Un suggestivo tramonto su Torino in una sera d’estate. La foto è di Lorenzo Carrus
Ecco come è morto Kaos, il cane eroe
Kaos, il cane eroe di Amatrice è morto avvelenato da metaldeide, un prodotto chimico impiegato in agricoltura come lumachicida. Questo l’esito degli esami finali dell’Istituto zooprofilattico di Abruzzo-Molise. Non è possibile sapere se per avvelenamento doloso o per assunzione involontaria da parte del cane. In un primo tempo, dopo la notizia della sua morte per avvelenamento, si era diffusa la voce che fosse invece stato stroncato da un infarto. Ora è arrivata la conferma dell’assunzione di veleno.
Nel Consiglio regionale di martedì l’Assessore alla Sanità, Antonio Saitta, ha risposto all’interrogazione a risposta immediata presentata dal Presidente del Gruppo consiliare del Movimento nazionale, Gian Luca Vignale, relativamente alle assunzioni fatte in Sanità nel 2017 e nel primo semestre del 2018.
Da tali dati emerge in modo inequivocabile come il sistema sanitario piemontese negli ultimi 18 mesi abbia perso più di 450 operatori sanitari. A fronte, infatti, di 3093 assunzioni vi sono 3527 cessazioni dal lavoro (quiescenze, dimissioni, trasferimenti etc.) per un saldo negativo di 434 dipendenti. “Nonostante da molti mesi l’Assessore Saitta -dichiara Gian Luca Vignale- vanti le assunzioni come un importante risultato raggiunto da questa amministrazione e ancora negli ultimi giorni abbia bollato come polemiche sterili coloro che lamentavano una situazione di carenza di personale sempre più insostenibile, la verità è purtroppo un’altra: negli ospedali e sul territorio il numero di operatori sanitari è drasticamente diminuito”. “Da settimane –continua Vignale- l’Assessore Saitta giustifica l’assenza di personale sufficiente appigliandosi ai tetti di spesa che la legge dello Stato pone relativamente al budget da utilizzare per il personale, ben sapendo che si potrebbero fare oltre 500 nuove assunzioni a legge vigente e allora cosa aspetta?” “Quasi 500 dipendenti in meno – denuncia Vignale – significano aumento delle liste d’attesa, meno produzione sanitaria, un’ insostenibile mole di lavoro per chi opera in sanità. Insomma l’ennesimo esempio di una gestione totalmente fallimentare fatta solo di annunci”. “Sarebbe interessante sapere -conclude Vignale – senza nuovo personale come pensa Saitta di far funzionare oltre ospedali e servizi territoriali anche le Case della salute che settimanalmente inaugura o come ritiene di potenziare i servizi territoriali e la figura dell’infermiere di Comunità. Insomma ciò che viene vantato come un
importante risultato è l’ennesimo taglio alla sanità pubblica senza il quale nel 2017 il Bilancio della Sanità sarebbe stato in deficit.
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I NUMERI DELLE ASSUNZIONI E DEI PENSIONAMENTI.
PENSIONAMENTI: Nel 2017 = 2.246. Nel 2018 = 1.281 per un totale di 3.527 operatori che non lavorano più nel Servizio sanitario regionale.
ASSUNZIONI: Nel 2017 = 1.909. Nel 2018 = 1.184 per un totale di 3.093 nuovi operatori.
Per un saldo passivo di 434 dipendenti.
Tajani in visita al cantiere Tav

Via libera dalla Conferenza unificata allo schema di decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sul riparto delle risorse per il finanziamento e la realizzazione di infrastrutture per il trasporto pubblico
Per Torino si tratta di oltre 223 milioni di euro, 148 dei quali per il prolungamento della metro 1 da Collegno e Cascine Vica e 75 destinati all’acquisto di nuovi tram, che un ricorso della Regione Veneto, accolto dalla Corte costituzionale, aveva bloccato. Lo sblocco delle risorse era stato tra gli argomenti nell’incontro avuto a Roma con il Ministro Danilo Toninelli dalla sindaca Chiara Appendino e dall’assessora alla Mobilità Maria Lapietra. “Sono profondamente soddisfatta per il via libera della Conferenza allo schema di decreto concernente il riparto sul Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, destinato al trasporto rapido di massa”, dichiara l’assessora Maria Lapietra, commentando l’intesa. “Ringrazio il Ministro Toninelli insieme al suo staff – continua Lapietra -: tenendo fede all’impegno preso a metà luglio lo ha inserito nell’ordine di una delle prime riunioni della Conferenza Unificata. Finalmente ora potrà riprendere l’iter per la convenzione e la pubblicazione dei bandi di gara.”
