

In Piemonte l’occupazione dei posti letto ordinari si attesta allo 0.7%, quella dei posti letto in terapia intensiva è allo 0%, mentre la positività dei tamponi è allo 0.5%.
Si conferma un andamento stabile rispetto al periodo precedente e la situazione rimane ampiamente sotto controllo.
VACCINAZIONI
Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 11.080.966 dosi, di cui 3.347.670 come seconde, 2.966.890 come terze, 838.162 come quarte, 269.247 come quinte, 50.563 come seste.
Nel periodo 28 marzo– 4 aprile sono state vaccinate 66 persone: 1 ha ricevuto la prima dose, 2 la terza dose, 11 hanno ricevuto la quarta dose, 40 la quinta, 12 la sesta.
FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE
In Piemonte nel periodo da giovedì 28 marzo a mercoledì 3 aprile i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 3.
Suddivisi per province: Alessandria 0.1, Asti 0.4, Biella 0, Cuneo 0.1, Novara 0.3, Vercelli 0, VCO 0.1, Torino città 0.9, Torino area metropolitana 0.9.
In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 14 giorni sono stati 5.7. Questa la suddivisione per province: Alessandria 0.9 (-88.9%), Asti 0 (invariato), Biella 0.1 (-100%), Cuneo 0.3 (-66.7%), Novara 0.9 (-66.7%), Vercelli 0.1 (-100%), VCO 0.4 (-75%), Torino città 1.1 (-18.2% ), Torino area metropolitana 1.6 (-43.8%).
INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI
Nel periodo 28 marzo-3 aprile l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 0.5 (-47.4%) rispetto a 1.0 del periodo precedente.
Nella fascia di età 19-24 anni non si sono registrati casi, così come nella fascia 25-44 anni. Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 0.6 (invariata). Nella fascia 60-69 anni è 0.7 (-50-0 %). Tra i 70-79 anni è 1.3 (-38.1%). Nella fascia over80 l’incidenza risulta 0.8 (-72.4%).
INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA
Nel periodo 28 marzo- 3 aprile nelle fasce di età 0-2, 3-5 e 6-10 anni non si sono verificati casi, nella fascia 11- 13 anni l’incidenza è 0.9 e nella fascia 14-18 anni l’incidenza è 0.5 (invariata).
Restano in vigore fino a lunedì 8 marzo 2024 compreso – prossimo giorno di controllo – le sole misure strutturali di limitazione al traffico: sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti oggi da Arpa Piemonte è stato infatti confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog.
Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.
L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale
TORINO CLICK
Di Adolfo Spezzaferro direttore de “L’identità”
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Martedì 9 aprile 2024 ore 22
MAO Museo d’Arte Orientale, Torino
La raffinata e suadente musica classica indiana arriva al MAO.
Martedì 9 aprile alle ore 22 il Museo d’Arte Orientale di Torino ha il grande piacere di ospitare i Mohan Brothers, duo composto dai fratelli indiani Lakshay e Aayush Mohan, fra i più importanti esponenti della musica classica indiana contemporanea, che il Times of India ha descritto come dotati di “talento supremo”.
Primi indiani a esibirsi al Grammy Museum di Los Angeles, i Mohan Brothers hanno suonato in sedi e festival prestigiosi in tutto il mondo, fra cui la Royal Festival Hall di Londra, il Symphony Space di New York, il Berklee College of Music di Boston e il Conservatorio Centrale di Musica di Pechino.
I Mohan Brothers arrivano al MAO per Notturno con raga, realizzato in collaborazione con la Scuola Holden nell’ambito del neonato festival Seven Springs, che porta a Torino musicisti provenienti da tutto il mondo.
Durante la serata al Museo d’Arte Orientale le melodie raffinate e ipnotiche dei raga della notte prenderanno vita grazie alle note prodotte da sitar e sarod, due strumenti tradizionali a corde che fanno parte del patrimonio musicale indiano da secoli.
Il raga è una struttura melodica per l’improvvisazione nella musica classica indiana e, per le sue caratteristiche peculiari, non ha un corrispettivo nella musica classica europea.
Ogni raga è composto da una serie di strutture melodiche con motivi musicali che, secondo la tradizione, sono capaci di “colorare la mente”, influenzando le emozioni del pubblico: non a caso in hindi la parola raga significa colorazione, tintura.
