Le praterie di San Gillio
Grande musica e cabaret al Parco Dora
Proseguono gli appuntamenti di rilievo a Torino (nell’area eventi tra Via Livorno e Via Treviso) del cartellone di eventi del ‘#Parco Dora Live’, la kermesse estiva di spettacoli gratuiti di musica, teatro e cabaret più grande del Piemonte
Grande musica e cabaret sul palco della rassegna estiva gratuita più grande del Piemonte. Proseguono gli appuntamenti di rilievo a Torino (nell’area eventi tra Via Livorno e Via Treviso) del cartellone di eventi del ‘#Parco Dora Live’, la kermesse estiva di spettacoli gratuiti di musica, teatro e cabaret più grande del Piemonte. Per la sesta settimana (8 weekend in tutto, per un totale di ben 24 shows), venerdì 6 luglio sono attesi i divertentissimi Pino e Gli Anticorpi. Sabato 7 luglio tocca invece al duo Marta e Gianluca. Domenica 8 Luglio, invece, introdotta e presentata dal conduttore radiotelevisivo Wlady, grande protagonista per la musica di questa settimana è Antonella Ruggiero, icona fondatrice dei Matia Bazar, dal 1996 apprezzata cantante solista che proporrà una sintesi virtuosa della propria capacità di spaziare tra generi diversi e brani di ieri e di oggi sia del proprio repertorio che della musica mondiale con il suo ‘Concerto Versatile’. La prossima settimana, invece, attesi I Panpers, Claudio Lauretta e l’ex Pooh Dodi Battaglia. Tutti gli spettacoli sono gratuiti, e iniziano alle 20.30. Informazioni sul sito www.parcocommercialedora.it, e sulla relativa pagina Facebook. La prestigiosa rassegna culturale sostiene il Comitato Locale di Moncalieri della ‘Croce Rossa Italiana’.
“Sei un negro di m…” e lo prendono a calci e pugni
“Si è trattato di una aggressione a sfondo razziale”, dice un rifugiato del Darfur, che vive in Italia dal 2011, vittima di un’aggressione. L’episodio è accaduto a Mirafiori Nord, davanti alla chiesa dell’Ascensione. Il ragazzo è studente universitario ed ospite della parrocchia. E’ stato preso a calci e pugni da due uomini che lo hanno anche minacciato con un coltello, insultandolo: “negro di m…”. I carabinieri hanno arrestato un italiano di 51 anni, con le accuse di resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Un riconoscimento al sogno di Adriano Olivetti



I “Discorsi per il Natale” di Olivetti
“Discorsi per il Natale”, agile e interessante pubblicazione delle Edizioni di Comunità, raccoglie e propone tre testi di Adriano Olivetti scritti per le feste di fine anno tra il 1949 e il 1957. I discorsi fotografano tre dei momenti più importanti della storia della fabbrica di Ivrea e rendono, in una mirabile sintesi, il profilo dell’autore che va annoverato – a tutti gli effetti – tra le figure più singolari e straordinarie del ‘900. Le idee innovative e comunitarie in campo sociale di questo imprenditore e intellettuale – ancor oggi attualissime – ne testimoniano pienamente la capacità visionaria. Adriano Olivetti fu capace di portare l’ azienda di famiglia a competere alla pari con i giganti del mercato mondiale della sua epoca, trasformando la città del Castello “dalle rosse torri” nella capitale dell’informatica. Un sogno industriale, il suo, che logicamente mirava al successo e al profitto, ma proponeva anche un progetto sociale che implicava una relazione del tutto nuova e compartecipativa tra imprenditore e operai, oltre a un rapporto qualitativamente
alto e molto stretto tra quella che era stata la “fabbrica in mattoni rossi” e la città, capoluogo del Canavese. Tornando al libro, nel primo discorso, datato 24 dicembre 1949, l’imprenditore racconta i primi anni del dopoguerra per condividere il sollievo e l’orgoglio della compiuta ripresa dell’azienda dopo la difficile esperienza del fascismo e del conflitto mondiale. Nel secondo, sei anni dopo, il 24 dicembre 1955, Adriano Olivetti rievoca proprio quel discorso per ripercorrere i nuovi traguardi della fabbrica, che ha assunto ormai una dimensione internazionale ma non ha mai perso di vista le proprie radici morali, memore degli insegnamenti del fondatore Camillo. E dice, tra le altre cose: “Tutta la mia vita e la mia opera testimoniano anche – io lo spero – la fedeltà a un ammonimento severo che mio padre quando incominciai il mio lavoro ebbe a farmi: “Ricordati” – mi disse – “che la disoccupazione è la malattia mortale della società moderna; perciò ti affido una consegna: devi lottare con ogni mezzo affinché gli operai di questa fabbrica non abbiano a subire il tragico peso dell’ozio forzato, della miseria avvilente che si accompagna alla
