ilTorinese

L’allarme dei sindacati: oltre mille uffici postali a rischio in Piemonte

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“In Piemonte un’ulteriore privatizzazione di Poste italiane metterebbe a rischio oltre 1.000 uffici postali a bassa redditività. Un problema non solo occupazionale per oltre 3mila impiegati, ma anche di tenuta sociale, per la possibile chiusura di molti uffici postali minori, in piccoli comuni, specie di zone periferiche e montane.  Chiediamo quindi al Consiglio regionale un’azione di sensibilizzazione affinché il Governo riesamini la sua scelta”.

Questa la richiesta di una rappresentanza sindacale dei lavoratori di Poste italiane, guidata da Bruno Bartone (Cisl), Nunzia Mastrapasqua (Cgil) ed Evaristo Perrini (Uil), auditi questa mattina in Consiglio regionale a Palazzo Lascaris. Le preoccupazioni dei lavoratori sul futuro dell’azienda riguardano l’intenzione annunciata dal Governo di collocare sul mercato una nuova tranche di azioni, oggi nelle mani del Mef e di Cassa depositi e prestiti.  L’operazione, che dovrebbe realizzarsi nel mese di marzo, si inserisce nella scia della cessione del 35% del pacchetto azionario del gruppo, già decisa nell’ottobre 2015 dall’Esecutivo dell’epoca.
Ad ascoltare le richieste della delegazione il presidente del Consiglio Stefano Allasia, con il consigliere segretario Ivano Martinetti e i consiglieri Paolo Ruzzola, Sean Sacco e Mauro Salizzoni.
I sindacalisti hanno sottolineato che, con l’eventuale perdita del controllo pubblico di Poste, verrebbe meno l’universalità del servizio.
“Comprendiamo le vostre preoccupazioni – ha affermato Allasia – questa amministrazione regionale ha cercato di impegnarsi a supporto di chi abita in montagna per garantire i principali servizi ai cittadini, compresi gli anziani, per evitare che i territori periferici si spopolino.  Come Ufficio di presidenza ci impegniamo a sottoporre la questione all’intero Consiglio. L’obiettivo è formulare un ordine del giorno al Governo regionale affinché si impegni a convocare l’azienda e, quando sarà disponibile il piano industriale, a valutare di mettere a disposizione risorse per garantire comunque la continuità e capillarità del servizio”.

Morto per polmonite il ragazzino dimesso dall’ospedale

La causa della morte di Andrea Vincenzi, il 12enne di Castiglione Torinese deceduto mercoledì scorso al Regina Margherita di Torino, è la polmonite. Il ragazzino, che era  stato dimesso, alcune ore prima dall’ospedale di Chivasso, sarebbe stato ucciso dalla polmonite. Questo il primo risultato  dell’autopsia eseguita dal medico legale su incarico della procura di Ivrea. È stata avviata un’inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti.

Utenze, mercati e anziani: Unc Piemonte incontra gli over sessanta di Frossasco

 

La Presidente Patrizia Polliotto: “Dialogo con territorio fondamentale per assistenza al cittadino”

 

Aiutare gli anziani, ma non solo, a capire ed interpretare i meccanismi che hanno determinato il passaggio al mercato libero del gas e, prossimamente, dell’energia, e quindi poter operare delle scelte consapevoli: questo lo scopo dell’incontro che l’Associazione Anziani e Pensionati di Frossasco, nel Torinese, ha organizzato richiedendo la collaborazione dell’Unione Nazionale Consumatori del Piemonte e con il patrocinio del Comune di Frossasco.

Saranno la Dottoressa Jessica Campolongo e l’AvvocatoSamuele Perassi a chiarire dubbi e presentare utili suggerimenti nell’incontro di Mercoledì 28 febbraio alle ore 15,00 presso il salone polivalente comunale di Frossasco in via Baisa 9 con ingresso libero.

L’incontro è anche inserito in un progetto intercomunale tra 4 comuni limitrofi per la promozione della salute e l’invecchiamento attivo.

