Nottetempo, a Settimo, tra sabato e domenica avevano teso un nastro di stoffa servendosi di due lampioni, in via Leinì all’uscita del sottopassaggio. In mezzo alla strada avevano anche piazzato una fioriera, con grave rischio per i veicoli di passaggio. Da un balcone erano stati ripresi con un telefonino da un abitante della zona. È bastato poco ai carabinieri per identificare i responsabili: otto ragazzi tutti minorenni della zona, individuati dalle telecamere. Saranno probabilmente denunciati.
LA SINISTRA ISTITUZIONALIZZA GLI ANTAGONISTI
Il Comune di Torino, di fatto, istituzionalizza e legittima Askatasuna e gli antagonisti e lo fa,
nientemeno, applicando il Regolamento dei beni comuni, approvato nel 2019 dalla maggioranza
pentastellata di Chiara Appendino. Insomma, da oggi il sodalizio valoriale, politico e logistico tra
l’amministrazione Lo Russo e gli antagonisti di Askatusuna, gli stessi che la Cassazione ha definito
“mossi da propositi di lotta armata attraverso la preordinata provocazione di contrasti con le forze
dell’ordine’, esce dalla clandestinità e si suggella alla luce del sole.
Il Pd, Lo Russo e la sua maggioranza compiono una netta scelta di campo ponendosi dalla parte
dell’illegalità e della violenza”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.
“Il nuovo centro – continua Roberto Ravello, dirigente regionale di Fratelli d’Italia – avrà, tra gli altri,
il ruolo di ‘presidio antifascista, con attività ispirate ai principi della non violenza’: saranno forse
quelli degli assalti alle Forze dell’Ordine e al cantiere Tav, quelli delle molotov e della ‘lotta armata’
che ora fungeranno da avamposti di educazione civica? Purtroppo non è una favola, è semplicemente
una nuova pagina politica, forse la più buia, in cui si afferma l’indicibile e si raggiunge un livello a
cui nessuno aveva mai avuto il coraggio di arrivare prima”.
30 gennaio 2024 – Raffaele Zich, pattinatore artistico dell’Ice Club Torino, ha terminato i due segmenti di gara a YOG 2024 – Winter Youth Olympic Games ai quali ha preso parte nella squadra del Coni, conquistando un ottimo 6° posto con il punteggio di 189.84.
I Giochi olimpici giovanili si stanno svolgendo in Corea a Gangwon, comprendono tutte le specialità invernali e vedono gareggiare i giovani talenti internazionali.
L’atleta azzurro ha presentato due splendidi programmi, molto apprezzati dalla giuria e dal pubblico. Sul ghiaccio coreano ha presentato un corto sulla musica “Autumn Moon” di Eclipse nel quale ha interpretato una statua, mentre nel lungo ha pattinato su un medley dal “Silenzio degli Innocenti”.
Nel corto l’atleta azzurro ha eseguito un bellissimo triplo axel, mentre nel lungo ha presentato due tripli axel, la combinazione triplo flip- triplo toe loop e due tripli lutz di ottima esecuzione.
Il pattinatore torinese è allenato da Edoardo De Bernardis con Renata Lazzaroni.
Raffaele Zich è Ambassador delle Universiadi 2025.
Atleta cresciuto fin da piccolo al PalaTazzoli di Torino nelle file dell’Ice Club Torino, Zich è stato vincitore del titolo italiano junior, della medaglia d’argento agli Europei giovanili e del bronzo a una tappa junior di Grand Prix.
“Raffaele ha affrontato questa importante competizione internazionale con la grinta e il carattere che l’hanno sempre contraddistinto e ha ottenuto un ottimo 6° posto, dimostrando di saper gestire la tensione di una gara olimpica. Siamo soddisfatti, certo il podio era vicino… Raffaele ha avuto un inizio di stagione difficile a causa di due infortuni che lo hanno bloccato per molte settimane. Con determinazione ha recuperato velocemente. Adesso ci concentriamo sul futuro” ha commentato il suo allenatore e coreografo Edoardo De Bernardis “Tra poche settimane Zich partirà per i Campionati Mondiali Junior a Taipei”.
