ilTorinese

Forza Italia: “Sgombero fake (con festa) di Askatasuna”

 E’ L’EMBLEMA DEL SISTEMA TORINO E DEL SUO FALLIMENTO

“Le immagini della festa ad Askatasuna è l’emblema di che cosa sia il ‘Sistema Torino’ e del suo fallimento”. A denunciarlo il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana coordinatore provinciale e cittadino di Forza Italia a Torino dopo aver pubblicato le foto di una festa organizzata da Askatsuna davanti all’immobile che dovrebbe essere stato riconsegnato alla Città di Torino.

“Abbiamo assistito per settimane alla difesa della scelta dell’amministrazione Lo Russo di legalizzare il centro sociale sociale Askatasuna mascherandolo in una ‘illuminata’ co-progettazione. Abbiamo subito attacchi vergognosi dal Partito Democratico quando come centrodestra abbiamo scelto di fare un sit-in silenzioso di fronte al Comune denunciando la scelta. Il capogruppo del Pd ci ha detto che facevamo sprecare i soldi dei contribuenti per gli agenti che si sono dovuto schierare per difenderci, quando la Conticelli avrebbe dovuto vergognarsi a pensare che quelle camionette erano lì per difenderci da chi loro vogliono legalizzare. Abbiamo subito il fuoco di fila a “reti unificate” sui principali quotidiani cittadini di uno schieramento di intellettuali e pseudo comitati spontanei che difendevano l’idea della coprogettazione dicendo che era una soluzione pacifica e spontanea. Hanno silenziato le nostre ragioni per farci prendere per pazzi. E ora che cosa succede? Askatasuna dopo una consegna dell’immobile fake fa festa avendo accesso agli stessi locali di Corso Regina. Anzi dai loro canali ci dice che non se ne sono mai andati. Chiediamo a Lo Russo e compagni: ma non vi vergognate? Non avete un sussulto di dignità? Vogliamo continuare a consegnare mani e piedi questa città a chi è sotto processo per eversione rispolverando la questione dell’antifascismo? Proviamo disgusto e confidiamo che anche i torinesi ne provino altrettanto. Ma Askatasuna è solo la punta dell’iceberg di un Sistema che a Torino fa ogni giorno, da decenni, danni incalcolabili ad una Città che dovrebbe essere locomotiva dell’Italia. E chi tace o è connivente ne è corresponsabile”. Concludono i due azzurri.

C’è un Fleximan nel Torinese: tagliato in due autovelox sulla statale

“Fleximan” arriva anche sulle strade del Torinese. Il misterioso “assassino di autovelox” ha infatti tranciato in due un apparecchio  fisso sulla statale 26, prima dell’imbocco del terzo ponte, nelle immediate vicinanze di Ivrea.

L’autovelox era stato installato  anni fa su un tratto  della statale con limite a 90 chilometri orari.

Torino – Lecce 2-0

Primo tempo fiacco, nella ripresa il Torino  sblocca la partita con una rete da fuori area di Bellanova.  Lecce  in 10 per il doppio giallo di Pongračić, Zapata  raddoppia su un calcio d’angolo ed è 2 a 0 per i Granata, “invitti” dal 29 dicembre con  la Fiorentina.  Il Torino supera il Napoli e conquista la  9ª posizione con 36 punti, uno in meno di Lazio e Fiorentina.

Il Toro sarà di nuovo campo giovedì 22 per il recupero della 21ª giornata di Serie A contro la Lazio, poi giocherà  all’Olimpico nel posticipo di lunedì contro la Roma.

