ilTorinese

La Reale Mutua Fenera Chieri ’76 espugna 1-3 Il T Quotidiano Arena di Trento

Un inizio di gara sofferto a cui segue una prestazione in crescendo, coronata dal successo per 1-3. E’ la sintesi della vittoriosa trasferta della Reale Mutua Fenera Chieri ’76 a Il T Quotidiano Arena di Trento nell’ultimo impegno di campionato di febbraio.
Con capitan Grobelna tenuta a riposo, contro un’Itas Trentino combattiva e in salute le chieresi sono alle corde nel primo set che le vede in svantaggio 22-14. Qui c’è la svolta dell’incontro: con tre muri consecutivi Weitzel scuote Chieri che compie un’incredibile rimonta e chiude 27-29. Secondo e terzo set, molto combattuti, prendono nei finali le strade di Trento (25-21) e Chieri (20-25). Senza storia la quarta conclusiva frazione che termina 14-25.
Servizio e muro-difesa sono probabilmente i fondamentali che più fanno la differenza a favore delle biancoblù. A livello individuale spiccano Weitzel, premiata MVP per il suo lavoro a muro (ben 9, su 12 punti complessivi) e in battuta, Skinner che con 27 punti realizza il suo miglior bottino stagionale, e Zakchaiou con 18 punti.

Itas Trentino-Reale Mutua Fenera Chieri ’76 1-3 (27-29; 25-21; 20-25; 14-25)
ITAS TRENTINO: Guiducci 2, Scholten, Olivotto 7, Marconato 7, Acosta 13, Michieletto 15; Parlangeli (L); Shcheban 2, Stocco 3, Dehoog 2, Moretto, Mistretta (2L). N. e. Passaro, Angelina. All. Mazzanti; 2° Piccinini.
REALE MUTUA FENERA CHIERI ’76: Malinov 1, Anthouli 6, Weitzel 12, Zakchaiou 18, Skinner 27, Omoruyi 13; Spirito (L); Morello, Kingdon 3, Kone, Gray. N. e. Grobelna, Rolando (2L). All. Bregoli; 2° Daglio.
ARBITRI: Clemente e Florian.
NOTE: durata set: 33′, 27′, 31′, 24′. Errori in battuta: 7-9. Ace: 3-3. Ricezione positiva: 16%-15%. Ricezione perfetta: 6%-5%. Positività in attacco: 30%-40%. Errori in attacco: 10-7. Muri vincenti: 9-17. MVP: Weitzel.

La cronaca
Primo set – Trento prende subito qualche punto di vantaggio. Da 7-3 (Michieletto) Chieri risale a 8-7 (Skinner). Le padrone di casa guadagnano di nuovo un leggero margine che da 15-12 incrementano con forza a 22-14. Con tre muri consecutivi Weitzel scuote le biancoblù, che da 23-20 agguantano la parità a 23 con Skinner e passano a condurre 23-24 con Zakchaiou. Acosta annulla la prima palla set chierese. Le ragazzi di Bregoli ottengono altri tre set-point, tutti annullati, finché sul 27-27 altri due muri di Weitzel concludono la frazione 27-29.

Secondo set – Buona partenza chierese (2-5, Zakchaiou), Trento torna a contatto sul 7-8 (Marconato), segue una lunga fase di punto a punto con le due squadre sempre a contatto. Il set si decide quando sul 18-18 un’invasione e gli attacchi di Acosta e Michieletto portano le padrone di casa sul 21-18. Nel finale Trento non si fa più riprendere e chiude 25-21 con Michieletto.

Terzo set – Trento prova un paio di volte ad allungare, ma Chieri rientra sempre: 5-2, 5-5, 10-7, 10-10. Sul 16-16 Zakchaiou con un muro e Omoruyi con due attacchi danno alle biancoblù lo strappo decisivo (16-19). Chieri gestisce bene gli scambi conclusivi e si impongono 20-25 alla prima palla set con Zakchaiou.

Quarto set – Il set è subito indirizzato a favore di Chieri che ha già 4 punti di vantaggio sul 4-8 (Omoruyi). Sul 9-13 le biancoblù scappano via a 9-18 (Zakchaiou), da lì in avanti è tutto semplice e alla prima palla match Skinner fa scendere i titoli di coda sul 14-25.

Il commento
Camilla Weitzel: «Una partita molto difficile e combattuta, soprattutto nei primi set. Sono contenta e fiera della squadra per come siamo rientrate in partita. Abbiamo fatto un bel lavoro in battuta, in difesa e soprattutto a muro».