La particolarità di questo genere musicale è quella di utilizzare due scale differenti: all’interno di ogni raga le note possono essere riordinate in infinite combinazioni, creando melodie sempre nuove e uniche e lasciando ampio spazio all’improvvisazione.
Esistono composizioni adatte a ogni periodo dell’anno e a ogni ora del giorno o, come nel caso del concerto al MAO, della notte, a seconda dei rasa (emozioni primarie) che sono capaci di scatenare: secondo la tradizione infatti, i raga sono associati a precisi stato d’animo e sentimenti che la natura suscita negli esseri umani.
Un’inusuale notte al museo, per lasciarsi ipnotizzare dalle vibrazioni di sitar e sarod.
Informazioni utili
Costo: 7€ a persona. Biglietto acquistabile presso la biglietteria del MAO il giorno del concerto previa prenotazione.
Prenotazione obbligatoria alla mail sevensprings@scuolaholden.it o tramite sito.
Ingresso a partire dalle 21.30. Inizio concerto ore 22.
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https://canavesanoedintorni.it/giovanna-giolitti-sulle-orme-di-giovanni-dal-piemonte-alleuropa/
È stato inaugurato l’Emporio Solidale di Leini, ospitato nella palazzina di via Capirone 5, all’angolo con via Carlo Alberto. Dopo quello di Settimo Torinese, attivo da due anni, è il secondo Emporio Solidale operativo sul territorio di Unione NET.
L’Emporio Solidale è un vero e proprio negozio dove le persone che vivono un momento di difficoltà (selezionate tramite la partecipazione a un apposito bando) possono fare la spesa in autonomia, con una tessera punti personalizzata. Al fine di superare il concetto assistenzialistico a favore di un modello che promuova potenzialità e sviluppo personale e sociale, i beneficiari vengono coinvolti in un progetto, condiviso con il Servizio Sociale, finalizzato al raggiungimento di una maggior autonomia e al reinserimento nel mondo del lavoro.
All’inaugurazione Renato Pittalis, sindaco di Leini e presidente Unione NET, e Carlo Tomassone, presidente dell’Associazione Leini Live, capofila del progetto.
MARA MARTELLOTTA
“Com’era facilmente prevedibile, chi si riconosce nei valori, nella tradizione e nella politica centrista, non può che stare con la lista civica di Alberto Cirio. E questo non per un’auto investitura ma per la semplice ragione che l’alleanza di sinistra per come si va configurando in Piemonte, per non parlare dei populisti dei 5 stelle, sono sostanzialmente estranei ed esterni a qualsiasi richiamo al Centro e a ciò che storicamente e politicamente rappresenta. Ovvero, al suo elettorato e ai mondi sociali e culturali di riferimento che in Piemonte continuano a rappresentare un segmento importante se non addirittura decisivo dell’intero corpo elettorale.
E la lista civica di Cirio, espressione degli amministratori locali dei piccoli e medi Comuni – che rappresentano la spina dorsale del sistema istituzionale piemontese – e dei territori è il luogo politico più pertinente e più coerente per il vasto, articolato e composito elettorato centrista.
Una scelta politica, questa della lista civica del Presidente Cirio, che permette anche di riaggregare le culture, le tradizioni e il pensiero delle varie sensibilità centriste. A cominciare dal mondo e dall’area cattolico popolare, sociale e democratica che sono estranei rispetto all’attuale sinistra massimalista e radicale del PD ed alleati da un un lato e dei populisti pentastellati dall’altro”.
Giorgio Merlo, Dirigente Nazionale Tempi Nuovi-Popolari uniti.
Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Tore Renberg “La mia Ingeborg” -Fazi Editore- euro 18,00
Tore Renberg è uno degli autori Norvegesi più acclamati e di successo, e l’editore Fazi ha il merito di avere tradotto in italiano questo strepitoso libro.
Romanzo breve, duro, durissimo, a tratti scarno, ma di una portata emotiva immensa. Capitoli brevi e frasi spesso taglienti come una lama affilata che entra laddove non vorremmo arrivasse.
Cruda la storia raccontata in prima persona dal protagonista. L’anziano Tollak, rude, scontroso e solitario, che vive isolato sulle alture del Sørfjellet e, sentendo approssimarsi la morte, decide di svelare il terribile segreto che gli rode l’anima.