Radicali in piazza a Torino per Navalny

“OGGI L’ASSOCIAZIONE MARCO PANNELLA E GLI ISCRITTI TORINESI AL PARTITO RADICALE INSIEME ALLA COMUNITA’ DEI RUSSI LIBERI  TERRANNO ALLE ORE 15 UNA MANIFESTAZIONE INSIEME AD ALTRE ORGANIZZAZIONI PER DENUNCIARE I CRIMINI DEL REGIME RUSSO”

Torino, 17 febbraio 2024 – Riceviamo e pubblichiamo

L’Associazione Marco Pannella e gli iscritti torinesi al Partito Radicale parteciperanno oggi alle ore 15 alla manifestazione Sit-in che si terrà in Piazza Carignano alle ore 15 contro le violenze del regime russo di Putin. La morte di Alekseij Navalny è solo l’ultima di una serie di oppositori eliminati con violenza. La dittatura e la guerra di aggressione di Putin sono una involuzione gravissima sul piano dei Diritti e della Democrazia.

I Radicali ricorderanno tra i tanti anche l’assassinio di Andrea Tamburi attivista del Partito  Radicale nonviolento che nel 1994 fu trovato morto in una strada di Mosca e  Antonio Russo inviato di Radio Radicale che fu assassinato nel 2000 in Georgia perché denunciava i crimini dei russi contro il popolo ceceno.

Oggi lo ricorderemo insieme alla  Comunità dei Russi Liberi in Piazza Carignano.

Scatenato dj set di SKIN alle Gru

In occasione dell’inaugurazione della nuova piazza sud delle Gru ieri sera si è esibita Skin in uno scatenato dj set infiammando il numeroso pubblico accorso al centro commerciale di Grugliasco.

L’artista londinese, dopo il grande successo riscosso a Sanremo duettando con i canavesani Santi Francesi, è stata la punta di diamante di una settimana ricca di festeggiamenti.

 

La sua performance alla consolle nel format WOW Night 2 è stata preceduta dall’opening Act di Mauro Furdone e chiusa da Tapeout. Al termine dell’esibizione Skin ha concesso qualche autografo ai fans adoranti.

GIULIANA PRESTIPINO

Basket, Coppa Italia: Venezia e Schio staccano il pass per la finale femminile

 

Sarà un derby veneto a decidere quale squadra iscriverà il proprio nome nell’albo d’oro della Coppa Italia femminile di pallacanestro. A raggiungere l’ultimo atto della manifestazione in programma domenica dalle 14.15 all’Inalpi Arena Umana Reyer Venezia e Famila Wuber Schio capaci di superare rispettivamente Allianz Geas Sesto San Giovanni e Passalacqua Ragusa.

Umana Reyer Venezia – Allianz Geas Sesto San Giovanni = 56/52 (20/4; 30/25; 40/45)

Otto lunghezze avevano separato Venezia e Sesto nell’ultimo scontro diretto in campionato terminato 65 a 57, questo pomeriggio nel solo primo quarto di gioco le venete, pur con una rosa piuttosto corta, grazie a un ottimo ritmo ne hanno messi il doppio tra loro e le lombarde, a segno soltanto con Gwathney e Trucco.

Avanti 20 a 4, la pressione del venete si è allentata e le lombarde con un parziale di 21 a 10 hanno ripreso in mano una partita che nella frazione precedente sembrava fuori della loro portata. Sull’onda dell’entusiasmo e della miglior percentuale al tiro le ragazze di Sesto San Giovanni hanno allungato nel terzo quarto su Venezia di cinque punti.

Ma alla fine sarebbe stata Venezia a staccare il pass per la finale di domenica vincendo per 56/52, suggellando così una rimonta quasi impensabile visto la bassa percentuale al tiro nel secondo e terzo quarto.

“E’ stata una bella partita nella quale abbiamo speso parecchie energie emotive – ha sottolineato a fine gara il coach di Venezia Andrea Mazzon-. Credo che abbiamo fatto delle buone scelte di tiro nei momenti
importanti della gara. Dopo 13 giorni senza giocare una partita ufficiale non è stato facile, non volevamo accettare la sconfitta e alla fine siamo contenti di giocarci la finale di domenica”.

Famila Wuber Schio – Passalacqua Ragusa = 67/58 (10/20; 36/43; 55/53)

Nella seconda semifinale di giornata si sono quindi affrontate le compagini di Schio e Ragusa con quest’ultime in vantaggio di dieci punti (10/20) nella prima frazione anche grazie ai canestri da tre di Jasmine Thomas (2 su 2), Laura Juskaite, Maria Miccoli e Ivana Jakubcova. Siciliane ancora con la testa avanti di sette lunghezza (36/43), in attesa del rientro elle due squadre sul terreno di gioco.

