redazione il torinese

A TORINO DONATA PASTA ALLA ‘MENSA DEI POVERI’, RICORDANDO DON BOSCO

Consegnata questa mattina la fornitura atta a sfamare 1000 senza fissa dimora fatta produrre da ‘uBroker’ in uno storico pastificio colpito dal sisma del Centro Italia del 2016

Si è svolta questa mattina a Torino, nel giorno tradizionalmente dedicato alla Festa di San Giovanni Bosco, la donazione di pasta alla ‘Mensa dei Poveri’ di Torino che quest’anno compie dieci anni, essendo stata fondata nel 2008 dal sacerdote cottolenghino Don Adriano Gennari, anche animatore dell’Associazione di Volontariato ‘Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione Onlus’ (www.cenacoloeucaristico.it), attiva nel capoluogo piemontese nell’aiuto a poveri, malati, bisognosi e sofferenti.

La lodevole iniziativa è frutto della generosità di Cristiano Bilucaglia, stimato imprenditore piemontese pluripremiato dalle associazioni dei consumatori che ha generosamente fatto produrre il quantitativo – necessario a sfamare ben 1.000 poveri – nelle Marche, da uno storico pastificio sito nell’area colpita dall’ultimo grave sisma del Centro Italia del 2016.

La pasta donata è stata realizzata grazie ai soldi fatti risparmiare ai consumatori italiani azzerando le loro bollette di luce, gas, telefono, internet (Canone Rai e accise incluse) grazie a ‘ZERO’ (www.scelgozero.it), il primo social utility network della storia in grado di assicurare tale strabiliante risultato, ideato nel 2015 proprio dallo stesso Bilucaglia, Presidente di ‘uBroker Srl’ (www.ubroker.it), Multiutilities Company torinese che cresce al ritmo del 300% annuo, avendo erogato altresì oltre 2 milioni di euro di sconti reali dall’attivazione della prima fornitura a oggi.

Don Adriano Gennari è uno straordinario esempio di carità cristiana, silente e operosa. La pasta donata oggi e amorevolmente preparata dai suoi 250 volontari alla ‘Mensa dei Poveri’ di Via Belfiore 12 a Torino è il primo passo di una collaborazione tra il mio team di Aziende e la sua Onlus tesa a dare un segnale forte alla collettività in tema di aiuto alle fasce più deboli della popolazione torinese“, dichiara soddisfatto Cristiano Bilucaglia.

 

Samuele Mollo, “Linee e frammenti”

Alla Burning Giraffe Art Gallery di Torino, da sempre attenta agli artisti emergenti, arriva la mostra del giovane Samuele Mollo, fotografo torinese, dal titolo “Linee e frammenti, Fotografia, spirito e immanenza”.  Un lavoro introspettivo, frutto di una ricerca che l’autore ha sviluppato negli ultimi due anni e che ha già ottenuto alcuni importanti riconoscimenti. Una delle foto che compongono l’allestimento è stata finalista al Premio Combat 2017 , un’altra ha permesso all’autore di essere selezionato proprio dal giovane gallerista della Burning Giraffe Art Gallery, Andrea Rodi, all’interno del Gallery Benefits Programme per il 2018 del prestigioso Premio Celeste; da questa selezione è nata la mostra che potremo visitare a partire dal prossimo 15 febbraio in via Bava 8/A, a Torino. La ricerca dell’autore si concentra sul sentimento evocato dalla composizione fotografica; un gesto, quello dello scatto, che permette di provare a comprendere la realtà, a osservarla con maggiore consapevolezza; la forza evocativa dell’immagine, dell’attimo cristallizzato e, per questo, artefatto, è punto di partenza e occasione di riflessione.

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Fino al 17 marzo

da martedì al sabato, 14:30 – 19:30 (la mattina su appuntamento)

bugartgallery.com

Tel: 0115832745

CHIUSURE TEMPORANEE PER VIA DELLA ROCCA E VIA BOGINO

Lavori di posa cavi eseguiti da Ireti interesseranno nei prossimi giorni alcune vie cittadine con conseguente chiusura al traffico.In particolare giovedì 1 febbraio, dalle ore 10.30 alle 18.00 non sarà possibile transitare in via della Rocca, nel tratto tra corso Vittorio Emanuele II e via Mazzini, mentre domenica 4 febbraio, le limitazioni riguarderanno via Bogino, nel tratto tra via Giolitti e via Maria Vittoria, chiuso al traffico dei veicoli dalle 8.00 alle 18.00.

