redazione il torinese

Droghe, Manfredi (radicali): “M5S succube della Lega anche su politiche dipendenze”

“Con delega a ministro Fontana torniamo indietro di 30 anni”

Lo scorso 27 giugno il premier Conte ha deciso di celebrare nel modo  peggiore la “giornata mondiale antidroga”, appena trascorsa, affidando la delega alle politiche sulle dipendenze al ministro della Famiglia Lorenzo Fontana. I cittadini italiani lo hanno appreso leggendo la Gazzetta Ufficiale del 5 luglio, ma lo stesso Dipartimento Antidroga deve essere ancora allo scuro, visto che sul suo sito nulla è scritto
al riguardo. Con Fontana al vertice, le politiche sulle dipendenze rischiano di fare un salto indietro di 30 anni, ai tempi della mai rimpianta Rosa Russo Iervolino, responsabile con Bettino Craxi e Giuliano Vassalli di quell’inasprimento della legge proibizionista che solo il referendum radicale del 1993 riuscì in parte a mitigare. Paghiamo e pagheremo cara l’ignavia in materia di ben quattro governi: Monti, Letta, Renzi e Gentiloni non hanno voluto affrontare seriamente il tema “droghe” per paura di perdere voti moderati, in
sette anni non è stato fatto nulla ed ora tutto è stato affidato a un ministro politicamente più a destra di Giovanardi e tecnicamente “ignorante” sull’argomento. E questo accade proprio nel momento in cui riesplode l’emergenza eroina; i dati presenti nella Relazione annuale della Direzione centrale per i servizi antidroga della Polizia sono inequivocabili: +27,95% di sequestri di eroina; + 9,7% di overdose mortali (da 10 anni a questa parte erano in diminuzione). Rilevo, infine, che la Costituzione materiale introdotta nel contratto Lega-M5S è stata ancora un volta rispettata rigorosamente: a ciascun ministro grillino (in  questo caso i ministri Grillo e Di Maio) deve essere affiancato, con funzione di controllo, un esponente leghista (e viceversa). Tutto questo a scapito della Costituzione formale, delle competenze tecnico/professionali e della consapevolezza che, in questa materia, è in ballo la vita e la qualità della vita di milioni di cittadini italiani.

Giulio Manfredi (Associazione radicale Adelaide Aglietta)

PROSEGUONO GLI INCONTRI ESTIVI DELL’UNITRE TORINO

 Martedì 10 luglio “Fenaroli: il mistero di via Monaci” – Giovedì 12 luglio “La Rivoluzione Americana”. Ore 16 presso l’Auditorium Edp – Corso Govone 16/a, Torino

 Martedì 10 luglio le aule di Unitre Torino si tingeranno di giallo. Il Prof. Massimo Norgia affronterà un vecchio e famoso caso di cronaca nera: “Fenaroli: il mistero di via Monaci”. L’11 settembre 1958 Marta Martirano in Fenaroli fu trovata strangolata nel suo appartamento romano. I sospetti si concentrarono sul marito Giovanni Fenaroli e portarono al suo arresto come mandante dell’omicidio, compiuto invece dall’operaio Raoul Ghiani. Il caso sconvolse l’Italia e la divise tra innocentisti e colpevolisti e, come racconterà il professore, ancora oggi rimane un mistero.

 Il secondo appuntamento della settimana, tenuto dal Prof. Adalberto Favetto dell’Unitre, giovedì 12 luglio, approfondirà il tema de “La Rivoluzione Americana”, partendo da un excursus sulla situazione della Madre Patria inglese, sul suo territorio, sulle risorse, sulle forme di governo e sulla politica fiscale. Il docente racconterà delle tredici colonie americane che si opposero alla Gran Bretagna, dal 1775 al 1783, portando all’indipendenza e alla nascita degli Stati Uniti d’America.

 Gli appuntamenti con gli incontri culturali estivi continueranno a Bardonecchia dal 16 luglio con un ricco calendario di incontri in collaborazione con la sede Unitre Alta Valle di Susa e Comune di Bardonecchia. A Torino riprenderanno nel mese di settembre con tante proposte, in attesa dell’inizio del nuovo anno accademico.

