redazione il torinese

Mazzarri e Allegri sulle partite di oggi

QUI TORO

Mazzarri dice di volere eliminare “gli aspetti negativi delle partite precedenti per puntare  alla prossima come a una finale “pensando a Verona dopo la sconfitta nel derby della settimana scorsa. Una sfida, quella contro la Juve, definita dall’allenatore granata  di “altissimo livello tattico e come adrenalina, equivalente a un incontro  di Champions”. Per Mazzarri non vanno sottovalutati gli avversari di oggi che hanno fatto, ha detto: “ottime prestazioni”.

 

QUI JUVE

Allegri fa i complimenti all’Atalanta: “una realtà del campionato che ha saputo dire la sua in Europa”. Sull’eliminazione dei bergamaschi da parte del Bielorussia aggiunge: “Spiace che siano usciti,  come il Napoli. L’Atalanta avrà voglia di rifarsi e mercoledì potrà puntare alla finale di coppa come noi. Bisogna affrontarla nel migliore dei modi con grande pressione e intensità alla partita”, spiega all’Ansa l’allenatore bianconero.

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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Guttuso alla Gam – Un motivo in più per non votare Di Maio  – La Fondazione Cavour di Santena – Il questore di Fiume Palatucci Il ritorno di Ghigo

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Guttuso alla Gam
La mostra retrospettiva  di Renato  Guttuso alla Gam in occasione del cinquantenario del ’68 rivela il fiato corto delle iniziative proposte della Galleria torinese che non riesce a tenere il passo dei tempi di Patrizia Asproni che realizzò  mostre di livello internazionale che posero Torino al centro dell’interesse artistico. La scelta di Guttuso lo dimostra in maniera evidente. Guttuso è stato un pittore di strettissima osservanza marxista , un vero e proprio militante del Pci al cui servizio pose la sua arte. Il realismo socialista fu in larga misura il suo vangelo, pur con qualche strappo che rappresenta la parte migliore della mostra torinese.  In tutte le feste dell’”Unità” c’erano riproduzioni in vendita di sue opere. Ogni buon militante aveva in casa almeno una stampa del pittore. I funerali di Togliatti sono stati eternati ,si fa per dire, da una sua opera gigante in cui sono rappresentati tutti i capi comunisti, a partire a Lenin. Basterebbe l’esaltazione acritica di Togliatti a dimostrare che Guttuso sia stato, in primis, un gregario comunista. Mario Soldati lo disprezzava  proprio per queste sue chiusure e mi raccontò anche episodi che non gli fanno onore. Lui visse una vita alto borghese in contrasto con la sua militanza. Ovviamente, se fossimo in presenza di un grande artista, queste cose sarebbero delle inezie trascurabili. Ma Guttuso non fu un grande artista e neppure oggi  può essere rivalutato come tale.  Ebbe qualche simpatia per il ’68,manifestandola in una lettera a Giorgio Amendola. Rimase però saldamente legato al partito in cui venne eletto in Parlamento in tempi successivi. Quindi la mostra per il cinquantenario del ’68 appare immotivata. Ebbe anche un amore chiacchierato con la “contessa” Marzotto che ritrasse nuda. La Marzotto senza veli era  sinceramente molto meglio di Togliatti.   La Marzotto era una popolana che aveva sposato il conte Marzotto, ma che non disdegnava di distrarsi con altri uomini, specie se intellettuali, un po’ come la “marchesa” Ripa di Meana. Non credo che ci saranno le code per vedere Guttuso. E mi spiace per Torino e per la Gam, oggi in mano a persone che certo non brillano per capacità ed inventiva.

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Un motivo in più per non votare Di Maio

Il movimento grillino e’ una minaccia alla democrazia. E’ composto da gente improvvisata che non sa neppure scegliere i propri candidati come dimostrano, ad esempio, le numerose infiltrazioni massoniche malgrado il divieto di essere iscritti alla massoneria. I mancati rimborsi rivelano fatti e persone davvero indecenti. Il mito dell’onestà e’ stato infranto e la incompetenza ad amministrare le grandi e le piccole città da parte grillina rivela un dato preoccupante. Nel migliore dei casi i grillini sono degli improvvisatori ignoranti. C’è un motivo in più per non votarli, che si è aggiunto : la gaffe istituzionale di farsi ricevere al Quirinale per ottenere prima del voto un avallo presidenziale a possibili ministri. Una gaffe che rivela ignoranza delle regole ed anche arroganza perché Di Maio, un ragazzo impreparato e incolto, pensa di aver già vinto la partita. Il passo falso con Mattarella e’ rivelatore di un disprezzo più o meno inconsapevole per le Istituzioni repubblicane che rendono il grillino incompatibile con il ruolo di premier, che egli si illude di poter ricoprire. Un episodio rivelatore dei pericoli gravissimi di un voto ai 5 stelle.

