I cani erano rinchiusi in una piccola gabbia, altri erano legati con una catena a un termosifone, mentre alcuni cuccioli erano liberi in giro per l’appartamento, in zona barriera di Milano. Erano sette cani trovati dalla polizia del locale commissariato in condizioni di abbandono e di sofferenza. La donna è un’italiana di 24 anni, ed è stata denunciata per maltrattamento e abbandono di animali. Ha confessato di avere la passione per i cani e di guadagnare dalla loro compravendita.
Quando l’uomo si connette all’universo
Al teatro Astra sabato 2 e domenica 3 dicembre Lucilla Giagnoni porta in scena “Furiosa-mente”
“Furiosa-mente” è il titolo del nuovo spettacolo che Lucilla Giagnoni porta in scena il 1 e 2 dicembre prossimi al teatro Astra di Torino. Un ritorno molto atteso con una piece che concentra la sua attenzione sullo strumento più potente ed efficace che l’uomo abbia a disposizione, la mente, che ci mette in connessione con noi stessi e con il mondo circostante. “C’è un tempo per nascere e un tempo per morire; c’è un tempo per distruggere e un tempo per costruire. Ci sono tempi di crisi, momenti grigi della storia. E il nostro tempo? Forse – afferma Lucilla Giagnoni – è uno dei più straordinari che all’umanità sia dato da vivere: la mondializzazione. Cadute le grandi ideologie di riferimento noi non siamo affitto generazioni di passaggio”, di quelle che traghettano da un grande momento storico ad un altro, ma stiamo vivendo uno degli eventi più incredibili che siano mai accaduti sulla Terra, un’onda di grandi sogni dell’umanità, da sempre, scoprire ed essere in contatto con tutto il mondo, creare una grande rete di connessioni e di conoscenze”. È necessario possedere strumenti adatti a leggere questa complessità e, tra questi, quello più efficace che esista è la mente umana, che può metterci in connessione prima di tutto con noi stessi, poi con gli altri e con la natura. Questo richiede una umanità straordinaria, capace di accrescere la propria coscienza e la propria condapevolezza. Esiste un tempo per capire e un tempo per prendere consapevolezza e coscienza e scegliere, anche se scegliere – ne è consapevole Lucilla Giagnoni – significa combattere una battaglia, che rappresenta la condizione dinamica della nostra stessa esistenza. La storia umana è piena di guerrieri come Antigone, Orlando, nell’ Orlando Furioso e gli eroi dell’Iliade. Nel libro più amato da Gandhi, il Baghvadgita, prima della battaglia il dio Krishna mostra al guerriero Arjuna come siano regolati il Cosmo e la sua mente.
Mara Martellotta
Sabato ore 21, Domenica ore 18
Teatro Astra via Rosolino Pilo 6. Tel : 0115634352
Una ventiquattrenne di Torino porta un “souvenir particolare” dalla vacanza. Rischia fino a 4 anni di carcere.
Una ragazza torinese di 24 anni, è stata fermata poche ore fa all’aeroporto di Caselle con in valigia 80 grammi di foglie di coca provenienti dal Cile. Come riportato dalla cronaca torinese di Repubblica, la ragazza sarebbe stata fermata dagli uomini della Guardia di Finanza di Caselle mentre faceva ritorno da una vacanza trascorsa a Santiago del Cile. La giovane -dopo la scoperta da parte degli agenti dei due sacchetti di plastica contenenti le foglie di coca- si sarebbe giustificata affermando che il contenuto trovato in valigia rappresentava semplicemente un “souvenir” della vacanza appena trascorsa. La ventiquattrenne è stata denunciata per spaccio di sostanze stupefacenti e ora rischia fino a quattro anni di carcere.
Revisori e Comune ai ferri corti


Ne parliamo con l’avvocato Erasmo Geusa* del Foro di Torino
IL FATTO. Il conducente del veicolo della ditta alfa (dipendente della ditta appaltatrice del contratto di trasporto), a fine corsa e nello stabilimento della committente beta, effettuando “una manovra impropria”, non inerente allo scarico della merce da lui trasportata, cadeva in una vasca che risultava allagata da acque calde per la lavorazione dei tessuti animali adiposi, a temperatura di circa 70 gradi, provocandosi ustioni su circa il 40% della superfice corporea, ustioni di terzo grado, che gli provocavano la morte per shock settico e sindrome da fibrillazione.