In un momento storico e attuale caratterizzato e contraddistinto da continue turbolenze e altrettante trasformazioni normative e sociali, Unc Piemonte prosegue con rinnovati impegno e vigore il cammino intrapreso dal 2011 nell’erogare informazioni corrette e assistenza affidabile alle fasce più deboli della popolazione. Gli anziani sono una risorsa preziosa che merita di essere coadiuvata al meglio per poter orientare in maniera e misura costruttive le proprie scelte in ambito consumeristico, specie in un campo minato ma fondamentale quale quello delle utilities legate alle forniture domestiche di luce e gas”, chiosa l’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.

Pediatria d’urgenza, grazie a Forma il nuovo reparto al Regina Margherita

Oggi, alla presenza del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e del Sindaco della Città di Torino, Stefano Lo Russo, Fondazione FORMA ha consegnato ufficialmente al Regina Margherita, il reparto di Pediatria di Urgenza, diretto dalla dottoressa Claudia Bondone,completamente rinnovato e umanizzato, a misura di bambino. La ristrutturazione dei locali è stata avviata la scorsa estate dalla Struttura Pubblica ed è proseguita con l’intervento della Fondazione finalizzato alla dotazione di tutti gli arredi sanitari, della tecnologia per il monitoraggio a distanza dei pazienti e degli interventi di umanizzazione. L’importante lavoro di rinnovo dei locali è frutto di una progettazione condivisa con il personale sanitario che opera nel reparto con l’unico obiettivo di offrire ai piccoli pazienti un reparto migliore, in cui stare bene anche in un momento di difficoltà come è quello del ricovero ospedaliero.

La cerimonia ha rappresentato per la Fondazione il passaggio di testimone tra gli impegni del presente ed i prossimi obiettivi, perseguibili e raggiungibili grazie a tutti i cittadini che durante l’anno sostengono Fondazione FORMA.

L’evento di consegna infatti è stata l’occasione per dare il via formale al nuovo progetto di Ristrutturazione del Reparto di Patologia Neonatale e della Prima Infanzia, che Forma ha deciso di finanziare nei prossimi mesi.

Siamo orgogliosi di aver completato il reparto di Pediatria d’Urgenza del Regina Margherita, che svolge un ruolo fondamentale per tutta la nostra Regione, essendo il primo accesso al principale ospedale pediatrico piemontese. Ma altrettanto orgogliosi di poter lanciare il prossimo progetto, in continua e proficua collaborazione con l’Ospedale” ha dichiarato il Presidente di FORMA Antonino AIDALA.

Collaborazione che prosegue e cresce negli anni: con il prossimo completamento del Polo Radiologico da parte dell’Azienda Ospedaliera, il totale dei contributi di FORMA per gli ultimi recenti progetti (Risonanza Magnetica Nucleare, Pediatria d’Urgenza e la prossima Patologia neonatale) ammonta a circa € 2.500.000.

IL REPARTO


La Struttura Complessa di Pediatria d’Urgenza del Regina Margherita è dedicata all’accoglienza e alla cura del paziente pediatrico con patologia acuta. Caratterizza tale struttura l’attività di Pronto Soccorso pediatrico, il più grande del Nord Italia per numero di accessi con una casistica di 40.000 pazienti trattati ogni anno, riferimento per l’urgenza pediatrica multispecialistica della Regione Piemonte e Valle d’Aosta e sede di Trauma Center pediatrico.
Il reparto di ricovero fornisce assistenza a circa 500 bambini ogni anno, con patologia acuta o riacutizzazione di patologie croniche provenienti dal Pronto Soccorso pediatrico. Le patologie acute più trattate sono: insufficienze respiratorie, patologie convulsive o alterazioni dello stato di coscienza, scompensi circolatori secondari a disidratazione o infezioni severe.

La ristrutturazione edilizia, ad opera dell’Azienda Ospedaliera, ha interessato un‘area di circa 500 mq, ubicata al 2° piano sopra il Pronto Soccorso pediatrico. Il nuovo reparto di degenza è dotato di 13 posti letto, suddivisi in 3 stanze singole e 5 doppie, con bagno e zona filtro.

FORMA si è impegnata a trasformare i locali del nuovo reparto in un posto in cui ci si prende cura, dotandolo delle migliori tecnologie, di arredi sanitari a misura di bambino ed umanizzandolo, come nella tradizione e nella mission della Fondazione” ha dichiarato Antonino AIDALA, Presidente di FORMA.