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La Fondazione Cavour di Santena

La Fondazione Cavour di Santena, accusata di aver restaurato in modo maldestro degli scritti del Gran Conte, è una delle istituzioni più serie ed accreditate. Presieduta prima dal magistrato Mario Garavelli e poi dall’ex ministro Nerio Nesi rappresenta un’eccellenza italiana. Con Nesi, che si è dedicato con grande passione a valorizzare la Fondazone, essa ha raggiunto obiettivi impensabili. Attaccarla appare un atto strumentale che non si capisce da dove parta e chi intenda avvantaggiare.

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Il questore di Fiume Palatucci

Ho partecipato al Polo del ‘900 ad un dibattito promosso dalla Associazione Venezia Giulia-Dalmazia su Giovanni Palatucci questore di Fiume della RSI. E’ stato insignito dei maggiori riconoscimenti da parte della Comunità ebraica e dallo Stato di Israele per aver salvato moltissimi ebrei dallo sterminio. Il presidente Scalfaro gli conferì alla memoria la Medaglia d’oro al valor civile, la Chiesa cattolica l’ha proclamato Servo di Dio. Palatucci agì con coraggio ed abnegazione. Si preoccupò anche del fatto che Fiume dovesse restare italiana rispetto alle mire dei comunisti di Tito. Fu deportato dai tedeschi al campo di Dachau con l’accusa di cospirazione con il nemico e vi morì a pochi giorni dall’agognata liberazione. Adesso il centro americano intitolato a Primo Levi rimette tutto in discussione e sostiene che Palatucci non meritò i riconoscimenti, parlando addirittura di agiografia nei suoi confronti. La storia è sempre fatta di confronti e di riscontri, ma l’idea di trovare documenti attestanti quanto fece il questore di Fiume è un’idea piuttosto bislacca perché essi o non ci furono o vennero distrutti proprio per la delicatissima azione che egli svolse sotto gli occhi dei tedeschi. Esistono invece tante testimonianze di ebrei salvati da Palatucci e queste testimonianze non possono essere ignorate. In ogni caso egli fu un grande italiano che visse momenti tragici e convulsi con dignità. Merita tutto il nostro rispetto. L’idea di infangare tutto e tutti appartiene ad un revisionismo storico all’incontrario che non appare accettabile.

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Il ritorno di Ghigo

Lunedì 26 febbraio, il senatore Enzo Ghigo ritorna,pur non candidato, all’impegno politico,presentando i candidati di Forza Italia. Ghigo è stato Presidente della Regione Piemonte per dieci anni e parlamentare per due legislature. Ha dimostrato di saper governare il Piemonte con competenza,equilibrio,lungimiranza. E’ un fatto positivo che un uomo come lui,sia pure indirettamente,ritorni alla politica. Di lui può giovarsi molto la politica,elevando il suo tono,in verità mai così basso come in queste elezioni.

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Lettere     scrivere a quaglieni@gmail.com

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Se il Salone non paga

Ho  fatto dei lavori per il Salone del libro per due anni consecutivi senza mai essere stato pagato. Adesso mi dicono che con la liquidazione della Fondazione per il salone perderò i miei soldi. Non le sembra un’operazione ingiusta ?

Lettera firmata

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E’ sicuramente ingiusta, ma voglio approfondire e in via privata le scriverò quanto sarò riuscito a sapere. Ho fortissimi dubbi sulla gestione del Salone nel corso degli anni e temo che molte spese non fossero di per sé necessarie. Spero che i diritti di chi lavora vengano salvaguardati. Io nel 1994/96 scrissi molti articoli per un quotidiano romano che dichiarò fallimento. Presi un ottavo di quanto mi spettava. Liquidare la Fondazione non deve significare calpestare i diritti di chi ha lavorato. E spero che accadrà così.

