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redazione il torinese

Ferrovie, aumenta l’impegno economico della Regione

La seduta straordinaria sulla manutenzione della rete ferroviaria svoltasi il 9 gennaio in Consiglio regionale ha consentito all’assessore ai Trasporti Francesco Balocco di chiarire che negli ultimi anni l’impegno economico della Regione sul fronte del trasporto con il treno è andato in crescendo, nonostante le difficoltà del bilancio e il taglio di 14 milioni da parte dello Stato nel 2017. L’assessore ha poi fatto il punto sugli investimenti previsti: sul materiale rotabile 65 milioni dallo Stato, 42 dalla Regione e 42 da Trenitalia; per la manutenzione ordinaria e straordinaria della rete RFI, a fronte dei 150 milioni spesi nel 2017, ha annunciato un piano da 600 milioni dal 2018 al 2021. E infine, i 6 miliardi previsti per investimenti sulle infrastrutture, senza contare le risorse per l’alta velocità. Infine, ha rilevato che negli ultimi quattro anni la puntualità è aumentata di cinque punti, passando dall’84% all’89% sebbene il 2017 abbia solo mantenuto e non migliorato i risultati raggiunti l’anno prima, che durante lo scorso dicembre ci sono stati dei disservizi che hanno creato problemi significativi per guasti sulla rete causati dal freddo, che nel 2017 RFI ha effettuato 100 assunzioni di personale addetto alla manutenzione, che sta concludendo ora la formazione e sarà presto operativo. In conclusione, l’assessore ha evidenziato che ci sono le premesse perché il sistema ferroviario piemontese possa migliorare in modo significativo e che la Regione si muoverà con forza nei confronti di RFI, con la consapevolezza che i rapporti sono regolati da contratti in qualche modo vincolanti.

 

(foto: il Torinese)

Sfizioso subric di patate

subric

Un gustoso finger food o street food vegetariano e saporito

 

Una ricetta d’antan della cucina tradizionale contadina ma, allo stesso tempo moderna, un gustoso finger food o street food vegetariano e saporito. Ogni regione ha la sua variante, in Piemonte queste semplici crocchette di patate si chiamano “Subric”; servitele come antipasto, come contorno sfizioso o nel tipico fritto misto. Sono semplici , economiche e di rapida preparazione.

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Ingredienti per 4 persone:

 

6 patate

2 uova intere

2 cucchiai di parmigiano grattugiato

1 limone

sale, pepe q.b.

pangrattato

olio per frittura

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Cuocere le patate a vapore, pelarle a caldo e passarle al passaverdure. Lasciar raffreddare, unire il parmigiano, il sale, il pepe, due tuorli e la buccia del limone  grattugiata, mescolare bene e con l’aiuto di un cucchiaio formare dei cilindretti che passerete prima negli albumi leggermente sbattuti e poi nel pangrattato. Friggere in olio bollente e servire calde.

 

Paperita Patty

Autonomia modello Piemonte, ecco le richieste di Chiamparino

Un’autonomia “modello Piemonte” che vede in  sanità,  beni paesaggistici e culturali,  politiche attive del lavoro, istruzione e formazione, montagna, finanza pubblica, ambiente, e internazionalizzazione del sistema industriale le materie sulle quali la Regione vuole  avviare con il Governo la definizione dei “maggiori spazi di autonomia consentiti dall’articolo 116 della Costituzione ed utili per lo sviluppo sociale ed economico del territorio”

Oggi, giovedì 11 gennaio, quando il presidente Sergio Chiamparino e il vicepresidente Aldo Reschigna  incontreranno il viceministro agli Affari regionali insieme con la Regione Liguria, con l’obiettivo di essere, all’avvio delle nuova legislatura nazionale, allo stesso tavolo con l’Emilia Romagna e la Lombardia, che su questi temi sono partite da poco tempo.

Chiamparino illustrando una delibera approvata poco prima dalla Giunta regionale, ha precisato che “si punta ad un regionalismo virtuoso che non intende ottenere più potere e più soldi bensì dare maggiore efficacia alle politiche della Regione, anche nella convinzione che se Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e Lombardia si muoveranno insieme potrebbe finalmente prendere forma l’idea della Macroregione funzionale del nord-ovest”. Riprendendo alcune considerazioni svolte durante la conferenza stampa di fine anno, il presidente ha sostenuto che si è assunta questa iniziativa quando si è avuta la certezza di avere i conti a posto, in modo da essere sufficientemente forti da poter sostenere un eventuale maggiore carico finanziario.

