ilTorinese

Le applicazioni utili per vivere Torino

Dalla mobilita’ ai siti turistici e gli eventi direttamente sullo smartphone.

Torino e’ una delle mete turistiche italiane piu’ gettonate. Con il suo turismo multivalente, che coinvolge l’arte, la cultura, gli spettacoli, lo sport e il cibo, ha cambiato il suo baricentro di interesse e la sua percezione da citta’ prettamente industriale a ricercata destinazione turistica. Federalberghi conferma i dati positivi, anche in periodi che normalmente sarebbero bassa stagione come agosto, e questo si deve sicuramente ad una serie di iniziative attrattive organizzate in tutto l’arco dell’anno, alcune importantissime come gli ATP ed Eurovision, e ad una maggiore e capillare promozione del territorio. I gruppi in visita sono presenti in tutta la citta’ e l’apprezzamento per la capitale subalpina e’ in sensibile crescita, ma c’e’ anche da dire, e chi scrive ne e’ un esempio, che Torino e’ una citta’ sempre piu’ ambita anche come meta residenziale grazie alla sua qualita’ della vita, alle dimensioni che la rendono semplice da vivere e alla posizione che la vede al centro di una parte dell’Europa, Francia, Svizzera, Austria e Germania, infatti, sono talmente vicine che qualche localita’ di questi paesi puo’ essere raggiunta e visitata in giornata.

La rivalutazione e la riqualificazione di Torino, appetibile sia come sito turistico vacanziero che come approdo stanziale, un processo iniziato gia’ diversi anni fa e tuttora in aumento, ha creato le condizioni e la necessita’ di sviluppare applicazioni dedicate al suo territorio, per smartphone soprattutto, valide per i visitatori ma anche per i suoi abitanti. Vediamone alcune.

Una app utile per muoversi in citta’ e’ Mato, creata dalla Citta di Torino, che fornisce informazioni sui mezzi pubblici, compresi i treni, sulla mobilita’ sostenibile, il car sharing, parcheggi, aeroporti e consigli turistici. Tabui e’ una piattaforma molto semplice da consultare, nata nelle Langhe, che propone percorsi, visite a monumenti, musei, luoghi di richiamo, hotel e ristoranti. Inquadrando con lo smartphone un monumento o un sito d’interesse è possibile visualizzare le informazioni relative grazie all’integrazione della realtà aumentata.

Torino ha ben 32 mercati e per farli conoscere e promuoverli e’ stata creata Torino Mercati.

In questa app per telefonia mobile si racconta la loro storia, le specialita’, le curiosita’ ma anche le offerte e come arrivarci. Cityaround, invece, accompagna l’utente in giro per la città suggerendo itinerari a piedi o in bicicletta e attraverso la geolocalizzazione ogni volta che ci si trova vicino ad un punto di interesse, l’app invia una notifica allo smartphone. Inoltre offre contenuti multimediali che raccontano la storia di alcuni siti della citta’.

Torinoapp e’ dedicata sia agli abitanti che ai turisti. I contenuti sono molti come, per esempio, quelli dedicati agli itinerari (audioguida compresa), ai musei, ai monumenti e ad altre importanti attrazioni; si possono trovare informazioni su consolati e uffici del turismo. L’area dedicata al tempo libero, invece, informa sui cinema e i teatri, quella del food e della ricettivita’ suggerisce dove mangiare e dove dormire. Inoltre e’ possibile conoscere i dettagli su mobilità e viabilità.

Wetaxi permette di prenotare un taxi e sapere il costo della corsa senza avere spiacevoli sorprese una volta arrivati a destinazione. Questa app e’ fondata sul concetto di condivisione, raggruppa infatti utenti che si trovano nella stessa zona per poi trasportarli in un viaggio solo con la possibilita’ di avere un risparmio fino al 50%. Per la mobilita’ sharing (biciclette, scooter e automobili) le migliori app sono Urbi, Blue Torino e MiMoto, Movi e Bicincitta’.

MARIA LA BARBERA

“IAAD. Dialogues”. Fra arte e design, alla torinese “CRAG Gallery”

Un confronto a più voci della “community IAAD.”

