Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino twitta dopo la mezzanotte: “Un commento sul voto regionale sarà possibile solo sulla base dello spoglio reale, ma è evidente che se gli exit poll venissero confermati, la vittoria di Cirio e del cdx sarebbe netta. In attesa dei risultati ufficiali, ringrazio chi mi ha votato e chi mi ha sostenuto ed aiutato”.
L'isola del libro
Rubrica settimanale sulle novità in libreria
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Ed Sanders “La famiglia” – Feltrinelli – euro 25,00
Fu una notte maledetta quella tra 8-9 agosto 1969 in cui la moglie di Roman Polanski, l’attrice Sharon Tate, incinta di oltre 8 mesi, ed altre 4 persone furono massacrate dai seguaci della setta satanica di Charles Manson, in una villa di Cielo Drive, a Bel Air (Olimpo delle star hollywoodiane). La carneficina è ricordata non solo nel film “Once upon a time in Hollywood” (“C’era una volta a Hollywood”) che Quentin Trantino ha portato al Festival di Cannes, ma è anche al centro del libro di Ed Sanders “La famiglia”, pubblicato un anno fa ed ora più attuale che mai. Se volete saperne di più è nelle oltre 600 pagine del volume che trovate la ricostruzione perfetta e particolareggiata della vita e degli orrori di Charles Manson, di come stregò e manipolò i suoi seguaci. Avvertenza per l’uso: maneggiare con cura perché è decisamente crudo, diretto e non tralascia nulla. Ma è forse il modo migliore per sapere come andarono le cose. Sanders per anni ha fatto approfondite ricerche, intervistato persone e consultato monumentali documenti giudiziari per ricostruire i drammatici fatti che gettarono nel panico la California. Il clima è quello di fine anni 60, con “figli dei fiori”, droghe, freedom, peace and love; ma cosa ha trasformato una banda di hippie squinternati in un’orda di assassini assatanati e privi di rimorsi? Dietro a tutto c’è’ il mefistofelico Charles Manson: criminale perverso e fuori di testa che si credeva un grande cantautore, viveva di espedienti, rapine, razzie dei patrimoni dei suoi discepoli, e si autoproclamava “l’incarnazione di Gesù e Satana”. In realtà, era il male allo stato puro. Occhi demoniaci e strafatto di droghe iniziò quasi adolescente ad entrare ed uscire di prigione: è proprio dietro le sbarre che inizia ad interessarsi di magia, Scientology, negromanzia e tutto quanto di più nero, oscuro e buio può annidarsi nella mente di un uomo. Sanders ricostruisce le modalità con cui Manson adescava e irretiva i suoi seguaci, e li manovrava all’interno della cosiddetta “famiglia” nel Topanga Canyon. Erano per lo più giovani vagabondi, uno più sbandato dell’altro, molto più che borderline, che si dilettavano tra orge, festini e sette sataniche. Il peggio del peggio. Ricostruisce anche passo per passo i loro più efferati omicidi, soffermandosi sulla mattanza di Bel Air, compiuta da 4 seguaci di Manson; lui non partecipò ma fu l’ispiratore e il perverso mandante. Rimase in attesa che gli assassini tornassero grondanti di sangue e poi andò a fare il sopralluogo del macello. Il piano prevedeva che le vittime venissero appese alle travi, poi sventrate e squartate, però nella fretta non tutto andò secondo i piani. Sanders ricompone frammento per frammento l’orrore. Il commando degli spietati carnefici inseguì, braccò e dilaniò le 5 vittime con un totale di 102 coltellate in 30 minuti: una ogni 20 secondi. Una delle fantasie di Manson era uccidere qualcuno sotto gli occhi di qualcun altro e toccò a Sharon Tate morire per ultima, dopo aver implorato inutilmente pietà per la creatura che portava in grembo. I membri della famiglia furono arrestati dopo tre mesi di indagini serrate e condannati per la strage Tate e altri 2 delitti commessi in seguito. Nel 1971 furono condannati a morte, pena poi commutata in ergastolo dopo che la Corte Suprema della California abolì la legge sulla pena di morte. Il mostro Charles Manson è morto in prigione nel 2017.La bellissima Sharon Tate, interprete di “Per favore non mordermi sul collo” e “La valle delle bambole”, aveva solo 26 anni quando fu uccisa; oggi ne avrebbe 76. Non ha fatto in tempo a sapere che aspettava un maschietto, ma ora riposa con lui tra le braccia, nella Holy Cross Cemetery. A Culver City, in California.