perdita del lavoro”. Una grande lezione morale alla quale, nei fatti, accompagnò il suo agire concreto di imprenditore illuminato. In questi discorsi di Natale emerge la volontà di ringraziare tutti i lavoratori della fabbrica per la loro partecipazione a qualcosa di più grande, a una comune dimensione di riscatto del lavoro che, per usare le stesse parole di Olivetti, “non si esaurisce semplicemente nell’indice dei profitti”. Nell’ultimo discorso della breve raccolta, pronunciato in occasione del Capodanno del 1957, alla vigilia del cinquantenario della fondazione della Olivetti ( datata ottobre 1908) l’augurio dell’imprenditore di Ivrea, ormai all’apice del successo, è quello di non perdere mai di vista, nell’anno e negli anni a venire, il senso di giustizia e di solidarietà umana che è alla base di ogni vero progresso e rappresenta il valore più profondo e ultimo di tutta l’esperienza olivettiana. Vi è l’orgoglio per quello che lui stesso definisce “lo spirito della fabbrica” e una potente visione di futuro. Resta, leggendo queste righe, il rammarico per ciò che potevano diventare l’Olivetti , l’industria italiana e il modello sociale del paese se l’utopia di Adriano non si fosse spenta dopo la sua improvvisa e tragica morte, nel febbraio del 1960, quando non aveva ancora compiuto sessant’anni.
Marco Travaglini
Pci in festa: formidabili quegli anni!
Eccolo li’, l’imperturbabile Diego Simioli, in sprezzo del tempo e degli anni che passano, è riuscito ad organizzare il Festa dell’Unita’, 31 agosto 14 settembre, in corso Grosseto zona giardini Sospello. Verrebbe da dire: si riparte dalle periferie Diego è uno che non molla, ha cominciato quando aveva i calzoncini corti, 50 anni fa giù di lì’ E riuscire oggi nel realizzare la Festa non è cosa da poco. Diego non è solo organizzazione e montaggio. È’ capace dimobilitare i suoi accoliti, nerbo portante fino alla campagna pubblicitaria. e anche servizio d’ordine dal partito comunista fino al Pd. Anni fa fu protagonista di uno sciopero contro i vertici politici del PD. Sciopero che si concretizzerà il giorno del primo Maggio. Mi disse: sono stanco di “prendere botte” e poi essere criticato. La critica- accusa era di voler fare politica attraverso il servizio d’ordine. Quell’ anno lo spezzone del Pd si accontento’ della polizia di stato. Ora la notizia é il rifiuto delll’Appendino di partecipare al dibattito. Proprio cos: la paura fa novanta. Ed il Pd; almeno per una volta ci fa una bella figuranell’ averla invitata. Ci fa anche bella figura nel cercare di tenere alto il
vessillo dell’Unità. Che come si diceva era organo ufficiale del Partito comunista italiano, fondato da Antonio Gramsci. Con tutta l’enfasi del caso.E tutto questo é Storia con la Esse maiuscola. Dopo la seconda guerra mondiale le Feste delll’Unità furono capisaldi delle politiche del Partito Comunista. Non era solo un modo di finanziare il Partito. Non era solo un modo di comunicare le proprie idee. Non era solo un modo di ” orientare ” le masse popolari. Nel corso del tempo era diventata una “Categoria dello Spirito”. Alla base ci erano organizzazione e ufficio di propaganda. Con ferree regole che seguivano la struttura interna.Partiamo dal basso.Ogni sezione cercava d organizzate la Festa nel proprio territorio.
***Generalmente con cellule di iscritti aggregati nei posti di lavoro.Poi le Feste di zona. E in genere a settembre la Festa provinciale. Concludendo con la Festa Nazionale dell Unità, chiusa dal comizio del Segretario generale del Partito. Memorabili idiscorsi di Enrico Berlinguer. Una invasione pacifica dei militanti della città ospitante. L’Emilia Romagna la faceva da padrona. Ma anche la nostra città non è stata da meno, agli inizi anni ‘70 e nel 1980. In sezione il responsabile della Festa della segreteria locale. In zona il responsabile di zona, tutti coordinati dal responsabile provinciale. Infine alcuni compagni con uffici a Botteghe Oscure nella Capitale. Un misto di organizzazione e volontariato. Tutti ma proprio tutti mobilitati. Pensate al Sindaco di Torino con i relativi assessori. Presidenti di Regione con la Giunta.Mobilitati per lo Stand più remunerativo: era il coccardaggio. Prima di entrare i coccardisti cortesemente ti obbligavano ad un offerta per entrare.Tutto l’incasso era utile visto che non c’erano costi.Una Festa non solo salamelle o costine.Anzi. Stand con mescita di vini o pizze appena sfornate. Stand politici ed aree giovani o dedicate allo sport.