Bocce: Ballabene e Traversa campioni

Carlo Ballabene, del BRB Ivrea,  è il Campione Italiano Individuale 2018 per la Categoria A. In finale ha superato per 10 a 8 il compagno di squadra Emanuele Bruzzone. Nelle semifinali Ballabene aveva battuto Dario Rossatto, di Ferriera, per  13 a 6 mentre Bruzzone aveva vinto per 13 a 11 conto  Stefano Cavallo, della Borgonese.Serena Traversa, della Borgonese, e campionessa per la A femminile. In finale Gaia Falconieri, dello Zerbion, per 13 a 9. In semifinale Traversa aveva battuto per 13 a 11 Caterina Venturini, del Buttrio, invece la Falconieri aveva superato per 11 a 6 Marika Depetris, della Borgonese.

Riassunto l’operaio licenziato perché malato di Parkinson

Il tribunale del lavoro di Ivrea, ha stabilito che il licenziamento dell’operaio malato di Parkinson è illegittimo. E’ stato così accolto il ricorso presentato da Franco Minutiello, lavoratore di 60 anni di Castellamonte, contro la Teknoservice di Piossasco azienda del Canavese che gestisce la raccolta dei rifiuti. Ammalatosi l’operaio e non potendo trovargli un’altra mansione, la Teknoservice lo aveva licenziato il 16 marzo 2017, per “giustificato motivo”.

L’amore disincantato

 
MUSIC TALES Stamane sceglievo i brani da presentare nel mio prossimo concerto; sono 29 anni che canto, canzoni ne conosco a valanghe ma ci sono quei brani che non mi stanco mai di interpretare. Sarà che io l’amore l’ho vissuto in parecchie delle sue sfaccettature, sarà che sono perennemente innamorata e perennemente illusa che quel principe, anche se un po’ sbiadito, possa esistere…non so per cosa mai ma Via con me è un brano che mi piace sempre, in tutti i suoi rifacimenti. Siamo negli anni ’80, e, a consacrare il successo del polistrumentista e cantautore Paolo Conte, fu una canzone su tutte, proprio Via Con me che venne registrata nello studio Format di Torino, e inserita in “Paris Milonga”, l’album che ha riscosso maggiori consensi tra il pubblico e la critica. Stiamo parlando di un brano caro al suo autore almeno quanto a chi l’ha consumato all’inverosimile per colonne sonore pubblicitarie, films italiani, inglesi americani o tedeschi; lo stesso Conte si meravigliò, in un’intervista, del successo di un brano all’apparenza molto semplice, ma dai contenuti importanti, a mio parere. Di una bellezza disarmante uno di quei brani che io definisco “descrittivo” poiché profumato, fatto di immagini evocative oltre che di suoni raffinatissimi.Vieni via con me” è un’invocazione d’amore, ma nello stesso tempo un invito al distacco. Dai luoghi e dalle persone del passato. Dai sentimenti ad essi legati. Dal grigiore dell’anima. L’introspezione nostalgica del pezzo, eseguito magistralmente al pianoforte, dopo la prima strofa  prende a muoversi su note dal sapore tetro. La voce di Conte si fa sempre più spigolosa e struggente, fino a rendere anche il testo profondamente enigmatico. La fuga verso una possibile felicità si rivela presto incerta, e il rischio di smarrirsi nell’oscurità rende tutto precario, debole, esposto ai cambiamenti emotivi. La scena si popola di altre presenze, minando ulteriormente la stabilità del viaggio iniziato in due. Ma il ritornello continua a reiterare un paradossale: “It’s wonderful, it’s wonderful, it’s wonderful”.Sul finire del brano, il senso di protezione dell’amato supera le insensatezze e le prove del destino. Vi invito ad ascoltarla anche nella versione di Chiara Civello, perchè è piacevolissima.
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Chiara De Carlo

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Chiara vi segnala gli eventi da lei scelti per la settimana…mancare sarebbe un sacrilegio!