Ivy Compton Barnett “Più donne che uomini” – Fazi Editore – euro 19,00
Bravissimo l’editore Fazi che ripubblica questo romanzo di una delle voci più interessanti della letteratura degli anni 30 del 900. La scrittrice inglese Ivy Compton Barnett, nata a Londra nel 1884 e morta nel 1969, sesta di dodici figli di un medico omeopata -2 sorelle si suicidarono, un fratello morì giovane-, ebbe trascorsi familiari infelici che diventarono spunti per i suoi libri. 20 romanzi, tutti di matrice autobiografica, nei quali mette a nudo i complicati legami tra uomini e donne, le dinamiche complesse e il dispotismo familiare, prendendo chiaramente posizione a favore del mondo femminile. Molto apprezzata da Virginia Woolf, anche la Barnett era lesbica: non lo sbandierò, ma visse 32 anni con una donna e si divertì non poco a “scioccare” i benpensanti dell’epoca attraverso i suoi romanzi. Le sue pagine sono piene di sense of humour, di lucida e a tratti spietata analisi dei rapporti umani. “Più donne che uomini” è ambientato in una scuola femminile dove la sproporzione tra allieve e insegnanti in gonnella da un lato e presenze maschili dall’altro è lampante, come annunciato dal titolo. E’ stata fondata in una ricca cittadina inglese, a inizi 900 dall’austera Josephine Napier che ne è la direttrice. Ha 54 anni “…qualche ciocca grigia tra i capelli ramati, un viso regale, alta e con le mani sorprendentemente ingioiellate, vestita e pettinata in modo da esibire i suoi anni, anziché nasconderli…” E’ sposata con Simon, uomo dimesso e silenzioso che lavora nella scuola: non hanno avuto figli, ma hanno cresciuto il nipote Gabriel, figlio del fratello di Josephine, Jonathan, indolente omosessuale rimasto vedovo ed ora innamorato del giovane sfaccendato Felix. Poi ci sono altri personaggi femminili di rilievo: a partire da Elisabeth Giffard (in gioventù è stata con Simon ed ora è amica di Josephine) che viene assunta come governante ed arriva con la figlia Ruth. Sullo sfondo di un apparentemente tranquillo tran tran quotidiano, scandito da rituali tipici dell’epoca, meticolosamente organizzati, si scatenano antichi rancori, amori contrastati, gelosia possessiva, morte e malattia. Irrompono e sono tanti colpi di scena, perché dietro la patina perbenista di epoca vittoriana …nessuno è davvero chi dice di essere e i segreti sono tanti ….tra pettegolezzi, silenzi e sospetti.
