redazione il torinese

FIAT Torino – Bologna: una strana sconfitta…

Purtroppo anche questa volta si deve parlare di sconfitta, ma si poteva parlare anche di vittoria se negli ultimi secondi fosse andata bene l’ultima azione. E forse i tifosi “del tipo” che ci sono solo quando si vince sarebbero tristi di non poter dire “…io l’avevo detto” o “… io lo sapevo”

In realtà la partita è stata giocata molto stranamente, come ormai consuetudine nel campionato italiano nazionale di basket, ad onde. Inizio di Torino, ritorno di Bologna, riparte Bologna, insegue Torino, sbaglia clamorosamente Bologna e ancor più clamorosamente Torino e vince Bologna. In mezzo: tanta confusione. Nel gioco ovviamente, ma anche nelle facce dei giocatori e nell’umore dei tifosi, che prima spingono, poi si spengono, poi rivivono ed infine calano nella notte della sconfitta triste. E’ difficile dire cosa pensa la curva, anche se c’è chi dice che vuol mollare (ma non lo farà… speriamo e crediamo) e chi sostiene a spada tratta i colori gialloblù e probabilmente hanno entrambi non dico ragione ma delle buone ragioni. I giocatori a volte si estraniano e sembrano spenti (forse alcuni lo sono, ma la speranza è forse ancora viva per i playoff) fantasticando che, anche se si riaccendessero, non sia troppo tardi. Ma ciò che inquieta è un senso di impotenza che esce talvolta quando in realtà questa squadra con un pochino (ma poco poco) di aggressività (sportiva) e intensità in attacco e senza paura su entrambi i lati potrebbe dimostrare ciò che già tempo fa aveva dimostrato: essere un’ottima squadra.In questa società in cui viviamo, dove nessuno ricorda il passato, dove si brucia il presente e del futuro non ci si interessa, è difficile far presa su valori che non diciamo antichi, ma “anziani” sembrano proprio esserlo.

In un post-finale di partita dove c’è chi contesta solo per sfogarsi e dimentica completamente, se mai l’avesse avuta, l’educazione insultando una donna che lo contraddice (quanta maleducazione regna intorno a noi) si nota solo una cosa: tanta insensibilità tecnica e sportiva da parte di tanti. Il rispetto e l’amicizia sono una splendida cosa: la partita finisce al suono della sirena e quindi tutto diventa non più arena e sangue ma splendido terzo tempo sportivo. Un tempo si diceva che se non piace un prodotto basta non comprarlo più, ma lo sport e le squadre non sono un prodotto. Però, colpire solo quando si ritiene di aver subito un torto non è corretto. Bisogna anche ringraziare chi ti permette di essere arrivato fin qua, con limiti e meriti come chiunque altro.Perdere, anche perdere male nello sport “ci sta”. L’esperienza potrebbe essere l’unica regola da seguire per non ripetere errori o cercare strade diverse per salire ulteriormente di livello. Questa squadra ha regalato l’unica gioia da sempre nello sport cestistico torinese nazionale ed è possibile che molti siano saliti sul carro dei vincitori solo per non stare a piedi. Però, adesso che la situazione è complicata, non è corretto dimenticarsi tutto, troppo facile.

E dare la colpa ad uno piuttosto che ad un altro non è uno sport intelligente. Come si dice, neppure Roma fu fatta in un giorno, figuriamoci Torino… (sic…) del basket e non solo. Ci vuole tempo per capire come gestire le scelte, come muoversi, chi contattare e con chi parlare, e non è facile, ma solo chi ha provato può capire, mentre chi osserva solamente ha tutto il diritto di commentare, arrabbiarsi o non venire più al palasport se questa cosa non gli va, ma non scaricare tutto addosso a coloro che comunque hanno concesso a questa città di vivere un sogno e un momento che ha commosso tutti i veri tifosi della Torino cestistica. E’ vero ed è stato ammesso che qualche errore (più di uno probabilmente) è stato fatto, ma nessuna squadra ci sembra avulsa da tale situazione.E allora, visto che commentare i giocatori sarebbe difficile, vista “la strana partita”, l’unico commento che mi piace lasciare è: il passato esiste, il presente anche e il futuro è dietro l’angolo, mollare adesso, questo sì, sarebbe una sconfitta.

Paolo Michieletto

MAROCCO, MOVIMENTO ANIMALISTA: “STOP ALLA STRAGE DEI RANDAGI”

“Purtroppo – spiega la responsabile organizzativa del Movimento, Simona Bazzoni – non è la prima volta che l’idea di far “piazza pulita” dei cani randagi si fa strada tra le autorità di Paesi o territori candidati ad ospitare competizioni sportive internazionali. Ne sanno qualcosa l’Ucraina e la Polonia per gli europei di calcio del 2012, la Russia per i mondiali di quest’anno ed ora il Marocco candidato per quelli del 2026. Del resto, senza uscire dai confini del nostro Paese, anche gli avvelenamenti di massa in Sicilia sono stati messi in relazione con il passaggio del Giro d’Italia, che farà tre tappe sull’isola. Quella di risolvere il problema del randagismo con bocconi avvelenati o pallottole – sottolinea Bazzoni – non è soltanto un’assurda e crudele illusione, che costa la vita a migliaia di animali innocenti, ma un tentativo inaccettabile di “sporcare col sangue” i valori positivi dello sport. Perciò – conclude -il Movimento animalista aderisce alla petizione online sulla piattaforma change.org indirizzata al re del Marocco perché si ponga fine alla strage dei cani vaganti a Taghazout, Agadir e in altre città del Paese”.

Le edicole potranno vendere cibi e offrire servizi

Le edicole di Torino  potranno vendere anche alimentari, souvenir e prodotti tipici, oltre a fornire servizi tipo la consegna dei pacchi ed esporre materiale pubblicitario. Queste  le novità introdotte dal nuovo regolamento varato dalla giunta Appendino e che dovrà passare il voto del consiglio comunale. Per gli edicolanti sarà possibile  inoltre commercializzare caramelle, cioccolatini, bevande analcoliche, escluso il latte e i suoi derivati. Il provvedimento intende aiutare una categoria sempre più in crisi.

Ecco il paradosso di Emilio Salgari

I suoi romanzi hanno ottenuto un eccezionale riscontro popolare, soprattutto presso gli adolescenti, ma sono stati scarsamente apprezzati dalla critica letteraria

 Ecco il paradosso di Emilio Salgàri. Amato da generazioni di ragazzi almeno fino agli anni Settanta del Novecento – l’ultima cresciuta con il celeberrimo Sandokan televisivo -, spacciatore di fantasie esotiche da sfogliare sotto le coperte durante le notti insonni, eppure così poco considerato dai contemporanei. Mentre De Amicis e Carducci unificano i gusti letterari dell’Italia risorgimentale, sostenendo gli indirizzi autoritari e nazionalistici del Regno sabaudo, Salgàri compone romanzetti d’appendice per un quotidiano di Verona. Salgariello, come lo appellano ironicamente i concittadini, manifesta ambizioni probabilmente superiori alle proprie capacità e comunque bellamente ignorate dai circoli letterari. E lui che fa? Deluso e frustrato dalla mancanza di attenzione, si cuce addosso una biografia fittizia: ha abbandonato gli studi al Regio Istituto Tecnico e Nautico di Venezia, ma millanta d’essere capitano di lungo corso e di aver viaggiato per i sette mari. Si rifugia furtivamente nelle sale silenziose delle biblioteche, all’ombroso riparo di atlanti e mappe, inventandosi paesi lontani, giungle impenetrabili, belve in agguato ed acque infestate da pirati di cui si fa prigioniero a vita. Compone un libro dopo l’altro, lavorando instancabilmente ogni notte, in preda a una febbrile follia: finita una storia si catapulta in quella successiva, avido lui stesso di scorribande corsare in cui calarsi con il kriss tra i denti, covando riscosse impossibili.

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Che Salgàri fosse un gran dissipatore di fama e fortune, braccato a vista dai creditori, corrisponde più a leggenda che a verità. Va bene: forse era un mitomane, certamente un visionario, un fabbricatore di menzogne, ma non è la narrativa a essere tutta una menzogna? Scrive – questa la verità – non tanto per mantenere la moglie malata e i quattro figli, quanto per domare la tigre della depressione che gli artiglia l’anima senza dare tregua. Quella stessa depressione che gli ha già portato via il padre e di cui saranno vittime i figli Romero e Omar. È la fatica creativa a consumarlo come una candela nell’alloggio torinese di Corso Casale 205 in cui si è trasferito nel 1900. Quattro libri l’anno, impone il contratto-capestro sottoscritto con l’editore Speirani. Alla fine della sua esistenza lascerà una produzione impressionante, oltre duecento opere tra romanzi e racconti, di cui molti scritti sotto pseudonimo. Ogni giorno prende il tram e si reca alla biblioteca civica centrale per documentarsi con maniacale accuratezza. “Debbo scrivere a tutto vapore cartelle su cartelle e subito spedire agli editori, senza aver avuto il tempo di rileggere e correggere”, scrive ad un amico nel 1909. Si lamenta con Speirani d’essere osteggiato, rovinato, senza un soldo, invece è annichilito dal suo stesso sentirsi inferiore, oppresso da sentimenti di autosvalutazione. Il suo umore influenza le interazioni con il resto del mondo, soprattutto quello letterario, da cui non si sente riconosciuto. Incontra De Amicis alle partite di pallone elastico e nemmeno osa avvicinarsi per stringergli la mano.

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La storia triste di Emilio Salgàri finisce la mattina del 25 aprile 1911, immagino piovosa come nelle foreste di Mompracem. Possiamo seguire letteralmente i suoi passi come lui avrebbe fatto raccontando di Yanez o Tremal-Naik. Esce di casa, percorre Corso Casale sino alla chiesa della Madonna del Pilone. Oltrepassata la trattoria del Muletto piega a sinistra e comincia a salire per i prati verdeggianti del precollina, dove oggi si trovano Via Lomellina e Via Odoardo Tabacchi. Costeggia alcuni villini isolati in Strada del Lauro, quindi si inerpica per il bosco di Val San Martino. Lo ritroverà per caso una lavandaia in un burroncello: ha ancora in mano il rasoio con cui si è scannato come uno dei suoi eroi malesi, lo sguardo rivolto al sole nascente. “Vi saluto spezzando la penna”, lascia scritto, ma, sfortunatamente, neppure quel gesto estremo suscita nella comunità letteraria il clamore che egli aveva sperato; tutta l’attenzione del mondo accademico è rivolta ai preparativi per l’imminente celebrazione del cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. Al funerale che si svolge nel Parco del Valentino partecipano un nugolo di ragazzi, i suoi libri sotto il braccio. A ben pensarci, è il più bel commiato che uno scrittore possa meritare.

 

(Sulla vita di Emilio Salgàri consiglio il romanzo di Ernesto Ferrero Disegnare il vento – L’ultimo viaggio del capitano Salgàri, Einaudi, 2011.)

 

Paolo Maria Iraldi

 

Via Germagnano: demolite due casette del campo nomadi

In base al nuovo regolamento che prevede la ricollocazione delle persone che vivono nel campo, i tecnici del Comune di Torino coadiuvati dal Reparto informativo minoranze etniche della polizia municipale, hanno abbattuto due casette del campo nomadi di via Germagnano. Erano inagibili e non abitate e considerate pericolose per la sicurezza.  Il comandante della polizia municipale di Torino, Emiliano Bezzon ha spiegato che questi interventi sono possibili anche grazie alla presenza di pattuglie miste di militari e forze di polizia dello stato, fortemente volute dal prefetto.

Cattolici tra pensiero, azione e classe dirigente

Di Giorgio Merlo

Pensiero, azione e classe dirigente. Sono questi i 3 grandi appuntamenti che attendono oggi un rinnovato protagonismo politico dei cattolici democratici e dei cattolici popolari. 3 ingredienti che sono legati in modo inscindibile perché una presenza politica più incisiva non può e non deve prescindere da una nuova e qualificata costruzione di un pensiero; dalla capacità di saperla declinare con una feconda iniziativa politica; e, soprattutto, attraverso una casse dirigente che non si riduca ad essere una stanca riedizione dei “nominati” ormai tristemente famosi con le candidature imposte dall’alto dai vari capi partito. Ecco, solo con questi 3 tasselli sarà possibile qualificare l’area cattolica italiana nel momento in cui si appresta a considerare la politica non più come una dimensione importante ma lontana dalle proprie ambizioni e dai propri interessi ma, al contrario, come un terreno che va arato, frequentato e possibilmente cambiato. Non è un caso, del resto, che proprio dopo il voto del 4 marzo sta crescendo nel mondo un po’ elitario, ma comunque autorevole, dei commentatori e dei grandi opinionisti la necessità di ridare voce, fiducia e credibilità alla cultura che comunemente viene definita come cattolicesimo politico. Certo, una cultura che è stata credibile nel passato e che sarà credibile nel futuro solo se sarà capace di unire quei 3 elementi in un comune progetto politico. Non è un caso che la migliore stagione dei cattolici democratici nel nostro paese e’ sempre coincisa con l’autorevolezza di una classe dirigente che dispiegava un progetto politico attraverso una proposta capace di guidare i processi della società in quel determinato momento storico. Così è stato durante la fase che ha preceduto la nascita e il decollo della Democrazia Cristiana con il codice di Camaldoli; così con il centrismo degasperiano e la guida del paese in una fase drammatica; così con l’apertura e la stagione del primo centro sinistra di marca morotea; così durante la fase della solidarietà nazionale e così anche per la stagione controversa del’Ulivo. Dopodiché quel filone culturale ha iniziato a convivere con una stagione di progressivo indebolimento con l’esperienza del Partito democratico per poi scomparire del tutto con l’arrivo della gestione renziana del partito. Sul fronte del centro destra e dei 5 stelle il problema non si è quasi mai posto perché non rientra nell’interesse politico di quei due schieramenti. Il cosiddetto “centro”, purtroppo, non è mai riuscito a decollare come luogo politico capace di saper incidere nei rispettivi schieramenti o come soggetto autonomo. Oggi, dopo un voto che ha confermato un confronto tra opposti populismi e con culture politiche che prescindono radicalmente da qualsiasi riferimento al passato politico ed ideale del nostro paese e con scarsa, se non nulla, capacità di governo e di costruire alleanze, forse è arrivato il momento di invertire la rotta e di recuperare elementi e e metodi che per troppo tempo sono stati archiviati. Le mode tramontano rapidamente quando la politica langue. Adesso crescono gli inviti, interessati e singolari nonché curiosi, di commentatori notoriamente poco generosi nei confronti del cattolicesimo politico e di quello che ha rappresentato nel nostro paese, di “ridiscendere” nuovamente in campo da protagonisti. Al di là di questi “inviti” troppo interessati e speculari, c’è comunque il dovere morale, politico e culturale dei cattolici democratici e dei cattolici popolari di raccogliere un invito che si fa sempre più pressante. Soprattutto quando parte dalle file di quel mondo. In modo disinteressato e convincente una risposta comunque la si deve dare. Gli esempi e i modelli non mancano. E’ appena sufficiente non archiviare la storia concreta e vissuta del nostro paese per non commettere ulteriori errori.

Siria, Iran, Mosca. Un gioco pericoloso

FOCUS INTERNAZIONALE  di Filippo Re

Gli ayatollah iraniani sono già in Siria e si avvicinano alle coste del Mediterraneo orientale, guardano Cipro, le sponde europee e le grandi piattaforme petrolifere che emergono come giganteschi Leviatani dalle tempestose acque levantine, in attesa della prossima mossa. Basi militari, centri di addestramento, piste per aerei, depositi di munizioni, missili e droni, migliaia di soldati guidati sul campo da generali iraniani, istruttori e consiglieri militari. Per non parlare degli uomini più fidati del leader Khamenei ricevuti come fratelli nel palazzo presidenziale dal rais di Damasco. La Siria sembra un avamposto iraniano creato allo scopo di esercitare un’egemonia imperiale da Teheran al Mediterraneo ma con il rischio di scontrarsi prima o poi con l’alleato russo. Se a ciò aggiungiamo le armi che finiscono agli Hezbollah libanesi, decine di migliaia di miliziani sciiti filo-iraniani presenti nell’area, le milizie sciite irachene e schiere di mercenari sciiti afghani e pakistani, per Israele i rischi aumentano di giorno in giorno. E la stessa cosa vale anche per i 2000 soldati americani finiti nel mirino dell’Iran dopo i raid di sabato che ora Trump vuole riportare a casa. Dalla sospetta incursione aerea israeliana nei dintorni di Aleppo contro una base iraniana alle minacce della Guida Suprema Khamenei contro l’Occidente e i suoi alleati, la tensione tra Israele e l’Iran è alle stelle. Teheran installa nuove basi in Siria e Israele le distrugge, a Damasco, a Homs e ad Aleppo. Il vero scontro, per il momento ancora nascosto, è tra Israele e l’Iran. La Siria sarà divisa in futuro tra russi e iraniani, con i turchi che non molleranno tanto facilmente i territori occupati a nord.

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Due grandi coalizioni gestiranno il futuro della regione mediorientale: un asse russo-turco-iraniano contrapposto a un’alleanza formata da Stati Uniti, Israele e Arabia Saudita. Sabato notte, poche ore dopo il raid missilistico americano e anglo-francese sui cieli della Siria, una misteriosa esplosione a sud di Aleppo ha fatto saltare in aria una base che i pasdaran iraniani avevano riempito di armi ed esplosivi uccidendo una ventina di militari. É probabile che dietro il raid ci sia proprio l’aviazione dello Stato ebraico anche se, per il momento, gli alti comandi di Tel Aviv hanno confermato solo di aver colpito la scorsa settimana una base dei pasdaran nei pressi di Homs. Ma quante sono le basi iraniane sul suolo siriano? Protette da russi e siriani ma guardate con sospetto dai turchi che, pur alleati nella “Triplice” sancita di recente nel vertice di Ankara, diffidano degli ayatollah. Hanno fretta gli israeliani perchè c’è un problema in più per loro rispetto al passato. Per quanto tempo ancora quando i jet con la stella di David potranno sorvolare Siria e Libano ormai ben difesi dal sofisticato sistema missilistico anti-aereo russo fornito a Damasco? Il nemico di Israele, a settant’anni dalla nascita dello Stato ebraico, non è solo la Siria. Dalle alture del Golan le sentinelle di Gerusalemme vedono sempre più distintamente militari iraniani, hezbollah e gruppi jihadisti pronti a scatenare l’inferno ai suoi confini. L’escalation militare in Siria preoccupa anche il confinante Libano, che già ospita un milione 750 mila profughi siriani. Il patriarca maronita del Libano Bèchara Boutros Rai, insieme ai capi delle Chiese d’Oriente, ha lanciato un nuovo appello per la pace alle potenze mondiali affinché si trovi una soluzione politica del conflitto siriano rilanciando i negoziati di Ginevra guidati dall’Onu, la cui agenda prevede un governo di transizione, elezioni libere e una nuova Costituzione. Nel frattempo però l’unico obiettivo dei vincitori riguarda la divisione della Siria in sfere d’influenza mentre i cambiamenti forzati della demografia della nazione annunciano l’arrivo di nuove disgrazie per la martoriata Siria. Prima si cacciavano i cristiani, ora si cacciano i curdi. Fino a pochi anni fa si approfittava della guerra per cancellare in modo definitivo la presenza dei cristiani e ora si cerca di “de-curdizzare” l’enclave curda per far posto ad arabi e minoranze turcofone. Di conseguenza, nelle zone cristiane arrivano i profughi curdi e in quelle curde arrivano truppe straniere. Nel nord della Siria i turchi bombardano i curdi considerati terroristi e alleati del Pkk curdo, fuorilegge in Turchia. Così facendo spingono decine di migliaia di curdi a fuggire in altre aree, come nella vicina regione siriana nord-orientale di Jazira, abitata, prima della guerra, dai cristiani che adesso, sconfitto l’Isis, vorrebbero tornare a casa ma non possono farlo perchè le loro abitazioni sono già occupate da nuovi rifugiati. Nel disordine levantino è palese la volontà di cambiare la demografia del territorio a tal punto da assistere a continui movimenti di popolazione da una regione all’altra, non spontanei ma forzati. Così fu sotto la dittatura di Saddam Hussein in Iraq che cercava di arabizzare le zone curde.

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Dopo la tragedia dei cristiani scappati davanti alla ferocia dei miliziani jihadisti abbandonando case e villaggi, ora vediamo masse disperate di curdi che scappano dall’area di Afrin di fronte all’invasione delle truppe turche entrate in Siria per creare un’ampia zona cuscinetto lungo il confine. Almeno 4000 famiglie curde stanno per insediarsi in una trentina di villaggi ex cristiani della valle del fiume Khabur dove nei tempi passati vivevano cristiani siri, assiri e caldei. Una situazione che potrebbe modificare forzatamente la demografia della regione rendendo impossibile il ritorno dei cristiani nelle loro terre e dei curdi nella loro regione. Dove finiranno i 500.000 profughi curdi fuggiti da Afrin presa dai turchi? E dove finiranno tutti gli altri civili che dovranno darsi alla fuga nelle prossime settimane se le truppe del sultano occuperanno altre città nell’area curda? Di fatto, russi, turchi e iraniani si stanno già dividendo la Siria e il regime siriano sarà costretto a rinunciare a una parte del territorio. Russi e turchi sono alleati sempre più stretti, alla faccia dell’Occidente e della Nato anche se Ankara ha appoggiato i raid del 14 aprile contro Assad, acerrimo nemico del leader turco. È l’alleanza atomica e militare russo-turca quella che sorprende di più gli osservatori intenti ad analizzare i nuovi rapporti tra i due Paesi. Sono stati firmati accordi nucleari, militari e commerciali impensabili fino a pochi anni fa quando tra Mosca e Ankara scoppiò una grave crisi diplomatica in seguito all’abbattimento di un jet russo da parte dei turchi alla frontiera con la Siria nel novembre 2015. Ora piovono contratti di tutti i tipi, energetici, agricoli, turistici e sembra che tutti i problemi tra Mosca e Ankara siano stati risolti in un colpo solo. Erdogan e Putin hanno inaugurato il cantiere per la realizzazione della prima centrale nucleare turca che sorgerà ad Akkuyu, nella provincia di Mersin, nella Turchia meridionale e sarà costruita dalla società russa Rosatom. Si tratta di una commessa da 20.000 miliardi di euro che darà lavoro a migliaia di persone. A rafforzare ulteriormente l’asse tra i due Paesi è l’imminente fornitura alla Turchia del sofisticato sistema missilistico russo S-400, lo stesso fornito da Putin ad Assad. Le barriere sono crollate anche sul versante del turismo e nei prossimi mesi si prevede il ritorno in massa dei russi sulle spiagge della Mezzaluna. Lo scorso anno i turisti russi erano drasticamente calati sotto il milione mentre nell’estate del 2015 erano stati più di cinque milioni e quest’anno si spera di raggiungere i sette milioni.

 

(dal settimanale “La Voce e il Tempo”)

 

I beni culturali sulla piattaforma Mèmora

Nasce oggi Mèmora, la nuova piattaforma open source per catalogare e valorizzare i beni culturali piemontesi. Uno strumento innovativo, facile da usare, per descrivere e rendere disponibile sul web il grande patrimonio custodito nei musei, negli archivi e negli istituti culturali del nostro territorio. Mèmora è un prodotto della Regione Piemonte ed è stato illustrato oggi agli operatori del settore intervenuti numerosi alla presentazione ufficiale del progetto, risultato di un lungo lavoro avviato in collaborazione con la Compagnia di San Paolo e il Polo del ‘900. Realizzato dal CSI Piemonte, questo nuovo strumento digitale raccoglie e rende disponibili in un unico applicativo migliaia di documenti, fotografie, manifesti, video di centinaia di enti. Un ecosistema condiviso a livello regionale che a oggi conta 70.000 oggetti digitali, 500.000 schede descrittive di beni artistici e 500 inventari di archivi storici: un patrimonio destinato a crescere, giorno per giorno, per metterne in luce quantità, qualità e varietà. Mèmora infatti gestisce attraverso un’unica interfaccia web beni culturali di tipologie diverse, integrando i molteplici software fino a ieri utilizzati e superando così la divisione tra beni archivistici e beni museali, in favore di una visione complessiva del patrimonio, garantendone la conservazione e la fruibilità nel tempo. Quello che presentiamo oggi è un risultato importante, frutto di un intenso lavoro che ha coinvolto il nostro assessorato con la fondamentale collaborazione del CSI – dichiara Antonella Parigi, assessore alla  Cultura e al Turismo della Regione Piemonte – Ma è anche un punto di partenza per questa nuova piattaforma, Mèmora, che potrà essere non solo a disposizione degli operatori ma anche uno strumento utile per le politiche regionali tanto in ambito culturale quanto turistico e un mezzo efficace di conoscenza e valorizzazione del nostro patrimonio culturale aperto a studenti, professionisti e cittadini“. Dal punto di vista tecnico Mèmora si basa sul software open source CollectiveAccess, utilizzato da musei, archivi e biblioteche in tutto il mondo e, anche grazie alla community internazionale che lavora attorno al software, sono garantiti alti standard tecnici, aggiornamenti continui, facilità di personalizzazione e interoperabilità. La piattaforma nei mesi scorsi è stata testata anche da 27 professionisti dei principali istituti culturali e musei del territorio piemontese con l’obiettivo di raccogliere feedback e suggerimenti dagli addetti ai lavori e apportare eventuali modifiche o miglioramenti. Siamo particolarmente lieti – sottolinea Claudio Artusi, Presidente del CSI Piemonte – di ospitare oggi presso la nostra sede questa presentazione, perché rappresenta un momento importante nel lavoro che da anni realizziamo insieme alla Regione Piemonte per i beni culturali piemontesi. Vent’anni sono passati dalla nascita del primo sistema informativo regionale sviluppato dal CSI per la catalogazione del patrimonio culturale: il software Guarini, con cui a con cui a partire dal 1994 furono avviate le catalogazioni di opere d’arte ed edifici architettonici. Quello che presentiamo oggi è un progetto collettivo destinato alla comunità professionale, agli istituti culturali e ai cittadini, per una valorizzazione moderna del patrimonio artistico e culturale della nostra regione”.

www.memora.piemonte.it, un unico punto di accesso on line per mettere in luce la ricchezza e la varietà del patrimonio culturale piemontese e offrire a tutti nuove occasioni di conoscenza.

Oroscopo di Platone

Cosa dicono le stelle: aprile 2018

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AFORISMA

Vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, ecco tutto. (Oscar Wilde)

 

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Pagina FB – Astrologia di Platone

www.astrologiadiplatone.com

 


ARIETE
Dal 21 marzo al 20 aprile

DENARO E LAVORO. I vostri piani sono ben organizzati, ma arriva sempre qualcosa a rimescolare le carte, un rallentamento delle attività vi sarà comunque utile per riordinare e terminare tutti i lavori ancora in sospeso. È giunta l’ora di fare un bilancio, diversificare gli investimenti ed eliminare ciò che non offre garanzie. Avete tutte le capacità per emergere e farvi notare, ma questo suscita qualche invidia tra i colleghi.

AMORE E ARMONIA. È il momento di una decisione importante con il partner, ma anche per fare un incontro che promette di durare e che può aiutarvi a ricreare nel cuore la giusta atmosfera dei tempi passati. Mantenendo la parola si evitano vecchie polemiche e si vive tranquilli.

BENESSERE E SALUTE. Nonostante abbiate i nervi a fior di pelle, siete in piena forma fisica: un’attività sportiva o del moto sono l’ideale per scaricarvi. Se preferite, fate dei massaggi che vi aiuteranno a riequilibrare le vostre energie.


LEONE
Dal 23 luglio al 23 agosto

DENARO E LAVORO. Vi trovate in piena pressione finanziaria e dovete affrontare anche importanti questioni che riguardano il vostro futuro. Agire seguendo l’impulso fa sentire vivi invece, riflettere accuratamente su ogni singola mossa, valutandone ogni singola angolazione prima di procedere, toglie colore alla vita. Ciononostante, quello che state per fare, per quanto di poco conto, potrebbe avere conseguenze molto più profonde di quanto immaginavate, quindi riflettete con calma prima di…

AMORE E ARMONIA. Una questione sentimentale che vi è costata molto tempo e molta energia troverà una soluzione mentre un incontro fugace ed occasionale, vi regalerà attimi di gioia da assaporare con calma.

BENESSERE E SALUTE. Pian piano state riconquistando la fiducia in voi stessi e la spinta a reagire, siete in pace con tutti e tornano le energie, era ora! Approfittatene per riprendere l’attività fisica, movimento e sport all’aria aperta ma anche le attività culturali e della buona e sana gastronomia.


SAGITTARIO
Dal 23 novembre al 21 dicembre

DENARO E LAVORO. Ordini contraddittori vi confondono le idee e al primo imprevisto rischiate di fare errori. Come se non bastasse alcuni contrattempi vi destabilizzano, ma potete sempre ricorrere alla vostra grande abilità a trarre vantaggio anche nelle circostanze più difficili, basta guardare il lato migliore della situazione. Il successo è figlio dell’audacia, bisogna crederci!

AMORE E ARMONIA. Non ascoltate mai i consigli è sarà probabile che ve ne pentirete, ma per fortuna vivrete alcune giornate magiche con una persona speciale, che illuminerà la vostra vita e vi farà dimenticare tutti i problemi.

BENESSERE E SALUTE. Quando insorge un problema familiare, vi chiedete sempre se sarete in grado di gestirlo e se sì, pensate sia stata fortuna. Forse è andata così la prima volta ma ora, anche grazie agli astri benevoli, avete acquisito una notevole forza, una grande esperienza e fiducia in voi stessi. Forse non ci credete ancora ma siete molto, molto più forti, di quanto non pensiate.


TORO
Dal 21 aprile al 20 maggio

DENARO E LAVORO. Le incomprensioni con i superiori devono passare in secondo piano se volete collaborare inoltre, le stesse persone che vi irritano, potrebbero rivelarsi indispensabili in certe circostanze. Se sarete saggi e ci metterete grande impegno, otterrete dei graditi riconoscimenti nelle attività svolte, ma rammentate che non vi sarà spazio per l’improvvisazione priva di un’adeguata preparazione.

AMORE E ARMONIA. Si acuiscono i contrasti per le unioni già traballanti mentre le coppie solide si rigenerano. Per amor di pace cercate di minimizzare eventuali dissidi con il partner. Imparate a condividere i vostri progetti con il partner anche se, in questo momento, c’è il rischio che non si concretizzino.

BENESSERE E SALUTE. Volitivi, dinamici e insofferenti alla routine: così vi vogliono le stelle. A tavola limitate i grassi preferendo le proteine vegetali. Alcuni piccoli disturbi che vi infastidiscono, vanno subito curati e risolti.


VERGINE
Dal 24 agosto al 22 settembre

DENARO E LAVORO. Vivacità e razionalità nella situazione professionale, attitudine a realizzare ma bisogna essere chiari per evitare malintesi. Bando alle reticenze rispondete alle domande. Per natura siete ottimisti e convinti che con un po’ di buona volontà e un pizzico di fortuna qualsiasi situazione possa essere risolta in modo positivo per le parti in causa. Le vostre risorse sono a disposizione di tutti…quello che manca sono i ringraziamenti.

AMORE E ARMONIA. Siete stupiti dall’intensità di un nuovo sentimento, sono bastati pochi attimi per trovare l’intesa mentre prima, per capirvi, avete sempre dovuto faticare e imparare ad ascoltarvi come se non vi foste mai conosciuti.

BENESSERE E SALUTE. Avete una grande vitalità, il mondo è ai vostri piedi e avete le opportunità migliori a vostra disposizione. Evitando ogni sforzo otterrete ciò che desiderate. Cercate di ridere ogniqualvolta vi è possibile, è una panacea a buon mercato. Bevete acqua e limitate i dolci.


CAPRICORNO
Dal 22 dicembre al 20 gennaio

DENARO E LAVORO. Nell’ambiente di lavoro vi appoggiano in tutto anche se poi obiettivi e soluzioni li dovete trovare voi e, comunque, sarebbe tutto molto più semplice se si puntasse agli obiettivi senza tergiversare con l’aiuto e la collaborazione dei colleghi anche perché, nessuno è tanto intelligente, quanto tutti noi messi insieme. Lungo il percorso troverete le opportunità e le soluzioni più idonee, abbiate pazienza e continuate a credere in voi stessi e nel vostro operato.

AMORE E ARMONIA. Non demoralizzatevi e credete nel sentimento, pensate che l’amore è come la luna: se non cresce, cala e…viceversa. Godete di questo momento appagante e rosso fuoco, arricchendolo con una buona dose di tenerezza e tanta complicità.

BENESSERE E SALUTE. Finalmente potrete esprimere la vostra natura camaleontica e cambiare situazioni e relazioni che non soddisfano più il vostro bisogno di intense emozioni, ma non permettete a semplici sbalzi d’umore, di destabilizzarvi.


GEMELLI
Dal 21 maggio al 21 giugno

DENARO E LAVORO. Grande forza e vigore nel lavoro, i risultati non mancheranno. Un collega generoso vi regala una sua preziosa dritta, fatene tesoro e cercate di seguire di più il vostro intuito. Fate soltanto ciò che vi suscita entusiasmo ed otterrete risultati invidiabili. Quando si lavora solo per i soldi non se ne fanno mai, ma se vi piace il vostro lavoro e siete disposti a mettere sempre il risultato o il cliente al primo posto, allora avrete successo.

AMORE E ARMONIA. Se nella vita a due qualcosa non funziona più come prima è meglio parlarsi chiaro, invece di fare i musi lunghi. Non abbiate timore, anche frequenti tensioni, non faranno tremare il vostro rapporto.

BENESSERE E SALUTE. Andate a rilassarvi per qualche giorno in qualche posto che vi piace, al mare o in montagna, riposatevi e divertitevi. Rivoluzionate l’alimentazione e attenti al colesterolo. Seguite una dieta leggera e fate stretching per mantenere l’elasticità, soprattutto delle articolazioni, un po’ arrugginite.


BILANCIA
Dal 23 settembre al 22 ottobre

DENARO E LAVORO. Concentrate tutte le energie sugli obiettivi che vi stanno più a cuore prediligendo un’attività creativa un nuovo progetto, che vi porti alla scoperta di nuove capacità, ne ricaverete serenità e grande soddisfazione. Non tentate la fortuna ad oltranza, spesso la dea bendata, è come le donne ricche e spendaccione, che mandano in rovina le case in cui hanno portato una ricca dote.

AMORE E ARMONIA. Il periodo passato è stato come quando cadono le foglie e la natura perde i suoi colori, tutto diventa grigio anche nel vostro cuore. Ma ora gli astri vi vogliono aiutare, sarete immersi nell’amore degli amici, per voi sempre preziosi, del partner che vi farà sentire al centro del suo universo, e dei vostri cari, pronti ad aiutarvi nel momento del bisogno.

BENESSERE E SALUTE. Saprete superare un momento negativo con un coraggio e una forza che lasceranno tutti ammirati e che susciteranno anche qualche invidia. Bravissimi, ora potrete osare davvero tutto e puntare in alto.


ACQUARIO
Dal 21 gennaio al 19 febbraio

DENARO E LAVORO. 
Purtroppo questa volta la fortuna non è dalla vostra parte e dovrete necessariamente compiere scelte difficili e ci saranno gli inevitabili vincitori e perdenti. Ricordatevi che non importa chi siete né da dove venite o quanti soldi avete in tasca, voi siete padroni del vostro destino ed avete la vostra vita davanti a voi. Entrate non commisurate con gli sforzi, dovrete perseverare “stringendo i denti” per dimostrare al mondo che vi circonda di cosa siete realmente capaci e qual è il vostro vero valore.

AMORE E ARMONIA. Incomprensioni familiari e disaccordi con i parenti potranno colorare di grigio la sfera affettiva, ma non per molto. A volte una parola decisa può offendere ma chiarisce tutto, per capirvi ascoltatevi come se non vi conosceste.

BENESSERE E SALUTE. Anche quando tutto va bene…a voi non basta mai. Un po’ di stanchezza che supererete con un’alimentazione adeguata e il giusto riposo. In questa maniera recupererete gradualmente le vostre energie e vi sentirete rinnovati, pronti per seguire le opportunità che arriveranno presto.


CANCRO
Dal 22 giugno al 22 luglio

DENARO E LAVORO. Nell’ambiente lavorativo qualcuno si impone con autorità eccessiva, ma voi trovate il modo di “addolcire” le sue consegne moderando la tensione. Approfittate di questo periodo creativo per lavorare a nuovi progetti e miglioramenti, da proporre e attuare appena se ne presenterà l’occasione. Alcuni problemi non sono così grandi come sembrano, ma dovreste affrontarli con maggior decisione senza lasciarvi prendere dallo sconforto.

AMORE E ARMONIA. Non permettete a nessuno di interferire con il vostro mondo, difendete a spada tratta la vostra vita privata, la vostra intimità ed i vostri progetti. Tornate a credere nell’amore, provate a riflettere che in fondo siamo angeli con un’ala sola e solo restando abbracciati possiamo continuare a volare.

BENESSERE E SALUTE. La tensione vi rende irritabili e insofferenti, in questo momento la prudenza non è mai troppa. Le arrabbiature vi fanno spendere troppe energie. Prestate attenzione alla salute, praticate nuoto e movimento per tenervi in forma.


SCORPIONE
Dal 23 ottobre al 22 novembre

DENARO E LAVORO. Siete sempre sulla breccia e risplendete, come è nel vostro stile, approfittate di questo periodo favorevole per soddisfare i vostri desideri, portare a termine i vostri progetti e rimpinguare le casse familiari. L’attuale congiuntura positiva, tra qualche tempo non vi sosterrà più come ora e dovrete evitare azioni impulsive o soluzioni arrischiate, prediligendo l’accortezza all’azione.

AMORE E ARMONIA. Dovrete fare molta attenzione alla possibilità di incontrare una vecchia fiamma, potrebbe riaccendersi la passione e rovinare quanto avete costruito sinora. Se siete single non ostinatevi a cercare un partner in ambienti diversi dal vostro.

BENESSERE E SALUTE. Il livello di energia è buono e siete nella condizione ideale per far fronte a tutti gli impegni nonostante il sopraggiungere di un po’ di stress, causato da piccoli contrattempi, non fateci caso e scaricatevi praticando un’attività sportiva.

PESCI
Dal 20 febbraio al 20 marzo

DENARO E LAVORO. Si apre un periodo favorevole ai cambiamenti, gli astri vi aiuteranno a realizzarli. L’unico pericolo potrebbe giungere dalla gran voglia di divertirvi che avete e dalla tendenza a trascurare gli impegni lavorativi, ma vi lascereste sfuggire delle occasioni che potrebbero rendere più creativa la vostra attività: allora divertitevi ma…occhi aperti!
Anche quando non vi capite bene, con i vostri collaboratori c’è fiducia assoluta.

AMORE E ARMONIA. I pianeti favoriscono le relazioni mondane utili sia al vostro lavoro sia a eventuali avventure amorose ma, la persona che vi piace, si rivela poco comunicativa e piuttosto reticente. Allegria con i figli e tenerezza con il partner, saranno le carte vincenti.

BENESSERE E SALUTE. Appassionatevi ad un hobby, scelto seguendo le vostre inclinazioni, fra ciò che in passato avete rinunciato a fare. Le due migliori cure che ci siano (anche per un amore finito) sono una bella risata e una lunga dormita.

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