Nel terzo quarto il ruggito di Schio si è fatto sentire e le venete canestro dopo canestro hanno completato la rimonta andando in vantaggio di due punti (55/53). I troppi errori sotto canestro e le palle perse sono state fatali a Ragusa che ha dovuto cedere il passo a Schio per 67/58. Il derby veneto si giocherà domenica alle 14.15.

“Nei primi due quarti non abbiamo giocato al nostro solito ritmo e il loro schieramento a zona ci ha dato un po’ fastidio – ha detto la giocatrice di Schio Costanza Verona-. Poi ci siamo riprese e abbiamo portato a casa una gara importante. Domenica sarà una finale tosta dove ce la giocheremo punto a punto. Tra Schio e Venezia c’è sempre grande competizione”.

TORINO CLICK

Arnie distrutte dai vandali: strage di api

Un apicoltore vercellese ha denunciato sui social la distruzione delle sue arnie dove erano accudite migliaia di api. Alcuni vandali sono entrati nel terreno che ospitava le “casette” e le hanno distrutte. Il bilancio è di migliaia di api morte o  fuggite. Un notevole danno economico e per l’ambiente.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Rosanna Mutinelli, “La memoria del corvo”: un giallo – thriller avvincente

Informazione promozionale 


Un passato doloroso di abbandono e morte, di crimine e illegalità; un passato che torna all’improvviso per presentarle un conto da saldare con il sangue

 

Intervista alla scrittrice ROSANNA MUTINELLI

1. Due note biografiche su di lei…

Vivo in provincia di Verona, ma lavoro presso un Liceo in città. Negli anni ho pubblicato alcuni romanzi: Il Volto Barbaro (2007, DiSalvo editore); TRE (2015, VJ Edizioni); All’ombra di Mastino (2016, Delmiglio Editore); Rosa del Tempo (2022, Solfanelli Editore). Come illustratrice ho creato il graphic novel Caterina, benedetta di grazie una fanciulla (Elmea Edizioni, testi di N. Ruffo). Dal 2011 ad oggi ho pubblicato molti racconti in antologie collettive e illustrato diverse copertine di romanzi e altre pubblicazioni. Come pittrice negli anni ho esposto in Italia e all’estero. Amando la buona cucina, ho raccolto le mie ricette composte da ingredienti esclusivamente di origine vegetale nel libro Idee verdi in cucina (Amazon, 2023).

2. Ci parli in breve del suo ultimo libro

“LA MEMORIA DEL CORVO” (2024, CTL Editore) è un romanzo d’azione, la mia prima esperienza nel campo del genere giallo/thriller. È stato un viaggio emozionante, a tratti divertente che ha esaudito un desiderio che coltivavo da tempo.

Trama: Kansas, 1993. Gwyneth Foley lavora come cameriera al Jodie’s Diner di Dodge City da otto anni, esattamente da quando è arrivata in città per vivere finalmente un’esistenza tranquilla. Madre single di Jemy, un ragazzino sveglio di sette anni, cerca di costruirsi un futuro tra le mura della vecchia casa dei nonni, avuta in eredità, in una comunità che ha imparato ad amare. Ma Gwyneth ha un passato oscuro che pochi conoscono, un passato doloroso di abbandono e morte, di crimine e illegalità; un passato che torna all’improvviso per presentarle un conto da saldare con il sangue.

3. E quello precedente?

Il romanzo “ROSA DEL TEMPO” (2022, Solfanelli Editore) è un mistery ambientato nella città di Verona. La protagonista è una restauratrice che, per una serie di eventi, si trova a indagare sull’esistenza di una setta segreta per secoli incaricata di proteggere un prezioso segreto.

