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Domenico Capotorto: «La solitudine del pianista», un romanzo nella musica classica

Informazione promozionale 

Nel suo terzo romanzo, lo scrittore/musicista Domenico Capotorto abbandona il genere giallo per regalarci un’appassionante storia di un pianista ed un soprano, dalla loro infanzia sino al successo.


Cosa succede dietro il sipario dell’opera? Come si arriva a calcare i più grandi palcoscenici del mondo? L’autore vi trasporterà dietro le quinte della musica classica, facendovi entrare nel mondo degli artisti, vivendo i loro sforzi e sacrifici, scoprendo la loro passione e le opere che fanno parte del patrimonio culturale mondiale da secoli, attraverso i destini di una coppia di musicisti eccezionali e le loro sorprendenti vicende.

Arturo Monacelli, pianista di fama mondiale, ritorna a Venezia, dove ha trascorso i suoi anni da studente, per presentare il recital di un suo allievo, Luca von Grüber, al quale vuole evitare il percorso tortuoso e estenuante dei concorsi. Gli stessi concorsi che ha dovuto affrontare durante la sua adolescenza e che lo hanno trascinato sempre più nella sua solitudine, dove c’era spazio solo per la sua musica. La solitudine lo ha portato al successo ma, allo stesso tempo, gli ha fatto perdere tutti gli affetti e l’amore della sua gioventù: Maria Lascal.

Anche in questa opera, l’arte (nello specifico la musica classica) è il filo conduttore. Nei due precedenti romanzi, però, l’autore si serviva dell’arte come pretesto per trattare temi sensibili: nel primo romanzo, “The Hype” (Robin&sons), Capotorto metteva la rock band irlandese, chiaramente ispirata agli U2, al centro di un intrigo di spionaggio internazionale per parlare degli attentati che hanno rivoluzionato il 21o secolo (da New York a Parigi).   Nel secondo, “La pace del lago” (Robin edizioni), il pittore Marc Syfes mentre era alle prese con un serial killer d’artisti, si confrontava con illustri critici e professori  sulla morte dell’arte e il baratro che separa gli introiti tra grandi e piccoli artisti, ma soprattutto con il disimpegno dei governi di tutto il mondo negli investimenti per l’educazione.

Ne “La solitudine del pianista” invece, non ci sono secondi fini evidenti: a parte la critica sul sistema dei concorsi e sull’invecchiamento del pubblico appassionato dalla musica classica, Capotorto ci trasporta con il suono del pianoforte di Arturo (Benedetti Michelangeli?) e con la voce di Maria Lascal (anagramma di Callas?). La loro storia, è raccontata sin dall’infanzia, insieme a quella di Manrico, melomane autodidatta e personaggio chiave del romanzo, un testimone quasi invisibile sempre presente nei momenti chiave dei due artisti. Dopo aver posato, con calma, le basi della trama, è inevitabile affezionarsi ai personaggi e, a partire dalle vicende di Luca, staccarsi dal libro.

Durante la lettura, la voglia di ascoltare i brani e le opere citate sarà irrefrenabile.

Pianista concertista, titolare di cattedra a Vallée Sud, nella regione parigina, compone ed esegue le musiche per “America!America!” al Lincoln Center, per “A provincial painter” e “Three eyes on Pinocchio” di Dacia Maraini, a New York. Ha collaborato con diversi registi cinematografici ed ha realizzato le musiche per il cortometraggio “The incredible journey of Margaux” e il film “L’invention de l’année 2016” (entrambi premiati in numerosi festival internazionali). Artista eclettico, ha studiato jazz e suonato in rock, pop e blues band. Scrive e recita in inglese la commedia “Cabaret Opera” presso la Demo Hall di New York. Il suo primo CD con composizioni originali, “Crossing Pathsè uscito nel 2017. Nel 2018 è stato pubblicato il suo primo romanzo “The Hype” (Robin&sons edizioni) e nel 2021 “La pace del lago” (Robin Edizioni) selezionato dai Robinson di Repubblica. Le sue musiche sono state interpretate nel disco “A provincial painter moods” (Rusty records 2018). Nel 2016 si è trasferito da Parigi a Berlino dove insegna nella sua scuola di pianoforte (Klavierschule im Salon) e presso la Deutsch-Französische Musikschule. Si esibisce come solista con orchestra e in diverse formazioni di musica da camera in Italia, Francia, Germania, Stati Uniti e Giappone. Attualmente è professore di pianoforte presso il conservatorio N. Piccinni di Bari.

Dove ordinarlo:

https://www.robinedizioni.it/nuovo/la-solitudine-del-pianista/

https://www.ibs.it/solitudine-del-pianista-libro-domenico-capotorto/e/9791254676615

https://www.amazon.it/solitudine-del-pianista-Domenico-Capotorto/dp/B0CT6CW2NB/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=PMYCYE9NYAJD&keywords=la+solitudine+del+pianista&qid=1707222417&sprefix=la+solitudine+del+pianista%2Caps%2C70&sr=8-1

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Nella foto Domenico Capotorto in concerto alla Philharmonie di Berlino

La Chirurgia Plastica del dottor Spaziante è una ‘Chirurgia dell’Anima’