Le grandi cene del Salone del Vino

Mercoledì 28 e giovedì 29 febbraio, il Salone del Vino di Torino arriva nei migliori ristoranti della città inaugurando ‘Le Grandi Cene’. Due serate per degustare menù declinati da grandi cuochi e incontrare le cantine del territorio, per un viaggio enogastronomico che unisce i sapori del territorio alle eccellenze vitivinicole piemontesi.

 

Tra gli appuntamenti più attesi del programma OFF che anticipa il Salone del Vino (2-4 marzo 2024), Le Grandi Cene offriranno al pubblico l’occasione per entrare in contatto con i produttori, ascoltare le storie che si celano dietro ogni etichetta e scoprire, attraverso loro guida, caratteristiche e peculiarità dei vini che saranno proposti in abbinamento alle ricette degli chef.

 

A ogni ristorante che aderisce all’iniziativa sarà infatti affiancato un produttore scelto dall’organizzazione del Salone del Vino di Torino per un connubio che intende valorizzare la proposta di menù dei ristoranti insieme alle migliori cantine del Piemonte.

 

Come accadrà, solo per citarne alcuni, tra le ricette innovative elaborate dallo chef 1 Stella Michelin Andrea Larossa e le etichette pregiate della cantina Sordo, da quattro generazioni nel cuore del Barolo; o tra i tavoli di Gaudenzio Vino e Cucina, dove i riflettori saranno puntati sulla cucina ricercata del ristorante e e i vini della cantina Tommaso Cappa (Dogliani, CN) il cui motto è fermentazioni lente”; o, ancora, al suggestivo Ristorante Cubique che ospiterà invece Giacomo Borgogno & Figli, produttori dal 1761 con la cantina più storica di Barolo; Antiche Sere, tra le osterie più famose della città, accoglierà i produttori della cantina Post dal vin, società cooperativa che dal 1960 opera nel territorio di Rocchetta Tanaro, una delle migliori aree vocate alla produzione del Barbera; così come tra le sale accoglienti e contemporanee di Magazzino 52 sarà possibile sorseggiare i vini di Giacomo Fenocchio, piccola azienda familiare nata nelle Langhe nel 1864.

 

Il 28 e il 29 febbraio, grandi cene all’insegna del gusto e della condivisione tra etichette iconiche e cucine d’eccellenza, per assaporare le diverse declinazioni della cultura enogastronomica piemontese.

Elenco dei primi ristoranti che hanno aderito all’iniziativa

 

28 febbraio 2024 ore 20

 

RISTORANTE LAROSSA (1 stella Michelin)

Via Sabaudia, 4 – Torino 

incontra SORDO GIOVANNI, Castiglione Falletto (CN) la cui produzione vitivinicola vuole esprimere il valore di un territorio da sempre vocato alla produzione del vino. I loro tenimenti raggiungono una superficie totale di 53 ettari vitati, distribuiti nei comuni di Castiglione Falletto, Serralunga d’Alba, Monforte d’Alba, Barolo, Novello, La Morra, Verduno, Grinzane Cavour e Vezza d’Alba.

Prenotazioni al numero: 011 19018365

 

MAGAZZINO 52 

VIA GIOLITTI, 52/A – Torino

incontra GIACOMO FENOCCHIO piccola azienda familiare nata nelle Langhe ormai sei generazioni fa, nel 1864, più precisamente in Bussia, Monforte d’Alba (CN). Famiglia da sempre dedita alla conduzione vitivinicola che negli  anni è stata in grado di trasmettere questa grande passione per la loro terra. Coltivano varietà tipiche in maniera tradizione, producendo vini di qualità che riflettano al meglio il territorio di origine che puntano a tutelare.

Prenotazioni al numero: 011 4271938

 

RISTORANTE GUARINI 

Via Guarino Guarini, 1B – Torino

incontra G.D. VAJRA, Barolo (CN), famosa per la produzione di Barolo, ma con una ricca offerta di vitigni della loro terra. La loro filosofia si concentra sulla bellezza, sul lavoro fatto bene, sulla cura dei dettagli e sulla creatività che rispetta la tradizione.