Da Crigan l’arte, i benefici e la serietà del massaggio

Oggi il massaggio e la figura del massaggiatore vengono  spesso associati solo ad un servizio estetico, superficiale (e talvolta anche con risvolti erotici, colpa  dei numerosi centri che offrono tali servizi) In questo articolo invece voglio parlare della figura del massaggiatore dal punto di vista “terapeutico” anche se in Italia non viene riconosciuto come tale. Come numerosi studi medici dimostrano, i massaggi contribuiscono ad un miglior funzionamento muscolare e circolatorio. Di seguito vi vorrei parlare della mia esperienza nelle mani di questo giovane massaggiatore professionale: Negli anni ottanta nella nostra Regione andava per la maggiore un motto: provare per credere.  Efficace il massaggio e arricchente la mia diretta esperienza con un ragazzo moldavo massaggiatore. Mihail Crigan. Quando ci siamo conosciuti ha più volte insistito nell’omaggiarmi di una seduta di massaggio. Ammetto, ero reticente e declinavo l’invito per  impegni di lavoro. Lui gentilmente insistente ha avuto la meglio e mi ha convinto. Appuntamento alle 18 nel centro dove opera. 2 ore di intenso suo lavoro e dopo ero già un altro. Inizio traumatico con non poco dolore che diventava poi calore benefico.Ed io mi stupivo: come mai sono così rigido? Il nostro stile di vita ci porta a diventarlo. Dal computer al telefonino, non possiamo farne a meno. Mentre svolge il trattamento gli rivolgo un mare di domande. A tutte ha una risposta. Gentile, bravo e preparato.  Effetti immediati. Tutto il corpo e direi anche la mente rilassati. E poi quella notte ho dormito meglio. Due giorni dopo ho avuto un brutto incidente d’auto. Tamponato in autostrada. Con nessuna conseguenza fisica, fortunatamente. E sono assolutamente persuaso che il massaggio sia stato prezioso anche in questo caso ” elasticizzando ” il mio collo! Io da Mihail ci ritorno sicuramente.
Patrizio Tosetto
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Giù le mani dalla Repubblica di Genova

