redazione il torinese

Torino accoglie con la cultura i nuovi nati

/

E’ stato presentato a Palazzo Madama  il “Passaporto Culturale”, destinato ad ogni nuovo nato. La Città di Torino, infatti, con un intervento trasversale agli Assessorati all’Innovazione, alla Cultura, alla Salute e alle Politiche Sociali e Abitative, adotta “NATI CON LA CULTURA”, il progetto concepito all’Ospedale S.Anna di Torino dalla Onlus Fondazione Medicina a Misura di Donna. Dal 14 settembre , l’Anagrafe Centrale di Torino distribuirà all’atto dell’iscrizione delle nascite, il ” Passaporto Culturale” che, grazie alla partnership con Abbonamento Musei, consentirà a tutte le famiglie per il primo anno di vita del bimbo il libero accesso a 32 musei del Piemonte accreditati ” Family and Kits friendly”, luoghi stimolanti che contribuiscono al supporto genitoriale nell’educazione : è un progetto per i primi mille giorni di vita che, per ogni individuo, sono fondamentali per il futuro sviluppo bio – psico -sociale. Alla presentazione ha preso parte l’assessora Francesca Leon in rappresentanza del Comune. ” La Cultura fa bene alla Salute – afferma la Prof.ssa Chiara Benedetto, Presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus, l’Ente che ha ideato il ” Passaporto culturale” – La partecipazione culturale attiva e la qualità dell’ambiente sono risorse che contribuiscono al ben – essere , allo sviluppo e al potenziamento creativo, partendo appunto dai primi 1000 giorni. L’Ospedale S.Anna ha infatti avviato un progetto di ricerca-azione sulla relazione virtuosa tra Cultura e Salute, con oltre 40 istituzioni culturali del territorio che stanno contribuendo a migliorare tangibilmente la qualità percepita dell’ambiente ospedaliero attraverso le arti visive, la musica e il teatro. Basti citare alcuni progetti come il ” Cantiere dell’Arte” grazie al quale venti ambienti grigi hanno preso nuova vita con azioni di pittura collettiva , diventando più ospitali e piacevoli. E, ancora, le” Vitamine musicali”, il più ampio programma musicale mai realizzato in un ospedale con oltre 100 appuntamenti in un anno grazie alla collaborazione con 13 istituzioni culturali e oltre 100 artisti. La musica dal vivo rasserena le donne durante le terapie oncologiche al Day Hospital ,dà il benvenuto alle nuove vite al reparto maternità e abbraccia l’ingresso e le sale di attesa. Dal 2017 il progetto si è arricchito della rassegna ” Vitamine jazz” sotto la direzione artistica di Raimondo Cesa, con il coinvolgimento dei più noti musicisti jazz torinesi, progetto che riprenderà verso la fine di ottobre con una programmazione di altissimo livello. ” ” Nati con la Cultura” è un progetto che nasce in ospedale per dare valore e far crescere il patrimonio di esperienze museali esistenti a favore delle famiglie, come servizio di comunità educante. Il progetto crea una connessione con le famiglie che non conoscono le opportunità offerte oggi dai musei che si presentano invece in questo modo come luoghi capaci di accogliere”, ha commentato Catterina Seia, Vice Presidente Fondazione a Misura di Donna ” Il progetto si sviluppa in rete e in alleanza tra Musei, mondo sanitario, educativo, pubblica amministrazione e altre istituzioni, in un territorio che ha politiche e progettualità di riferimento nazionali a favore della prima infanzia e nell’audience engagement territoriale “.