IL DIRITTO. Ci si chiede quale sia la responsabilità della società alfa, della società beta e come esse vengano regolate secondo la normativa vigente. La materia è regolata dal D.Lgs n. 81/2008 e dagli artt.113 e 589 cp.: segnatamente, nella vicenda in oggetto, per l’accusa trattasi di cooperazione colposa nella causazione dell’evento mortale, tra la ditta alfa e la ditta beta, in persona dei vertici apicali che le rappresentano. Come viene qualificata la condotta colposa? La colpa è qualificata da tre accezioni differenti: imprudenza, imperizia, negligenza. (art.43 cp: … è colposo, o contro l’intenzione, quando l’evento, anche se preveduto, non è voluto dall’agente e si verifica a causa di negligenza o imprudenza o imperizia, ovvero per inosservanza di leggi , regolamenti, ordini o discipline). La colpa, in questa materia, in generale, e nel caso in oggetto in particolare, viene evidenziata quindi rispetto alle buone regole previste in materia di prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro, in materia di formazione dei dipendenti che, a vario titolo, devono svolgere le proprie mansioni nei suddetti luoghi e in materia di cooperazione di informazioni e buone prassi applicative tra i rapporti che, a vario titolo, intercorrono nei contratti di appalto, tra il committente e l’appaltatore. In materia usa chiamarsi la norma giuridica a cui fare riferimento per andare esenti da colpa, la “norma di copertura”.
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La condotta negligente, perché non adeguata alla “norma di copertura”, dovrà essere, però, in un rapporto di “causa effetto” con l’evento mortale: in altre parole, l’interprete dovrà sempre chiedersi se ed in qual misura quell’omissione di strumenti di tutela giust-lavoristica sia stata rilevante, anche solo parzialmente, per la causazione dell’evento. In tema di causalità colposa, un esempio scolastico, ma assai chiarificatore, può essere quello del dipendente ferito (per violazioni delle norme antinfortunistiche), anche solo in modo lieve, che subisce un incidente mortale, mentre vien trasportato in ambulanza in ospedale. Un conto è la responsabilità per le lesioni guaribili subite per quell’omesso controllo del datore di lavoro, un altro conto, invece, se a seguito del sinistro stradale gli aggravamenti siano tali da condurlo alla morte. Nel caso di specie, ripeto scolastico, si capisce il senso “del nesso di causa” nella sua applicazione pratica: il datore di lavoro dovrà, semmai rispondere, di lesioni colpose, ma non certo di omicidio colposo, per effetto di una causa sopravvenuta a lui non riconducibile. Fin qui tutto chiaro, se non addirittura banale. Torniamo però al nostro caso di specie. Dalle indagini condotte sul luogo del sinistro risultava che il conducente dell’automezzo si fosse infortunato cadendo accidentalmente in una vasca di alimentazione dell’impianto con liquidi ustionanti (che come vedremo, però, lì non avrebbero dovuto trovarsi), compiendo una manovra per nulla attinente con le sue mansioni di conducente di autoarticolati, anche perché nelle sue mansioni non era affatto prevista quella dello scarico della merce. Insomma: cosa ci faceva il dipendente della ditta di autotrasporti alfa nella vasca dello stabilimento della ditta beta? Attenzione: pare che stesse recuperando una scopa per pulire il suo automezzo (!)
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Il caso scolastico quindi, se riportato alla nostra vicenda, diventa <meno banale>, in quanto ci si deve chiedere in quale misura la condotta anomala del dipendente abbia influito nella causazione del sinistro, ma soprattutto se ed in quale misura anche i datori di lavoro siano in concorso di colpa. L’ipotesi accusatoria ha esteso anche ai datori di lavoro la responsabilità per colpa, per le seguenti ragioni. La più grave in capo al vertice apicale dell’azienda del luogo in cui è avvenuto il sinistro, ove si sono evidenziate diverse omissioni strutturali, a livello tecnico e per omessa manutenzione dell’impianto, che -se a norma- non avrebbe dovuto avere i reflui di scolo ustionanti nella vasca di alimentazione impianto, cioè non avrebbe dovuto avere acque di scolo, anche per cause anomale e non previste. Oltre a ciò venivano contestate gravi omissioni nella segnaletica e nei sistemi di protezione da ingerenze esterne di qualsivoglia natura. Ed infine la mancata formazione al personale dipendente ed addetto ad interagire con il personale esterno dei fornitori, nonché la mancata informazione alle ditte fornitrici dei rischi specifici inerenti l’attività praticata in azienda. Quanto poi alla ditta beta, cioè il fornitore del contratto di trasporto, datore di lavoro dell’infortunato, venivano ravvisate omissioni rilevanti, sia in senso di scambio di informazioni e cooperazione sui rischi inerenti l’attività svolta dall’impresa committente, sia sulla formazione diretta dei suoi dipendenti che, ovviamente, oltre a dovere conoscere le norme a tutela di un corretto comportamento per le proprie mansioni dirette, avrebbero dovuto conoscere quali accorgimenti rispettare nelle mansioni inerenti il contatto con ambienti di lavoro diversi dai propri, ma comunque collegati per la cooperazione professionale.
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Nel caso di specie, essendo l’RSPP interno privo di delega con potere effettivo di spesa, l’ipotesi d’accusa ricadeva tutta in capo al datore di lavoro, a nulla servendo appunto la delega di funzioni. Il difetto di spesa è sempre colpa, la delega funzionale senza potere di spesa non libera di responsabilità penale il datore di lavoro. Il principio ispiratore della materia è questo: il datore di lavoro virtuoso deve prevenire l’evento infortunistico secondo le regole d’esperienza e la buona prassi, secondo la “norma di copertura” appunto. Non rileva affatto che il dipendente o non abbia avuto un comportamento anomalo o eccezionale: il datore di lavoro virtuoso deve tenere lo stato dei luoghi e degli strumenti della sua azienda adeguati alle norme di prevenzione, apparentemente inutili o costosi, ma necessari se finalizzati alla tutela dei rischi tutti, previsti e prevedibili. I principi esposti in questo caso concreto quindi non sono principi scolastici: il difetto di spesa (voluto dall’imprenditore) per prevenzione dei rischi in termini di formazione ed informazione è sempre sanzionato, così come lo è quello inerente l’ammodernamento e l’adeguamento degli strumenti aziendali. Anche quando la condotta del soggetto infortunato sembrerebbe rivestire una connotazione anomala ed imprevista: per la normativa vigente il rischio prevedibile va previsto ed evitato, così come la condotta imprevista, ma non imprevedibile.
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Avv. Erasmo Geusa
Torino, Via Cibrario 28 bis tel. 011484604, mail studiolegalegeusa@libero.it
Anni 50, Cassazionista. Avvocato penalista specializzato in penale dell’economia, della sicurezza e ambiente, reati commerciali, reati fiscali e tributari, reati della pubblica amministrazione, reati bancari, reati fallimentari, responsabilità medica, responsabilità penale da infortunistica stradale e responsabilità degli enti.
E’ un software da oggi a rendere possibile la prenotazione di un appuntamento, tramite uno dei Caf convenzionati con la Città di Torino, per la domanda di reddito d’inclusione. L’assessorato comunale alle Politiche sociali ha predisposto un programma informatico che permetterà ai Caf di raccogliere i dati, compilare e ricevere le richieste degli interessati. La data e l’ordine di presentazione delle domande non determinano la priorità nell’assegnazione del sostegno, che sarà verificata in base alle priorità effettive. L’ assessora al Welfare Sonia Schellino ringrazia i Centri di Assistenza Fiscale “per l’attenzione e la disponibilità dimostrate a collaborare nel trovare, senza uno strumento omogeneo su scala nazionale, una soluzione locale a un problema che avrebbe potuto creare disguidi e apprensione nelle persone che possono fare richiesta e beneficiare delle misure di sostegno e di inclusione previste dal Rei”.
Autista di bus è malato: licenziato

Concerto per Casalegno 40 anni dopo
Sabato 2 dicembre alle ore 16 all’Auditorium “Vivaldi” della Biblioteca Nazionale Universitaria (Piazza Carlo Alberto, 3), il violinista Massimo COCO ed il pianista Andrea IVALDI, in occasione del 40° anniversario della morte, terranno un “CONCERTO IN MEMORIA DI CARLO CASALEGNO”, promosso dal Centro Pannunzio. Ecco il programma:
– Tomaso VITALI:
Ciaccona in sol minore
Ludwig Van BEETHOVEN:
Sonata in do minore Op.30 n.2
Allegro con brio-Adagio cantabile-Scherzo (Allegro)-Finale (Allegro)
——-intervallo——–
Wolfgang Amadeus MOZART:
Sonata in mi minore K304
Allegro-Tempo di Minuetto
– Gabriel FAURÉ:
Sonata in La maggiore Op.13
Allegro molto-Andante-Allegro vivo-Allegro quasi presto
– Nell’intervallo Pier Franco QUAGLIENI ricorderà Carlo Casalegno. Porterà il saluto del Consiglio Regionale il Vicepresidente Nino BOETI. Introdurrà il Gen. Franco CRAVAREZZA, Presidente ABNUT.
I Soci del “Pannunzio” sono invitati ad intervenire. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.
Il violinista Massimo Coco e’ il figlio del Procuratore Generale di Genova Francesco Coco ucciso dalle Brigate rosse nel 1976. Il concerto si tiene per onorare il nostro Consocio Carlo Casalegno ammazzato selvaggiamente quarant’anni fa sotto casa in corso Re Umberto.