E’ forse il caso di tornare sulla notizia di questi giorni, rilanciata dal “Torinese”, riguardante le origini della bandiera di Genova e la bizzarra idea del sindaco della città che, per fare cassa, pensa di chiedere alla regina Elisabetta gli arretrati dell’affitto della bandiera di San Giorgio per due secoli e mezzo. Nel Medioevo infatti Londra ottenne la possibilità di issare sulle sue navi la bandiera della Repubblica marinara di Genova in cambio di un tributo annuale che dopo secoli diventò un regalo. A parte il tradizionale “vizio” dei genovesi per le palanche, per i quattrini, che fa sorridere tutti gli italiani, la bandiera di Genova ha una storia gloriosa, quasi millenaria, che deriva dalla Prima Crociata. Così come sono gloriosi i personaggi genovesi che contribuirono alla liberazione di Gerusalemme nel 1099 dai Fatimidi, dinastia sciita, ma nei libri di storia, nei quali già si parla poco di Crociate, si ricorda sempre e solo Goffredo di Buglione e ci si dimentica facilmente di Guglielmo Embriaco. Chi era costui? Nobile genovese, condottiero, stratega, avventuriero e costruttore, l’Embriaco è stato una delle figure più rilevanti della prima Crociata. Quasi come Goffredo di Buglione. Mentre Genova lo ricorda con statue, monumenti e torri, i libri narrano le sue gesta davanti alle mura della Città Santa. Crociati stanchi e distrutti dalla sete e dal caldo torrido assediano la città con la forza della disperazione trascinati dal predicatore Pietro l’Eremita. Il dipinto di Francesco Hayez nel Palazzo Reale di Torino immortala la scena. Tra quei cristiani c’era anche Guglielmo Embriaco. Fonti alla mano, gli storici di Genova fanno presente che i genovesi adottarono la bandiera di San Giorgio (croce rossa in campo bianco) proprio durante la conquista di Gerusalemme e del Santo Sepolcro ( come ben si vede nel quadro di Hayez) per poi cederla, un secolo dopo, agli Inglesi nel 1190 con la mediazione di Riccardo Cuor di Leone, le cui galee nel Mediterraneo si sentivano più sicure se battevano la bandiera con la croce rossa. Le galee genovesi erano infatti molto temute sui mari e nessuno si azzardava ad attaccarle. La croce rossa fu poi concessa anche ai Milanesi a metà del Duecento. Secondo la leggenda, San Giorgio sarebbe apparso ai crociati durante la spedizione in Terra Santa insieme a creature celesti sventolanti vessilli con croci rosse su sfondo bianco. Fu da allora che i genovesi assunsero quella croce nella loro bandiera senza abbandonarla mai più. Il fatto importante non è tanto la cessione della bandiera genovese alla regina d’Inghilterra e in seguito ai Milanesi ma piuttosto il contributo decisivo che i genovesi diedero per restituire Gerusalemme ai cristiani, anche se per poco tempo. Embriaco nacque a Genova nel 1070 in una famiglia imparentata con gli aristocratici Spinola. Gli fu dato l’appellativo di Embriaco per la sua passione per il vino. Fin da giovane studiò l’arte militare, in particolare la progettazione di macchine d’assedio necessarie a quel tempo per scavalcare le mura di fortezze e città. Sbarcato a Giaffa (l’antica Tel Aviv) distrusse le sue galee per non farle cadere in mano nemica e con la legna recuperata costruì alcune torri d’assedio per lanciare l’assalto a Gerusalemme. Condusse i suoi balestreri genovesi sotto le mura della città che fu conquistata il 15 luglio 1099 da un esercito sfinito per la sete. Gli esperti ci dicono che quando la perdita di volume idrico supera il 15% restano poche ore per reidratare il corpo prima di morire. Ebbene, nell’estate del 1099, migliaia di crociati subirono questo processo di disidratazione e molti morirono di sete. Crociata era anche sinonimo di bottino e l’Embriaco né approfittò come tanti altri ma quello che prese e portò con sé a Genova da Gerusalemme era qualcosa di eccezionale che ancora oggi divide gli storici. Era il Sacro Catino, un piatto di vetro verde nel quale, secondo la tradizione cristiana, Gesù avrebbe mangiato l’agnello pasquale nell’Ultima Cena o forse era più semplicemente un oggetto di arte islamica del X secolo. Oggi il sacro catino è conservato nella cattedrale di San Lorenzo a Genova e al tempo delle crociate era stato scambiato perfino per il mitico Santo Graal. Onore dunque ai simpatici e gloriosi genovesi. E per saperne di più, quando si va a Genova, è interessante fare un salto nel bellissimo Museo del Mare Galata, al Porto Vecchio, dove un tempo si costruivano le potenti galee genovesi.

Filippo Re

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Freiraum: un progetto di libertà

 
Fotoinstallazione interattiva, 11-15 luglio | Ingresso libero
Conserveria Torino, Piazza Emanuele Filiberto 11/a – Torino 
In un’Europa che assiste all’emergere di fenomeni come l’euroscetticismo, il nazionalismo e il populismo, cosa pensano i giovani delle periferie di Torino e di Genova della loro libertà?  Lo racconta al pubblico torinese un’installazione fotografica e interattiva, risultato di “Freiraum: un progetto di libertà” (www.goethe.de/freiraum) promosso dal Goethe-Institut in 42 città europee. L’installazione è il frutto di un percorso di riflessione avviato dal Goethe-Institut con una trentina di giovani dai 15 ai 25 anni, grazie alla collaborazione dei progetti territoriali YEPP Porta Palazzo ( www.yepp.it/porta-palazzo) e YEPP Cornigliano ( www.yepp.it/genova) che da anni attivano ragazzi e ragazze di origine italiana e straniera nei due quartieri. L’installazione si compone di 19 immagini che traducono l’esperienza di libertà dei giovani, quotidianamente alle prese con difficoltà economiche, pregiudizi e questioni identitarie; e di un gioco interattivo (wall game) che permetterà al pubblico stesso di contribuire alla raccolta di considerazioni personali e collettive sul concetto di libertà. La fotoinstallazione sarà inaugurata mercoledi 11 luglio alle ore 19.30 nei locali della Conserveria Torino in Piazza Emanuele Filiberto 11/a, Torino. 

