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redazione il torinese

Sospesi gli abbattimenti dei cinghiali nel Torinese

ORDINANZA DEL TAR PIEMONTE

 

Vittoria giudiziaria delle associazioni animaliste LAC, LAV, SOS GAIA, OIPA nella causa  contro la Città Metropolitana di Torino. Con l’Ordinanza n. 403 della 2° sezione del  TAR Piemonte , depositata la sera del 4 ottobre,  viene fissato in fase cautelare dai Giudici amministrativi un punto fermo  in materia di controllo straordinario della fauna selvatica: gli abbattimenti di animali devono essere l’extrema ratio, potendosi eseguire solo se l’Istituto Superiore per la Protezione la Ricerca Ambientale (ISPRA) certifica l’iniziale inefficacia di interventi ecologici alternativi incruenti. Il pretesto dei costi degli interventi di prevenzione non giustifica alcuna violazione della normativa statale.Il prossimo 10 gennaio 2019,  nella udienza di merito,  le associazioni ricorrenti, assistite dallo studio Fenoglio-Callegari di Torino, auspicano di far annullare in via definitiva il  decreto del consigliere delegato n. 533/2017,  “Programma per il contenimento del cinghiale (Sus scrofa) anno 2018”, approvato dalla Città Metropolitana (ex Provincia) di Torino.Ora ci aspettiamo che il Vicesindaco Marco Marocco  (M5S) della Città Metropolitana di Torino,  titolare della delega sulla materia, concordi con le Associazioni ricorrenti, come promesso negli incontri svoltisi nel corso di quest’anno, un Piano 2019 di controllo del cinghiale rispettoso degli animali selvatici e della legge.

Per:

LAC,   LAV,   OIPA, SOS Gaia

 

    Roberto Piana

Vice Presidente nazionale LAC

 

Salvate il liceo classico, ultimo baluardo contro la deriva

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di Pier Franco Quaglieni

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Che il governo giallo-verde si occupi di cultura e di scuola diventa di per sé un motivo di grave ansia e di notevole preoccupazione. Non hanno le basi per affrontare questi temi, come non hanno le basi per affrontare i temi dell’economia e della politica estera, come appare sempre più evidente
Un ministro dell’istruzione ex professore di educazione fisica è già di per sè un biglietto da visita certo non molto qualificante, anche se il precedente della ministra Fedeli costituisce una vetta difficilmente raggiungibile.  Ma la Fedeli almeno, da quanto si sa,  non ha cercato di cimentarsi su temi a lei del tutto sconosciuti come quelli relativi al liceo classico, un tema parimenti estraneo al ministro in carica che, però ,intende occuparsi dell’argomento ,promuovendo  una serie di sei seminari ,il primo dei quali si è tenuto a Torino il 4 ottobre al liceo d’Azeglio.  Il fine di questi incontri  non è tanto raccogliere idee, un intento di per sé sempre lodevole, quando quello di iniziare a parlare in concreto della modifica del curriculo scolastico  del liceo classico. Constata la diminuzione del numero degli allievi iscritti al liceo classico ( tutti gli ordini di scuola hanno subito , in verità , un calo dovuto alla decrescita demografica), i Soloni ministeriali di viale Trastevere vorrebbero “aggiornare” i programmi scolastici del liceo classico, inserendo  più elementi scientifici e linguistici stranieri con l’inevitabile riduzione delle materie qualificanti che sono il Latino , il Greco, la Storia dell’Arte, per non parlare della Filosofia e della Storia.  Vorrebbero insegnare il Latino e il Greco (sic) in modo più moderno. Era già un progetto che il ministro Gelmini aveva avviato, danneggiando il liceo classico a vantaggio di altri tipi di scuola.

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Il quotidiano “Repubblica” dà incredibilmente  una mano al ministro -ginnasta e scrive testualmente : ”Solo una revisione  coraggiosa del percorso e del modo di insegnare quelle che gli studenti percepiscono come lingue “morte” potrà invertire la tendenza”. Cosa significhi la “revisione coraggiosa” non ci è concesso sapere.  Sulle cosiddette lingue morte ci sarebbe molto da dire. Basterebbe rileggere Concetto Marchesi e lo stesso Augusto Monti per rendersi conto della demagogia che si è fatta attorno agli studi classici che i comunisti definivano tout -court classisti, ma che uomini di sinistra come Marchesi e Monti appunto  difesero a viso aperto.  Gli studia humanitatis aprono la mente, non hanno un’utilità pratica come l’estimo per i geometri. Solo i grossolani pensano che una scuola debba insegnare solo nozioni pratiche e immediate come una scuola guida.  Aver studiato o non aver studiato le lingue classiche continua a fare una differenza anche nell’epoca di internet. Anzi, soprattutto in epoca di internet. Ritorna oggi , non a caso, la vecchia, logora polemica, ammantata da pretesti pedagogici  solo apparentemente nuovi. La verità è una sola. Vogliono smantellare il liceo classico, quello che crea spirito critico e consente anche giudizi politici autonomi, non legati all’”uno uguale uno”.

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Aver letto Cicerone e Seneca, Virgilio e Tacito, Omero, Tucidide  e i tragici greci  fa la differenza.   Umberto Eco parlava dei Babbei di internet e della loro stupidità . E aveva ragione.   Certo i padani o i grillini non sono in grado di capire discorsi che appaiono loro  astrusi e fuori dalla  portata intellettuale di gente che non ha studiato ed esibisce la propria ignoranza come una virtù’.  In un Paese alla deriva in cui il valore della cultura è disprezzato, un ultimo baluardo volto a formare giovani titolari del proprio cervello, verrà abbattuto con l’intesa di tutti i demagoghi e di tutti gli ignoranti che purtroppo sono la diventati la maggioranza. Un arco di  consensi che metterà insieme la sinistra e i nuovi governanti.  Un liceo classico con qualche residua  nozione di latino e greco può anche chiudere i battenti: non avrebbe più nessun significato culturale ,sarebbe  un segno dell’imbarbarimento dei tempi che viviamo.  Un nuovo Medio Evo molto prossimo in cui saremo destinati a precipitare, ci attende inesorabilmente . Ciò che non è riuscito a fare ,cinquant’anni fa, il ’68, riusciranno a farlo i nuovi governanti che, andando ben a vedere , sono proprio i figli o i nipoti dell’ignoranza che generò la contestazione studentesca e il facilismo che ne derivò e che promosse “oves et boves “che, tradotto, significa pecore e buoi, cioè tutti, animali compresi.    

 

 

scrivere a quaglieni@gmail.com

Dalla via della seta ad Achille, se ne parla all’Unitre

PRIMA DELL’INIZIO DEI CORSI DELL’A.C. 2018-2019

Martedì 9 ottobre “Lungo la via della seta, oggi” – Giovedì 11 ottobre “Ettore e Achille”

Ore 16 – Auditorium EDP in corso Govone 16/a, Torino

La millenaria Via della Seta è il filo conduttore dell’incontro con il prof. Carlo Naldi, docente dell’Unitre, “Lungo le via della seta, oggi” che si terrà a Torino martedì 9 ottobre alle ore 16, presso l’Auditorium EDP di corso Govone 16/a. L’appuntamento sarà un viaggio per immagini tra persone, costumi, curiosità di oggi e monumenti della storia millenaria delle “contrade attraversate”.

Si comincerà con un rapido sguardo alla secolare produzione della seta a Suzhou, con i suoi giardini progettati da poeti. Il professore proporrà un itinerario, che partendo dalla città imperiale di Luoyang, attraverso la valle del tempio Shaolin e la città Xi’An, che custodisce l’esercito dei guerrieri di terracotta, arriverà fino al deserto dello Xinjang. Giovedì 11 ottobre, la prof.ssa Lucia Cellino concluderà il ciclo estivo degli incontri Unitre con la lezione “Achille o Ettore?”. Due grandi eroi della storia che hanno emotivamente coinvolto tanti studenti durante l’adolescenza, condizionandone la formazione intellettuale, morale e civile. Dalla lettura di allora emergeva vincente Ettore, il vinto. Oggi la scelta sarebbe sempre la stessa? Gli incontri si terranno presso l’Auditorium EDP in corso Govone 16/a a Torino, sono gratuiti per i soci Unitre Torino e liberi fino ad esaurimento posti. C’è ancora tempo per iscriversi al nuovo Anno Accademico dell’Unitre Torino, la più grande Università della Terza Età in Italia, che mercoledì 17 ottobre inaugurerà i nuovi corsi presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Torino in via Verdi 8. La quota di iscrizione è di 90 euro e consente di partecipare a quattro corsi tra i tanti organizzati ogni anno, che sono suddivisi in sette “Collegi”: Artistico, Creativo-Espressivo, Letterario, Linguistico, Medico-Psicologico, Scientifico, Storico-Umanistico. Per iscrizioni: dal lunedì al venerdì ore 9.30-11.30 e 15.30-17.30 presso Unitre Torino, Corso Trento 13, scala A.

 

Arriva il microcredito

È stato siglato  l’accordo per l’apertura dello Sportello Unico dell’Ente Nazionale per il microcredito presso il Comune di Racconigi e la Camera di Commercio di Cuneo. La consegna delle targhe è avvenuta presso la sala consiliare del comune di Racconigi dove si sono riuniti il presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito, Mario Baccini, Il sindaco della città Valerio Oderda e il presidente della Camera di Commercio di Cuneo, Ferruccio Dardanello. Erano presenti anche il presidente della Banca Alpi Marittime, Giovanni Cappa, che siglando l’accordo con l’ENM, darà corso alle progettualità finanziando le nuove micro imprese e attivando il circuito promosso dalla via italiana al microcredito creata dall’ENM; insieme a lui il consigliere delegato i del Comune di Racconigi, Domenico Annibale e il responsabile nazionale degli sportelli ENM, Roberto Marta. “Queste due nuove realtà – ha dichiarato Mario Baccini, presidente dell’Entre Nazionale per il Microcredito – entrano a far parte della rete italiana dei 180 sportelli dell’Ente e sono l’espressione di quella mano pubblica che si attiva per colmare il gap della esclusione finanziaria. Attraverso gli sportelli si attiva un percorso di educazione finanziaria e di informazione che può favorire la cultura di impresa e sostenere, attraverso gli strumenti del microcredito, nuove attività. Ricordando che il microcredito è uno strumento di lotta alla esclusione sociale e finanziaria l’obiettivo è quello di rivolgersi a tutti coloro che non sono bancabili per offrirgli una opportunità. Attraverso gli strumenti della microfinanza si può creare un’impresa con la garanzia della mano pubblica che, attraverso il sistema di tutoraggio e accompagnamento previsti per legge nell’articolo 111 del testo unico bancario che definisce le attività di microcredito, si arriva alla creazione di aziende sane che sul territorio sviluppano un effetto leva occupazionale di 2,43: ossia micro aziende che vengono accompagnate dalla loro formazione e durante il loro percorso di attività così da garantire un default pari quasi a zero e un tessuto economico rinnovato e realmente produttivo”.

Gnocchi di patate al ragù di salsiccia

ragu gnocchi ciboE’ un piatto semplice e sostanzioso che si adatta ad ogni condimento. Preparateli con questo “corposo” ragù

Straordinariamente morbidi, golosi, dal sapore autentico. Questi sono gli gnocchi, un piatto tipico della tradizione italiana conosciuti in ogni dove. Si possono preparare con svariati ingredienti ma, il tipo piu’ apprezzato, e’ senza dubbio quello che vede la patata ingrediente principe. E’ un piatto semplice e sostanzioso che si adatta ad ogni condimento. Preparateli con questo “corposo” ragu”.

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Ingredienti (per 4 persone):

 

1kg. di gnocchi di patate

400gr. di salsiccia di suino a nastro

1 bicchiere di vino bianco secco

½ cipolla

1 spicchio di aglio

1 peperoncino

500gr.di passata rustica di pomodoro

Olio evo,sale, alloro, q.b

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Spellare la salsiccia e sbriciolarla con una forchetta. In una padella soffriggere aglio e cipolla tritati con tre cucchiai di olio evo, 2 foglie di alloro e il peperoncino, aggiungere la salsiccia e lasciar rosolare. Sfumare con il vino bianco, lasciar evaporare poi, aggiungere la salsa di pomodoro. Aggiustare di sale, lasciar cuocere a fuoco lento per circa un’ora. Cuocere gli gnocchi in acqua bollente salata, appena affiorano sistemarli in una pirofila e condirli con il ragu’. Servire subito e cospargere con abbondante parmigiano grattugiato.

 

Paperita Patty

Lite per la partita: uomo in fin di vita

Per una lite nella comunità di recupero di Vaglierano, nei pressi di Asti, è in fin di vita un ospite della struttura che ora è in ospedale per le gravi  lesioni riportate. Il litigio è scoppiato  per motivi calcistici,  ieri sera, quando gli ospiti guardavano in televisione la partita Udinese-Juventus. La vittima è  un 52enne italiano, che è stato stato colpito con un pugno da un giovane  marocchino. L’uomo colpito cadendo ha battuto la testa, riportando un grave trauma cranico. Il ragazzo è stato arrestato per lesioni gravissime.

Al via l’88^ Fiera del Tartufo Bianco d’Alba

Inaugurata ad Alba, venerdì 6 ottobre, al Teatro Sociale la Fiera Internazionale del Tartufo. Stando alla cabala, un numero magico 88 che equivale ad infinito, ma anche all’equilibrio cosmico. Non poteva non richiamarne il senso esoterico e augurale la presidente della Fiera Liliana Allena, così come quello internazionale il presidente Fondazione CRC Giandomenico Genta, presente anche il giorno dopo alla Chiesa (sconsacrata) San Giuseppe per la mostra su Papa Wojtyla e un quadro bellissimo di Emilio Vedova, pittore e incisore mancato nel 2006, tra i fondatori del “Nuovo Fronte delle Arti”. Il Leitmotiv della presentazione è stato il riconoscimento Unesco “Creative City of Gastronomy”  conferito alla Città di Alba il 31 ottobre 2017. Un dialogo sul palco tra il sindaco di Alba Maurizio Marello, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, l’ambasciatrice di Buona Volontà Unesco per le Città Creative Maria Francesca Merloni,  l’assessore al Turismo della città di Torino Alberto Sacco, il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale, il sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli ed il vice sindaco di Pesaro Daniele Vimini, coordinati dal vice direttore del quotidiano “La Stampa” Luca Ubaldeschi. L’inaugurazione, come era avvenuto nel 2013, c’è stata senza rappresentanti dell’autorità del Governo, allora come segno di protesta per la chiusura del Tribunale di Alba che continua ad essere chiuso, stavolta con una spiegazione che non ci convince appieno e cioè: “ grazie a coloro che quotidianamente lavorano sul territorio con fatica senza mollare mai“. Noi siamo di idea contraria, il Paese deve ritrovare un senso comune e di concertazione che non può esprimersi nell’isolazionismo, nell’individualismo e personalismi. Presente anche il presidente dell’Ente Turismo Luigi Barbero che ha ribadito i successi dell’Ente da Lui presieduto e dell’aggregazione dell’Ente astigiano in quello di Alba. A distanza di 23 anni, è la stessa proposta che avevo formulato assieme ad alcuni colleghi direttori, quando ero direttore dell’Apt Langhe e Roero, all’Assessorato al Turismo regionale di ipotesi di riforma e inglobava non solo Asti, ma anche Alessandria. È Bello constatare come idee di tanti anni fa siano ancora valide, ma è amaro osservare che questo Paese sia fermi, su molti fronti, da trent’anni! Il Mercato Mondiale del Tartufo è aperto ogni sabato e domenica dal 6 ottobre al 25 novembre, con  aperture straordinarie giovedì 1 e venerdì 2 novembre 2018.

Il programma della Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba è consultabile sul sito https://www.fieradeltartufo.org/.

Tommaso Lo Russo

 

Muore a 23 anni nello schianto in auto. Il fratello vede tutta la scena

E’ morto in un incidente stradale, a 23 anni, Luca Carè a Crescentino, nel vercellese, ai confini con la provincia di Torino. Il ragazzo, residente a Lamporo,  ieri sera guidava una Renault Megane che per cause ancora da verificare è uscita di strada schiantandosi contro un muro di cemento. Dalle prime informazioni il fratello si trovava  su un’altra vettura e avrebbe visto la  drammatica scena. L’intervento della Croce Rossa non è’ riuscito a salvare il giovane. 

Al tempo di Matteo

“Amate i vostri nemici, fate del bene a chi vi odia e pregate per chi vi perseguita e vi calunnia……” cit. San Matteo evangelista

 

Non so qual era l’attore o la serie televisiva che ha ispirato, a metà degli anni’70, i genitori , nel decidere il nome, di due dei più amati, detestati e contestati esponenti politici degli ultimissimi anni. Così diversi ma anche simili tra di loro. Dopo gli inizi giovanili il consolidamento e poi , sfruttando il momento di difficoltà dei rispettivi partiti, il Partito Democratico e la Lega Nord, la fulminea ascesa con risultati e pronostici mai accaduti in Italia. Per il primo anche la rapida discesa, anzi, caduta , fragorosa, rovinosa. La conseguenza , essendo diventati, quelli italiani, partiti personali, l’implosione dello stesso PD che non riesce a staccarsi dal suo ex segretario. Le similitudini tra i due Matteo sono molte, dal rivolgersi direttamente agli elettori, dalla concezione personale del ruolo, dal mostrare i muscoli con l’Europa, dal non rispettare le regole, dall’avere “fastidio” per l’azione della Magistratura, dal fare promesse mirabolanti, dal minacciare gli avversari , sia interni che esterni, , i dipendenti pubblici e privati, gli artisti, gli uomini di cultura ed i giornalisti, insomma a non tollerare il dissenso. Non deve stupire , quindi, che una parte dell’elettorato sia lo stesso e che si sia spostato più che da un partito all’altro da un Matteo all’altro . L’italico comportamento ” gli italiani corrono sempre in soccorso del vincitore” cit., è quanto mai attuale. Dalle donne di Genova , quelle del ” selfie” in Chiesa durante i funerali delle vittime del ponte Morandi, che l’avevano , il “selfie”, fatto anche con il primo dei due, ai cartelli , personalizzati, di benvenuto in alcune città del sud. . I cartelli sono sembrati gli stessi, riciclati , non c’è stato nemmeno il bisogno di cambiare il nome. In un periodo di crisi , risparmiare per cartone e pennarello non guasta. Stupisce semmai la reazione di molti meridionali, che non dimenticando l’atavico senso di sudditanza per non dire di servilismo verso il potente di turno, corsi ad osannare il Matteo padano. Hanno dimenticato le offese ricevute e le proteste conseguenti avvenute solo pochi mesi prima. In attesa dei risultati dell’azione del nuovo governo , che rischia di essere devastante per il nostro paese già fiaccato dai problemi pregressi e dalle “‘ riforme” fatte, purtroppo, dal primo Matteo, molti pronosticano un rapido tonfo anche del secondo. Intanto un rischio, un pericolo, si profila all’orizzonte , che dopo il primo Matteo, Renzi, ed il secondo Matteo, Salvini, possa arrivare anche il terzo Matteo, Richetti, in corsa per la segreteria del Partito Democratico . D’altronde si dice che ” non c’è due senza tre”. Se mai dovesse succedere sarebbe una punizione che, nonostante i tanti difetti e colpe degli italiani, sarebbe eccessiva. Verrebbe da chiedersi : cosa abbiamo fatto veramente di male per meritarci un simile flagello?