Poste di corso Taranto, il Postamat è inservibile

All’ufficio  postale di corso Taranto continua ormai da giorni  il disagio  per i residenti che non possono usufruire del servizio di prelievo Postamat, a causa di ignoti che hanno divelto l’apparecchiatura, in un tentativo di furto, rendendola inservibile.

 

(foto Mastropaolo)

Ubriachi alla guida sulle strade di montagna e in possesso di droga sulle piste da sci

I carabinieri della compagnia di Susa hanno denunciato quattro persone per guida in stato di ebbrezza. I militari li hanno fermati  nel fine settimana tra Sestriere, Bardonecchia e Cesana Torinese. Si tratta di italiani tra i 22 e i 49 anni, alla guida con un tasso alcolico tra i 1,10 g/l.e i 2,59 g/l, di molto superiore al limite di 0.5. consentito. Nel corso dei controlli sono state inoltre denunciate sette persone per droga, due di queste sulle piste da sci con dosi di cocaina o marijuana.

Automotoretrò, la grande festa dei motori d’epoca

Dalla Land Rover Series 1 alla leggendaria Lancia Rally 037, da Marco Lucchinelli e Miki Biasion alla mitica Citroën 2CV

Velocità, drifting e auto esagerate: tra evoluzioni  in pista e bolidi da corsa, all’Oval Automotoracing svela la sua anima rock

 

 Dopo il grande successo dell’edizione 2017 che ha coinvolto oltre 65.000 visitatori, torna a Torino Automotoretrò, la fiera dedicata al motorismo storico organizzata da Bea srl dall’1 al 4 febbraio 2018 presso il Lingotto Fiere di via Nizza 294. La 36a edizione si arricchisce di un giorno in più e sarà accompagnata per il nono anno consecutivo dalla kermesse Automotoracing, la rassegna ospitata all’Oval e dedicata al mondo delle corse e delle alte prestazioni.  Largo spazio ai nomi storici dell’automobilismo e del motociclismo internazionali nei tre padiglioni di Automotoretrò, dove è possibile immergersi in un’esperienza unica: non mancheranno le tradizionali aree riservate al modellismo e ai settori ricambi e accessori, all’editoria specializzata e al vastissimo settore dell’automobilia, che raggruppa quel mondo di oggetti di ogni genere che ruota intorno al collezionismo automotoristico.


«Forti del successo degli ultimi anni, l’obiettivo per l’edizione 2018 è quello di raggiungere e superare quota 70.000 visitatori – spiega Beppe Gianoglio, che da più di tre decadi organizza la rassegna Automotoretrò -. Grazie all’ampia varietà delle iniziative in programma proponiamo un vero e proprio viaggio nel mondo dei motori a 360 gradi e dando la possibilità ad appassionati provenienti dall’Italia e da tutto il mondo di acquistare veri e propri gioielli a due e quattro ruote e di trovare il ricambio mancante o il modellino che completa la collezione, ma anche provare dal vivo lʼadrenalina delle gare in pista».
Ad accogliere i visitatori all’ingresso del Padiglione centrale sarà la leggendaria Lancia Rally 037, la sportiva erede della gloriosa Stratos e antesignana della imbattibile Delta Integrale, che ha tutt’ora il primato di essere l’ultima due ruote motrici campione del mondo nel 1983, protagonista della scena iridata fino al 1986 con i fuoriclasse Walter Rohrl, Markku Alen, Attilio Bettega ed Henri Toivonen. L’esposizione di Automotoretrò sarà composta da quattro esemplari: uno in versione stradale, due in allestimento da corsa con la livrea Martini Racing e Totip Jolly Club e uno che rappresenta l’evoluzione più moderna, progettato da un team di studenti del Politecnico di Torino e dotato di trazione integrale ibrida in un perfetto connubio di storicità e innovazione tecnologica. La mostra tematica sarà anche il palcoscenico per la presentazione del libro Lancia Rally: nome in codice 037, scritto a quattro mani dall’ingegner Sergio Limone – progettista della vettura – e dal giornalista Luca Gastaldi, che insieme al pilota Miki Biasion racconteranno tra immagini inedite e testimonianze dirette la genesi e lo sviluppo tecnico del modello.