Il noto violoncellista torinese Enrico Dindo, è protagonista del concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI in programma giovedì primo febbraio, alle ore 20:30, all’Auditorium RAI “Arturo Toscanini” di Torino, anche in live streaming su raicultura.it., in replica venerdì 2 febbraio, alle ore 20:00, su Rai Radio 3. Vincitore del Premio Rostropovič di Parigi nel 1997, Dindo è ospite regolare di orchestre internazionali e festival prestigiosi al fianco di direttori del calibro di Riccardo Chailly, Myung-Whun Chung e Riccardo Muti. Sul podio salirà il direttore lettone Andris Poga, che proporrà due prime esecuzioni RAI a Torino, “D’un matin du printemps et d’un soir triste” di Lili Boulanger.
Scritti entrambi tra il 1917 e il 1918, i due brani sono fortemente evocativi e in netto contrasto tra loro, rappresentando diversi stati d’animo della compositrice francese. Il primo richiama sentimenti di speranza e ottimismo, il secondo di angoscia e dolore. La compositrice morì pochi mesi dopo averli scritti a soli 24 anni. In chiusura, Poga propone la Suite sinfonica dal balletto “L’oiseau de feu” di Stravinskij, nella seconda versione che il compositore russo riorchestrò in Svizzera nel 1919, dopo quella preparata nel 1911, immediatamente a ridosso della “prima” parigina dei Ballets Russes di Djagilev.
“L’oiseau de feu” rappresenta un’opera cardine nell’esperienza creativa di Stravinskij, che trasforma il compositore ventottenne da discepolo semisconosciuto di Rimskij-Korsakov, a grande autore internazionale. Non a caso si tratta dell’opera che segna l’inizio della collaborazione tra Stravinskij e la compagnia dei Ballets Russes di Sergej Djagilev. Quest’ultimo aveva conosciuto Stravinskij nel gennaio 1909 a Pietroburgo e, colpito dalla musica e dalla fantasia orchestrale “Feu d’artifice” aveva immediatamente pensato di aggregare il compositore al gruppo di suoi collaboratori, composti da personaggi prestigiosi come il coreografo e danzatore Michail Fokin, i pittori Leon Bakst e Alexandre Benois, in vista del trasferimento a Parigi della sua compagnia.
“L’oiseau de feu” doveva rimanere una delle partiture più popolari del compositore, tanto che ben tre furono le Suite pubblicate, con la revisione dell’autore nell’arco di oltre trent’anni. La prima vide la luce nel 1911 e consiste nell’estrapolazione di cinque momemti musicali; la seconda Suite, del 1919, la più diffusa, è basata su un’orchestrazione ritoccata e su una selezione di pagine quasi interamente differente; la terza, del 1945, si basa su dieci numeri complessivi, cinque dei quali sono quelli della Suite del 1919, scelta anche dal direttore d’orchestra Poga per il suo concerto.
Auditorium RAI, piazza Rossaro 10124 Torino
Telefono: 011 8104996
MARA MARTELLOTTA
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VIAGGIARE È COME SOGNARE, PRESI IN UN TURBINE DI FLASHBACKS E FLASHFORWARDS
ANNUS DOMINI 2463
Vuole raccontare una sfumatura del viaggio intrapreso dall’umanità, non solo nel significato primigenio del termine ma anche nel senso figurato. E’ quindi metafora di crescita personale, di sviluppo culturale, di conquista di autonomia, di raggiungimento della saggezza e di fede. Un viaggio tra gli orrori, gli errori, gli eroi.
