redazione il torinese

Spacciavano al parco tra i giochi dei bimbi

Nascondevano la droga nel parco giochi di Volvera,  tra  gli scivoli e le altalene usate dai bimbi per giocare, in strada Piossasco. Una coppia di italiani,  35 anni lui e lei di 21, sono stati messi ai domiciliari dai carabinieri della stazione di None, in attesa del processo per direttissima. I due si trovavano a bordo di  in una Fiat Punto e avevano con sè 530 grammi di hashish e 20 di marijuana. (foto archivio)

Pioggia e grandine nella notte

Tempesta di pioggia e grandine verso la mezzanotte di mercoledì. Numerosi i garage e le cantine allagati, in particolare in zona Mirafiori, a Moncalieri e La Loggia. Tante le chiamate di richiesta per  interventi dei vigili del fuoco, ma fortunatamente non si sono verificati danni particolari, tranne qualche zona priva di energia elettrica. Nella foto (essepiesse/il Torinese) il sottopasso di Corso Unità d’Italia allagato poco dopo le 24.

Pantelleria e i vigneti sospesi tra cielo e mare

Più terra d’Africa che Europa, isola dei contrasti, sferzata dal vento e dal mare, baciata dal sole, Pantelleria dista soltanto 70 chilometri dalla Tunisia e parla al visitatore di luoghi lontani, di oli preziosi, di profumi di zibibbo e malvasia che rievocano i tempi in cui i fenici la battezzarono Cossyra o quelli in cui i Romani la strapparono ai cartaginesi senza riuscire, tuttavia, a privarla dello spirito dell’Africa così vicina da poterne ammirare le coste nei giorni in cui il cielo è terso. Gli arabi che qui vissero per due secoli (dall’800 al 1000 d.C.) hanno lasciato traccia della loro dominazione nei nomi dei paesi (Khamma, Rekhale, Gadir, Bukkuram…), nell’architettura dei dammusi, le tipiche case pantesche in pietra lavica e nei terrazzamenti agricoli di una campagna che produce viti, fichi d’india, capperi e ulivi. Il vecchio aedo Omero, colui che, citando Vecchioni “si accecò per rimaner nel sogno”, cantò di lei, chiamandola “Ogigia”, “una terra circondata dall’acqua, dov’è l’ombelico del mare, un’isola fitta di alberi…” e la scelse per ospitare gli amori, durati sette anni, di Ulisse e dell’immortale Calipso, “la ninfa dai riccioli belli”, consumati nella grotta di Sateria. Storia, mito e leggende si intrecciano regalando alla perla nera del Mediterraneo, chiamata così per il suo paesaggio vulcanico e a tratti lunare, un’atmosfera magica che sembra estraniarla dalla realtà quotidiana rendendola un luogo speciale e onirico nel quale il viaggiatore può perdersi e sperdersi, lasciarsi guidare da una eco lontana, vagare tra mulattiere e sentieri, esplorare le profondità del mare alla ricerca di tritoni e sirene, illudendosi per qualche giorno di avere ritrovato la primigenia età dell’oro. “Ed una vite domestica intorno alla cava spelonca, tutta di grappoli colma, girava la pompa dei tralci” (Odissea – Canto V): la vite, un’altra ricchezza dell’isola, la vite il dono più prezioso che la dea Atena fece agli uomini e che dona a Pantelleria l’ “oro giallo”, un vino passito che racchiude in sé tutti i profumi dell’isola e che sembra aver catturato e imprigionato i raggi del sole, la dolcezza dei fichi, la forza dello scirocco. Viene utilizzato per produrlo soltanto il moscato di Alessandria, meglio noto con il nome di “zibibbo” e la sua coltivazione bassa ad alberello richiede duro lavoro, grande fatica e immensa passione perché su questa terra degradante verso il mare è impossibile utilizzare macchine agricole e si lavora piegati, sotto il sole cocente, spesso sferzati dal vento, confidando nella benevolenza della natura e del clima. Grandi e piccoli produttori di passito raccontano quotidianamente, attraverso questo vino, le loro storie fatte di battaglie e di molte difficoltà, ma anche di grandi soddisfazioni. Il grande enologo Donato Lanati, piemontese d’adozione, segue, ormai da anni, due di loro, molto diversi, ma accomunati dalla caparbia, dall’intelligenza e dall’amore per questa terra e per il vino: Carole Bouquet e Salvino Gorgone. Carole Bouquet, attrice francese, facendosi forte dell’espressione napoleonica “impossible n’est pas français” ha accettato la sfida di produrre nell’isola un vino, “Sangue d’Oro”, e l’ha vinta ottenendo un passito che ha scalato le classifiche internazionali. Salvino Gorgone, piccolo produttore, giorno dopo giorno, fin dalle prime luci dell’alba, segue personalmente i suoi vigneti per creare “Dietro l’Isola”, ambra liquida con note iniziali di albicocca e pesca che continuano, poi, con i fichi secchi, frutta candita e miele fino ad arrivare a note mediterranee e balsamiche, un capolavoro per gli occhi e per il palato. Entrambi sono riusciti a catturare l’essenza di Pantelleria, isola difficile da comprendere, da coltivare, da affrontare, ma bella di una bellezza disperata e intensa, e a racchiuderla in un prodotto che, come la madeleine di Proust, porta con sé ricordi, sensazioni ed emozioni che si risvegliano ogni volta che lo sorseggiamo.