RITRATTI TORINESI

“Posso dire che per me la Bellezza è qualcosa che fa sognare, ma è molto più forte del sogno. E’ un ideale, un miraggio, un enigma.”   Igor Mitoraj
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Il Dott. Luca Spaziante, specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, ha fatto di tre principi i perni della sua professione: armonia, eleganza e bellezza. Nato a Potenza da madre pittrice e padre architetto, risulta molto legato alla sua terra e ai valori umani ad essa appartenenti, coltivando l’arte e respirandola a 360⁰. Quest’ultima diventa per lui una grande eredità che decide di affinare e approfondire e che lo porterà a conoscere in modo più approfondito l’arte della scultura, da cui è profondamente attratto. Questa passione si unirà a quella per l’anatomia e lo renderà interprete e protagonista di questo connubio che, arricchito dai suoi studi in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, porterà la sua mano a operare con grande sensibilità, precisione e eleganza. Arte e Medicina rappresentano per lui una sorta di laboratorio della sanità, dell’esclusività e del miglioramento dell’essere fisico e mentale, ma anche di profonda etica.

Il Dott. Spaziante è un medico intraprendente nell’ambito di svariate realtà ospedaliere e private, realtà che si espandono subito dopo la sua laurea conseguita a Pavia, portandolo a lavorare a Roma, Firenze e Perugia. Successivamente si reca a Torino dove consegue la specializzazione in Chirurgia plastica, Ricostruttiva ed Estetica con il massimo dei voti e dignità di stampa, perfezionando la sua formazione con ulteriori Master universitari, tutti conclusi con il massimo dei voti.

Attualmente ricopre il ruolo di Dirigente Medico presso la SC Chirurgia Plastica Ricostruttiva dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e svolge la sua attività libero professionale tra Torino, Milano, Alba, Asti e Albenga. Naturalezza e innovazione vanno nella sua attività professionale di pari passo con la metodologia che ricerca il mantenimento di ciò che rende unico e irripetibile il volto umano, oltre che dell’armonia e dell’eleganza del corpo, utilizzando quello stesso garbo che lo scultore usa nello scolpire una statua.

La sua spiccata sensibilità artistica lo porta a estrapolare, attraverso una raffinata tecnica chirurgica, la versione più bella e naturale del volto e del corpo sul quale interviene.

Secondo il Dott. Spaziante il concetto di bellezza non ha mai avuto nel tempo un valore assoluto ma è sempre stato rappresentato da un ideale ricorrente, capace di percorrere i secoli mutando e adattandosi al ruolo che la figura femminile ha assunto attraverso le diverse epoche, a seconda della situazione sociale, economica, culturale e religiosa. Se le statuette più antiche, quali la Venere di Willendorf, risalente addirittura a 24.000 anni A.C mostravano seno, fianchi e addome abbondanti, mettendo in rilievo la funzione procreatrice femminile, anche nella Roma antica la figura femminile rimaneva opulenta, per cambiare poi in epoca rinascimentale, dove compariva il concetto di bellezza secondo canoni geometrici, rapporti proporzionali e sequenze matematiche, cosiccome tramandato dal mondo greco.

Ed è proprio l’arte classica greca, tutta basata sulla ricerca delle proporzioni ottimali, ad essere per lui, sin dall’inizio della sua attività, la strada da seguire, così come i grandi artisti dell’epoca rinascimentale che sposarono lo stesso ideale di bellezza.

Il senso delle proporzioni rappresenta per il Dott. Spaziante la stella polare per realizzare i suoi interventi con la massima precisione e senza mai stravolgere la naturalezza del viso e del corpo: “correggere senza stravolgere” è un suo principio di base a cui si affida per donare benessere psicofisico ai suoi pazienti.

Molto amante della scultura, si ispira ad essa nell’elaborazione della sua arte chirurgica. Oltre a Rodin, Mitoraj, Michelangelo, Canova, fonti costanti per lui di ammirazione e studio a cui ritorna spesso per trarre ispirazione, una delle sue scultrici contemporanee preferite, cui fa sempre riferimento, è senza dubbio Rabarama, capace di realizzare sculture e dipinti con creature ibride scomponendone le parti del corpo e del viso. Come lui stesso ha spiegato, quella stessa scomposizione visibile nelle opere dell’artista viene attuata nella sua mente ogni volta che si approccia chirurgicamente ad un volto o a un corpo per renderlo migliore.

Interviene spesso in modo differente e con altrettante tecniche sulle varie aree anatomiche, ma il risultato deve sempre rispecchiare i suoi principi di naturalezza, eleganza e armonia.

La sua chirurgia plastica, strettamente connessa all’arte e al senso delle proporzioni, armonia e equilibrio, la definisce “chirurgia dell’anima” quando, realizzata con maestria e etica, permette di donare al paziente una metamorfosi interiore attraverso il cambiamento corporeo. È fermamente convinto della stretta connessione tra mente e corpo che gli permette, attraverso il cambiamento delle forme esteriori (soma), di ottenere conseguenti positive ripercussioni interiori (psiche) che portano alla cura dei conflitti del profondo.

Arte e Medicina nel Dott. Spaziante sono ispirate da una profonda etica, dove la sofferenza causata dalla malattia trova conforto e salvezza e dove la volontà di apparire più giovani e più belli diventa parte integrante di un desiderio spontaneo, mai involgarito dalle mode o da una mancata serietà. Il progetto di Luca Spaziante accomuna l’umanizzazione del paziente nei luoghi di cura ad esso più adatti alla professionalità nei metodi e nelle finalità, considerando che “il paziente non è un numero ma un essere umano che richiede attenzione e professionalità”.

