redazione il torinese

Pregiudicato morde poliziotto e gli stacca un dito

Questa mattina un cittadino nigeriano di 23 anni è stato fermato per un controllo dalla Squadra Volante in via Passo Buole. Lo straniero è stato accompagnato in Questura per l’identificazione.Ultimato il foto segnalamento, il pregiudicato ha dato in escandescenza e ha aggredito un agente della Squadra Volante. Nella circostanza, ha morso il poliziotto alla mano sinistra strappandogli la prima falange dell’anulare. L’agente è stato trasportato in ospedale per le cure del caso. Il cittadino nigeriano è risultato irregolare sul Territorio Nazionale ed avere precedenti di polizia a carico.    

Cristiani e musulmani: possono convivere?

Il tema della possibilità di convivenza tra cristiani e musulmani è stato al centro del confronto tenutosi lunedì 20 maggio scorso in Duomo tra Ermis Segatti, docente della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, e Younis Tawfik, giornalista e scrittore nato da una famiglia irachena di Mosul, di osservanza musulmana sunnita, trasferitosi in Italia per studiare all’Università di Torino. L’incontro faceva parte del ciclo Carpe Deum, promosso dal Duomo di Torino, nella persona del suo Parroco don Carlo. Il confronto tra questi due eminenti rappresentanti del mondo cristiano e di quello musulmano è stato anche lo spunto per una riflessione sulla portata innovativa contenuta nel “Documento sulla Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune”, che è stato firmato tra papa Francesco e l’Imam di Al-Azhar ad Abu Dhabi. “Questo documento, che rappresenta il corollario fondamentale della visita papale nella penisola arabica – afferma Ermis Segatti – ha sicuramente una portata rivoluzionaria e non soltanto getta le basi della fratellanza umana, sotto forma di necessità di dialogo tra religioni, ma è anche capace ad attraversare i credenti di una stessa fede religiosa. Il Documento sulla Fratellanza Umana dimostra come questo Papa abbia un approccio nei confronti della fede di tipo apocalittico, diverso dai suoi predecessori. Le Encicliche papali precedenti, infatti, erano incentrate sull’urgenza del sociale. Papa Francesco nella sua Enciclica “Laudato si” si è, invece, piuttosto preoccupato di denunciare la decomposizione della vita del pianeta”. “Nel documento – precisa Younis Tawfilk – emerge un’atmosfera apocalittica di grande scontro tra fedi diverse. Stiamo in realtà andando verso una deriva molto grave nella nostra società contemporanea, nonostante il fatto che le religioni monoteiste nascano da una unica fonte e, per questa stessa ragione, rappresentino aspetti diversi di una medesima realtà. È fondamentale, quindi, promuovere la conoscenza tra le fedi, che deve avvenire attraverso il dialogo e la conoscenza dell’altro”. “Il documento firmato da papa Francesco e dall’Imam Ahimad Al-Tayyeb – precisa Ermis Segatti- fornisce un contributo notevole in direzione della libertà delle fedi e tra le diverse fedi, per la tolleranza   e la solidarietà tra i credenti, aspetti assolutamente fondamentali in una società in cui i valori paiono “anestetizzati”. È indispensabile riprendere il rapporto quotidiano tra le fedi e la loro reciproca comunicazione, alla luce anche del nuovo volto che ha assunto il fenomeno migratorio”. “L’Islam – precisa Younis Tawfik – è una religione che può essere definita piuttosto “elastica”, soggetta ad interpretazioni, prima da parte del profeta, poi dei suoi discepoli, quindi dei capi delle diverse scuole giuridiche che nacquero nei secoli successivi. Soltanto a partire dagli anni Ottanta si è manifestata sotto forma di attacchi terroristici, in Egitto, in Siria, poi nel mondo occidentale, la cosiddetta “Jihad islamica”. Non si devono, però, identificare il mondo musulmano o la fede musulmana con queste cellule islamiche terroristiche. In Piemonte abitano più di 40 mila musulmani che vivono in modo pacifico sul nostro territorio”. “Questo documento firmato ad Abu Dhabi – conclude Ermis Segatti – deve diventare il simbolo di una riconciliazione tra credenti e non credenti, uno stimolo per un confronto e non uno scontro di civiltà, tra il Nord ed io Sud del mondo, tra tutti coloro che credono in Dio. Questo documento sottintende una risposta ad un “J’accuse” nei confronti della religione, secondo cui le fedi monoteiste genererebbero violenza. Il Papa e l’Imam, firmando congiuntamente questo documento, hanno dimostrato al mondo che la religione è strumento di fratellanza tra i popoli e che non si può pensare una società del futuro ( come a lungo si è creduto in Occidente) senza Dio”.
 