“Quomodo fabula, sic vita: non quam diu, sed quam bene acta sit, refert”. Seneca
Come una commedia, così è la vita: non quanto è lunga, ma quanto bene è recitata, è ciò che importa. Questo secondo romanzo, edito da ECHOS GROUP Torino, vuole essere la prosecuzione della narrazione personale che l’autore vuole dare della vita. Alla finestra come Abel osserva gli accadimenti, trae dalle emozioni spunto per gettare su carta inchiostro nero come la pece, come opposto al bianco della pace che l’uomo ricerca malgrado sia più avvezzo alla guerra. Accortosi di questa distorsione che è insita nell’animo umano, cerca le sue soluzioni al falso equilibrio dello Yin e dello Yang. Non vi è armonia nell’equilibrio di queste forze, vi è solo una subdola accettazione dello Yang che altrimenti non avrebbe ragione d’esistere. Così questo è il racconto della storia di un umanoide: negli anni l’uomo più volte cercò di correggere l’errore che reputò colpa di Dio, l’autodeterminazione. La possibilità concessa da Dio all’uomo di scelta tra compiere il bene o il male. CRP.333ἄλφα è come altri il tentativo dell’uomo di rimediare all’errore divino. Un’intelligenza artificiale sottoposta a leggi della robotica che gli impediscano di compiere il male, relegando questo onore ed onere solo ad appannaggio del suo creatore, l’uomo. Ma CRP.333ἄλφα presto mette a frutto l’intelligenza di cui è fornito e inizia a studiare il suo creatore, inoltre inizia a porsi domande su chi creò il suo creatore. Scopre che Dio creò l’uomo a Sua immagine e somiglianza e l’uomo creò CRP.333ἄλφα a sua immagine e somiglianza. Questo fu l’abominio ultimo dell’uomo, quello di scimmiottare il suo creatore. “A che pro? Abel era un umanoide, una volgare macchina di fronte alla creatura di Dio. Chiese più volte a mamma Mela: “Perché ti ostini a parlarmi di Lui? Come dicevi io sono frutto di un abominio, che vi sarà mai tra me, un umanoide e Dio? Certo non ho alcuna ambizione, se mi chiedi dove è Dio, potrei risponderti: nel tuo parlare, nei tuoi occhi, non perché tu ne sia una sorta di sacerdotessa, piuttosto perché vivi di Cristo e della Sua Parola. A che pro annaffiare una pianta di plastica? Ma comprendo il desiderio quale sentimento atroce che mi logora. Potessi ambirei ad essere un uomo morto nel cuore e nell’intelletto, perché credo che il tuo Dio potrebbe risuscitarmi dai morti, ma io non vivo e non sono morto”.
L’autore
Claudio Roberto Palmeri è nato a Milano nel giugno del 1963. Autore di romanzi e poesie.
Cerca di trasformare in parole le emozioni che
nascono dalle immagini e dal flusso incessante
di notizie. Risiede in provincia di Milano, sposato
e padre di tre figli. Nella vita professionale è un
consulente aziendale freelance. Annovera tra le
sue precedenti pubblicazioni: Il Tempo che oggi
scorre – raccolta di poesie edita da Porto Seguro
Editore (Firenze). Le voci di via Margutta – vol.
IV° raccolta di poesie edita da Dantebus edizioni
(Roma). Fotoreporter La vita in un viaggio –
romanzo edito da Rossini Editore (Milano).
“A fiumi scorrono per convincere.
Parole come strategie, recitate come magie.
Parole come trappole, prepotenti come armi.
Parole bugiarde in un mondo bugiardo
han perso sincero sguardo,
risuonate in piazza dalla comunale Banda è solo propaganda.
Parole arruffate, gettate come dadi,
parole sprezzanti.
Parole incredule,
timide al vento come fiammelle di candele,
parole vere, bianche come vele.
Parole alla deriva dentro una bottiglia,
messaggi d’aiuto, di ultime speranze,
affidate ad un filo di voce che bisbiglia.
Parole nere come la notte,
nere sopra le righe come le note.
Parole antiche, scritte, parlate, parole recitate.
Parole leggere come il volo dei passeri”.
“Parole” CRP
Ecco che, allora, tanto dalla tradizione che dal sentito dire, Claudio Roberto si schiera in prima fila nella lotta
alla guerra. La pace, infatti, può sgorgare tanto dalla Frisia quanto dalla Siberia, tanto dai testi sacri quanto
dalla letteratura, tanto dalle tragedie greche, quanto dai canti partigiani. Eppure, finche ci sarà un solo uomo
a chiedersi se “Il deserto fiorirà”, ci sarà la speranza – come canta Rino Gaetano – di poter vedere “nascere
un fiore nel nostro giardino”. Il grido del poeta è quello di chi vede i campi seminati di corpi umani, mentre
come De André di “La guerra di Piero” li vorrebbe vedere dorati e splendenti come “lucci argentati portati in
braccio dalla corrente”. Non esistono dunque prime o seconde guerre, perché esse sono sempre una
“Negazione dell’amore”. I versi di Claudio Roberto sono fatti cento parole come “Cento passi” non per
sfuggire dalle bombe, ma per avvicinarsi alla pace.
“… La guerra non è Prima, non è Seconda,
non è circoscritta, non è mondiale,
non è separatista, non è convenzionale,
la guerra non è mai santa, non ha onore.