Proprietario di una segheria (alla quale è rimasto tenacemente attaccato anche se insufficiente a garantire il sostentamento della famiglia) tutta la sua vita ruotava intorno alla moglie che non c’è più. Era la sua Ingeborg, il suo baricentro, l’unica persona ad averlo capito; e la sua morte l’ha scaraventato in un abisso di solitudine e rimpianto.
I figli ormai sono lontani e lui è rimasto con Oddo, il ragazzo ritardato e maltrattato da tutti, che con Ingeborg avevano accolto quando era bambino. Ora Oddo è un adulto nel fisico, ma il cervello è quello di un infante.
Ed è anche intorno a lui che si muove questo romanzo denso di tristezza, solitudine, disagio, anafettività e un terribile segreto.
Rebecca Donner “Nei giorni oscuri della nostra vita” -Feltrinelli- euro 25,00
Questo è uno dei libri più belli letti ultimamente, dedicato a Mildred Harnack, animatrice di una rete di resistenza antinazista, che finì sulla ghigliottina per ordine diretto di Hitler.
A scrivere la sua tragica storia è la pronipote, la scrittrice e giornalista canadese 53enne Rebecca Donner, dopo anni di accurate ricerche.
Mildred Fish Harnack -sorella della bisnonna della scrittrice- è nata il 16 settembre 1902 a Milwaukee nel Wisconsin, e il suo destino viene deciso quando all’università incontra l’intellettuale tedesco Arvid Harnack. Oltre all’amore e al matrimonio c’è la condivisione profonda delle idee e dell’impegno politico.
I due si stabiliscono a Berlino e insegnano all’università; mentre la storia scivola verso l’orrore con la fulminante ascesa al potere di Adolf Hitler.
Arvid e Mildred creano una rete di oppositori al nazismo composta da studenti, operai, intellettuali, diplomatici…uomini e donne indomiti, pronti a rischiare la vita per le loro idee di libertà e giustizia. Il gruppo denominato “Orchestra rossa”, organizza riunioni segrete (anche nel modesto appartamento della coppia) e diventa una delle più importanti reti di resistenza, il cui percorso interseca drammaticamente i tragici eventi storici.
I due infine vengono arrestati e torturati a lungo dai peggiori aguzzini dell’apparato di persecuzione e morte Hitleriano. Come loro, cadono nella rete delle SS, uno dopo l’altro, i membri della resistenza. “Orchestra rossa” viene smantellata, i suoi componenti torturati e condannati tutti a morte.
Arvid viene impiccato, mentre per Mildred la pena comminata è di sei anni di reclusione. Ma i verdetti devono essere vagliati ed approvati direttamente dal Führer, che va su tutte le furie davanti a quello per Mildred e lo cambia con l’inappellabile condanna a morte. E che morte!
Le pagine più intense del libro sono quelle dedicate alla prigionia, all’isolamento, alle torture dei prigionieri. Si entra nelle celle e nelle storie di uomini e donne che gli aguzzini distruggono con orribile sadismo. Mildred finisce legata e ghigliottinata il 16 febbraio 1943 nel carcere di Plötzensee; la sua testa cade sotto la lama dell’efficiente ghigliottina Mannhardt, messa a punto dai nazisti per incrementare le esecuzioni.
Ancora più atroce è scoprire il destino che attende i corpi delle giustiziate; finiscono tutti dissezionati dal professore Hermann Stieve che riceve continuamente i cadaveri delle donne della resistenza grazie ad un accordo con il direttore del carcere.
Stieve stila un preciso elenco della sua carne da macello, compreso quello decapitato di una giovane Hilde Coppi che aveva partorito da poco.
Giustifica il suo operato con la ricerca medica: preleva ovaie e uteri per studiare gli effetti dello stress sull’apparato riproduttivo femminile. Fa a pezzi quei corpi con lo stesso ardore scientifico con cui nei campi di concentramento altri medici condussero esperimenti orribili sui prigionieri. E la Donner ricostruisce anche questa nefanda pagina di storia.
Inclusa la menzogna con cui Stieve, professore di anatomia all’Università di Berlino, consegna all’allieva Margarete von Zahn-Harnack (nipote di Arvid) l’urna con le ceneri di Mildred, sostenendo che ne aveva salvato il cadavere decapitato dalla dissezione. Falso, perché nella sua lista macabra Mildred compare con il n 84 tra i corpi smembrati.