Ufficio stampa

“Oltre la materia”: Daniela Rosso Prin e Marco Palma alla galleria Malinpensa by La Telaccia

Informazione promozionale

Si è aperta martedì 23 aprile , per concludersi il 7 maggio prossimo, presso la galleria Malinpensa by La Telaccia la mostra intitolata “Oltre la materia”, dove vengono poste a confronto due tecniche , quella dell’artista piemontese Daniela Rosso Prin e dell’artista lombardo Marco Palma. Entrambi hanno partecipato con successo a diverse mostre personali, collettive, Expo d’arte e concorsi, Biennali e premi nazionali e internazionali.

Nell’artista Marco Palma gli accostamenti dei materiali di scarto con gli elementi pittorici investono la superficie della tela con forme animate dal movimento gestuale e dalla linearità delle forme geometriche. L’artista valorizza le sue opere con effetto plastico spaziale assoluto in cui si riflettono contenuti profondi e una libertà di invenzione in continua esecuzione.

La sua è una pitto-scultura di notevole e particolare elaborazione materica, che diviene un mezzo per trasmettere all’osservatore messaggi di vera evoluzione e di particolare elaborazione materica. Nel suo iter la forza creativa si raddoppia con l’uso del LED, effetti luminosi penetrano in una dimensione di gioco della luce suggestiva in cui l’equilibrio del collage misto su tela alimenta un’arte senza limiti.

L’artista Marco Palma risulta capace di recuperare materiali non più in uso per realizzare le sue opere e riesce a interpretare con pieno personalismo un impianto compositivo molto rigoroso.

Daniela Rosso-Prin è un’attenta osservatrice capace di interpretare la scena paesaggistica con una forte carica emozionale e una stesura dell’olio su tavola davvero magistrale, tanto da mettere in evidenza una vibrante e personale interpretativa mai fine a se stessa. Le sue opere, intrise di mirabili effetti chiaroscurali, di notevole spessore cromatico e di dinamismo del tratto segnico, evidenziano una pittura altamente comunicativa in cui la resa formale vive in una perfetta simbiosi con l’atmosfera poetica.

L’artista Daniela Rosso Prin affronta il tema naturalistico con validità tecnica e conseguente manualità, regalando ai soggetti vigorosi accenti cromatici determinanti nel suo percorso che conferisce una personalità e originalità uniche. Si tratta di un’arte che si avvale di emozioni e di sentimenti puri dove il fruitore non potrà fare a meno di ammirare una natura assolutamente ricca e comunicativa che prende vita e ci travolge appieno sia di sensazioni sia di valori contenutistici, umani e ambientali.

 

Galleria Malinpensa by La Telaccia corso Inghilterra 51. Torino

Orario dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 12, 16 alle 19.

Tel 0115628220

 

