redazione il torinese

“Rivoluzione” nella rete urbana di bus e tram, più servizi dove c’è maggiore richiesta

Una “rivoluzione” nella rete di bus e tram urbani e suburbani prenderà il via nei prossimi mesi. Almeno questa è l’intenzione del Comune: “L’idea di base – scrive in una nota la Giunta – è dare più servizi laddove è dimostrato che c’è un’effettiva richiesta di trasporto. Oggi sono disponibili più informazioni sul reale utilizzo dei mezzi pubblici grazie ai dati di validazione delle tessere Bip. Le bippatura dei passeggeri consentono infatti nuove analisi sulla frequentazione delle diverse linee”.

Prima fase: gli interventi.
Questi i punti cardine. Ci saranno più servizi laddove si riscontra un maggiore utilizzo. Ciò significa aumento delle frequenze di passaggio delle principali linee, su cui viaggiano la metà dei passeggeri complessivi di bus e tram.  L’obiettivo è migliorare l’attrattività della rete di trasporto pubblico attraverso un modello di esercizio più funzionale e basato sulla reale frequentazione delle linee, il miglioramento delle frequenze di passaggio delle linee di forza, coincidenti con quelle più utilizzate, l’ottimizzazione e razionalizzazione delle frequenze delle linee meno utilizzate, il miglioramento dell’adduzione alle linee di forza, l’individuazione e attuazione di specifici progetti per aumentare la velocità commerciale delle linee di forza.

Analisi delle linee per numero di passeggeri trasportati
Le linee urbane e suburbane sono state suddivise in quattro fasce per numero di passeggeri trasportati. Ciò è stato possibile anche grazie ai dati della validazione degli abbonamenti BIP che in questi mesi sono cresciuti fino ad arrivare a un dato stabile di 1 milione 400 mila “bippature” alla settimana. Oggi siamo al 33% sulla rete di superficie e al 45% includendo anche la metro
Si è deciso di investire sulle linee di forza (categoria Rossa) che trasportano il 50% dei passeggeri complessivi con una copertura di tutte le zone della Città. Nello specifico, per gli intervalli nelle ore di punto si procederà in questo modo: la linea 4 intervalli di passaggio 5 minuti come la linea 13 (oggi 6 minuti), le linee 2, 3, 10, 15, 16, 18, 55, 56, 68 (che oggi hanno intervalli di 8 minuti).
Sulle linee di categoria Arancione (che trasportano complessivamente il 30% dei passeggeri) le frequenze nelle ore di punta saranno di 8-10 (oggi 8-12).
Il 15% dei passeggeri vengono trasportati dalle linee di categoria Verde: su queste linee le frequenze saranno di 15 minuti nelle ore di punta (oggi 12-18)
Su tutte le altre linee (categoria Blu), che trasportano il 5% dei passeggeri, la frequenza sarà di 30 minuti nelle ore di punta (oggi 20-40). Su alcune linee saranno inseriti bus supplementari nell’orario di apertura e chiusura delle scuole.

Incremento della velocità di tram e autobus
Un gruppo di lavoro composto da tecnici del Comune di Torino, GTT, 5T e Iren sta lavorando per migliorare la velocità commerciale di tram e bus. Alcuni di questi interventi sono già in fase di attuazione, in particolare la priorità semaforica per il mezzo pubblico. Al momento questo intervento riguarda le linee tranviarie 15 e 16 e ha già portato a risultati positivi: la linea tram 16 ha migliorato la velocità di circa il 14% con una riduzione media dei tempi di percorrenza di 4 minuti, la linea 15 ha migliorato la velocità del 10% con una riduzione media dei tempi di percorrenza di 5 minuti. La priorità semaforica sarà estesa alla linea 13 e anche alle linee autobus, a partire dalla linea 18. Si interverrà poi anche sulle corsie riservate ai mezzi pubblici. L’aumento della velocità di tram ed autobus consente, a seconda dei casi, di aumentare la frequenza dei passaggi o di mantenere la stessa frequenza con un risparmio di mezzi.