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Antisemitismo all’Università

Ho notato che un documento di oltre cento professori e intellettuali, tra cui lei, che si rivolge al Rettore per chiedere provvedimenti atti ad impedire episodi gravi di antisemitismo nelle aule del campus Einaudi, non è stato pubblicato dal quotidiano “La Stampa”, ma solo dal “Corriere di Torino “ che ha dato ampio spazio anche al rettore Ajani. Due modi di intendere il giornalismo molto difformi. I giornali hanno il dovere di informare, non di scegliere le notizie a loro discrezione.

Giuditta Bajero

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Condivido le sue osservazioni, il lettore ha il diritto, comprando il giornale, di essere informato. I giornalisti non hanno obbligo di pubblicare tutto e devono necessariamente scegliere, specie quelli della carta stampata. Ma il silenzio su certe notizie non è giustificabile. Il fatto che ci siano più giornali a Torino è una garanzia di pluralismo che altrimenti sarebbe violata. La crisi di vendite è anche legata al fatto che i lettori non accettano più di subire le scelte discrezionali e i silenzi dei giornali. I giornali on line che sono molto più aperti e documentati hanno contribuito a metterli in crisi.

La Terra Buona. Il nuovo film di Emanuele Caruso

È stato presentato ad Alba giovedì 22 febbraio a cui seguirà lunedì 26 una proiezione in anteprima presso il cinema Cityplex della capitale delle Langhe, il film “La Terra Buona” che sarà diffuso nelle sale cinematografiche, a partire da marzo.

Con tanta neve che è scesa ed altrettanta che ne deve arrivare sembra Natale e il periodo pare quello giusto; il clima ideale per sentirsi più buoni. Appunto: una favola quella che ha come interpreti il regista e factotum Emanuele Caruso, giunto alla sua seconda esperienza cinematografica, dopo “ E FU SERA E FU MATTINA”, che rappresentò un caso nazionale tra le produzioni cinematografiche indipendenti, con 43.000 biglietti venduti e 300.000 euro di incasso e che ora coinvolge per il suo secondo film, a distanza di 4 anni, una trentina fra attori e comparse nonché un’intera comunità in Val Grande, nel Verbano Cusio Ossola, nei comuni di Vogona e Pramosello, ai confini con la Svizzera, ma ancora in Piemonte. Perché una favola? Quando si vuole realizzare una cinematografia indipendente è sempre “un’impresa”. Per dirla all’inglese, la ricerca dei fondi, il crowdfunding, è estenuante e gira rigira piove sempre sul bagnato, come si diceva una volta. Stavolta no, il film ha avuto l’appoggio di Film Commission Torino Piemonte e la consulenza tax credit di Fip Film Investimenti Piemonte che ha coinvolto il Gruppo Egea che contribuisce con 100 mila euro. Altri sponsor come Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e Parco nazionale della Val Grande, dove sono state girate le riprese, Etaly ed altri ancora.

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Il film viene prodotto e distribuito dalla casa cinematografica “Obiettivo Cinema di Alba”. Dicevamo una storia fantastica, in quanto il film è stato realizzato in una zona, la Val Grande dove non ci sono servizi e strutture ricettive e quindi c’era da pensare alla logistica del pernottamento per oltre 30 persone e farli mangiare tutti i giorni delle riprese. Tramite l’Associazione “Alpe Capraga” gli abitanti hanno messo a disposizione le loro case ed è stata allestita la cucina da campo per la troupe. La trama del film La Terra Buona: tre vicende che diventano una sola, con il territorio che ne costituisce l’anima e l’essenza; una ruota attorno al monaco benedettino Padre Sergio, recentemente scomparso in Val Maira (Canonica di Marmora) che è il luogo reale della vicenda mentre nella finzione scenica è stata girata in Val Grande, in Val Maira aveva realizzato una biblioteca con oltre 80.000 volumi che non si sa dove andranno a finire. L’altro personaggio è l’oncologo Mastro che si isola e fugge per le sue idee controtendenza, ma in verità è in cerca della sua anima e la terza è Gea, una ragazza in cerca di speranze e di una guarigione in un angolo di paradiso che è l’ambientazione della favola. Gli attori: Giulio Brogi, Cristian Di Sante, Fabrizio Ferracane, Lorenzo Pedrotti, Mattia Sbragia e Viola Sartoretto; per tutti girare il film “La Terra Buona” è stato non solo un film, ma un’esperienza di vita e ritiro spirituale. Concludiamo, “noi siamo come le piante che attecchiscono bene ovunque la Terra sia buona”.

