redazione il torinese

Deruba la ex e la spinge fuori dall’auto in corsa assieme alla bambina

DALLA CAMPANIA Ha derubato la propria ex compagna e l’ha spinta fuori dall’auto in movimento, insieme con la figlia di un anno. Lui, 30 anni, conosciuto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dai carabinieri  di Cercola e Casalnuovo (Napoli) che sono intervenuti dopo la chiamata al 112 da parte della ex convivente 29enne. Dopo un litigio con l’ex compagno, racconta la donna, che ha riportato alcune escoriazioni nella caduta,  lui  l’aveva rapinata di 2000 euro e degli orecchini per poi spingerla fuori dall’auto in movimento assieme alla bambina.

Grattacielo Regione, chieste sei condanne

Sono sei  le condanne chieste dalla procura nel processo relativo al nuovo grattacielo della Regione Piemonte al Lingotto. La pena più alta, di 3 anni e 4 mesi è quella chiesta  per Ezio Enrietti, imprenditore già presidente della Regione negli anni ’80. Sono coinvolti anche ex funzionari regionali, i responsabili del consorzio  che si aggiudicò la commessa e alcune ditte che hanno operato in subappalto. Le accuse, sono di  falso, abuso d’ufficio e corruzione.

 

(foto: il Torinese)

Luigi Corteggi il mitico “Cortez” del fumetto

Considerato il massimo copertinista del mondo, diplomato all’Accademia di Brera, dopo gli inizi all’ Editrice Universo e alla Corno per cui ha curato la grafica e le testate di Kriminal, Satanik, Eureka, Alan Ford, oltre a testate della Marvel Comics, realizzò centinaia di copertine dei personaggi di Bunker, Gesebel e Alan Ford

 

Durante l’apertura del corso di Storia dell’Arte 2018/19 all’Università della terza età di Casale Monferrato la coordinatrice e docente Giuliana Romano Bussola ha voluto dedicare un ricordo a Luigi Corteggi, a cui era legata da amicizia fraterna, che negli anni precedenti ha tenuto interessanti lezioni molto seguite.La recente scomparsa, il 26 luglio, ci ha privati dell’apporto di un grande personaggio che, oltre a far conoscere la storia del fumetto, ormai considerato degno di far parte dell’arte vera e propria, ne ha dato contemporaneamente esempio pratico disegnando alcuni personaggi entrati nell’immaginario collettivo che ha donato generosamente all’Unitre. Considerato il massimo copertinista del mondo, diplomato all’Accademia di Brera, dopo gli inizi all’ Editrice Universo e alla Corno per cui ha curato la grafica e le testate di Kriminal, Satanik, Eureka, Alan Ford, oltre a testate della Marvel Comics, realizzò centinaia di copertine dei personaggi di Bunker, Gesebel e Alan Ford.Passato nel 1975 alla Sergio Bonelli ne divenne apprezzato art director progettando, tra i tanti, i loghi per Nathan Never, Mister No, Dylan Dog.La versatilità, l’acume, l’intelligente ironia che ne accompagnavano il talento, si attivarono anche nella pittura di impronta metafisica e surreale, tanto da essere definito ”pittore prestato al fumetto”. La simpatia irresistibile con cui riusciva a comunicare l’hanno fatto apprezzare dai discenti, docenti e segretarie che ricordandolo con affetto lo rimpiangono. Alcuni anni fa, quasi presentimento, pubblicò il libro autobiografico “Per non dimenticare”, sulla propria vita e percorso artistico, con la modestia dei grandi quale egli era, non in commercio poichè riservato agli amici ma che, se rintracciato è utile per comprendere l’umanità e la generosità che lo contraddistinguevano.