Mara Martellotta

Arrestati gli anarchici delle buste-bomba ai pm


Misura cautelare da parte dei Ros dei Carabinieri nei confronti di tre anarco-insurrezionalisti, autori di attentati esplosivi nella campagna di “lotta contro la repressione” del giugno 2017. Le indagini hanno verificato che gli autori si erano riuniti a Genova per la spedizione di tre pacchi esplosivi recapitati al Palazzo di Giustizia di Torino a due pm della Procura., i pm Antonio Rinaudo e Roberto Sparagna, magistrati che si occupavano di terrorismo ed eversione. Sparagna aveva coordinato l’inchiesta ‘Scripta Manent’ sugli anarchici delle Fai-Fri. Le due buste contenevano fili elettrici, polvere da sparo e una batteria ed erano in grado di esplodere. L’area interna del Palazzo di Giustizia fu chiusa per permettere agli artificieri di neutralizzare gli ordini in sicurezza.  il dott. Santi CONSOLO e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, considerati simboli della repressione carceraria e responsabili delle vicissitudini carcerarie del detenuto Maurizio ALFIERI, criminale comune politicizzatosi in carcere, che era stato traferito dal carcere di Milano Opera a quello di Napoli Poggioreale. Le indagini, poi, hanno accertato come proprio FIROZPOOR Robert fosse tra i promotori della campagna contro il DAP e a sostegno di ALFIERI, con cui intratteneva numerosi contatti epistolari e ideologici e a cui forniva anche sostegno economico. Inoltre, le indagini svolte hanno evidenziato uno stretto collegamento di FIROZPOOR Robert con l’anarchico di origine nigeriana UMORU Divine, arrestato nell’agosto 2016 a Bologna per possesso di materiale esplosivo e documentazione propedeutica al compimento di attentati. Tale arresto assumeva particolare rilievo in quanto potrebbe rappresentare uno dei moventi dell’attentato esplosivo alla Stazione CC di Bologna Corticella del 27 novembre 2016 (unitamente alla allora recente esecuzione dell’operazione per Scripta Manent – 06 settembre 2016). Infatti, l’attentato alla Stazione Corticella, di sicura matrice anarchica, rappresentava il primo attentato di rilievo dopo l’operazione Scripta Manent. A conferma della prospettiva violenta degli arrestati, in una recente conversazione intercettata, SAVIO Natascia, mentre si trovava a Madrid, commentava negativamente l’inerzia del movimento spagnolo, affermando di voler invece “ mettere le bombe”

Lavoratori in nero nel ristorante giapponese gestito da cinesi

Un fuggi fuggi di camerieri e cuochi quello che è successo, nei giorni scorsi, nel corso di un controllo della Guardia di Finanza di Torino in un ristorante del capoluogo. All’arrivo dei Finanzieri del Gruppo Torino, alcuni lavoratori hanno tentato, inutilmente, di far perdere le loro tracce prima di essere fermati dai militari nei pressi del locale. Erano 4 i Lavoratori “in nero”, impiegati in un ristorante giapponese sito nei pressi di corso Cosenza; tra di essi, anche un trentenne sprovvisto di permesso di soggiorno.  Il personale irregolare, di nazionalità filippina, cinese e pakistana, veniva impiegato in varie mansioni: cameriere, cuoco e lavapiatti ma prestava la sua opera totalmente “in nero” esposto, in tal modo, ad elevati rischi in termini di sicurezza e di garanzie assistenziali. Oltre alle gravi responsabilità dovute all’assunzione “in nero” del personale, sono state riscontrate anche anomalie contabili ed amministrative, ora al vaglio dei militari. L’imprenditore, titolare del ristorante, un quarantenne di origini cinesi, rischia ora sanzioni per circa 10.000 euro oltre alla sospensione dell’attività. L’intervento della Guardia di Finanza ha indotto, infine, il titolare del locale alla regolarizzazione dei dipendenti i quali hanno quindi potuto beneficiare, così come previsto dalla legge, di una regolare assunzione e di un’adeguata copertura assicurativa. Le attività delle Fiamme Gialle, attraverso la prevenzione e la repressione di ogni forma di concorrenza sleale, come quella dell’utilizzo di lavoratori “in nero”, che spesso vengono esposti a elevati rischi in termini di sicurezza e di garanzie assistenziali, vogliono tutelare tutti quegli imprenditori che operano nel pieno rispetto delle regole.