Helen Alterio

Torino, segni templari da 900 anni

1118-2018. Prepariamoci, questo è l’anno dei Templari, come se su di essi mancasse ancora qualcosa che non è stato detto o scritto nonostante la miriade di libri, romanzi, leggende, fumetti e film esistenti sul tema, anche se spesso frutto di storie inverosimili e grottesche. In realtà, dei Templari non sappiamo tutto poiché, di tanto in tanto, spuntano nuove rivelazioni, scoperte e nuovi insediamenti. Il 2018 è l’anno giusto per fare il punto della situazione, attraverso convegni, conferenze e altre iniziative rievocatorie perchè il celebre Ordine religioso-guerriero compie 900 anni di vita. Nove lunghi secoli che hanno lasciato tracce e segni anche sotto la Mole. Le gesta eroiche dei Cavalieri del Tempio in difesa dei cristiani e della fede e la ricerca continua e ossessiva del Santo Graal che spunta all’improvviso in chiese, monasteri e abbazie (anche nel duomo di Genova c’è un sacro Catino che, secondo la tradizione popolare, sarebbe il Graal autentico) ci lasciano confusi e perplessi. Così come le stesse origini dell’Ordine del Tempio non sono ben chiare perchè non esistono documenti da cui si possa risalire con esattezza all’anno di nascita della confraternita, né risultano testimonianze dirette degli eventi. Gli storici dell’epoca annotarono i primi appunti dopo la comparsa della congregazione, come fece l’arcivescovo-cronista Guglielmo di Tiro, secondo cui “nel 1118 alcuni pii nobili timorosi di Dio, del rango di cavalieri e devoti al Signore, professarono di voler vivere perpetuamente in povertà, castità ed obbedienza, secondo le consuetudini delle regole dei canonici”. Sul sigillo dell’Ordine due cavalieri sullo stesso cavallo simboleggiano l’ideale di povertà evangelica dei Templari. In quell’anno nove cavalieri si misero al servizio di Dio in una specie di associazione laica, di fronte al patriarca di Gerusalemme, con il compito di difendere i pellegrini diretti in Terra Santa, sorvegliare strade e sentieri percorsi da ladri e briganti e fronteggiare gli assalti dei nemici arabi. E così, nel 1118, diciannove anni dopo la prima crociata, (anche se alcuni storici indicano il 1119 come data di fondazione) Hugues de Payns, cavaliere di Champagne, fondò l’Ordine dei poveri compagni di Cristo e del Tempio di Salomone che nacque a Gerusalemme in un’ala del Palazzo di re Baldovino II, a pochi metri dalla moschea di al-Aqsa e dalle rovine del Tempio di Salomone. Furono poi riconosciuti ufficialmente nel 1139 con la bolla pontificia di Innocenzo II. Potenti, temuti e rispettati, dal Mediterraneo orientale alla penisola iberica, protagonisti della storia delle Crociate, processati e condannati per eresia, i Cavalieri del Tempio non sono diventati famosi solo per il coraggio e la devozione dei suoi soldati in difesa della Terra Santa. Le loro ricchezze, che facevano gola a molti, ne fecero il più importante potere finanziario della Cristianità. Con una pioggia di donazioni da parte di persone ricche e aristocratiche divennero una potenza economica, quasi dei banchieri. A tal punto che il re di Francia, Filippo IV il Bello, strangolato dai debiti e dalla crisi economica, li attaccò duramente per impossessarsi dei loro beni accusandoli di eresia, adorazione di animali diabolici e divinità pagane nonchè di essere attratti dall’islam. Papa Clemente V ordinò l’arresto dei Templari che furono imprigionati e torturati in modo da confessare colpe inesistenti. Clemente V soppresse l’Ordine ma non lo condannò mai. La storica Barbara Frale, studiosa dei Templari, trovò, quindici anni fa, nell’Archivio Segreto Vaticano la pergamena di Chinon che si credeva perduta, un prezioso documento che dimostra come il Pontefice non considerava eretico l’Ordine e intendeva salvare i monaci-guerrieri dalle infamanti accuse loro rivolte. All’inizio del Trecento la fama e la grandezza dei monaci crociati si spense, cancellata da un Re che temeva la loro potenza e ambiva a possedere le loro ricchezze. Re Filippo (nessuna parentela con il sottoscritto..) li condusse al rogo nel 1314. Dal Sacro Graal al mistero del tesoro del Tempio, dalla Sindone all’Arca dell’Alleanza, settecento anni dopo, il fascino per i Templari è vivo più che mai e l’interesse per il mitico Ordine cavalleresco continua ad essere diffuso in tutto il mondo. A Torino i Cavalieri del Tempio avrebbero posseduto, secondo documenti del secolo XII, diverse proprietà in borgo Vanchiglia e in Val San Martino. Le prime sedi si trovavano nell’area tra via Giolitti e via Lagrange dove compariva la “domus” templare di Santa Margherita del Tempio, meta dei pellegrini europei. Nella piazza della Consolata spicca invece il campanile di Sant’Andrea, disegnato dal monaco architetto Bruningo mentre in via San’Agostino sorgeva la chiesa dei Santi Giacomo e Filippo e in piazza IV Marzo alcune case medievali e la locanda dei Templari.

Filippo Re

 

Tutti i numeri di Peperò

250.000 presenze, 800 quintali di peperoni venduti e 1100 kg di Pane della Fiera, 3500 degustazioni gratuite, cene sold-out e un grande apprezzamento per le novità proposte

Si è svolta dal 31 agosto al 9 settembre la 69° Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola, un grande festival che ha proposto 10 giorni di eventi gastronomici, culturali, artistici, sportivi ed esperienze creative e coinvolgenti per tutti i sensi e per tutte le fasce di età. Riconosciuta da otto anni come Manifestazione Fieristica di Livello Nazionale, è una delle più grandi e qualificate manifestazioni italiane nel settore dell’enogastronomia, la più grande dedicata a un prodotto agricolo, che ogni anno propone un ricchissimo cartellone costruito a cavallo tra tradizione e innovazione, forte di numerose gustose proposte e di spettacoli di richiamo.

