campagne dipartimentali in materia di prevenzione, e con l’esposizione di mezzi e di tecnologie in uso nelle diverse articolazioni.

In particolare:

  • Venerdì 7, sabato 8 e domenica 9 marzola Polizia Ferroviaria illustrerà il progetto educativo per le scuole superiori denominato “Train to be cool” volto a sensibilizzare i più giovani sui pericoli e sul comportamento corretto da tenere in abito ferroviario.
  • Venerdì 7 marzo, il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postalee delle Comunicazioni “Piemonte e Valle d’Aosta” esporrà le regole di comportamento per l’uso delle nuove tecnologie;
  • Per tutte e tre le giornate personale del Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica illustrerà la propria attività, con incontri su tematiche di settore. Nello specifico: venerdì 7 marzo p.v. sarà dedicato alle tecniche di sopralluogo, mentre sabato 8 e domenica 9 marzo saranno illustrate le attività dei laboratori di chimica e biologia. Sarà inoltre presente il veicolo Fiat “FullBack”, un pick-up appositamente allestito per il supporto tecnico scientifico in occasione degli interventi sulla scena del crimine.
  • Sabato 8 marzo la Polizia Stradalemostrerà i contenuti della campagna di sicurezza stradale “Progetto Icaro”. Inoltre, saranno illustrate le peculiarità di due autoveicoli in dotazione alla specialità, Citroen “Jumper” e Alfa Romeo Stelvio;
  • Venerdì 7 e domenica 9 marzo, la Divisione Polizia Anticrimine svolgerà attività informative sulla violenza di genere, con focus sull’uso dell’app Youpol e sulla campagna “Questo non è amore”.
  • Venerdì 7 e domenica 9 marzo, personale dell’Ufficio Sanitario Provinciale terrà dimostrazioni sulle manovre di primo soccorso con l’impiego del defibrillatore (blsd) e sulla disostruzione delle vie aeree, attraverso esercitazioni pratiche con l’utilizzo del manichino. Domenica 9 marzo p.v., il Commissario Capo Tecnico Psicologo, dott. Baudino fornirà consulenza psicologica gratuita a chiunque volesse usufruire del servizio; inoltre, nella medesima giornata, saranno svolti interventi di prevenzione per la salute con rilevazione dei parametri vitali (misurazione della pressione arteriosa, della glicemia basale e della saturazione).