 

Mara Martellotta

 

 

 

 

 

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JUST THE WOMAN I AM l’1, il 2 e il 3 marzo a Torino

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La sala giunta di Palazzo Birago, sede della Camera di commercio di Torino, ha ospitato l’ultima conferenza stampa di presentazione dell’undicesima edizione di JUST THE WOMAN I AM, in programma l’1, il 2 e il 3 marzo Torino.

Dal 2014 l’evento organizzato dal Centro Universitario Sportivo torinese in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e il Politecnico di Torino accompagna per le vie del capoluogo piemontese i cittadini, le associazioni e i sostenitori, tutti accomunati dalla scelta di non mancare per raccogliere i fondi a sostegno della ricerca universitaria sulla salute e sul cancro attraverso una corsa/camminata di 5 km non competitiva che quest’anno prenderà il via domenica 3 marzo alle ore 16.00 dalla splendida piazza Vittorio Veneto con arrivo in piazza San Carlo. A questa si affiancano le iniziative collaterali che promuovono la prevenzione, i corretti stili di vita, l’inclusione e la parità di genere. Sempre presso la suggestiva piazza San Carlo di Torino verrà allestito il Villaggio della Prevenzione e del Benessere nelle giornate dell’12 e 3 marzo. Il Villaggio è un’occasione di incontro, dialogo e festa tra il mondo accademico, l’eccellenza sanitaria italiana, i cittadini e le scuole. Un evento nell’evento che accoglierà stand dedicati alle visite preventive gratuite, al counseling e alla presentazione delle associazioni no profit, a convegni e webinar divulgativi (programma completo su https://jtwia.org/programma-2024/). Inoltre intrattenimento in piazza sul palco grazie al CUS Torino e a R101, la radio ufficiale dell’edizione 2024 che sarà presente a Torino con i suoi talent per intrattenere i presenti con la sua musica e un occhio di riguardo a solidarietà e inclusione, cifre distintive dell’emittente.

L’ultima edizione ha battuto tutti i record: nel 2023 sono stati oltre 22mila gli iscritti alla corsa-camminata non competitiva di 5 chilometri. Quest’anno, ad una settimana dalla manifestazione, si stanno superando i numeri della passata edizione con 361 gruppi 26.380 iscritti. La donazione per partecipare a JTWIA è a offerta libera a partire da 20 euro a persona e sarà possibile iscriversi fino al giorno dell’evento.

Dall’edizione 2024 il Gruppo Gattinoni è sostenitore principale della manifestazione. Ma tanti sono i partner sostenitori di JTWIA: LauretanaDecathlonITTBoella e SorrisiNova CoopIveco GroupLarcYogi TeaMercatinoIrenPastiglie LeoneFantolinoTecnocasaInalpiReparCatiBattaglioESCP, il Comitato Organizzatore dei Giochi di Torino 2025 e la stessa R101.

Due eventi nell’evento saranno previsti sabato 2 marzo sul palco in piazza San Carlo: “Yoga in Piazza” (dalle 11.30 alle 13.00, è necessaria la registrazione tutte le info su https://jtwia.org/yoga-per-jtwia/) e “PHD Talks 4 Just The Woman I Am 2024” (organizzato da UniTO e PoliTO inizio ore 15.00).

Ogni anno con i fondi della manifestazione sono state finanziate borse di ricercainiziative per la divulgazione scientifica e dallo scorso anno l’attenzione si è spostata sui giovani ricercatori creando il PhD Day, in cui i dottorandi e le dottorande di PoliTO e UniTO che svolgono attività di ricerca sui temi cardine di JTWIA (prevenzione dei tumori, cambiamento degli stili di vita, parità di genere e promozione del ruolo della donna nella società civile) si confronteranno tra di loro e con il pubblico sui risultati delle loro ricerche. L’appuntamento sul palco di piazza San Carlo sarà l’occasione per avvicinare giovani e cittadinanza al mondo della ricerca universitaria e favorire un dialogo diretto con chi ha già scelto di investire nella formazione di terzo livello per il proprio futuro, e per il bene della società e creando le basi, auspicabilmente, per possibili collaborazioni future, disruptive e ricche di serendipità.

Per il 2024 è già stata definita la destinazione di quattro borse di ricerca, due all’Università (una ancora in corso di assegnazione) e due al Politecnico di Torino (già assegnate), rispettivamente a:

– Marco Armenio, Prof.ssa Carmen Fava – Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche (UniTO): “Valutazione della comprensione dell’infiammazione e della disimmunità nell’ambito di genesi, progressione e complicanze della Mielofibrosi Primaria”

– Gloria Sdanganelli, Prof.ssa Emanuela Consito – Dipartimento di Giurisprudenza (UniTO): “Servizi sociali e terzo settore: possibili modelli di amministrazione condivisa nel supporto alle donne affette da patologie oncologiche”

– Sara Muccio – Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale (DIMEAS) (PoliTO): “Modelli 3D in vitro per la validazione di nanomedicine e di trasportatori cellulari contro il Glioblastoma Multiforme (GBM)”

– Prof. Alessandra Colombelli, head of the research project, Mariya Shcherbyna, research fellow – Department of Management and Production Engineering (DIGEP) (PoliTO): “Women In STEM (Win-STEM)”