La gestione e la ricerca dei 250 espositori è stata a cura dell’agenzia Totem di Chiavari (GE) che insieme all’amministrazione comunale è stata artefice di una edizione che ha esaltato le aree enogastronomiche con proposte di alta qualità e che ha registrato una eccezionale affluenza di pubblico e visitatori, stimata sulle 250.000 presenze, come nell’ultima edizione nonostante tre serate disturbate dalla pioggia. Nei social network, la pagina facebook è stata molto seguita con circa 360 mila visualizzazioni complessive tra tutti i post pubblicati da inizio agosto e 70 mila interazioni.

26 produttori del Consorzio presenti nella grande area espositiva di 18.000 mq, hanno venduto un totale di oltre 800 quintali di Peperoni, molti dei quali con la nuova apprezzatissima valigetta d’asporto blu, originale packaging pensato per un asporto semplificato rispetto alle classiche cassette, ognuna per circa 4-5 kg. di peperoni e con in omaggio il ricettario “Peperone in 5 minuti” con 30 idee veloci a cura di altrettante food blogger italiane. Sono stati venduti 1100 kg di Pane della Fiera a scopo benefico e ad offerta libera con un incasso di circa 7000 euro. Il ricavato del Pane della Fiera, pane al peperone preparato in collaborazione con l’Università della Terza Età di Carmagnola (UNITRE), viene devoluto all’O.A.M.I. di Carmagnola (Opera Assistenza Malati Impediti) ed in particolare per l’apertura di Casa Roberta, residenza per l’accoglienza di chi non è in condizioni di vivere autonomamente.

Sono state offerte circa 3500 degustazioni gratuite. Nell’Accademia San Filippo – grande novità con un eccezionale percorso sensoriale, talk food, seminari d’assaggio, caffè letterari, show-cooking e altri eventi condotti dai giornalisti Paolo Massobrio e Renata Cantamessa – sono stati proposti 50 eventi con degustazioni gratuite, ognuna per almeno 30 persone, alle quali si sono aggiunte le 2000 porzioni di pasta al peperone con bagna cauda distribuite nell’ultima giornata, che per tradizione prevede la mega preparazione di una ricetta in piazza con distribuzione gratuita finale.

Il peperone è stato proposto in almeno 50 modi differenti, considerando 15 degustazioni diverse dell’Accademia San Filippo, le cene del Salone Antichi Bastioni, e le proposte dei vari standisti che sono stati stimolati a sperimentare nuove combinazioni anche grazie al contest della Fiera intitolato “Vendesi storie al Peperone” che nell’ultima giornata ha premiato 3 abbinamenti di 3 standisti diversi.

Hanno registrato il sold out 7 delle 9 nove cene a tema del Salone Antichi Bastioni organizzate in collaborazione con la BCC di Casalgrasso e Sant’Abano Stura, uno dei principali sponsor della manifestazione che da alcuni anni organizza anche eventi di beneficenza a favore di Forma ONLUSla Fondazione Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, come la cena Bank Cooking del 6 settembre (sold-out) e la raccolta fondi realizzata durante gli apprezzatissimi eventi proposti nel pomeriggio di domenica 9 settembre.

I visitatori hanno apprezzato le novità che si sono aggiunte alle proposte tradizionali, tra le quali ha ottenuto un grande successo e un’incessante passaggio di persone il percorso sensoriale “Peperone in tutti i sensi” ideato e curato insieme al Centro Studi Assaggiatori di Brescia. Un affascinante viaggio per vista, tatto, olfatto e gusto in cui, grazie all’artista Lia Pascaniuc ed al suo progetto “Però!!”, nella sezione visiva erano allestiti dei bellissimi light-box ed un ologramma che faceva danzare i peperoni, regalando incredibili trasparenze sensoriali visive.

Ha destato molto interesse anche la nuova iniziativa intitolata “Carmagnola regina delle canape” con la quale Assocanapa, il Coordinamento Nazionale per la Canapicoltura che ha sede proprio a Carmagnola, ha offerto una ricca selezione e vendita di prodotti locali a base di canapa ed incontri in tutte le giornate su temi oggi di grande attualità, sulla rivalutazione e sull’impiego della canapa nei settori edilizio, alimentare e farmaceutico.
***

CHI HA ORGANIZZATO E CHI HA SOSTENUTO LA 69^ FIERA NAZIONALE DEL PEPERONE
La Fiera Nazionale del Peperone viene organizzata dal Comune di Carmagnola in collaborazione con la Pro Loco. La gestione e la ricerca degli espositori sono stati a cura dell’agenzia Totem di Chiavari (GE) che, in collaborazione con l’Associazione Nazionale La Compagnia dei Sapori, ha collaborato per il quarto anno al progetto di innovazione. La manifestazione gode del patrocino del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e della Camera di Commercio di Torino. I main sponsor sono stati la BCC Casalgrasso e Sant’Albano Stura, Caffè Vergnano, Pasta Berruto, e Teamwork srl.