Interventi della seconda fase
In una seconda fase, che sarà avviata nel 2019, sarà sviluppata una nuova rete di trasporto seguendo questi criteri: rispetto della struttura gerarchica; potenziamento dell’intermodalità gomma–ferro, adduzione ai maggiori poli di interscambio della rete urbana, suburbana ed extraurbana; potenziamento della rete tranviaria, maggiore integrazione con i servizi su gomma; ottimizzazione del numero di linee autobus, contenimento delle lunghezze dei percorsi particolarmente lunghi e tortuosi: linee più frequenti e al servizio di più passeggeri, con eliminazione delle sovrapposizione dei percorsi. Il piano di potenziamento della metropolitana prevede la messa in esercizio della nuova tratta Lingotto-piazza Bengasi. Il piano di sviluppo del servizio tranviario prevede il potenziamento dell’offerta su ferro sia attraverso il ripristino dell’esercizio tranviario della linea 10 sulla tratta corso Settembrini-via Massari, sia attraverso il consolidamento e l’ottimizzazione della priorità semaforica a tutte le linee (a partire dal 2018), sia attraverso il rinnovo del parco attuale. Per quanto riguarda il Servizio Ferroviario Metropolitano, si realizzerà il completamento del sistema con l’interconnessione dell’SfmA (Torino-Caselle-Ceres) e la realizzazione dell’Sfm5 (Orbassano-Torino) e l’apertura delle stazioni di Dora e Zappata. In relazione agli interventi sul servizio di metropolitana e tram, il piano prevede il progetto di una nuova rete di superficie, afferente alle aree di influenza della metropolitana e dei servizi tranviari ed alle stazioni del servizio ferroviario metropolitano. Oltre a una revisione e ottimizzazione complessiva della rete di trasporto da attuarsi a partire dal secondo semestre 2019. Inoltre, negli anni 2017-2018, ci sarà un aumento della flotta di veicoli a trazione elettrica e relativa produzione chilometrica. Nel 2021 il 40% dell’offerta di trasporto sarà effettuato con veicoli a trazione completamente elettrica. Già oggi, dopo l’acquisto dei nuovi bus elettrici l’ecorete Gtt (tram, linee star e bus elettrici), copre il 35% dell’offerta complessiva.

 

www.comune.torino.it

(foto: il Torinese)

Presto all’università di Torino la prima cattedra in “Storia dell’omosessualità”

Sarà quello di Torino il primo ateneo ad avere una cattedra in storia dell’ omosessualità. Verrà avviata nell’anno accademico 2017/2018 nell’ambito del corso  in Dams -Discipline delle Arti, Musica e  Spettacolo, all’interno del Dipartimento di Studi Umanistici e sarà esame a scelta disponibile per tutta l’università subalpina. Oggetto del corso la storia culturale dell’omosessualità, le  trasformazioni in età contemporanea, dal  XVIII secolo fino  ad oggi tra Europa e Stati Uniti. Particolare attenzione verrà riservata alla  produzione culturale dei movimenti storici  di liberazione omosessuale e  all’attivismo LGBT. La docenza a contratto spetterà a  Maya De Leo. Il  nuovo corso è stato ideato dal  professor  Antonio Pizzo, docente di storia dello spettacolo.

 

(foto: il Torinese / archivio)

I 40 anni di “Progetto Cantoregi”

Sabato 28 ottobre, ore 18

Chiesa di Santa Croce, via Morosini 3, Racconigi (Cn)

 

