redazione il torinese

Organo del conservatorio, via ai restauri

Il celebre organo della sala del Conservatorio Giuseppe Verdì, con quattro tastiere a trasmissione elettro-pneumatica, sarà presto restaurato. Lo strumento del 1934, opera della ditta Tamburini di Crema, collocato nell’edificio di piazza Bodoni sarà completamente revisionato. I lavori si rendono improcrastinabili a seguito, del cedimento – tre anni fa – di una delle cento canne in lega di stagno e piombo che lo compongono. La Giunta della Città di Torino, su proposta dell’assessora alla cultura Francesca Leon, ha infatti deliberato il contributo di 87mila euro a favore dell’istituzione statale, il cui edificio è di proprietà comunale.“Si tratta di un intervento importante per ridare al più presto sonorità a questo strumento monumentale ed è concreta testimonianza dell’attenzione che riserviamo alla cura del patrimonio artistico cittadino – sottolinea Francesca Leon, a commento della decisione assunta questa mattina -. Siamo lieti quindi di poter contribuire a preservare uno strumento significativo e indispensabile sia sotto il profilo didattico, sia sotto quello concertistico”. “Sono molto soddisfatto del contributo concesso dall’Amministrazione comunale al Conservatorio Statale di Musica Giuseppe Verdi – dichiara Marco Zuccarini a nome suo, del Presidente e di tutti i colleghi -. Si tratta di un atto importante e prezioso, che consente di restituire alla città e al Conservatorio stesso la piena funzionalità di uno strumento storico e di grande pregio. L’intervento permetterà alla nostra istituzione di continuare a essere un punto di riferimento culturale per la città”.

Lite tra pensionati per la coda al mercato. Uno cade, batte la testa e muore

Una lite tra due anziani scoppiata al mercato di Alpignano, per una coda al banco della frutta,  si è trasformata in tragedia. La vittima è  Gianni Bonzani, pensionato di 73 anni, morto dopo essere stato spintonato da un 77enne al mercato di piazza Berlingeri.  Trasportato all’ospedale di Rivoli, Bonzani è spirato per un’emorragia cerebrale dovuta a un trauma alla testa procuratosi durante la caduta. L’aggressore è stato arrestato dai carabinieri,  l’accusa è omicidio preterintenzionale aggravato.

Stefano Bollani in piazzetta reale

Estate Reale – piazzetta Reale fino al 15 luglio www.torinoestate.it

L’artista del pianoforte Stefano Bollani sarà ospite in Piazzetta Reale giovedì 12 luglio per presentare il suo nuovo disco uscito nel maggio di quest’anno e in tour in tutto il mondo nell’estate. Dopo il grande successo di “Carioca”, Bollani torna al suo grande amore per le sonorità brasiliane presentando al pubblico “QUE BOM”, composto di soli brani inediti, originali e realizzati interamente a Rio. Il legame tra Stefano Bollani e il Brasile è profondo e prezioso, tanto che, nel 2007, l’artista ha suonato con il suo pianoforte nel bel mezzo della favela di Pereira de Silva per un concerto di risonanza mondiale.

 

Bollani racconta così la nascita di questo nuovo e tanto atteso progetto: “Avevo molta voglia di farmi circondare dalle percussioni perché il pianoforte fa parte della loro stessa tribù. Sono da sempre innamorato della musica brasiliana, che utilizza l’armonia del jazz sposandola con ritmi di origine africana. Quelli di Que Bom sono brani che ho scritto un po’ ovunque nel mondo, ma che guardano a quel sincretismo, al suono avvolgente delle percussioni brasiliane, a quella vitalità ed energia uniche”. Questo nuovo album arriva dopo un grande lavoro del pianista di rilettura dei grandi temi brasiliani e dei suoni avvolgenti delle percussioni sudamericane. Il disco QUE BOM si avvale della collaborazione di ospiti di pregio che hanno firmato alcuni brani. In primis Caetano Veloso – “la voce più straordinaria ed emozionante che ci sia” secondo Bollani – che interpreta in italiano ben due brani, uno suo dal titolo “Michelangelo Antonioni” e un inedito di Bollani “La nebbia a Napoli”. Un altro grande ospite, João Bosco – energia pura che mi incanta sin da quando ero ragazzino” dichiara Bollani – canta la sua “Naçao e arricchiscono i suoni di QUE BOM altri due meravigliosi artisti brasiliani che hanno voluto partecipare al progetto: Hamilton de Holanda al mandolino, vecchia conoscenza di Bollani con cui ha inciso più di un progetto e un nuovo importante amico che invece suona con Stefano per la prima volta:Jacques Morelenbaum al violoncello.