Trama: Palazzo Flamel è una nobile residenza di fine Ottocento al centro della città di Verona.
Il suo portone, rimasto chiuso al mondo per decenni, si apre a Rosa Di Maggio, una restauratrice di professione, casualmente invitata per un tè da una delle proprietarie. Chiamata a occuparsi del ripristino degli spazi originali, Rosa si rende subito conto che una strana atmosfera aleggia nella casa, la cui quiete risulta quasi irreale. Cosa nasconde il palazzo? Quali sono le origini della famiglia che ci abita? Per quale motivo le è stato dato questo incarico? Rosa inizia un viaggio a ritroso nella Storia, indagando su una setta segreta, su enigmi e misteri, alla ricerca di qualcosa andato perduto. Le sarà accanto Giovanni, fedele amico e collega, che con lei affronterà situazioni pericolose e inaspettate, nate forse nel lontano 1614, quando tra le vie di Parigi era comparso un opuscolo anonimo dal titolo Fama fraternitatis Rosae Crucis… Il Segreto dei Segreti, nascosto nelle radici della famiglia Flamel, non dovrà morire con loro.

4. “La Memoria del Corvo” ha un’attinenza con il romanzo “Rosa del Tempo”?

La Memoria del Corvo non è il sequel di Rosa del Tempo. Mentre “Rosa del Tempoè un romanzo mistery che esplora sette segrete e antiche ricette alchemiche per elisir misteriosi, La Memoria del Corvo offre una trama completamente diversa. Sebbene entrambi possano condividere l’elemento del mistero, sono storie indipendenti con ambientazioni, personaggi e trame distinti.

La Memoria del Corvo si sviluppa in Kansas, nella tranquilla Dodge City del 1993, con una protagonista alle prese con un oscuro passato che torna a minacciare la sua vita e quella di suo figlio.

Comunque, una sorta di connessione tra i due romanzi c’è, e può essere sottolineata dalla presenza di protagoniste femminili guidate da coraggio e forza d’animo. Pur essendo storie indipendenti, entrambe le narrazioni mettono in risalto il potere e la resilienza delle donne di fronte alle sfide. Quindi, sebbene siano storie separate, la forza e la determinazione delle protagoniste possono creare un filo tematico comune tra i due romanzi.

5. Come possiamo fare per conoscerla meglio?
Ho un sito web che racconta di me, delle mie opere e dei miei scritti. Tutti sono invitati a visitarlo e a contattarmi sulla mail nella pagina dedicata (contatti), sarà un piacere per me rispondere, anche per presentazioni ed eventi.

https://rosannamutinelli.wixsite.com/rosannamutinelli

I miei libri si possono acquistare, oltre che sul sito delle CE

ROSA DEL TEMPO  https://www.edizionisolfanelli.it/rosadeltempo.htm

LA MEMORIA DEL CORVO https://www.ctleditorelivorno.it/product-page/la-memoria-del-corvo

anche in tutte le librerie on line (Feltrinelli, Hoepli, IBS, Amazon, Unilibro ecc…) oppure ordinabili in tutte le librerie fisiche.

Vi aspetto.

L’Università Bocconi aiuta la Regione nella riduzione delle liste di attesa



La Regione Piemonte ha intensificato da tempo il proprio impegno sul fronte delle liste d’attesa grazie anche alla collaborazione delle Aziende sanitarie, degli erogatori privati, dei medici di medicina generale, delle associazioni dei pazienti e alle risorse che la Regione ha investito per l’assunzione del personale e per l’ammodernamento e l’adeguamento tecnologico delle strutture e delle apparecchiature sanitarie.

In questo contesto si inserisce l’attività del gruppo di lavoro di esperti dell’Università Bocconi anche come contributo alla redazione del piano straordinario, che sarà presentato a fine mese, a cui sta lavorando il neo direttore di Azienda Zero, Adriano Leli, al quale la Regione ha assegnato un budget straordinario di 25 milioni per ridurre le liste di attesa per le visite P, quelle programmabili, visto che per quanto riguarda il recupero di quelle più urgenti, il Piemonte, come riconosciuto anche da Agenas e Corte dei Conti, è al primo posto in Italia.