Per il primo anno, la Camera di commercio di Torino ha deciso di contribuire all’edizione 2024 di JUST THE WOMAN I AM, attraverso una borsa di studio del valore di 25mila euro. Questa iniziativa rientra tra le attività svolte dall’ente per sostenere gli eventi del territorio e per riconoscere l’importanza della ricerca in tutti i settori, compreso quello medico, dove operano numerose imprese eccellenti, competitive sia in Italia che all’estero.
La Camera di commercio è anche impegnata sul tema della corretta alimentazione nelle scuole e, in generale, sulla sicurezza alimentare, grazie all’attività del suo Laboratorio Chimico.
Tra i temi che accomunano il progetto JTWIA all’ente camerale, vi sono, infine, l’attenzione al mondo del non profit e alla valorizzazione dell’impatto sociale e, attraverso il Comitato Imprenditoria Femminile, alla questione della parità di genere in ambito lavorativo e professionale.

Sono intervenuti alla conferenza stampa il Presidente della Camera di commercio di Torino Dario Gallina, il Presidente del Centro Universitario Sportivo torinese Riccardo D’Elicio, la Vice Rettrice per la Didattica del Politecnico di Torino Anita Tabacco e il Vice Rettore per il Welfare, la Sostenibilità e lo Sport dell’Università di Torino Alberto Rainoldi.

Siamo a più di 24mila partecipanti e a 350 gruppi, abbiamo già battuto il record di iscritti delle passate edizioni – dichiara il Presidente Riccardo D’Elicio – un risultato storico per Just The Woman I Am. L’evento è sempre più in crescita a livello nazionale e internazionale. Oggi siamo qui alla Camera di commercio perché, grazie al sostegno di questo ente, verrà erogata una nuova borsa di studio del valore di 25mila euro. Ringrazio quindi in prima persona il Presidente Dario Gallina e il Segretario Generale Guido Bolatto per aver scelto di sostenere concretamente JTWIA, sicuro che dal 2025 la Camera di commercio di Torino sarà un valido promotore del progetto in tutte le aziende del territorio. Una novità di questa edizione sarà la partenza da piazza Vittorio, un modo per rendere il percorso ancora più agevole e snello. Vi do quindi appuntamento per l’1, il 2 e il 3 marzo con l’edizione 2024 di Just The Woman I Am”.

Riconosciamo al CUS Torino – afferma Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino – il merito di aver reso Just The Woman I Am un’occasione imperdibile per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della pratica sportiva e di uno stile di vita sano. Lo sport, come è noto, non apporta solo benefici al corpo e alla mente, ma la prevenzione ha un impatto positivo anche in termini economici, consentendo di risparmiare nelle cure. Il nostro contributo intende favorire giovani ricercatori che, con volontà e straordinaria competenza, operano nel sistema universitario torinese, vera e propria eccellenza del territorio“.

Just The Woman I Am è diventata negli anni un punto di riferimento per la comunità accademica e per i cittadini nel contrasto ai tumori, un appuntamento ormai consolidato a sostegno della ricerca universitaria sulla salute – ha commentato la Vice Rettrice per la Didattica del Politecnico di Torino Anita Tabacco – L’interesse verso la manifestazione è cresciuto, così come l’apprezzamento rivolto al Politecnico e all’Università di Torino per il loro impegno, costante, nel promuovere sul territorio i valori del rispetto e dell’uguaglianza di genere. Fondamentale, oggi come ieri, è il messaggio che le nostre ricercatrici e ricercatori rivolgono alla cittadinanza: investire sulla ricerca e insieme sulla prevenzione per ridurre il rischio di malattia, e condurre uno stile di vita sano, che comprenda comportamenti alimentari corretti e un’adeguata attività sportiva”.

“È con grande entusiasmo che ci troviamo, a pochi giorni dalla manifestazione, a invitare nuovamente la città a partecipare alla JTWIA. I numeri degli iscritti stanno crescendo come mai prima e un nuovo partner, la Camera di Commercio, ha deciso di unirsi alla grande famiglia degli organizzatori. Con altrettanta soddisfazione mi preme ricordare due iniziative: i PhD Talks, uno spettacolo pensato per far conoscere i temi di ricerca clinica oncologica di alcuni dottorandi di Unito e Polito e il finanziamento di quattro assegni di ricerca (due per Unito e due per Polito) che sosterranno un anno di attività di quattro giovani, indispensabile per avvicinarci al traguardo finale: il miglioramento della qualità di vita dei pazienti oncologici” – dichiara Alberto Rainoldi, Vice Rettore per il Welfare, la Sostenibilità e lo Sport dell’Università di Torino.

Nuova vita per gli impianti sportivi del Piemonte, in arrivo i fondi regionali

Buone notizie per gli impianti sportivi del Piemonte. Oltre 4,1 milioni di euro dalla Regione con il bando per l’assegnazione di contributi a fondo perduto a sostegno di interventi sugli impianti sportivi.

“Con questo bando, mettiamo a disposizione ulteriori risorse a favore del movimento sportivo piemontese. La legge regionale 23/2020 riconosce alla Regione il ruolo di promuovere la diffusione e la qualificazione delle attività sportive, fisico motorie e, a tal fine, sostiene interventi di riqualificazione dell’impiantistica sportiva, assicurando alla collettività livelli adeguati di strutture sportive, favorendo l’innovazione tecnologica, il risparmio energetico e la riduzione dell’impatto ambientale- affermano il presidente Alberto Cirio e l’assessore allo Sport Fabrizio Ricca. Favorire la diffusione e la promozione dello sport, anche attraverso risorse che contribuiscano al miglioramento degli impianti, significa promuovere stili di vita sani. Praticare sport significa divertirsi, essere solidali, diffondere i valori della tolleranza e della collaborazione e far del bene al corpo e allo spirito.”