Prenotazioni al numero: 011 0864960

 

ALMONDO TRATTORIA 

Piazza Gran Madre di Dio, 2L – Torino

incontra AZIENDA AGRICOLA SANTA CLELIA che nasce nel Canavese, Mazzè (TO), e che produce vini rispettando l’ambiente. Vini biologici per cogliere appieno le potenzialità delle risorse naturali del terreno e dell’ambiente, lavorando in nome della biodiversità per infondere alle bottiglie i profumi, i sapori e le emozioni delle antiche varietà di cui il Canavese è ricco.

Prenotazioni al numero:  0114119684  

 

RISTORANTE SILOS 

Via Santa Giulia, 21a – Torino

incontra CANTINA DELLA SERRA, Piverone (TO), situata sul versante sud della collina morenica della Serra e fondata nel 1953 da un centinaio di Soci. Oggi la Cantina della Serra conta circa 230 soci, con vigneti che si estendono per la maggior parte dei comuni della Serra d’Ivrea dai quali coltivano uve di grande qualità.

Prenotazioni al numero:  011 7633404  

 

TRATTORIA AMICIZIA

Via Cardinal Massaia, 7 – Torino

incontra AZIENDA AGRICOLA IVALDI DARIO di Nizza Monferrato (AT), zona nota agli appassionati di vino per la storica vocazione vitivinicola legata alla Barbera. Da quattro generazioni la famiglia Ivaldi si dedica alla viticoltura e alla vinificazione, specialmente di questo vitigno: negli anni l’amore per la terra non è diminuito, e la tecnologia ha saputo perfezionare la qualità dei prodotti mantenendo le caratteristiche tradizionali.

Prenotazioni al numero: 011 290912  

 

RISTORANTE BISTROT CANTINE RISSO 

Corso Casale, 79 – Torino

incontra BEL COLLE, Verduno (CN), dedito alla coltivazione dei più prestigiosi vigneti di langa tra cui i Cru di Barolo (Monvigliero, Bussia, Pajorè) e il famoso vitigno autoctono Verduno Pelaverga. Passione, esperienza e vinificazioni secondo tradizione, che esaltano le identità del vitigno, per portare nel bicchiere l’equilibrio e l’armonia della vigna.

Prenotazioni al numero: 011 8195531  

 

DE AMICIS ART BISTROT

Corso Casale, 134 – Torino

incontra CANTINA RATTI La Morra (CN). Cantina storica delle Langhe fondata da Renato Ratti, da oltre 50 anni che ha segnato la storia delle Langhe. Una filosofia produttiva che segue regole precise dettate dal suo fondatore con un occhio attento al territorio, all’unicità e alla classificazione delle diverse sottozone portando in Langa il concetto francese del Cru.

Prenotazioni al numero: 348 3716636  

 

29 febbraio 2024 ore 20

 

INGROSSOMINUTO 

Via della Basilica, 1 – Torino

incontra AZIENDA AGRICOLA VECCHIO, giovane realtà a conduzione familiare che nasce sulle colline di Castagnito (CN). In questi anni la passione per i prodotti genuini e il grande attaccamento al territorio in cui si trova, gli hanno consentito di avviare la coltivazione dei vigneti tradizionali della zona.

Prenotazioni al numero: 011 7609045  

 

RISTORANTE ENOTECA RAFFALEO 

Via Piave, 5M – Torino

incontra CANTINA DI NIZZA, Nizza Monferrato (AT), cantina sociale con una produzione di vino in bottiglia affinata con rigorose selezioni fin dalla coltivazione in vigna: 550 ettari lavorati nel massimo rispetto per l’ambiente e quindi per la vite.

Prenotazioni al numero: 011 18925548  

 

GOUSTÒ 

Piazza della Repubblica, 4 – Torino

incontra AZIENDA AGRICOLA GOZZELINO SERGIO, Costigliole d’Asti (AT), i cui  vini nascono sulle colline in cui i vitigni Barbera e Moscato offrono il meglio di sé. Questa terra di confine tra Langa, Monferrato e Roero permette di ottenere grandi soddisfazioni anche dalle produzioni di Grignolino, Nebbiolo, Cortese, Chardonnay, Brachetto e Dolcetto. La qualità dei loro vini nasce prima di tutto in vigna, grazie alla terra e al clima che in questa zona del Piemonte sono ideali per una viticoltura di alto livello apprezzata in tutto il mondo.