Accanto a lui anche grandi rappresentanti della musica strumentista brasiliana come Jorge HelderJurim Moreira, Armando Marçal e Thiago da Serrinha, per una serata piena di vitalità ed energia.

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Stefano Bollani, pianoforte
Jorge Helder, contrabbasso
Jurim Moreira, batteria
Armando Marçal, Thiago da Serrinha, percussioni

Flat Tax: Lega, pdl per tassazione agevolata al 15% per tutti fino a fatturati di 100 mila euro

“Il primo step della rivoluzione fiscale voluto dalla Lega è finalmente partito. Questa mattina è infatti stata presentata la nostra proposta di legge sulla Flat Tax che estende il regime minimo/forfettario del 15% per tutte le partite Iva fino ad un volume d’affari di 100 mila euro. Per le start-up, inoltre, l’aliquota prevista è del 5% per 3 anni estesa a 5 anni per gli under 35 e gli over 55. Il nostro obiettivo è da una parte estendere ad una platea più ampia possibile la semplificazione degli adempimenti contabili con un regime forfettario unico al 15% (o al 5%) e dall’altro sburocratizzare e facilitare la vita di imprese e professionisti. I contribuenti non dovranno adempiere ad obblighi di contabilità, studi di settore, spesometro. Unico adempimento la dichiarazione dei redditi. Il regime sara’ opzionale. Dalle parole ai fatti: la flat tax è partita e piccole e medie imprese, liberi professionisti e start-up ne beneficeranno dando, di riflesso, un input positivo all’economia e all’occupazione”. Lo dichiara Riccardo Molinari capogruppo alla Camera della Lega.

FLUTTERO E TRONZANO (FI): INTERROGAZIONE SUL FARMACO SCADUTO NEL REPARTO DI GINECOLOGIA DELL’AGNELLI DI PINEROLO

“Abbiamo presentato una interrogazione all’assessore alla Sanità per conoscere le ragioni per le quali nel reparto di Ginecologia dell’Agnelli di Pinerolo sono state inoculate a donne in gravidanza dosi scadute dell’Immuno RHO”. Ad annunciarlo Andrea Fluttero e Andrea Tronzano rispettivamente capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte e capogruppo del partito in Commissione Sanità. 

Spiegano gli azzurri: “Riteniamo che sia necessario comprendere come sia possibile che avvengano fatti del genere dopo che da anni si parla di digitalizzazione della sanità anche per la gestione dei magazzini delle nostre Aziende Ospedaliere. Il richiamo delle donne che si sono viste inoculare un farmaco scaduto, per verificare l’assenza di incompatibilità, é un atto doveroso ma tardivo. Fatti di questo tipo non debbono più avvenire”. 

Concludono Fluttero e Tronzano: “Saitta deve spiegarci quali azioni intenda mettere in campo la Giunta regionale nelle prossime settimane affinché fatti del genere non si ripetano più. Intanto monitoreremo la situazione, confidando che i controlli sulle assistite non facciano emergere complicanze”.

Polizia: la questione straordinari del Reparto Prevenzione Crimine del Piemonte

“Indicibile situazione di mancato pagamento del lavoro straordinario dei poliziotti del Reparto Prevenzione Crimine del Piemonte. Fiduciosi che il Ministro dell’Interno non abbandonerà i poliziotti e che gli aggregati nelle città turistiche, che garantiscono la sicurezza dei cittadini e dei turisti, saranno interamente e velocemente ripagati economicamente come dovrebbe essere sempre previsto”.