In particolare, sono previsti interventi di “messa a norma, efficientamento energetico, recupero funzionale, manutenzione straordinaria e completamento degli impianti esistenti” con queste tipologie di progetto:

interventi di adeguamento degli impianti esistenti alle norme di sicurezza, igienico-sanitarie, di abbattimento delle barriere architettoniche e funzionali al miglioramento dell’accessibilità e della fruizione a favore delle persone con disabilità; interventi a sostegno dell’impiego delle fonti rinnovabili e per l’efficientamento energetico per ridurre l’impatto sull’ambiente e migliorare le condizioni di utilizzo degli impianti, agevolando l’affidamento in gestione degli stessi; interventi di manutenzione straordinaria degli impianti sportivi esistenti, non ricadenti nelle precedenti tipologie Sono compresi anche gli interventi di rifunzionalizzazione di spazi sportivi esistenti, finalizzati ad attribuirne una diversa destinazione sportiva.

Possono presentare domanda di contributo:

  • Enti locali: Province e Città metropolitana, Unioni di Comuni, Comuni e loro consorzi.

  • Organizzazioni sportive ed altri enti con o senza personalità giuridica.

Sono previsti 2 assi di intervento:

Asse 1- Interventi ordinari: a sostegno degli interventi, o lotti funzionali, il cui costo complessivo (corrispondente all’importo totale del quadro economico) è compreso tra 10.000 e 500.000 euro, ai quali sarà concesso un contributo in conto capitale del 50% della spesa ritenuta ammissibile e, comunque, entro il limite di contribuzione massimo di 80.000 euro- spesa regionale complessiva pari a 2.155.610,60 euro.

Asse 2- Interventi strategici ACES Europe (riservata ai Comuni): a sostegno degli interventi, o lotti funzionali, rientranti nelle tipologie previste, riferiti agli impianti sportivi dei Comuni che hanno richiesto/ottenuto un riconoscimento in ambito sportivo da parte di Aces Europe, relativo agli anni 2024 e successivi, cui sarà concesso un contributo in conto capitale fino all’80% della spesa ritenuta ammissibile e, comunque, entro il limite di contribuzione massimo di 300.000 euro – spesa regionale complessiva 2.000.000 euro.

Il termine per la presentazione delle domande scade il 2 aprile 2024 alle ore 12.

Per informazioni sul bando

https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/assegnazione-contributi-sostegno-interventi-impiantistica-sportiva-anno-2024

Le scomposte. I mondi di Marguerite

 

Per “ContemporaneA. Parole e storie di donne”, alla Galleria “Bi-Box” di Biella, si entrerà nel profondo della vita e dell’opera di Marguerite Yourcenar

Sabato 24 febbraio, ore 16,30

Biella

Scrittrice e poetessa francese, prima donna ad essere eletta nel 1980 all’“Académie  française” e candidata nel 1951 al “Premio Nobel per la Letteratura” per “Memorie di Adriano” (il suo più celebre capolavoro realizzato nell’arco di un trentennio), Marguerite Yourcenar, al secolo Marguerite Antoinette Jeanne Marie Ghislaine Cleenewerck de Crayencour (Bruxelles, 1903 – Mont Desert, 1987), sarà al centro con la sua avventurosa e non semplice vita e con la sua opera letteraria, della prossima lezione (sabato 24 febbraio, ore 16,30) di “Le scomposte”, il corso organizzato presso la Galleria “Bi-Box Art Space” di Biella (via Italia, 38), da “ContemporaneA. Parole e storie di donne”, a cura di Maria Laura Colmegna: un’altra occasione (dopo l’incontro dedicato a Toni Morrison, prima scrittrice afroamericana a vincere il “Nobel” nel 1993) per conoscere da vicino la vite e le opere di scrittrici del passato che “con il loro talento hanno saputo intrecciare il loro tempo al nostro, in maniera indissolubile”. L’appuntamento sarà condotto da Eugenio Murrali, giornalista, collaboratore de “Il Foglio” e “Vatican News” nonché autore di libri  tra cui, con Dacia Maraini e prefazione di Dario Fo, “Il sogno del teatro. Cronaca di una passione” (BUR, 2013) e “Vincere le delusioni. Contromosse per superarle e non farsi avvelenare la vita” (con Pascale Chapaux-Morelli; Feltrinelli Urra, 2017).