Il 2018 segna l’anniversario dei primi 70 anni di due nomi che hanno fatto la Storia dell’automobilismo: l’originale e indimenticata Citroën 2CV, prodotta in diverse generazioni e innumerevoli declinazioni e colori, e il marchio Land Rover, dal 1948 sinonimo di avventura e versatilità su tutti i tipi di terreno. Una mostra tematica celebrerà l’icona di stile francese disegnata dal varesino Flamino Bertoni, uno dei più innovativi car designer di sempre e creatore anche delle Traction Avant e DS, i cui disegni saranno messi all’asta da Catawiki nei giorni della fiera. Anche il Registro Storico Italiano Land Rover – che festeggia i 10 anni dalla fondazione – allestirà nel proprio stand una selezione di modelli d’antan del fuoristrada inglese che ha visitato ogni angolo del globo nelle sue versioni Serie I, II e III, Classic e Defender. Tra questi, saranno esposte anche la Series “One” HUE222, numero di telaio 861194, una delle prime 1.500 vetture nate ancor prima che la produzione venisse industrializzata, integralmente restaurata dopo quattro anni di ricerche e dedizione, e la Oxford SNX891 ritrovata sull’isola di Sant’Elena a sessant’anni dal raid Oxford and Cambridge Far Eastern Expedition Londra-Singapore del 1955/’56. Sabato 3 febbraio alle ore 14, presso lo stand ASI, si parlerà di Land Rover come “world car” – assemblata, costruita, aggiornata in tutto il mondo nei trent’anni d’oro della marca – insieme al Presidente del Registro Storico Pierluigi Ducci, il giornalista Giosuè Boetto Cohen e Claudio Lencioni, commissario tecnico del Registro Storico veicoli militari. Anche la gloriosa scuderia torinese Racing Club 19, che fu di Ascari, Farina, Abate, Gino e Piero Valenzano, Munaron, Ada Pace, Brandoli, Ammendola e Taramazzo solo per citarne alcuni, festeggerà ad Automotoretrò i 70 anni di attività. Dopo il debutto nella scorsa edizione, anche FCA Heritage conferma la propria presenza all’appuntamento retrò torinese: nello spettacolare stand che riproduce un garage anni Cinquanta, il pubblico potrà ammirare un’Alfa Romeo Spider, una Spidereuropa Pininfarina, una Lancia Fulvia Coupé Montecarlo, un’Abarth 850 TC e due modelli di attuale produzione: la raffinata Abarth 695 Rivale e l’affascinante Fiat 124 Spider.

Grazie alla realtà aumentata sarà poi possibile esplorare da vicino ogni dettaglio in 3D delle più belle auto vintage e da corsa, scorrere tutte le statistiche e i dati tecnici, rivivere da bordo pista le gare più emozionanti del passato, ascoltando le interviste a piloti e designer: ad Automotoretrò sarà presentato in anteprima il museo virtuale 101 Cars, che unisce la storia e l’amore per le quattro ruote alle più avanzate tecnologie volte al mantenimento di questa cultura e memoria. Protagonista della versione demo sarà la mitica Subaru Impreza WRC guidata da Piero Liatti nel Campionato del Mondo 1997, mentre in stand si potranno ammirare dal vivo – insieme ai piloti che le hanno rese celebri – la Lancia Beta Montecarlo Turbo su cui Alex Caffi vinse la 24 Ore di Le Mans e la Suzuki GSX-R 1000 con la livrea che replica fedelmente quella della moto di Marco Lucchinelli iridato nel 1981.

 

Tra café racer e scrambler, moto da enduro e da corsa, anche gli amanti delle due ruote avranno modo di  apprezzare i modelli più interessanti di alcune delle più storiche case motociclistiche nazionali ed internazionali – Ducati, Lambretta, Moto Guzzi, Maico e Royal Enfield – e i gioielli della Scuderia PMS che hanno disputato il Campionato Europeo “Classiche” classificandosi al secondo posto. Ampio spazio poi all’area tematica dedicata ai cinquantini, da città, sportivi e da cross, con pezzi unici e versioni originali degli Anni Sessanta e Settanta di storici marchi come Itom, Malanca e Testi, tra i quali anche un Demm del 1962 da gran premio con motore bi-albero a 12 marce.

 

Ampio spazio sarà riservato alla compravendita di automobili nel Padiglione 1, interamente dedicato ai professionisti del settore che porteranno in fiera i loro gioielli più pregiati, mentre il settore centrale vedrà la partecipazione dei numerosi club storici: Scuderia Jaguar Storiche, 2 CV, Veteran Car Club Torino, Veteran Car Club Bordino, Topolino Autoclub Italia, Fiat 500 Club Italia, Associazione Registro Storico Autobianchi, Registro Storico Italiano Land Rover, Club Nazionale Fiat Barchetta e molti altri. E ancora gli stand dedicati a modellini, libri, poster e accessori rari si uniranno al settore ricambinel Padiglione 3, per l’occasione ampliato con una tensostruttura di oltre 1.000 metri quadri, andando a formare un’unica grande mostra-scambio.  

 

Dalle fuoriserie costruite appositamente per affrontare le gare in pista o nei rally alle vetture modificate  per incrementarne le prestazioni o per migliorarne estetica e funzionalità, la velocità e il mondo delle alte prestazioni sono protagonisti ad Automotoracing all’Oval Lingotto. Punto di riferimento in Italia per tutti gli appassionati di customizzazione, tuning e racing, coinvolgerà ancora una volta i marchi più importanti del settore e decine di piloti.
«La partecipazione ogni anno più intensa – racconta Alberto Gianoglio, organizzatore di Automotoracing – è la prova tangibile non solo che questo settore abbraccia un pubblico sempre maggiore ed eterogeneo, ma che la nostra fiera sta diventando, edizione dopo edizione, un appuntamento unico e coinvolgente, soprattutto per i giovani che vogliono avvicinarsi a questo mondo ricco di passione».


Tra le tante novità che attendono il pubblico, vi è il completo rinnovamento dell’allestimento della pista, più ampia e accessibile: l’area Bardahl, sponsor ufficiale dello spazio esterno, ospiterà oltre 1.000 metri di tracciato tra chicane, curve a gomito e rettilinei che vedranno i numerosi piloti pronti a sfidarsi in varie specialità, dal drifting alle derapate controllate, dalle esibizioni rally alle evoluzioni di moto enduro fino alle biciclette elettriche, nuovo trend degli appassionati delle due ruote. Tra i tanti campioni al volante, Graziano Rossi – padre del nove volte campione del mondo Valentino Rossi – si esibirà con il Daba Team in una prova di drifting con scenografiche sbandate controllate alla guida di una potente Nissan 350Z, mentre i rallysti Alessandro Perico del team PA Racing e Simone Campedelli, vice campione italiano rally, del Team BRC scenderanno in pista rispettivamente a bordo di una Škoda Fabia R5 e di una Hyundai R5. Sabato e domenica, il telecronista Giovanni Di Pillo – voce dei Mondiali SBK e SuperSport per Eurosport e Virgin Radio – commenterà le esibizioni in pista.
Tra i numerosi stand, pronti a mostrare al pubblico tutte le ultime novità nel mondo delle due e quattro ruote, largo spazio ai marchi ufficiali: MAK e OZ Racing, specializzati nella produzione di cerchi in lega per automobili, Formula 1 e rally; Andreani Group, esperti in sospensioni, anche per moto e mountain bike; Ragazzon, leader nella fabbricazione di marmitte sportive di classe elevata; Sparco, specializzata nella produzione e distribuzione di componenti automobilistici, accessori e abbigliamento tecnico per il motorsport, così come P1 e HRX.
Esagerate, potenziate, colorate, abbassate: la creatività è senza limiti tra gli stand di Expo Tuning Torino, la vetrina delle novità stilistiche e delle elaborazioni sportive ed estetiche: durante i quattro giorni di fiera saranno presentate oltre 300 vetture selezionate e divise per stili e caratteristiche – dalle JDM giapponesi alle classiche German Style, dai marchi spagnoli alle auto personalizzate appositamente per Automotoracing – frutto del lavoro e del know how di professionisti e amatori che hanno dato vita a veri e propri piccoli capolavori di artigianato. Così come la Ohche, prototipo di berlinetta da corsa a due posti, trazione posteriore e 210 CV, interamente progettata, disegnata a grandezza reale sulla parete del suo garage-officina e realizzata a mano da Beppe Viola in tre anni di lavoro giorno e notte.
E per chi sogna di correre in pista ad oltre 200km/h oppure di librarsi in cielo su un jet MB-339PAN per vivere le stesse emozioni del solista delle Frecce Tricolori, ci sarà la possibilità di provare l’ebbrezza della velocità con i simulatori di guidamessi a disposizione da SurrealCar e dall’Aeronautica militare. L’Arma Azzurra esporrà nel proprio stand anche due icone storiche – una Motocicletta Motoguzzi Nevada 350cc NT del 1996 e una Motocicletta RAID MW 250 Augusta del 1961, entrambe con targa originale – oltre al cockpit (cabina di pilotaggio) dello Starfighter F104 messo a disposizione dal 1° Reparto Manutenzione Velivoli di Cameri. Come ogni anno la Polizia di Stato sarà presente in fiera con un focus sull’educazione alla sicurezza stradale rivolto in particolare ai più giovani, mentre le scuderie – WRT, Publimotor, Mitiche ’80/’90, LPS, FR New Motor, PA Racing, BRC, Ravinale Motorsport e Team D’ambra – sono pronte a schierare le proprie fuoriserie e i propri preparatori.
Non mancheranno poi Renault, che presenterà i Campionati di Rally 2018, e BiAuto Club che insieme a Land Rover Experience allestirà ostacoli, ponti ed enormi dossi artificiali per simulare la guida fuoristrada insieme agli istruttori su alcuni dei recenti modelli della casa automobilistica britannica (Range Rover Sport, Discovery 5 e Discovery Sport). Da giovedì a domenica il pubblico avrà anche l’occasione di ammirare la BMW M4 – una delle sportive più competitive della casa automobilistica tedesca – e la MINI John Cooper Works e di provare su strada la MINI Countryman S E All4 ibrida, la BMW i3 elettrica e i nuovi modelli Subaru, DR, Mitsubishi e Lotus.

 

Nell’arco dei quattro giorni di fiera si alterneranno, infine, moltissime premiazioni dei vincitori dei Campionati Rally Renault, del Trofeo Nord Ovest A.S.I. di regolarità per auto storiche 2017 e della Coppa Ruote Dinamiche Alto Piemonte e Alpi Marittime.

Locatelli (Prc): “gasati” non solo in Germania ma in Italia. Torino una sorta di camera a gas

“Giustamente forte è l’indignazione per i test di inalazione di biossido di azoto, sostanza altamente tossica, effettuati per conto di alcune case automobilistiche tedesche per ragioni di marketing. Test effettuati su venticinque persone trattate come cavie umane. Una cosa a dir poco spregevole. Ma che dire dei livelli incredibili di concentrazione nell’aria di polveri e gas tossici che ci sono in decine e decine di città italiane? In città dove “ogni respiro è veleno”. Torino con i 122 giorni di superamento dei livelli massimi consentiti di polveri sottili è – lo è da molti anni –  la città più inquinata d’Europa. Livelli di inquinamento che dicono delle vere e proprie camere a gas, ambienti tossici che mettono a repentaglio l’integrità di milioni di persone. In questo caso più che a cavie siamo in presenza di vittime sacrificali di un modello di sviluppo e di mobilità che non ha in alcuna considerazione la salute delle persone. In questo caso la responsabilità è tutta politica. Siamo in presenza di amministrazioni e/o governi di centrodestra, centrosinistra, M5S che pensano di cavarsela con qualche sporadico blocco del traffico ma che sono del tutto incapaci o privi di volontà di un cambio di rotta per quanto riguarda il sistema della mobilità, la riqualificazione edilizia, la riconversione dell’industria, l’eliminazione delle fonti inquinanti. Troppo impegnati a difendere gli stessi interessi privatistici e di lobby economiche. Mandiamoli a casa se si vuole ripristinare il diritto all’ambiente e salvaguardare il nostro diritto alla salute”.

 

Ezio Locatelli

segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino ed esponente di Potere al Popolo

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COMUNICAZIONE AI LETTORI

In vista delle prossime elezioni politiche il quotidiano “il Torinese” pubblicherà gratuitamente in questo spazio interventi, comunicati e notizie inviatici da candidati o esponenti politici di movimenti e partiti. Scrivere a: edizionibest@libero.it

 

Filippo de Pisis l’eclettico connoisseur

FINO AL 22 APRILE

 

“Nel volgere di un mattino, de Pisis compera un pesce, lo dipinge, lo cuoce e lo mangia”: così raccontava di Filippo de Pisis il collega, assiduamente frequentato a Parigi, Mario Tozzi. Certo, una boutade. Che inquadra però alla perfezione quell’ansia   del de Pisis di far quasi corsa con il tempo per colpire la tela con tratti nervosi, fulminei, quasi stenografici e“a zampa di mosca” come scrisse l’amico poeta Eugenio Montale. Una cifra stilistica unica e inconfondibile, che ben connota molte delle 150 opere ospitate al Museo Ettore Fico di Torino e realizzate nell’arco di un trentennio da Luigi Filippo Tibertelli, in arte Filippo de Pisis (dall’avo Filippo Tibertelli de Pisis il pittore recuperò la parte decaduta del cognome), fra i più originali interpreti della pittura del Novecento italiano. Curata con tutta la passione di questo mondo (attraverso un lavoro di recupero e ricerca durato un paio d’anni), da Elisa Camesasca, Paolo Campiglio e Maddalena Tibertelli de Pisis, la rassegna non vuole solo raccontare l’esperienza pittorica del Maestro, ma tutta la complessità delle passioni artistiche e della cultura che ne caratterizzarono l’intera esistenza, come “l’inclinazione poetica, la passione antiquaria e collezionistica, il mondo musicale della lirica, l’indole del botanico naturalista e l’amore per il museo e le civiltà del passato”. Obiettivi non da poco. Sottolineati dallo stesso titolo della mostra: “Filippo de Pisis. Eclettico Connoisseur fra pittura, musica e poesia”. E perseguiti passo passo attraverso articolate “sezioni” tese ad accompagnare il visitatore attraverso gli inizi ferraresi (a Ferrara de Pisis nasce nel 1896), l’incontro fondamentale (1916) con la pittura metafisica di de Chirico, Savinio e Carrà, fino alla consolidata formazione artistica maturata a Parigi (dove si ferma per quattordici anni e dove conosce mostri sacri come Matisse e i Fauves e ancor più s’avvicina all’esemplare lezione di Manet e alla scomposta passionalità di Soutine), per concludersi tristemente – dopo viaggi per città d’arte come Roma e Londra e dopo i più lunghi soggiorni milanesi e veneziani – in una casa di cura di Brugherio, alle porte di Milano, dove l’artista si spegne il 2 aprile del 1956.

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Nella sezione “Avanguardie”, a colpire è soprattutto il raffinato e minimalista “Paesaggio metafisico” del ’23 accanto a una corposa “Natura morta marina” del ‘27; ma qui e in altre opere s’intrecciano anche simpatie (sempre incanalate in un linguaggio narrativo fuori d’ogni schema precostituito) con il Dadaismo di Tristan Tzara o il Futurismo di Depero. Centrali – in relazione ai fini della mostra – sono sicuramente le sezioni dedicate alla “Poesia”, alla “Natura” e alla “Musica”. Nella prima, l’amicizia intercorsa fra de Pisis pittore-poeta e Montale poeta-pittore trova concreta espressione nell’esposizione (fra chicche varie e testimonianze epistolari) di una rara edizione di “Ossi di seppia” con dedica, donata dal poeta ligure all’artista ferrarese. Accanto, “La città delle 100 meraviglie”, il libro scritto da de Pisis in omaggio alla sua amata-odiata Ferrara. Poco oltre il materico “Beccaccino” del ’32 donato da de Pisis a Montale. Di grande suggestione nel capitolo “Natura”, i fogli dell’erbario giovanile, accettato in dono, tant’era scientificamente accurato, dall’Orto Botanico di Padova mentre in “Musica” troviamo una selezione di libretti originali della tanto amata opera lirica in dialogo con celebri dipinti come “La perla. Omaggio alla Duse” del ’43 e il “Suonatore di flauto” del ’40. Il percorso espositivo prosegue poi con i tanti “Omaggi” agli autori “da Museo” suoi costanti riferimenti: dall’“Arte antica” alla “Contemporanea”, da Michelangelo, al Sodoma a Tiziano per arrivare a Scipione, a Tosi o a Casorati. Riferimenti dichiarati con orgoglio, così come esplicita appare la forte attrazione per quei plastici “nudi maschili” che troviamo nella sezione “Studio”. Inno alla più chiara genialità espressiva sono infine le opere de “L’ambiente di Parigi” e i “Paesaggi come luoghi dell’anima”: dipinti concepiti spesso fianco a fianco con quel gruppo eterogeneo degli “Italiens de Paris” in cui spiccavano, fra gli altri, i nomi di De Chirico, di Savinio, di Tozzi e di Campigli. Nel ’39, de Pisis ritorna in Italia. A Milano prima, a Venezia poi. Sul finire degli Anni ’40 i primi ricoveri, i primi segnali di una fine che lo coglierà di lì a breve a soli sessant’anni. In mostra anche i suoi ultimi quadri. La tavolozza è sempre più rarefatta ed essenziale. In “Rose bianche” del ’51 solo qualche sottile striatura di rosso e di verde incide il candore del soggetto. Sulla tela scrive anche un ironico “W Pippo”. Ultimo flebile dolcissimo canto del cigno.

 

Gianni Milani

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“Filippo de Pisis. Eclettico connoisseur fra pittura, musica e poesia”

MEF – Museo Ettore Fico, via Cigna 114, Torino; tel. 011/852510 – www.museofico.it

Fino al 22 aprile –Orari: da merc. a ven. 14-19; sab. e dom. 11-19

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Le immagini:

– Filippo de Pisis: “Natura morta marina”, olio su cartone, 1927
– Filippo de Pisis: Fagiano con il quadro di Carrà”, olio su tela, 1926
– Filippo de Pisis: “Agli sulla spiaggia”, olio su tela, 1930

 

Dalla Regione un patentino contro il cyberbullismo per l’uso consapevole del web

La legge è stata dedicata dal primo firmatario, del  Pd, Domenico Rossi, a Paolo Picchio, il papà di Carolina, suicida nel 2013 a 14 anni, per il cui caso la Procura dei Minori di Torino ha intentato il primo processo in Italia per cyberbullismo

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Il Piemonte, prima fra tutte le regioni d’Italia, chiede l’istituzione del cosiddetto “patentino” contro il cyberbullismo, una certificazione che attesta l’utilizzo responsabile dello smartphone ed estende, così, a tutto il territorio piemontese quanto già avviene nella provincia di Verbania. Il Consiglio regionale ha poi approvato  un emendamento al testo unificato sulla prevenzione e il contrasto dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo che impegna la Regione a promuovere, anche in collaborazione con altri enti,  iniziative formative sull’uso consapevole del web e dei social network, uniformando le modalità di valutazione. La legge è stata dedicata dal primo firmatario, del  Pd, Domenico Rossi, a Paolo Picchio, il papà di Carolina, suicida nel 2013 a 14 anni, per il cui caso la Procura dei Minori di Torino ha intentato il primo processo in Italia per cyberbullismo.