Mara

Una chitarra monferrina nelle ore dei gatti grigi torinesi del grande Fred

Come tutti i grandi interpreti della musica leggera, anche Fred Buscaglione deve gran parte del successo alla omogeneità e alla bravura del proprio gruppo vocale-strumentale. Nell’atmosfera nostalgica torinese del dopoguerra, Fred iniziò ad affermarsi come artista molto originale entusiasmando le nuove generazioni, scrivendo le proprie canzoni nelle lunghe ore notturne ed esibendosi nelle sale da ballo pur senza aver inciso un disco e senza aver partecipato ad una trasmissione radiofonica.
In età giovanile frequentò il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino che poi abbandonò a causa della modesta economia familiare.
Abitava in due stanzette in piazza Castello con la mamma vedova Ernesta Poggio che sognava per il figlio un avvenire di successo come Paganini.
In effetti suonava molto bene sia il violino che altri strumenti, quindi cessò di fare il fattorino e trovò un posto fisso nell’orchestra di Umberto Chiocchio che si esibiva al ‘Columbia’, un locale nel centro di Torino. In seguito Fred conobbe Renato Germonio, vecchio jazzista torinese già segnalato alla polizia per la sua tendenza all’ascolto di dischi definiti musica negroide nei club clandestini frequentati da solisti come il trombettista Oscar Valdambrini e dal sassofonista Gianni Basso. L’incisione di dischi storici per una casa torinese gli permise di essere classificato come secondo violinista europeo dopo il francese Stéphane
Grappelli e quarto al mondo dopo il violinista statunitense Joe Venuti dalla rivista Musica Jazz del 1946. Dopo aver formato in Sardegna il gruppo degli Aster, fondò il complesso definitivo degli Asternovas esibendosi a Parigi e in Svizzera, Olanda, Medio Oriente, Belgio e Italia.
Nella band si inserì il chitarrista Oreste Corrado, trasferitosi in età giovanile dal Monferrato a Torino con la famiglia originaria di Castel San Pietro, una frazione di Camino. Il padre Ottavio Corrado, sollecitato dalla moglie Maria Damonte che non amava la vita di campagna, era lo chauffeur dei marchesi Scarampi residenti nel castello del paese monferrino e a Torino intraprese l’attività di taxista. Alla mamma Ernesta non piacevano le canzoni di Fred perché esagerava raccontando di persone imbottite di liquori e di mogli che sparavano ai mariti ma lui replicava che agli spettatori non interessavano le storie di santi e angioletti. Al matrimonio di Fred e Fatima Ben Embarek (in arte Robin’s) cantante e circense tedesca di origine marocchina che si esibiva nel trio Robin’s con le sorelle e il padre, parteciparono i due maggiori interpreti dello swing italiano: Carla Boni e Gino Latilla.
Loro testimoni furono Leo Chiosso (paroliere e talento creativo di Fred), lo stesso Latilla e Melchiorre Cornaglia, patron del locale torinese ‘Il Faro’ dove Fred si esibì per cinque anni. Fred fu anche attore cinematografico accanto ad Anita Ekberg, Totò, Paolo Panelli e Scilla Gabel. Prima che il loro matrimonio iniziasse ad incrinarsi, Fred e Fatima risiedevano nel lussuoso appartamento in via Eusebio Bava in Borgo Vanchiglia, sua ultima dimora al momento della morte. Parteciparono alle esequie il maestro Luigi Cichellero, Johnny Dorelli, Domenico Modugno, Achille Togliani, Tonina Torielli, Marino Barreto junior, Wanda Osiris, Emilio Pericoli e Nunzio Filogamo. Durante la cerimonia funebre, celebrata nella chiesa di S. Giulia, fu eseguito all’organo ‘In Paradisium’, celebre brano tratto dal Requiem di Gabriel Fauré definito paradisiaco. Dopo aver incontrato Fred, Oreste Corrado si inserì come chitarrista nell’orchestra della RAI di Torino e nel 1972 partecipò all’incisione del 33 giri ‘Torino Cronaca,’ pubblicato dalla casa discografica Fonit Cetra di Torino con musiche di Mario Piovano, fisarmonicista e cantante giramondo di Cambiano con testi in dialetto torinese di Piero Novelli composte durante i loro discorsi notturni nelle ore dei gatti grigi per le strade di Torino.
Piovano e Novelli erano uniti da un comune amore, la Parigi mamma di tutti gli chansonniers del mondo dove Piovano diventò una famosa védette riempiendo di note le notti di Montmartre, Montparnasse e Pigalle, raccontando nelle sue canzoni personaggi legati ad episodi di cronaca nera. Nel 1980 Piovano fu insignito del titolo di cavaliere della Repubblica dal presidente Sandro Pertini. Alla fine della carriera musicale, Oreste Corrado proseguì a Torino l’attività di taxista, utilizzando la licenza del padre Ottavio. Oreste Damonte, anch’egli originario della frazione di Camino e cugino del Corrado, era il pianista di Nini Rosso, la tromba d’oro di Mondovì che nel 1965 ebbe un successo mondiale con dieci milioni di copie vendute per il celebre brano ‘Il Silenzio’, il 45 giri pubblicato sulla linea Sprint dalla casa discografica Durium di Milano con coro e orchestra del maestro Willy Brezza, partecipando anche al programma ‘La macchina meravigliosa’ di Piero Angela.

Graziella Corrado, figlia di Oreste e figlioccia del grande Fred, ha conservato a lungo la chitarra del padre costruita nel 1946 dal maestro liutaio torinese Arnaldo Morano nella propria bottega di Rosignano Monferrato. Morano possedeva il segreto di una vernice ad olio composta di resine vegetali capace di conferire un suono originale agli strumenti da lui progettati e costruiti che gli permise di essere definito l’emulo di Stradivari ed essere considerato il più bravo liutaio del mondo dal celebre violinista Uto Ughi.

Armano Luigi Gozzano

“La pittura dell’invisibile”, ultimi giorni nelle sale della “Fondazione Amendola”

Dedicata a Piero Rambaudi in dialogo con altre iconiche figure dell’arte astratta torinese

Fino al 28 febbraio

Figura di primo piano dell’astrattismo torinese, su Piero Rambaudi (Torino 1906 – 1991) era ingiustamente calato il silenzio da ben ventiquattro anni. L’ultima grande personale torinese a lui dedicata risale, infatti al 1999, a cura della “Galleria del Ponte” e della “Martano” con testi critici di Pino Mantovani e Franco Fanelli. Un’inspiegabile trascuratezza, cui ha oggi lodevolmente rimediato la “Fondazione Giorgio Amendola” di via Tollegno, a Torino, esponendo una trentina di opere dell’artista, assiduo frequentatore in gioventù di laboratori artigiani e dello studio di Leonardo Bistolfi, poste in dialogo – per un arco cronologico che va dalle ricerche artistiche del dopoguerra fino ai primi anni Settanta del secolo scorso – con quelle di altre sei fondamentali figure dell’arte astratta subalpina (ma non solo): dalla lirica visione geometrica di Albino Galvano e di Mario Davico alla ricerca materica di Paola Levi Montalcini (gemella del “Premio Nobel” Rita) e a quella che fu tenebra dell’anima di Carol Rama, fino al concretismo di Filippo Scroppo e all’“astrazione dinamica” di Gino Gorza.

