Cassa integrazione per 12 mesi e sospensione della procedura di licenziamento per tutti i lavoratori: è il risultato dell’incontro di oggi tra azienda e organizzazioni sindacali sulla vertenza Comital, svoltosi negli uffici dell’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte, alla presenza dell’assessora Gianna Pentenero e del sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne. Comital chiede 12 mesi di cassa integrazione straordinaria, a partire dal 22 novembre, con la finalità di trovare un acquirente; fino all’accettazione della domanda i licenziamenti vengono sospesi, successivamente all’accoglimento verranno definitivamente revocati. Commenta il sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne: «Ringrazio tutti coloro che hanno creduto nella possibilità di ottenere questo importante risultato e si sono impegnati strenuamente per raggiungerlo. Sono state fondamentali sia la determinazione dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali, sia la disponibilità delle parti a dialogare per trovare una soluzione positiva alla vertenza, insieme alla mediazione della Regione Piemonte; è stato molto positivo il cambio di posizione da parte dell’azienda. Esprimo la soddisfazione dell’amministrazione comunale di Volpiano per il risultato raggiunto. È un primo fondamentale risultato e bisogna continuare a lavorare per una soluzione definitiva».
Art & Law, una panoramica oggi in Italia
La Normativa, sempre più stringente anche per motivi di contrasto alla criminalità e all’evasione fiscale, prevede che si debba dimostrare (anche sulla base fiscale dell’inversione dell’onere della prova a carico del contribuente) la provenienza e il prezzo di “carico”, pena il rischio che l’Agenzia delle Entrate consideri il valore del bene artistico sic et simpliciter un reddito anno sottoponibile ad aliquota marginale
Premesso che il problema legale, penale, principale nell’Arte sono i falsi e, assai giustamente, l’Articolo 9 della Costituzione pone sotto specifica tutela costituzionale, oltre al paesaggio e al patrimonio storico, proprio quello artistico (onde contrastare di default le tre principali “aggressioni” al medesimo, cioè la contraffazione, l’alterazione e la copia), sono numerosi le previsioni di reato che attengono a questo settore, dalla truffa all’appropriazione indebita, dal furto al riciclaggio, all’autoriciclaggio. Non sono tuttavia questi, già inseriti nel Codice Penale degli Anni Trenta e poi novati fino ai giorni nostri, gli aspetti che più possono risultare d’interesse per il cittadino possessore in buona fede di opere d’Arte genuine. Al di là del fatto che i falsi delle opere d’Arte (uno di quei beni per i quali, si rammenta, “il possesso vale titolo”) rappresentano uno stock immenso nelle case degli Italiani (alcuni commentatori autorevoli si spingono a valutarli fra l’80% e il 90%), la necessità media del cittadino diligente che detenga un bene artistico acquisito in proprietà in modo lecito (compravendita, successione e donazione) è conoscere le caratteristiche legali, per lo più -ma non solo, come visto sopra- civilistiche, commerciali e fiscali che sottendono. Innanzitutto, la Normativa, sempre più stringente anche per motivi di contrasto alla criminalità e all’evasione fiscale, prevede che si debba dimostrare (anche sulla base fiscale dell’inversione dell’onere della prova a carico del contribuente) la provenienza e il prezzo di “carico”, pena il rischio che l’Agenzia delle Entrate consideri il valore del bene artistico sic et simpliciter un reddito annuo sottoponibile ad aliquota marginale.
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Nella compravendita fanno fede i contratti fra privati ( che non sono obbligatoriamente da registrare e, pertanto, là ove non lo siano, la loro “forza” dovrebbe essere corroborata anche da altri apparati dimostrativi, come ad esempio l’immissione contestuale in una polizza assicurativa o un successivo inventario notarile), la fatture delle Gallerie e della Case d’asta, nelle successioni l’immissione nell’asse ereditario ( in molti casi, in passato, i beni Artistici sono stati inseriti nel forfait dei contenuti di un immobile ereditato), mentre la donazione ( al di là di quelle informali) va per Legge fatta per Atto pubblico. Non esiste attualmente in Italia, al di là dell’esercizio di attività d’impresa ( e allora la fattispecie è ovviamente commerciale) o di attività non occasionale ( nel qual caso si genererebbero “Redditi diversi”), previsione di carico fiscale su eventuali proventi prodotti dalla compravendita di opere d’Arte da parte di privati che, appunto occasionalmente, realizzino vendite di medesimi, acquisiti nei modi di cui sopra. Invero ci sono previsioni legislative che stanno “montando” da tempo e che presto, certamente, porteranno a tassazione anche i proventi che i privati ricavano da questa fattispecie economica. Merita un cenno il fatto che con il Redditometro e lo Spesometro anche il privato che abbia acquistato beni artistici di valore non congruo alla propria situazione reddituale possa essere chiamato a dimostrare come si sia procurato in modo tracciabile il danaro necessario ( ad esempio vendendo immobili o titoli).
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Ci sono poi da conoscere due aspetti normativi non irrilevanti e, cioè, il fatto che non si possono esportare beni artistici di oltre 70 anni ( 50 fino allo scorso anno), senza aver notificato il Diritto di prelazione allo Stato italiano e che, per ogni vendita effettuata attraverso operatori professionali, la Normativa UE del Diritto di seguito prevede una percentuale da pagare ai titolari dei diritti su un’opera d’arte ( ad esempio i familiari dell’artista tutelato dalla Siae), che, per ogni vendita anche se effettuata nello stesso anno, è del 4% fino a 50.000 Euro, a scalare fino a un massimo di 12.500 Euro; in merito va precisato che l’acquirente di un’opera d’Arte diviene proprietario solo del supporto della medesima ( tela, telaio, colori), ma che il diritto derivante dalla “concezione” ( come, ad esempio, lo sfruttamento dell’immagine di un’opera) resta in capo all’artista-creatore e ai suoi eredi ( che, tra l’altro, sono i principali titolati all’autenticazione delle sue opere post mortem).Un’ultima considerazione alla fatturazione da parte degli operatori professionali che prestano attività di intermediazione ( ad esempio case d’asta), sulle cui commissioni grava l’Iva, così come sulla consulenza.
Paolo Turati

Papa Francesco, in una delle sue uscite a sorpresa dal Vaticano, era andato a trovarlo in ospedale; è accaduto circa un anno fa quando il cardinale era ricoverato in una casa di cura a Roma
Si svolgono stamane a Roma nella basilica di San Pietro le esequie del cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo. Aveva 92 anni ed era malato. Era stato Nunzio apostolico in diversi Paesi del mondo, tra i quali l’Italia, e Arciprete della basilica papale di San Paolo fuori le mura. Era nato a Torino il 27 agosto del 1925. Papa Francesco, in una delle sue uscite a sorpresa dal Vaticano, era andato a trovarlo in ospedale; è accaduto circa un anno fa quando il cardinale era ricoverato in una casa di cura a Roma. Era figlio del col. Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, fucilato alle Fosse Ardeatine nel marzo 1944, che era stato capo del fronte clandestino romano dopo l’8 settembre 1943. Una figura di spicco della Guerra di Liberazione, un autentico patriota di cui il Cardinale serbava un grande e forte ricordo e di cui era giustamente orgoglioso. Fu un grande diplomatico vaticano, molto amico del Papa Benedetto XVI di cui creo’ lo stemma araldico .Montezemolo era uno studioso appassionato di araldica su cui scrisse anche un libro considerato come il più autorevole in materia. Forse la Segreteria di Stato vaticana avrebbe avuto al suo vertice ben altro uomo, se lui fosse stato scelto al posto del discusso cardinal Bertone. Sono stato in rapporti con lui per molti anni e mi fu grato per aver ricordato suo padre in più occasioni. Sarebbe voluto intervenire di persona, ma gli acciacchi dell’età gli consentirono solo di inviare messaggi di altissimo livello morale e storico. Ci fu una Resistenza politica e una Resistenza militare, patriottica, con le stellette di cui il gen. Giuseppe Perotti e il col. Montezemolo, ambedue medaglie d’oro al valor militare, sono i più fulgidi esempi. Furono
fucilati ambedue, uno al Martinetto di Torino e l’altro alle Fosse Ardeatine di Roma perché vennero traditi. Ma il Cardinale aveva solo parole di perdono cristiano verso i carnefici del padre, anche se teneva molto che fosse ricordato il suo sacrificio. Quando mia madre compì cento anni e venne festeggiata al Circolo della Stampa nel luglio 2016,mandò un messaggio di auguri, accompagnando la speciale benedizione di Papa Francesco, scrivendo di mia madre che era “una donna del Risorgimento”. In quell’occasione
tacque a Torino chi invece avrebbe dovuto farsi sentire e ,con un giorno di ritardo, fece avere un augurio stampato a mia madre. Il Cardinale di Montezemolo è stato un grande torinese che appartenne ad una nobile e importante famiglia piemontese. Il fatto che ci sia anche un discendente di nome Luca è secondario e casuale. A Luca, con cui intrattenni qualche rapporto, inviai un articolo sull’eroico Colonnello, ma capii che forse non conosceva neppure la sua storia. Una volta accennai l’episodio al Cardinale che si limitò a sorridere. Era un uomo mite, ironico, fermissimo nella sua esemplare fede cristiana fatta anche di tolleranza e di compassione per gli errori e le debolezze umane .
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A volte la vita è davvero imprevedibile. Ieri sera a Roma, al ristorante di piazza del Pantheon dove ero solito vedermi con Marco Pannella, ho visto un gruppo di turisti americani che mangiava pesce, sorseggiando un barolo Cordero di Montezemolo. La combriccola felice forse non sapeva neppure di bere un grande vino inadatto col pesce e ,meno che mai ,sapeva dei Cordero di Montezemolo, un nome che ha onorato il Piemonte, l’Italia, la Chiesa. Anche tantissimi italiani non sanno nulla di quella famiglia che appartiene alla migliore storia del nostro Paese. L’ignoranza e l’oblio prevalgono e la barbarie può facilmente prevalere sull’Italia civile. Il Cardinale di Montezemolo ci ricorda invece che esiste un’altra Italia a cui guardare per uscire dal pantano.
quaglieni@gmail.com
Gentiloni in Piemonte: “Tutelare i piccoli comuni”
“L’impegno che prendiamo qui oggi è quello di tutelare i piccoli comuni perché sono una risorsa per tutto il Paese”. Sono le parole del presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, che hanno chiuso – a Volpedo in Provincia di Alessandria – la sua giornata subalpina di lunedì 20 novembre che aveva avuto come tappe l’assemblea delle associazioni industriali riunite di Vercelli, Novara ed Alessandria a Vercelli, poi l’Università degli studi di Scienze Gastronomiche a Pollenzo (Cuneo) e, infine, il paese che ha dato i natali a Pellizza, l’autore del “Quarto Stato”. L’intervento del presidente Gentiloni era stato preceduto dall’appassionata introduzione del sindaco di Volpedo, Giancarlo Caldone, del presidente dell’Anci, Aldo De Caro che ha ricordato come in Piemonte ci siano 1068
comuni ed un elevato numero di cittadini viva in essi, e di Ermete Realacci, promotore della legge che è stata recentemente approvata dal Parlamento. E proprio quest’ultimo ha ricordato che “questo è soltanto l’inizio di un percorso”. Tra i presenti in rappresentanza della Valcerrina, alessandrina e torinese, i sindaci di Gabiano, Domenico Priora, di Ponzano, Paolo Lavagno, con l’assessore Pierfelice Penazzi, il consigliere Massimo Iaretti di Villamiroglio in rappresentanza del sindaco Paolo Monchietto e il sindaco di Lauriano, Matilde Casa
Il 5G sarà il turbo per il mondo IoT
A Smart Building Expo
L’esame dei primi passi della tecnologia mobile 5G e le applicazioni in agricoltura, edilizia e sanità Mondo IoT, 5G e Smart Home. Tre temi collegati tra loro che sono stati messi sotto i riflettori da ANFoV, l’Associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione nata a Torino, che in occasione di Smart Building Expo alla Fiera di Milano ha raccolto a convegno alcuni esperti del settore. In occasione dell’incontro è stata presentata la seconda edizione del rapporto realizzato dall’Associazione sull’Internet of Things che sarà messo a disposizione dei soci e di coloro che si assoceranno nella sua versione integrale. Gaetano Pellegrino di Open Gate Italia, società di consulenza strategica, ha presentato il report che si è focalizzato sui servizi abilitati dall’IoT. Pellegrino è partito dal 5G rispetto al quale ultimamente “c’è stata una forte accelerazione con la pubblicazione da parte della Ue di tre documenti fondamentali recepiti dal MiSE che ha avviato il bando per la sperimentazione”. Il MiSE considera l’IoT un fattore fondamentale e con il bando ha contribuito ad avviare una azione corale che coinvolge Università, Centri di Ricerca, Imprese e Pubblica Amministrazione per il varo di partenariati per progetti focalizzati in buona parte su servizi innovativi per una città a 5G.
Efficiente utilizzo dell’interfaccia radio, altissimo bit rate e bassa latenza, sono alcuni dei vantaggi offerti dalla nuova tecnologia mobile che grazie al concetto del network slicing permette a ogni rete virtuale di essere dedicata a un nuovo servizio. Tutto questo offre un sicuro volano di sviluppo per le startup, la cui attività è stata recensita dal rapporto ANFoV, che lavorano anche nell’agricoltura dove si sta affermando il concetto dell’agricoltura di precisione. Mappatura, monitoraggio, controllo attrezzature, irrigazione e lotta ai parassiti sono alcuni dei campi di applicazione che spesso contemplano l’utilizzo dei droni che con il 5G potranno essere controllati tramite smartphone eliminando anche il supporto di memorizzazione locale a favore del cloud storage. La tracciabilità della filiera produttiva per la certificazione di autenticità del Made in Italy, eHealth con la possibilità di consultare i dati del paziente in tempo reale e fornire assistenza remota, monitoraggio infrastrutturale che, soprattutto in Oriente, è particolarmente utilizzato per la costruzione di nuovi edifici, videosorveglianza cittadina fino all’automotive e al contrasto del bracconaggio, sono alcuni degli ulteriori campi di applicazione presi in esame dal rapporto che
rappresenta il contributo di ANFoV allo sviluppo del mondo IoT raccontato nelle varie sfaccettature dagli altri interventi del convegno (le slide saranno a disposizione di tutti sul sito ANFoV) che si sono concentrati sui progetti per la Smart Home, il ruolo del satellite in questo ambito e anche la possibile unione con l’ADSL con lo sviluppo del progetto Combo dell’Università di Roma Tor Vergata. “Il futuro è multiservizi – ha concluso Claudio Chiarenza del Consiglio Direttivo di ANFoV – ma vede anche la presenza di differenti tecnologie già esistenti e altre in arrivo come il 5G . Tutte queste realtà dovranno cooperare fra loro, ma per poterlo fare bisogna dare indirizzi, stabilire priorità e quindi sedersi attorno a un tavolo. ANFoV oggi ha messo una prima pietra per questa necessità di fare squadra e intende essere contributore e punto di riferimento per i tavoli dove poter ragionare sullo sviluppo del settore”.
Odissee, non è solo una mostra
L’esposizione, ideata dal direttore di Palazzo Madama Guido Curto e curata insieme agli storici dell’arte del museo, racconta il cammino dell’Umanità sul pianeta Terra nel corso di una Storia plurimillenaria. In mostra un centinaio di opere provenienti dalle raccolte di Palazzo Madama e da vari musei del territorio e nazionali: dipinti, sculture, ceramiche antiche, reperti etnografici e archeologici, oreficerie longobarde e gote, metalli ageminati e miniature indiane, armi e armature, avori, libri antichi, strumenti scientifici e musicali, carte geografiche, vetri, argenti ebraici e tessuti.Il percorso si articola in dodici sezioni: la preistoria, i viaggi mitologici di Ulisse ed Enea, la Diaspora ebraica, l’espansione dell’impero Romano, le cosiddette invasioni Barbariche, l’espansione Islamica, le Crociate, i Pellegrinaggi, le Esplorazioni, le Colonizzazioni, l’emigrazione europea verso le Americhe tra milleottocento e inizio ‘900, le migrazioni contemporanee. Sezioni disposte in ordine cronologico, ma anche in base a nessi di consequenzialità geopolitici. A far da sfondo a ciascuna vetrina, ci sono le grandi carte geografiche elaborate appositamente per questa mostra da Libreria Geografica che pubblica anche il catalogo.La mostra prende il via dal lento processo di diffusione della specie umana sulla Terra iniziato 60-70.000 anni fa dall’Africa verso gli altri continenti, e prosegue grazie a un impulso innato all’esplorazione ben rappresentato nei racconti dell’Odissea.
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Dopo un focus sulla diaspora ebraica, dall’antichità al XIX secolo d.C., il tema dell’incontro/scontro tra culture diverse è analizzato rivolgendo lo sguardo alla rapida espansione dell’Impero Romano lungo le vie consolari. Lo scontro tra Romani e barbari viene evidenziato in tutta la sua drammaticità nello straordinario pettorale da cavallo in bronzo, noto come balteo, proveniente dal MAR-Museo Archeologico di Aosta, eccezionalmente prestato per l’occasione. Il dominio romano riesce tuttavia, come nessun altro regno precedente, a integrare popoli di lingua, tradizioni e religioni diverse, fino al IV secolo quando i confini dell’impero devono cedere alla pressione delle popolazioni asiatiche e germaniche in arrivo da Est. In seguito a queste “invasioni”, avviene una profonda trasformazione del tessuto istituzionale e sociale dell’impero romano, fino alla sua repentina disgregazione. Alcuni reperti di arte ostrogota e longobarda rinvenuti in territorio piemontese testimoniano l’immissione di tradizioni e stili di vita nuovi che contribuirono nei secoli a definire progressivamente l’identità europea. Momento cruciale è il confronto tra la grande tradizione della cultura islamica e le élites europee avvenuto con le Crociate, germe di parallelismi anche culturali e figurativi. Comune a tutti i tempi e a tutte le religioni è la pratica del pellegrinaggio, che porta ogni anno milioni di persone a spostarsi, solitarie o in massa alla ricerca di un contatto più diretto con il sacro. Il racconto prosegue con i viaggi di esplorazione verso l’Africa, alla ricerca di una possibilità di circumnavigare il globo verso Oriente e verso Occidente, che portarono alla scoperta dell’America e successivamente a una politica di colonizzazione di nuovi territori da parte delle potenze europee.
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Gli oggetti in vetro provenienti dal Museo dell’arte vetraria di Altare (Savona) e un pianoforte meccanico di inizio Novecento dal Musée Savoisien di Chambéry sono invece gli emblemi di quell’emigrazione di cittadini italiani che tra Otto e Novecento si spostarono in Francia e in Sud America in cerca di un futuro migliore portando con sé competenze professionali importanti per lo sviluppo economico e culturale dei loro Paesi d’adozione. Il percorso si conclude con un accenno alle migrazioni di oggi, emblematicamente rappresentate da un’opera specchiante dell’artista contemporaneo Michelangelo Pistoletto intitolata Love Difference che raffigura il bacino del Mar Mediterraneo sullo sfondo di una bandiera immaginaria. Al centro dell’allestimento si libra un’antica Piroga di Panama proveniente dai depositi del Museo civico di Arte Antica di Palazzo Madama, che qui assurge ad emblema del viaggio nei secoli. Numerosi e significativi i prestiti di musei e istituzioni culturali della Città e del territorio, quali il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino, i Musei Reali di Torino, il Museo Egizio, il Museo Regionale di Scienze Naturali, il Museo di Anatomia Umana, il Museo Archeologico di Aosta, il Museo Leone di Vercelli, la Fondazione Arte, storia e cultura ebraica a Casale Monferrato e nel Piemonte Orientale Onlus, la Comunità ebraica di Torino e la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo. Altri importanti prestiti arrivano da vari musei italiani, tra cui il Museo Nazionale del Bargello di Firenze, il Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, Palazzo Ducale di Urbino e il Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico Luigi Pigorini. Arricchisce la sezione dedicata all’emigrazione italiana tra Otto e Novecento anche un significativo prestito proveniente dal Musée Savoisen di Chambery.
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Accompagna la mostra un fitto calendario di iniziative per il pubblico: conferenze con specialisti (storici dell’arte, antropologi, archeologi, storici) in collaborazione con la casa editrice Il Mulino; attività di laboratorio sulla rappresentazione grafica del mondo in collaborazione con Libreria Geografica; laboratori per le scuole dai 3 ai 18 anni; laboratori con stranieri aderenti ai CPIA – Centri Provinciali Istruzioni Adulti; laboratori di educazione alla cittadinanza in collaborazione con Onlus del territorio. Sarà anche creato un archivio partecipativo grazie al contributo dei visitatori a cui sarà chiesto di lasciare la propria testimonianza proveniente dal passato di migrazione proprio o di familiari a loro vicini: il ricordo di un cibo, di un oggetto, di un profumo, di una situazione saranno il bagaglio che la mostra lascerà alla comunità cittadina.
Le nuove potenzialità della Terapia Cellulare e Genica
Sabato sono state presentate le attività della nuova Cell Factory, la prima Officina farmaceutica in Piemonte, che ha ottenuto a luglio 2017 l’autorizzazione dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
Sono intervenuti, tra gli altri, Fiorella Altruda – Direttore del Centro Biotecnologie Molecolari, Giuseppina De Santis – Assessore delle Attività Produttive della Regione Piemonte e Gian Paolo Zanetta – Direttore Generale Città della Salute di Torino.
La Cell Factory dell’Università di Torino si configura come Centro di ricerca di eccellenza nel panorama nazionale ed internazionale per la sperimentazione clinica e la cura di malattie rare tra cui quelle su base genetica, grazie anche alla dotazione di strumentazione assolutamente all’avanguardia, e si inserisce comepunto di partenza del progetto più ampio del Parco della Salute.
La Cell Factory sarà adibita alla preparazione di cellule staminali adulte per l’applicazione clinica in terapia cellulare e terapia genica, nonché alla produzione di medicinali sperimentali sterili, preparati in asepsi. Le cellule destinate all’applicazione clinica devono essere coltivate seguendo le norme GMP (Good Manufacturing Practices), adottate dalle industrie farmaceutiche nella produzione dei farmaci. Secondo le recenti normative europee i prodotti delle colture cellulari rientrano nella categoria dei farmaci per terapie avanzate.
Nella prima applicazione clinica la Cell Factory verrà utilizzata per la preparazione di cellule staminali umane epatiche (HLSC), riconosciute dall’ European Medical Agency (EMA) come “orphan drug” da utilizzare in terapia cellulare in pazienti affetti da insufficienza epatica acuta (Studio Clinico di fase I “Human Liver Stem Cells in adult patients affected by Acute Liver Failure (ALF) and ineligible for liver transplantation”).
Rappresenta, inoltre, un asset importante che andrà sviluppato alimentando lo svolgimento di nuovi filoni di ricerca traslazionale che, partendo dalla ricerca di base e dalla preclinica, arriveranno alla clinica.
Saranno coinvolti, in questa prima fase, circa 50 tra docenti e ricercatori dei Dipartimenti di Biotecnologie, Scienze Mediche e Scienze Chirurgiche, ed 8 ricercatori / operatori. Dal prossimo anno saranno attivaticorsi di didattica per operatori che operano all’interno delle Cell Factory.
La struttura, inserita presso il Centro Biotecnologie Molecolari, è stata realizzata nel 2007-08 dall’Università di Torino, grazie al contributo della Regione Piemonte, e nel 2014 è stata sottoposta a revisione funzionale della strumentazione e degli impianti.
Sarà diretta dalla professoressa Fiorella Altruda (Site Manager Cell Factory), dal professor Lorenzo Silengo(Vice Site Manager Cell Factory) e dalla dottoressa Monica Gunetti (Quality Assurance Cell Factory).
Sono più di 9.000 i posti di lavoro persi dal 2008 ad oggi in provincia di Torino, mentre gli iscritti alla cassa edile passano da 18.376 a 9.184 e 1.880 le aziende chiuse. I sindacati del settore edile hanno organizzato un sit in davanti alla sede Ance, l’associazione dei costruttori, e lanciano l’allarme in attesa dello sciopero nazionale del 18 dicembre per il rinnovo del contratto nazionale, ormai scaduto da più di un anno. “Il settore – spiegano all’Ansa Marco Bosio (Fillea Cgil) Gerlando Castelli (Filca Cisl) e Claudio Papa (Feneal Uil)- è sempre più in crisi e il mancato rinnovo del contratto per 1 milione e mezzo di dipendenti in Italia contribuisce a danneggiare i lavoratori. Chiediamo l’ aumento salariale e il contratto di cantiere contro il dumping contrattuale di aziende che lavorano irregolarmente, facendo uso di lavoro nero o di contratti non edili (con minori tutele)” Nella sola provincia di Torino si stimano 3.000 lavoratori in nero e 4.200 con contratti non edili, come metalmeccanici, multiservizi, terziario, florovivaisti.
TFF OFF VII edizione
Al Rettorato dell’Università degli Studi di Torino in via Verdi 8
Il TFF OFF nasce nel 2011, in occasione della 29esima edizione del Torino Film Festival, con l’obiettivo di offrire uno spazio alternativo di discussione e confronto sul TFF, per dare a tutti gli appassionati della settima arte la possibilità di esprimersi e confrontarsi su uno dei principali eventi culturali della città, per offrire a chi vuole far parte della redazione di volontari uno spazio libero di dibattito e analisi.
Durante le giornate del Torino Film Festival (24 novembre – 2 dicembre) il TFF OFF sarà aperto, presso la Sala Principi d’Acaja del Rettorato dell’Università degli Studi di Torino in Via Verdi 25, tutti i giorni dalle 14 alle 18.
Lo spazio OFF è stato concepito come luogo di confronto orizzontale, lontano dai riflettori, dove gli appassionati di cinema possono incontrare i protagonisti del Festival e costruire una riflessione critica sulla rassegna, in un flusso orizzontale di saperi e opinioni.
Il TFF OFF è uno spazio complementare al Torino Film Festival e allo stesso tempo inedito, dove si incontreranno ospiti del Festival (registi, sceneggiatori, e così via) al di fuori delle sale cinematografiche e si proporranno presentazioni, documentari, mostre e incontri tematici, con un programma di eventi collaterali al Torino Film Festival che fornirà quindi un supporto logistico alla kermesse cinematografica torinese.
Tutti i giorni, dalle 14 alle 16 vengono realizzate le video – interviste a registi e protagonisti del TFF (qui quelle realizzate fino al 2016 www.youtube.com), mentre dalle 16 alle 18 lo spazio è aperto al pubblico per assistere a incontri, presentazioni e proiezioni.
Per il secondo anno consecutivo, faranno parte del gruppo di volontari che animano il TFF OFF anche alcuni ragazzi all’interno di un progetto di “Alternanza Scuola Lavoro”. Sono gli studenti dell’Istituto Albe Steiner che si occuperanno, sotto la supervisione di tutor, della realizzazione e post-produzione delle video – interviste.
Il sito dell’associazione Altera (www.alteracultura.org), oltre ai social, raccoglierà i risultati del percorso di critica e dibattito del TFF OFF sotto forma di articoli e videointerviste.
TFF OFF nasce da un’idea di Altera e Centro di Cooperazione Culturale ed è realizzato in collaborazione con UCCA (Unione Circoli Cinematografici Arci), Museo Nazionale del Cinema e Torino Film Festival.
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PROGRAMMA
Il programma degli eventi verrà comunicato quotidianamente poiché si “compone” quasi in diretta.
Qui gli appuntamenti già fissati:
Lunedì 27 novembre h 15.00
Presentazione del libro “Richard Linklater. La deriva del sogno americano” di Francesca Monti e Emanuele Sacchi. Editore Bietti
La più completa monografia italiana sullo straordinario cineasta texano, arricchita dagli interventi di suoi intimi amici, traccia un percorso autoriale che unisce le apparenti contraddizioni della sua filmografia e sottolinea l’enorme importanza del suo lavoro per il cinema contemporaneo.
Se non appartenete alla schiera dei suoi fan forse il nome non vi è noto. Eppure, è molto probabile che abbiate visto almeno uno dei suoi film: perché al cinema di Richard Linklater prima o poi si incappa. Magari attraverso le vicende di due suoi amanti da feuilleton romantico, Ethan Hawke e Julie Delpy, che si incontrano su un treno Prima dell’alba e cambiano per sempre le loro vite. O passando per un finto insegnate un po’ matto che insegna AC/DC e Led Zeppelin alla School of Rock. O ancora seguendo dodici anni di una famiglia in tempo reale in Boyhood, uno dei più arditi esperimenti del cinema recente. Tutto questo e molto altro ancora e Richard Linklater: sperimentale, indipendente, filosofico, e anche amante dello sport, ribelle, americanissimo.
Venerdì 1 dicembre h 17.00
Presentazione del libro “Storia del cinema” di Mark Cousins
Creatività e innovazione, come è cambiata l’ottava arte nel mondo.Tradotto in italiano da Utet il libro del regista e critico irlandese. Nelle librerie dal 14 novembre. Prefazione di Alberto Barbera.
Cousins racconta attraverso 900 opere il “secolo lungo” del cinema. Dall’Etiopia, all’India, al Sud America e all’Australia, l’autore ricostruisce con uno sguardo «curioso e originale» (così lo definisce Alberto Barbera nella Prefazione al volume) una mappa del cinema nel mondo. Le parole chiave del libro sono “creatività” e “innovazione”. Ne La storia del cinema di Cousins non sono analizzati i film più belli ma quelli che hanno contribuito a innovare il linguaggio del grande schermo nelle 3 grandi epoche: quella del Muto (1895-1928), del Sonoro (1928-1990) e del Digitale (dal 1990 in poi). Dove è passata la rivoluzione? Dalla locomotiva dei fratelli Lumiere alla realtà virtuale, tutte le opere che hanno cambiato la storia del cinema.
«Ho voluto scrivere un libro più puro – rivela Mark Cousins nell’Introduzione a La storia del cinema –, che si concentrasse maggiormente sul medium piuttosto che sull’industria. Nella lettura, quindi, incontrerete film che non avete mai visto e che forse non vedrete mai. Non sento di dovermi scusare per questo, perché non volevo raccontare una storia del cinema distorta dalle bizze del mercato. Questo libro si occupa anche di film mainstream, ma per lo più mi sono concentrato su quelli che ritengo essere i lavori più innovativi di ogni nazione o periodo».
La scrittura scorrevole e brillante fa de La storia del cinema di Mark Cousins un libro per un pubblico molto più ampio che non quello degli addetti ai lavori. Nello stile della migliore saggistica anglosassone è un libro colto e divulgativo allo stesso tempo.Prefazione di Alberto Barbera, critico cinematografico e direttore della Mostra del Cinema di Venezia
Mark Cousins è autore, critico, produttore e regista. È stato direttore del Festival Internazionale del Cinema di Edimburgo e il pioniere del gruppo di discussione Scene by Scene, adattato poi come serie tv dalla BBC e come libro. Cousins collabora abitualmente con Sight and Sound, Prospect e The Times. È stato giurato nella sezione Orizzonti all’ultima Mostra del cinema di Venezia.
Contatti
Il Piemonte presenta cibi e vini a Dubai
La Regione Piemonte ha partecipato come Regione Ospite d’onore alla fiera Buona Italia Trade Show, tenutasi a Dubai domenica 19 e lunedì 20 novembre. L’iniziativa, che rientra nella Settimana della Cucina italiana del mondo voluta dal Ministero degli Esteri per promuovere il patrimonio enogastronomico come elemento fondante dell’identità e della cultura dell’Italia ed ambasciatore d’eccezione del nostro Paese nel mondo, è promossa dalla Camera di commercio italiana negli Emirati Arabi Uniti in collaborazione con Italian Cuisine World Summit. “Dopo l’Asta mondiale del tartufo bianco d’Alba – osserva l’assessora regionale al Turismo, Antonella Parigi – un’altra significativa occasione di promozione dei prodotti turistici piemontesi su un mercato che già apprezza le nostre eccellenze e riscontra crescenti flussi turistici”.