Dal 29 febbraio all’8 marzo

Installazioni, video, progetti fotografici. Giovani voci per nuove narrazioni in un contesto di arte contemporanea in cui s’incrociano, e non s’intralciano, nuovi linguaggi tecnici in una “connivenza operativa” assolutamente singolare e intrigante non poco. Si intitola “Dialogues”, la prima  mostra collettiva degli artisti provenienti dalla “community IAAD.” selezionati attraverso un processo di open call all’interno dell’Istituto di via Pisa 5D, a Torino , organizzata da “IAAD. – Istituto d’Arte Applicata e Design”, in collaborazione con “CRAG – Chiono Reisova Art Gallery” di via Parma, e curata da Lucrezia Nardi, docente universitaria presso lo “IAAD.” con cattedra di “Storia dell’Arte Contemporanea e Fenomenologia”. Che spiega: “Ogni anno, ‘IAAD.’ sceglie un valore specifico come catalizzatore per opere e progetti artistici. Quest’anno, la tematica proposta è il ‘dialogo’ , diventando così un’ esplorazione condivisa da parte degli artisti emergenti che hanno lavorato nell’interstizio tra arte e design, proponendo una lettura personale e innovativa della tematica e partendo dal loro ‘background’ come designer, uscendo quindi dal loro contesto operativo più tradizionale”.

Sei i giovani artisti della “Generazione Z” selezionati e presentati, fino a venerdì 8 marzo, alla “CRAG”, Galleria guidata dal 2016 da Elisabetta Chiono (avvocato specializzato in “Diritto dell’Arte” e presidente di “TAG-Torino Art Galleries”) e da Karin Reisovà (architetto), che condivide la direzione artistica e l’evoluzione della Galleria, il cui “focus” è lo “scouting” di giovani artisti, per i quali la Galleria vuole anche essere uno “spazio per progetti sperimentali e curatoriali”.

L’itinerario alla “scoperta” del giovane sestetto si apre con “I stand perfectly still to avoid detection”Menzione speciale, a firma di Marta Maiolo (2001), si tratta di un progetto di “mixed media” (collage e fotografia), che intende sviluppare il tema dell’io e dell’altro “esplorando l’ipotesi di un dialogo che è, di fatto, un incontro”. C’è buona conoscenza tecnica dei mezzi, inventiva da vendere e la capacità di privilegiare l’ironia a processi di melliflua emozionalità. Decisamente meglio!

Anche Claudia Nobile (2002) propone un progetto installativo “dialettico ed ironico”, titolo “Pensavo Tipo” (lingua generazionale, eccome), “una descrizione leggera ma attenta dei dubbi di un certo stadio dell’esistenza, quello dei momenti di passaggio”. Un po’ di sana e intelligente riflessione non guasta mai!

Linea decisamente riflessiva anche per Alessandro Gioia (2000) in “Censored” che traduce il tema del “dialogo” in un’esplorazione sulla censura e sulla società dell’immagine, dove i “pixel design” della censura “nascondono la facile reperibilità delle stesse immagini nel nostro tempo digitale”.

Un rigoroso, ma personale, tecnicismo contraddistingue “Breccia” di Nicolò Ricci (2001) dove i tre scatti del progetto, ingranditi e “stressati” attraverso un processo di stampa scultorea “enfatizzano il dialogo estetico tra le costruzioni architettoniche e il naturale costituito dal cielo”.

In chiusura, Claudia Vivalda (2002), con la video-proiezione “Connessioni – Small Talks” e (altra menzione speciale) Giovanni Migliorucci (2002) con la video installazione interattiva “Stage”, che unisce la tecnologia del “TouchDesigner” a una restituzione “tramite un tubo catodico, mostrando un ecosistema che si modifica attraverso l’interazione esterna”.