Visibile fino a mercoledì 28 febbraio e curata da Luca Motto, “la mostra – sottolinea Prospero Cerabona, presidente della Fondazione –  è realizzata grazie alla generosa collaborazione di collezionisti privati ed enti come la ‘Galleria del Ponte’ di Torino e la ‘Civica Galleria Filippo Scroppo’ di Torre Pellice e si inserisce a pieno titolo nel filone espositivo, da anni consolidato da parte della ‘Fondazione Amendola’, dedicato alla riscoperta di importanti figure della scena artistica torinese, non sempre ricordate come sarebbe loro dovuto”. Assolutamente centrato il titolo della rassegna,“La pittura dell’invisibile”. Titolo che, subito, ci introduce al concetto di “fare arte” proprio di Rambaudi, al significato di un lavoro singolarmente incentrato “più sul processo, che nell’esito”, frutto di una formazione di bottega che sempre gli incollerà addosso un fortissimo interesse per i “materiali” (soprattutto cartacei) e la loro “elaborazione”, portandolo sempre più a desistere dal ritenere la propria attività artistica come una “professione”: dal 1924 al 1956 fu infatti direttore delle “Cartiere Bosso” di Mathi e, sempre in quest’ottica, ebbe anche a collaborare con l’“Istituto di Matematica” del “Politecnico” di Torino, per individuare tutte le possibili varianti di un tema, concretizzatesi nelle tele di fine anni ’80 in quelle sue caratteristiche geometrie dei “frattali”, dove “ogni idea suggerisce e permette la realizzazione di altre e così quasi all’infinito”. Folgorazione sulla via di Damasco per l’artista, è l’incontro con l’opera astratta di Paul Klee, che conobbe a Berna nel ’32, e di cui assorbe appieno il concetto filosofico di un’arte il cui compito “non è tanto quello di rappresentare il visibile, ma rendere visibile ciò che non lo è”.

 

Al pittore tedesco (con cittadinanza svizzera), lo legano anche la scelta e la sperimentazione di supporti “industriali”  – che vanno dalla più tradizionale tela ad olio, alla carta di giornale, alla juta o a cartoncini di ogni qualità e spessore – così come quelle “risonanze di colore” (richiamo al “colorfield painting” statunitense) in cui prendono forma tempere e chine e inchiostri su carta eseguiti a strisce o a geometrici irregolari blocchi, quadrati e piani “grigliati” che portano a quelle “variazioni policrome” che, a metà degli anni ’50, costituiranno l’esperienza centrale del lavoro di Rambaudi. Di cui la retrospettiva non dimentica di  proporre anche gli inizi, prevalentemente dedicati ad  un’attività scultorea (dagli anni ’30 fino agli anni del secondo conflitto mondiale) ancora parzialmente figurativa – volti e mani, i soggetti più cari all’artista – in cui Aldo Passoni vedeva chiara “la lezione di un Arturo Martini o di un Fritz Wotruba, ma le cui linee strutturali pur addensate già denunciano la presenza di elementi modulari pronti ad aprirsi per invadere interamente lo spazio”. Ecco allora la sezione dedicata agli anni ’50 con “monocromi” dell’inizio del decennio e raffinatissimi “Collages”, realizzati “con carte – scriveva lo stesso Rambaudi – differenziate tra loro, non solo dal colore ma dalle caratteristiche (ruvide, lucide, grossolane o fini), loro stesse sovente la genesi dei miei ‘collages’”.

In mostra anche i lavori prodotti nel periodo di intensa collaborazione con la Galleria torinese “Notizie” gestita da Luciano Pistoi: dalla serie “Le Varianti” agli oli più materici della prima metà del decennio ‘60. La mostra si chiude con alcuni lavori, fine degli anni ’60, vicini alle coeve ricerche programmatiche “dove la dimensione scientifica e matematica di progettazionediviene predominante sulla pittura”.