Valeria Provenzano “Le mille strade per Buenos Aires” -Garzanti- euro 16,00
Una bellissima e struggente storia scritta dalla giovane Valeria Provenzano, nata nel 1992 a Cumaná nei Caraibi Venezuelani; oggi trapiantata a Torino, dopo aver vissuto in vari luoghi e sempre in movimento.
In questo romanzo di esordio narra la vita difficile della protagonista Rosario, sospesa tra abbandono, fuga e rinascita. La conosciamo quando ha 12 anni, nel 1941, e vive a San Juan, paesino dell’Argentina, in una famiglia numerosa e poverissima. Tanto in difficoltà che il padre la vende a un’anziana signora, Iris; durissima ebrea ortodossa che le cambia il nome in Judith e la porta nella sua fattoria a lavorare come schiava.
L’impatto con il duro lavoro, la solitudine, la vita di stenti e in cattività le piomba addosso come un macigno. Ad alleviare il suo dolore è la presenza del giovane Facundo che ha avuto la stessa sorte. Lui è diventato Ivri e, a differenza di Rosario, ha accettato la schiavitù quasi con gratitudine, legandosi sempre di più ai padroni. Un terremoto che spezza la schiena a Iris scombussola la vita della fattoria e i due ragazzi diventano strategici per la vita dei padroni.
Ma è appena l’inizio di una serie di vicende che inducono Rosario a scappare, incinta e sola, verso la famiglia di origine, che nel frattempo è stata falciata da lutti e abbandoni. Nulla potrà più essere come prima. E ancora una volta la protagonista deve ricominciare daccapo.
Altri lidi, un altro paese, una sorella che la ospita e poi precipita nella malattia. Rosario si mantiene come donna delle pulizie nelle case dei ricchi e riesce a farsi una famiglia tutta sua con Raúl. Avranno 5 figli, ma lui non è l’uomo che lei pensava.
Altre battaglie l’attendono, le affronta tutte, con forza e coraggio; cresce come essere umano che impara a fare i conti con quel senso di abbandono di quando aveva 12 anni e un futuro da schiava. Diventa una donna indipendente e piena di affetti profondi, che è andata oltre tutte le delusioni che la vita le ha scaraventato addosso.
Hannah Rotschild “Ritorno a Trelawney”
-Neri Pozza- euro 19,00
Hannah Rotschild è un’aristocratica dama inglese, prima donna presidente del Cda della National Gallery, autrice di romanzi in cui mette sotto la lente d’ingrandimento vizi e vezzi
dell’aristocrazia britannica e il business (non sempre limpido) del mondo dell’arte.
Ora ci riporta nella fatiscente dimora di Trelawney, in Cornovaglia, nelle spire della famiglia eccentrica, andata in malora nel corso di tre generazioni di incapaci.
La tenuta è finita nelle mani di sir Thomlinson Sleet, personaggio discutibile che ha sposato la bellissima Ayesha, figlia illegittima del conte di Trelawney, cresciuta nel palazzo indiano di un maharajah. E’ una storica dell’arte che si ritrova ad essere moglie trofeo, sottomessa al marito faccendiere senza scrupoli, accumulatore di ricchezze e conquiste femminili senza un’oncia di autentico sentimento.
Ayesha ha ereditato il castello, suscitando la rabbia dei parenti che l’avevano sempre tenuta lontana e reietta. Quando poi scopre che il marito l’ha ingannata (facendole firmare documenti che di fatto la privano di proprietà e soldi), e deve lottare per la custodia della figlia Stella, allora rialza la testa.
Il resto è la storia di come Ayesha cerca di fronteggiare il marito che si è invaghito di una losca affarista albanese legata alla mafia del suo paese.
In mezzo ci sono vari personaggi, spesso parecchio eccentrici, come la duchessa vedova 87enne Clarissa che inventa un talk show sul nulla.
Poi dissapori tra consanguinei e meschinità assortite, raccontati con grande ironia. Ma anche argomenti tosti, come l’uso illegale delle cripto valute, le zone d’ombra della politica internazionale, l’abuso informatico dell’insider trading.