***E poi la mitica direzione da dove “partivano ed impartivano” ordini per i turni di vigilanza e servizio d ordine. Turni i di 24 ore, sempre presenti e soprattutto vigili.Ogni tanto una capatina di qualche volante. Tutto a posto? Tutto a posto. Tutto a posto nella Torino operaia ed antifascista. Su 44 mila iscritti la federazione di Torino contava su 300 compagni volontari. Un piccolo ma efficiente esercito.Palmiro Gonzato Capo del serviziod’ordine, ex partigiano, arrivava dal Veneto. Non parlava mai, sempre attento e con lo sguardo impartiva gli ordini. Piero Cordone responsabile della vigilanza. Famoso per aver rapito Palmiro Togliatti. Sappista, non capiva la via italiana al socialismo. In altre parole non capiva perché non si poteva e doveva fare la rivoluzione. Togliatti lo convinse. E questi compagni, anzi questi dirigenti,non ti chiedevano cosa ne pensavi. Ti dicevano cosa dovevi fare. Se non ti andava potevi desistere. Sarebbero stati loro a relazionare al responsabile della segreteria provinciale.
***Ogni anno più di 150 feste in tutta la provincia diTorino. Diego Simioli ha imparato il mestiere da questi due compagni. Gonzato… brillante in barba ai suoi 92 anni. E Pierino Cordone che lavorava come marmista con il fratello. Che quando nel ‘77 mio padre morì non volle essere pagato. “Dai compagni bon voglio essere pagato”.Piuttosto date un contributo al partito.Contributo non offerta, il PCI non è la Chiesa.Tutto perfetto? Ammettiamolo, non sempre. Qualche caso di furto c’è stato con il pronto rimborso edallontanamento.Sicuramente uno Stato nello Stato. E le Feste hanno contribuito anche allo sviluppo di questa nostra democrazia, hanno dato il loro contributo alla storia del PCI. La Storia con la esse maiuscola.
PATRIZIO TOSETTO
Il portiere oggi: protagonista in città
Il portiere e la portineria costituiscono una componente essenziale per il condominio moderno e rispondono alle esigenze dei condomini di servizio, sicurezza ed incolumità. Il convegno in programma giovedì 5 luglio, dalle 15 alle 20, al Centro Congressi Unione Industriale di Torino, su iniziativa della Confedilizia di Torino e del Piemonte, moderato dal giornalista Saverio Fossati de Il Sole 24 Ore, mette al centro la figura del portiere e l’importanza del suo ruolo nella vita del condominio. L’iniziativa rientra nel progetto, che vede l’Ebinprof (Ente Bilaterale Nazionale dipendenti da proprietari di fabbricati) organizzare in tutto il territorio nazionale (tramite le Parti Sociali), iniziative volte a informare su attività, servizi e prestazioni dei bilaterali Ebinprof e Cassa Portieri e sull’applicazione e importanza del CCNL per i dipendenti da proprietari di fabbricati firmato il 12 novembre 2012 traConfedilizia, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, UilTucs. Ebinprof presenterà le proprie attività di studio in materia di occupazione, mercato del lavoro, formazione, informazione, qualificazione professionale e sostegno anche tramite l’assegnazione di importanti borse di studio riservate ai figli dei dipendenti (ad esempio, nel 2018, sono state conferite a neolaureati, studenti universitari, neodiplomati, 121 borse per un totale di oltre 260mila euro) e la premiazione a Roma, dei “Portieri dell’anno” che si sono particolarmente distinti
per dedizione al lavoro e per il gradimento manifestato dai condòmini. Cassa Portieri, nata nel 1995, presenterà le proprie due sezioni: il Fondo Malattia, che eroga prestazioni di carattere socio-assistenziale prevalentemente sanitarie, si occupa di risarcire il costo del lavoro durante la malattia del dipendente e offre altre prestazioni integrative ed il Fondo Sanitario, vera e propria assistenza di carattere sanitario, fruibile direttamente dal dipendente, secondo un Piano Sanitario definito. E’ allo studio l’iniziativa di mettere in campo risorse aggiuntive al fine di dare supporto all’intera famiglia dell’iscritto. Seguirà una tavola rotonda sul tema: “La bilateralità nel comparto del portierato, il contratto collettivo nazionale di lavoro, il welfare contrattuale, la sicurezza e prevenzione grazie al portierato”, con la partecipazione
dei rappresentanti delle Parti Sociali Confedilizia, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, UilTucs, di amministratori di condominio, legali e consulenti del lavoro. Nel corso degli interventi introduttivi, Marcello Mazzù, presidente di ATC Piemonte Centrale, presenterà l’innovativo progetto sul portierato sociale negli edifici dell’ente.Durante il convegno verranno dati riconoscimenti a portieri piemontesi aderenti da molto tempo al comparto degli enti bilaterali, in rappresentanza di tutto il settore, con lo scopo di dare la giusta dignità, l’orgoglio ed il senso di appartenenza a tutta la categoria del portierato e ad amministratori che hanno favorito l’iscrizione agli enti di portieri degli stabili da loro amministrati. Seguirà cena a buffet.