(FOTO: IL TORINESE)
GATTO PANCERI, ECCO IL VIDEO DI BOMBAY
Il cantautore lombardo lo ha girato interamente da solo, affidandosi alla tecnologia della ‘Apple’
Gatto Panceri continua a stupire. Dopo aver pubblicato un intenso album di ben 19 inediti, dal titolo ‘Pelle d’oca e lividi’ per l’etichetta ‘Hit Rainbow’ (distribuzione ‘Artist First’) di Roby Facchinetti dei Pooh e del produttore ed editore Athos Poma, arriva ora il video di ‘Bombay’, secondo singolo estratto dall’album per l’estate. Pubblicato da pochi giorni su YouTube (qui il link: https://www.youtube.com/watch?v=5vzWGqZOBVY), l’originalissimo videoclip è destinato a non passare inosservato. Prodotto, girato e montato dallo stesso Gatto Panceri con il meglio della tecnologia Apple in circolazione – con cui il noto artista lombardo si è ‘spontaneamente gemellato’ per quest’occasione – a partire dal telefonino sino alle ultime App per filmaker, il filmato proprio per questo è stato battezzato ‘Official App Video’. Un risultato clamorosamente colorato, ritmato, divertente. Dice Panceri: “Vorrei con questo videoclip far sorridere, magari anche ridere ma con sentimento e gioia, inscenando una realtà aumentata tra sapori di avanguardia e cinema muto“. Le comparse nel video sono, per così dire, ‘attori’ spontanei: amici veri, fan che hanno spedito a Gatto i loro filmati amatoriali e persone prese al volo in bar e supermercati. Continua Gatto: “La gente ha bisogno di realtà. Nel mio videoclip la mamma che allatta il suon neonato lo sta facendo veramente, e il panettiere che balla e canta con il pane in mano è davvero il mio panettiere abituale!”. Ciò che colpisce – a primo occhio, è proprio il caso di dirlo – è la maestria del montaggio, la perfetta sincronia tra immagini e musica, la varietà dei personaggi che interpreta Gatto Panceri: e, soprattutto, il fatto che ha fatto tutto, ma tutto da solo col suo telefonino e relative App della ‘Apple’.
DALLA PUGLIA – E’ stato assassinato in un agguato in piazza Abbazia, a Corato, in provincia di Bari, un albanese di 23 anni. Era sera e la piazza era affollata. Dalle prime ricostruzioni sembra che due persone su uno scooter, abbiano affiancato il giovane sparandogli alle spalle e colpendolo alla testa e ad un polmone. Sul movente stanno indagando i carabinieri.
Evade, accoltella il cognato e scappa
E’ fuggito il detenuto albanese di 45 anni, che si trovava in regime di semilibertà, e non è rientrato in carcere. Ha accoltellato il cognato egiziano e ha fatto perdere le proprie tracce.Il detenuto era stato ammesso al lavoro esterno in una azienda di Moncalieri, ma martedì sera non è rientrato in cella e si è recato a casa del cognato alla periferia Sud di Torino. Nel corso di una lite lo ha ferito con due coltellate. L’uomo è ricoverato alle Molinette.
Il libro dedica un capitolo a Benedetto Croce che soggiorno’ in vacanza in Val di Susa
Sabato 4 agosto alle ore 16 alla biblioteca di Bardonecchia, via Bramafam 17, Giuseppe Piccoli, Emilio Papa, Gianna Passaggio presenteranno “Grand’Italia”di Pier Franco Quaglieni , ed.Golem, che raccoglie i ritratti di 31 donne e uomini importanti della storia italiana del ‘900 .Interverrà l’autore storico e giornalista , direttore del Centro Pannunzio. Il libro dedica un capitolo a Benedetto Croce che soggiorno’ in vacanza in Val di Susa a Bardonecchia e a Meana e un capitolo ad Aldo Garosci, storico e politico nativo di Meana .
Egregia Sindaca Appendino,
Le scrivo da Aurora un quartiere problematico, come Lei saprà
certamente, per parlarle dei soliti problemi che affliggono questo nostro
bellissimo quartiere. In Aurora c’è la droga, tanta droga, del resto la droga
è un problema difficile da affrontare; lo spaccio di droga è molto diffuso in
quartieri come Aurora, Barriera di Milano, e probabilmente in tutta la città.
Ma allora perché mi prendo la libertà di farle perdere questi cinque minuti
preziosi? Vorrei parlarle del primo isolato di corso Brescia, perché credo sia
emblematico di cosa succede quando il disinteresse dell’amministrazione
diventa così estremo da causare danni quasi irreversibili. Nel primo isolato
di corso Brescia c’è la scuola Parini, una scuola storica per Torino; la prima
volta che sono entrato nella scuola Parini mi ha colpito molto un bronzo
appeso al secondo piano, nemmeno in bella vista nell’ingresso, del
Cavaliere Pungiglione, il quale lascia in perpetuo lire diecimila per premi
agli alunni delle scuole comunali.