#millennialsvsSesso

Giovedì 11 ottobre  Pre Off evento
#millennialsvsSesso –Teatro San Massimo Via Provana 6, ore 9/13
Con il supporto del Congresso Nazionale di Sessuologia di Torino

Aquile nere: volti e storie

/

Calcio, fotografia, integrazione. Tre ingredienti che si fondono e diventano arte grazie al progetto, finanziato tra gli altri dalla Juventus, di una giovane studentessa dell’Accademia Albertina, Federica Schifano, che si è aggiudicata il finanziamento proponendo di narrare le vicende dei richiedenti asilo africani, attraverso il loro cammino di preparazione a Balùn Mundial, il mondiale alternativo, da diversi anni organizzato durante l’estate torinese, che mette in competizione rappresentative nazionali dei vari Paesi di provenienza degli immigrati nella nostra città, oppure squadre miste che, come nel caso delle Aquile Nere raccontate da Federica Schifano, offrano un’opportunità di svago ed interazione per i rifugiati e richiedenti asilo ospiti di varie strutture cittadine. Il lavoro di sei mesi, da gennaio fino a giugno scorsi, si è condensato in una mostra fotografica che ha avuto già tre diverse esposizioni (l’ultima, venerdì 5 ottobre scorso, presso il circolo dei Giovani Democratici di Via Ormea 6) e pure una citazione, con tanto di foto d’autore, su un numero della Stampa di agosto. L’idea della giovane artista, le cui armi sono la macchina fotografia, la pazienza e la fantasia, trascende naturalmente il gioco del calcio, anche se in questo si riassumono con il suo significato più alto di gioco di squadra, di momento di fatica, di difficoltà da superare anche materiali, visti i campetti spelacchiati e spesso infangati che Federica ha documentato immortalando istanti davvero d’effetto.

 

***

Si parla sempre di allenamento nelle sue fotografie, mai di partite o di vittorie, così come non si parla di sconfitte: si racconta cioè del dietro le quinte rispetto al momento di gioco tout-court, nel quale si sogna, ci si prepara, si lavora inseguendo il proprio sogno e la propria ambizione, si costruisce, tramite l’amicizia e la complicità lo spirito di squadra, si supera il timore per un avversario notoriamente più forte; un’analogia con la vita di attesa dei vari ragazzi coinvolti, ancora sospesa e chissà per quanto ancora, senza la possibilità di ottenere la vittoria dell’integrazione, del poter vivere in Italia o riprendere il loro viaggio verso la destinazione finale e ricominciare finalmente, lontano da guerre o povertà, ricongiunti magari ai propri cari, la partita dell’esistenza. La mostra fa un passo in più, non è un documentario asimmetrico, in cui il reporter esterno fotografa, magari interagisce, fotografando uno per uno i suoi protagonisti, raccogliendo storie e strappando un’espressione ai loro volti, talvolta di gioia, talvolta di nascosta malinconia, ma è avulso dalla vita dei suoi soggetti. Al contrario, ad un certo punto, Federica fa un gesto semplicissimo, mette loro in mano una Polaroid (scoprendo che qualcuno di loro ha più di un’infarinatura di fotografia e condivide la stessa passione) e li invita a raccontare le loro vite, a farsi ritratti, immortalarsi in scene di vita e di gioco, talvolta sbilenche e mal impostate, talvolta naturali, talvolta coinvolgenti e toccanti; le mille storie si mescolano alle foto ricordo che portano con sé, con i volti di famiglie, bambini, mogli e case lontane, chissà quante volte tenute in mano, consumate, portate con sé come la cosa più cara che si ha: il ricordo.

Andrea Rubiola

 

 

Mario Lattes dall’informale al figurativo

FINO AL 27 OTTOBRE (TORINO) E ALL’1 DICEMBRE (MONFORTE)

E’ ben vero. A immergersi nel mondo di Mario Lattes (Torino, 1923 – Torino, 2001), quello espresso attraverso le sue opere pittoriche – ma anche attraverso i suoi romanzi e i numerosi racconti pubblicati fra il 1959 e il 1985 – non se ne esce mai a cuor leggero