 

Nel dettaglio, la Regione Piemonte chiede:
* di eliminare i vincoli di destinazione sulle risorse del Fondo sanitario nazionale, valorizzare il suo ruolo riguardante la programmazione dell’offerta formativa dei professionisti sanitari, dimettere il patrimonio edilizio obsoleto e non più utilizzabile per nuovi investimenti sanitari;
* di promuovere forme di previdenza integrativa limitatamente agli interventi relativi alle non autosufficienze, ruolo particolarmente importante in un territorio che ha una composizione demografica nella quale rilevante è il peso della popolazione con più di 65 anni;
* di mettere a frutto la quasi decennale esperienza maturata in ordine alla flessibilizzazione dei vincoli di finanza pubblica degli enti locali nell’ambito del cosiddetto Patto regionale, al fine di promuovere a agevolare gli investimenti;
* di ricondurre ad unità il sistema delle politiche attive del lavoro, per consentire la flessibilizzazione degli interventi e renderli adeguati e funzionali alla durata dei diversi strumenti di sostegno al reddito e la loro piena integrazione con il sistema della formazione e dell’istruzione per i giovani e gli adulti;
* di ottenere le risorse necessarie per garantire ai giovani di scegliere se assolvere il diritto-dovere all’istruzione e formazione nel “sistema di istruzione” o nel “sistema di istruzione e formazione professionale” e garantire una risposta formativa qualificata, rispondente e coerente con le specificità dei sistemi produttivi territoriali, tale da permettere l’incremento dell’occupazione, ridurre il tasso di dispersione scolastica, innalzare la percentuale dei giovani che hanno una istruzione di livello secondario e terziario;
* di avere le funzioni di competenza statale in materia di edilizia scolastica, diritto allo studio, ristorazione collettiva nelle scuole, disciplina dell’assegnazione dei contributi alle istituzioni scolastiche paritarie, degli organi collegiali territoriali della scuola e dell’educazione degli adulti;
* di conseguire le risorse per nuovi investimenti/insediamenti produttivi e per sostenere le filiere produttive più strategiche e di avviare la semplificazione amministrativa in materia urbanistica per nuovi insediamenti e/o recupero aree industriali dimesse, l’autonomia nella possibilità di definire protocolli e modelli per specifiche sperimentazioni in grado di attrarre investimenti, ampliare la rete dei partner internazionali, incrementare le attività di ricerca e sviluppo favorendo sempre di più
l’industrializzazione dei risultati della ricerca in uno scenario globale;
* di acquisire la titolarità o della gestione dei beni culturali statali presenti sul territorio (musei, biblioteche, archivi, aree archeologiche, complessi monumentali);
* di vedersi riconosciuta una migliore operatività nel recupero e nella trasformazione del patrimonio edilizio esistente, nonché nell’attuazione della pianificazione paesaggistica e nella gestione autorizzativa degli interventi sul territorio, considerando che si è dotata di Piano paesaggistico regionale;
* di avere l’autonomia legislativa utile per attuare politiche di ricomposizione fondiaria per governare l’assetto del territorio e lo sviluppo delle piccole aziende agricole nelle zone di montagna;
* di avere maggiore autonomia rispetto agli aspetti procedimentali e finanziari relativi alla gestione delle acque, alla pianificazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, al contrasto degli effetti dei cambiamenti climatici (su tutti alluvioni e siccità) con discipline normative regionali di prospettiva pluriennale coerenti con le specificità territoriali su cui tali effetti si manifestano.

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Embraco, via 497 lavoratori. I sindacati si appellano a Gentiloni

Alla fine Embraco, azienda del gruppo Whirlpool, ha deciso per il licenziamento collettivo di 497 lavoratori sul totale di 537  nello stabilimento di Riva di Chieri. La notizia è stata comunicata dai sindacati metalmeccanici Fiom e Uilm a tre mesi dalla decisione del gruppo industriale di ridurre i volumi produttivi dello stabilimento torinese, fabbrica dove vengono realizzati compressori per frigoriferi. A nulla è valso l’impegno bipartisan della Regione e dell’arcivescovo Nosiglia. Ora  la produzione avverrà  in altre fabbriche del gruppo. I sindacati chiedono di aprire un tavolo di trattativa e un incontro con il ministero dell’Industria e parlano di ” totale assenza di responsabilità sociale da parte della Embraco,  inaccettabile per le istituzioni, oltre che per i lavoratori”. Le organizzazioni sindacali si appellano al premier Gentiloni in visita nelle prossime ore a Torino.