Erica Sunshine Lee live



Panettoni sotto la Mole
Conto alla rovescia per l’appuntamento più atteso da chi apprezza le dolci bontà natalizie dei pasticceri artigiani di tutta Italia: è la sesta edizione di “Una Mole di Panettoni”, che torna puntuale a Torino, sabato 2 e domenica 3 dicembre prossimi, all’Hotel Principi di Piemonte, con ingresso libero dalle 11 alle 20 entrambi i giorni. Non si tratta di una semplice vetrina di lievitati in vendita a prezzo speciale, ma di un’articolata due giorni che comprende gli incontri con i pasticceri (sempre a ingresso libero) con le degustazioni guidate da Alessandro Felis, abbinate a vini e altre specialità della tradizione dolciaria delle varie regioni. Un percorso che vuole valorizzare l’arte della pasticceria e celebrare la riscossa del panettone, il dolce che più di tutti sta conquistando l’estero. Gli ultimi dati a disposizione riportano infatti un incremento nelle esportazioni del panettone artigianale, che ammontano a oltre 60 milioni di Euro lo scorso anno e con un trend in crescita quasi a due cifre. Ad apprezzare maggiormente il panettone, alto alla milanese, o basso alla torinese o anche creativo, è la Francia, seguita dalla Germania e dal Regno Unito, ma si affacciano pure Paesi nuovi in questo settore, come l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, il Kazakistan, la Cina. Ad attirare non è soltanto la bontà del prodotto Made in Italy, ma la tradizione e il territorio che ogni creazione artigianale porta con sé. Un pezzo d’Italia che a Una Mole di Panettoni è possibile scoprire da vicino, presenti i maestri pasticceri.L’evento torinese richiama realtà di grande pregio da tutta Italia, dalle Alpi alla Sicilia (di seguito l’elenco degli espositori), proponendo ricette tradizionali e altrettante novità che saranno presentate in anteprima nel capoluogo piemontese, in quello che è ormai il più affermato appuntamento del Nord Ovest dedicato al dolce natalizio. E in più c’è il concorso che premierà il migliore panettone nelle versioni tradizionale, creativo e salato. Come sempre nelle manifestazioni curate da Dettagli Eventi, non mancherà la beneficenza, con la Onlus #tuttegiuperterra, a cui saranno destinati i fondi raccolti dalla lotteria di Una Mole di Panettoni. Le risorse sono destinate alla ricerca medico-scientifica nell’ambito delle malattie genetiche. Al Principi di Piemonte sarà presente la presidente della Onlus, Francesca Martinengo, in occasione dell’estrazione finale domenica sera. Media partner di Una Mole di Panettoni è Radio GRP.
UNA MOLE DI .. INCONTRI
Programma
SABATO 2/12/2017
Ore 12.00 – 13.00 L’APERITIVO A TORINO? CON IL PANETTONE!
Il rito della capitale sabauda incontra le sorprendenti variazioni salate sul tema del dolce natalizio e si accompagna al vermouth Riserva Carlo Alberto (Vidracco – To). Con le pasticcerie Arleo (Genova), Attilio Servi (Pomezia – Rm) e la panetteria Paolo e Nadia (Castellamonte – To).
Ore 13.30 – 14.30 DA TORINO ALLA PROVINCIA GRANDA.
Il panettone parla piemontese e si declina in diverse tipologie. Con Luciano Stillitano del Caffè Platti (Torino), il panificio Comino (Morozzo – Cn) e la pasticceria Lerda (Villafalletto – Cn).
Ore 15.00 – 16.00 DAL PANETTONE AL SEMIFREDDO.
Claudia Fraschini, chef, titolare di Cookin’ Factory (Torino) svela alcuni segreti per trasformare il dolce lievitato in godurioso dessert da preparare in casa e soprattutto, alla portata di tutti.
Ore 16.30 – 17.30 QUANDO IL PANETTONE VIEN DALLA CAMPANIA.
Varianti e contaminazioni, l’impasto del lievitato nato tra le nebbie padane si arricchisce dei frutti del sole. Partecipano la pasticceria De Vivo (Pompei – Na) e Pepe (Sant’Egidio del Monte Albino – Sa) i panifici Ascolese (San Valentino Toiro – Sa) e Pane 2000 (Salerno).
Ore 18.00 – 19.00 NON SOLO PANETTONE.