A partire dal suo primo romanzo “Marguerite è stata qui” ( pubblicato da “Neri Pozza” e omaggio appassionato di uno scrittore esordiente “a una scrittrice vertiginosa e amatissima”, in cui biografia romanzata e memoir si intrecciano), nella lezione alla biellese “Bi-Box”, dal titolo “I mondi di Marguerite Yourcenar” , Murrali descriverà la vita avventurosa di Marguerite Yourcenar (pseudonimo scelto dalla scrittrice anagrammando il cognome originario, Crayencour), raccontata dalle figure che l’hanno “abitata”. Tra narrazione e monodia, vengono ripercorse le varie tappe: a Bruxelles la nascita segnata dalla perdita (dieci giorni dopo) della madre, l’infanzia in un castello tra gli alberi centenari della Fiandra francese nel Mont-Noir, le cure delle bambinaie Barbe e Camille, lo sguardo di Michel René, il padre innamorato che la inizierà ai segreti della conoscenza e della bellezza. “È anche – sottolinea Murrali – un viaggio dentro le geografie dei sentimenti e degli spazi: la costa olandese affacciata sul mare del Nord, la Grecia, l’Italia, l’America come nuova casa e quell’isola nel Maine dove la scrittrice troverà un luogo di possibile abbandono e concluderà la stesura delle Memorie di Adriano’”. Murrali, nel corso della sua “lezione” darà corpo al significativo itinerario di una donna “coraggiosa e libera” che ha percorso il “secolo breve”, attraversando due conflitti mondiali, la guerra fredda e, nella vita privata, le passioni degli anni Trenta, il lungo amore condiviso con la sua compagna Grace Frick(insegnante di letteratura inglese) e l’ardore doloroso degli ultimi anni con Jerry Wilson, giovane fotografo americano. Fino alla scomparsa della scrittrice presso l’ospedale di Bar Harbor, sull’isola di Mont Desert (Maine) il 17 dicembre 1987. La sua tomba si trova a Somesville, nel Maine, accanto a quelle di Grace e Jerry.

Per info e prenotazioni: tel. 392/5166749 o www.contemporanea-festival.com / segreteria.contemporanea@gmail.com

 

Nei prossimi incontri: Elena Varvellopresenterà Flannery O’Connor, la scrittrice delle visioni (23 marzo) e Patrizia Bellardone, presidente di “BI-BOx Art Space”, racconterà il rapporto tra la storia dell’arte e la storia delle donne a partire dal romanzo di Anna Banti“Artemisia” del 1947, dedicato ad Artemisia Gentileschi (20 aprile).

g.m.

 

Nelle foto:

–       Marguerite Yourcenar, Bailleul, 1982 – Bernard De Grendel

–       Immagine guida di “Le scomposte”

–        Eugenio Murrali

A Mondo Juve arriva la fiera del Disco

Sabato 24 e domenica 25 febbraio

 

Sabato 24 e domenica 25 febbraio, dalle 9:00 alle 20:30, Ernyaldisko presenta nelle gallerie di Mondojuve Shopping Village la seconda Fiera del Disco, un appuntamento con l’ingresso gratuito dove appassionati e collezionisti potranno tuffarsi tra dischi, vinili nuovi o usati da collezione.

Il grande successo dell’iniziativa registrato durante il primo appuntamento tenutosi lo scorso novembre, ha spinto lo Shopping Village a replicare l’evento. Un appuntamento diventato imperdibile per gli appassionati di collezionismo e della buona musica, una full immersion tra i vinili a 33, 45 giri, mix e CD di musica metal, punk, psichedelica, folk, funky, rock, sound, disco dance, progressive, hip hop, jazz, classica, cantautorato italiano e molti altri. Durante i due giorni di fiera sarà possibile incontrare tanti collezionisti e amanti della musica con i quali condividere passioni e opinioni ed entrare a far parte di una vera e propria community. L’iniziativa sarà l’occasione per acquistare, scambiare e vendere vinili e dischi, anche rari e preziosi, grazie al supporto e alla professionalità degli espositori. Una bella opportunità per incontrare persone che condividono lo stesso amore per la musica.

 

Mara Martellotta

Ruffino (Azione): Giandujotto IGP, Davide contro Golia

     Ha ragione Guido Gobino: è stata la vittoria di Davide contro Golia. Il riconoscimento del gianduiotto come prodotto a “indicazione geografica protetta” è il giusto premio alle imprese e ai lavoratori piemontesi che vedono così consacrata una specificità secolare dell’industria dolciaria piemontese. La fine del contenzioso avviato nel 2017 con la svizzera Lindt consente di voltare pagina e riaffermare la bontà di un prodotto che è parte non secondaria della nostra identità territoriale. Il made in Italy è la somma di tante “made” regionali e locali meritevoli di tutela. Il risultato è stato reso possibile grazie alla collaborazione di tanti soggetti, dal presidente della Regione Alberto Cirio che si è speso dal primo momento, a tutte le imprese e istituzioni locali. È un bel giorno per l’impresa piemontese e italiana.

Così l’on. Daniela Ruffino, deputata piemontese di Azione.

Reale Mutua Fenera Chieri ’76 all’ultimo respiro, il Levallois Parigi sconfitto 3-2