Donne in Liberty a Le Jardin Fleuri

Si svolgerà fino al 30 novembre prossimo, presso Le Jardin Fleuri (via S. Teresina 25, piazza del Municipio) di Romano Canavese, la mostra DONNE IN LIBERTY, un’esposizione di oggetti di vita quotidiana del Primo Novecento il cui soggetto è la donna. Disegni e dipinti, foto e litografie, oggetti decorativi in biscuit, vasi in ceramica e peltro, pagine di riviste di moda e pubblicitarie, alcuni gioielli non preziosi: una ricchezza di testimonianze della raffigurazione della donna, tra sensualità e raffinatezza.
La mostra DONNE IN LIBERTY, propone un percorso unico e alternativo. In uno spazio che non poteva essere più consono – un ristorante all’interno di una villa del primo Novecento completamente restaurata in maniera filologicamente coerente ai dettami dell’Art Nouveau ed arredata con materiali d’epoca originali – sono esposti semplici oggetti decorativi che testimoniano il valore della figura femminile, pervasa da epocali cambiamenti sociali ed estetici: un tuffo totale nell’atmosfera di questo periodo di rottura, spumeggiante e vitale che, pur avendo avuto vita brevissima, si è radicato con forza nell’immaginario collettivo.
 L’esposizione, organizzata dalla Fondazione Arte Nova e curata da Marilina Di Cataldo, è visitabile il sabato pomeriggio e la domenica pomeriggio, dalle 15 alle 19. Negli stessi orari è anche possibile la visita nell’appartamento privato della villa dove il percorso viene integrato e arricchito dall’allestimento permanente, che presenta due camere da letto, un salotto e la sala da pranzo progettata da Eugenio Quarti nel 1902, completando la suggestione della vita nell’epoca liberty.
DONNE IN LIBERTY si inserisce nel percorso che vede il movimento Liberty al centro di un particolare interesse che quest’anno sta animando l’iniziativa culturale torinese e non solo. E’ in corso, infatti, alla Reggia di Venaria “Art Nouveau, Il trionfo della bellezza”, una mostra che attraverso 200 opere e 5 sezioni racconta quelli che furono gli sconvolgimenti nel campo di tutte le arti figurative tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900; fino al 12 maggio la Fondazione Accorsi Ometto di via Po a Torino ha imbandito due tavole con servizi di piatti e posaterie dell’epoca e infine fino al 21 luglio la Galleria Harry Bertoia di Pordenone ospita Femmes 1900, la donna Art Nouveau, con circa 300 gli oggetti che hanno per protagonista la figura femminile. In ogni esposizione la Fondazione Arte Nova è presente con il prestito di splendidi arredi ed oggetti che invitano i visitatori ad immergersi in quell’atmosfera di arte “totale” che ancora oggi affascina e stupisce per la sua eleganza e modernità.
 
 
INFORMAZIONI mostra DONNE IN LIBERTY
 
Sede:  Le Jardin Fleuri, Ristorante, Eventi – V. Santa Teresina 25, p.zza del Municipio – Romano Canavese
Date: Dal 4 maggio al 30 novembre 2019
Orari:  Sabato e domenica dalle 15 alle 19
Ingresso:  Gratuito
Organizzazione: Fondazione Arte Nova con il sostegno della Compagnia di San Paolo attraverso il bando “Luoghi della Cultura 2017”
Curatela: Marilina Di Cataldo
Sito:  www.lejardinfleurigustiliberty.it
 
 

Studenti piemontesi a Monaco, Ulm e Dachau

Cinquanta studentesse e studenti piemontesi, accompagnati da dieci docenti e da uno degli esperti degli Istituti storici della Resistenza del Piemonte parteciperanno dal 30 maggio al 2 giugno al viaggio studio a Monaco di Baviera, Ulm e al lager di Dachau. Il viaggio fa parte delle visite nei luoghi della memoria riservate agli studenti vincitori della 38° edizione del progetto di Storia Contemporanea, promosso dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico regionale.