Barbara Castellaro

In estate, non t-osare!

Mi è capitato in queste ultime settimane, con il naturale aumento delle temperature, che mi venga chiesto se tosare il cane che “poverino, ha caldo!” sia giusto o meno. La risposta è presto data: il cane non suda come noi, in quanto non ha ghiandole sudoripare sul corpo, ma sui cuscinetti delle zampe: la termoregolazione avviene in parte attraverso questa parte del corpo, ma soprattutto attraverso l’ aumento della ventilazione polmonare, ovvero, ansimando. Il pelo del cane ha l’importantissima funzione protettiva della pelle, che permette di ripararla e isolarla dai raggi del sole, evitando così colpi di calore, dermatiti e scottature. E’ un po’ come per noi avere una protezione alta quando ci esponiamo ad un sole cocente, i rischi di non metterla sono molto alti! Diversa è, invece, la cura del mantello, soprattutto per cani con il pelo lungo; per loro potrebbe essere utile accorciare leggermente il pelo ma non per via del caldo, bensì per permettere al meglio le operazioni di pulizia, soprattutto in questo periodo dove il pericolo “forasacchi” (di cui parleremo nel prossimo articolo) è molto alto e per evitare che il pelo diventi talmente intricato da non poterlo più spazzolare (unica soluzione in questi casi, è tagliare il pezzo che ormai è diventato ingestibile e che potrebbe per altro diventare nido di parassiti). Se avete dubbi su come fare, rivolgetevi ad un bravo toelettatore. Diversa ancora è la cura del mantello dei cani con pelo medio lungo e duro che hanno, invece, assolutamente bisogno di essere “strippati” regolarmente. In conclusione, non tosate mai il cane per farlo stare al fresco, piuttosto aiutatelo così: non uscire nelle ore più calde anche per evitare colpi di calore (attenzione all’asfalto bollente, mettete una mano sul pavimento, se è troppo caldo per la nostra mano, lo stesso effetto sarà per i polpastrelli del cane!): utilizzate pettorine/collari/tappetini rinfrescanti; rinfrescatelo con acqua fresca, ma non in testa: l’ideale è bagnare l’interno cosce e ascelle, il petto e polpastrelli (equivale al nostro bagnarci i polsi, caviglie e dietro la nuca quando abbiamo molto caldo per abbassare la temperatura).In questo periodo cercare posti dove ci sia un torrente, un fiume o un lago (ovviamente non pericoloso), oltre al mare, metterebbe proprietari e cani d’accordo e soprattutto, al fresco! Buone passeggiate!

Francesca Mezzapesa   

 Educatrice cinofila 3° livello FISC – Istruttrice Rally Obedience

 

 Leggi anche:

 

La piramide dei bisogni del cane

La comunicazione con il cane

Come comunicano i cani (parte I) – La comunicazione chimica e visiva

Come comunicano cani (parte II) – La comunicazione olfattiva

Come comunicano i cani (parte III) – La comunicazione tattile

Area cani – Istruzioni per l’uso

Rispettiamo le distanze!