A Natale, la dolcezza domina a tavola, anche sotto forma di dessert gelato, miele e nocciolini di Chivasso abbinati all’Erbaluce di Caluso passito. Con la gelateria Alberto Marchetti (Torino), la pasticceria Il Dolce Canavese (Chivasso – To), l’apicoltura Mario Bianco e la cantina Gnavi Carlo (Caluso – To). Un incontro all’insegna dei Maestri del Gusto.
DOMENICA 3/12/2017
Ore 12.00 – 13.00 GHIOTTE DECLINAZIONI DALLA PENISOLA.
Con le pasticcerie Rigacci (Cerbaia in Val di Pesa – Fi), Calciano (Tricarico – Mt), i panifici D’Angelo (Palermo) e Pagnani (Arcevia – An).
Ore 13.30 – 14.30 DOLCI NATALIZI DAL TRIVENETO.
Panettone ma, ovviamente, anche Pandoro e Gubana, la tavolozza delle feste del Nord Est è al completo. Con le pasticcerie Beltrame e Dall’Omo (Verona), Vianello (Venezia) e il panificio Il Forno (Tarcento – Ud).
Ore 15.00 – 16.00 IL PANETTONE DEI MAESTRI DEL GUSTO.
I classici piemontesi proposti dai Maestri del Gusto torinesi Giovanni Dell’Agnese, Giovanni Scalenghe, Luca Scarcella e Alessandro Spoto.
Ore 17.00 – 18.00 IL PANETTONE DELLE FESTE FATTO A CASA.
Come realizzare un dolce originale, farcito e ricoperto di glassa e la frutta brinata per decorarlo. Lezione di cucina a cura di Giada Bosco e Mary Mannara del Melograno (Torino).
Ore 18.00 – 18.30 PREMIAZIONE DEI VINCITORI DEL CONCORSO “UNA MOLE DI PANETTONI” 2017.
Verranno proclamati i primi tre delle quattro categorie in gara: tradizionale (milanese e piemontese), creativo e salato.
Ore 19.00 – 19.30 “TUTTEGIUPERTERRA”. IL PANETTONE CHE FA BENE.
Estrazione dei biglietti della lotteria indetta a favore della ONLUS torinese. Tanti premi golosi.
Presso il SALONE DELLE FESTE al secondo piano.
ELENCO PASTICCERIE PRESENTI A UNA MOLE DI PANETTONI 2017
1. DE VIVO – Campania
2. SAL DE RISO – Campania
3. ASCOLESE – Campania
4. CALCIANO – Basilicata
5. FIASCONARO – Sicilia
6. DALL’OMO – Veneto
7. LERDA – Piemonte
8. PANIFICIO 2000 – Puglia
9. D’ANGELO – Sicilia
10. ARTIGIANA – Piemonte
11. MEMMOLO – Campania
12. GABBIANO – Campania
13. DI BIASE – Campania
14. DOLCIARTE – Campania
15. RIGACCI – Toscana
16. PAOLO E NADIA – Piemonte
17. OPERA – Toscana
18. ARLEO – Liguria
19. CAPPIELLO – Campania
20. PAGNANI – Marche
21. QUAGLIOTTI – Emilia Romagna
22. PROFUMO DI LIEVITO – Lombardia
23. BELTRAME – Veneto
24. IL FORNO DEI VIGANO’ – Lombardia
25. PEPE MASTRO DOLCIERE – Campania
26. MIMOSA – Marche
27. SARTORI – Lombardia
28. LA GIOIA – Puglia
29. PASTICCERIA RIZZO – Friuli Venezia Giulia
30. COMINO – Piemonte
31. MIMMO MANDARADONI – Calabria
32. VIANELLO – Veneto
33. SERVI – Lazio
34. PANE 2000 – Campania
35. PLATTI – Piemonte
36. FIORENTINA – Toscana
MAESTRI DEL GUSTO (tutti della provincia di Torino)
37. AMICI MIEI
38. DELL’AGNESE
39. FABARO
40. VOGLIA DI PANE
41. IL FORNO DELL’ANGOLO
42. SCALENGHE
43. IL DOLCE CANAVESE
44. RISERVA CARLO ALBERTO VERMOUTH
45. MARIO BIANCO
46. CASA MARCHETTI
47. MAINERO
48. MAISON DELLA NOCCIOLA
49. VEGLIO MICHELINO
CON IL PATROCINIO DI: CITTA’ DI TORINO, CAMERA DI COMMERCIO DI TORINO, ASCOM CONFCOMMERCIO, TURISMO TORINO E PROVINCIA
SPONSOR
REALE MUTUA, MOLINO DALLA GIOVANNA, UNIVERSO BIANCO, VOLKSWAGEN TORINO, ATIVA, GIUSO, ARTECARTA, GOELDLIN.