 

Tommaso Lo Russo

Gobino, il re del cioccolato a Eataly

 

Il cioccolato è il tema dei mesi di febbraio e marzo a Eataly Lingotto: ricchissimo il programma di eventi dedicati ad uno dei prodotti artigianali d’eccellenza.

Tra questi spicca l’appuntamento che si terrà venerdì 2 marzo alle ore 18 in Sala Punt&Mes: il Maestro Cioccolatiere Guido Gobino sarà il protagonista dell’incontro “Dal Cacao al cioccolato”. Al centro dell’attenzione il processo che trasforma le fave di cacao in cioccolato: Gobino racconterà come avvengono le fasi di lavorazione artigianale nella sua sede di via Cagliari e presenterà le sue eccellenze. Il cioccolato di Gobino ha più di 50 anni di tradizione famigliare alle spalle: dal 1964 a Torino la produzione parte direttamente dalle fave di cacao, fino ad arrivare alla tavoletta o al famoso giandujotto. Fra le provenienze di cacao selezionate, molto importante è il Cacao della Chontalpa, regione del Messico poco sotto il Tropico del Cancro dove la natura e i millenni hanno lavorato per produrre il miglior cacao del pianeta. È qui che nasce il Cacao Presidio Slow Food selezionato da Guido Gobino per produrre un’intera linea di Cioccolato Extra Bitter impreziosita dal logo con la chiocciola. “Dal cacao al cioccolato” sarà, dunque, l’occasione per raccontare la storia del Cioccolato Presidio Slow Food e degustare alcune delle eccellenze firmate Gobino: i Cioccolatini Chontalpa, i Tourinot numero 10 e i nuovissimi Ovetti Assortiti della Selezione di Pasqua 2018.

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L’evento “Dal cacao al cioccolato” è proposto al pubblico al prezzo di € 10. È necessario prenotare: www.eataly.it o 011 19506801.

 

Il rispetto verso la tradizione e lo slancio verso un’attenta innovazione, coniugando creatività, gusto e passione per il cioccolato artigianale di alta qualità sono i punti forti della filosofia di Guido Gobino basata sull’etica e sui valori. Da oltre 50 anni la tradizione continua, ma è intorno all’inizio degli anni 90, che inizia l’avventura imprenditoriale di Guido Gobino con il primo marchio “Selezione Guido Gobino”, destinato sin da subito a rappresentare i prodotti simbolo dell’azienda: il Giandujottino Tourinot® e il Tourinot Maximo®.

 

 

“Innovation for Change” per 50 giovani

Dopo il successo degli anni scorsi (https://youtu.be/vgCHuxnees0), ha preso avvio presso il TAG Fondazione Agnelli la nuova edizione del progetto “Innovation for Change”, promosso dal Collège des Ingénieurs Italia (CDI), dal Politecnico di Torino e da Ideasquare, un centro specializzato di innovazione sperimentale che fa parte del Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire (CERN). Il progetto coinvolge 50 giovani (30 studenti MBA del CDI e 20 dottorandi del Politecnico di Torino)  con una formazione di tipo scientifico-ingegneristico, che nel corso dei prossimi cinque mesi lavoreranno a Ginevra e a Torino, suddivisi in diversi gruppi ma uniti dal medesimo obiettivo: applicare le più avanzate tecnologie per rispondere alle sfide legate agli obiettivi di sviluppo sostenibile lanciati dall’ONU. Dal lavoro dei prossimi mesi nasceranno 8 idee di impresa, ognuna capace di competere sul mercato, attraverso l’offerta di prodotti o servizi innovativi pensati per rispondere alle cosiddette societal challenges nel quadro delle esigenze di gruppi industriali e istituzioni internazionali. Gli studenti potranno contare sul sostegno delle aziende e delle istituzioni partner, oltre che su una rete di mentor formata da imprenditori e da professionisti impegnati in grandi gruppi industriali. I team lavoreranno fianco a fianco con i ricercatori del CERN e del Politecnico di Torino, imparando ad applicare strumenti e soluzioni tecnologiche avanzate, fino ad arrivare alla realizzazione di prototipi pronti per la successiva fase di sviluppo per il mercato.

Il progetto si avvale anche della collaborazione di alcune aziende e istituzioni, che hanno indicato agli studenti le sfide su cui concentrare gli sforzi per trovare soluzioni praticabili. UniCredit,  Comune di Torino, ENEL, Fondazione Agnelli e Gellify sono gli owner delle sfide dell’edizione del 2018. Al termine del progetto, che proseguirà fino mese di giugno, gli studenti presenteranno il frutto del loro lavoro a una platea di aziende, imprenditori e investitori, nel corso di un incontro pubblico a Torino, a cui prenderanno parte anche i vertici delle istituzioni fondatrici.

Emergenza freddo: per i senza dimora 40 nuovi posti nella vecchia stazione di Porta Susa

Arriva Burian e il Comune cerca di intervenire per alleviare il problema dei senzatetto. E’ stato infatti allestito un punto di accoglienza notturna per senza dimora nei locali della vecchia stazione di Porta Susa, oggi vuota dopo la chiusura del Mercato metropolitano. Il punto di ritrovo offre generi di conforto e quaranta posti letto in luogo coperto, caldo, sicuro e non distante dal centro cittadino. E’ aperto tutti i giorni dalle 20 di ogni sera alle 8 del mattino, a partire da sabato 24 febbraio.

“Una misura di rafforzamento dei servizi per le persone senza dimora, assunta dall’Amministrazione comunale del capoluogo piemontese – spiega una nota di Palazzo Civico – in vista dell’arrivo di un ondata di forte maltempo che, prevedono i meteorologi, porterà nei prossimi giorni pioggia, neve e temperature di molto al di sotto dello zero. Un evento climatico che, non è difficile immaginarlo, aumenterà i disagi per chi trascorre la notte in strada e, fatto tutt’altro che irrilevante, in alcuni casi potrà anche metterne a rischio la salute”. 

L’allestimento del nuovo centro notturno  potenzia il complessivo sistema di servizi destinati agli homeless previsto dal Piano invernale per l’emergenza freddo, e si aggiunge all’incremento dei posti letto in strutture comunali e di altre realtà, al raddoppio della Boa urbana mobile, all’ampliamento dell’orario del ambulatorio di via Sacchi e all’apertura di nuovi spazi accoglienza resa possibile dall’accordo di collaborazione dello scorso dicembre tra Città di Torino, Arcidiocesi, Asl e Città della Salute.  Per l’apertura della struttura temporanea di accoglienza nella vecchia Porta Susa (ingresso piazza XVIII Dicembre, ex biglietteria) – la cui gestione è affidata a Protezione civile comunale e Croce Rossa Italiana – hanno collaborato gli assessorati al Welfare, all’Ambiente, alla Mobilità e alla Sicurezza urbana della Città di Torino, il Gruppo Torinese Trasporti, Rete Ferroviaria Italiana e FS Sistemi Urbani che hanno concesso gli spazi all’interno della stazione.

L’arcivescovo mons. Cesare Nosiglia lancia intanto un appello alla comunità torinese per l’accoglienza dei clochard. La Curia aumenterà la disponibilità dei posti nei locali dell’arcivescovado.

Il Comune ribadisce l’invito lanciato già nelle scorse settimane, a segnalare la presenza di persone senza dimora che, a causa di freddo e maltempo, si trovino in situazione di particolare criticità e abbiano bisogno di aiuto, telefonando alla Polizia Municipale al numero 011.0111 oppure inviando una comunicazione via mail all’indirizzo adulti@comune.torino.it

 

(foto: il Torinese)