Al Maria Vittoria il ritorno dell’agopuntura

Il Dipartimento Materno Infantile della ASL Città di Torino diretta da Valerio Fabio Alberti si arricchisce di nuove prestazioni al Maria Vittoria, che confermano la vocazione di un Ospedale a misura di donne e bambini. Da settembre ritorna in Ospedale l’Agopuntura che, per la prima volta in Piemonte, viene proposta anche in versione non invasiva per i bimbi ricoverati nella Terapia Intensiva Neonatale diretta dalla Dott.ssa Patrizia Savant Levet.

L’Agopuntura è una storica eccellenza dell’Ospedale Maria Vittoria, dove negli Anni Sessanta operò come assistente medico volontario un autentico pioniere dell’Agopuntura in Italia, il Dott. Alberto Quaglia Senta, creando di fatto uno dei primi servizi ospedalieri di Agopuntura italiani; negli Anni Settanta, una delle più autorevoli figure nel settore dell’Agopuntura, allievo di Quaglia Senta, il Prof. Luciano Roccia, Docente di Semeiotica Chirurgica di specialità all’Università di Torino, profondo conoscitore ed esperto di fama mondiale di Agopuntura, fondatore dell’Istituto Italiano di Agopuntura e del Centro di Studi Terapie Naturali e Fisiche, eseguì procedure in analgesia e sedazione con Agopuntura.Al Maria Vittoria il Servizio di Agopuntura fu in attività sino al 1996 con la dott.ssa Tiziana Pedrali, oggi docente del C.S.T.N.F (Centro Studi Terapie Naturali e Fisiche di Torino) ma da tale data cessò per mancanza di personale interno dedicato: ora la lungimiranza della attuale Direzione Generale della ASL Città di Torino riporta in vita questa eccellenza storica che, intanto, ha vissuto tappe storiche in Occidente e in particolare in Italia.Disciplina della Medicina Tradizionale Cinese, viene riconosciuta ufficialmente efficace nel 1997 dal National Health Institute, nel 2002 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, quindi identificata come atto medico ed entra tra le prestazioni della Sanità Pubblica, inserita nel nomenclatore tariffario per le prestazioni mediche, dispensata dal SSR, che ne ha fissato i ticket: praticata in Università, Ospedali e Ambulatori territoriali delle ASL, è regolamentata in Piemonte ai sensi della Legge Regionale n° 13 del 23 Giugno 2015, sulle medicine non convenzionali.Da settembre al Maria Vittoria inizierà l’attività di digitopressione sui punti di agopuntura, metodica non invasiva, detta infatti “agopuntura senza aghi”, per i neonati ricoverati nella Terapia Intensiva Neonatale e l’attività di Agopuntura, inizialmente dedicata alle donne ricoverate in Ginecologia e Ostetricia.L’attività di Agopuntura sarà curata da un medico interno specializzato, la Dott.ssa Maria Chiara Russo, dirigente medico di Neonatologia, in servizio presso la Terapia Intensiva Neonatale -che ha frequentato il Corso Triennale di Perfezionamento in Agopuntura e Tecniche Complementari del C.S.T.N.F. (Centro Studi Terapie Naturali e Fisiche di Torino)-  in collaborazione con il Dott. Marco Pesce, dirigente medico della Anestesia e Rianimazione del Maria Vittoria, diretta dal Dott. Emilpaolo Manno, che ha conseguito analoga formazione.A fianco delle attività in essere presso la Terapia Intensiva Neonatale sarà prevista inoltre l’attivazione di un Ambulatorio rivolto alle donne inviate internamente dai Consultori territoriali e dai punti nascita del Maria Vittoria e del Martini, per il trattamento di frequenti problematiche che possono complicare la gravidanza e il puerperio, come l’iperemesi gravidica, le cefalee e lombo-sciatalgie, l’ingorgo mammario e l’ipogalattia, in alternativa all’utilizzo dei farmaci, fino ad evitare il taglio cesareo alle donne con feti in presentazione podalica, utilizzando le tecniche di agopuntura per il rivolgimento in presentazione cefalica.

“Nell’ambito dell’ASL Città di Torino è presente una forte politica di sostegno della Donna in tutte le fasi della vita, dall’adolescenza all’età adulta, che coinvolge le Strutture consultoriali del territorio, i Reparti Ospedalieri di Ostetricia e Ginecologia, il Servizio di Interruzione Volontaria di Gravidanza, il Centro di Senologia multidisciplinare, il Centro di Fisiopatologia della Riproduzione, l’Ambulatorio delle gravidanze a rischio – spiega il Direttore Generale della ASL Città di Torino, Valerio Fabio Alberti – e altrettanto rilevante è l’attenzione al Neonato e al Bambino, a partire dai Punti Nascita, la Patologia e Terapia Intensiva Neonatale, la Neuro Psichiatria Infantile, le Strutture consultoriali e i Punti di sostegno allattamento, i Reparti ospedalieri di Pediatria ed i Pediatri di Base. L’introduzione della digitopressione per i neonati critici, la pratica dell’Agopuntura nei reparti di degenza e l’organizzazione dell’Ambulatorio di Agopuntura nell’ambito del Dipartimento Materno-Infantile viene incontro a quanto previsto dall’articolo 24 dei LEA 2017, ‘assistenza sociosanitaria ai minori, alle donne, alle coppie, alle famiglie’, per garantire le cure più innovative secondo la medicina basata sull’evidenza”.