 

Prossimamente i poliziotti del Reparto Prevenzione Crimine del Piemonte saranno aggregati presso la Questura di Rimini per svolgere servizi di controllo del territorio sebbene con il disagio di un metodo, organizzazione ed equipaggiamento inconsueto. Il loro impegno sarà rivolto all’attività di prevenzione/repressione dei reati per garantire una superiore e più efficace sicurezza ai cittadini riminesi e ai numerosi turisti.Ciò che preme segnalare, oltre a questo insolito impiego, è soprattutto la gravità inerente al mancato pagamento degli straordinari dei poliziotti del RPC del Piemonte che a fronte di 40/50 ore mensili, ormai da anni, se ne vedono retribuite solo 10/12 al mese mentre delle restanti, che si accumulano ogni mese, da oltre un anno e mezzo non si vede neanche l’ombra. Una sorta di debito dello Stato nei confronti di questi lavoratori (che non nuotano proprio nell’oro) che viene risarcito con molta difficoltà e a distanza di molto tempo.Auspichiamo e siamo fiduciosi che il Ministro, che sappiamo molto attento alle dinamiche della sicurezza e dei poliziotti, riporrà la giusta attenzione verso questi lavoratori e il primo segnale concreto potrebbe riguardare senz’altro il pagamento del lavoro straordinario che questi poliziotti aggregati, svolgeranno nei servizi fuori sede per la sicurezza dei cittadini.

            il Segretario Generale Provinciale Siulp Torino Eugenio BRAVO

                                                                                           

Nel Torinese 121 immobili sequestrati alla mafia

Gli immobili confiscati alla mafia in Piemonte, assegnati agli Enti pubblici, sono in tutto 167. Lo ha comunicato l’assessora Monica Cerutti alla Commissione Legalità del Consiglio regionale, presieduta da Giorgio Bertola

 La  maggior parte degli edifici si trova in provincia di Torino (123 in tutto), 99 dei quali assegnati ai Comuni, 21 allo Stato e 3 rivenduti per soddisfare i creditori. Nove sono in provincia di Asti, 9 Vco, 9 Vercelli, 7 Cuneo, 6 Novara, 3 Alessandria, 1 Biella. È stato fatto il punto anche sull’assegnazione dei fondi del bando per interventi volti al riutilizzo e la funzione sociale dei beni confiscati alle mafie (legge regionale 14/2007): quelli più consistenti sono 75mila euro a Volpiano (To) per migliorare la caserma dei vigili del fuoco volontari; i 34mila euro a Novara per l’emergenza abitativa e la creazione di un punto informazione; i 23mila a Nichelino (To) per la creazione della “Casa dei diritti” gestita da associazioni volontarie; i 14mila a Moncalvo (At) per l’emergenza abitativa. L’assessora ha sottolineato come molti sindaci lamentino la troppa burocrazia per il riutilizzo dei beni confiscati e a essi assegnati. Nel dibattito sono intervenuti Domenico Rossi (Pd), Gianpaolo Andrissi (M5s) e Marco Grimaldi (Leu). Rossi, infine, ha proposto di organizzare un sopralluogo della Commissione Legalità a San Giusto Canavese, dove una villa (nella foto) recentemente confiscata alle organizzazioni criminali è stata dolosamente incendiata, “anche per far sentire la vicinanza del Consiglio alla popolazione”. La proposta è stata accolta dal presidente e dagli altri commissari.

 

GM – www.cr.piemonte.it

La Costituzione in undici colori

 

Assemblea Teatro, giovedì sera alle 21, porta in scena “La Costituzione in undici colori”, un lavoro tetrale che parte dagli articoli della “carta d’identità” dell’Italia repubblicana ripercorre i passaggi fondamentali del vivere civile della nostra società. L’appuntamento è alla Cascina Roccafranca di via Rubino 45 a Torino.Lo spettacolo si sviluppa attraverso il dialogo serrato tra una giovane mamma e sua figlia che deve studiare il testo come “compito” -e quindi inizia controvoglia- ma poi, gradualmente, si interessa e si appassiona sempre più a ciò che legge. Una rappresentazione scenica molto originale e quanto mai attuale in un momento come questo in cui i segnali d’intolleranza aumentano e al senso civico dell’esistenza e dei valori condivisi si contrappone, sempre più spesso, un preoccupante cinismo. La Costituzione  viene così spiegata anche ai più piccoli attraverso le immagini perchè, come diceva Umberto Saba, “i bambini pensano soprattutto per immagini“. La regia è di Renzo Sicco e Lino Spadaro mentre sul palco saliranno Cristiana Voglino e Chiara Tessitore accompagnati dalle musiche di Franco Battiato.