 

FONDAZIONE DEL LIBRO, TRONZANO (FI): NESSUN IMPEGNO CONCRETO DA PARTE DELL’ASSESSORE SU PAGAMENTO DEI FORNITORI

“Anche questa volta l’assessore alla Cultura Antonella Parigi non ha assunto alcun impegno degno di nota per il pagamento dei fornitori che attendono di veder onorati i propri crediti da parte della ex Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura. Anche sul fronte degli ex dipendenti non vi é alcuna garanzia nella ricollocazione o riassorbimento di tutti e 12 gli ex dipendenti della Fondazione”. Ad affermarlo il vicecapogruppo di Forza Italia Andrea Tronzano che ha discusso un question time sull’argomento.Conclude Tronzano: “Non si possono da un lato disperdere dodici professionalità importanti, ad oggi solo sei lavoratori hanno una prospettiva di ricollocamento all’interno del Circolo dei Lettori, e dall’altro non si possono far chiudere delle imprese laddove si tratta di eventi dove anche il pubblico é parte in causa. Il Salone ha avuto successo quegli stessi lavoratori sono stati chiamati a prestare la propria opera per la sua buona riuscita. Impegno che hanno onorato con abnegazione per la causa. Ora l’assessore deve mantenere le promesse che fece anteponendo la buona riuscita della manifestazione e non trincerarsi dietro ai se e ai ma”. 

Le nuove “deflagrazioni” di Guido Mannini

Conoscevamo Guido Mannini come legato al figurativo, come descrittore degli spazi desertici e di quanti li abitano ma sapevamo anche di un percorso desideroso di evoluzioni, di nuove scoperte. Lo abbiamo riscoperto, felicemente – la sua personale Metamorphosis si è chiusa pochi giorni fa presso la galleria Innerspace di via Cesare Battisti 17 -, dinanzi a cerchi smaltati (“macchie”, si fa troppo presto a far cadere loro addosso una definizione, “psicologiche”, con predominanza di rossi e porpore e violacei) occupati da forme astratte, prepotenti, di un forte dinamismo, capaci di esprimersi attraverso un perfetto incontro di colori estremamente accesi (si noti Magma o ancora l’accensione di Intuizione), che spingono a una curiosità futura. Colori che si lasciano alle spalle la morbidezza sabbiosa degli esempi del passato – quanto lontani! -, per approdare ad una fascinazione cromatica inaspettata e del tutto coinvolgente. Un fuoco, nuovissimo, una “deflagrazione” è stata anche definita questa nuova espressione del percorso di Mannini, forse un accumulo di sogni o una strada tutta da percorrere, una libertà di spazi sinora mai scoperti né attraversati, certo una voglia di sperimentare che deriva da un angolo della vita, personalissimo, da uno sguardo che intende andare oltre.

 

Elio Rabbione

 

Le immagini:

“Intuizione”, smalto, 150 x 100 cm.

“Magma”, smalto su tela, diam. 100 cm.

Genova chiederà a Londra 247 anni di diritti per l’uso della croce di san Giorgio?

La croce rossa di San Giorgio in campo bianco, simbolo di Genova, è da secoli al centro di una controversia con la Gran Bretagna che la inserì all’interno della Union Jack, il vessillo del Regno Unito. Fu utilizzata dai crociati e dalla Repubblica marinara di Genova ed era una sorta di difesa, poiché le navi nemiche se la vedevano evitavano il conflitto. Poi nel medioevo Londra ottenne l’utilizzo della bandiera per la sua flotta in cambio di un tributo annuale che dopo secoli diventò di fatto un regalo. Ora il sindaco di Genova Marco Bucci per avere fondi per il Comune pensa di chiedere alla regina Elisabetta  gli arretrati dell’affitto della bandiera per 247 anni. Il primo cittadino, a margine della conferenza stampa sul primo anno di governo, ha pronunciato in inglese la frase che potrebbe rivolgere alla sovrana: “Your Majesty, I regret to inform you that from my books it looks like you didn’t pay for the last 247 years”. Secondo il sindaco l’iniziativa sarebbe la più grande operazione di marketing che Genova potrebbe immaginarsi.

PARLAMENTO, ON. BRAMBILLA ELETTA PRESIDENTE DELL’INTERGRUPPO PER I DIRITTI DEGLI ANIMALI

Gli animali hanno la loro lobby, la prima che nasce e si organizza formalmente in questa legislatura: oggi, in Senato, riunione inaugurale dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, che ha eletto, per acclamazione, presidente l’on. Michela Vittoria Brambilla, Fi, presidente del Movimento animalista e promotrice dell’iniziativa, vicepresidenti le senatrici Loredana De Petris (Leu) e Loredana Russo (M5s), segretarie l’on. Paola Frassinetti (FdI), l’on. Patrizia Prestipino (Pd) e la sen. Rosellina Sbrana (Lega).