Quarant’anni di attività dedicata soprattutto al teatro di impegno sociale e civile e a spettacoli, mostre, allestimenti scenici e rappresentazioni capaci di raccontare il nostro Paese attraverso le storie di uomini e donne che hanno lottato per i diritti e la dignità civile. Spesso coinvolgendo nei diversi progetti la cittadinanza, le scuole e le fasce più deboli della società. Per festeggiare i suoi quarant’anni di attività, la compagnia carignanese “Progetto Cantoregi” organizza un incontro (aperto a tutti) a Racconigi – città che è stata sede e partner di numerose iniziative, a partire dal festival teatrale estivo “La Fabbrica delle Idee” che dal 2001 si svolge nel parco dell’ex Ospedale psichiatrico del paese –sabato 28 ottobre alle ore 18 nella Chiesa di Santa Croce in via Morosini, 3. L’incontro, svolto con il patrocinio e la collaborazione dell’amministrazione civica, è stato progettato per dare la possibilità ai protagonisti, ai collaboratori, ai volontari e ai cittadini di raccontare aneddoti, storie, emozioni legate al proprio coinvolgimento nelle iniziative di “Progetto Cantoregi”. L’attività della compagnia prende il via nel 1977 (nel 1999 l’approdo a Racconigi e l’inizio di collaborazioni che investono l’intero sistema sociale del luogo), grazie all’idea del regista e autore Vincenzo Gamna di creare un teatro popolare capace di coinvolgere tutta la comunità nelle varie fasi di preparazione e realizzazione di una pièce, una sorta di autodramma sul modello del gruppo del “Teatro Povero” di Montichiello in Val d’Orcia. «Progetto Cantoregi – spiega il presidente Marco Pautasso – trae la propria denominazione da un progetto, commissionato dai Savoia nel XVIII secolo, per la costruzione di un teatro nella città di Carignano, ideato dall’architetto Pietro Maria Cantoregi. Assumendo il nome di Progetto Cantoregi, la compagnia ha inteso affermare la propria vocazione progettuale, volta ad una teatralità popolare, vagante, senza fissa dimora, come in una perenne bohème di ricerca. Le sue proposte espressive si ispirano in particolare alla storia contadina e degli eroi del quotidiano».Fiore all’occhiello di “Cantoregi” è sicuramente, a partire dal 2001,  “La Fabbrica delle Idee”, che ha permesso di portare nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di Racconigi le più importanti realtà italiane del teatro sociale e di impegno civile: da Ascanio Celestini a Moni Ovadia, via via fino a Giovanna Marini, alla Banda Osiris, al Teatro delle Albe, al Teatro Sotterraneo e a Lucia Calamaro. Dal 2001 al 2010, inoltre, Progetto Cantoregi ha ideato e curato le mostre invernali al castello di Racconigi (dove nacque l’ultimo re d’Italia), volte a valorizzare e a trasmettere i contenuti di arte e di storia della residenza sabauda, portando nelle sale e nel giardino del castello migliaia di visitatori dal Piemonte e da tutta Italia, grazie alla sensibilità di Mirella Macera, allora direttrice del castello.   

g.m.

 

Info: 338.3157459 – www.progettocantoregi.it – info@progettocantoregi.it

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Nelle foto:

– “Voci erranti”

– “Fa che sia seta”
– “Le acque hanno i volti”
– “De senectute”

 

Due pastori uccisi a bastonate

Nella campagna chivassese, in frazione Castelrosso, i carabinieri hanno trovato due cadaveri. Le vittime sono due pastori romeni, uccisi probabilmente a bastonate. Il corpo del primo uomo è stato trovato da un passante, il secondo dai militari dell’Arma. In mattinata era stata segnalata in zona  una roulotte bruciata. Un regolamento di conti o una lite? Tutte le ipotesi sono aperte, ma gli assassini potrebbero essere altri due pastori.

Smog intollerabile? Le scelte di sindache e sindaci

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

E’ tipico dei regimi antidemocratici e illiberali spostare l’attenzione dai  temi scottanti, deviando  l’attenzione dei sudditi. E’ una cattiva abitudine che ha contagiato anche le amministrazioni comunali. Urlare all’ improvviso che lo smog a Torino e’ intollerabile  dopo che per un anno l’Amministrazione Appendina  ( anche lei  resa femminile come la sindaca ) non ha mosso un dito,  e’ privo di senso. Come si fa a dire che non bisogna uscire di casa e paralizzare di fatto la Città , quando esperti acclarati sostengono che il blocco e’ inutile. Ci fu un sindaco di Torino ,Valerio Zanone, che si prefisse di mettere a dimora tante piante in più ,anche per combattere l’inquinamento atmosferico. Poi Zanone tornò a Roma e il progetto saltò. Altri sindaci hanno invocato il blocco inutile senza intervenire sugli impianti di riscaldamento in modo credibile.  Solo Fassino non cedette alla demagogia  dei Verdi . Adesso la sindaca Appendino vuole addirittura che non si  mettano in funzione gli impianti di riscaldamento . Oggi ci sono torri che” mangiano” l’inquinamento ,un po’ come le candele mangiafumo. Sono una soluzione che andrebbe sperimentata. Soprattutto un provvedimento elementare e di efficacia immediata  , in assenza di piogge, sarebbe lavare le strade. Possibile che non venga in mente? Tutto il clamore suscitato può invece coprire quello provocato dal secondo avviso di garanzia, usando il tema della salute dei torinesi per la propaganda? Se così fosse apparirebbe piuttosto abietto. Finora la sindaca non ci ha ancora invitato ad andare in bicicletta come ai tempi di Achille Starace ma ha già predisposto le piste , usando strade  in cui le auto sono costrette alla follia dei 30chilometri orari. Invece di pensare a nuove piste ciclabili pensi a lavare le strade quando non piove. Un provvedimento utile, immediato, senza creare allarmismi tra la gente.

