redazione il torinese

Cuccarini come Turandot, tra omaggi pucciniani e pop

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quella sera del 25 aprile 1926, quando Toscanini a metà del terzo atto depose la bacchetta di direttore e annunciò “qui termina la rappresentazione perché a questo punto il Maestro è morto”. Il mondo dell’opera è scivolato in parecchie occasioni su terreni meno ferrei e attualizzati (esempi anche di un passato recentissimo, che hanno fatto inviperire il pubblico più affezionato, ce lo insegnano),


©Musacchio, Ianniello & Pasqualini

tolto da quella teca che potrebbe farlo apparire come un reperto museale. Con tutto il rispetto della proprietà dei rispettivi campi, l’operistico e il musical (che tuttavia non disdegna le contaminazioni), il salto maggiore lo ha fatto La Regina di ghiaccio, all’Alfieri fino a domenica per il cartellone del “Fiore all’occhiello”. Stessa matrice la favola persiana, con il contributo settecentesco di Gozzi, Turandot dai sentimenti azzerati e dal cuore di pietra, vittima di un incantesimo malignamente regalatole dalle tre nuove streghe Tormenta, Gelida e Nebbia, discende per li rami tranquilla tranquilla anche oggi nella sua Pekino, dove i pretendenti muoiono giustiziati per non aver risposto ai famosi tre indovinelli. Lo fa con grande disinvoltura, con un frizzante quanto romantico apparato pop in cui puoi benissimo ritrovare la rivisitazione del “Nessun dorma” per la voce robusta del Calaf di Pietro Pignatelli, con la ricchezza del particolare per i costumi inventati da Francesca Grossi, con il carico di una dozzina di belle canzoni messe a disposizione di un gruppo di voci ineccepibili (ricordiamo per tutti la principessa crudele di Lorella Cuccarini), con una macchina scenografica – che è forse il maggior successo della serata – come di

foto ©Riccardo Musacchio & Flavio Ianniello

rado se ne vedono sui palcoscenici (per qualche motivo, nell’uso delle pareti laterali da parte di ballerini/acrobati si sentiva il ricordo del Nôtre Dame di Zard/Cocciante), scale che avanzano, sipari che scendono e si ritirano, fondali e immagini e colori capaci di ricreare anche alberi parlanti e luoghi pieni di magia, i luoghi del potere che occhieggiano dall’alto, il tutto dovuto alle invenzioni straordinarie di Alessandro Chiti, e ancora sciabolate di luci e la neve che cade sulle


©Musacchio, Ianniello & Pasqualini

prime file giù in platea. Ci sono gli apporti e i siparietti affidati ai consiglieri Ping, Pong e Pang (e a dire quanto la trascrizione tralasci Adami e Simoni e cerchi degli approcci più moderni, basterebbe il fatto che il saggio Ping una passioncella per il prode Calaf se la sogna eccome), ci sono le invenzioni della Bambina della Luna e del Dio del Sole, i cui interpreti spremono divertimento e bravura. Ci sono gli omaggi a Puccini, ben calibrati. Insomma, non sapresti a girarti intorno scovare una nota negativa: chapeau a Maurizio Colombi che ha confezionato uno spettacolo intelligentemente completo, ricco di sorprese, ben scritto, senza forzature, adatto ad un pubblico adulto e piacevolissimo per quello dei più piccoli, credo uno spettacolo che si colloca a buon diritto come uno tra i migliori dell’annata teatrale.

 

Elio Rabbione

Clochard, “Potere al popolo” protesta di notte

E’ assai significativo il mutismo politico della generalità delle forze di centrodestra, centrosinistra e M5S riguardo alla cacciata dei poveri dal centro di Torino. Così come è significativa la metafora usata dal comandante dei vigili urbani per giustificare l’operato dei propri sottoposti e dell’amministrazione comunale: la nostra “non è un’operazione di polizia … facciamo solo gli spazzini”. Già gli spazzini. Dice Ezio Locatelli esponente Prc – Potere al Popolo: “è da anni che diciamo che non si possono trattare fette di popolazione a rischio come dei rifiuti umani. Torino, in questi anni di deindustrializzazione e di disoccupazione, di precarizzazione del lavoro, è diventata la città più povera e diseguale di tutto il Centro Nord d’Italia. Se qualcuno pensa di affrontare questo dato di realtà con la ramazza non ha capito proprio nulla. Servono politiche per il lavoro, il sostegno al reddito, il diritto alla casa, i servizi sociali. Serve un’azione di contrasto alle disuguaglianze sociali. A Torino, come a livello nazionale, si fa esattamente il contrario”. Per questo questa notte “Potere al Popolo” ha protestato davanti al Palazzo di Città di Torino contro la cacciata dei senza tetto. Non si tratta di un caso a sé. Quanto accaduto in questi giorni fa il paio con l’assenza di risposte dell’amministrazione comunale e del governo nazionale ai problemi del lavoro, del reddito, del diritto alla casa, alla salute, del degrado delle periferie urbane.