I sei giovani artisti selezionati per la mostra alla “CRAG Gallery” dimostrano, ancora una volta, quanto lo “IAAD. – Istituto d’Arte Applicata” sia davvero uno dei principali poli di educazione e alta formazione in Italia e in Europa nell’ambito del design. Entrare in “IAAD.” significa fare parte (essere “community”) di un network internazionale che fa capo ad “AD Education”, leader in Francia tra le realtà private legate all’insegnamento del design e delle arti applicate e tra i protagonisti del settore in Europa. Il Gruppo conta 21 scuole, 72 sedi, 36mila studenti/studentesse, 2.600 docenti e un sistema didattico integrato, in 5 lingue, composto da circa 160 corsi suddivisi fra percorsi triennali e “Master”.

g.m.

“IAAD. Dialogues”

“CRAG Gallery”, via Parma 66/D, Torino; tel. 335/1227609 o www.cragallery.com

Dal 29 febbraio all’8 marzo

Orari: da merc. a sab. 15/19

Nelle foto:

–       Marta Maiolo: “I stand perfectly stile to avoid detection”

–       Nicolò Ricci: “Breccia”

–       Alessandro Gioia: “Censored”

–       Giovanni Migliorucci: “Stage”

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Susanna Tamaro “Il vento soffia dove vuole” -Solferino- euro 17,00

Tre lettere per fare il punto della vita, tre missive in cui la protagonista Chiara -prossima alla soglia dei 60 e con una malattia all’orizzonte- ripercorre i legami fondamentali della sua esistenza. Una è destinata alla figlia adottiva Alisha, una a quella biologica Ginevra, la terza al marito Davide.

Pagine in cui Chiara mette a nudo la sua anima ma anche i rapporti con le persone che sono stati i cardini della sua esistenza.

Un romanzo magnificamente introspettivo che si colloca sulla scia del suo successo “Va dove ti porta il cuore”; in cui rivede la sostanza dei suoi affetti, altrettante dichiarazioni di amore per ogni membro della sua famiglia.

Attraverso queste missive ci fa conoscere tre caratteri diversi tra loro, ricostruisce frame dei loro rapporti interpersonali e pennella un commovente affresco familiare.

Alisha è la figlia che è andata a cercare fino in India, e per tutta la sua vita andrà alla ricerca della sua identità. Una bambina che si accontenta di poco e gioisce per nulla. Innamorata della sorellina che tratta come una principessa.

Ginevra è la figlia che Chiara scopre di aspettare proprio quando sta per adottare, dopo anni di tentativi falliti all’inseguimento di una gravidanza che non sboccia. Ginevra è l’opposto di Alisha; sempre insoddisfatta di quello che ha, snob e nostalgica del passato familiare. Quello della nonna materna, nobile decaduta, che avvolge la nipotina con i racconti di un passato pieno di fasto, ormai eclissato.

Davide è invece l’uomo che l’ha amata fin da subito. Un rispettabile e sensibilissimo pediatra che lei chiama «uomo Lego» perché è stato abile nel costruire la loro famiglia mattoncino dopo mattoncino….poi però la vita l’ha schiantato con una gran brutta storia giudiziaria.

Sotteso a tutto il romanzo c’è la ricerca del senso della vita e dei sentimenti che si porta dietro. Il mistero del karma secondo il quale il destino di ognuno di noi è quello per cui «…fin dall’inizio del mondo tu puoi essere quello e soltanto quello. La vita ti chiama e tu rispondi, sembri apparire dal nulla, ma in realtà, dentro di te, sono già scritti migliaia di anni. Venendo alla luce, ne riceviamo in dono appena una manciata».

Pagine bellissime in cui ritroviamo la penna magica della Tamaro.

 

 

Tim Winton “Il capanno del pastore” -Fazi- euro 18,50

Tim Winton è un talentuoso scrittore australiano, nato a Perth nel 1960, e dopo aver vissuto in Irlanda, Francia e Grecia, ora si è stabilizzato nell’Australia occidentale con la moglie e i 3 figli.

Alcuni suoi romanzi precedenti sono stati in lizza per prestigiosi premi, ed è famoso come autore anche di libri per bambini.

In “Il capanno del pastore” mette in scena una storia cruda e crudele con protagonista il 15enne australiano Jaxie Clackton al quale il destino peggiore non ha risparmiato nulla. Il padre è un uomo brutale, violento e alcolizzato che ha sempre alzato le mani sul figlio e la moglie. Dopo la morte della donna la vita per Jaxie è ulteriormente piombata verso il baratro dell’orrore, ed è rimasto solo a subire le angherie paterne.