A tu per tu con Sasha, estetista dell’anima

L’appuntamento con Sasha Guerriero è fissato sotto la Torre dello Stadio Olimpico a piazza d’Armi. Attendiamo una ragazza bionda. La luce del sole del pomeriggio colpisce invece una bella ragazza dai capelli rossi intenta a consultare lo smartphone. Un bel sorriso, una stretta di mano ed eccoci a parlare. Inizia una lunga conversazione passeggiando lungo i viali che costeggiano il parco. E tra una battuta e l’altra esce con chiarezza il profilo di una giovane ragazza alla ricerca di un metodo e di una visione della vita atipica per la maggioranza dei suoi coetanei.
Sasha, un nome raro nel panorama torinese…
Un nome russo che mia mamma ha tratto da un film dove ad un certo punto una bellissima ragazza bionda dice di chiamarsi Sasha.
Che cosa ti interessa di più in questo momento?
Mi interessa lo stare bene con me stessa e con il prossimo. Ho compreso che nella vita è importante avere fede, essere fiduciosi che le cose si realizzino e se hai questo atteggiamento mentale ed emotivo unito all’azione spesso accade ciò che hai immaginato e progettato. In termini “filosofici” sono orientata alla trasformazione e rigenerazione di sé. E come per tutte le discipline che hanno a che fare il mondo interiore ci vuole esercizio ed allenamento.
E concretamente come hai iniziato?
Dopo aver cercato dentro di me ho deciso di approfondire quello che intuivo con una esperienza in Thailandia.
Ci puoi dire di più di questa tua esperienza orientale?
Sì, certo. La formazione in Thailandia si riassume in un desiderio di conoscenza, crescita e nasce anche per amore. Ho seguito un corso di un mese per 12 ore al giorno. Mi sono immersa in una vera e propria riprogrammazione emozionale e dell’inconscio. Ero e sono mossa tutt’ora dalla ricerca per aiutare me stessa e gli altri. L’esperienza thailandese si è protratta per altri tre mesi. Ho seguito un maestro. Le persone ti aiutano. Qui in Occidente viviamo una vita decisamente meno spirituale. Ho ricordi bellissimi di incontri con le persone del luogo; uno di essi è legato ad un medico molto simpatico e alle interminabili chiacchierate che mi mettevano molta allegria nonostante la difficoltà della lingua straniera: riuscivamo a superare i limiti della lingua con un’intesa che andava oltre le parole. Un’altra immagine particolare è quella di un monaco che fuma una sigaretta in riva all’Oceano in una dimensione di pace interiore. Il cielo che osservi da quella latitudine è magnifico e ti ispira una tranquillità assoluta dell’anima. Mi piace ricordare il Tempio del Buddha di Smeraldo a Bangkok: meraviglioso!
Cercando su Google Sasha Guerriero troviamo il Diario di Viaggio su Youtube… ci racconti come nasce, chi vorresti raggiungere?
Semplicemente voglio comunicare le mie esperienze e quelle degli altri. Desidero condividere emozioni e sensazioni e dare stimoli a chi ascolta le mie riflessioni….Non mi sottraggo al confronto con il mondo. Mi sto organizzando con professionalità: le cose voglio farle bene.
Abbiamo notato delle foto molto belle sul tuo profilo Facebook, hanno una vena artistica… sei ispirata da qualcuno?
Mi ispiro –sorride- al mito di Venere ma non soltanto per le foto. Venere rappresenta per me il potere di liberazione femminile. La mitologia con le divinità e i riti antichi e le simbologie possono aiutarti moltissimo. A me è accaduto di avere un vero e proprio “split” interiore.
Vogliamo parlare anche del tuo lavoro? Che cosa fai?
Lavoro nel campo estetico da 11 anni. Mi occupo di “teste” ma non solo… Sono una parrucchiera ed una onicotecnica: curo e ricostruisco le unghie. Il mio è un lavoro che mi piace perché consente di relazionarmi con gli altri, conoscere le persone, le loro opinioni e idee. E’ uno strumento utile per capire l’universo femminile e maschile. Allo stesso tempo coltivo la crescita personale e la cura per il benessere degli altri. Mi sono specializzata nella induzione: in sostanza nel far emergere dalla persona il bisogno di cura interiore.
Pratichi qualche sport, hai qualche hobby?
Amo camminare, camminare a lungo e praticare yoga. Mi piace leggere e soprattutto studiare.
Di grande aiuto per la crescita personale è stato il libro di Lise Bourbeau le “Cinque Ferite e come guarire”. Leggere e decifrare le immagini da un mazzo di tarocchi è una passione che coltivo da tempo: d’altra parte –sorride- sono una vera e propria strega.
Affrontiamo il tema dell’amore…
L’amore come esperienza personale mi ha fatto soffrire molto. Ma d’altra parte chi non soffre in amore? Posso dire che ho un ricco bottino d’amore fatto di vita vera, vissuta e che l’amore mi ha trasformata. Quasi per magia -dice scherzando ma non troppo – ho trovato il mio modo di amare senza gelosia e possesso: patti chiari e amicizia lunga. Riscontro nei miei coetanei superficialità…spesso mi sembrano dei sacchi di patate vuoti, in amore conta anche moltissimo l’intelligenza, l’interiorità e la maturità.
C’è una Sasha ludica?
Certo! Adoro cantare e ballare: nel ballo mi scateno e mi diverto tantissimo… Così mi piace molto il cinema: Adaline è un film che ho trovato strepitoso, bravissima la protagonista interpretata dall’attrice Blake Lively! E poi ogni tanto mi concedo qualche piccola trasgressione… ma non vi dico quale.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Voglio passare le mie conoscenze a quante più persone possibili ed essere di esempio per i grandi cambiamenti positivi che queste conoscenze mi hanno portato. Il mio scopo su questa terra è di passare il Testimone! Non ho ancora ben inteso come ma inizio con ciò che per ora ho in valigia.