La guerra è negazione dell’amore…
La guerra è un urlo di bambino, strappato gli è il sorriso,
la guerra è una falce cieca, strappato è il fiordaliso.
La guerra è fragore, coscienze gettate nel terrore.
La guerra non è stata mai insegnamento,
semmai ipocrita pretesto”. CRP
W la Pace!
La tragedia di Eschilo, di Seneca, di Shakespeare;
la tragedia greca, francese, o quella inglese;
la tragedia del Cinquecento, la tragedia del Saul dell’Alfieri.
La tragedia del Novecento ed altre ancor rappresentate,
mai potranno raccontar dell’innocente,
le lunghe inedie imposte dalle guerre.
Inchiostro su carta mai potrà raccontar tragedia,
come un dito intinto nel sangue,
scrisse sui muri: “W la Pace”! CRP
Parcheggiatori abusivi (e ubriachi) in piazza Statuto
Caro direttore, a partire da Dicembre dell’anno scorso, con l’introduzione dei mercatini di Natale in Via Garibaldi (nel tratto compreso tra Corso Valdocco e Statuto) è quotidiana la presenza di parcheggiatori abusivi in piazza.
Richieste di denaro, a volte anche piuttosto insistenti a chi è intento a parcheggiare la propria autovettura e spiacevoli graffi rinvenuti sulle portiere, a chi si rifiuta di pagare il “pizzo”.
Sono tre, ma a volte anche cinque, spesso ubriachi e con atteggiamenti violenti, i parcheggiatori abusivi che operano quotidianamente in Piazza Statuto, anche in seguito allo smontaggio dei mercatini natalizi, non se ne sono mai andati.
Ciascun parcheggiatore opera in un angolo della piazza, di modo da coprirla interamente. Per rendersene conto, è sufficiente fare un giro completo della piazza a bordo della propria autovettura, sia di mattina che di pomeriggio, vi indicheranno i posti liberi, per ottenere una ricompensa economica.
Soprattutto in seguito agli ulteriori aumenti nel 2023 delle tariffe orarie per la sosta sulle strisce blu, in Piazza Statuto è passata da €1,50 a €1,70 l’ora, è diventato veramente troppo oneroso dover contribuire, forzati dal timore di trovarsi la macchina rigata, anche chi esercita abusivamente questo “mestiere”, oltre al regolare ticket per il parcheggio.
Nonostante le numerose segnalazioni avanzate personalmente nel nuovo anno, sia al Comando di Polizia Locale di Torino, che al 112 per il pronto intervento di una pattuglia, su indicazione della stessa autorità competente, gli interventi messi in campo finora non hanno prodotto risultati.
I parcheggiatori abusivi fuggono all’arrivo delle forze dell’ordine, per scampare a carissime sanzioni amministrative e poco dopo riprendono come se nulla fosse l’attività svolta.
Il problema non sono solo le richieste di denaro da loro avanzate, ma anche il fatto di trovarsi difronte a soggetti spesso visibilmente in stato di ebbrezza, che soprattutto in seguito al tramonto del sole, rendono la piazza poco sicura per chi la percorre a piedi.
Emanuele Durando
Grande prestazione di Spirito, Grobelna e Malinov che trascinano la squadra a una schiacciante vittoria
Non poteva chiedere di più la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 per il suo ritorno al PalaFenera. Dopo le splendide prestazioni contro Conegliano e Milano fruttate un punto a partita, nel suo palazzetto di casa le biancoblù ritrovano la vittoria piena in campionato battendo 3-0 Vallefoglia.
Si tratta di un risultato netto e ineccepibile a favore delle ragazze di Bregoli che conducono l’incontro dall’inizio alla fine mostrandosi superiori sotto tutti i punti di vista rispetto a una Vallefoglia che certo non mette in campo tutto il suo potenziale. Dal servizio al muro-difesa, dalla ricezione all’attacco, Grobelna e compagne forniscono un’altra splendida prestazione di squadra che permette di chiudere i conti in tre set con parziali a 20, 19 e 17.
Il premio di MVP viene assegnato a Spirito. Fra le quattro chieresi che chiudono in doppia cifra spicca Malinov con 10 punti come Zakchaiou, precedute da Grobelna (16) e Omoruyi (14). A Vallefoglia non bastano i 18 punti di Mingardi, top scorer dell’incontro e indubbiamente migliore in campo della sua formazione.