Nella semifinale d’andata della Coppa CEV

Torino, 21/02/2024

Un’altra vittoria al tie-break nella CEV Volleyball Cup per la Reale Mutua Fenera Chieri ’76, che dopo aver eliminato nei quarti il Volero Le Cannet con un doppio 3-2 si aggiudica con questo punteggio anche la semifinale d’andata contro un’altra formazione francese, il Levallois Paris Saint Cloud.
Si tratta di un’affermazione all’ultimo respiro per Grobelnae compagne, capaci di mettere in campo le energie fisiche e mentali necessarie per chiudere a loro favore un confronto lungo 130 minuti. Perso 20-25 un primo set quasi sempre a inseguire, le biancoblù vincono la seconda frazione 25-17 per poi cedere nella terza di un’incollatura (23-25). Al quarto set conquistato in scioltezza 25-15 segue un combattutissimo tie-break che vede infine Chieri esultare 15-13.
A far pendere l’ago della bilancia a favore delle ragazze di Bregoli contro una squadra capace di esprimere una pallavolo concreta e intelligente, non a caso ai vertici del campionato transalpino, sono probabilmente due aspetti: il servizio (11 ace e tanta pressione) e l’apporto della panchina, di nuovo decisiva.
Il premio di MVP va a Morello che entra stabilmente nel terzo set e conduce la squadra alla vittoria. La miglior realizzatrice è Skinner con 24 punti seguita da Grobelna a 18, gli stessi punti messi a segno dalle due top scorer ospiti, Palgutova e Kecman.
La semifinale di ritorno andrà in scena mercoledì 28 febbraio a Parigi. Per passare il turno e volare alla doppia finale Chieri deve vincere, non importa con quale risultato.

Reale Mutua Fenera Chieri ’76-Levallois Paris Saint Cloud 3-2 (20-25; 25-17; 23-25; 25-15; 15-13)

REALE MUTUA FENERA CHIERI ’76: Malinov 2, Grobelna 18, Weitzel 8, Gray 8, Skinner 24, Omoruyi 5; Spirito (L); Morello 2, Kingdon 7, Rolando, Anthouli, Zakchaiou. N. e. Jatzko, Kone (2L). All. Bregoli; Daglio.
LEVALLOIS PARIS SAINT CLOUD: Alanko, Cugno 4, Herrera 16, Thater 6, Palgutova 18, Kecman 18; Gelin (L); Verger, Depié 2, Zyani, Enright. N. e. Gilfillan, Ngolongolo, Chemana (2L). All. Orefice; 2° Pentassuglia.
ARBITRI: Teixeira (Portogallo) e Deneri (Turchia).
NOTE: presenti 3086 spettatori. Durata set: 24′, 32′, 29′, 24′, 21′. Errori al servizio: 11-10. Ace:11-5. Muri vincenti: 14-12. MVP: Morello.

La cronaca

Primo set – Dopo una partenza incoraggiante (5-1) Chieri subisce il pareggio ospite sul 6-6 a firma di Cugno che subito dopo porta anche in vantaggio la sua squadra. Dall’8-9 (Grobelna a tutto braccio) il distacco sale a 5 punti quando il capitano attacca in rete (10-15). Con due ace consecutivi di Gray le biancoblù si riavvicinano a 15-18, ma dopo il time-out di Orefice un attacco fuori di Grobelna dopo due miracolosi salvataggi francesi e il muro


di Thater fanno volare Parigi sul 15-20. È ancora un attacco fuori di Grobelna a consegnare la frazione sul 20-25 alle ospiti alla prima palla set.

COMUNICATO STAMPA

Secondo set – Chieri riparte bene (4-1, Skinner d’astuzia), come nel primo set Parigi torna a contatto (6-5, veloce di Herrera) ma questa volta le chieresi non si scompongono e tornano sopra 11-6 con il mani-out di Kingdon. Al nuovo riavvicinamento ospite (12-9) risponde Skinner che vola sul muro e sigla il 15-9. Il distacco raggiunge i 7 punti grazie al muro di Weitzel. Dopo un lungo videocheck Parigi è a 19-14, replicano Gray con un attacco veloce e Morello con un ace. Sul 23-17 Skinner dà a Chieri il primo set-point, sfruttato al meglio dal muro Malinov-Weitzel: 25-17.

Terzo set – Sul 5-5 Chieri sale a 10-8 (muro di Gray), Parigi capovolge il punteggio in 11-13 (ace di Kecman), poi è di nuovo parità a 15. Le biancoblù sono sopra 19-18 grazie a Grobelna, ma Kecman con un attacco e un ace sigla il 19-20, che diventa 19-21 col muro di Palgutova. La stessa Palgutova dà due palle set a Parigi (22-24): Skinner annulla la prima, quindi Kecman mette a terra l’attacco del 23-25.

Quarto set – Dopo un avvio all’insegna dell’incertezza (9-9) l’ace di Grobelna dà il la a una fase decisamente favorevole a Chieri che piazza un break di 5 punti allungando a 14-9 (Skinner). Il successivo turno di battuta di Weitzel vale un nuovo strappo a 19-11. Il vantaggio chierese raggiunge il massimo di 10 punti sul 23-13 (ace di Omoruyi). Al secondo set-point Weitzel sigla il 25-15 che porta l’incontro al tie-break.

Quinto set – Da 4-1 (attacco di Grobelna) Chieri subisce il pareggio ospite sul 4-4, quindi riprende un leggero vantaggio che permette di cambiare il campo avanti 8-6, ma Herrera e Alanko riportano tutto in parità (8-8). All’11-10 di Grobelna replicano le ospiti che passano a condurre 11-12. Time-out di Bregoli e Skinner fa 12-12. Il videocheckconferma l’attacco out di Cugno (13-12), poi Skinner sigla l’ace del 14-12. Al secondo match-point l’attacco di Omoruyi fa scendere i titoli di coda sul 15-13.

Il commento

Rachele Morello: «Ormai ci aspettiamo questo tipo di partite, le squadre che sono arrivate fin qua hanno fatto il nostro stesso percorso sappiamo che c’è sempre a lottare. Il servizio è una nostra arma vincente, le partite in cui riusciamo a mettere sotto pressione il gioco avversario con il servizio abbiamo un vantaggio, sono felice che oggi l’abbiamo sfruttato».