In questo aveva proprio ragione il poeta e critico d’arte Libero de Libero quando, in relazione all’immaginario del pittore scriveva: “…certo, non è un luogo solare, e la traversata non è per sentieri docili né le soste avvengono lungo pianori sorridenti o in celestiali poggi. Ma le creazioni dell’arte non imbandiscono colazioni alle allegre scampagnate…”. E quelle di Lattes lo fanno ancor meno – assai meno- di tante altre. Uomo “solitario e complesso”, pur se dotato di un sottile ed amaro senso dell’umorismo e sicuramente fra le figure più eclettiche e di maggior spicco nel panorama artistico-culturale torinese del secondo dopoguerra (fu editore, scrittore e artista di frenetica e multiforme attività), a lui la Fondazione Bottari Lattes – presieduta da Adolfo Ivaldi e nata nel 2009 per volontà della moglie Caterina Bottari Lattes, proprio per mantenerne viva la memoria – dedica oggi due mostre illuminanti e ben curate: la prima, a Torino, nelle sale dello Spazio Don Chisciotte (in via Della Rocca, 37/b) fino al 27 ottobre e la seconda a Monforte d’Alba, nella sede della stessa Fondazione (in via Marconi, 16) fino al primo dicembre. Unico il titolo: “Mario Lattes dall’informale al figurativo”. Le rassegne assemblano infatti una sessantina di opere (molte inedite e mai esposte prima; a Monforte quelle di più grande formato, a Torino i lavori di minori dimensioni ) che cavalcano mezzo secolo di attività pittorica dagli anni Cinquanta ai Novanta, documentando i diversi modi espressivi e i numerosi interessi del pittore. Dalla breve parentesi informale a quel periodo “liberamente” figurativo, che Lattes manterrà nel corso degli anni, sia pure con valenze del tutto personali fortemente attratte da grafie espressioniste, graffianti e materiche, non meno che da suggestioni visionarie e fantastiche, tali da evocarne plausibili assonanze con l’opera onirica di Odilon Redon o del “pittore delle maschere” James Ensor. Al centro della narrazione, soggetto intorno a cui ruota nella sua complessità tutto il meccanismo espressivo, c’è sempre l’inquietudine e l’oscuro malessere del vivere quotidiano, quell’“epico senso dell’inconcludenza umana” in cui si riflettono memorie che sono atomi infiniti di dolore e, insieme, la consapevolezza della propria frammentata “identità ebraica”. Ma anche l’istinto e l’urlo di ribellione alla semplicistica volgarità delle mode, alle vie facili e al così fan tutti. Dagli oli agli acquerelli alle tempere fino alle tecniche miste ai collages e ai frottages (come anche nelle sue molteplici opere letterarie, patrimonio strettamente legato al mestiere pittorico), Lattes diffida sempre dei sentieri tracciati e se, in parte e a volte, ne porta addosso i segni di una sottile comprensibile fascinazione, non per questo scantona da un’inesauribile versatilità creativa che esercita in totale e liberatoria anarchia di mezzi e di pensiero. “Lattes è sempre là – annotava acutamente Marco Vallora – dove non te lo attendi, anche tecnicamente”. Tanto che, per carpirne a fondo il messaggio, occorre sempre indugiare prima di varcare la soglia – questo l’invito dello stesso pittore – e poi inoltrarsi “oltre lo specchio” senza però mai attendersi rassicurazioni né illusorie consolazioni.

Gianni Milani

“Mario Lattes dall’informale al figurativo”

Spazio Don Chisciotte, via Della Rocca 37/b, Torino; tel. 011/1977.1755

Orari: mart. – sab. 10,30/12,30 e 15/19 – Fino al 27 ottobre

Fondazione Bottari Lattes, via Marconi 16, Monforte d’Alba (Cn); tel. 0173/799282

Orari: lun. ven. 10/12 e14,30/17; sab. 10/12 e 15,30/18,30

Fino all’1 dicembre

www.fondazionebottarilattes.it

 

***

Nelle foto

– “Senza titolo”, in mostra a Torino
-“Nudo di donna che dipinge”, 1989, in mostra a Monforte
– “Specchio”, 1969, in mostra a Torino
– “Senza titolo”, in mostra a Monforte
– “Cassettone”, 1966, in mostra a Monforte

Commercialisti nel mondo che cambia

Ne parlerà il business coach e formatore Mario Alberto Catarozzo il 15 ottobre

L’Accademia dei Dottori Commercialisti di Torino A.N.Do.C promuove un seminario ed evento formativo lunedì 15 ottobre prossimo dalle 15 alle 18, presso la Sala Convegni BPM in piazza San Carlo 196, dal titolo “La comunicazione efficace nella gestione dello studio professionale”, di cui sarà relatore il business coach e formatore Mario Alberto Catarozzo. La partecipazione al corso è gratuita ed il seminario è accreditato dall’Ordine dei Commercialisti ed esperti contabili di Torino. Verranno affrontate due tematiche, una sull’ “Anno zero dei commercialisti. Lo sviluppo della professione alla luce di un mercato che cambia” e la seconda sulle “Tecniche e principi di business”. Mario Alberto Catarozzo è un coach professionista, laureato in giurisprudenza, che vanta una lunga esperienza maturata nella comunicazione e nell’editoria giuridica. Si occupa di formazione sui temi della comunicazione, della negoziazione, della leadership, del public speaking e conflict management, della gestione dei laboratori. Da anni è attivo come coach presso studi legali, studi di commercialisti, di consulenti del lavoro e notai, come supporto nei processi di crescita e sviluppo. Dirige ed è autore di volumi della collana “Studi professionali” edita da Alpha Test Editore, oltre ad essere coordinatore scientifico della Karakter Coaching School.

Mara Martellotta

IL NUOVO LOGO, SIMBOLO DI ACEA PINEROLESE ENERGIA E DEI SUOI VALORI

ACEA ENERGIE NUOVE. ATTENZIONE ALL’AMBIENTE E AL TERRITORIO

Acea Pinerolese Energia srl si presenta con il suo nuovo logo, sintesi del percorso intrapreso dall’azienda in questi decenni che l’ha portata a diventare modello di Energie Nuove, cioè energie rinnovabili da fonti sempre più innovative come il biometano o l’energia elettrica dai rifiuti organici o altre più note come l’idroelettrico.Il nuovo logo che abbiamo voluto ridisegnare per raccontare ancora meglio la nostra storia, dai primi anni del mercato libero dell’energia alle attuali proposte d’avanguardia dedicate all’efficienza energetica, ma soprattutto per dare corpo ai nostri valori e gettare le basi per il futuro che vogliamo costruire nel segno della solidità e dell’innovazione.Nel logo si vedono due ali: sono dell’ape di Acea Pinerolese Energia e il nostro augurio è che diventi, anch’essa come tutte le api, simbolo di operosità, impegno, lavoro di squadra, attenzione all’ambiente, qualità senza sprechi, integrazione con il territorio, affidabilità, cura, eccellenza, ma anche dinamismo, movimento, capacità di adattamento.Il cambio di immagine sarà graduale, per dare a tutti la possibilità di prendere confidenza con questo cambiamento: in tutte le comunicazioni del 2018 saranno presenti entrambi i loghi e da gennaio 2019 comparirà solo il nuovo logo. Un’identità quella di Acea Pinerolese Energia che si è evoluta, ma che è da sempre votata all’innovazione per cercare soluzioni sempre più sostenibili e capaci di valorizzare l’ambiente e il territorio dando sì energia, ma energia che, nel suo percorso di produzione, rispetti l’ambiente. E’ questa la differenza che caratterizza da decenni lo sviluppo di Acea Pinerolese Energia sul mercato energetico: un player che intende promuovere un consumo energetico che comporti scelte precise da parte dei suoi utenti, siano essi industriali o famiglie: scegliere un’energia pulita e consumarla responsabilmente. Proprio su questo ultimo aspetto per promuovere la riduzione dei consumi, Acea Pinerolese Energia lancia, proprio oggi, un nuovo servizio di efficientamento energetico degli edifici. Partiamo dal presupposto che sprecare l’energia equivale a richiedere nuovi sforzi all’ambiente che ci ospita e quindi nuove risorse, che, seppur rinnovabili, comportano uno spreco. Per questa ragione, grazie a questo nuovo servizio, Acea Pinerolese Energia vuole promuovere un servizio di efficientamento energetico che si rivolge a condomini, palazzi e case per evitare dispersioni di calore e quindi di denaro e di risorse naturali, grazie alla realizzazione di un cappotto termico che li avvolge. Immenso è il patrimonio edile esistente che può essere “migliorato” in termini di performance energetiche e di risparmio per inquilini e beneficio per l’ambiente.

***

Intanto salutiamo il nuovo logo e questa nuova storia che parte, oggi, con il video del “volo dell’APE” https://we.tl/t-7VowBogRcK

CYBER SECURITY: LA MINACCIA ARRIVA PIU’ DALL’INTERNO MA ATTACCHI ESTERNI IN CRESCITA

È quanto emerge da uno studio Accenture, che sarà approfondito durante la World Energy Week a Milano (fino all’11 ottobre)

In materia di sicurezza informatica gli attacchi causati da personale interno alle organizzazioni sono più frequenti (33%) rispetto agli attacchi esterni (28%) che sono, però, in crescita. E’ quanto emerge dallo studio “The State of Cyber Resilience 2018” di Accenture, di cui si parlerà l’11 ottobre, nell’ambito della World Energy Week in programma a Milano fino a giovedì 11 ottobre. Lo studio Accenture è stato condotto su 4.600 responsabili sicurezza di aziende con un fatturato superiore a un miliardo di dollari in 19 settori e 15 paesi tra Nord e Sud America, Europa e Asia. L’argomento sarà oggetto di una sessione specifica dell’Italian Energy Day dedicata ai temi dell’innovazione digitale nel settore con Accenture, Eni, Cesi. La World Energy Week è un evento internazionale organizzato dal Consiglio Mondiale dell’Energia, che r-iunisce i leader globali del settore per promuovere un confronto a livello internazionale con l’obiettivo di rendere l’industria energetica più sostenibile e inclusiva. L’impatto delle violazioni dall’esterno è aumentato del 9%  rispetto al 2017 (dal 19% al 28%), mentre gli attacchi interni che hanno causato danni maggiori sono diminuiti dal 43% al 22%.  A distanza di un anno dall’episodio di Wanna Cry, gli attacchi sono più che raddoppiati (+ 119%, 106 nel 2017, 232 nel 2018) e in risposta le aziende si sono dotate di sistemi di controllo preventivo (87% rispetto al 70% nel 2017). Secondo il World Energy Council (Marsch&McLennan Companies, Swiss Re Corporate Solutions) entro la fine del 2018 l’industria del petrolio e del gas potrebbe spendere 1,87 miliardi di dollari in sicurezza informatica. Del resto la spesa sulla sicurezza informatica è cresciuta in maniera significativa rispetto al 2017: nel 10% dei casi il budget è quasi triplicato (dal 22 al 74%) ma per quanto ci sia consapevolezza di un continuo aumento delle violazioni (una media di due/tre al mese), solo il 31% degli intervistati si aspetta che gli investimenti in cyber security crescano in maniera significativa (il doppio o il triplo). Quattro intervistati su cinque sono d’accordo nell’affermare che tecnologie rivoluzionarie come intelligenza artificiale, machine learning e blockchain siano essenziali per proteggere le aziende, infatti il 62% spenderebbe budget aggiuntivi per colmare i gap nell’attuale cyber security e il 59% investirebbe in innovazione. Inoltre la maggior parte dei team sta diventando più veloce nell’arrestare le violazioni, ad oggi quasi due terzi dei tentativi vengono bloccati più rapidamente dello scorso anno. Nel 2018 il 55% delle violazioni sono state rilevate entro una settimana (rispetto al 10% dello scorso anno) e l’89% intercettate entro un mese (rispetto al 32% del 2017). Questa tendenza virtuosa non è comunque sufficiente per considerarsi al sicuro, per Il 71% degli intervistati gli attacchi informatici rimangono ancora imprevedibili e i loro danni difficilmente ipotizzabili, dato in crescita rispetto allo scorso anno (66%).

Allerta meteo su Torino e Piemonte

Allerta gialla per temporali e piogge su Torino e Piemonte a causa del flusso umido legato all’arrivo in Europa di una perturbazione atlantica  che sta portando  instabilità sulla Regione in particolare giovedì  mattina, con un calo significativo delle temperature massime e  vento in montagna. Piogge forti sono previste in Val di Susa, Val Pellice e Val Chisone e nell’area metropolitana torinese, oltre che  su cuneese, astigiano, alessandrino e al confine con la Liguria. Dal pomeriggio un progressivo miglioramento.