La vita svolta quando Jaxie trova il padre morto accidentalmente e temendo di essere accusato di averlo ucciso, parte verso l’ignoto, cerando di allontanarsi il più possibile dal suo terribile passato.

Il romanzo è la storia della sua fuga: a piedi, con una borraccia, un fucile, un binocolo e poco altro, cercando di evitare la strada e la polizia. Il suo viaggio è una dura lotta per riuscire a sopravvivere in uno dei paesaggi più ostili del pianeta.

Ma è soprattutto un viaggio nei meandri dell’animo umano, nelle emozioni più profonde e nel modo di affrontare la dura lotta per la sopravvivenza. Le cose si evolvono quando Jaxie arriva al capanno in cui vive solitario il prete Fantan McGillis, esiliato in quella landa in seguito a fatti misteriosi.

Un magnifico incontro tra due sensibilità che, dopo una certa diffidenza, trovano appoggio l’uno nell’altro, ma a patto di non rinvangare il passato. L’unione di due destini feriti dalla vita, che scoprono la salvifica solidarietà.

 

 

Marta Barone “Ritratto dell’artista da piccolo” -UTET- euro 16,00

Ognuno di noi è anche il risultato del suo passato, a partire dall’infanzia; anche per questo è interessante scoprire i primi anni degli scrittori, perché da quel punto di partenza si sono sviluppate notevoli personalità.

La scrittrice torinese Marta Barone compie proprio il viaggio a ritroso di 11 autori, non un saggio e neanche brevi biografie; piuttosto lo sfogliare insieme gli album dei ricordi di scrittori e scrittici che abbiamo amato.

Il meraviglioso viaggio inizia rivivendo il clima in cui è nata e cresciuta Marguerite Yourcenar, orfana di madre per febbre puerperale. Cresciuta con il padre e la nonna, è una bimba solitaria e dall’intelligenza precoce e brillante.

Seguono altri quadri dedicati ad altri scrittrici, tra le quali l’americana Eudora Welty, nata a Jackson nel Mississippi nel 1909; fin da piccola amante sfrenata della lettura come sua madre.

Virginia Woolf nata nel 1882 in una famiglia in cui la cultura era parte dello svezzamento; 8 figli in tutto nati anche da precedenti unione dei genitori che offrono l’esempio di un’unione quasi alla pari. Virginia può accedere liberamente alla vasta biblioteca paterna, e tra i luoghi del cuore Talland House, St. Ives villaggio sulla costa della Cornovaglia, lo spazio delle vacanze e di mille scoperte.

E ancora l’atmosfera greve di pericolo e guerra in cui nasce nel 1926 Ingeborg Bachman, in Carinzia, nell’Austria Meridionale che si consegna al nazionalsocialismo prima ancora dell’ascesa al potere di Hitler. La piccola sogna di lavorare, studiare e soprattutto scrivere.

C’è anche l’infanzia poverissima di Anna Maria Ortese nata nel 1914 a Roma, lei e il gemello Antonio i penultimi di sei figli. Il padre grande sognatore che si imbarcava in grandiosi progetti irrimediabilmente destinati al fallimento; la madre un’anima da eterna bambina. L’infanzia in continui spostamenti tra Puglia, Potenza, Napoli e la Libia, e il suo rifugio nel silenzio della lettura e nella scrittura….ed ecco come si è formata una grandissima autrice.

E ancora Walter Benjamin nato nella Berlino Imperiale del 1892 in una famiglia borghese di origine ebraica. Elias Canetti nato sul Danubio in Bulgaria, figlio di due genitori che si adoravano e spesso comunicavano tra loro in tedesco, lingua misteriosa e sconosciuta per il piccolo Elias. Lui cresce cullato e protetto dalle mille fiabe che gli raccontavano le giovanissime contadine 11enni che lavoravano in casa come domestiche. E via di scoperta in scoperta.