Gianni Milani

“Piero Rambaudi. La pittura dell’invisibile”

“Fondazione Giorgio Amendola”, via Tollegno 52, Torino; tel. 011/2482970 o www.fondazioneamendola.it

Fino al 28 febbraio

Orari: dal lun. al ven. 9,30/12,30 – 15,30/19,30; sab. 9,30/12,30

Nelle foto: “Nero”, china su carta, 1950; “Collage”, carte colorate su cartoncino, 1956, “Testa d’uomo”, gesso, 1937; “Le terre rosse”, olio su tela, 1959

App Iren, l’ambiente a portata di mano

MIAT E CITTA’ DI TORINO LANCIANO IL NUOVO STRUMENTO PER CONOSCERE I SERVIZI AMBIENTALI

  • La app offre informazioni puntuali, accessibili e personalizzabili sui servizi ambientali gestiti da Amiat
  • La app consente di ricevere notifiche personalizzate su aggiornamenti e variazioni di servizi, incluso un reminder sulla categoria di rifiuto ritirata giorno per giorno

 

 

 Amiat Gruppo Iren e la Città di Torino hanno presentato  la nuova App Iren Ambiente, una nuova applicazione per informare e supportare gli utenti in tutte le attività legate ai servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti che l’azienda realizza sul territorio.

La app, disponibile gratuitamente per il download per sistemi Android e IOS, mira a fornire ai cittadini informazioni complete, tempestive e personalizzate, integrando funzionalità e applicazioni in un unico strumento. Con l’obiettivo di permettere una comunicazione puntuale e tempestiva tra azienda e utenti, la app fornirà in tempo reale avvisi e notizie riguardanti i servizi ambientali erogati, nonché su eventuali aggiornamenti e variazioni, incluso un servizio di notifica che ricorda quotidianamente la categoria di rifiuto ritirata dagli operatori il giorno successivo.

La nuova applicazione andrà a sostituire Junker, che attraverso un messaggio rinvierà i propri utenti a quella Iren Ambiente, sviluppata in totale continuità per agevolarne il passaggio. Nei prossimi mesi la nuova app verrà implementata con ulteriori funzionalità

Grazie alla geolocalizzazione, gli utenti potranno visualizzare i punti di interesse, come gli sportelli dedicati e i punti di raccolta gestiti da Amiat a Torino, nonché informazioni puntuali su orari e rifiuti conferibili nei centri di raccolta, e i calendari sempre aggiornati della raccolta. Sarà inoltre possibile prenotare il ritiro dei rifiuti ingombranti o effettuare segnalazioni ambientali.

La app fornisce inoltre un aiuto per differenziare senza dubbi o errori i rifiuti domestici, con la possibilità di riconoscere i prodotti inquadrandone il codice a barre con la fotocamera, o tramite filtri di ricerca, e smaltirli quindi nel modo corretto secondo le indicazioni dei diversi comuni.

“Una corretta differenziazione, separando bene i materiali e i prodotti, è essenziale per migliorare la raccolta e far sì che i rifiuti possano essere trattati correttamente  – ha commentato l’assessora all’Ambiente Chiara Foglietta -. Avere a disposizione uno strumento come la nuova App di Amiat potrà essere di supporto a tutti i cittadini, un modo agile e veloce col quale fornire informazioni utili e ricevere segnalazioni per garantire un servizio più efficiente e tempestivo”.

La qualità dei servizi offerti da Amiat non può prescindere da una comunicazione sempre più capillare e personalizzata nei confronti dei cittadini. – commentano Paola Bragantini e Gianluca Riu, presidente e amministratore delegato di Amiat -. La nuova App Iren Ambiente va esattamente in questa direzione, poiché permette da un lato di offrire uno strumento efficace e funzionale, dall’altro di rispondere alle esigenze puntuali di ogni cittadino”.

La Lega di Chivasso per le prossime elezioni

Il segretario Giuseppe Deluca: “Presenti come sempre sul territorio al servizio dei cittadini”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Sabato 8 e domenica 9 giugno sarà tempo di elezioni regionali ed europee e di consultazioni amministrative in numerosi Comuni del Chivassese, tra questi Brandizzo, Montanaro, Verolengo, Torrazza Piemonte, Castagneto Po, San Sebastiano da Po, Verrua Savoia, Brozolo e altri.

“Le elezioni comunali – commenta Giuseppe Delucasegretario Lega della sezione di Chivasso – sono il banco di prova più semplice e immediato attraverso il quale i cittadini possono scegliere il sindaco e decidere chi sarà incaricato di amministrare nei paesi in cui si vota. I Comuni sono sempre stati le Istituzioni più a stretto contatto con chi esprime le proprie preferenze politiche, perché le loro azioni hanno riscontro immediato e diretto sui cittadini”.

“La Sezione della Lega di Chivasso – continua Deluca – sarà impegnata in prima linea per le elezioni europee e per le elezioni regionali, in particolare, per ottenere la riconferma di Gianluca Gavazza, unico consigliere regionale del Chivassese, sempre presente sul territorio e attento alle esigenze dei nostri Comuni. Inoltre, come affermano i dati ufficiali 2023 relativi alle presenze e alle singole votazioni in Consiglio Regionale, con la partecipazione a 62 sedute del Consiglio e a 3.123 votazioni in aula, il consigliere regionale della Lega Gavazza ha confermato il trend degli scorsi anni, e di questo tutta la nostra sezione ne va orgogliosa, con il 100% di presenze, attestandosi tra i cinque consiglieri regionali più presenti della Regione Piemonte e risultando il consigliere regionale con più presenze alle sedute di Consiglio e maggiore partecipazione alle votazioni di tutti i consiglieri regionali della provincia di Torino, fra tutti i partiti”.

“La nostra Sezione della Lega, con militanti, sostenitori e simpatizzanti – prosegue il segretario Giuseppe Deluca – si impegnerà con sforzi notevoli per essere presente con propri riferimenti alle elezioni nei vari Comuni: partecipando a liste già presenti, che quindi hanno avuto modo di operare sui territori in maggioranza o minoranza, ma anche creando o aderendo a nuovi gruppi e formazioni. Da sempre la forza della politica si basa sulla capacità di rinnovarsi senza perdere il focus sui propri obiettivi, di conseguenza il mio impegno in primis, e a catena quello di tutti gli iscritti alla Sezione, deve assolutamente basarsi su questo concetto. Ogni votazione è una storia a sé, quindi dev’essere ben chiaro a ognuno di noi che le sfide che ci attendono avranno nuove sfaccettatture e difficoltà, ma con l’aiuto e la partecipazione di tutti e in particolare di coloro che ripongono la propria fiducia in noi saremmo pronti ad affrontarle a viso aperto. Mi sento sicuro di affermare che la Lega continuerà ad essere costantemente al servizio dei cittadini e si impegnerà al massimo per andare incontro alle richieste delle persone”.

La Regione riapre lo sportello delle aziende piemontesi in crisi

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Lunedì 26 febbraio: questa la data in cui riapre lo sportello del bando “Interventi integrati per l’acquisizione di aziende in crisi, di impianti produttivi chiusi o a rischio di chiusura L.R. 34/04 – Fondo Sviluppo e Coesione 2021/2027″. Senza un sostegno significativo della Regione molte aziende rischiano di chiudere per sempre. Ecco perché la Misura si pone l’obiettivo di agevolare le imprese che intendano acquisire aziende in crisi conclamata, unità produttive (impianti, stabilimenti produttivi e centri di ricerca) a rischio di definitiva chiusura o già chiusi per cessazione dell’attività o dell’impresa.  Per questa misura la dotazione di fondi regionali è 4,2 milioni di cui 2,7 destinati alla Linea Investimenti e 1,23 milioni dedicati alla Linea Occupazione. Rispetto alla versione precedente del bando, è stata abbassata la soglia di accesso per le PMI, rispettivamente euro 500.000 per le piccole ed euro 1.000.000 per le medie, mentre resta pari a euro 1.500.000 la soglia per le grandi imprese.

Con questo atto si provvede alla concessione di agevolazioni a imprese acquirenti di qualsiasi dimensione e a Imprese e lavoratori per progetti di investimento iniziale finalizzati a rilevare:

– aziende o rami di aziende localizzate in Piemonte, con i relativi impianti, stabilimenti produttivi e centri di ricerca ed i connessi attivi, materiali ed immateriali, in situazioni di crisi conclamata, a rischio di definitiva chiusura o già chiusi per cessazione dell’attività o dell’impresa.

Possono essere finanziati anche:

– interventi che prevedano l’affitto di aziende o rami d’azienda purché abbiano le caratteristiche identificate dalla misura.

Tali interventi sono ammissibili solo se finalizzati alla successiva acquisizione a titolo definitivo. Fa parte delle agevolazioni previste dalla Misura la concessione di incentivi per l’assunzione di lavoratori da impiegare nell’azienda o nel ramo di azienda oggetto dell’acquisizione. La linea di incentivazione all’assunzione prevede un contributo alle imprese per inserimenti di personale a tempo indeterminato L’intervento deve consentire di mantenere o di raggiungere, al termine del primo anno solare successivo a quello di conclusione dell’investimento (anno a regime), almeno il 40% dell’occupazione presente nell’azienda o nel ramo d’azienda oggetto di acquisizione.

Riapriamo uno sportello importante per il nostro territorio. Abbiamo il dovere di aiutare il mondo delle imprese e dare un sostegno ad aziende in crisi che grazie all’intervento di investitori possono riemergere da momenti di difficoltà, oppure di favorire il ricambio generazionale – afferma l’Assessore alle attività Produttive Andrea Tronzano. Tale sostegno è volto a contrastare i processi di deindustrializzazione in atto e recuperare a fini produttivi i siti industriali dismessi o a rischio di dismissione, salvaguardando il patrimonio di conoscenze e di specifiche competenze professionali– continua l’Assessore Tronzano – nonché di favorire il mantenimento, il miglioramento e il recupero dei livelli occupazionali.”

“Il patrimonio industriale e professionale presente in Piemonte è unico e noi vogliamo tutelarlo. Questa misura che riproponiamo con convinzione è volta a proteggere il nostro tessuto economico” spiega l’assessore regionale al Lavoro e Formazione Professionale Elena Chiorino. “Sostenere acquisizioni sane e investimenti è doveroso, perché significa difendere le nostre imprese, creare opportunità occupazionali e supportare il Made in Italy” conclude l’assessore.

Personale GTT, ennesima aggressione: si attivi sistema di allarme

 

Magliano: “per allertare i soccorsi in tempo reale”
La gravità del più recente episodio ai danni un controllore della Linea 55 rende assolutamente urgente una misura di questo tipo.

Non è più accettabile che controllori, autisti e dipendenti di GTT siano costantemente sottoposti al rischio di aggressioni durante lo svolgimento del loro lavoro quotidiano. Chiediamo da tempo provvedimenti efficaci affinché sia tutelata l’incolumità fisica e la possibilità, da parte di questi professionisti, di svolgere il loro lavoro in condizioni di sicurezza. Ribadiamo il nostro appello all’indomani dell’ennesimo episodio, occorso questa volta a un controllore sulla Linea 55, aggredito da un giovane senza titolo di viaggio. Sia installato su tutti i mezzi un sistema di allarme in grado di allertare schiacciando un tasto, in caso di pericolo, una pattuglia delle Forze dell’Ordine. Se una simile tecnologia risulta invece già disponibile, ci aspettiamo che sia sempre attiva e realmente utilizzabile in caso di emergenza. L’obiettivo di garantire condizioni di lavoro consone dovrebbe essere una priorità per GTT. Al controllore attualmente ricoverato, con trenta giorni di prognosi, all’Ospedale Maria Vittoria di Torino esprimo piena e profonda solidarietà.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Anci e Anfov: “Piemonte Innovazione e Sviluppo Next Generation”

ANCI Piemonte affida ad ANFoV l’organizzazione delle prossime due edizioni del Premio.

 

È stato siglato  l’accordo tra ANCI Piemonte e ANFoV, l’associazione nazionale con sede a Torino che riunisce i soggetti imprenditoriali e istituzionali le cui peculiarità di Innovazione tecnologica convergono per la diffusione della cultura del rinnovamento. L’accordo è volto alla realizzazione delle prossime due edizioni del Premio “Piemonte Innovazione e Sviluppo Next Generation”.

Con questo accordo, ANCI Piemonte affida ad ANFoV, fino alla fine del 2025, tutti gli aspetti organizzativi e realizzativi di un’iniziativa che, grazie a questo sodalizio, negli ultimi tre anni è cresciuta a tal punto da diventare un riferimento nella cultura dell’Innovazione, supportando decine di amministrazioni pubbliche, enti pubblici e realtà associate pubbliche nella realizzazione dei loro progetti innovativi. L’accordo prevede che ANCI Piemonte si associ ad ANFoV.

“Siamo lieti di aver trovato un accordo con ANFoV – spiega il Presidente di ANCI Piemonte Andrea Corsaro – che non solo soddisfa entrambe le parti ma che garantisce al Premio un percorso di crescita e di programmazione adeguato, permettendo di raggiungere nuovi traguardi di successo. Il Premio è giunto alla sua ottava edizione per la sezione piemontese e alla terza per quella nazionale, oltre ad aver già raccolto più di seicento progetti innovativi realizzati da Comuni e enti pubblici italiani, distribuendo sul territorio più di 250.000 euro in contributi e servizi. Un vero volano di innovazione che ha finalizzato concretamente l’impegno di ANCI Piemonte al fianco dei Comuni per uno sviluppo sostenibile, efficiente e efficace delle comunità, sfruttando l’opportunità delle tecnologie e della progettualità. Il Premio si pone in armonia con i principi del programma “Next generation UE” e del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza, ed è rivolto alle amministrazioni e agli enti pubblici, intende valorizzare progetti in fase di attivazione o già attivi che siano promotori di tali principi. Si articola in due sezioni: Piemonte e Nazionale. Eroga premi in denaro e servizi destinati, tramite una giuria selezionata, a supportare la realizzazione dei progetti che sono stati candidati. Nella sua ultima edizione 2023 si sono candidate 121 realtà pubbliche da tutta Italia, con un bacino di cittadini coinvolti di circa 11 milioni di persone”.