 

quaglieni@gmail.com

Il Piemonte brucia ancora: 20 incendi in una sola giornata

“Una dura prova per le nostre squadre della Protezione civile e dei Vigili del fuoco che però si stanno dimostrando all’altezza”

In Consiglio regionale, replicando a una richiesta d’informativa di Francesca Frediani (M5s), l’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia, ha risposto che nella sola  giornata di oggi in Piemonte erano “attivi almeno venti incendi di varia intensità e distribuiti nelle diverse province. I più significativi sono nei Comuni di Cumiana, Caprie, Rubiana, Bussoleno e Ribordone nel Torinese;  Pietra Porzio, Sambuco e Casteldelfino in provincia di Cuneo, unitamente a Murazzano, San Damiano Macra, Borgo San Dalmazzo e Cortemilia; anche Oleggio e Bellinzago nel Novarese e Candelo in provincia di Biella”. In Piemonte dal 10 ottobre è stato dichiarato lo stato di massima pericolosità per incendi boschivi su tutto il territorio. Fino ad oggi sono stati eseguiti 161 interventi sugli incendi boschivi con 1281 volontari e 353 mezzi a terra. “In questi 15 giorni sono stati utilizzati 6 elicotteri e 3 canadair, oltre un elicottero del servizio nazionale e uno regionale dei Vigili del fuoco”, ha detto Valmaggia. “E’ probabilmente la prima volta che si verificano così tanti incendi in un lasso di tempo tanto ridotto sul nostro territorio. Una dura prova per le nostre squadre della Protezione civile e dei Vigili del fuoco che però si stanno dimostrando all’altezza”, ha concluso l’assessore. La consigliera Frediani ha ringraziato  a sua volta la Protezione civile e i Vigili del fuoco, augurandosi che “vengano svolte le dovute indagini per capire le cause di alcuni incendi, perché il dubbio che ci sia la mano umana non è purtroppo da escludere”.

 

www.cr.piemonte.it

Inequivocabile circostanza di adesso

LE POESIE DI ALESSIA SAVOINI
Arrampica sul fango arricciato
più in alto delle fronde che tengono umida la terra
infilando le dita nelle ferite della roccia.
Gli occhi socchiudono la corporea esistenza
in un trapelato palpito in accelerazione
senza toccarsi.
L’ambigua fonte di quel tepore
incatenò ad adesso il non accadere
per non tradir sé stesso, un momento più tardi
quando i corpi avrebbero finto di essersi respinti.
Quel che rimane,
la sospensione delle circostanze,
è il limite delle scelte
che ad ogni incontro di sguardi
qualcosa smuove.

Le “Vitamine musicali” si colorano di Jazz

Questo ciclo del progetto, ideato e varato dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus, di cui è Presidente la Prof.ssa Chiara Benedetto, in collaborazione con l’ AVO-Associazione Volontari Ospedalieri, si colora di note jazz

Lunedì 23 ottobre nell’Aula Dellepiane dell’Ospedale S.Anna è stata presentata la programmazione autunnale della musica dal vivo in ospedale, le cosiddette “Vitamine musicali”, in alleanza della cura al day hospital oncologico, nei reparti maternità e nei luoghi di attesa o transito. Questo ciclo del progetto, ideato e varato dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus, di cui è Presidente la Prof.ssa Chiara Benedetto, in collaborazione con l’ AVO-Associazione Volontari Ospedalieri, si colora di note jazz. La Comunità degli Artisti Jazz infatti, capitanata dal regista Raimondo Cesa ( si ricordano lavori teatrali come Jazz Commedia e Barrelhouse ,citati, tra l’altro, nel libro di Marco Basso “Torino è la città del Jazz”) si è offerta di sposare, arricchendolo, il progetto delle “vitamine”. Trentacinque artisti jazz scendono in campo da qui a fine anno, portando a quasi cento gli appuntamenti 2017 del progetto “Vitamine musicali”, realizzati da 130 musicisti provenienti da una rete di dodici istituzioni culturali. Altrettanti musicisti jazz stanno già collaborando alla programmazione 2018. ” Assisteremo ad una invasione pacifica di artisti che con il loro contributo confermano l’importanza di questa musica nella storia culturale della nostra città – ha affermato Raimondo Cesa, presentando il progetto con il Varaldo-Taufic-Silveira Trio – La musica è conversazione, comunicazione in armonia. Il jazz in particolare è condivisione continua sia tra gli stessi musicisti sia tra musicisti e pubblico “. “E’ ormai dimostrato che un ambiente piacevole e rilassante e la partecipazione culturale attiva contribuiscono ad attenuare gli effetti negativi dello stress – ha sottolineato la Prof.ssa Chiara Benedetto – D’altra parte la “salute” è da intendersi non soltanto come assenza di malattia, ma come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale. Ne vediamo gli effetti attraverso le trasformazioni avvenute grazie alle arti nei luoghi di attesa, di transito e nei reparti dell’ospedale S.Anna”. Le “Vitamine musicali” sono ad oggi autofinanziate dai cantautori dell’Associazione Magica Torino con Ars Nova, dai cantanti del Teatro Regio e i Maestri della Filarmonica, dagli studenti del Conservatorio”Giuseppe Verdi”, dai musicisti di Xenia Ensemble e di S.Pelagia, dalle energie di Festival Mito in Città e di Adotta un pianista, oltre a musicisti come Anton Mario Semolini e Mario Calisi. Alla presentazione dell’entrata del mondo del jazz in ospedale sono intervenuti anche Loredana Segreto, Direttore Generale dell’Università di Torino, Massimo Giovara, consigliere comunale in rappresentanza della Sindaca Chiara Appendino, Marco Basso, giornalista e critico musicale,Sendy Ghirardi, ricercatrice dello IULM di Milano.

 

Helen Alterio

(foto: Cristina Casoli)

4^ edizione: “Libriamoci” torna nelle scuole torinesi fino a sabato

Studenti, insegnanti, genitori, volontari, bibliotecari: una grande maratona di lettura che coinvolge decine di istituti scolastici in città

 

Fino a sabato 28 ottobre  torna anche nelle scuole di Torino la quarta edizione di Libriamoci.Giornate di lettura nelle scuole: l’iniziativa promossa su tutto il territorio nazionale dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, attraverso la Direzione Generale per lo Studente, e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo attraverso il Centro per il libro e la lettura. 
 La formula prevede momenti di lettura ad alta voce per gli studenti degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, a scuola e in altre sedi, ad opera delle figure più diverse: insegnanti, genitori, bibliotecari, volontari, personaggi noti che propongono e raccontano il loro libro preferito. Le attività di Libriamoci a Torino vedono assieme Salone Internazionale del LibroBiblioteche civiche torinesi, il Concorso letterario nazionale Lingua Madre e Torino Rete Libri, il network che unisce gli istituti torinesi sede di biblioteche scolastiche e protagonisti di attività di promozione della lettura.

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Dopo gli incontri dei giorni scorsi con Donatella Di PietrantonioGiuseppe Culicchia ed Enrico Caiano, sarà l’Assessora alla Cultura della Regione Piemonte Antonella Parigi mercoledì 25 alle ore 8.30 al Liceo Volta (via Juvrarra 14, Torino) a leggere Le menzogne della notte di Gesualdo Bufalino. L’Assessora alla Cultura della Città di Torino Francesca Leon venerdì 27 alle ore 11.30 al Collegio Convitto Umberto I (via Bligny 1) proporrà a tre classi di 5a elementare le Fiabe Italiane di Italo Calvino. Il giornalista Gabriele Ferraris venerdì 27 ore 11.30 all’Istituto Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera Beccaris di via Nicolò Paganini 22 propone una lettura a sorpresa. Per Torino Rete Libri gli studenti, alternandosi con insegnanti e volontari si scambieranno le letture condividendo con i compagni le pagine dei propri libri preferiti. Sono 91 gli appuntamenti previsti, che vedono coinvolte le seguenti scuole: Direzioni Didattiche Kennedy e Duca d’Aosta; Istituti Comprensivi di Corso RacconigiKing-Mila e Nigra; Scuole Medie Dante AlighieriFoscolo eMeucci; Istituti superiori Curie-Levi e Giulio; Licei Cattaneo, Berti e D’Azeglio. Per info: Antonella Biscetti, 328 4866630. Le Biblioteche civiche torinesi promuovono ogni giorno della manifestazione nelle diverse sedi sul territorio cittadino momenti di lettura affidata ai bibliotecari: ogni mattina letture con bambini e bambine delle scuole primarie. Ecco qualche dettaglio: in zona Lingotto la Biblioteca Bonhoeffer incontra le classi della scuola Pertini e Sidoli animando letture da Amali e l’albero di Chiara Lorenzoni (Edt), eSulla mia testa di Emile Jadoul (Babalibri). A Mirafiori Sud la Biblioteca Mirafiori propone i libri Sei felice? di Nicoletta Zanotti (San Paolo Editore) e La bestia e la bella di Silvana De Mari (Salani) per i ragazzi della scuola Salvemini. Non mancano le buone e sane abitudini settimanali con gli appuntamenti per bambini e le loro famiglie. In particolare la Biblioteca Calvino in Borgo Dora e laBiblioteca Levi in Barriera di Milano con Il nonno racconta e consiglia, la Biblioteca Cognasso alle Vallette e la Passerin d’Entrèves a Santa Rita con le Storie in libertà. A Borgo Po Le storie del mercoledì sono un appuntamento irrinunciabile, e a Mirafiori Sud le Biblioteche Pavese e Mirafiori, fra lettura, animazione e laboratori creativi, offrono alle famiglie preziosi momenti da condividere attorno ai libri e alle storie. Per info: Gabriella Carrè, 349 2584912.