Maurizio De Giovanni “Le parole di Sara” – Nero Rizzoli – euro 19,00
E’ destinata a diventare una fiction televisiva la seconda avventura della poliziotta “invisibile” (ha lavorato per i Servizi Segreti) Sara Morozzi, uscita dalla penna e dalla dirompente fantasia dello scrittore napoletano Maurizio De Giovanni. Lui è uno dei più quotati giallisti del momento, autore delle serie best seller del commissario Ricciardi e dei Bastardi di Pizzofalcone, che ha riscosso successo anche nella fiction tv con Alessandro Gassman. Dopo la precedente avventura in “Sara al tramonto”, ora ritroviamo la protagonista alle prese con una trama noir che le impone anche di fare i conti col suo passato difficile. Sara era stata un abilissimo elemento di un’unità segretissima dei Servizi segreti, esperta in linguaggio non verbale, un talento prodigioso. Aveva lavorato insieme a Teresa Pandolfi, detta la bionda, e le due erano state più che colleghe: avversarie leali che avevano condiviso giorni e notti alle prese con le indagini sotto traccia. Se mai poteva esserci amicizia nella sezione, loro due erano amiche, anzi Teresa era l’unica amica che Sara aveva avuto nella sua vita. Due donne diverse, entrambe affascinanti, per certi aspetti complementari, bravissime nel loro lavoro. Sara è la mora, con i capelli precocemente striati di grigio, corpo morbido ed occhi profondi, decisamente refrattaria a gioielli e trucco. Ha abbandonato tutto per amore – lavoro, un marito e un figlio- per vivere insieme al capo della sezione Massimiliano e curarlo durante la malattia che lo porterà nella tomba. Teresa è la bionda stupenda, capelli d’oro, occhi azzurri segnati da qualche ruga, figura snella; zero mariti e zero figli, in compenso sesso a volontà, ma sempre rigorosamente occasionale. Ha messo la carriera innanzi a tutto ed ora è la prima donna a capo di un’unità per la sicurezza dello Stato. Però ha commesso un errore: si è innamorata di Sergio, un giovane ricercatore che è improvvisamente scomparso. La vicenda inizia quando in gran segreto ricontatta l’ex collega Sara per farsi aiutare a ritrovare il ragazzo. Senza raccontarvi troppo …..preparatevi a colpi di scena, ritrovamenti di cadaveri, e un corollario di altri personaggi, a partire dalla giovane Viola che cresce da sola il suo piccolo bimbo e in qualche modo è collegata al passato di Sara che scoprirete leggendo a suon di flash back.
“Valli di Lanzo e Valli Orco e Soana, tutto il Canavese, assieme a Pinerolese e valli Cuneesi, ieri e giovedì hannomostrato al mondo la loro grande bellezza. Un poetico racconto. Paesaggi, versanti, vette e scenari unici in giornate-evento di grande ciclismo, con il Giro d’Italia che da Cuneo a Pinerolo e da Pinerolo a Ceresole Reale, nel cuore del Parco del Gran Paradiso, ha aggiunto preziosi tasselli alla sua gloriosa storia fatta di 102 edizioni. Poi da Ivrea verso Como dopo una grande e difficile Saint Vincent-Courmayeur. Ora bisogna lavorare con Enti locali e imprese per rafforzare le opportunità connesse a due ruote, e-bike, outdoor, cicloturismo, su strada e su sentieri sterrati, tra necessario marketing e avanzata offerta all’insegna di una grande e unica missione: garantire sviluppo e nuove forze in campo, turismo di qualità, nuovi posti di lavoro, crescita e benessere. Grazie ai Sindaci, alle Amministrazioni comunali, ai Comitati di Tappa, alla Città metropolitana di Torino in particolare per il grande lavoro fatto nell’allestimento della strada verso il Serrù. #Graziegiro102″. Così Marco Bussone, Presidente Uncem, Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani
Ai piedi delle Alpi
Dolce Tatin di albicocche
La ricetta classica si prepara con le mele, ma con la stagione estiva, se non avete paura di accendere il forno, e’ deliziosa con le albicocche
La “Tarte Tatin”, come tutti ben sanno, non e’ altro che una crostata al contrario. La ricetta classica si prepara con le mele, ma con la stagione estiva, se non avete paura di accendere il forno, e’ deliziosa con le albicocche. Un dolce leggero, ricco di frutta, dal profumo invitante e dal gusto intrigante tra il dolce e l’acidulo. Un fine pasto dal sapore d’estate.
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Ingredienti:
1 rotolo di pasta sfoglia rotonda
500gr. di albicocche mature e sode
80gr. di burro
80gr. di zucchero di canna
1 cucchiaio di rum
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Lavare e asciugare le albicocche, denocciolarle e tagliarle in quattro parti. In una teglia rotonda (in alluminio) sciogliere il burro, togliere dal fuoco versare lo zucchero e a fuoco lento lasciar caramellare con un cucchiaio di rum. Sisterare le albicocche e lasciar cuocere per dieci minuti fino a doratura rigirandole con delicatezza, lasciar raffreddare. Preriscaldare il forno a 200 gradi, stendere la pasta sfoglia sulle albicocche,sistemare i bordi, bucherellare e infornare per 20/30 minuti. Appena la sfoglia sara’ gonfia e dorata rigirare subito su un piatto da portata. Servire tiepida o fredda con una pallina di gelato alla vaniglia.