Far west in Barriera: polizia aggredita per difendere pusher

Gli agenti di polizia sono stati accerchiati e presi a spintoni  perché avevano fermato un pusher. Ad essere aggrediti due poliziotti, in barriera di Milano. Contro di loro è stata lanciata anche una bici, e uno dei due è stato spinto contro la pensilina del tram. Se la sono cavata con lesioni e contusioni e ne avranno per 20 e 25 giorni. Il fatto è avvenuto nei giorni scorsi in corso Palermo. Gli agenti stavano svolgendo controlli di un edificio coinvolto in procedure di sfratto. Un cinquantenne italiano è stato processato per direttissima e sottoposto all’obbligo di firma per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, favoreggiamento e lesioni personali. Una piccola folla di persone è uscita dalle case della zona in “soccorso” del  pusher, un giovane gabonese di 23 anni, ora sottoposto a misura cautelare in carcere per detenzione di sostanza stupefacente, resistenza e lesioni. La gente gridava “fascisti” ai due agenti.

Il Teatro Stabile ricorda Ceronetti

NEL GIORNO DELLA SUA SCOMPARSA 

Il Presidente Lamberto Vallarino Gancia, il Direttore Filippo Fonsatti e il Direttore artistico Valerio Binasco, insieme a tutti i colleghi, ricordano con ammirazione e affetto Guido Ceronetti, un intellettuale unico e un artista eccentrico e visionario che nel corso degli anni ha concesso al Teatro Stabile il privilegio di collaborazioni entrate nella memoria del pubblico



Il Teatro dei Sensibili di Guido Ceronetti – scrive Pietro Crivellaro, già Direttore del Centro Studi dello Stabile -, teatrino tascabile di marionette minuscole con boccascena e fondali non più ampi di un foglio protocollo aperto, approdò al Teatro Stabile di Torino nel 1985 grazie al nostro Centro Studi per la messa in scena della Iena di San Giorgio . L’inconsueto spettacolo, allestito con il decisivo contributo della Lancia, propiziato dal dirigente e scrittore Oddone Camerana, grande amico ed estimatore di Ceronetti, debuttò nella cornice ancora più inconsueta della cappella tardo-barocca dell’ex cimitero di San Pietro in Vincoli, allora appena restaurato dal Comune, dopo lungo abbandono e in attesa di destinazione. L’assessore alla cultura di Torino era allora il professor Giorgio Balmas, l’inventore dei Punti Verdi e di Settembre Musica, e direttore dello Stabile il regista Ugo Gregoretti.  Il primo ciclo di recite si svolse nel mese di giugno 1985. A ogni recita potevano accedere non più di trenta spettatori. Ripreso nell’autunno 1986, lo spettacolo compì una breve tournée che si concluse con una recita straordinaria al Quirinale, offerta dallo Stabile di Torino al Presidente della Repubblica Francesco Cossiga (4 dicembre 1985).  Dopo la Iena , Ceronetti realizzò ancora con il Centro Studi dello Stabile nel 1988 Mystic Luna Park , un innovativo variété di numeri assortiti in cui il poeta e scrittore torinese sperimentò per la prima volta le “marionette ideofore”, nuove figurazioni onirico-surreali più vicine al suo repertorio creativo. Dopo alcune recite estemporanee a Torino, nella sala riunioni del quotidiano La Stampa  (allora in via Marenco), nella sede dell’editrice Einaudi e al Cottolengo, lo spettacolo compì una breve tournée a Sanremo, Lugano, Firenze e al Pier Lombardo di Milano, ospite di Franco Parenti.  Tornò a collaborare con il Teatro Stabile di Torino sotto la direzione di Mario Martone: nel 2009 infatti lo Stabile dedicò a Ceronetti un lavoro articolato con un nuovo allestimento de I misteri di Londra  e la messa in scena di Albergo Ceronetti realizzata in coproduzione con Egumteatro. Inoltre, nel 2011, al Teatro Gobetti di Torino, Guido Ceronetti presentò al suo pubblico una serata “non destinata a ripetersi” dal titolo Finale di Teatro , un suo simbolico “addio al teatro”.  La documentazione di queste produzioni è consultabile sul nostro archivio digitale (http://archivio.teatrostabiletorino.it/ ). Anche se Guido Ceronetti ha affidato il suo archivio alla Biblioteca Cantonale di Lugano, i materiali scenici del suo Teatro dei Sensibili, ossia marionette e scenografie, sono stati da lui donati nel 2004 al nostro Centro Studi, rimasto un suo punto di riferimento a Torino anche nei suoi ultimi anni di attività. 

