redazione il torinese

Autunno caldo: aziende senza ammortizzatori

Sono circa trenta le aziende torinesi  che esauriranno, tra settembre e ottobre, gli ammortizzatori sociali che riguardano centinaia di lavoratori. La Fiom lancia l’allarme e sottolinea la vicenda della Emarc di Chivasso, fabbrica dell’indotto auto con più di 200 dipendenti. Per tale azienda il 12 ottobre gli ammortizzatori saranno terminati. Invece la Federal Mogul di Chivasso, del settore auto, con un organico di circa  di 200 dipendenti almeno fino a fine anno farà 3 settimane di cig al mese. Per quanto riguarda Comital dopo il fallimento i 150 lavoratori si trovano senza stipendio e al momento non ci sono offerte. E l’incertezza è dovuta anche all’attesa di molte aziende per gli investimenti Fca

Riapre l’Officina della Scrittura

Dopo la pausa estiva, in Officina della Scrittura viene proposto il percorso permanente e, fino al 23 settembre, le mostre temporanee “Elogio della Mano” e “Liber Fare”. L’Officina è aperta ogni primo e ultimo weekend del mese dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso alle 18) e i giorni feriali (escluso il mercoledì) dalle 9 alle 18 (ultimo ingresso alle 17). Per ulteriori informazioni visitate il  sito: www.officinadellascrittura.it

Tiro con l’arco: Tatiana Andreoli e Irene Franchini  nelle finali a squadre

A Legnica, la città polacca che da martedì ospita i Campionati Europei, oggi è il giorno dei tornei di qualificazione ai Giochi Europei, in programma il prossimo anno a Minsk. Si va a caccia dei pass nell’arco olimpico e nel compound maschile ma gli azzurri sono a riposo perché si sono già assicurati tutti i posti disponibili grazie ai brillanti risultati dei giorni scorsi. La nazionale italiana ha conquistato le sei carte nell’arco olimpico – tre maschili e tre femminili – portando entrambe le squadre nella finalissima degli Europei. In particolare, nel terzetto femminile c’è la torinese Tatiana Andreoli (Iuvenilia), insieme a Lucilla Boari e Vanessa Landi. Le tre arciere sono campionesse del mondo Junior in carica e domani a partire dalle 14.30 andranno a caccia dell’oro continentale contro la Turchia (Aktuna, Anagoz, Coskun). Quinte al termine delle qualifiche, Tatiana, Lucilla e Vanessa hanno superato 5-3 agli ottavi l’Azerbaijan (Gasimova, Ramazanova, Simonova), 5-4 allo shoot off (27-26) ai quarti la Gran Bretagna (Bettles, Piper, Pitman) e 5-1 in semifinale la Germania (Kroppen, Richter, Unruh). A livello individuale Tatiana Andreoli ha chiuso le 72 frecce di qualifica in 12esima posizione (648 punti). Passata direttamente al secondo turno degli scontri diretti, ha battuto 6-0 l’austriaca Nina Riess e 6-5 allo shoot off (9*-9) la georgiana Kristine Esebua, prima di arrendersi 6-2 alla russa Inna Stepanova. Agli Europei di Legnica è in gara anche Irene Franchini, atleta emiliana tesserata per le Fiamme Azzurre e per la società piemontese degli Arcieri delle Alpi. Irene è stata grande protagonista insieme a Anastasia Anastasio e Marcella Tonioli nella prova a squadra del compound e domani a partire dalle 10 le azzurre si giocheranno il titolo contro la Turchia (Bostan, Elmaagacli, Suzer). Dopo il primo posto al termine delle qualifiche il terzetto italiano ha sconfitto 233-225 ai quarti la Spagna (Alvarez Ospina, Gomez Martinez e Marcos) e 232-223 in semifinale il Belgio (L. Meynen Degryse, S. Meynen Degryse, Prieels). Le azzurre del compound hanno inoltre stabilito due record. Al termine delle qualifiche hanno fatto registrare il nuovo primato europeo di 2087 punti, migliorando di 16 lunghezze il precedente (2071) stabilito nel 2012 dalle stesse Marcella Tonioli e Anastasia Anastasio con Laura Longo. Con i 233 punti messi a segno contro la Spagna, inoltre, hanno migliorato anche il nuovo primato italiano; il precedente apparteneva a Cavalleri, Ret e Roner (231), fissato all’ultimo Grand Prix di Sofia. A livello individuale Irene Franchini ha concluso la qualifica al sesto posto con 696 punti e ha poi perso 143-141 ai 16esimi con la lettone Julia Oleksejenko.