Paperita Patty
Gioielli e look perfetto
Sabato 1 giugno, presso la gioielleria Mariatti in via Vanchiglia 19 a Torino, si svolgerà un pomeriggio all’insegna dello stile, dei colori e della passione. Si potrà giocare a creare il look perfetto, indossando le nuove collezioni di gioielli artigianali Borsari e scoprendo ‘Di che colore sei?’, grazie ai consigli personalizzati di Federica Rosati, esperta in armocromia. Dalle 15.30 alle 19.30 sarà la volta del contest #PassioneBorsari, per diventare il nuovo volto (maschile e femminile) della campagna pubblicitaria 2019/2020. Sorprese e omaggi per tutti i partecipanti.
In base agli exit poll il candidato alla presidenza del Piemonte, Alberto Cirio, del centrodestra, otterrebbe un risultato compreso tra il 45 e il 49 per cento, e sarebbe così eletto come nuovo presidente della Regione, mentre il governatore uscente Sergio Chiamparino del centrosinistra si fermerebbe al 36.5 / 40.5, rispetto al 47,09 per cento del 2014. Il candidato del M5s, Giorgio Bertola otterrebbe un risultato tra il 12 e il 16 per cento. Infine Valter Boero, tra lo 0 e l’1%.
Alla Sisport 68 chef si sono sfidati per sostenere la Fondazione Piemontese per la RIcerca sul Cancro. Calcio d’ inizio dato da Davide Scabin, Cristina Chiabotto e Claudio Sala
Sono giunti chef da tutto il Piemonte per partecipare oggi all’ iniziativa benefica a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro: “La partita del Cuoco”. E’ stata una sorta di anteprima della Partita del Cuore, in programma lunedì sera all’ Allianz Stadium. Chiamati a raccolta da Gambero Rosso Academy e da Slow Food Torino, si sono sfidati sul campo della Sisport, a Torino, dando vita a un incontro vero, combattuto fino all’ ultimo. Hanno vinto i blu superando i rossi per 2-1 grazie ai goal di Carlo Ricatto del Bricks, innovativo locale torinese, e di Yari, chef che ha iniziato una nuova avventura con il Yari Taperia y Cocina. Non è stato sufficiente per gli avversarti il “goal d’ autore” di Matteo Baronetto, lo chef stellato del Cambio, locale storico di Torino. Ma quello che contava era l’ intento benefico dell’ iniziativa, nata per sostenere la ricerca sul cancro che si svolge all’ Istituto di Candiolo. Nonostante il cielo grigio e qualche goccia di pioggia gli chef che hanno partecipato alla partita sono stati ben 68, a cominciare da Davide Scabin, il “Ronaldo” della ristorazione torinese, che, insieme con la showgirl, Cristina Chabotto, madrina della Fondazione, e l’ ex “poeta del goal”, Claudio Sala, ha dato il simbolico calcio d’ inizio e giocato per alcuni minuti con i rossi; poi si è piazzato a bordo campo, svolgendo il ruolo di “motivatore” dei colleghi. In campo altre stelle della ristorazione piemontese, come gli chef Nicola Batavia del Birichin di Torino, Nicola di Tarsia del Nanetto di Cuneo, Antonio Giovanniti di Etiko, Christian Milone di Trattoria Zappatori, Alessandro Mecca di Spazio7, Marco Miglioli del Ristorante Carignano del Grand Hotel Sitea, Santino Nicosia del Garamond, Guido Perino di Casa Amelie, Stefano Sforza di Opera e il suo secondo Claudio Lochiatto, Claudio Vicina di Casa Vicina.
La Partita del Cuoco ha avuto come partner Kappa di BasicNet, Eatintime, Sisport, Farcomi, Tapporosso, Cocina Clandestina, Radio GRP , Torino Divise e AllAround.