Marco Travaglini

Operatore sociale rubava le fedi ai malati nella casa di cura

I carabinieri hanno scoperto chi rubava le fedi nuziali dei ricoverati in una casa di cura di San Carlo Canavese: era un operatore socio-sanitario di 49 anni, che  è stato denunciato  per furto. L’uomo apriva le casseforti dove gli ospiti lasciavano i propri oggetti personali. La direzione della casa di cura ha chiamato i carabinieri che hanno installato alcune telecamere di sorveglianza nascoste e sono riusciti a scoprire  il ladro. Tre gli anelli ritrovati, ma gli inquirenti sospettano che l’uomo sia responsabile anche di altri furti.

Il Pd o 2 Pd?

di Giorgio Merlo

Tutto secondo copione. Sotto il tetto dell’attuale Partito democratico ci sono ormai due partiti con due linguaggi diversi, due prospettive politiche diverse, due approcci diversi e forse anche con due radici culturali diverse. Certo, come sempre capita in politica, le “genuflessioni” a cui eravamo abituati ormai da 4 anni verso Renzi e il Renzismo di larga parte del Pd sono ormai alle nostre spalle. Ne è un esempio emblematico, tra i tanti, l’ex sindaco di Torino Fassino, ultimo segretario della filiera Pci/Pds/ Ds, poi accanito e focoso fan di Renzi e del renzismo al punto da individuarlo come l’ultima speranza della sinistra italiana e poi, puntualmente dopo il 4 marzo, ritenuto un elemento che non può più essere riproposto alla guida di quel partito. Ma, al di là di questi atteggiamenti largamente noti e collaudati della politica italiana, resta il fatto inconfutabile che dopo il disastro elettorale del 4 marzo – l’ennesimo di una lunga serie – il Pd, di fatto, non esiste più. O meglio, e’ un luogo politico che contiene al suo interno due soggetti politici diversi. L’uno interpretato, al di là dell’atteggiamento con cui lo declina, dall’ex segretario Renzi e l’altro legato sostanzialmente alla riproposizione della vecchia “ditta”, seppur in forma aggiornata, rivista e modernizzata. Sono, appunto, due progetti politici diversi in quanto alternativi. Due soggetti diversi frutto di una semplice considerazione. Dopo 4 anni di “partito personale” il Pd scopre all’improvviso che il cosiddetto “partito plurale”, frutto della originaria intuizione dei fondatori e che coincise con la gestione di Veltroni, e’ terminato da un pezzo ed è ormai consegnato alla storia. Fuorché si pensi fanciullescamente che uno dei due contendenti abbassi la testa e alzi bandiera bianca in segno di resa ma anche di insignificanza politica e culturale. Non mi pare, però, che questo possa essere l’epilogo finale della disputa politica e di potere. E la naturale conseguenza di questo risultato non può che essere il ritorno delle tradizionali identità politico e culturali – anche riviste, corrette e modernizzate – che sono e restano disponibili per dar vita ad una coalizione o alleanza alternativa alla destra ma senza confondersi all’interno dello stesso contenitore. Non c’è da stupirsi, quindi che la recente Assemblea Nazionale del Pd abbia riproposto in tutta la sua ruvidezza la presenza di due partiti diversi che formalmente continuano a definirsi entrambi “democratici” ma che sostanzialmente sono già conflittuali e competitivi. Perché se la sinistra coltiva, legittimamente, la necessità di ricostruire dopo la debacle storica del 4 marzo un campo politico e culturale omogeneo e compatto, e’ altrettanto legittimo che chi ha di fatto “distrutto” la sinistra tradizionale, cioè Renzi, persegua un altro disegno politico e culturale. E credo che un disegno del genere aiuti addirittura il centro sinistra ad irrobustirsi e a rendersi maggiormente competitivo nei confronti della destra e del movimento antipolitico e anti sistema dei 5 stelle. Ecco perché in un quadro del genere e’ sempre più necessaria, se non indispensabile, una autentica presenza politica cattolici democratica e cattolico popolare. Ovviamente aperta a tutti in virtù della laicità che da sempre caratterizza quest’area culturale ma consapevoli che con il ritorno delle identità – a cominciare, appunto, da quella della. sinistra – il cattolicesimo politico non può più stare alla finestra a contemplare e a commentare ciò che capita nella politica italiana.