Anche il Concorso Letterario Nazionale Lingua Madre partecipa a Libriamoci con le autrici dell’omonima antologia annuale: ogni giorno dell’iniziativa letture per tutte le classi della scuola primaria e le scuole dell’infanzia Marco Polo, Marie Curie e Archimede che fanno capo alla direzione didattica J.F. Kennedy di Torino. E mercoledì 25 e venerdì 27 ottobre all’Istituto Comprensivo de La Morra (Cn) letture dedicate alle classi della scuola secondaria di primo grado.

Infermieri, Grimaldi (SEL-SI): “ASL devono chiarire i termini e i tempi del piano assunzioni”

A un anno dallo sblocco del turn over

 

Oggi l’Assessore Saitta ha risposto all’interrogazione urgente del Capogruppo di SEL Marco Grimaldi sulle nuove assunzioni di infermieri in Piemonte. Venerdì 20 ottobre il Commissario della Città della Salute ha deliberato le prime 51 assunzioni per i quattro ospedali dell’azienda ospedaliera-universitaria (Molinette, Cto, Regina Margherita, Sant’Anna): si tratta di 41 infermieri e 10 infermieri psichiatrici. I 41 infermieri sono vincitori del concorso dalla cui graduatoria dovrebbero essere assunti in 150 entro la fine dell’anno; la graduatoria comprende tuttavia 1700 idonei. NurSind Piemonte, Sindacato delle Professioni Infermieristiche maggiormente rappresentativo a livello Nazionale, in rappresentanza di migliaia di aderenti presenti in tutte le Aziende Sanitarie del Piemonte ha manifestato oggi davanti al Consiglio Regionale, da cui è poi stato audito, e ha firmato una lettera aperta rivolta alle istituzioni. Le ragioni che hanno motivato la mobilitazione sono molteplici e riguardano in particolare il blocco delle assunzioni che negli anni ha generato condizioni di lavoro giunte “ormai al limite”. I dati forniti al Sindacato dalle Aziende, riferiti all’anno 2015, dicono che gli infermieri piemontesi hanno generato in un anno più di un milione di ore straordinarie e accumulato più di 220 mila giornate di ferie residue. Insomma, gli infermieri stanno lavorando anche per 1500 unità che non ci sono. Inoltre, in questi ultimi anni l’età media del popolo infermieristico piemontese ha raggiunto i 50 anni, il che significherebbe che a 60 anni si continua a turnare anche di notte. “È importante che le ASL abbiano recepito dai sindacati l’indicazione di limitare forme precarie di lavoro e stabilizzare il personale, come l’Assessore Saitta ha fatto sapere” – dichiara il Segretario di Sinistra Italiana Grimaldi. – “L’Assessore ha sollecitato le aziende sanitarie a fornire le informazioni necessarie. Ora sappiamo anche che l’ASLTO1 assumerà 85 infermieri entro l’anno e che l’ASLTO5 ne assumerà 25. Tuttavia non è possibile che, a ormai un anno dallo sblocco del turn over, non siano chiari i termini e i tempi del piano assunzioni, né si possa disporre di una mappatura ASL per ASL delle carenze rispetto alle reali esigenze, che possa garantire un rapporto infermiere/paziente ottimale ed evitare il sovraffollamento dei DEA”.