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Fmb

E’ guerra fredda tra Municipio e ghiaccio: blitz comunale con 4 mila tonnellate di sale

Il maltempo annunciato potrebbe portare ghiaccio e neve  in città, ma il Comune non vuole farsi cogliere  impreparato e già dalla notte, seppur siano annunciati pochi fiocchi di neve (ma non si sa mai), ha predisposto la macchina municipale fatta di uomini e mezzi da destinare al presidio delle strade . Sono 4 mila le tonnellate di sale e una trentina i camion spargisale, un terzo sulle strade collinari e i due terzi mobilitati in città. Sono quasi 400 i mezzi con lama per sgombero neve. La nevicata prevista non dovrebbe però essere particolarmente forte.

(Foto: il Torinese)

Ragazzi ubriachi prendono a calci e pugni coppia di anziani

Due ragazzi, ieri sera verso le 19 a Venaria, ubriachi, hanno aggredito a calci e pugni una coppia di anziani. I due giovani aggressori – poi arrestati dai carabinieri – Loris, 26 anni di Torino, e Roberto, 29 anni di Venaria, dopo aver bevuto parecchio vino, si sono recati in corso Matteotti e senza alcuna ragione hanno assalito due sessantaduenni malmenandoli. Gli anziani hanno riportato ferite al volto, alle mani e al torace. I medici del pronto soccorso dicono che guariranno in dieci giorni.

Raffaele Fitto a Torino per “Noi Con l’Italia – UDC”

COMUNICAZIONE 

In vista delle prossime elezioni politiche il quotidiano “il Torinese” pubblica gratuitamente in questo spazio interventi, comunicati e notizie inviatici da candidati, segreterie o esponenti politici di tutti i movimenti e partiti. Scrivere a: edizionibest@libero.it

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Domenica 25 febbraio 2018 alle ore 10.00 presso la Galleria d’Arte Moderna in Via Magenta 31, interverrà l’On. Raffaele Fitto, leader della formazione politica “Noi Con l’Italia – UDC”.

Condurranno l’iniziativa, tra gli altri, i candidati Roberto Rosso, consigliere comunale di Torino, il già consigliere comunale Paolo Greco Lucchina, Alessandro Cherio, già presidente del collegio dei costruttori di Torino e Rosalba La Fauci candidata nella circoscrizione Piemonte 2.  L’obiettivo principe che si pone Noi con l’Italia – UDC è destare l’elettorato dormiente, puntando agli elettori oggi rintananti nell’astensione, attraverso un’offerta politica ricca e variegata nata dalla sintesi delle realtà liberal-democristiane accomunate da una visione avveniristica per il Paese. L’ambizione è quella di trasformare la coalizione di centrodestra, dandole quel valore aggiunto che i valori e la storia dello scudo crociato e del tentativo liberal conservatore possono imprimergli. Valori importanti, nei quali la società italiana si impernia: la famiglia, la persona e la libertà educativa. La presenza di Noi Con L’Italia – UDC nella coalizione si contraddistingue per la presenza propositiva e costruttiva, essenziale per la vittoria del centrodestra, unica forza in grado di prevalere in questa competizione elettorale.