Monaco, la capitale bavarese dove nacque il nazismo

Monaco, la capitale della Baviera, ospita edifici antichi e numerosi musei. In Marienplatz, la piazza centrale dell’Altstadt (città vecchia), si trovano monumenti come il Neues Rathaus, il municipio in stile neogotico con il Glockenspiel, un carillon le cui statuine rappresentano eventi avvenuti nel XVI secolo. Il Centro di documentazione sul Nazismo di Monaco, inaugurato il 30 aprile 2015 in occasione del 70°anniversario della liberazione della città, si trova al posto della Braunes Haus, già Palais Barlow, una villa ottocentesca comprata dai nazisti nel 1930 per ospitare la nuova sede del partito, nato proprio a Monaco nel 1919 come Partito Tedesco dei Lavoratori e dal 1920 rinominato in Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (NSDAP). La Braunes Haus (la casa “bruna”, dal colore delle divise) venne distrutta dai bombardamenti americani. La Königsplatz, nelle vicinanze del quartiere dei musei, venne usata molte volte per le sfilate del partito hitleriano. Fino al 1945 questo luogo rappresentava il “centro” del partito nazionalsocialista, formatosi in una Monaco tanto amata dal Führer da essere insignita nel 1935 del titolo di “capitale del movimento“. Nel 1938 si svolse a Monaco la Conferenza fra i capi di governo di Regno Unito, Francia, Germania e Italia, nella quale vennero discusse le rivendicazioni della Germania sul territorio cecoslovacco abitato dai Sudati, popolazione di etnia tedesca. Al termine dei lavori venne siglato l’accordo di Monaco, che portò all’annessione di alcune zone della Cecoslovacchia da parte dello stato tedesco e alla promessa di Hitler di non rivendicare altri territori. L’anno seguente scoppiò la seconda guerra mondiale con l’invasione della Polonia.

Dachau e l’inizio del “terrore senza pietà”

Il campo di concentramento di Dachau fu il primo tassello del sistema concentrazionario nazista, aperto il 22 marzo 1933 su iniziativa di Heinrich Himmler, il cui nome è indissolubilmente legato alla “soluzione finale della questione ebraica”. La decisione fu presa appena un mese dopo l’ascesa al potere di Hitler (30 gennaio 1933). Il campo era situato nei pressi della cittadina di Dachau, già residenza estiva di corte, a circa 16 km a nord-ovest di Monaco di Baviera, nel sud della Germania. Visitare il campo e il memoriale equivale a gettare uno sguardo su una delle pagine più drammatiche della storia del Novecento. Dachau servì da modello a tutti i lager nazisti eretti successivamente; fu il luogo dal quale le SS esportarono negli altri lager “lo spirito di Dachau“, il “terrore senza pietà“. Nel campo transitarono circa 200 mila persone e, secondo i dati del Museo di Dachau, 41.500 vi persero la vita. I deportati in arrivo al lager percorrevano una larga strada curata, la Lagerstrasse, al termine della quale era situato il cosiddetto Jourhaus, la “porta dell’inferno“, l’edificio del comando di campo dove campeggiava la scritta “Arbeit macht frei”, “Il lavoro rende liberi“, slogan di straordinario cinismo che, diffuso in molti altri lager, divenne il terribile simbolo della menzogna nazista laddove il lavoro non liberò mai nessuno, diventando, invece, uno strumento di morte.

Ulm, la città della “Rosa Bianca”

Ulm, è la   città del Baden-Württemberg che ha dato i natali ad Albert Enstein e ospita la seconda cattedrale gotica in Germania (dopo quella di Colonia), con il campanile più alto del mondo (161,6 m e 768 gradini). A Ulm, nel novembre del 1933, il regime nazista istituì nel forte Oberer Kuhberg uno dei primi campi di concentramento dove furono detenuti e maltrattati gli oppositori politici e i sacerdoti scomodi al regime. Nel luglio del 1935 i prigionieri vennero trasferiti nel lager di Dachau. Oggi nell’ex campo di concentramento, che fa parte dell’imponente opera di fortificazione della città, avvenuta a metà del 1800, si trova un importante centro di documentazione sul sistema concentrazionario del Terzo Reich. Nella Münsterplatz di Ulm è stato dedicato un memoriale ad Hans e Sophie Scholl, fratello e sorella attivisti antinazisti del gruppo non-violento della Rosa Bianca. La “Rosa Bianca” (in tedesco, Die Weiße Rose) è stato un gruppo di studenti cristiani che si opposero in modo nonviolento al regime della Germania nazista, attivo dal giugno del 1942 al febbraio del ‘43, quando i principali componenti del gruppo vennero arrestati, processati e condannati a morte mediante decapitazione.