“Siamo orgogliosi di questo nuovo accordo con ANCI Piemonte – spiegano il Presidente e il Segretario Generale di ANFoV, rispettivamente Umberto De Julio e Antonello Angeleri – per l’organizzazione e la realizzazione del Premio, che non solo dimostra la bontà dell’impegno della nostra associazione negli ultimi anni per la crescita dell’iniziativa, ma vuole rinsaldare una collaborazione virtuosa tra le nostre realtà, che ha permesso di raggiungere lusinghieri successi nelle passate edizioni. Ringraziamo ANCI Piemonte e ANCI  Nazionale, con cui abbiamo collaborato negli ultimi tre anni, per la fiducia che ci viene concessa. Il Premio realizza lo spirito di rinnovamento dettato dall’agenda europea, coniugando le finalità della nostra associazione, che dal 2023 è anche sede Hub per il Nord Italia del progetto europeo per la trasformazione digitale sicura di PA e Imprese, con le necessità delle amministrazioni pubbliche di essere accompagnate e supportate attraverso l’opportunità che derivano dal know how di aziende private di eccellenza e nostre associate, nel percorso di crescita digitale al servizio di cittadini e imprese”.

 

Mara Martellotta

 

Più veloce la ricerca di persone scomparse con l’ausilio di Unità Cinofile

In Italia, scompaiono ogni giorno 67 persone, di cui trenta sono minori per un totale di 24.000 persone l’anno. La scomparsa di una persona può essere legata a fatti esterni alla sua volontà o a una situazione di disagio che la induce ad allontanarsi senza lasciare informazioni su di sé. Tra queste vi sono anche le cosiddette categorie di persone “fragili”, ossia, quelle maggiormente a rischio di scomparsa; pensiamo ai bambini, agli anziani, persone con patologie quali Alzheimer o altri tipi di demenze, a membri di comunità soprattutto minorili, persone recidive di scomparsa, persone autistiche, membri di RSA. In caso di scomparsa di una persona, per favorire un esito positivo è assolutamente fondamentale l’intervento tempestivo delle unità di ricerca. Ancor più se parliamo di categorie “fragili” in quanto sono maggiormente a rischio per la loro incolumità e spesso si tratta di una vera e propria corsa contro il tempo.
Questo ha spinto Ivan Schmidt Academy, in collaborazione con la Croce Verde di Cumiana a cercare una soluzione che potesse diminuire i tempi di risposta all’intervento operativo delle unità cinofile di ricerca persone scomparse (ndr. cani molecolari). Al tavolo dei lavori Gianni Mancuso (Presidente della Croce Verde di Cumiana, Luca Fra, responsabile Unità Cinofile della Croce Verde di Cumiana, la Dott.ssa. Vassilia Sacco – Caposquadra delle Unità Cinofile della Croce Verde di Cumiana e Ivan Schmidt, formatore delle Unità Cinofile della Croce Verde di Cumiana per il settore K9 Mantrailing.
La missione è stata dunque quella di fornire un sistema ed un servizio di risposta efficace che consenta alle famiglie, alle comunità, alle categorie fragili, di velocizzare un eventuale intervento della ricerca di persona scomparsa con l’ausilio di Unità Cinofile.
Sul modello statunitense – dove viene applicato per i bambini, nasce così il K9 SCENT BOX, ossia un kit che permette ai famigliari o ai tutori delle categorie fragili, di raccogliere un’impronta olfattiva e di conservarla nell’eventualità di una scomparsa. Il K9 SCENT BOX è il corrispondente di un’impronta digitale ma olfattiva e può durare 10 anni. Grazie al K9 SCENT BOX, le Unità Cinofile potranno intervenire e partire in maniera tempestiva, senza perdite di tempo per la ricerca e raccolta di un testimone d’odore dello scomparso, evitando inoltre qualsiasi contaminazione esterna, che potrebbe pregiudicare il buon esito della ricerca stessa.
Ivan Schmidt: – Si tratta di un vero e proprio passo avanti nello sviluppo delle tecniche di ricerca di persone scomparse in Italia e potrebbe davvero aumentare le possibilità di ritrovamenti, grazie all’intervento tempestivo delle unità cinofile favorite da questo kit. Lo stesso é molto semplice da utilizzare e alla portata di tutti. Abbiamo sottoposto
il tutto anche al Commissario Straordinario per le persone scomparse del Ministero degli Interni, affinché possa un domani diventare parte del protocollo sulla ricerca delle persone scomparse”.
Il Kit K9 SCENT BOX è reperibile a breve presso la Croce Verde di Cumiana (TO).