Prosegue Stupinigi Sonic Park
Il nuovo festival nel parco della Palazzina di Caccia di prosegue con NEGRITA + KIOL il 5 luglio
Prosegue Stupinigi Sonic Park, il primo festival musicale organizzato in 300 anni di storia del parco della Palazzina di Caccia di Stupinigi a Nichelino (TO). Uno dei gruppi rock italiani più longevi degli ultimi anni, nato da un’amicizia nella provincia toscana, arriva a Stupinigi Sonic Park. I Negrita il 5 luglio con una data del tour estivo del nuovo album, “Desert Yacht Club”, porteranno le undici tracce inedite, nate nell’omonima oasi creativa nel deserto di Joshua Tree in California, sul palco dell’aulica cornice del festival. Il concerto dei Negrita sarà aperto da Kiol, il giovane talento italiano dalla perfetta pronuncia inglese, che ha lavorato con i musicisti di Paolo Nutini e con Dani Castelar, il suo produttore; dal 4 maggio Kiol è in radio anche in Italia con “Broken Up Again”, il primo singolo di che ha segnato il suo successo in Belgio e nel Regno Unito.Stupinigi Sonic Park è il primo festival organizzato in 300 anni di storia del parco della residenza sabauda, fulgido esempio di architettura barocca, la Palazzina di Caccia di Stupinigi a Nichelino (TO). Stupinigi Sonic Park, promosso da Città di Nichelino e Sistema Cultura, con il patrocinio di Regione Piemonte e Camera di Commercio di Torino, in collaborazione con Piemonte dal Vivo e Consorzio Residenze Reali Sabaude all’interno di Palchi Reali, è una produzione Reverse e Vertigo. Il gran finale di Stupinigi Sonic Park sarà il 9 luglio con Caparezza e l’11 luglio con Deep Purple. I biglietti dei concerti di Stupinigi Sonic Park sono acquistabili esclusivamente sul circuito Ticketone e nei giorni di concerto dalle ore 18.00 alla biglietteria allestita alla Palazzina di Caccia di Stupinigi.
NEGRITA + Kiol | 05.07.18 Biglietti € 30,00 + d.p. | posti in piedi
INFO: www.stupinigisonicpark.com | FB Stupinigi Sonic Park | #stupinigisonicpark
(foto: Magliocchetti)
Prendi una qualifica con Enaip
L’educazione e il lavoro sono un valore, pertanto la formazione professionale esprime un valore. Questo valore può essere analizzato, misurato, modellizzato, ma prima di tutto deve essere riconosciuto
Nel parlare di formazione professionale spesso ci si riduce a parlare di progetti; invece la formazione professionale è cosa, innanzitutto, di soggetti, di individui e di gruppi di persone che operano per affermare il valore della persona e del lavoro, per fornire le competenze – per il lavoro, per realizzare le condizioni perché ciascuno possa sviluppare un proprio percorso di crescita e realizzazione umana, sociale, economica e professionale.In questo quadro si colloca la proposta formativa di EnAIP nel territorio della provincia di Torino, in particolare rivolta ai ragazzi con età tra i 14 e i 24 anni. A loro, le sedi EnAIP di Torino, Grugliasco, Nichelino, Rivoli e Settimo Torinese offrono corsi gratuiti triennali con stage finale in azienda.I corsi, interamente finanziati dal Fondo Sociale Europeo e dalla Regione Piemonte, rilasciano una Qualifica Professionale immediatamente spendibile nel mondo del lavoro. Puoi scegliere di diventare hair stylist, operatore turistico, receptionist, shop assistant, chef, termoidraulico, elettricista o meccanico.