Venerdì il gruppo di lavoro della SDA Bocconi, guidato dal professor Francesco Longo ha partecipato all’incontro al Grattacielo Piemonte. Per la Regione è intervenuto il direttore della Sanità, Antonino Sottile, per le Asl i direttori generali e sanitari.
«L’Assessorato alla Sanità è fortemente impegnato su questo tema che rappresenta una delle sfide principali che il sistema sanitario nazionale deve affrontare in questa fase. Abbiamo chiesto all’Università Bocconi, partner scientifico di alto livello e di riconosciuto prestigio, una collaborazione per analizzare i dati, metterli a sistema, compararli tra di loro ed avere quindi un ulteriore strumento per elaborare soluzioni. Un tassello che mancava e che siamo convinti sarà di grande aiuto», ha sottolineato il direttore Antonio Sottile.

Il professor Longo e il suo gruppo hanno illustrato il metodo di lavoro che parte da un’accurata analisi dei dati disponibili che tengono conto delle differenze tra le Aziende sanitarie e del diverso contesto sociale e territoriale in cui operano: una ricerca qualitativa e quantitativa che, attraverso un cronoprogramma dettagliato, punta a fornire già entro il mese di aprile le prime indicazioni operative.

Un approccio che prevede l’intensificazione di alcune azioni operative, come la condivisione delle agende di prenotazione, il rafforzamento del Sovracup, il monitoraggio e miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva dei medici, il ritorno ai modelli organizzativi pre Covid per quanto riguarda i tempi di accesso e uscita dagli ambulatori, fatti salvi i tempi delle visite che restano invariati, il miglioramento dei percorsi di salute, diagnostico terapeutico assistenziali, organizzativi e produttivi.

Scuola Cumiana, in aula nel 2026

Cirio: «Grazie allo sforzo della Regione abbiamo individuato le risorse per i lavori, a settembre 2026 i ragazzi torneranno a scuola nelle classi»
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio ha visitato ieri il cantiere della nuova scuola di Cumiana, nel Torinese. «Sono stato qui per l’apertura dell’anno scolastico nel 2020, quando già da più di un anno i bambini studiavano nei container perché la loro scuola era stata dichiarata inagibile nella primavera del 2019. Allora ci eravamo presi l’impegno di individuare le risorse per la nuova scuola. E’ stato un lavoro difficile e finalmente nel 2023, grazie al lavoro congiunto con il Ministero, come Regione abbiamo ottenuto maggiori risorse per l’edilizia scolastica nell’ambito del Pnrr e individuato 6,8 milioni che consentono oggi di avere il cantiere aperto per arrivare ad avere la scuola pronta, con i bambini e i ragazzi nelle classi, a settembre del 2026», ha dichiarato il presidente Cirio che ha incontrato insegnanti e studenti, oltre all’impresa che realizza i lavori, insieme al sindaco di Cumiana Roberto Costelli, alle consigliere regionali Monica Canalis e Sara Zambaia.
La vicenda della scuola Domenico Carutti, inizia nella primavera del 2019, quando viene dichiarata inagibile per rischio sismico. Da allora, dopo aver adottato soluzioni provvisorie appoggiandosi ad altri edifici per concludere l’anno, i ragazzi studiano all’interno della scuola primaria, mentri i bambini più piccoli sono stati sistemati all’interno di 60 container, studiati appositamente per l’attività didattica. Nonostante la situazione di particolare urgenza, nel 2021 la scuola di Cumiana resta esclusa dalla graduatoria del Pnrr, in cui viene però inserita un anno fa, grazie al lavoro congiunto della Regione e del Ministero che concede al Piemonte maggiori fondi su questa misura. Dopo le procedure di appalto, a gennaio sono iniziati gli scavi e ora il cantiere è in attività. Durante la visita al cantiere il presidente Cirio e il sindaco Costelli hanno piantato un albero di ulivo, simbolo di pace e di fiducia «perché investire sul futuro – ha detto il presidente Cirio – e quindi sulla scuola e sulla formazione dei nostri ragazzi, deve essere la stella polare di chi amministra».