 

 

Karin Smirnoff “Il grido dell’aquila” -Marsilio- euro 22,00

E’ il settimo volume della Saga Millenium creata da Stieg Larsson e, dopo la sua precoce e improvvisa morte, continuata da altri autori. Diciamo subito che nessuno di loro ha neanche lontanamente riprodotto la magia, il pathos e i continui colpi di scena dei primi volumi scritti da Larsson.

Però qualcosa di più nuovo c’è in questa puntata scritta da una donna, la svedese Karin Smirnoff, che aggiunge elementi interessanti.

Primo fra tutti la new entry dell’incredibile 13enne Svala, nipote della geniale Lisbeth Salander, che gli amanti di “Millenium” ormai conoscono benissimo.

La trama è ambientata nel gelido Nord, in Svezia dove gli investimenti in energie rinnovabili sono la strada maestra per il futuro, e fanno parecchio gola a malavita e multinazionali che per incrementare profitti non si fermano davanti a nulla. In più il terreno di scontro dei protagonisti contempla anche scandali finanziari, stupri e traffico di donne.

La rivista d’inchiesta “Millenium” creata e diretta da oltre 30 anni dal giornalista Mikael Blomkvist sta per chiudere e trasformarsi in un podcast. Ma lui continua a fiutare inchieste e scoop ancora sottotraccia e il suo istinto per le indagini scottanti è sempre intatto.

La sua strada incrocerà ancora quella di Lisbeth che nel frattempo è stata convocata dai servizi sociali per prendere in carico la nipotina della quale ignorava perfino l’esistenza.

Svala ha solo 13 anni e parecchi punti in comune con la zia, primo fra tutti la genialità. Solo che laddove Lisbeth non uccide il nemico, Svala invece non si fa nessun problema etico-morale nello scaraventare nel vuoto per oltre 10 metri il patrigno Peder Sandberg. Tutt’altro che uomo amorevole, anzi, un malavitoso maschilista e stupratore di 100 chili e l’anima nera.

Lisbeth che sembra un’eterna teenager ora deve assumersi la responsabilità di un altro essere umano. La nipote Svala ha un background di violenza e soprusi subiti simile a quello della zia, ma delle due è la 13enne a sembrare la più adulta soprattutto la più pericolosa e decisamente spietata…..preparatevi.

Uomo muore cadendo in auto da un ponte

Oggi a Lombardore un uomo alla guida di una Fiat 600 è precipitato da un ponte su un torrente ed è morto nella vettura andata distrutta. Alcuni  passanti hanno visto l’auto e hanno chiamato i carabinieri che stanno vagliando la dinamica dell’incidente.

Juventus-Frosinone 3-2

I bianconeri battono il Frosinone 3-2 nell’anticipo odierno dell’ora di pranzo della 2a giornata di campionato della Serie A.

I gol juventini sono di Vlahovic con una doppietta (3′ e 32′) e di Rugani (95′).

Il Frosinone segna con Cheddira (14′) e Brescianini (27′).

Gabriella, la ragazza scomparsa ritrovata a Roma

E’ stata  ritrovata Gabriella Popescu, la ragazza 27enne residente a Torino scomparsa nei giorni scorsi.  Era fuggita dopo il ricovero all’ospedale Amedeo di Savoia,  facendo  perdere le proprie tracce. Dapprima si pensava fosse nascosta a  Torino vicino alla stazione di Porta Nuova,  poi è stata  rintracciata a Roma. Ora la famiglia andrà a recuperarla.

Comitato 10 Febbraio: una targa per i Martiri delle foibe a Cuorgnè

Riceviamo e pubblichiamo –

Anche il comune di Cuorgnè, grazie all’iniziativa del Comitato 10 Febbraio, ha finalmente la sua targa dedicata ai Martiri delle foibe e all’Esodo giuliano dalmata.

“Grazie al lavoro su tutta la provincia di Torino, e a circa vent’anni di battaglie, siamo riusciti a mettere un’altro tassello nel percorso del ricordo dei Martiri delle foibe e dell’Esodo giuliano dalmata – ha dichiarato Matteo Rossino, responsabile del Comitato 10 Febbraio per la provincia di Torino – L’inaugurazione di una targa è sempre un piccola grande vittoria, perché si ha la consapevolezza di aver fatto qualcosa che rimarrà alle generazioni future. Purtroppo – ha concluso Rossino – ci sono ancora comuni che negano patrocini, come quello di Ivrea per la manifestazione di domani, e che invitano negazionisti come Gobetti a parlare. Ecco perché dobbiamo continuare nel nostro lavoro di diffusione della verità.”