Il provvedimento è il risultato di un approfondito esame, in sede congiunta, delle Commissioni Cultura e Sanità che ha condotto all’unificazione di due diverse  proposte di legge. La proposta di legge, condivisa all’unanimità (due non votanti), nasce dalla volontà di diffusione della cultura della legalità, rispetto della dignità della persona, valorizzazione della diversità e contrasto a ogni forma di discriminazione anche attraverso un utilizzo consapevole delle tecnologie informatiche e del web, soprattutto in ambiente scolastico. Un ruolo fondamentale viene, poi, rivestito dal Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom), che esercita funzioni di osservatorio sul cyberbullismo e concorre alle azioni di prevenzione e contrasto promosse dalla Regione.

Il testo tiene conto dell’emanazione a livello nazionale di una norma specifica a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto dei due fenomeni sempre più dilaganti. È previsto anche un bando annuale per attivare interventi e progetti presenti nel piano triennale di prevenzione e contrasto.

Gli stanziamenti necessari sono stimati in circa 200mila euro all’anno per il triennio 2018-2020, che si aggiungono alle risorse che già la Giunta mette in campo con i progetti avviati anche in collaborazione con gli altri enti istituzionali che si occupano del fenomeno, in particolare forze dell’ordine e Ministero Istruzione e alle risorse sanitarie per i centri specializzati. Le opposizioni, con emendamenti e interventi, hanno richiesto maggiori fondi.

Una legge condivisa, dunque, che da un lato si affianca alla la legge nazionale per la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo e dall’altro si rivolge anche al bullismo classico con specifici interventi sotto il profilo educativo.

Medicina di genere: necessario cambiamento culturale

L’assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte Monica Cerutti, è intervenuta  al seminario “Salute di Genere e Medici di Medicina Generale” durante il quale sono stati presentati i dati di una ricerca condotta su un ampio campione di Medici di Medicina Generale che è stata condotta e realizzata da Norma De Piccoli e Silvia Gattino (Dipartimento di Psicologia) in collaborazione con l’Associazione Italiana Donne Medico, sezione Città Metropolitana di Torino (AIDM) e la Società Italiana di Medicina Generale e delle cure primarie, Segreteria Provinciale (SIMG). L’assessora ha voluto sottolineare come questo sia stato il primo momento pubblico organizzato rispetto al lavoro che la Regione sta portando avanti sul tema. Un modo anche per consolidare la collaborazione messa in atto con Università e associazioni di medici su un tema che fino a oggi non ha avuto grossa visibilità e che necessita di un cambiamento culturale che riesca a dare il giusto peso necessario alla medicina di genere. L’assessora ha evidenziato come ancora questo continui a essere considerato un tema di nicchia, o “ideologico” o come la medicina delle donne. È invece uno strumento di appropriatezza che può avere un impatto positivo sul benessere di tutte e tutti, oltre che avere anche un impatto economico positivo, con un migliore utilizzo delle risorse. La Regione Piemonte ha messo il tema della Salute di genere tra le proprie priorità inserendola come obiettivo nel Piano regionale per la prevenzione, prima Regione italiana ad effettuare questa innovazione programmatica che ha indicato alle aziende sanitarie piemontesi e a tutto il comparto sanitario questo obiettivo trasversale. Da questo atto discende l’istituzione del Tavolo regionale sulla Salute di Genere, al quale partecipano sia le organizzazioni più specifiche del mondo sanitario (Assessorato regionale, ASL, Università, Ordine dei Medici, organizzazioni scientifiche) sia alcune realtà attive sulle pari opportunità, comprese le organizzazioni sindacali. Dal Tavolo sono nate alcune iniziative specifiche: l’attenzione alla Formazione sul tema (inserimento della Salute di Genere nelle Linee guida regionali sulla formazione delle ASL per l’intero comparto); l’approccio di genere nella progettazione delle nuove strutture ospedaliere, con particolare riferimento al Parco della Salute di Torino (è partita una ricerca dell’Università su tale tema, i cui risultati saranno noti a breve); la formazione continua attraverso l’aggiornamento della Biblioteca virtuale accessibile a tutti gli operatori e le operatrici del settore, attualmente in corso. Il cambiamento culturale richiede il superamento di stereotipi anche nella popolazione, come il luogo comune diffuso errato per cui la causa principale di morte femminile sarebbe il tumore al seno invece che le malattie cardiovascolari, come invece avviene realmente.