Prenotazioni al numero: 329 9415437  

 

OSTERIA ANTICHE SERE

Via Cenischia, 9 – Torino

incontra CANTINA POST DAL VIN, Rocchetta Tanaro (AT), società cooperativa che opera fin dal 1960 nel territorio di Rocchetta Tanaro, situato nel cuore vinicolo del Piemonte territorio con le migliori aree vocate alla produzione del vino Barbera.

Prenotazioni al numero: 011 3854347  

 

RISTORANTE CUBIQUE

Via Saluzzo, 86b – Torino

incontra GIACOMO BORGOGNO & FIGLI, produttori dal 1761 con la cantina più storica di Barolo (CN). Il punto di forza sta nel pieno rispetto della tradizione, i vini vengono prodotti come una volta, con vinificazioni tradizionali e naturali. Biologici certificati dal 2019, oggi Borgogno continua ad essere una delle più importanti realtà di espressione del territorio di Langa.

Prenotazioni al numero: 011 4149886  

 

ANTICA BRUSCHETTERIA PAUTASSO

Piazza Emanuele Filiberto, 4 – Torino

incontra CASCINA BISCETO una piccola cantina nel cuore dell’Alto Monferrato, nella zona di produzione dell’Ovada DOCG. Terre bianche, impasto medio-sciolto, appoggiate sopra il tufo. Due ettari e mezzo di vitigni autoctoni: dolcetto, barbera e moscato. La Cantina lavora con pratiche agronomiche il meno invasive possibili, utilizzando inerbimento e attualmente in conversione a biologico.

Prenotazioni al numero: 011 4366706  

 

OSTERIA RABEZZANA

Via San Francesco D’Assisi, 23 C – Torino

incontra CANTINA RABEZZANA di Calliano (AT). Fondata nel 1876 da Luigi Rabezzana, inizia la propria produzione con il Grignolino. Negli anni l’azienda acquisisce nuovi terreni, ampliando la produzione aziendale (Barbera, Roero Arneis, Ruchè), mantenendo alta la qualità dei prodotti, rispettando le tradizioni e l’arte del gusto della famiglia.

Prenotazioni al numero: 011 543070  

 

RISTORANTE SAN GIORS 

Via Borgo Dora, 3/A – Torino

incontra FRANCO IVALDI, Cassine (AL) proveniente da una famiglia da sempre dedita alla viticoltura che, proprio grazie all’infanzia trascorsa tra le viti, si è appassionato al mondo del vino ed ha deciso di dedicarsi alla vinificazione. L’azienda nasce nel 1995 e coltiva i tradizionali vitigni del Monferrato.

Prenotazioni al numero: 011 5216357  

 

GAUDENZIO VINO E CUCINA

Via Gaudenzio Ferrari, 2 H – Torino

incontra TOMMASO CAPPA, Dogliani (CN) il cui motto è fermentazioni lente” poiché lento è il cammino che conduce dalla vigna alla bottiglia, nel rispetto della natura e dei suoi tempi. Sperimentano in vigna e in cantina, ogni anno in base all’annata decidono come vinificare e affinare il vino siccome la natura è imprevedibile è può regalare un frutto diverso ogni volta.

Prenotazioni al numero: 011 8600242  

 

LANGUORINI

Via Camillo Benso Conte di Cavour, 24/e – Torino

incontra TENUTA TAMBURNIN. I nove ettari di vigneto in un corpo unico, ad un’ altitudine di circa 300 metri s.l.m, formano un suggestivo anfiteatro attorno agli edifici di Tenuta Tamburnin. I vitigni dai quali prendono vita i vini di Tenuta Tamburnin sono tipici del territorio (Freisa e Malvasia, Bonarda, Barbera e Nebbiolo). Alcuni vitigni internazionali ( Chardonnay, Sauvignon Blanc e Merlot) sono stati introdotti con una piccola superficie necessaria a completare la gamma della produzione aziendale. Dal 2020 L’azienda vitivinicola è biologica.