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TAV: OSVALDO NAPOLI: “TONINELLI NON È SERENO, SI DIMETTA”

Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione dell’on. Osvaldo Napoli, del direttivo di Forza Italia alla Camera

“Un  ministro delle Infrastrutture che odia le infrastrutture, un ministro dei Trasporti che odia la modernità e la velocità del trasporto: è il ritratto del ministro Danilo Toninelli. La sua presenza nel governo sta disonorando l’Italia agli occhi del mondo ma, soprattutto, sta danneggiando gravemente gli interessi degli italiani e minando la già scarsa credibilità e autorevolezza del governo. La decisione di Toninelli di annullare la visita al cantiere francese della TAV, dopo che aveva accolto l’invito come risulta da una email spedita dalla sua segreteria lo scorso 6 agosto, è una misera buffonata, perfettamente in linea con il personaggio. Toninelli parla di Tav senza aver mai visitato un solo cantiere e probabilmente senza neppure conoscerne il percorso, l’utilità e gli obiettivi. È uno dei tanti ministri Cinquestelle che parla per sentito dire. Le uniche informazioni ricevute sono quelle contenute nel dossier che gli ha consegnato il comitato No-TAV. Un ministro simile è privo di serenità per valutare e giudicare. Dall’alto della sua incompetenza, Toninelli può solo combinare guai. Per il bene degli italiani e per il buon nome dell’Italia nel mondo, Toninelli dovrebbe trovare un attimo di serenità per dimettersi dal posto che occupa maldestramente. Certamente, non sarebbe il solo a dover fare gli scatoloni”.

La pallavolista Olimpia Cicogna sostiene La Via della Felicità

La pallavolista torinese Olimpia Cicogna, classe 1997, si è trasferita ad Acqui Terme per iniziare la preparazione ad una nuova stagione che la vedrà ancora impegnata nel campionato di Serie B1
La schiacciatrice, che ha sempre militato a Torino a partire dalle giovanili, ha fatto la gavetta in tutte le categorie, sempre da protagonista.
Appassionata anche di Beach Volley, non si interessa solo di pallavolo: è infatti una tra i diversi atleti che sostengono e promuovono La Via della Felicità, la guida al buon senso scritta da L. Ron Hubbard per contribuire ad accrescere la consapevolezza dei valori universali di rispetto, buona convivenza civile e spirito sportivo.
“Il libretto viene distribuito gratuitamente in numerose lingue in tutto il mondo – spiega – contribuendo attivamente a migliorare il clima sociale e di cooperazione tra cittadini. Per questo motivo mi sembra giusto distribuirlo e farlo conoscere a mia volta.”
Il campionato, che inizierà ad ottobre, sarà impegnativo e difficile, perché tutte le squadre sono agguerrite, ma Olimpia dimostra che la passione per lo sport può essere portata ad alti livelli senza dimenticare l’impegno sociale; un esempio da seguire.

Tra Guelfi e Ghibellini è guerra a prescindere senza conoscere i problemi

Oramai i nostri novelli Guefi e Ghibellini si scontrano su tutto e tutti. Nessuna mediazione politica é possibile .E la politica va a  farsi fottere. Condizione essenziale la totale negazione dell’altrui idea o comportamento. Anche attraverso una guerra di cifre. Dunque nessun punto d’ incontro? Ripetiamo: assolutamente sì, nessun punto d’incontro. Tensioni e attriti più importanti della soluzione del problema. Tutto rigorosamente “urlato”. Due esempi.  Oggi un su un giornale di Torino si parla di 1500 senza tetto censiti. Altri parlano di 2200 e chi vive in mezzo a loro dice che la cifra arriva fino a 7 – 8 mila. Perché? Non esiste un sistema di rivelazione efficace. Si preferisce evidenziale il fastidio o lanciare  la pietra verso queste persone. Con il risultato pratico di un aumento considerevole del fenomeno. Secondo esempio. Cittadinanza per gli stranieri. Sul Web circolano delle rilevazioni del Ministero sull’ incidenza dei non italiani sull’insieme della popolazione. I tedeschi i più accoglienti. Noi italiani i meno. Sommessamente faccio presente che ci sono molti irregolari e clandestini. Mi becco in ordine del razzista al “perché ce l’ hai con i profughi”? In altre parole bollato d’ essere di destra. Povera Italia. Cercavo di documentarmi (ma non lo farò mai più) perché per fare bisognerebbe capire le questioni e dunque cosa potrà avvenire, come potranno evolversi. Mi rendo conto che in questo modo  ho rotto le uova nel paniere a chi pubblicando aveva ed ha un solo obbiettivo: dire che Salvini agisce utilizzando la percezione della paura del diverso. Ed a questo punto mi arrendo. Matteo Salvini quasi sicuramente dà una risposta sbagliata ad una esigenza vera. Sicuro che ora mi beccherò del filo-leghista. Ed io vorrei solo sapere di cosa si tratta per capire. Con una intima convinzione:  Non si ” mangia ” con l’ ideologia e non si risolvono i problemi. Ideologia che arrivi da destra o da sinistra. I numeri sono numeri ma dovrebbero essere “ascoltati ” da chi vuole e fa politica. Magari non si risolveranno tanti problemi, ma almeno si tenta di tenerli sotto controllo. Viceversa si va sempre verso il caos, sia a destra come a sinistra. Le cose si complicano ulteriormente. E dire che già sono complicate di per sé.
Patrizio Tosetto

Al Museo Egizio va in scena “A casa di Kha”

Sabato 1 e domenica 2 settembre, alle ore 10:10, il Museo Egizio – via Accademia delle scienze 6 – propone ai bambini accompagnati dalle famiglie l’appuntamento “A casa di Kha”, per ripercorrere la vita quotidiana degli egizi.


Attraverso una specifica selezione di oggetti, particolarmente dettagliata grazie ai reperti appartenenti al corredo funerario di Kha e di sua moglie Merit, sarà possibile ricostruire le abitudini degli uomini e delle donne che abitavano la terra dei faraoni. Dai mobili agli oggetti domestici, dai vestiti agli strumenti di lavoro, il pubblico non potrà fare a meno di stupirsi di fronte agli straordinari reperti appartenuti a Kha, architetto e scriba vissuto circa 3400 anni fa.

 

INFORMAZIONI UTILI

A casa di Kha

Pubblico: bambini (6-11 anni) accompagnati dai genitori

Data e orari:1-2 settembre 2018, ore 10:10

Durata: 90 minuti

Prezzo al pubblico: € 5,00 (biglietto di ingresso escluso)

Prenotazione obbligatoria: dal lunedì al venerdì, 8:30 – 19:00; sabato, 9:00 – 13:00.

Telefono: 011 4406903 – mail: info@museitorino.it

Passerella olimpica a rischio?

Mentre il presidente Anci Piemonte, Alberto Avetta chiede al Governo “Tempi congrui  e risorse per potere effettuare un check-in attendibile ed efficace” delle opere viarie del Piemonte dopo i  drammatici fatti di Genova”, si apprende  (il Comune fece già un monitoraggio due anni fa)  che anche la passerella olimpica del Lingotto costruita sotto l’arco rosso per i Giochi olimpici 2006 sarebbe compresa tra le opere arischio a Torino. Il problema sono proprio gli “stralli”, i tiranti famigerati che avrebbero fatto crollare il ponte Morandi. Ma la passerella che va da piazza Galimberti al Lingotto è di recente costruzione e il rischio non sarebbe immediato. Pericoloso è  forse aggirarsi da quelle parti ma nel senso che sono spesso meta di balordi che derubano e aggrediscono le persone.

 

(foto: il Torinese)

Champions impegnativa per Allegri e per la Juve

Massimiliano Allegri ritiene che il sorteggio di Montecarlo abbia  inserito la Juve “in un gruppo impegnativo, con squadre di assoluto valore, grande tradizione e stadi storici: è questa la nuova @ChampionsLeague #ChampionsLeaguedraw !”. Questo il tweet del tecnico bianconero dopo l’annuncio delle tre avversarie: Manchester United, Valencia e Young Boys.

 

(foto: Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)

Una proposta contro il degrado urbano

Le foto scattate dal vicepresidente del Gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale riguardano gli ex mercati generali  del Lingotto, la presenza dei senza fissa dimora in piazza San Carlo e la sporcizia in via Roma.
Si tratta di soli tre esempi del degrado che caratterizza molti luoghi di Torino, abbandonati all’incuria assoluta. Una situazione che riguarda non solo il capoluogo, ma molti centri del Piemonte ed  è spesso collegata alla presenza di senza fissa dimora. “Una realtà – commenta Tronzano – che vede come primi danneggiati gli stessi senza tetto, ai quali la società, attraverso le istituzioni , non riesce evidentemente a garantire diritti e dignità”. “I casi si degrado urbano comportano non solo implicazioni sociali – osserva il consigliere regionale- ma anche  problemi di sicurezza. Poi, naturalmente, non è’ trascurabile l’impatto negativo che i turisti riscontrano nel vedere giacigli improvvisati nelle piazze e sotto i portici storici cittadini”.
Per Tronzano “le questioni decoro e sicurezza non vanno disgiunte. Per dare risposte alle problematiche relative agli homeless si inizi dal coordinare realmente ogni azione attraverso una regia tra le istituzioni, il mondo del volontariato, delle associazioni caritatevoli. Ma non solo: si interessi anche il mondo del privato,  delle imprese e dei costruttori per cercare soluzioni tecniche e abitative in accordo con le istituzioni, si razionalizzi l’uso degli edifici del demanio per trovare spazi per i senza tetto”
A Torino nel 2010 risultavano senza fissa dimora  699 persone di cui 25 donne e nel  2011, secondo i dati della Fondazione Rodolfo Debenedetti erano circa 1400 . In Piemonte si occupano degli homeless per il 39,2% organizzazioni private, per il 37,3% organizzazioni private finanziate con fondi pubblici, il 23,5% dal pubblico che è tra le quote più alte in Italia.
” Torino ha sperimentato l’uso della vecchia stazione di Porta Susa per accudire i senza dimora nel periodo invernale – dice Tronzano – e ha proposto la sperimentazione di un contributo mensile per chi ospita in casa a i senza tetto. Non dico si tratti di scelte inutili, ma sono un palliativo. Il fenomeno è da esaminare in modo organico grazie  ad un confronto più ampio con tutti i soggetti potenzialmente coinvolti. In alcuni casi, non escluderei l’arresto per evitare che qualcuno muoia al freddo o per ragioni di salute pubblica.”
“L’approccio al problema è spesso quello emergenziale – aggiunge il vicepresidente del gruppo di Forza Italia – mentre necessitano soluzioni organizzative definitive e, aspetto non meno importante, una azione preventiva che intercetti situazioni di disagio sociale ed economico, anticamera della perdita di una casa. In questa direzione sarebbe importante dialogare con le altre Regioni, per un confronto sulle politiche dell’emergenza abitativa e sui casi si criticità sociale”.
“Per quanto riguarda la Regione, essa ha il compito di sviluppare  progetti nel campo della sicurezza e forme di collaborazione con le forze di polizia, considerando che spetta all’ente regionale istituire la Conferenza regionale sulla sicurezza integrata, sede di valutazione e di confronto in merito alle politiche locali per la sicurezza integrata. E proprio in riferimento alla legislazione piemontese sulla sicurezza integrata – conclude Tronzano – suggerisco alla giunta regionale di predisporre un Regolamento che valga per Torino ma anche per i centri delle città piemontesi, che tenga in conto delle questioni legate al decoro urbano, alla sicurezza dei cittadini e ad una dignitosa assistenza ai senza tetto. Il regolamento regionale, che dovrà prendere spunto dalla legge 48/2017, avrà tra i suoi punti cardine anche quello di sancire la responsabilità oggettiva ( per esempio: paga chi è colpevole di deturpare il decoro urbano)”.
Ecco alcuni degli aspetti più significativi che dovrebbero essere contenuti nel regolamento regionale proposto da Tronzano:
– un maggiore coordinamento tra regioni e enti locali per la promozione della sicurezza integrata, che comprende la riqualificazione urbana e il decoro, utilizzando la polizia locale che tra l’altro avrà un aggiornamento professionale costante
– patto tra prefetti e sindaci con accordo sancito in conferenza Stato- città e autonomie locali; il patto contiene prevenzione e sicurezza nelle aree a maggior degrado per dissuadere da ogni forma di condotta illecita e di turbativa del libero utilizzo degli spazi pubblici
– nel regolamento ci sarà spazio anche per i sensori del territorio come gli amministratori di condominio e i volontari 
– individuare nel regolamento anche le aree urbane che devono essere tutelate
– ordinanze per situazioni di grave incuria e degrado e vivibilità urbana
 “All’interno del regolamento  – conclude Tronzano – saranno comprese anche le sanzioni che non sono più di natura penale ma multe per chi imbratta i muri. Il modello è il ripristino a cura dell’ente e la fattura a chi è stato beccato o si è reso responsabile di un fatto. Il tema è  dunque quello della responsabilità oggettiva: chi imbratta deve pagare i danni.”