San Mauro, in tanti a messa: dov’è la crisi della Chiesa?

Caro direttore,

ho abitato a S. Mauro e a S. Mauro riposano i miei genitori. Dopo la visita al Camposanto sono andato a Messa a S. Benedetto,  la Chiesa dei funerali ai miei genitori, e ho assistito a frotte di sanmauresi che arrivavano con passo svelto in Chiesa , una Chiesa stracolma , a smentire chi stamane su un giornale online parlava di crisi della Chiesa.
Bella l’omelia di Din Stefano Votta il parroco che non se la tira ma che parla con forza della bellezza di Gesù e che a Barriera ha avuto il coraggio di denunciare il degrado e la mancanza di sicurezza. In chiesa ci sono parrocchiani della Pace e una Chiesa vivace.   Lo dico dopo la soddisfazione che ho provato alla convocazione dei cattolici impegnati in politica da parte dell’arcivescovo Repole che ha ricordato come dietro i numeri negativi del PIL in calo vi siano migliaia di persone che se la passano male. Per questo mi impegno molto per rilanciare lavoro e benessere  a Torino dopo vent’anni di declino e impoverimento.
Mino Giachino

Rock Jazz e dintorni a Torino: Seeyousound e Harry Allen

Gli appuntamenti musicali della settimana 

Lunedì. Al Cafè Des Arts suona il Tokyorama Instabile Trio. Per Seeyousound al Massimo concerti di Lepre e Alberto Bianco con Margherita Vicario e i documentari su Fatboy Slim e Crass.

Martedì. Sempre per Seeyousound il ritratto dei Gogol Bordello “Scream Of My Blood” e la storia dello studio grafico Hipgnosis a cura di Anton Corbijn.

Mercoledì. Altro appuntamento per Seeyousound con il documentario “The drum Also Waltzes” dedicato al grande batterista Jazz Max Roach.

Giovedì. All’Hiroshima Mon Amour si esibisce Postino. Per Seeyousound musica dal vivo con Sebastiano De Gennaro, Enrico Gabrielli , Francesco Fusaro e Marcello Corti dopo “Asfalto che suona”, film su 19’ 40” la loro etichetta discografica e Mark Cunningham al Capodoglio. All’Hilton del Lingotto suona il quartetto del sassofonista Harry Allen.

Venerdì. Allo Ziggy sono di scena i Ponte del Diavolo. Al Cap 10100 si esibisce Davide Shorty. Per Seeyousound al Massimo è di scena Christophe Chassol mentre all’Off Topic arriva il Dj Nicky Siano. Al Blah Blah si esibiscono i Legendary Kid Combo. Al Folk Club è di scena la cantautrice Ilaria “Pilar” Patassini. All’Hiroshima si esibisce Kid Francescoli. Al Magazzino sul Po è di scena OMAR mentre Antimusica è al Circolo Sud. All’Off Topic suonano i Lero Lero.

Sabato. Per Seeyousound spicca la presenza del regista Julien Temple fra Keith Richard, Clash e Sex Pistols. Alla Inalpi Arena si esibisce Gabry Ponte. Al Blah Blah è di scena Io Monade Stanca  e 0AxAcA. Al Magazzino di Gilgamesh blues con James Thompson. Al Magazzino sul Po si esibisce Carmelo Pipitone dei Marta sui Tubi.

Domenica. Al Magazzino sul Po suonano i Funky Lemonade. Chiusura di Seeyousound con nel pomeriggio il lungometraggio sui Birthday Party di Nick Cave “Mutiny In Heaven” mentre alla sera il recital “Spiriti Guida” di Cristina Donà e Saverio Lanza. All’Off Topic si esibisce: Ett, Marta del Grandi, Rosita Brucoli e Caro Wow.

Pier Luigi Fuggetta