Certo la scuola è molto importante, sopratutto in un contesto come quello
di Aurora: con la concentrazione più alta di stranieri in Torino. Mi
piacerebbe tanto stringere la mano al cavalier Pungiglione, di solito in
punto di morte la gente tende a lasciare i soldi alla chiesa, non si sa mai
quando si arriva lassù.
Ebbene la scuola Parini copre gran parte del primo isolato di corso
Brescia, per questo il primo isolato di corso Brescia può essere
denominato, tranquillamente, isolato Parini. Bene, cosa succede
nell’isolato Parini? Niente, è una piazza di spaccio. La piazza di spaccio
Parini. Si, si spaccia droga sotto i muri di una scuola elementare e lo si fa
giorno e notte, sabato e domenica, festivi compresi. Non solo, una piazza
di spaccio vuol dire una struttura: sentinelle, spacciatori, supervisori, si
crea un clima intimidatorio nel quale non sei libero di affacciarti alla
finestra, se abiti in un palazzo “normale”, se invece abiti in un palazzo
controllato dagli spacciatori allora le cose cambiano: non sei libero di
lamentarti di nulla, non sei libero di chiamare la polizia, sei oppresso dagli
spacciatori che hanno il controllo della piazza di spaccio; non vivi con
serenità la permanenza nella città della Mole. Parlo di permanenza nella
città della Mole dato che gran parte degli abitanti dei palazzi non
“normali” non sono italiani, ma stranieri, per loro forse è un po’ come respirare
aria di casa: oppressione, prevaricazione, insomma la legge del più forte.
Ah, dimenticavo, la scuola Parini è frequentata al 100% da stranieri, i quali,
gran parte di loro, non vorrebbero iscrivere i loro figli in quella scuola: ho
avuto la testimonianza di persone che nei loro paesi hanno avuto una
istruzione superiore e che, se avessero saputo prima la situazione della
Parini, non avrebbero iscritto i loro figli in quella scuola!
Ma io mi sono posto qualche domanda: come mai questa situazione così
pesante incombe proprio qui? Perché nell’isolato in cui c’è una scuola
elementare? Ebbene, mi sono dato una risposta: nell’isolato Parini c’è un’
area molto grande che appartiene alla città metropolitana, in sfascio
completo, semi abbandonata dove, mi dicono, c’è un ritrovo per barboni e
anche prostituzione, non solo, al civico 5 di corso Brescia c’è un palazzo in
stato di “abbandono”, intendiamoci non è abbandonato, anzi, è abitato ma
è come fosse terra di nessuno: è in uno stato di degrado totale. Questo
palazzo è la causa principale per la piazza di spaccio perché consente un
appoggio logistico, un luogo dove occultare la droga con la complicità
dei residenti, i quali probabilmente farebbero volentieri a meno di dare la
loro complicità agli spacciatori solo che c’è un piccolo problema: non ne
hanno la forza. – non tutti si intende, qualcuno di loro spaccia è ovvio!-
Carissima Sindaca, io mi permetto questa confidenza, ma sa, ero sotto il
comune quando è stata eletta, e ho visto i suoi occhi azzurri elettrizzati
quella sera incredibile: ho stretto la mano a Nogarin, c’era anche Airola, è
stato bello!
Sindaca, mi chiedo, è possibile dedicare qualche risorsa per ostacolare,
debellare, piazze di spaccio? È possibile dedicare risorse in aree con
problematiche complesse come l’isolato Parini? Non mi dia una risposta
insignificante come ha fatto il sig. Versaci, il quale mi disse che se c’è
spaccio: è un problema della Polizia! No, non mi dia questa risposta
perché non è un problema della Polizia, o meglio, non solo della Polizia.
Nell’isolato Parini le cose sono così complesse che c’è bisogno di un
intervento incisivo dell’amministrazione in concerto con la Polizia, ma è
ovvio che non si può scaricare tutto sulla Polizia!
Sindaca, Aurora e i cittadini di Aurora hanno pagato caro il prezzo
dell’integrazione, e lo sappiamo tutti che in Aurora non ci abita la crema di
Torino: sono gli ultimi a farsi carico del costo dell’integrazione in un paese
dove non esiste una politica dell’integrazione.
Sindaca, se in un bel momento i cittadini “normali” decidessero di
abbandonare il quartiere perché non ci sono più le condizioni minime per
viverci, sappiamo benissimo cosa succederà ad Aurora: non ci entrerà più
nessuno! Diventerà terra di nessuno!
Io mi auguro che questa lettera possa smuovere qualcosa perché la
situazione è disperata.
Cordiali saluti
A.M. Comitato Insieme per Aurora