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Di seguito i corsi per l’anno 2018-2019 cui è possibile iscriversi:
- OPERATORE DEL BENESSERE – ACCONCIATURA- EnAIP Torino
- OPERATORE SERVIZI DI PROMOZIONE ED ACCOGLIENZA – SERVIZI DEL TURISMO- EnAIP Grugliasco
- OPERATORE SERVIZI DI PROMOZIONE ED ACCOGLIENZA – STRUTTURE RICETTIVE- EnAIP Nichelino- EnAIP Torino
- OPERATORE AI SERVIZI DI VENDITA- EnAIP Grugliasco- EnAIP Nichelino
- OPERATORE DELLA RISTORAZIONE – Preparazione pasti- EnAIP Settimo
- OPERATORE DI IMPIANTI TERMO-IDRAULICI- EnAIP Grugliasco
- OPERATORE ELETTRICO – automazione industriale- EnAIP Rivoli
- OPERATORE ELETTRICO – Impianti civili per il risparmio energetico- EnAIP Grugliasco
- OPERATORE MECCANICO – montaggio e manutenzione- EnAIP Rivoli
Consulta le schede corsi e pre-iscriviti on line su: www.enaip.piemonte.it
Per informazioni e iscrizioni contatta:
ENAIP GRUGLIASCO– Via Somalia n. 1/b- Telefono: 011-7072210- csf-grugliasco@enaip.piemonte.it
ENAIP NICHELINO– Via Polveriera 25- Telefono: 011-6272360- csf-nichelino@enaip.piemonte.it
ENAIP RIVOLI– Viale Gramsci n. 5/7- Telefono: 011.9591252- csf-rivoli@enaip.piemonte.it
ENAIP SETTIMO– Via Cavour n. 10- Telefono: 011.8003894- csf-settimo@enaip.piemonte.it
ENAIP TORINO– Via Del Ridotto, 5- Telefono: 011.2179700- csf-torino@enaip.piemonte.it
Reddito di cittadinanza e dintorni
Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, in relazione alla proposta formulata dal Governo inerente al reddito di cittadinanza, previsto all’interno del decreto dignità, il cui fine è l’aiuto economico per i soggetti temporaneamente inoccupati o svantaggiati, nell’apprezzare l’intervento in questione, precisa quanto segue:
allo scopo di non creare disparità tra chi è disoccupato, ma godrebbe dei benefici del provvedimento, e i docenti che sono collocati, a seguito del trasferimento imposto dalla legge 107/2015, fuori sede, con costi spesso elevatissimi rispetto alla propria retribuzione, e forti ripercussioni sulle famiglie, in alcuni casi mono reddito, si chiede di voler tempestivamente operare per consentire agli insegnanti in questione il rientro definitivo presso le proprie città di residenza o ipotizzare una sorta di “indennità di trasferimento” la cui finalità sia quella di attenuare i disagi sopra citati. Inoltre, il Coordinamento intende soffermarsi sulla necessità e urgenza di inserire al più presto l’ora di educazione civica in ogni scuola di ordine e grado, attribuendone l’insegnamento ai docenti della classe di concorso A046 – discipline giuridiche ed economiche, perché se è vero che alla formazione della responsabilità civica degli studenti concorrono tutti gli insegnanti, a prescindere dalla propria materia di riferimento, in realtà soltanto chi conosce profondamente i meccanismi e la normativa del Diritto può operativamente comunicare nella maniera più efficace i valori della legalità, partendo dall’interpretazione del testo normativo (diritto pubblico ed in particolar modo diritto costituzione, diritto privato, diritto amministrativo etc.). Pertanto si chiede che il ministro, prof. Bussetti, al più presto elabori un decreto legge finalizzato all’inserimento nel monte ore scolastico della disciplina in oggetto; ancora si auspica l’istituzione di un tavolo operativo di concertazione con tutti gli attori che si stanno adoperando a favore di tale provvedimento. Infine rivolgiamo un appello a tutti i deputati e senatori, che prima e dopo la campagna elettorale si sono fatti carico di tale istanza, affinché sostengano tangibilmente il percorso proposto. “I giovani e la mafia? E’ un problema di cultura, non in senso restrittivo e puramente nozionistico ma come insieme di conoscenze che contribuiscono alla crescita delle persone. Fra queste conoscenze vi sono quei sentimenti, quelle sensazioni che la cultura crea e che ci fanno diventare cittadini, apprendendo quelle nozioni che ci aiutano a identificarci nelle istituzioni fondamentali della vita associata e a riconoscerci in essa.” (Paolo Borsellino)
Prof. Romano Pesavento
Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani