SOMMARIO: 7 ottobre – La targa per Bobbio – Lettere

Quanto è accaduto il 7 ottobre 2023 con il massacro efferato da parte di Hamas a danno di Israele ci costringe a ricordare dopo un anno l’aggressione subita dagli israeliani uccisi o diventati ostaggi. I rapporti tra Palestinesi e Israele sono stati sempre difficili. Ma ad un anno di distanza io resto più che mai vicino ad Israele in coerenza con la mia storia anche personale. L’antisemitismo internazionale e quello nostrano e’ l’erede di Hitler e anche di Stalin. Questa e’ la verità che può dare fastidio ad alcuni, ma resta storicamente l’unica lettura possibile di una pagina drammatica della nostra storia. Essere oggi filo palestinesi appare, nella migliore delle ipotesi, il frutto di una crassa ignoranza e di una faziosità grossolana. Gli unici olocausti sono stati quelli di cui furono vittime gli Ebrei e gli Armeni. Chi parla di un olocausto palestinese dice una menzogna priva di ogni fondamento. E’ indispensabile infine denunciare la totale assenza dell’Unione Europea in questa vicenda che è molto più vicina a noi di quanto si possa pensare. E’ un’Europa impotente ed impaurita che si barcamena e non sa decidere.
Verrà inaugurata una lapide sulla casa di via Sacchi 66 abitata da Norberto Bobbio. Un’ottima e anche una doverosa idea per onorare un grande del ‘900. A pochi torinesi è stato riconosciuto questo onore e Bobbio lo merita sicuramente. Ma leggere sugli inviti, insieme al Comune di Torino, anche il Centro Gobetti con il nome del suo presidente Revelli costituisce un precedente inedito e anomalo perché mai nessuna associazione è stata inserita con questa ufficialità. E poi avrei dei dubbi sul fatto di identificare Bobbio col Centro Gobetti di cui il filosofo solo negli ultimi tempi è stato presidente. Il Centro Gobetti è stato da sempre filo- comunista in modo esasperato. Ricordo l’estremismo di Carla Gobetti che fu molto intollerante. Bobbio per anni non fu un gobettiano. I suoi riferimenti culturali erano più complessi e raffinati rispetto all’acerbo pensiero in nuce del pur geniale ed eroico giovane antifascista. Doveva semmai essere associata nell’iniziativa l’Università di Torino di cui Bobbio fu uno dei maestri più significativi. Ma vorrei anche aggiungere che anche Rita Levi Montalcini, Nobel e senatrice a vita come Bobbio meriterebbe una lapide sulla casa natale e non certo per motivi di quote rosa. Bisognerebbe anche parlare di un mega convegno di tre giorni su Bobbio, ma mi astengo per evitare l’uso di parole troppo severe. Le messe cantate e i tridui con i soliti e stantii officianti non si addicono a Bobbio, ma a quelli che immeritatamente si considerano allievi e addirittura continuatori di Bobbio.
Lettere scrivere a quaglieni@gmail.com

Cosa pensa del suo amico Alan Friedman, il giornalista americano che vive da decine di anni in Italia e non ha ancora imparato a parlare l’Italiano, e che va a ballare con le stelle in Tv? A me sembra uno che ha trovato l’America in Italia. Negli USA non era affatto considerato. Umberto Finetti