I vitigni minori del Piemonte

Venerdì 23 febbraio, ore 14, Acqui Terme (AL), Hotel Meridiana, Sala Congressi

Il Piemonte è la regione nella quale si conservano, e si usano per la produzione di vini a denominazione di origine, il maggior numero di vitigni tradizionali e rari, di antica tradizione, che costituiscono un autentico patrimonio di biodiversità.

Venerdì 23 febbraio, dalle ore 14, ad Acqui Terme (AL), Hotel Meridiana, Sala Congressi

si terrà il convegno organizzato dallAccademia di Agricoltura di Torino, OICCE (Organizzazione Interprofessionale per la Comunicazione delle Conoscenze in Enologia), UGIVI (Unione Giuristi della Vite e del Vino), in collaborazione con l’Assessorato Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte e al qualeparteciperà l’Assessore regionale all’Agricoltura e al Cibo Marco Protopapa.

Saranno affrontati numerosi aspetti della coltivazione dei vitigni minori, in particolare:

  • la caratterizzazione viticola e ampelografia di alcuni vitigni minori e relativi aspetti agroecologici e di biodiversità

  • la valorizzazione enologica dei vitigni minori

  • esempi virtuosi di valorizzazione commerciale e comunicative dei vitigni minori

  • protezione intellettuale dei nomi dei vitigni, marchi collettivi e iscrizioni al registro

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (in seguito Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante) iniziò uno studio sistematico di tali vitigni per conoscerne il patrimonio genetico con l’obiettivo di salvaguardare il patrimonio genetico dei vitigni tradizionali, talora autoctoni, reperibili nei territori vitati piemontesi, talvolta nelle valli montane, autentica miniera per la grande varietà di viti coltivate.

Le conclusioni sul lavoro svolto costituiscono un importante patrimonio di conoscenza per la viticoltura che potrà essere utilizzato anche per attività di miglioramento genetico delle piante del futuro, grazie alle particolari resistenze dei vitigni autoctoni e alle loro caratteristiche di adattabilità alle future condizioni climatiche più sfavorevoli.

Il programma del convegno:https://www.accademiadiagricoltura.it/events/i-vitigni-minori-del-piemonte/

A Settimo partiti i lavori della scuola del Borgo Nuovo

Sono partiti i lavori per la costruzione della nuova scuola del Borgo Nuovo, in via Fantina. L’obiettivo è realizzare non soltanto una scuola, ma anche uno spazio aperto alla cittadinanza, uno dei principali luoghi di aggregazione del Borgo Nuovo e della città.

La scuola-centro civico nasce per sostituire la Martiri della Libertà e verrà realizzata nell’ex area mercatale di via Fantina. Progettata con criteri di alta qualità architettonica, avrà una palestra-auditorium da 300 posti, un co-working per i genitori, una biblioteca aperta al quartiere. In fase di progettazione è stata pensata insieme al personale scolastico con un’attenzione particolare alla didattica innovativa e alle materie STEAM (scienza, tecnologia, ingegneria, arte e matematica). Le aule saranno strutturate con pareti mobili, con la possibilità di unire più classi e lavorare insieme, e gli spazi saranno polifunzionali. Per esempio l’atrio principale, con la sua grande scalinata, potrà essere utilizzato per piccole rappresentazioni teatrali e per incontri.
L’edificio sarà certificato nZEB: avrà quindi consumi energetici quasi nulli. Al suo interno avrà un corte con spazi verdi e aiuole dove i bambini potranno giocare.
Finanziato anche grazie a fondi del PNRR, nasce come primo elemento del futuro polo scolastico: il complesso nei prossimi anni verrà esteso e ospiterà anche una scuola dell’infanzia, che sostituirà la Pezzani.

I lavori propedeutici al cantiere vero e proprio sono partiti in questi giorni. Come prima cosa, per fare posto alla scuola verrà smantellato il centro Aglietta. Dopodiché partiranno gli scavi, con la previsione di chiudere il cantiere nell’autunno del 2025, quando potrebbero partire le lezioni. Una volta realizzata la nuova scuola, la Martiri verrà abbattuta e su quello spazio si potrà impostare l’ulteriore trasformazione del quartiere.
Le funzioni del centro Aglietta, in futuro, verranno trasferite in un complesso poco lontano, nell’attuale mensa della Olon che sarà dismessa al Comune e diventerà la casa delle associazioni di Settimo. Nel frattempo, per permettere occasioni di incontro ai sodalizi, il Comune sta montando una tendostruttura in via Monviso, utile ad esempio ad ospitare le serate danzanti.

«Finalmente vediamo partire il principale cantiere di questo mandato – interviene la sindaca Elena Piastra – La scuola del Borgo Nuovo è un investimento nel futuro, certamente per gli studenti e le studentesse che la frequenteranno ma anche per la cittadinanza in generale. A partire dai servizi pubblici, in particolare la scuola, stiamo incardinando la trasformazione del Borgo Nuovo. Tutti i progetti si tengono insieme: quelli già completati coMuCh – Museo della Chimica e il polo sportivo dell’8 marzo e quelli in partenza, dalla scuola al comando della polizia municipale, fino appunto alla casa delle associazioni». (Facebook)