Marco Travaglini

Torino: single, più attivi a 60 anni che a 40

Palestre, gianduiotti e Internet
 
Ormai, sempre più persone si rivolgono ad internet per fare acquisti, viaggi ed anche incontrare un altro amore della vita che non si vuole più vivere da soli/e. Se a 50 anni, un tempo, la vita era pressoché finita, adesso, con le nuove aspettative di vita, uomini e donne vogliono ancora investire su se stessi.Le ricerche stimano che oltre 200 mila single fra i 50 e i 70 anni che vivono in città, compresi separati, divorziati e vedovi, o quasi single, candidamente ammettono di essere alla ricerca di un partner e sempre più giovanissimi sono alla ricerca di un over che dia sicurezza e tranquillità, esperienza e tanto altro.Desta stupore , ma nemmeno più di tanto, che nella ricerca di una nuova relazione i cinquantenni e i sessantenni, tra fitness club, corsi di cucina, appuntamenti in pasticceria e Internet, siano molto più attivi e più “social” rispetto ai trentenni o ai quarantenni. Del resto, spiace dirlo, ma gli over 50 hanno meno problemi economici e si lanciano con fervore nella mischia che molto spesso li premia.Nascono, pertanto, numerosi siti di incontri: alcuni vere e proprie fregature, altri molto seri, professionali e sicuri.Il dating online è un sistema moderno per allargare le proprie conoscenze e possibilità di incontro. Infatti, sempre più single si affidano a questo metodo per incontrare nuove persone e fare esperienze diverse. Questo giustifica l’espansione del mercato del dating online e il successo di numerosi siti di incontri.Nonostante i siti di incontri siano generalmente sicuri, non bisogna farsi prendere troppo dall’entusiasmo dimenticando la propria sicurezza personale. Quindi nessun pregiudizio e nessun timore almeno nel 56% dei casi, anche se molti, giustamente, sottolineano “dipende dal sito”. E se vi chiedono subito soldi dopo il primo incontro, diffidate. Oltre a Internet però, secondo lo studio, i singles over 50 torinesi non se ne stanno con le mani in mano e frequentano palestre e attività sportive, spesso all’aperto, corsi di cucina o di ballo, con una particolare attenzione ai balli caraibici e di gruppo.Il primo appuntamento? Per i torinesi in un bar del centro, o nei centri commerciali, una passeggiata, o addirittura una corsetta al Parco del Valentino e per la sera uno dei tanti locali dove ascoltare musica. In ogni caso a sedurre i due ambiti preferiti, dai 50 in su, sono lo sport e la cucina.Ma una coppia su dieci si incontra in libreria. Ma quanti sono coloro che dicono di essere attivi nella ricerca di un nuovo partner? Sono il 62% del totale dei single over 50. Il 23% che confessa apertamente il suo “assolutamente sì”, il 20% dice di pensarci “spesso” e il 19% si limita a dire di pensarci “ogni tanto”. Facendo i conti si parla di un esercito di circa 130 mila persone, il 30% dei quali sono separati e divorziati in cerca di una nuova possibilità, e in qualche caso più isolato (meno del 10%) di vedovi e, soprattutto, vedove. Ma cosa cercano questi “senior single” torinesi nel compagno o nella compagna ideale? Innanzitutto “qualcuno con cui divertirsi e fare delle cose assieme”, poi “dialogo e confronto”, “sicurezza e stabilità”,“qualcuno con cui rifarsi una famiglia” o, più semplicemente, “qualcuno con cui invecchiare in serenità”. www.single50.it,
 

Tommaso Lo Russo

Libera cultura in libero Salone

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Di Pier Franco Quaglieni
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C’è chi vorrebbe imporre un “codice etico “al Salone del libro, una vera e propria camicia di forza alle idee, una ridicola cintura di castità del politicamente corretto. Per noi deve invece valere sempre l’idea del “Libero libro in libero Salone” che ripropone la vecchia idea liberale di Cavour . Pier Luigi Battista ieri sul “Corriere della sera” ha ripreso l’idea che noi per primi abbiamo espresso nei giorni del Salone, dicendo che un codice etico era una corbelleria proposta dal Torino Pride e ripresa incredibilmente dai vertici del Salone . Una cultura che non sia a 360 gradi e’ ben misera cosa ed imporre il morso alle idee e’ cosa che offende la libera cultura e la umilia. Per altri versi ,almeno in un regime democratico dovrebbe essere impossibile censurare preventivamente le idee. L’etica non c’entra nulla con la cultura , dicevamo nei giorni del Salone e ripetiamo adesso. Si leggano qualche paginetta di Benedetto Croce  i signori che vogliono il codice etico al Salone come  una sorta  di guinzaglio. L’antifascismo e’ libertà, non può essere repressione. Non obbligateci a pensare anche noi  che tutti i democratici sono antifascisti, ma che non tutti gli antifascisti sono democratici. Era una frase di Bettino Craxi. Noi preferiamo pensare alla parafrasi del “ Libera chiesa in libero Stato di Cavour“, ma non obbligateci a sfoderare Longanesi e Flaiano per ridicolizzare chi pensa alla democrazia come ad un regime. Sono cose vecchie di decine d’anni che pensavamo superate in una democrazia matura. Il combattente per la libertà Fusi diceva che si doveva sempre far parlare tutti. La sua lezione resta più valida che mai oggi. Il notaio Biino ,presidente del Circolo dei lettori ,se non vuole leggersi il  Voltaire  del “Trattato sulla tolleranza “ ,si vada a rileggere “Fiori rossi al Martinetto “. Così la pensava il laico e non violento Marco Pannella che ,a tre anni dalla sua morte  ,si rivolta nella tomba pensando alle farneticazioni torinesi.
 

scrivere a quaglieni@gmail.com

Il 13° campionato del cappuccino

L’arte del buongiorno in una tazza. Torna la sfida studentesca, unica in Italia, organizzata da ENGIM Piemonte e salutata dall’artista Arturo Brachetti e dal calciatore Emiliano Moretti

Per il tredicesimo anno di fila, torna l’evento organizzato da ENGIM Piemonte ed esclusivamente rivolto agli studenti di istituti alberghieri e centri di formazione professionale ad indirizzo ristorativo: è il Campionato del Cappuccino 2019 in programma martedì 21 maggio al teatro Le Musichall.

Per questa edizione, sempre totalmente gratuita per studenti e scuole partecipanti, sono attesi un centinaio di ragazzi, provenienti da una ventina di istituti superiori e centri di formazione professionale del Nord Italia, che dalle ore 9,30 fino al pomeriggio, si sfideranno davanti a un’attenta giuria di esperti che valuterà i cappuccini realizzati tenendo conto di diversi fattori: l’attitudine, il tempo, la temperatura, la consistenza, il disegno, la pulizia della macchina e la qualità del servizio.

Il titolo di questa edizione, L’arte del buongiorno in una tazza, sottolinea che, sul palcoscenico de Le Musichall, i ragazzi coinvolti nella competizione, da un lato sperimenteranno le loro capacità professionali nel settore della caffetteria, dall’altro manifesteranno il loro valore attraverso la capacità di essere artisti nella loro piccola realizzazione personale. La manifestazione, che ruota attorno alla realizzazione del miglior cappuccino, vuole essere un’occasione per trasmettere ai ragazzi il valore del lavoro non solo come strumento per il sostentamento economico, ma anche come mezzo per affermare il proprio talento, la propria personalità e dignità all’interno della società.

A salutare i concorrenti sarà Arturo Brachetti, direttore artistico de Le Musichall, teatro che anche quest’anno accoglie i ragazzi in gara. Il celebre artista, dopo la divertente esperienza della scorsa edizione, ritorna al Campionato per parlare ai ragazzi di impegno e passione, per porre l’accento sulla loro creatività e capacità di essere artisti, oggi al Campionato del Cappuccino, un domani nei migliori bar e ristoranti della città. Anche quest’anno, una presenza di sicuro incoraggiamento!

Nell’edizione 2019 farà il suo intervento anche Emiliano Morettidifensore del TORINO F.C, che già si dedica a momenti di formazione anche per i giovani allievi di GERLA Academyl’academy aziendale del noto marchio Gerla 1927, nato in collaborazione con ENGIM Piemonte – Artigianelli Torino.

La competizione

Possono partecipare al concorso tutti gli allievi e le allieve, nati tra il 2000 e il 2004, regolarmente iscritti ad una scuola superiore o ad una agenzia formativa di indirizzo alberghiero con sede nel territorio nazionale e che rilasci un titolo scolastico a livello nazionale o regionale. I concorrenti sono divisi nelle categorie junior e senior.

Il programma della giornata è così articolato:

  9.30  Accoglienza e registrazioni

10.00   Presentazione evento

10.30   Fasi eliminatorie Categoria junior

11.30   Fasi eliminatorie Categoria senior

14.30   Sessione speciale Categoria Ex-allievi

16.30   Premiazioni

La valutazione viene effettuata da due differenti giurie sulla base di alcuni parametri oggettivi:

• giuria “tecnica” – composta da “esperti”, a vario titolo, del settore sala/bar-, che si occupa di rilevare i dati più importanti dal punto di vista professionale: pulizia macchina, corretta pressatura e flussatura;

• giuria “cliente” – composta da rappresentanti delle principali istituzioni del territorio o da invitati “non esperti” -, che dà un giudizio estetico al cappuccino e di presentazione e decoro del concorrente;

• dati oggettivi: tempo e temperatura rilevata dai giudici delle due giurie.

Nella giuria saranno presenti quest’anno Flavio Scanu (primo barman Hotel Principi di Piemonte), Beppe Loi (primo barman Grand Hotel Sitea), Cristiano Ruggiero (Caffè Mulassano), Antonio Manarello (Gerla), Andrea Antonelli e Mariano Semino, pluricampioni italiani professionisti di Latte Art.

Grazie al sostegno degli sponsor, anche quest’anno verranno elargire 6 borse di studio ai primi tre studenti classificati delle categorie Senior e Junior, oltre ai premi offerti a tutti i concorrenti, nonché opportunità di stage.

L’evento ha il sostegno dei seguenti sponsor: Lavazza, Canavese Zucchero, Desa, Gerla, Ipa, Madison Mark, Wega, Giunti TVP Editori e Ilsa. Sostengono l’evento anche: M**Bun, Molecola, Quattrer, Dolce Torino, Pulycaff, Acqua San Bernardo, Pescaja, 9BAR, Gruppo SPES, Etiko, La Farmacia del Cambio.

Tra i media partner dell’evento, Topix e Sicurezza e Lavoro, la rivista che per il sesto anno consecutivo conferirà il premio ad un ex allievo che lavora stabilmente nel settore: nel 2018 furono premiati Cristhian Herrera, ex allievo Engim e ora stimato professionista, e Roberto Longo che vive e lavora nel ristorante coreano Jungsik (2 stelle Michelin) di New York. Questo premio speciale sottolinea l’importanza di un evento come questo per le opportunità lavorative che offre ai giovani partecipanti.

Il Campionato in sintesi

Il Campionato del Cappuccino è un campionato studentesco organizzato da ENGIM Piemonte per le agenzie formative e gli istituti IPSARR d’Italia.

In questi anni la tazza del Campionato del Cappuccino ha percorso molti banconi, coinvolgendo oltre 1500 studenti in un crescendo di partecipazione e notorietà: dalle prime prove nel bar laboratorio ENGIM del Collegio Artigianelli (fino alla 4° edizione) alle esperienze ricche di soddisfazione da EATALY Lingotto (5° edizione), alla Mole Antonelliana (la 6°), presso il Salone del Libro di Torino (l’8° edizione) e al Teatro Regio (la 7° e la 9°), al bistrot Etiko (la 10°) e al Polo del ‘900 (11°edizione); fino ad arrivare alla 12° edizione disputata al teatro Le Musichall, location scelta anche per quest’anno.

Il Campionato del Cappuccino è a basso impatto ambientale perché osserva le direttive dettate dal sistema ECOSCHOOLS di cui ENGIM Artigianelli è rappresentante.

ENGIM Piemonte lavora nell’ottica di incrementare la partecipazione di scuole e agenzie formative a momenti motivanti come questo perché fermamente convinta che rappresentino uno stimolo nuovo per ragazzi e ragazze che frequentano i corsi relativi al settore: un’occasione per migliorarsi, misurarsi e per proporsi al meglio nel mondo del lavoro, incontrando i gestori dei migliori caffè storici e gli sponsor del mondo che ruota attorno alla caffetteria. Non meno importante è il valore che un evento esclusivamente dedicato ai ragazzi può avere per far crescere la loro autostima: gli stimoli dell’evento possono costituire un riferimento di valore, stile e professionalità, oltre che un incoraggiamento all’impegno e alla costanza per rafforzare le proprie potenzialità.