Incendi ai capannoni, creato gruppo interforze

Lo ha annunciato il Maggiore Balbo, in audizione in Consiglio regionale

Incendi nei capannoni delle aziende piemontesi: è stato creato un gruppo di lavoro tra le Forze dell’Ordine per prevenire questo fenomeno intensificatosi dal 2018, che – come ha spietato il Maggiore Vittorio Balbo del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Torino (Noe), in Piemonte è comunque meno diffuso che in Lombardia e Veneto.La notizia è emersa nel corso della riunione congiunta tra le Commissioni legalità e quinta, presiedute da Silvana Accossato che  hanno proseguito il ciclo di incontri relativi all’indagine conoscitiva sugli incendi ai magazzini di impianto di trattamento rifiuti differenziati. “L’attenzione maggiore da parte del Noe – ha continuato Balbo – si concentra sulle aziende che trattano la plastica e bisogna intervenire sulla tipologia di autorizzazioni concesse prevedendone una precisa e dettagliata regolamentazione”.Era presente anche il Colonnello Benito Castiglia del Comando Regione Carabinieri Forestale Piemonte, il quale ha evidenziato come la trasformazione del Corpo Forestale dello Stato, avvenuta nel 2017, abbia comportato la creazione di 73 stazioni di carabinieri forestali nell’intera regione. Svolgono campagne mirate su indicazione degli organismi apicali mentre sul territorio viene attuato un servizio di pattugliamento preventivo.L’attività di pronto intervento permette, anche attraverso il ricorso del numero verde 1515 (collegato al 112), di intervenite tempestivamente nei luoghi dove sono appiccati dolosamente gli incendi. Molto importante l’attività di sopralluogo, che permette di fotografare la realtà: si constatano così infrazioni amministrative, di stoccaggio degli impianti anti incendio, della quantità, qualità e tipologia dei materiali.È intervenuto il commissario Giorgio Bertola (M5s) che si è detto convinto della necessità, a conclusione dell’indagine conoscitiva, di elaborare un documento da rendere pubblico alla cittadinanza. Valter Ottria (Leu), Giovanni Corgnati (Pd) e  Gianpaolo Andrissi (M5s) hanno evidenziato rispettivamente “la lentezza e talora complessità per giungere ad intervenire sul fenomeno”, “la richiesta di una precisa e dettagliata statistica su questa tipologia di incendi” e “la necessità di giungere a nuove soluzioni tecniche per il trattamento dei rifiuti differenziati”. In seduta ordinaria – alla presenza dell’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia – la quinta Commissione ha iniziato l’esame del disegno di legge numero 299 “Norme di attuazione della legge quadro in materia di incendi boschivi” presentato dalla Giunta regionale. Terminata la discussione generale sul provvedimento, con l’accoglimento di tre emendamenti della Coldiretti Piemonte, nella prossima seduta si passerà all’esame dell’articolato.

Dodi Battaglia e altre sorprese al Parco Dora

Grande musica e cabaret sul palco della rassegna estiva gratuita più grande del Piemonte. Proseguono gli appuntamenti di rilievo a Torino (nell’area eventi tra Via Livorno e Via Treviso) del cartellone di eventi del ‘#Parco Dora Live’, la kermesse  estiva di spettacoli gratuiti di musica, teatro e cabaret più grande del Piemonte. Per la settima settimana (8 weekend in tutto, per un totale di ben 24 shows), venerdì 13 luglio sono attesi i Panpers, che presentano ‘Apertura Straordinaria’. Sabato 14 luglio tocca invece al bravissimo Claudio Lauretta. Domenica 15 Luglio, invece, introdotto e presentato dal conduttore radiotelevisivo Wlady, grande protagonista per la musica di questa settimana è Dodi Battaglia, storico componente dei mitici Pooh, che proporrà una sintesi virtuosa dei più grandi successi della famosa band, oltre a quelli ottenuti anche come valente cantautore solista. La prossima settimana, invece, attesi ‘Cab 41 Show’, Antonello Costa e Dario Ballantini. Tutti gli spettacoli sono gratuiti, e iniziano alle 20.30. Informazioni sul sito www.parcocommercialedora.it, e sulla relativa pagina Facebook. La prestigiosa rassegna culturale sostiene il Comitato Locale di Moncalieri della ‘Croce Rossa Italiana’.