Licenziata la maestra che scriveva “squola” e “sciaquone”

DAL VENETO

La maestra scriveva “squola” e  ”sciaquone”, e dove ci volevano  le doppie le toglieva, aggiungendole  invece nelle parole che non le hanno. L’insegnante “didatticamente incapace”, dopo l’allontanamento dalla scuola di Santa Maria di Sala, Venezia,  è stata definitivamente licenziata dal giudice del lavoro di Venezia. Lei insegnava fino a tre anni fa e  – scrive l’agenzia Ansa – aveva fatto ricorso al giudice del lavoro contro la decisione del Ministero dell’istruzione, che l’aveva lasciata a casa su  segnalazione della preside. anche i genitori dei bimbi delle due classi di prima elementare si erano lamentati per gli strafalcioni della maestra.

Lichtsteiner nella lista Uefa

Howedes è fuori dalla lista Champions, mentre ritorna Lichtsteiner, escluso da Massimiliano Allegri nella fase a gironi. La Juve ha comunicato l’elenco dei giocatori che parteciperanno alla seconda fase della Champions League, sono 23: Buffon, De Sciglio, Chiellini, Benatia, Pjanic, Khedira, Cuadrado, Marchisio, Higuaín, Dybala, Douglas Costa, Matuidi, Alex Sandro, Barzagli, Pinsoglio, Mandzukic, Asamoah, Szczesny, Rugani, Lichtsteiner, Sturaro, Bentancur e Bernardeschi.

VIGNALE: “CONCORSO ASL: E’ NORMALE CHE I VINCITORI DEL CONCORSO SI POTESSERO “INDOVINARE” PRIMA DELLA LORO NOMINA?”

“Non siamo dei maghi e neppure degli indovini, eppure prima ancora che la Commissione si istituisse già potevamo “indovinare” i nomi dei vincitori. Considerato che la sfera magica non mi è stata ancora consegnata, chiederò all’assessore Saitta comunicazioni in Consiglio Regionale di quanto accaduto e come sia potuto accadere che già fosse possibile anticipare chi il direttore dell’Asl Città di Torino avrebbe nominato a direttore delle nove strutture complesse messe a bando”, lo dichiara il capogruppo del Movimento Nazionale per la Sovranità in Regione Piemonte.

 

Vignale fa riferimento al bando di selezione interna per la nomina dei direttori delle strutture complesse PTA così come individuate dall’atto aziendale dell’Asl Città di Torino, aperto il 15 novembre 2017 e conclusosi ieri con la pubblicazione delle delibere di nomina sull’Albo Pretorio dell’Asl Città di Torino.

 

“È stata la normativa – spiega Vignale – a imporre l’indizione di un bando. Ma è evidente che se i nomi erano tutti individuabili, più che di un bando rischia di apparire come una selezione già annunciata”.

 

“Non mettiamo in discussione le qualifiche né le competenze delle persone nominate, ma delle due l’una: o loro sono indiscutibilmente e universalmente riconosciuti come i migliori in tutta l’Asl oppure doti divinatorie mi hanno consentito di indovinare tutti i vincitori. Per questo motivo – conclude Vignale – chiederemo all’assessore Saitta di motivare l’accaduto. Sulla nomina di figure apicali come i direttori delle strutture complesse è necessaria la massima trasparenza anche per la tutela dei piemontesi”.

 

“TORINO, UNA CITTA’ POCO SICURA”

La pubblica sicurezza vien a mancare sempre di più. Dalle periferie al centro città, è sempre più difficile sentirsi al sicuro. I commercianti sempre più preoccupati per la cattiva reputazione delle loro zone. Le famiglie preoccupate per se stesse e i loro cari. Spaccio, furti, risse, roghi e chi ne ha più ne metta. Sono solo alcuni dei fattori che ultimamente stanno distruggendo Torino. Disraeli disse che il potere ha il dovere di assicurare la sicurezza sociale, l’ONU mise il concetto di sicurezza sociale all’interno della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.I concetti chiave, all’interno del sopracitato articolo 22, sono 3:
Previdenza sociale;
Pubblica sicurezza;
Welfare.
Non pretendo che l’amministrazione comunale si prenda sulle spalle il rispetto di tutti i punti, ma la pubblica sicurezza è un punto fondamentale alla base di ogni comunità. Chiedo un maggiore impegno e una maggiore concretezza.
Cosmin Stoica

Delitto Musy, ergastolo definitivo per Furchì

La condanna all’ ergastolo per Francesco Furchì,  accusato dell’assassinio dell’avvocato e consigliere comunale torinese dell’Udc Alberto Musy, è ora definitiva. A stabilirlo è la Prima sezione penale della Cassazione. L’avvocato fu ucciso da un uomo con il volto coperto da un casco, con quattro proiettili uscendo di casa il 21 marzo 2012 e morì dopo 19 mesi.  I difensori di Furchì hanno ribadito la sua estraneità all’omicidio.

Ravensbrück, il Lager delle donne

Martedì 6 febbraio, alle 17.00, al Polo del ‘900, nella Sala conferenze di Palazzo San Celso a Torino,  verrà presentato il libro fotografico “Ravensbrück.Il Lager delle donne” di Ambra Laurenzi. Interverranno con l’autrice, figlia e nipote di deportate, fotografa professionista e docente presso l’Istituto Europeo di Design di Roma, la storica Donatella Sasso, dell’Istituto Salvemini e Renzo Carboni dell’Aned. Situato nella regione del Brandeburgo, 80 Km a nord est di Berlino, il campo di Ravensbrück venne costruito, tra i primi, nel 1939 per ospitare donne tedesche asociali e delinquenti comuni e, successivamente, donne dei paesi progressivamente occupati dai nazisti, zingare, ebree, oppositrici al regime, omosessuali, testimoni di Geova. A Ravensbrück sono state immatricolate 132.000 donne e decine di migliaia di loro hanno perso la vita, eliminate tramite fucilazione o tramite camera a gas, oppure morte per malattia, stenti, lavoro, fame, freddo, o ancora a seguito degli esperimenti medici di cui erano le cavie. La conoscenza e la Memoria di questo luogo, se pure negli anni ha conservato poco dell’originaria struttura concentrazionaria, può e deve essere un doveroso omaggio a tutte le donne che nel campo hanno sofferto e trovato la morte. Un libro di immagini non può restituire qualcosa alla loro sofferenza, ma nel tentativo compiuto da Ambra Laurenzi c’è l’impegno e la volontà di non dimenticarle e di non far dimenticare l’inferno di Ravensbrück. Con l’inserimento di fotografie realizzate negli ultimi dieci anni, l’autrice ha scelto di privilegiare non tanto l’immagine storica del campo, ma la sua contemporaneità attraverso le sensazioni che il luogo sollecita oggi, percorrendolo senza smarrire il senso del tempo e degli eventi e ricercando nei segni il tratto dell’evocazione, oltre che la semplice evidenza. La scelta narrativa deriva dalla convinzione che un luogo della Memoria debba essere percepito come testimonianza di una terribile pagina della storia, ancora in grado di interrogarci e di stimolare un viaggio interiore nella consapevolezza. In un percorso storico-narrativo omogeneo, il libro si compone di immagini che, in alcuni momenti, si alternano e si confrontano con testi curati da Aldo Pavia, brevi frasi originali o tratte dalle testimonianze delle deportate. Una delle due sezioni conclusive è dedicata alle donne sopravvissute che, dopo aver creato nel 1948 un primo nucleo di ex-deportate appartenenti a quattro diverse nazioni, nel 1965 hanno costituito ufficialmente, con l’iniziale partecipazione di 11 Paesi, il Comitato Internazionale di Ravensbrück, che ancora oggi persegue i suoi obiettivi. La seconda sezione contiene una nota esplicativa del campo con alcune fotografie storiche.

 

Poli e Reale Mutua studiano le “scatole nere”

Il Dipartimento di Automatica e Informatica (DAUIN) del Politecnico di Torino, attraverso un percorso di ricerca all’interno dell’accordo quadro stipulato nel 2010 e rinnovato nel 2015 tra l’Ateneo e Reale Mutua, collaborerà con la compagnia subalpina nella progettazione e sperimentazione di soluzioni software per la gestione dei dati raccolti attraverso le cosiddette “scatole nere”, i dispositivi telematici che registrano i movimenti di un veicolo, utili per definirne la tracciabilità e la rintracciabilità

L’utilizzo di questi dispositivi permette infatti la raccolta di informazioni aggiuntive utili per aziende come le assicurazioni, interessate a cogliere il massimo del valore aggiunto dell’applicazione telematica: è così possibile disporre di informazioni dettagliate riguardanti lo stato del mezzo, le sue prestazioni, le condizioni della strada, i dati caratterizzanti i percorsi, consentendo anche la realizzazione di nuovi servizi a valore aggiunto per i clienti. Informazioni che possono essere adoperate, ad esempio, per fornire ai guidatori un riscontro immediato circa lo stile di guida da adottare per ridurre lo stress, ottimizzare i consumi e aumentare la sicurezza.

