redazione il torinese

La pattuglia del Passo S. Giacomo

OlmiPattuglia Passo San Giacomo

Uno dei numerosi documentari in cortometraggio che Ermanno Olmi girò negli anni Cinquanta su commissione della Edison, per la quale al tempo lavorava. L’azienda impose come unico limite all’opera del giovane regista ( a quel tempo poco più che ventenne ) che il tema fosse il lavoro, narrando per immagini la rapidità di risposta dei tecnici Edison anche nelle condizioni più difficili

Sulle pendici innevate del Passo San Giacomo, nell’alta Val Formazza, al confine con la Svizzera, un albero abbattuto malamente ha tranciato i cavi dell’alta tensione. Dalla centrale elettrica, inforcati gli sci, partono i tecnici per controllare il guasto. La pattuglia dei riparatori si mette in cammino su un percorso che suggerisce alla narrazione fatica e tempi lenti. Devono trasportare il necessario per la riparazione e lavorare nel bagliore accecante della neve.La scalata al traliccio, necessaria per riparare il guasto, offre immagini di forte impatto, una sorta di “alpinismo elettrico” raccontato con piglio neorealista. “La pattuglia di Passo San Giacomo” è uno dei numerosi documentari in cortometraggio che Ermanno Olmi girò negli anni Cinquanta su commissione della Edison, per la quale al tempo lavorava. L’azienda impose come unico limite all’opera del giovane regista ( a quel tempo poco più che ventenne ) che il tema fosse il lavoro, narrando per immagini la rapidità di risposta dei tecnici Edison anche nelle condizioni più difficili. Olmi realizzò così una serie di “corti”, con interpreti non professionisti, diretti benissimo. Ne “La pattuglia del Passo San Giacomo” la narrazione venne affidata a una voce esterna, con un testo scritto da Silvano Rizza, che firmò anche il commento per “La diga del ghiacciaio”, che il regista diresse l’anno successivo. Il film, undici minuti di durata in tutto, lontano da intenti celebrativi e privo di slanci retorici, attento a testimoniare l’attività di umili e anonimi individui che – davanti alla macchina da presa – diventano protagonisti di una vicenda corale raccontata con modi e ritmi inconsueti, vinse il primo premio nella categoria “I problemi industriali della montagna” al Festival di Trento del 1954. Nelle sale cinematografiche la pellicola venne abbinata a “La donna del fiume” di Mario Soldati (un melodramma padano al quale lavorarono otto soggettisti e sceneggiatori tra cui Bassani, Moravia e Pasolini, consacrando Sophia Loren come star, lanciandola verso Hollywood), dove fu vista da otto milioni di spettatori. Feltrinelli, nella collana Real Cinema, qualche tempo fa ha pubblicato il cofanetto “Ermanno Olmi. GLI ANNI EDISON. Documentari e cortometraggi 1954-1958“.  Il  Dvd ,che raccoglie “i meravigliosi, inediti “piccoli film” del giovane Olmi, racconti di lavoro, tra campagne e fabbrica, già pieni della grazia e della forza di un maestro che non ha mai smesso di cercare“, è accompagnato da un agile libro, “I volti e le mani”, a cura di Benedetta Tobagi.

Marco Travaglini

 

Tre imbecilli ma non razzisti gli aggressori di Daisy

I carabinieri hanno identificato gli aggressori di Daisy Osakue. Sono tre ragazzi italiani denunciati per lesioni e omissioni di soccorso. Avrebbero compiuto il gesto irresponsabile per puro divertimento. I ragazzi abitano a Vinovo, La Loggia e Moncalieri, e sono stati identificati attraverso una intensa indagine che, servendosi anche delle telecamere di sicurezza, ha rivelato la targa del furgone Fiat Doblò dal quale è stato lanciato l’uovo che ha colpito in pieno volto l’atleta italiana ed è finito sulle prime pagine di tutti i  tg e quotidiani nazionali per presunto razzismo. I carabinieri di Moncalieri e la procura della Repubblica di Torino avevano invece già capito la natura della vicenda.  Sul veicolo, di proprietà del padre di uno dei tre giovani, consigliere comunale del Pd a Vinovo, c’erano ancora residui di uovo. Il figlio 19enne del proprietario del furgone  ha confessato  sette lanci di uova, praticamente scegliendo le vittime a caso, negli ultimi due mesi, e ha chiamato in causa due amici, poi  convocati anche loro in caserma, che hanno ammesso le proprie responsabilità. Non sarà razzismo, ma certo è imbecillità.