Università di Torino tra le migliori d’Italia

L’ateneo torinese è tra i migliori d’Italia con dieci dipartimenti (15 ne avevano fatto richiesta) assegnatari del Fondo ministeriale che per il quinquennio 2018-2022 concederà un finanziamento di oltre 81 milioni di euro, ben 16 in più per ogni anno. Si colloca al terzo posto tra le università per numero di dipartimenti finanziati: tre per l’area medica, tre per l’area scientifica e quattro per l’area umanistica. Le risorse saranno destinate all’acquisto di infrastrutture strumentali per la ricerca, per la didattica di alta qualificazione e per assumere  20 nuovi ricercatori, 20 nuovi docenti ordinari e associati e 10  tecnici della ricerca.

Uccide a botte la compagna che lo aveva riaccolto in casa

Un altro femminicidio, questa volta  a Sozzago, nel Novarese, dove un 46enne ha ucciso di botte la compagna, un anno più giovane di lui, nella loro abitazione. I vicini hanno dato l’allarme. Ora i carabinieri stanno interrogando l’uomo. Già in passato era stato in carcere per le violenze,  la sua compagna lo aveva però  sempre riaccolto in casa e pare lo avesse  anche difeso.

Un successo che si ripete da decenni, don Silvestro salva ancora il mondo da un altro diluvio

“Aggiungi un posto a tavola” è una favola che parla d’amore, di accoglienza, di vita nuova da inventare e, possibilmente, migliorare, di esseri umani che hanno la possibilità di creare un mondo nuovo… e perché no? anche di fede… minuscola per la scrittura ma assolutamente maiuscola se intesa come fiducia in se stessi, nel prossimo e nel futuro”. Sintetizza così Gianluca Guidi quella che dal 1974 (le star erano papà Johnny, Panelli e Bice Valori, Ugo Maria Morosi e Daniela Goggi) è la commedia musicale di maggior successo sui palcoscenici italiani, forse quella più amata dal pubblico, se si pensa alle oltre trenta edizioni e ai circa 15 milioni di spettatori sparsi in tutto il mondo, dall’Inghilterra all’Argentina, dalla Finlandia al Cile, dal Messico alla Russia, che l’hanno applaudita. Da noi si è giunti alla settima edizione, che vede Guidi (già Don Silvestro nel 2009, adesso è arrivato al giro di boa dei cinquanta) prendere appieno il testimone passatogli dal padre, nella doppia veste di interprete e regista, con la volontà di un grande rispetto nei confronti dell’antico disegno di Garinei e Giovannini, uniti nella scrittura a Jaja Fiastri, ma pure con l’intento di sfrondare e di attualizzare quanto di più legato a quell’epoca o alle corde dei primissimi interpreti ci possa ancora essere.

All’Alfieri da domani (alle ore 20,45, repliche sino a domenica 14) allora nuovamente lo scontento del Padreterno, la minaccia di un nuovo diluvio universale, le telefonate intimidatorie dell’alto, il piccolo paese di montagna chiamato a nuova culla del mondo con l’amore di Clementina per il giovane sacerdote che dovrà passare tra mille difficoltà pur di continuare a rimanere tutto d’un pezzo e con una troppo libera Consolazione che con quel suo mestiere vecchio quanto il mondo viene a rovinare i piani di una nuova procreazione. E tanto altro ancora – con argomenti all’interno che hanno attraversato i decenni, come il celibato dei preti, allora insormontabile più di adesso, o il tema dell’accoglienza, quantomai attuale – sotto le note di Armando Trovajoli (come dimenticare l’inno del titolo o “Notte da non dormire”, “Peccato che sia peccato” o il festoso “Concerto per prete e campane” che ci hanno accompagnato dalla prima edizione!) oggi guidate da Maurizio Abeni, già assistente del maestro, pronto a dirigere l’orchestra dal vivo di sedici elementi, sotto quella scenografia ingegnosa di Giulio Coltellacci ripresa da Gabriele Moreschi, grande sorpresa per l’epoca, con tanto di doppio girevole e l’arca che invade maestosa il palcoscenico, in attesa della finale colomba riconciliatrice. Del vecchio team è rimasto Enzo Garinei, per 500 repliche divertentissimo sindaco Crispino e oggi a sostituire il mitico Renati Turi nella “voce di Lassù”; Emy Bergamo è Consolazione, Marco Simeoli il nuovo sindaco, Piero di Blasio Toto, mentre Clementina ha oggi la voce e i tratti di Beatrice Arnera, uscita fuori da affollati e precisi provini. Le coreografie portano ancora la firma di Gino Landi e vedono all’opera 17 artisti, cantanti e artisti.