Una ricerca, nell’ambito di una più ampia strategia relativa ai Big Data, affidata da Reale Mutua al Dipartimento, che si articola in quattro fasi per la durata di dodici mesi complessivi, e che permetterà di studiare approcci innovativi basati su strumenti informatici per migliorare la gestione di queste informazioni: il Dipartimento supporterà la compagnia nella realizzazione di un’analisi delle soluzioni telematiche già in uso, per poi individuare sia il valore dei dati aggregati rilevati sia di quelli grezzi, su cui costruire la progettazione di una nuova soluzione per l’immagazzinamento e la gestione del flusso di informazioni. Verrà studiata inoltre la possibilità di integrare dati da ulteriori sorgenti in grado di “aumentare” quelle provenienti dalle scatole nere, come geo-referenziazioni, dati metereologici, situazione del traffico.

Il professor Fabrizio Lamberti, responsabile della ricerca, e la professoressa Elena Baralis, coordinatrice del Collegio di Ingegneria Informatica, del Cinema e Meccatronica, spiegano che “quello assicurativo rappresenta un ambito ideale per la sperimentazione delle nuove tecnologie informatiche come l’intelligenza artificiale, l’apprendimento automatico, i Big Data e l’analisi predittiva o visuale, che consentono di elaborare velocemente una mole di informazioni sempre più grande ed estrarne conoscenza direttamente utilizzabile dalle aziende in un’ottica di miglioramento continuo dei prodotti e dei servizi offerti”.

Diventa infatti sempre più importante per le compagnie di assicurazioni trovare nuove applicazioni per la tecnologia attuale e acquisire le capacità necessarie per gestire il patrimonio informativo internamente all’impresa. Ad oggi, infatti, il modello adottato prevede spesso che le scatole nere utilizzate con finalità assicurative siano gestite da società specializzate, che rendono disponibili solo dati aggregati su base periodica: per una compagnia di assicurazioni, avere il controllo su tali informazioni significa poter incrociare diverse fonti dati, interne ed esterne – dati di mobilità, demografiche, sociali, ambientali – e poter progettare nuove soluzioni di business come la profilazione dei clienti e la predizione del rischio.

«È estremamente importante che il mercato assicurativo, oggi, individui nuovi servizi a valore aggiunto sulla base di informazioni che la tecnologia potrebbe rendere disponibili in futuro – ha dichiarato il Direttore Generale di Reale Mutua, Luca Filippone – Ancora più importante è, però, acquisire le capacità necessarie per gestire il patrimonio informativo internamente alla Compagnia. Per questo scegliamo di fare squadra con una eccellenza torinese e italiana con cui collaborare su questi temi, senza precluderci anche un eventuale ampliamento di partecipanti a questo laboratorio congiunto. Essere partner del Politecnico di Torino ci inorgoglisce e ci permette di affrontare le sfide che il mercato ci pone, sviluppando sempre più nuove soluzioni di business».

L’attuale evoluzione delle tecnologie sta aprendo possibili scenari di cambiamento di settori industriali apparentemente meno permeabili dalle trasformazioni prodotte dall’innovazione, come quello delle assicurazioni. Si tratta di un settore per la sua complessità darà un contributo significativo alla messa a punto di nuove tecnologie e alla creazione di nuove opportunità di sviluppo. In tale contesto questo accordo mostra la capacità del Politecnico, anche attraverso i nuovi Centri interdipartimentali come quello sugli “Smart Data”, di trasferire conoscenze alle imprese e portare il proprio qualificato contributo nei processi di innovazione e di digitalizzazione di tali settori” conclude Emilio PaolucciVice Rettore al Trasferimento Tecnologico del Politecnico di Torino.

Turismo in leggera crescita sotto la Mole (+1,1%). E’ boom per gli Airbnb: +28%

Sotto la Mole leggera crescita per il turismo. Nel 2017 gli  alberghi hanno venduto 3.000 camere in più con un tasso di occupazione al 64,6% (+1,1%).Boom per  incremento per gli Arbnb: il Comune ha registrato un +28,8%, con 140.000 arrivi.L’analisi dell’Osservatorio alberghiero della Camera di Commercio e di Turismo Torino,  moderatamente positiva non vede concorde il presidente di Federalberghi, Alessandro Comoletti, che parla di “dati fortemente negativi” da ottobre 2017 a gennaio 2018 e di una situazione “non rosea”: -3,2% a ottobre, -4,5% a novembre, -6,2% a dicembre, -9% a gennaio. “Nel 2016 c’erano stati alcuni grandi congressi medici”, commenta  attraverso l’Ansa  l’assessore comunale al Commercio, Alberto Sacco. Mentre arriva una proposta: una cabina di regia mensile per gli  operatori turistici che potranno così fare il punto della situazione. L’idea è del presidente della Camera di Commercio Vincenzo Ilotte.
   

 

(foto: il Torinese)