E il prossimo anno si replica.
AIDDA Piemonte si impegna per l’education
Laura Milani “Donna di Eccellenza 2019” la proposta di un tavolo di lavoro sull’istruzione
La festa che ha visto riunite a Palazzo Madama più di 100 rappresentanti dell’imprenditoria femminile italiana è stata l’occasione per AIDDA, Associazione Imprenditrici Donne Dirigenti d’Azienza, di avviare un nuovo progetto proposto da Laura Milani in occasione della premiazione come Donna di Eccellenza 2019.
“Vorrei andare oltre i più sentiti ringraziamenti. In considerazione di una motivata attenzione verso il livello e il futuro dell’education in italia, il mio pensiero in relazione al conferimento del Premio si traduce nella proposta di un nuovo progetto nazionale sull’education. – spiega Laura Milani – In analogia con quanto istituito dal Ministro Bonisoli sulle politiche di sostegno e sviluppo del design italiano e su altri temi portanti del mondo della cultura italiana, propongo la creazione di un tavolo sull’istruzione che si ponga come obiettivo la realizzazione di un piano strategico a breve, medio e lungo termine. Naturalmente mi rendo disponibile a coordinarlo e chiamando a raccolta le più interessanti menti Italiane e internazionali“
L’iniziativa sarà presentata a tutte le socie AIDDA con l’appoggio della Presidente Nazionale Claudia Torlasco e delle Presidenti di delegazione per arrivare a perfezionare un piano di lavoro nel quale coinvolgere anche gli stakeholder del mondo industriale.
Marisa Delgrosso, presidente di AIDDA Piemonte motiva così la nuova iniziativa “Accogliere un progetto che possa coinvolgere le socie di tutta Italia sul fronte del tema dell’education, che sta alla base del vero sviluppo sociale ed economico del Paese, coincide con l’impegno di portare avanti proposte coerenti con la nostra mission, perché ricordo che AIDDA è la prima Associazione italiana nata con lo specifico obiettivo di valorizzare e sostenere le donne che assumono ruoli di responsabilità nella struttura economica italiana.”
Il tema dell’istruzione come motore di sviluppo è infatti già stato affrontato anche dalle rappresentanti AIDDA che hanno partecipato al W20 di Buoenos Aires, tavolo preparatorio che ha fissato gli impegni che i paesi che partecipano al G20 devono assumere per sostenere la parità di genere.
PREMIO DONNA D’ECCELLENZA AIDDA PIEMONTE
Laura Milani, CEO e Direttore IAAD, Founder de La Scuola Possibile, membro del Comitato di Indirizzo della Fondazione per l’Architettura di Torino e membro della Commissione di studio del MiBAC per l’individuazione di politiche pubbliche di supporto e sviluppo del design.
La motivazione di Eccellenza attribuita dalla giuria del Premio riguarda la capacità dimostrata da Laura Milani nel sostenere l’education come motore di crescita e sviluppo con azioni imprenditoriali che hanno come obiettivo l’innovazione dei modelli, dei processi e dei sistemi.
AIDDA, Associazione Imprenditrici Donne Dirigenti d’Azienza, è la prima associazione italiana nata con lo specifico obiettivo di valorizzare e sostenere l’imprenditoria al femminile, il ruolo delle donne manager e delle professioniste. Fondata nel 1961 a Torino, è il più autorevole Sono iscritte ad AIDDA circa 900 imprenditrici, professioniste e manager che sviluppano 500 milioni di fatturato.
DALLA PUGLIA
Una intera famiglia di Taranto padre, madre e figlio è rimasta gravemente intossicata dopo avere mangiato funghi velenosi raccolti nelle campagne e non sottoposti a controllo sanitario. Il capofamiglia, di 56 anni, è in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell’ospedale cittadino, in pericolo di vita. Invece la moglie e il figlio si trovano nel nosocomio San Pio di Castellaneta, dove hanno ricevuto i primi soccorsi. L’intossicazione sarebbe stata provocata dall’Amanita Phalloides, una delle specie di funghi più velenosi in assoluto.