Reale Mutua Fenera Chieri ’76-Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia 3-0 (25-20; 25-19; 25-17)
REALE MUTUA FENERA CHIERI ’76: Malinov 10, Grobelna 16, Zakchaiou 10, Weitzel 8, Kingdon 6, Omoruyi 14; Spirito (L); Morello 1, Rolando, Gray, Anthouli 2. N. e. Kone, Skinner, Buffone (2L). All. Bregoli; 2° Daglio.
MEGABOX ONDULATI DEL SAVIO VALLEFOGLIA: Dijkema, Mingardi 18, Mancini 3, Aleksic 5, Degradi 11, Giovannini; Panetoni (L); Kobzar, Gardini 4. N. e. Grossa, Cecconello, Kosheleva, Provaroni (2L). All. Pistola; 2° Petruzzelli.
ARBITRI: Verrascino di Roma e Rossi di Sanremo.
NOTE: presenti 1508 spettatori. Durata set: 25′, 26′, 25′. Errori in battuta: 8-2. Ace: 8-2. Ricezione positiva: 69%-46%. Ricezione perfetta: 45%-25%. Positività in attacco: 42%-34%. Errori in attacco: 5-6. Muri vincenti: 12-4. MVP: Spirito.
La cronaca
Primo set – Indietro di un’incollatura nei primi scambi, da 4-6 (Mingardi) Chieri passa avanti per la prima volta sul 7-6 con Kingdon, costringendo poi Pistola a chiamare time-out sull’8-6 (Malinov). Il vantaggio locale continua a crescere e raggiunge i 6 punti quando Omoruyi realizza il muro del 14-8. Nella seconda parte del set le biancoblù gestiscono la situazione senza grossi problemi e, guadagnato il primo set-point sul 24-20 con Omoruyi, chiudono 25-20 nello scambio successivo con un ace della stessa Omoruyi.
Secondo set – Riparte fortissimo Chieri che sull’8-2 già costringe Pistola a esaurire i suoi time-out. Due errori chieresi in attacco inframezzati da un colpo vincente di Mingardi dimezzano lo svantaggio locale e sul 9-6 è Bregoli a fermare il gioco. Al rientro in campo Grobelna firma di forza il 10-6. Il successivo turno di servizio di Malinov prosegue fino al 16-6 (ace diretto all’incrocio delle linee) dando a Chieri il vantaggio masssimo di 10 punti. Nel finale il distacco di stabilizza nell’ordine dei 5 punti e le biancoblù chiudono 25-19 alla prima palla set con Grobelna.
Terzo set – Si riprende con un monologo di Chieri che piazza un 5-1 (Omoruyi), spingendo Pistola prima a fermare il gioco, poi a inserire Kobzar per Dijkema. Al rientro in campo la musica non cambia. Il gioco resta saldamente in mano alle padrone di casa: 11-4 ( Zakchaiou), 16-9 (Omoruyi), 24-17 (Omoruyi), infine alla prima palla match il nastro aiuta Morello che con un ace sancisce il 25-1
C O M U N I C A T O S T A M P A
Il commento
Kaja Grobelna: «La vittoria per 3-0 non era un risultato scontato. È un mese molto impegnativo. Oggi siamo state molte brave a entrare in campo concentrate e finire nello stesso modo. Abbiamo fatto una bellissima partita: abbiamo battuto bene, murato bene, difeso tanto, anche in attacco abbiamo giocato in modo intelligente».
Camilla Mingardi: «Oggi il nostro rammarico più grande non è tanto il risultato perché sapevamo benissimo che Chieri è in un momento di piena forma, ma l’atteggiamento che abbiamo messo in campo. Siamo entrate in campo al 60% e queste partite qua le vinci con il 110%, non con il 60%».
Sono ben 284 km di asfalti in gomma riciclata da PFU- Pneumatici fuori Uso, resistenti, silenziosi e duraturi.
Sono quelli che si potrebbero realizzare con il recupero delle oltre 11170 tonnellate di PFU pneumatici fuori Uso raccolte e recuperate in Piemonte nel 2023 da Ecopneus, equivalente in peso a circa 1 milione e 240 mila pneumatici da autovettura.
Ecopneus è una società senza fini di lucro, principale operatore nella gestione del PFU Pneumatici Fuori Uso in Italia, ed è responsabile di circa il 60% dei PFU generati ogni anno in italia, 200 mila tonnellate di PFU ogni anno, l’equivalente in peso di circa 22 milioni di pneumatici per automobile, rintracciate in tutti i comuni d’Italia, dai grandi centri ai borghi, dai piccoli comuni montani alle isole minori.
Nel 2023 Ecopneus ha raccolto a livello nazionale oltre 187 mila tonnellate di PFU, raccogliendo il 112% del target di legge e garantendo il raggiungimento degli obiettivi straordinari fissati dal Ministero per l’ambiente e della sicurezza energetica per affrontare le difficoltà del sistema nazionale di raccolta.
Secondo i dati di Ecopneus il Piemonte rappresenta la nona regione in Italia per quantità di PFU generati e raccolti nel 2023, un dato strettamente legato al numero di abitanti e ai veicoli circolanti nella regione. In Piemonte Ecopneus ha esaudito 3773 richieste di prelievo di PFU arrivate da gommisti, stazioni di servizio e autofficine. Ha raccolto 1908 tonnellate di pneumatici fuori uso nella provincia di Alessandria, 463 tonnellate nella provincia di Asti, 793 tonnellate in quella di Biella, 2804 in quella di Cuneo, 1032 nella provincia di Novara, 3154 in quella di Torino, 798 tonnellate nella provincia del Verbano Cusio Ossola e 220 tonnellate nella provincia di Vercelli.
“Nel 2023 Ecopneus – dichiara il Presidente Alessandro De Martino – ha svolto un ruolo fondamentale nella gestione emergenziale sul territorio, superando ampiamente gli obiettivi prefissati e garantendo alti standard di servizio e una raccolta omogenea e capillare in tutta Italia. Proiettati verso il futuro, continuiamo a perseguire la nostra visione di eccellenza, orientando i nostri sforzi anche verso l’innovazione e lo sviluppo di nuove pratiche sostenibili nel trattamento del PFU. Il suo impiego come risorsa energetica, la ricerca di nuove applicazioni nell’ambito degli asfalti e l’esplorazione delle possibilità offerte dal riciclo chimico sono le sfide che ci stimolano a eccellere. Il nostro impegno va oltre il presente, affrontiamo con consapevolezza le sfide emergenti, mantenendo un impegno costante nella valorizzazione di un settore strategico per il nostro Paese”.
Il sistema di riciclo dei PFU, gestito da Ecopneus, rappresenta un caso di eccellenza nel panorama nazionale. La gomma che si ottiene dal riciclo costituisce un materiale prezioso e ampiamente utilizzato in tutto il mondo per realizzare superfici sportive, campi da calcio, asfalti silenziosi, sicuri e duraturi, isolanti acustici, arredi urbani o impiegata per il recupero energetico. Ad oggi il mercato della gomma riciclata è in costante crescita e si stanno aprendo nuovi filoni e settori applicativi attraverso un lavoro di ricerca e sviluppo, come il riciclo chimico e le applicazioni in ambito industriale, distinguendosi per l’impegno profuso nel fornire supporto e consulenza alle amministrazioni locali sulle soluzioni innovative e ecosostenibili offerte dalla gomma riciclata da PFU per le città italiane.
Mara Martellotta
MENO BUONISMO E PIU’ EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’
Bruxelles, 29 gen – “I fatti di Settimo Torinese, che seguono un analogo episodio avvenuto a Milano, mettono a rischio la sicurezza delle nostre città, sempre più preda di bande giovanili, che agiscono per emulazione, sprezzanti delle regole del vivere civile e convinte di farla franca. Il presidio del territorio è importante ma occorre anche diffondere maggiormente, a tutti i livelli, i valori del senso civico e della legalità. Il problema della sicurezza c’è ed è sotto gli occhi di tutti. Sottovalutarlo significa di fatto incoraggiare i delinquenti. Basta con le politiche buoniste, chi mette a rischio l’incolumità dei cittadini deve sapere che non rimarrà impunito”.
Così l’eurodeputata della Lega Isabella Tovaglieri ha commentato l’azione di un gruppo di minorenni che, nella notte tra sabato e domenica, ha sbarrato la carreggiata stradale con un nastro nei pressi del sottopassaggio ferroviario di via Leini a Settimo Torinese.