Guidi ricorda ancora perfettamente la magia che assaporò bambino di sette anni, meravigliato nella poltrona rossogrigia del Sistina romano. “Sono un testo e delle musiche che mi hanno accompagnato per anni, che ho seguito a ogni edizione, che mi sono cari, quasì un’eredità di famiglia. Oggi ho ritrovato per questa nuova messinscena del teatro Brancaccio un livello di professionalità altissimo che mi ha profondamente stupito, senza la necessità da parte mia di particolari richieste, ho trovato tutto sul piatto servito e apparecchiato come nel ristorante di un grande chef, e nella piena libertà nella scelta degli attori: e con uno sforzo produttivo non indifferente che ci ha premiato dal debutto di ottobre in varie piazze con una serie di esauriti”.

 

Elio Rabbione

Che italiani, gli italiani di Quaglieni

La presentazione del libro il prossimo 17 gennaio a Torino

FIGURE DELL’ITALIA CIVILE  – nuova edizione

Il libro tratteggia le figure di personalità importanti della cultura e della politica italiana del ‘900 da Einaudi, a Giovanni Amendola, da Marchesi a Soleri, da Calamandrei a Chabod, da Burzio ad Adriano Olivetti, da Ernesto Rossi a Balbo di Vinadio. La parte più consistente del libro riguarda gli “amici e maestri” che l’autore ha conosciuto e frequentato: Jemolo, Bobbio, Galante Garrone, Montanelli, Valiani, Venturi, Casalegno, Alda Croce, Primo Levi, Ciampi, Luraghi, Romeo, Spadolini, Pininfarina, Ronchey, Tortora, Pannella. Due capitoli molto densi concludono il libro, quelli dedicati a Soldati e a Pannunzio. Si tratta di scritti che Quaglieni arricchisce ricostruendo la storia dei rapporti tra il Centro “Pannunzio” e le diverse personalità che animano il libro. Le figure delineate sono spesso ricordate con episodi del tutto inediti e poco convenzionali, in alcuni casi persino politicamente “poco corretti”, ma sempre equilibrati sotto il profilo storico. Ne viene fuori un ritratto a tutto tondo dell’Italia civile che l’autore ritiene vada riscoperta e valorizzata come patrimonio culturale irrinunciabile anche per il futuro delle nuove generazioni.

Energie per l’Italia verso il voto

Siamo oramai alla vigilia delle prossime elezioni politiche nazionali e Stefano Parisi con il suo partito Energie per l’italia si appresta ad iniziare una campagna elettorale che lo vedrà protagonista

Marco Francia (nella foto a sinistra) è il coordinatore regionale in piemonte di Energie per l’italia e a lui chiediamo di spiegarci quale è stata e quale sarà la strategia di Epi in vista della campagna elettorale.
Alla fine come vi schiererete all’interno del panorama politico elettorale, dopo mesi di riflessione e trattative dove andrete a collocarvi?
Parisi sta portando avanti un progetto di rinnovamento generale della politica italiana. Non è il solito tentativo di conquistarsi un po’ di visibilità da parte di chi fa della politica un mestiere. Lui è stato chiaro sin dall’inizio e non ha dato adito ad equivoci o fraintendimenti: c’e’ bisogno di un soggetto nuovo di area liberale che si collochi chiaramente nel centro destra e che sia in grado di intercettare parte di quei 10 milioni di cittadini italiani elettori di centro destra che negli ultimi 5 anni non hanno più voluto andare a votare. Se nessuno ci prova quei 10 milioni di voti saranno persi e con l’attuale legge elettorale sarà difficile avere una maggioranza netta e precisa per poter governare un paese in grande difficoltà. Questo potrebbe portare all’ennesimo tentativo di compromesso tra forze politiche che stanno su posizioni diverse con conseguente blocco gestionale del sistema a svantaggio della competizione e dello sviluppo di un paese ormai sull’orlo dell’abisso.
Tutto questo può anche andare bene ma per fare gli accordi bisogna essere almeno in due. Voi con chi pensate di avere un dialogo preferenziale nel centro destra?
Noi abbiamo detto sin dall’inizio  che ci ponevamo al servizio del centro destra con umiltà e che eravamo a disposizione per dare vita ad un soggetto innovativo che fosse in grado di generare un nuovo modo di fare politica diverso da quello che negli ultimi anni non ha portato quel cambiamento radicale liberale che gli elettori si aspettavano. Abbiamo lanciato un primo appello il 3 aprile a roma chiedendo a tutte le forze di riferimento di unirsi per cambiare, lo abbiamo ripetuto   a Milano e a Napoli a fine novembre  presentando unici nel panorama politico italiano un programma di governo ambizioso e preciso veramente liberale e liberista con chiari  riferimenti ai principi etici morali tipici della nostra cultura occidentale. Continueremo a chiamare attorno a noi chi ha veramente a cuore i destini non solo del centro destra ma di tutto il paese  sino all’ultimo giorno di presentazione delle liste elettorali convinti che solo così si possa veramente cambiare la politica italiana in meglio e  dare a questo paese un modello di società moderna ed efficiente al pari della altre grandi democrazie occidentali.
Giovedì presenterete il simbolo di Energie per l’Italia a Roma. Per quanto riguarda le candidature invece come siete messi?
francia: anche su questo tema cerchiamo di fare qualcosa di veramente nuovo. certo non è semplice. oggi come oggi la politica è indigesta a molti ma io credo che se si vuole veramente cambiare il paese e renderlo moderno, tutti quanti ci si debba sentire impegnati nel mettersi a disposizione in prima persona. non è più tempo di dire che “qui non si fa politica” come si leggeva anni fa sui muri di uffici o altro. vale sempre il motto che se anche tu non ti occupi di politica la politica si occupa di te e quindi cosa preferisci fare? Fare politica e farla bene è l’impegno professionale più difficile che ci sia e quindi è giusto che alla politica sia riservata la dignità di un impegno nobile. tutto questo ci obbliga ad una selezione severa sulle prossime candidature.
Qualche nome?
Abbiamo raccolto sino ad oggi più di 50 mila disponibilità in tutto il paese sia per collaborazioni che per le candidature. non credo però che questo sia il momento di fare nomi. Quello che le posso dire che di fronte ad un progetto come il nostro che è l’unico veramente innovativo abbiamo riscontrato grande attenzione e disponibilità da parte di moltissime persone per bene. I nomi, vedrà, saranno una vera sorpresa positiva quasi inaspettata considerando anche le forze in campo. Evidentemente i contenuti ed i modi di presentazione del progetto sono stati ben recepiti da parte dei nostri interlocutori che come noi hanno veramente a cuore le sorti del nostro paese e quindi sono disposti a mettersi in gioco in prima persona. molti di loro hanno attività, studi uffici e nomi importanti da tutelare, ma mai come in questa occasione si è percepita chiara e forte la voglia di partecipare e di non delegare. questi nostri candidati sono la rappresentanza della maggioranza per bene degli italiani che ama il proprio paese e che ha deciso questa volta di essere protagonista e non semplice spettatore.  Sarà per l’Italia una grande sferzata di energia!

Clonavano le carte carburante per fare il pieno ad amici e parenti

E’ stata scoperta una truffa da parte di alcune persone  che clonavano le carte carburante aziendali per fare il pieno alla propria auto e ad amici e parenti. I carabinieri di Moncalieri hanno denunciato sei persone per utilizzo indebito di carte di pagamento. E’ stato sequestrato un kit dotato di programmi software. L’azienda  truffata, attiva nel campo del collaudo di prototipi, aveva scoperto un buco di 50 mila euro e si è rivolta all’Arma..