E’ morto Guido Ceronetti

Guido Ceronetti, scrittore, poeta e drammaturgo, è morto a Cetona, in Toscana a 91 anni. Era stato colpito da una broncopolmonite . Ne dà notizia la casa editrice Adelphi. Riproponiamo ai lettori un articolo di Pier Franco Quaglieni dedicato a Ceronetti, in occasione del suo 90° compleanno,  pubblicato sul Torinese lo scorso anno.

***

NON È MAI VOLUTO ENTRARE NEL BRANCO DEI LUPI FAMELICI CHE COSTITUISCE IL NOCCIOLO DURISSIMO DELLA CULTURA ITALIANA SCHIERATA

Guido Ceronetti e 90 anni di solitudine

il Torinese venerdì 25 agosto 2017

di Pier Franco Quaglieni

.

Guido Ceronetti e 90 anni di solitudine. Guido Ceronetti festeggia 90 anni. E’ uno dei tanti torinesi illustri costretti a partire dalla loro città e a vivere lontano per trovare spazio e riconoscimento al proprio genio. Quando si parla di Guido bisogna parlare di genio,un genio troppo distante dal perbenismo giacobino torinese,da certo sinistrume angusto e gretto che si manifesta in termini intolleranti con chiunque la pensi in modo diverso:l’eredità più nefasta dell’egemonismo gramsciano che sopravvive anche al crollo del Muro di Berlino ,anche perché è una rendita di posizione redditizia. Il modo più praticato nei confronti di chi non è omologatile ad esso e’ il silenzio. E l’opera di Guido è stata circondata dal silenzio. L’intervista di Bruno Quaranta è un’eccezione che conferma la regola.

.

Ceronetti e Ronchey

Con coraggio e con la capacità propria di chi sa essere direttore di un grande giornale e non un giornalista che bazzica nelle stanze del potere e si uniforma ad esso,fu Alberto Ronchey ad invitare Guido a scrivere per ” La Stampa” ed fu Casalegno a intrattenere rapporti con lui. Una volta Ceronetti mi disse che gli assassini di Carlo erano da ricercare tra gli eredi diretti del PCI,una verità scomodissima,ma non totalmente infondata.In piazza San Carlo nell’ottobre del 1977 aTorino gli intellettuali e gli operai comunisti a manifestare solidarietà per Carlo ferito a morte, furono pochissimi perché lo ritenevano un reazionario.Avevo sentito con sdegno durante una recente cena un giornalista torinese vantarsi di aver chiamato lui Ceronetti al giornale,vincendo le resistenze di Casalegno. Evitai,per rispetto al padrone di casa, di smentire il pavone che si vantava di meriti che mai avrebbe potuto avere e che ingenuamente esibì quella sera,dimenticando che c’ero anch’io che con Casalegno e con Ronchey condivisi un’amicizia sincera. In questa occasione dei 90 anni e’ venuta fuori la verità. La collaborazione di Ceronetti fu opera di Ronchey ed e ‘ stata lunga e proficua,era il proseguimento di quella voluta da Pannunzio al “Mondo”. Poi con gli ultimi due direttori prima di Molinari e’ andata assottigliandosi fino a terminare. Ceronetti sollevò dei dubbi sull’ergastolo a cui venne condannato il capitano delle SS Erich Priebke per la strage delle Fosse Ardeatine. Pochi in Italia ebbero il coraggio di farlo.Uno tra i pochi fu l’avvocato torinese Gianvittorio Gabri. Prevalse in quella condanna un giudizio storico-politico a danno della civiltà giuridica. Ceronetti vive in condizioni economiche difficili come e ‘ quasi naturale che ciò accada ad uomo libero e non solo perché i carmina non dant panem. Chi comanda ha bisogno di servi sciocchi e Ceronetti non è mai stato servile,ma controcorrente. A Ceronetti e’ stata applicata la Legge Bacchelli che gli consente di vivere ,malgrado abbia le esigenze di un uccellino. Per i suoi meriti verso la Nazione,come per i senatori a vita. Forse Ceronetti avrebbe meritato quella nomina presidenziale più di tanti altri. Nel giugno 2014 alla festa dell’Inquietudine di Finalborgo proposi la nomina di Ceronetti a senatore a vita. In Liguria ebbe vasta eco, ma non varcò i confini liguri.

***

E’ un uomo semplice,gioioso,intransigente. Odia le tirannie ideologiche del Nocecento e il giacobinismo della Rivoluzione Francese. Seppe vedere la grandezza di de Maistre,grandissimo scrittore ,come già riconosceva Soldati. Ha tradotto in modo magistrale e non convenzionale i carmina di Catullo con una sensibilità che ci ha reso come forse nessun altro il poeta dell’amore sfortunato vissuto nel tempo in cui tramontava l’antica repubblica e la corruzione stava invadendo la vita pubblica e privata di Roma . L’animo delicato ,tenero, licenzioso ed ironico di Catullo e’ reso come neppure il raffinatissimo latinista Vincenzo Ciaffi seppe fare.Altrettanto preziose sono le sue traduzioni dall’ebraico,in primis ,del “Cantico dei cantici”. E’ un uomo gioioso con il suo straordinario teatro di burattini,il teatro dei Sensibili, è un uomo ricco di un’ironia che non fa sconti a nessuno. A Cetona trascorre la sua vita di vegliardo lucidissimo che ha mantenuto il gusto per la vita, una vita semplice, austera. Quando viene a Torino va dal comune amico Sante Prevarin al “Montecarlo” ma le due esigenze alimentari sono minime non solo perché è vegetariano, ma perché si può considerare un moderno eremita.

***

Le sere che arriva il locale di via San Francesco da Paola si illumina di immenso. Ceronetti ha attraversato decine d’anni di cultura italiana, ma si può considerare un uomo solo con il suo orgoglio, la sua umiltà, il suo spirito libero. Non è mai voluto entrare nel branco dei lupi famelici che costituisce il nocciolo durissimo della cultura italiana schierata. Alla Biblioteca cantonale di Lugano che già conserva le carte di Prezzolini e di Flaiano nel 1994 si è creato un fondo Ceronetti a dimostrazione come i grandi Italiani debbano fuggire in Svizzera ancor vivi per avere la sicurezza che i propri documenti vengano conservati nel modo dovuto. Buon compleanno, amico e maestro Guido. Maestro di libera intelligenza,esempio di indipendenza morale senza eguali.

 

quaglieni@gmail.com

(foto grande: ritratto di Ceronetti di Sante Prevarin

Il museo “nascosto”, vista guidata all’Egizio

“Museo Egizio Nascosto”: una visita guidata alla scoperta del Museo, della sua fondazione e dei reperti che custodisce

Venerdì 14 settembre alle ore 19, il Museo Egizio – via Accademia delle Scienze 6 – propone la una nuova visita guidata Museo Egizio Nascosto, un percorso per mettere in luce le curiosità più interessanti sulla fondazione del Museo. La visita guidata, della durata di 90 minuti, ha come obiettivo quello di raccontare  il Museo Egizio, dalle origini della sede che lo ospita, alla natura dell’esposizione permanente. Durante il percorso, la descrizione dei reperti è accompagnata dalla narrazione di alcuni aneddoti che consentono di scoprire le meraviglie e gli aspetti più insoliti della cultura materiale egizia custoditi dal Museo

***

 

INFORMAZIONI UTILI

Museo Egizio nascosto

Pubblico: adulti

Data e orari: 14 settembre 2018, ore 19

Prezzo al pubblico: € 5,00 (biglietto di ingresso escluso)

Prenotazione obbligatoria: dal lunedì al venerdì, 8:30 – 19:00; sabato, 9:00 – 13:00.

Telefono: 011 4406903 – mail: info@museitorino.it

Le prime amichevoli della FIAT Torino basket

Dopo la partita con l’Efes, si è concluso un primo “trittico” di amichevoli per la nuova squadra di basket della FIAT Torino: cosa resterà di queste esibizioni a ranghi ridotti?

Partiamo da un punto fondamentale. Guardare le partite in tv, o meglio tramite PC e Smartphone, grazie anche alle profonde intercessioni del mondo Auxilium basket, ha permesso a chi non avesse potuto spostarsi di osservare, almeno a grandi linee, i primi movimenti della squadra gialloblù. E’ ovvio che la visione dal campo sia più diretta e più “viva”, ma c’è una cosa che dal campo non si è potuta sicuramente cogliere: il commento dei cronisti.La FIAT Torino si è presentata non a ranghi ridotti… anzi si era… “ridottissimi”! Al punto che l’ultima partita contro Varese si è giocata in 7 soli giocatori. Ma questo sarebbe il meno, se, come contro Milano, anche l’Armani era a ranghi ridotti, ma i suoi 8 giocatori erano tutti potenziali titolari! La FIAT Torino si è presentata SENZA i titolari, o quasi, in tutte e tre le partite: Mc Adoo infortunato, Wilson in arrivo così come Tyshawn Taylor, Cusin a sprazzi solo nell’ultima amichevole, Tekele Cotton non al pieno della forma in alcune partite, Okeke sempre ancora fuori e addirittura alcune riserve a riposo! Ebbene, ad ascoltare i commentatori, la squadra avversaria di Torino, praticamente al completo (vedi Pistoia e Varese), secondo loro stava giocando bene contro la FIAT Torino che giocherà anche l’Eurocup! Sì, tutto vero, ma non solo con quelli che erano presenti. Torino ha perso “bene” con Milano, all’ultimo secondo contro Pistoia e ha vinto contro Varese una partita atipica per durata e condizioni “climatiche”. Per i commentatori di Lucca, la squadra di Pistoia ha giocato bene una partita che ha vinto all’ultimo secondo giocando anche tatticamente per vincerla a tutti i costi (cosa che in realtà, a parte per il morale, non dovrebbe contare nulla) contro un quintetto finale di Torino composto da Carr, Anumba, Caruso, Poeta, Stojanovic, e in panchina Demetrio, Cotton (a riposo dopo 15’) e uno straordinario Delfino. Nulla di offensivo, ma alla FIAT Torino mancavano tutti i pezzi da 90! Se qualcuno deve preoccuparsi, non è la FIAT… . Così come nella gara contro Varese (al completo senza il solo Avramovic) i commenti erano al limite dell’ironia ignorante, per poi decretare Torino come squadra di Eurocup con cui Varese ha meritatamente perso! Inquietante o entusiasmante? Le nostre riserve più titolari a rotazione come Carr, Cotton e Stojanovic hanno battuto una squadra che a dire dei gentili commentatori ha fatto l’altr’anno una splendida cavalcata regalando una stagione fantastica! Una splendida visione sulle maglie Auxilium di un circoletto tricolore dovrebbe far sussultare il cuore dei veri tifosi di Torino. Solo tre squadre hanno vinto qualcosa negli ultimi due anni: Milano, Venezia e Torino; diciamolo… un’autostrada vincente!

Se la mala sorte sugli infortuni, gli arrivi dilazionati e un po’ forse di difficoltà a gestire la preparazione atletica della nostra squadra ha inciso sulla presenza dei titolari, bisogna quindi pensare che, tutto sommato, la squadra ha delle potenzialità inespresse davvero altissime. La miglior “sorpresa” di tutte è Carlos Delfino; tutti sapevano delle sue qualità, ma che fosse il faro “giovane” trainante della squadra non se lo aspettava nessuno, e, comunque, una schiacciata in partita ce l’ha regalata, lui che sorridendo nelle interviste di inizio anno diceva che non arrivava più neanche a toccare il ferro… . E poi abbiamo scoperto Tony Carr, atleta splendido che dovrà imparare a dosare le forze ed affrontare difese molto dure come in Italia spesso si incontra, così come a tratti è apparso Tekele Cotton, l’aggregato Demetrio, con lampi anche di spettacolo puro e nelle ultime uscite ha fatto buona impressione anche Stojanovic, che, come promesso in presentazione stampa, deve ancora farsi perdonare il tiro da tre contro Torino quando ancora era a Capo D’Orlando. E la sua promessa, con testuali parole riportate dopo la domanda di una “super tifosa” di Torino di segnare anche per noi un tiro da tre vincente all’ultimo secondo, è stata: “Io speriamo che lo faccio!” Ti vogliamo così. Per ultimo, ma non ultimo, il Coach, anzi, The Coach! Larry Brown non ha al momento la squadra completa, ma non importa, e come aveva detto in conferenza stampa… “Small ball, big Ball, … non importa, giocherò con i giocatori che avrò!” Il senso era un altro, riferito alla campagna acquisti, ma la realtà è che si gioca nel modo giusto con chi si ha. E il modo giusto lo ha già trovato, tanto che i commentatori esterni quasi non si sono accorti di come la squadra di Torino fosse in emergenza. Speriamo che ora sia arrivato un altro tempo di “emersione”, cioè quello della squadra al completo, ma, insomma, per quanto a ranghi molto incompleti, la FIAT Torino basket lancia segnali di presenza.

Paolo Michieletto

 

Bosco e territorio

OULX, FRAZIONE BEAULARD – ALTA VALSUSA

Il più grande evento all’aperto dedicato all’economia forestale,

alla filiera del legno e all’agricoltura di montagna

 

 È tutto pronto in Val Susa per la Fiera Internazionale “Bosco e Territorio” BOSTER NORD OVEST: domani, venerdì 14 settembre alle ore 12.45, si terrà l’inaugurazione ufficiale ad Oulx, presso la pineta di frazione Beaulard. BOSTER NORD OVEST, giunta alla sua nona edizione biennale, aprirà domattina alle 9: gli organizzatori hanno ultimato i lavori di allestimento della fiera, l’unica in Italia interamente all’aperto e in ambito alpino, dedicata all’economia forestale ed alla valorizzazione delle filiere Bosco-Legno e dell’Agricoltura di montagna. Un percorso espositivo di 40.000 metri quadri, 150 macchinari messi in funzione, 120 tonnellate di legname lavorato, 144 marchi rappresentati, un centinaio di espositori e 10.000 mq di area commerciale: questa è la vetrina sul bosco da scoprire a Oulx, da venerdì 14 a domenica 16 settembre. Economia forestale, agricoltura di montagna, lavori in bosco, design ed artigianato: numerosi saranno i corsi, i workshop, i convegni, le visite e gli incontri durante questa tre giorni imperdibile per il grande pubblico e gli addetti del settore. Un bene così prezioso come il nostro territorio boschivo non potrebbe essere celebrato meglio di così, con Boster: la vera “festa del bosco.