Ecco come è morto Kaos, il cane eroe

Kaos, il cane eroe di Amatrice è morto avvelenato da metaldeide, un prodotto chimico impiegato in agricoltura come lumachicida. Questo l’esito degli esami finali dell’Istituto zooprofilattico di Abruzzo-Molise. Non è possibile sapere se per avvelenamento doloso o per assunzione involontaria da parte del cane. In un primo tempo, dopo la notizia della sua morte per avvelenamento, si era diffusa la voce che fosse invece stato stroncato da un infarto. Ora è arrivata la conferma dell’assunzione di veleno.

ASSUNZIONI IN SANITA’: VIGNALE (MNS): “I DATI PARLANO CHIARO. ANCORA TAGLI”

Nel Consiglio regionale di martedì l’Assessore alla Sanità, Antonio Saitta, ha risposto all’interrogazione a risposta immediata presentata dal Presidente del Gruppo consiliare del Movimento nazionale, Gian Luca Vignale, relativamente alle assunzioni fatte in Sanità nel 2017 e nel primo semestre del 2018.

Da tali dati emerge in modo inequivocabile come il sistema sanitario piemontese negli ultimi 18 mesi abbia perso più di 450 operatori sanitari. A fronte, infatti, di 3093 assunzioni vi sono 3527 cessazioni dal lavoro (quiescenze, dimissioni, trasferimenti etc.) per un saldo negativo di 434 dipendenti. “Nonostante da molti mesi l’Assessore Saitta -dichiara Gian Luca Vignale- vanti le assunzioni come un importante risultato raggiunto da questa amministrazione e ancora negli ultimi giorni abbia bollato come polemiche sterili coloro che lamentavano una situazione di carenza di personale sempre più insostenibile, la verità è purtroppo un’altra: negli ospedali e sul territorio il numero di operatori sanitari è drasticamente diminuito”. “Da settimane –continua Vignale- l’Assessore Saitta giustifica l’assenza di personale sufficiente appigliandosi ai tetti di spesa che la legge dello Stato pone relativamente al budget da utilizzare per il personale, ben sapendo che si potrebbero fare oltre 500 nuove assunzioni a legge vigente e allora cosa aspetta?” “Quasi 500 dipendenti in meno – denuncia Vignale – significano aumento delle liste d’attesa, meno produzione sanitaria, un’ insostenibile mole di lavoro per chi opera in sanità. Insomma l’ennesimo esempio di una gestione totalmente fallimentare fatta solo di annunci”. “Sarebbe interessante sapere -conclude Vignale – senza nuovo personale come pensa Saitta di far funzionare oltre ospedali e servizi territoriali anche le Case della salute che settimanalmente inaugura o come ritiene di potenziare i servizi territoriali e la figura dell’infermiere di Comunità. Insomma ciò che viene vantato come un importante risultato è l’ennesimo taglio alla sanità pubblica senza il quale nel 2017 il Bilancio della Sanità sarebbe stato in deficit.

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I NUMERI DELLE ASSUNZIONI E DEI PENSIONAMENTI.

PENSIONAMENTI: Nel 2017 = 2.246. Nel 2018 = 1.281 per un totale di 3.527 operatori che non lavorano più nel Servizio sanitario regionale.

ASSUNZIONI: Nel 2017 = 1.909. Nel 2018 = 1.184 per un totale di 3.093 nuovi operatori.

Per un saldo passivo di 434 dipendenti.

Tajani in visita al cantiere Tav

Il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani nei prossimi giorni sarà in Valsusa per un sopralluogo al cantiere della Tav, su invito della  TELT , la società pubblica italo-francese responsabile della realizzazione e gestione dell’opera, e dell’eurodeputato Alberto Cirio , primo firmatario di una petizione europea “Sì TAV” che chiede di far rispettare all’Italia gli impegni presi sulla Torino-Lione. Il documento, depositato a Bruxelles, potrà essere sottoscritto online anche da istituzioni, cittadini, forze produttive e da chiunque voglia difendere la realizzazione dell’opera.
«Chiederò la procedura d’urgenza, affinché la petizione venga discussa dal Parlamento europeo prima possibile – commenta Alberto Cirio – Le problematiche sulla TAV sono un tema già noto a Bruxelles, perché negli anni sono state presentate diverse petizioni contrarie alla realizzazione dell’opera. Non è mai stata presentata una petizione a favore però. Lo faremo adesso, per chiedere all’UE di essere tutelati e di aiutarci a far mantenere al governo italiano gli impegni presi.”
Nei giorni scorsi gli uffici della Commissione UE hanno precisato che, nel caso in cui il governo italiano dovesse ritirarsi dal progetto Torino-Lione, non è prevista una specifica penalità , né l’Italia potrebbe essere esclusa da ulteriori finanziamenti infrastrutturali.
Il problema maggiore sarebbero quindi i rimborsi che Francia e Unione europea potrebbero chiedere all’Italia, accanto ad altri costi collegati alla scelta di uno stop definitivo dei cantieri.
In base ai dati diffusi dal commissario straordinario del governo per l’asse ferroviario Torino-Lione, Paolo Foietta, il costo diretto complessivo di una retromarcia sulla Torino-Lione sarebbe di oltre 2 miliardi di euro.

TRASPORTI, 223 MILIONI DI EURO PER IL PROLUNGAMENTO DELLA METRO 1 E L’ACQUISTO DI NUOVI TRAM

Via libera dalla Conferenza unificata allo schema di decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sul riparto delle risorse per il finanziamento e la realizzazione di infrastrutture per il trasporto pubblico

Per Torino si tratta di oltre 223 milioni di euro, 148 dei quali per il prolungamento della metro 1 da Collegno e Cascine Vica e 75 destinati all’acquisto di nuovi tram, che un ricorso della Regione Veneto, accolto dalla Corte costituzionale, aveva bloccato. Lo sblocco delle risorse era stato tra gli argomenti nell’incontro avuto a Roma con il Ministro Danilo Toninelli dalla sindaca Chiara Appendino e dall’assessora alla Mobilità Maria Lapietra. “Sono profondamente soddisfatta per il via libera della Conferenza allo schema di decreto concernente il riparto sul Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, destinato al trasporto rapido di massa”, dichiara l’assessora Maria Lapietra, commentando l’intesa. “Ringrazio il Ministro Toninelli insieme al suo staff – continua Lapietra -: tenendo fede all’impegno preso a metà luglio lo ha inserito nell’ordine di una delle prime riunioni della Conferenza Unificata. Finalmente ora potrà riprendere l’iter per la convenzione e la pubblicazione dei bandi di gara.”

 

(FOTO: IL TORINESE)

GATTO PANCERI, ECCO IL VIDEO DI BOMBAY

Il cantautore lombardo lo ha girato interamente da solo, affidandosi alla tecnologia della ‘Apple’

 

Gatto Panceri continua a stupire. Dopo aver pubblicato un intenso album di ben 19 inediti, dal titolo ‘Pelle d’oca e lividi’ per l’etichetta ‘Hit Rainbow’ (distribuzione ‘Artist First’) di Roby Facchinetti dei Pooh e del produttore ed editore Athos Poma, arriva ora il video di ‘Bombay’, secondo singolo estratto dall’album per l’estate. Pubblicato da pochi giorni su YouTube (qui il link: https://www.youtube.com/watch?v=5vzWGqZOBVY), l’originalissimo videoclip è destinato a non passare inosservato. Prodotto, girato e montato dallo stesso Gatto Panceri con il meglio della tecnologia Apple in circolazione – con cui il noto artista lombardo si è ‘spontaneamente gemellato’ per quest’occasione – a partire dal telefonino sino alle ultime App per filmaker, il filmato proprio per questo è stato battezzato ‘Official App Video’. Un risultato clamorosamente colorato, ritmato, divertente. Dice Panceri: “Vorrei con questo videoclip far sorridere, magari anche ridere ma con sentimento e gioia, inscenando una realtà aumentata tra sapori di avanguardia e cinema muto“. Le comparse nel video sono, per così dire, ‘attori’ spontanei: amici veri, fan che hanno spedito a Gatto i loro filmati amatoriali e persone prese al volo in bar e supermercati. Continua Gatto: “La gente ha bisogno di realtà. Nel mio videoclip la mamma che allatta il suon neonato lo sta facendo veramente, e il panettiere che balla e canta con il pane in mano è davvero il mio panettiere abituale!”. Ciò che colpisce – a primo occhio, è proprio il caso di dirlo – è la maestria del montaggio, la perfetta sincronia tra immagini e musica, la varietà dei personaggi che interpreta Gatto Panceri: e, soprattutto, il fatto che ha fatto tutto, ma tutto da solo col suo telefonino e relative App della ‘Apple’.

Ragazzo ucciso a colpi di pistola nella piazza piena di gente

DALLA PUGLIA – E’ stato assassinato  in un agguato in piazza Abbazia, a Corato, in provincia di Bari, un albanese di 23 anni.  Era sera e la piazza era affollata. Dalle prime ricostruzioni sembra che due persone  su uno scooter, abbiano affiancato il giovane sparandogli  alle spalle e colpendolo alla testa e ad un polmone. Sul movente stanno indagando i carabinieri.

Evade, accoltella il cognato e scappa

E’ fuggito il detenuto albanese di 45 anni, che si trovava in regime di semilibertà, e  non è rientrato in carcere. Ha accoltellato il cognato egiziano e ha fatto perdere le proprie tracce.Il detenuto era stato  ammesso al lavoro esterno in una azienda di Moncalieri, ma martedì sera non è rientrato in cella e si è recato a casa del cognato alla periferia Sud di Torino. Nel corso di una lite lo ha ferito con due coltellate. L’uomo è ricoverato alle Molinette.