Prenotazioni al numero: 011 3202842

 

IL CALENDARIO DELLE CENE E L’ELENCO DEFINITIVO DEI RISTORANTI SU www.salonedelvinotorino.it  

Al Mastio tra bombarde, falconi e cannoni

Dopo 15 anni di abbandono è tornato a casa sua, al Mastio della Cittadella, ma solo in parte, in piccolissima parte.

Lo storico Museo nazionale dell’Artiglieria verrà riordinato in una caserma torinese e si potrà visitare forse tra un anno o due. Per adesso bisogna accontentarsi, ed è già un bel vedere, dei pezzi esposti al Mastio che resterà la sede nobile del Museo. Lentamente Torino si riappropria di uno dei musei più significativi del suo patrimonio storico e culturale. Con oltre 12.000 pezzi il Museo è uno dei più antichi d’Europa e per ricchezza e varietà della raccolta è considerato uno dei più importanti istituti di storia e tecnologia militare del mondo. Fu costituito nel 1731 da Carlo Emanuele III di Savoia nei locali dell’Arsenale ma in seguito all’occupazione francese del 1798 le collezioni vennero disperse.
Venne ripristinato nel 1842 da re Carlo Alberto e nel 1893 trovò la sua definitiva sistemazione al Mastio della Cittadella. Nel 2008, con un trasloco imponente, le collezioni furono trasferite nella caserma Amione in piazza Rivoli per consentire la ristrutturazione del museo durata dieci anni. Grazie alla collaborazione dell’Esercito che lo gestisce è stato possibile riaprire al pubblico solo alcune sale del museo allestite con una preziosa vetrina di reperti che rappresenta una minima parte della ricca collezione composta da armi bianche e da fuoco d’epoca, raccolta di uniformi e bandiere, una biblioteca con oltre 10mila volumi, un archivio storico e uno fotografico.
Al Mastio della Cittadella una cinquantina di pezzi raccontano l’evoluzione della tecnologia militare, dal neolitico al cannone rigato. Si vedono bombarde e bombardelle del XV secolo, cannoni del Cinquecento, alcuni dei quali riprodotti nell’Ottocento, gli smerigli della Repubblica di Venezia con l’immagine di San Marco e il leone alato, falconetti di bronzo del XV secolo, mortai del 1800 e obici del Settecento, fucili del ‘500, il moschetto per le Guardie del Re del 1891. E ancora mitragliatrici e pistole dell’Ottocento, modellini di obici, di cannoni e di colubrine, cannoni da campagna e da montagna fine 700, un modello di catapulta del Duecento, corazze ottocentesche, spade del ‘400 e ‘500, una corazza medievale persiana, un’armatura medievale europea, un elmo di bronzo con pugnale e cuspide di lancia del V secolo a.Cristo. I ritratti di re Carlo Alberto e del generale Vincenzo Morelli di Popolo, comandante dell’Artiglieria del Regno di Sardegna che fondò il museo nel 1842, chiudono la vetrina. Il Museo può contare ora su due sedi, quella storica, il Mastio e il deposito della caserma Amione in piazza Rivoli che verrà poi trasferito nella caserma Dabormida, un tempo sede del distretto militare di corso Unione Sovietica.
Negli ampi spazi della Dabormida vedremo nuovamente, prima o poi, l’intero Museo nazionale di Artiglieria che spazia dai reperti preistorici a uno dei giganteschi cannoni ottomani, del peso di 15 tonnellate, che abbatterono le mura di Costantinopoli nel 1453 fino ai missili della guerra fredda, dal diario di Carlo Alberto al carro funebre che portò la bara di Umberto I al Pantheon dopo il regicidio di Monza nel 1900. La bombarda turca del Quattrocento usata durante l’assedio di Bisanzio è uno dei pezzi più straordinari e interessanti del museo (era esposta nel giardino davanti al Museo) insieme a un’antica bombarda di ferro del Trecento proveniente dal castello di Morro d’Alba (Ancona), a un falconetto del Quattrocento, a un cannone a retrocarica in ghisa e a numerosi pezzi della “Fonderia di Torino” di fine Ottocento. Il Museo è visitabile con ingresso gratuito tutti i giorni (9,30-19,30) dal lunedì alla domenica, al Mastio della Cittadella, in corso Galileo Ferraris angolo via Cernaia a Torino. È possibile effettuare visite su prenotazione al numero 011-56033124. L’attuale deposito museale alla caserma Amione in piazza Rivoli è chiuso al pubblico.                             Filippo Re 