All’Intergruppo, che ha lo scopo di promuovere la tutela degli animali e dei loro diritti attraverso l’attività legislativa, di indirizzo politico e di sindacato ispettivo, hanno aderito numerosi parlamentari di tutti i gruppi politici, determinati a dare risposte alle istanze di milioni di italiani che amano gli animali e vogliono vederli rispettati. Il primo passo, deciso oggi, consiste nel sollecitare l’assegnazione e la calendarizzazione, nelle commissioni competenti, delle proposte di legge già presentate sui temi definiti “prioritari” durante la discussione: inasprimento delle sanzioni penali per maltrattamento e uccisione di animali, riconoscimento degli animali come “esseri senzienti” e conseguente adeguamento anche del codice civile, riduzione dell’Iva sugli alimenti per animali e sulle cure veterinarie, prezzo dei farmaci destinati agli animali, norme sull’accesso degli animali d’affezione nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. L’intergruppo coinvolgerà anche associazioni e cittadini organizzando audizioni su argomenti specifici e raccogliendo segnalazioni di interesse generale.

Hanno già dato la loro adesione all’iniziativa dell’on. Brambilla i deputati Francesca La Marca, Patrizia Prestipino (Pd), Fucsia Nissoli, Matilde Siracusano, Graziano Musella (Fi). Elisa Siragusa, Francesca Flati (M5s), Alessandro Colucci (Noi con l’Italia), Filippo Maturi (Lega), Maria Teresa Bellucci, Paola Frassinetti (FdI) e i senatori Monica Cirinnà (Pd), Adolfo Urso, Giovanbattista Fazzolari (Fdi), Gabriella Giammanco, Maria Alessandra Gallone, Maria Rizzotti, Barbara Masini, Laura Stabile (Fi), Loredana De Petris (Leu), Rosellina Sbrana, Stefania Pucciarelli, Raffaella Marin (Lega), Loredana Russo (M5s), Julia Unterberger (Svp). Le iscrizioni restano aperte.

 

Nella foto l’on. Michela Vittoria Brambilla eletta presidente dell’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, con le vice presidenti sen. Loredana Russo (5stelle) e Loredana de Petris (Sel) e alcuni membri del neo costituito organismo

Così Gatto Panceri racconta ‘Bombay’

Porta il nome della nota città indiana il nuovo coinvolgente singolo dal 6 luglio in radio

Arriva il 6 luglio in radio ‘BOMBAY’, secondo estratto da ‘Pelle d’oca e Lividi’ (‘Hit Rainbow/Artist First’), album monumentale di ben 19 brani uscito per l’etichetta di Roby Facchinetti dei Pooh e Athos Poma che il 25 maggio scorso ha segnato il ritorno sulle scene di Gatto Panceri, cantautore e stimato hitmaker (oltre 45 milioni di copie vendute come autore per i grandi della musica): nelle prime due settimane di uscita il disco è stato primo su Itunes Rock e su Amazon nelle vendite dei dischi, andando subito esaurito. Inoltre, l’album ha esordito al 57° posto in classifica F.I.M.I. Dopo la title-track profonda e impegnata – è tempo invece di un altro brano più immediato, fresco e leggero al punto giusto. Un divertissement in musica adatto alla stagione più calda dell’anno, ma senza mai citare le parole ‘estate’, ‘mare’ e il verbo ‘bailando’: un cantautore di razza sa evitarle.

Gatto Panceri così racconta ‘Bombay’:

Che cosa non si è disposti a fare, per amore? Persino le cose più impossibili e impensate…Come andare a piedi fino a Bombay, dopo aver sfornato per far colpo pane alle noci, e aver scritto un canto a due voci per l’amata, e mille altre inedite pensate. La mia dichiarazione d’amore più allegra e spensierata mai firmata e interpretata sinora, tra chitarre in puro stile latin-soul e il gusto di Carlo Santana“.

Gatto Panceri è molto legato all’India e a Bombay dopo un viaggio recentemente fatto lì a scopo umanitario. Nel frattempo, il cantautore prosegue l’attività live, dopo l’applauditissima performance ‘sold out’ sul palco del ‘#Parco Dora Live’, tra i grandi Festival musicali estivi più importanti e seguiti d’Italia.