redazione il torinese

Barolo boys… in fuorigioco

BAROLO, TAURASI, ALTO ADIGE, STEIERMARK 

 

Per il settimo anno i giorni della Pentecoste sono per i Barolo Boys di Monforte d’Alba l’occasione per aprire le porte del paese agli appassionati di cultura, di vino e di sport. Dal 17 al 20 maggio si terrà infatti BAROLO BOYS IN… FUORIGIOCO, la manifestazione organizzata dalla squadra di calcio di Monforte d’Alba, i Barolo Boys, e sponsorizzata dai vignaioli dello stesso paese: un incontro di una delle più raffinate produzioni vitivinicole italiane, quella del Barolo di Monforte d’Alba, con tre realtà produttive italiane e straniere. Dopo aver esplorato l’Italia e l’Europa, i tre territori invitati quest’anno sono l’Irpinia, l’Alto Adige e la regione austriaca della Stiria.Ma non solo: la quattro giorni monfortina sarà anche occasione per approfondire i temi della cultura del vino e dintorni.

Giovedì 17 maggio alle 20,30 nella Chiesa di Sant’Agostinoche domina l’unicità dell’Auditorium Horszowski, la giornalista Claudia Apostolo incontra “L’altra metàd’ la crota” ovvero le donne delle aziende vinicole di Langa definite, parafrasando il capolavoro di Nuto Revelli,l’anello forte, capaci di unire, di innovare, di sperimentare, ma praticamente invisibili. Il convegno è organizzato in collaborazione con la Confederazione Italiana Agricoltori. (ingresso libero)

Tradizione di BAROLO BOYS IN… FUORIGIOCO è la celebrazione dello sport come momento di aggregazione e di crescita e non poteva mancare in un progetto che ha il cuore che batte sul rettangolo verde di un campo di calcio lo specialissimo incontro con un campione straordinario.Paolo Maldinisarà l’ospite –venerdì 18 maggio alle ore 18 all’interno dell’Oratorio di Sant’Agostino– del giornalista Gigi Garanzini, inserendosi di diritto nella galleria degliintramontabili,grandi protagonisti portatori non solo di titoli e vittorie conquistati ma anche di valori da diffondere e condividere che ha già visto arrivare a Monforte Marco Tardelli e il giornalista Gianni Mura. (ingresso libero) Sempre venerdì18 maggio, negli eleganti locali del Moda Ristorante Venueè in programma la cena dei Campioni che consentirà a tutti gli ospiti di sedere a tavola con ivignaioli presenti alla manifestazione. E assaporare insieme a loro i piatti della tradizione, cucinati daquattro chef, abbinati ai grandi vini protagonisti dell’evento.

Sabato 19 maggio dalle 11 alle 18nel borgo antico di Monforte d’Alba tra il Ristorante Moda eLe Case della Saracca il cuore della manifestazione. Sarà infatti possibile partecipare ad un percorso di degustazione dei grandi vini protagonisti di BAROLO BOYS IN… FUORIGIOCO accompagnato da un’accurata selezione di formaggi,salumi e altre specialità delle Langhe (il costo è di 40 euro). Accanto al Barolo dei produttori monfortini si degusterà il Taurasi, vino superbo dal colore intenso e dal profumo deciso, prima DOCG di tutto il centro-sud fino al 2003. Meno di due milioni di bottiglie l’anno prodotte con l’uva Aglianico, uno dei più antichi vitigni a bacca rossa, coltivata in 17 comuni della provincia di Avellino, nel cuore dell’appennino meridionale. E ancora l’Alto Adige – Südtirol, una delle aree vitate meno estese d’Italia ma più varie per altitudine, composizione dei terreni e condizioni climatiche. Venti vitigni differenti vengono coltivati tra i 200 e i 1.000 metri di altezza. Sono celebri e conosciuti in tutto il mondo i bianchi altoatesini ma le otto aziende che verranno a Monforte porteranno in degustazione anche i loro vini rossi. Infine sarà protagonista la Stiria(Steiermark in tedesco), Land del sud-est dell’Austria dove fra terme e dolci colline, poco più di mille ettari di vigneti producono vini bianchi di grandissima qualità, grazie anche ad un clima particolarmente mite. Sauvignon Blanc innanzitutto, poi il Furmint– vitigno conosciuto anche come Tokay –  e il Morillon, versione austriaca dello Chardonnay, tanto per citare i principali.

BAROLO BOYS IN… FUORIGIOCO è una piccola perla di passione e ricerca che nasce dall’impegno volontario e testardo degli abitanti di Monforte d’Alba innamorati del loro paese, dall’orgoglio dei produttori di alcuni fra i migliori vini del mondo che sperimentano l’incontro con altre eccellenze del mondo e vogliono condividerne l’emozione, dalla voglia di non esaurire nei 90 minuti di una partita di calcio il senso di appartenenza al territorio e alla sua bellezza. Ma nessuno dei Barolo Boys rinuncerebbe a scendere in campo e la manifestazione, anche quest’anno, si concluderà domenica 20 maggio con la sfida fra la squadra di casa e una selezione di ex calciatori professionisti danesi alle 15 sul campo di Gallo Grinzane.

Abbasso la pressione!

In farmacia dal 17 al 20 maggio misurazione gratuita della pressione

 

Dal 17 maggio (Giornata Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa) al 20 maggio le farmacie italiane offriranno gratuitamente la misurazione della pressione ai cittadini che lo desiderano e li sottoporranno a un questionario anonimo, predisposto dalla SIIA – Società italiana dell’Ipertensione Arteriosa. Il risultato del test sarà elaborato in tempo reale: il cittadino potrà così ricevere immediatamente indicazioni sulla propria pressione arteriosa e sarà eventualmente invitato a rivolgersi al medico di famiglia o allo specialista. L’obiettivo della campagna è sensibilizzare i cittadini sulla necessità di tenere sotto controllo la pressione e adottare stili di vita sani, informandoli sui rischi connessi alla pressione alta.Le farmacie che hanno aderito all’iniziativa Abbasso la pressione!, riconoscibili dalla locandina che promuove la campagna, sono 6.000 sul territorio nazionale e i cittadini possono trovare quella più vicina tramite un sistema di geolocalizzazione sul sito www.federfarma.it, attivo dal 14 maggio. Partecipare allo screening è importante perché la malattia ipertensiva rappresenta in Italia il più rilevante fattore di rischio per infarto miocardico e/o cerebrale (prime due cause di morte nella nostra penisola), scompenso cardiaco, insufficienza renale cronica e fibrillazione atriale. Più del 30% della popolazione italiana adulta è affetta da ipertensione arteriosa, con percentuali ampiamente superiori nelle fasce più avanzate di età e quasi il 10% tra bambini ed adolescenti che risultano già ipertesi. Alla fine della campagna i dati saranno elaborati dal board scientifico e inviati alle Autorità sanitarie che, sulla base di essi, potranno individuare gli interventi sanitari più opportuni per contrastare la patologia e le sue complicanze, riducendo così i costi per la collettività. “Nella nostra provincia partecipano alla campagna “Abbasso la pressione!” 430 farmacie” dichiarano i vertici di Federfarma. “È un’importante iniziativa di educazione sanitaria e di prevenzione sul territorio, che sfrutta appieno la capillarità della rete delle nostre farmacie, confermandone così il ruolo di primo presidio del SSN”   La campagna è realizzata da Federfarma in collaborazione con SIIA e con il contributo non condizionato di Teva e Corman.

Il libro sulle mongolfiere

Nella penombra della soffitta, accanto ad un grande armadio tarlato, un vecchio e impolverato baule da viaggio era colmo di vecchie riviste del Touring, cartoline illustrate e libri che parlavano di viaggi, esplorazioni, avventure. Tra i tanti documenti facevano bella mostra di sé alcune annate della “Domenica del Corriere”, con le copertine di Walter Molino e Achille Beltrame. Il permesso di frequentare questo luogo misterioso l’avevo ottenuto dal proprietario della soffitta,l’avvocato Attilio Rosini. Da giovane, quello che nel tempo era diventato uno dei principi del foro di Varese per poi ritirarsi in pensione sul lago Maggiore, aveva collaborato con il Touring Club Italiano. In quegli anni spensierati, prima di darsi all’avvocatura, aveva viaggiato molto, accumulando materiali e documenti. Seduto sulla sua vecchia poltrona, rovistando tra le carte, mi è capitato tra le mani un vecchio libro rilegato: “La storia dei primi voli in mongolfiera“. Presi a sfogliarne le pagine, incuriosito. Volare era stato il sogno degli uomini dalla notte dei tempi. La leggenda di Icaro e la sua triste fine dimostravano che l’ambizione di librarsi nell’aria come uccelli era pressoché irresistibile, nonostante la paura. Già Leonardo da Vinci, con il suo straordinario estro, aveva compiuto studi  sulle leggi dell’aerodinamica, tracciando disegni e modelli di macchine volanti. Ma solo da poco più di due secoli la sfida, perfezionandosi di volta in volta, era entrata nel vivo. “I primi esperimenti di volo in mongolfiera furono fatti il 19 settembre 1783 dai fratelli Mongolfier usando come passeggeri una pecora, un gallo e un’anitra. Riuscirono a volare dentro ad un canestro legato ad un pallone ad aria calda per circa tre chilometri“. I due fratelli, Joseph Michel  e Jacques Étienne nati da  una famiglia di ricchi fabbricanti di carta ad Annonay, un paese  della Francia a sud di Lione,  erano convinti che accendendo un fuoco sotto la bocca del pallone si sarebbe prodotto un gas molto speciale, più leggero dell’aria, che loro ribattezzarono il ”gas dei Mongolfier”. Il loro gas – che Joseph, il più anziano dei due, credeva dotato di una specifica proprietà che definì “lievità” – salendo verso l’alto,  gonfiava l’aerostato e così il rudimentale pallone  s’ alzava in volo tra stupori e incredulità. In realtà, “questo gas non aveva nessuna proprietà magica, ma era solamente aria che al calor del fuoco diminuiva il suo peso specifico e saliva all’interno dell’involucro portando con sé in alto il pallone aerostatico“. Il 4 giugno del 1783 la loro invenzione venne fatta volare nella prima dimostrazione pubblica ad Annonay, di fronte a un gruppo di notabili degli “etats particulars“. Il volo coprì la distanza di un paio di chilometri, durò una decina di minuti e raggiunse un’altitudine stimata poco al di sotto di duemila metri.” E così“, riflettevo sfogliando le pagine del vecchio libro, “si era avviata la conquista del cielo“. Anche se, a dire il vero, pure gli italiani ci misero lo zampino. Pare infatti che un toscano di Lucca, Vincenzo Lunari nello stesso periodo delle imprese dei due fratelli francesi,  compì un’ascensione in Inghilterra su un pallone gonfio di idrogeno.

 

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Per il primo vero viaggio in aerostato della storia fu necessario pazientare altri cinque mesi e mezzo, quando a Parigi  – il 21 novembre 1783 – Jean-Francois Pilature de Rozier ed il Marchese d’Arlandes, si cimentarono nell’impresa. Il primo manovrava il velivolo mentre al secondo era toccato il delicatissimo compito di alimentare il fuoco e tenere a bada con una spugna imbevuta d’acqua i carboni ardenti che minacciavano di incendiare la tela dell’involucro. Quando il pallone transitò nel cielo sopra la capitale la folla era in delirio. La palla volante del diametro di circa quattro metri, salì fino a 900 metri di quota e andò dolcemente ad atterrare a venti chilometri di distanza, più o meno là dove oggi sorge l’aeroporto Charles de Gaulle. Un mese dopo, nel dicembre di quell’anno straordinario, toccò all’inglese Cavendish provare il volo con il pallone a gas. Coprì la distanza di 43 chilometri e nell’occasione raggiunse la ragguardevole altezza di 2700 metri, dimostrando così che l’atmosfera si estendeva fino a grandi altezze. Dopo la Francia, l’Italia fu sicuramente il paese che dette il maggior impulso all’aerostatica, e un passeggero romano, salito in volo per la prima volta, disse che“Roma sembrava un campo seminato di pezze bianche come calcinaccio e il Tevere un filo sottilissimo”. Ben presto, l’eco e la tecnologia dilagarono in tutta Europa, “al punto che l’interesse nei meccanismi cinetici dell’atmosfera per la prima volta in quei tempi raggiunse le masse fino a trasformarsi in fattore di moda. La mongolfiera non era soltanto un insolito modo di spostarsi, ma anche un simbolo dei tempi, magari da indossare sotto forma di cappellino o da sfoggiare all’ora del tè stampato su porcellana”. Incredibile. Questo libro mi stava solleticando una certa idea che avrei senz’altro sottoposto al mio amico Roland Duprè, un ingegnere nautico svizzero. Giravo le pagine voluttuosamente, come se in ogni riga si nascondessero fantastiche scoperte. Non avrei mai pensato che uno come me, dotato di buona fantasia ma al tempo stesso abituato a esser realista, subisse con tanta forza il fascino del volo. “Nell’800 l’aerostatica ebbe il suo punto di svolta consolidandosi in poco tempo si diffuse in tutto il mondo. Scienziati e studiosi si misero al lavoro, compiendo ascensioni per migliorare i propri progetti e verificare le loro teorie . Il volo che in assoluto fece più scalpore fu quello di Charles Green che nel Novembre 1836 volò per 18 ore coprendo una distanza di 768 chilometri da Londra a Weilburg, nel ducato di Nassau. Questo aerostato fu costruito utilizzando 1800 metri di seta bianca e rossa e l’involucro conteneva 1981 metri cubi di gas illuminante“. Riposi il libro nel baule e mi allungai sulla vecchia poltrona di cuoio, chiudendo gli occhi. Sì, dovevo proprio parlarne con Roland. Forse lui avrebbe saputo dare una risposta alle mie fantasie.   1° puntata (continua)

Marco Travaglini

La procura chiede il processo per Berlusconi

La procura della Repubblica di Torino ha rinnovato la richiesta di processo per Silvio Berlusconi e Roberta Bonasia, la giovane ex infermiera di Nichelino, in relazione al filone torinese dell’inchiesta Ruby ter, udienza preliminare aggiornata al primo giugno. La tesi dei legali di Berlusconi è che l’eventuale reato di corruzione in atti giudiziari avvenga nel momento dell’ emissione dell’assegno circolare attraverso il quale l’ex premier fece l’ultimo versamento  alla ragazza. Gli avvocati della Bonasia hanno chiesto il non luogo a procedere perché, anche se lei  avesse reso dichiarazioni non veritiere, lo avrebbe fatto a tutela del proprio onore.

PD: GARIGLIO, BONOMO, FREGOLENT, MARINO SULLA PROSSIMA EDIZIONE SALONE DEL LIBRO

Ci lascia stupiti e perplessi la dichiarazione della sindaca Appendino con cui annuncia che la prossima edizione del Salone del Libro sarà gestita unicamente dalla Fondazione per la cultura, e questo con il presunto assenso della Giunta regionale.  In questi anni difficili la Regione ha sostenuto in ogni modo e finanziato il Salone del Libro con una somma doppia rispetto a quanto erogato dal Comune, considerandolo un evento culturale di scala non solo regionale, ma nazionale.  Dopo le vicissitudini che hanno colpito l’ente organizzatore, si è parlato per mesi di costruire una  new.co.  Ora leggiamo della volontà della sindaca di gestire e di impadronirsi in toto della manifestazione per le prossime edizioni, avvalendosi di un ente, la Fondazione per la cultura che, nel suo programma elettorale, proprio la sindaca voleva sopprimere.  Questo tema, che investe la principale manifestazione culturale piemontese, dovrà essere adeguatamente trattato nella prossima riunione della maggioranza di centrosinistra che guida la Regione, convocata per il 1 giugno.  Non ci fidiamo ad affidare (il bisticcio è voluto) un evento di questo tipo in mano unicamente ad un’amministrazione comunale che, in questi due anni, si è rivelata fragile, pasticciona e di basso profilo, come emerge dalla gestione della vicenda Teatro Regio.  Il Consiglio regionale su questi temi si è più volte espresso e da queste discussioni si deve ripartire.Il Consiglio regionale non é un bancomat da cui prelevare risorse per poi utilizzarle a mano libera, bensì è l’espressione della comunità piemontese e ha una funzione di indirizzo politico da cui non si può prescindere. Sottolineiamo, inoltre, che se la Regione non comparisse più tra gli organizzatori del Salone, il finanziamento dell’evento potrebbe essere attuato solo attraverso una convenzione pluriennale, che non garantirebbe affatto per il futuro: infatti un nuovo Presidente di Regione, meno attento di quello attuale alle vicende torinesi, potrebbe facilmente sottrarsi dal finanziamento, facendo nuovamente precipitare l’equilibrio finanziario della manifestazione.

Ordigno bellico riaffiora vicino a Eataly

Una bomba del secondo conflitto  mondiale è stata scoperta durante i lavori di scavo nelle vicinanze di Eataly , al Lingotto. L’area, dove è in corso il cantiere per la nuova attività commerciale Green Pea è stata isolata da  polizia e artificieri. E’ probabile che  si tratti di una bomba  sganciata per colpire il  Lingotto, che allora ospitava la produzione della Fiat.

 

(Foto: il Torinese)

FIAT TORINO BASKET:  cosa resterà di questo anno storico?

Si è conclusa una stagione, si è conclusa e alcuni rimpianti è ovvio che ci siano, visto anche l’indegno spettacolo dei playoff attuali, dove si vede poca roba divertente e tanti “errori” arbitrali sempre molto discutibili, e dove si gioca a porte chiuse una partita senza senso… ma non sono problemi nostri e non ci interessano , ma se fossimo stati lì, sicuramente non avremmo fatto torto a nessuno e forse, anche con questa squadra. Ma passiamo oltre e curiamoci dei nostri sentimenti. Cosa resta a tutti noi di questa annata? Perché non provarci per scuotere di dosso quello che noi dimentichiamo di avere sopra, cioè la polvere del “non ricordo” e aprire la mente ai momenti vissuti insieme? Non in ordine di importanza né di tempo, io “oso” proporre alcuni di quelli che a mio personale parere hanno lasciato il segno. Cominciamo con il tifoso solitario a Kazan! Un solo tifoso un solo sostenitore ma un momento bello e divertente di una passione unica verso una squadra. Un’immagine con il sorriso! Il giro di corsa della squadra nel palazzetto con la Coppa Italia in mano prima della partita con Capo d’Orlando. L’espressione di Washington dopo una schiacciata al volo clamorosa contro Pistoia e la volontà perenne sul suo volto durante le partite (e della pettinatura, che dire?). Valerio Mazzola, forse il più elegante ed educato giocatore di basket in Italia   che quest’anno riceve il premio fair play per quel che ha fatto soccorrendo un avversario in partita e tutte le azioni che fanno di lui un giocatore vincente e importante per l’annata di Torino. Lo sguardo di intesa più bello dell’anno tra Diante Garrett e Paolo Galbiati nella finale con Brescia per non perdere la calma e ripartire con la forza giusta per vincere la finale. Aver tenuto a 59 punti Milano nella partita in casa contro di loro. Il primo tempo contro lo Zenit San Pietroburgo in trasferta. Lo sguardo di Davide Parente sempre in campo con la mente per aiutare i compagni anche quando non giocava. David Okeke che con la sua sfortuna aveva comunque giocato momenti decisivi in questa annata e che da bordo campo non ha mai smesso di stare con i suoi compagni. I canestri da tre punti forzatissimi di Sasha Vujacich che resteranno nella mente per quel che poteva essere con maggiore continuità. Tutti i nostri tifosi in trasferta che si uniscono e tifano uniti per la nostra squadra ovunque si trovino, da Kazan a Zagabria, da Milano a Capo d’Orlando, e che fanno personalmente venire un sorriso al cuore quando li si vede in TV o dal vivo. E il poropporoppopò, poropporoppoppero, poroporoppoporoporoppopòporoppopo’ che nessuno ci ha ancora “fregato” di esultanza durante le partite! Lamar Patterson che tira da quasi fuori campo un tiro da tre e segna, così come il già menzionato tiro al volo all’ultimo secondo e anche i 15 punti nel primo quarto contro il Bayern… I crossover in palleggio di Garrett e le sue rimesse contro i giocatori avversari con canestro segnato. La maschera gettata via, il tiro da tre punti di Peppe Poeta contro Brescia in finale e la sua intervista indimenticabile subito dopo in tv. Mbakwe, le sue schiacciate e la sua stoppata contro il Levallois a Parigi a cancellare un tiro importante nel finale e, soprattutto, il suo splendido sorriso. Le triple di Jones e la sua qualità da ricordarsi perché quando è\era in serata non sbaglia nulla. E anche se un po’ finita in maniera non gradevole l’avventura con lui, però il tiro in controtempo contro Cremona da tre di Vander Blue resta un’icona, così come la sua difesa su Moss sull’ultimo tiro. Così come i tre tiri “ostinati” di Bongou Colo’ in finale che ci hanno permesso di ripartire e vincere. La partita contro il Bayern Monaco di Antonio Iannuzzi che ha fatto sperare nella ritrovata “garra” del nostro lungo….

Probabilmente vince su tutte l’azione della vittoria contro Brescia con la palla recuperata da Washington, contropiede e lay-up di Sasha. Le facce emozionate e piangenti al termine della partita con Brescia della finale di Coppa Italia con tutti, chi dal vivo chi sul divano a piangere di commozione totale e increduli. L’arrivo a Porta Susa della squadra, come ai tempi antichi dello sport. E’ vero, molte emozioni sono per la vittoria in Coppa Italia, perché negarlo. Ma non sono solo in quella sede. Sono anche nel fatto che nonostante tutto ciò che è successo, all’ultima partita, con la finale di Coppa Italia di calcio in contemporanea, la gente, quella vera che poteva esserci c’era ed ha ringraziato tutti. Perché a criticare e a distruggere sono capaci in tanti. A comprendere che si può fare meglio sono “abbastanza”, ad apprezzare ciò che è stato fatto per poter “piangere” ed esultare tutti insieme sono molto pochi. Ma per quei pochi, che non mollano mai, dirigenti, atleti e tifoseria al completo, vada il nostro grazie per un anno che non ci sarebbe stato senza ognuno di voi, o forse, senza ognuno di noi.

Paolo Michieletto

Salvato al Regina Margherita bimbo colpito da ictus

Grazie all’inserimento di uno stent in una arteria cerebrale con un intervento miniinvasivo

 

Per la prima volta al mondo in età pediatrica è stato salvato un bambino di 6 anni colpito da ictus con l’inserimento di uno stent a livello di una arteria cerebrale con un intervento miniinvasivo, presso la Città della Salute di Torino. F., 6 anni, era stato ricoverato presso l’ospedale di Novara a metà aprile per una emiparesi sinistra. La risonanza magnetica aveva documentato una ischemia dell’emisfero cerebrale di destra, causata da una restringimento dei vasi cerebrali per una causa non nota, probabilmente post infettiva. Nei bambini, dopo malattie infettive, può verificarsi, seppur raramente, una reazione infiammatoria diretta verso strutture normali dell’organismo, in questo caso i vasi cerebrali. Il piccolo è stato prontamente trasferito presso l’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, nel reparto di Pediatria (diretto dal dottor Marco Spada), ove è stato sottoposto a terapie specialistiche, che hanno permesso la stabilizzazione clinica. La situazione neurologica ha comunque continuato a destare preoccupazione. Per tale motivo, il piccolo paziente è stato sottoposto ad attento monitoraggio neuroradiologico e dei vasi cerebrali . Tutto questo ha permesso di intercettare precocemente l’aggravamento clinico e di prendere la decisione di intervenire direttamente sui vasi, anche se a nostra conoscenza un intervento in queste condizioni non era mai stato eseguito su un paziente pediatrico. Nei giorni scorsi una équipe mista multispecialistica Molinette – Regina Margherita, composta dal professor Mauro Bergui (direttore della Neuroradiologia universitaria dell’ospedale Molinette) e dalla dottoressa Gabriella Agnoletti (direttore della Cardiologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita), con un intervento miniinvasivo partendo dalla zona inguinale attraverso i vasi sanguigni, ha raggiunto ed ha introdotto nei vasi cerebrali di F. uno stent, piccola protesi metallica, simile a quello utilizzato nelle coronarie, che mantiene aperto il vaso permettendo la normale irrorazione del cervello. L’intervento è tecnicamente riuscito ed ora F. presenta un significativo e costante miglioramento delle sue condizioni. L’ictus nei bambini è una malattia molto rara, ma con conseguenze pesanti. Le cause sono spesso ignote, probabilmente infiammatorie nella maggior parte dei pazienti. Questo caso dimostra che, se la terapia medica non è sufficiente, si può intervenire con successo. Un passo così importante richiede competenze multidisciplinari, una équipe affiatata ed attrezzature idonee. Presso l’ospedale Infantile Regina Margherita, nel contesto del Dipartimento di Pediatria e Specialità Pediatriche (diretto dalla dr.ssa Franca Fagioli), si stanno raggruppando le diverse competenze in una équipe dedicata alle malattie neurologiche acute del bambino, con le competenze di pediatri, neuropsichiatri, neurochirurghi, ematologi, cardiologi, rianimatori e neuroradiologi.

 

Lo studio è un diritto: ecco i buoni scuola

Fino al 18 giugno 2018 è possibile presentare domanda per il voucher scuola 2018-19, il ticket virtuale introdotto dalla Regione lo scorso anno e utilizzabile per gli acquisti legati al diritto allo studio, tramite l’applicazione disponibile su www.sistemapiemonte.it/assegnidistudio

Le famiglie degli studenti residenti in Piemonte (o gli studenti stessi se maggiorenni) iscritti per il prossimo anno scolastico alle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, statale e paritarie, o ai corsi di formazione professionale in obbligo di istruzione, possono ottenere il voucher 2018/2019 a copertura delle rette scolastiche di iscrizione e frequenza o, in alternativa, delle spese per l’acquisto di libri di testo, materiale didattico, dotazioni tecnologiche funzionali all’istruzione, attività integrative previste dai piani dell’offerta formativa e trasporti. Per farne richiesta le famiglie o gli studenti devono avere un reddito Isee non superiore a 26.000 euro. Per consentire a chi ancora non ne fosse provvisto di presentare comunque domanda, gli uffici regionali acquisiranno direttamente dalla banca dati Inps l’Isee valido al 30 giugno 2018. Entro quella data, quindi, le famiglie dovranno necessariamente essersi dotate dell’indicatore della situazione economica 2018. Come puntualizza l’assessora regionale all’Istruzione, Gianna Pentenero, la grande novità è l’emissione del bando prima dell’inizio dell’anno scolastico di riferimento. Si permette così alle famiglie di ricevere il voucher nei primi giorni di settembre, ovvero nel periodo in cui si concentrano la maggior parte delle spese scolastiche. Insieme alla nuova modalità del buono elettronico, che consente di acquistare direttamente beni e servizi e pagare in anticipo le rette di iscrizione senza dover aspettare, come avveniva in passato, di ricevere i rimborsi a molti mesi di distanza, rappresenta un’innovazione importante che la Giunta regionale è riuscita, come promesso, a introdurre. Il voucher 2018/2019 è finanziato dalla Giunta regionale con 11 milioni di euro e potrà essere speso fino al 30 giugno 2019 presso la rete degli esercizi commerciali, i Comuni, le istituzioni scolastiche e le agenzie formative convenzionate. Come gli scorsi anni, con lo stesso modulo utilizzato per la richiesta del voucher è possibile richiedere anche il contributo statale per i libri di testo, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie, e delle agenzie formative in obbligo di istruzione, con indicatore Isee 2018 non superiore a 10.632,94 euro. Nel mese di luglio sarà approvata la graduatoria relativa al bando per l’anno scolastico 2017-18 (per cui sono arrivate circa 30.000 domande) e immediatamente dopo avverrà l’erogazione del voucher stesso. Per informazioni e assistenza si può telefonare al numero verde gratuito 800-333-444 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18.

GG

www.regione.piemonte.it