In manette per divieto di avvicinamento violato

Gli agenti della Squadra Volante hanno arrestato un trentaduenne cittadino marocchino gravemente indiziato dei reati di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi della persona offesa e di resistenza a P.U.

Mercoledì, poco prima cinque del mattino, gli agenti intervengono in uno stabile di corso Regina Margherita per una lite in corso. Al loro arrivo, i poliziotti trovano un uomo sull’ingresso di un appartamento in evidente stato di alterazione alcolica. Gli agenti notano il cancelletto dell’abitazione smurato, il muro risulta danneggiato con parti di calcinaccio mancanti. Una testimone riferisce ai poliziotti di aver chiamato il numero di emergenza dopo essere stata svegliata da rumori e dalle urla di una donna. I poliziotti trovano nell’appartamento in questione una donna con una bimba di pochi mesi. Dopo iniziali reticenze, la donna racconta ai poliziotti che il suo ex compagno si era presentato nella notte nonostante il divieto di avvicinamento al quale era sottoposto. Prima aveva iniziato a suonare e bussare alla porta, sempre con più insistenza, poi aveva sradicato le inferriate strappandole dal muro. Alla luce dei fatti, nei confronti dell’uomo scattava la denuncia in stato di libertà per tentata violazione di domicilio aggravata.

Nel corso dell’intervento il trentaduenne cittadino marocchino opponeva più volte resistenza nei confronti degli operatori di polizia, sia colpendo l’autovettura durante il trasporto sia in ufficio quando scalciava su una parte. Per i comportamenti tenuti durante queste fasi, l’uomo è stato arrestato anche per resistenza a P.U.

La sinistra sociale, un dibattito che riparte dai contenuti

Grande partecipazione di pubblico ieri sera a Torino al Circolo dei Lettori per la presentazione dell’ultimo libro di Giorgio Merlo “La sinistra sociale”.

I contributi, di livello e molto apprezzati di Elsa Fornero, Valentino Castellani e Anna Rossomando hanno evidenziato la necessità riscoprire i valori e la cultura di una tradizione come quella del cattolicesimo sociale e, dall’altro, anche l’urgenza di trasmetterli in termini nuovi e moderni alle nuove generazioni. Partendo, però, dai bisogni, dalle domande e dalle esigenze concrete delle persone di oggi, soprattutto di quelle che si sentono più minacciate dall’irrompere di una nuova ed inedita “questione sociale”.

Sardegna, Grimaldi (Verdi Sinistra): “serve un campo giusto, uniti si può vincere”

In Piemonte non ci sono alibi per non seguire l’esempio.
“La vittoria in Sardegna di Alessandra Todde non solo è la notizia più bella che potesse arrivare, ma deve generare speranza e consapevolezza: questo grande risultato è frutto del lavoro profondo che ha portato le forze di opposizione a unirsi, in primis il Partito Democratico, il Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi Sinistra, per costruire un campo giusto, l’alternativa per una Sardegna progressista, sostenibile e inclusiva. La destra è stata battuta, nonostante la candidatura nella galassia progressista di una figura di rilievo come Renato Soru. Mi rivolgo a tutte le forze progressiste piemontesi: serve un campo giusto, l’unità non è solo una somma matematica, può produrre entusiasmo e fiducia. Non possiamo permetterci di cedere ancora una volta il Piemonte alle destre peggiori della storia Repubblicana, quelle che hanno permesso il collasso del sistema sanitario, l’insostenibilità della qualità dell’aria e della vita e il crollo dei salari. Non ci sono alibi per non seguire la strada della Sardegna” – lo dichiara il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi.