Ha adescato un ragazzino di 16 anni su un bus della linea 56, gli ha chiesto di fare sesso a pagamento e , davanti al suo rifiuto, minacciandolo con un coltello l’ha costretto a seguirlo nel bagno di un bar, dove ha preteso di essere toccato. Gli ha chiesto di dargli i soldi che aveva, 15 euro, e poi è scappato. L’aggressore, scrive l’Ansa, è un ragazzo romeno di 21 anni che è stato arrestato dalla polizia a Torino per rapina aggravata, violenza sessuale e minacce gravi. E’ stato preso grazie alla vittima che ne ha tracciato l’identikit agli agenti del commissariato San Paolo.
Colpisce per il suo netto staccarsi dal resto delle opere – in questa abituale mostra autunnale ospitata nelle sale della Galleria Aversa di via Cavour 13, a palazzo Luserna-Rorengo di Rorà, diciotto quadri raccolti sotto il titolo Da Bossoli a Casorati che attraversano la seconda metà del secolo diciannovesimo per affacciarsi in quello successivo – la Veduta montana firmata da Andrea Tavernier (nato a Torino nel 1858 e morto a Grottaferrata nel 1932, allievo del Gastaldi), per questo scorcio di alte vette costruito per veloci e grumose pennellate, per tratti che si irrobustiscono sulla tela di colori decisamente materici, biancastri e brevemente rosacei e violacei nascosti nel terreno che sale, di luci che sapientemente illuminano il paesaggio e lo rendono vivificato. Grumi, asprezze, accumuli: a dire quanto si sia lontani dalle rifiniture dell’illustrazione esatta e testimone storica di quelle donne che ostentano il nastro tricolore e di quegli uomini sulla barricata milanese di piazza San Babila durante le Cinque Giornate, mentre le bandiere e il pubblico inneggiano dai balconi a una ritrovata libertà; o come, ancora il ticinese Carlo Bossoli, voglia
fotografare con ricchezza di particolari l’angolo veneziano di Santa Maria dei Miracoli, perfetto nello scorcio e nella luce che lo attraversa, o come addirittura voglia testimoniare questo scoglio che s’allunga aspro nelle acque del Pacifico meridionale e altro non è che l’immagine dell’isola di Pitcairn, ultimo rifugio degli ammutinati del Bounty e del loro capitano Christian. Immagini a sottolineare la fotografia del tempo, la descrizione senza se e senza ma di epoche diverse, la volontà di trasmettere sino ad oggi un pezzo di storia, i sentimenti e gli eroismi, il quotidiano, il valore di un racconto.
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Verso casa e Strada di campagna sotto il sole sono le due opere (dell’ultimo decennio dell’Ottocento) che portano la firma di Lorenzo Delleani, uno dei nomi più importanti del paesaggio ottocentesco, che abbracciò dopo aver abbandonato la pittura storica, adagiando sulla tela delicate pennellate cariche di luce e brillanti nei toni. Impressioni, sguardi veloci, la cattura di sensazioni che avvolgono le piccole creature, le sagome imprecise, immerse in un paesaggio più ampio, tra le ombre che attraversano una strada e la luce del sole che colma le tracce incise nel terreno, o mentre s’avvicinano alle ultime case di un piccolo paese, posto dall’artista nella parte inferiore del quadro, su un terreno legato dalla verticalità di quei pochi e fragili alberi al cielo che la fa da padrone e che quasi s’accaparra completa l’attenzione di chi guarda. Di Giacomo Grosso (ritrattista per eccellenza: di cui forse il livornese Vittorio Matteo Corcos, rendendoci con Il banchiere le fattezze di Nathan Semama, figura di spicco della cultura del tempo – siamo nel 1893 – e grande amico di Pietro Mascagni, non possiede la morbidezza e soprattutto l’introspezione esatta e umana dei personaggi) due nature morte, Natura morta con uva e Natura morta con zucche, quest’ultima arricchita di pesche e fichi carnosi, la prima per molte parti eguale (la bellezza dell’uva con i suoi diversi colori, con gli acini colpiti dalla luce, che sfumano nei verdi, nei neri, nei bronzi, con quelli che penzolano dalla superficie del piatto messo al centro) a quel Trionfo d’autunno visto nella mostra dedicata proprio a Grosso nei mesi scorsi, tra l’altro, nelle sale del Museo Accorsi-Ometto. Ancora Cesare Maggi (allievo di Corcos) con Inverno a Bardonecchia, piccolo olio su cartone (23,2 x 28,2 cm), che risente dell’ammirazione che l’artista aveva per le montagne di Giovanni Segantini, per le sue distese innevate.
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Per l’ambientazione, per la ricercatezza delle sete e degli abiti, per una grazia che accompagna la figura femminile di fine secolo, si ammirano i due ritratti di Alpenore Gobbi, L’anello, e di Salvatore Postiglione, Tornano le rondini, permeato di sottile melanconia, il primo capace di conquistare un vasto successo dopo il 1896 in America Latina per continuarlo dal 1912 negli Stati Uniti, il secondo (“forse uno dei migliori acquerellisti della pittura meridionale dell’epoca”, si legge nel catalogo che accompagna la mostra) allievo di Domenico Morelli a Napoli, chiamato a esporre a Firenze come a Berlino e Dusseldorf o ad affrescare il castello di Miramare a Trieste. Ancora notevoli i nomi di Carlo Pittara, di Enrico Reycend (Roberto Longhi lo definì uno dei più originali artisti dell’ultimo quarto dell’Ottocento, tutta da guardare la poesia che attraversa la sua Giornata triste, il mare che si agita e il grigio dell’orizzonte, le barche alla riva e i pescatori che non sono potuti uscire, i due esili alberi beckettiani che non hanno vita), Leonardo Roda. Attento ai temi sociali, alla vita di ogni giorno inframmezzata tra l’amore, il lavoro e il dolore, Luigi Onetti è stato definito da Virginia Bertone “una delle personalità più interessanti della cultura figurativa torinese d’inizio secolo”, i tre suonatori di Les dames n’entrent pas ici (1899) lo testimoniano, silenzioso ritratto di vita, semplice e sincero, immediato nella rappresentazione della stentata quotidianità. Spazzapan con un nervosissimo Canale Michelotti a Torino del 1934 e il Nudo dormiente di Felice Casorati, una tempera su carta, chiudono una mostra assolutamente da vedere (sino al 17 novembre, orario dal martedì al sabato, dalle 10 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19).
Elio Rabbione
Le immagini:
Lorenzo Delleani, “Strada di campagna sotto il sole”, olio su tavola 31,5 x 45 cm, datato 29.11.94
Luigi Onetti, “Les dames n’entrent pas ici”, olio su tavola, 33,5 x 28 cm, firmato, 1899
Andrea Tavernier, Veduta montana”, olio su tela, 55 x 65 cm, firmato in basso a destra
Felice Casorati, Nudo dormiente”, tempera su carta, 52 x 44 cm, firmato in basso a destra
Informazione commerciale
ORARIO CIMITERI ED UFFICI – Da mercoledì 24 ottobre fino a venerdì 2 novembre tutti i Cimiteri torinesi e gli Uffici del Monumentale e Parco aperti dalle 8.30 alle 17.30, compreso lunedì 29 ottobre. Da sabato 3 novembre, nei cimiteri apertura ordinaria con l’orario invernale dalle 8,30 alle 16,30, e chiusura al lunedì.
Uffici illuminazione votiva I.L.V.C – Apertura straordinaria anche al pomeriggio sino al 30 Novembre, degli uffici presso i cimiteri Parco e Monumentale della ditta che gestisce i lumini sulle tombe, con orario dalle 8.30 alle 12 e dalle 13 alle 16.30. Restano chiusi il sabato e la domenica presso il Monumentale e la domenica ed il lunedì al Parco
INFORMAZIONI ED ACCOGLIENZA
Punti informativi –Dal 24 ottobre al 2 novembre ad accogliere i visitatori ed a fornire ogni tipo di informazione utile, personale cimiteriale e nei giorni di maggior affluenza anche i “Volontari Giovani e Senior per Torino”. Una ventina i gazebo allestiti dentro i cimiteri. Ogni postazione è dotata di computer con cui collegarsi alla banca dati cimiteriale.
14 Totem informatici e wi-fi per cercare i defunti-In tutto sono 14 i totem informatici (di cui 11 permanenti) posti nei principali ingressi che consentono di cercare da soli la collocazione della sepoltura dei defunti. Lo stesso servizio può essere attivato tramite smartphone wi-fi nei cimiteri Monumentale e Parco. Cercando sul totem il nome del defunto, digitando il numero che esce sulla scheda, si può ricevere la collocazione della tomba direttamente sul proprio telefonino con un sms.
ACCESSO CIMITERI
Servizi trasporto interno – Sospese per motivi di sicurezza dovuti alla grande affluenza, la navetta interna al Monumentale e la linea 102 al Parco, da sabato 27 ottobre a sabato 3 novembre compreso. Negli altri giorni invece servizio ordinario gratuito
Ingresso autovetture private – Consentito l’accesso solo ai possessori del contrassegno europeo disabili. Sospeso invece l’ingresso da sabato 27 ottobre a sabato 3 novembre, per tutti gli altri autorizzati ad entrare con la propria auto (ultra settantenni, persone con grossi problemi di deambulazione ecc.).
Sedie a rotelle agli ingressi dei cimiteri – Dal 24 ottobre al 2 novembre possono essere richieste al personale AFC o ai Volontari. Tutti gli altri giorni negli uffici agli ingressi.
Di Maio a Torino: “Sulla Tav un malinteso”
Il vicepremier Luigi Di Maio, oggi a Torino dal presidente Chiamparino per un incontro sulla crisi Comital sembra più accomodante sulla Tav: “Non siamo contrari a prescindere. Ma utilizziamo quei denari per fare la metro due a Torino, per rilanciare le infrastrutture su questo territorio . Si devono spendere i soldi per fare le opere. Non si devono fare le opere per spendere i soldi”. E, in risposta agli imprenditori pro-Tav: “C’è un grande malinteso, si pensa che si vogliano togliere soldi alla città di Torino e alla Regione Piemonte. Invece vogliamo recuperare soldi per reinvestirli dove serve”. Sul versante occupazione il vicepremier assicura e rassicura: “Faremo avere la cassa integrazione ai lavoratori Comital”.
Oltre due milioni di articoli tra giochi, maschere, adesivi, parrucche di Halloween pericolosi per la salute stavano per essere venduti per la festa di questa sera, ma sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Torino. Erano in vendita in due negozi gestiti da imprenditori cinesi, uno in Borgo Vittoria e l’altro a Nichelino. Denunciati dalle fiamme gialle i due titolari, una 50 enne e un 30 enne, multati per 50 mila euro. I gadget erano fabbricati con materiali di scarsa qualità e pericolosi per la salute. Erano anche sprovvisti del marchio CE, in alcuni casi presente sul prodotto illegalmente o in maniera difforme.

La ormai tradizionale manifestazione, una vera e propria mostra d’arte contemporanea a cielo aperto – progetto della Città di Torino realizzato da IREN Energia Spa e Fondazione Teatro Regio Torino, con il sostegno di IREN, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Intesa Sanpaolo -, illuminerà le piazze e le strade di Torino fino al 13 gennaio . La ventunesima edizione vedrà allestite 23 opere d’arte contemporanea: 13nella Circoscrizione 1 (l’area del centro) e 10 nelle altre sette circoscrizioni. La rassegna, offre a cittadini e turisti scenari inediti grazie al contributo creativo di artisti di fama internazionale che hanno realizzato nel tempo un patrimonio significativo di opere luminose. È stata progettata nel 1997 con l’obiettivo di portare l’arte fuori dagli spazi istituzionali. La cerimonia di inaugurazione, mercoledì 31 ottobre, prenderà il via
alle ore 17.00 in via Giulio Gianelli – Giardino Pietro Rava (Circoscrizione 8), con il progetto Mi illumino anch’io a cura di Assemblea Teatro. Si potrà assistere alla lettura di fiabe e filastrocche di Gianni Rodari, performance di teatro di strada, esibizioni di musica e danza dei bambini della scuola e dei musicisti itineranti della Parrocchia San Giovanni Maria Vianney. Inoltre, in via Piobesi, sarà presente il BiblioBus a cura del Servizio Biblioteche della Città. Qui, alle ore 19.00, con l’accensione dell’opera My Noon di Tobias Rehberger si illumineranno in contemporanea tutte le altre installazioni, dando il via alla nuova
edizione della rassegna. Sarà presente l’artista Tobias Rehberger, impegnato nel progetto ‘Incontri illuminanti Con L’arte Contemporanea’, realizzato dalla Città di Torino in collaborazione con la Circoscrizione 8 e in cooperazione con il Teatro Regio di Torino, il Dipartimento Educazione della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e il Programma Attività Educative e Formative del PAV Parco Arte Vivente – Centro sperimentale d’arte contemporanea, con il coinvolgimento della Scuola Elementare Collodi e di altre realtà scolastiche e associative operanti nel territorio. Ripetuta negli anni, Luci d’Artista ha consentito a tutti (non solo agli esperti d’arte contemporanea) di fruire dei lavori di maestri di fama internazionale. Le opere luminose, infatti, sono diventate occasione di dialogo tra il sistema dell’arte contemporanea e il grande pubblico. Portando la collezione nel tessuto urbano si è raggiunta una più ampia fruizione dell’opera d’arte e sollecitato i cittadini a rapportarsi con più familiarità.
(foto: R. Perna / il Torinese)
“Dato che questo governo afferma di aver a cuore la sicurezza dei cittadini, mandiamo in carcere chi uccide o ferisce una persona mentre caccia per divertimento. Ho appena depositato una proposta di legge per introdurre, sul modello dell’omicidio stradale, il reato di omicidio venatorio, con la fattispecie collegata di lesioni gravi o gravissime procurate durante l’esercizio della caccia, anche in forma non consentita”. Lo ha detto l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento Animalista e della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, commentando il caso del bambino di Osimo, colpito ieri da alcuni pallini da caccia e ricoverato nel riparto di rianimazione pediatrica dell’ospedale di Ancona. “Quando si tratta di caccia – aggiunge l’ex ministro – certe forze politiche fanno sconti, anche in tema di sicurezza. Siamo stanchi della sostanziale indifferenza, quando non si tratta di vera e propria connivenza con cui le autorità competenti, dalle Regioni ai ministeri, assistono allo stillicidio di morti e feriti, anche persone di minore età, provocate dalle doppiette dei cacciatori. E’ ora di dire basta. Allo scopo non solo propongo di prevedere, a questo punto per legge, con un progetto che ho già scritto, il silenzio venatorio il sabato e la domenica, una stretta nelle concessioni delle licenze di porto d’armi per uso “sportivo” o di caccia insieme a controlli medici annuali, ma anche i reati di omicidio venatorio, lesioni gravissime e gravi. Chi spara nelle campagne e nei boschi e colpisce una persona dev’essere punito più gravemente di chi commette un “normale” omicidio colposo, proprio perché il cacciatore tiene legittimamente in mano un’arma letale. In analogia con l’omicidio stradale, la pena base ipotizzata è fino a 7 anni di reclusione. In aggiunta, sono previste numerose circostanze aggravanti”.”Alla piccola vittima – conclude l’on. Brambilla – auguro pronta guarigione, alla famiglia esprimo la mia vicinanza, a chi deve decidere chiedo: fino a quando dovremo sopportare tutto questo? Solo perché non ci sono di mezzo gli immigrati, il divertimento di pochi vale più della sicurezza di tutti? L’abolizione della caccia è e resta il nostro unico obiettivo”.
Se i pastori abbandonano le montagne
«Ci fa piacere che anche il Veneto stia promuovendo un disegno di legge per il contenimento del lupo, mentre in Piemonte, dove la presenza del predatore è la più consistente in Italia, la politica purtroppo non si è ancora mossa e non ha risposto alle nostre sollecitazioni. Sulle nostre montagne, se non si interviene per limitare i lupi, i pastori saranno costretti ad andarsene. Abbiamo bisogno di una legge che consenta di gestire i predatori, se occorre anche con dei piani di abbattimento, e non di tutelarli a tutti i costi, come avviene oggi, senza pensare alla reale salvaguardia dell’ecosistema, che certamente non può escludere l’uomo dall’ambiente». Così Gabriele Carenini, presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori del Piemonte, a commento della notizia sull’iniziativa legislativa del Veneto, che peraltro segue quelle analoghe delle Province autonome di Trento e Bolzano e delle Regioni Valle d’Aosta e Toscana, impugnate dal Governo o in attesa del parere dell’Unione europea e dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. «A maggio – aggiunge il presidente della Confederazione italiana agricoltori di Torino, Roberto Barbero – la nostra Organizzazione ha riunito a Fenestrelle centinaia di allevatori, insieme a parlamentari, consiglieri regionali e della Città Metropolitana, oltre ad amministratori locali, tecnici faunistici, ambientalisti e cacciatori, per fare il punto sull’emergenza lupo e tutti hanno convenuto che una soluzione vada trovata al più presto, riaprendo prima possibile il Tavolo del Piano lupo nazionale. Peccato che poi nessuno se ne sia fatto politicamente carico, a cominciare dalla Regione Piemonte, che sta con il lupo e fa finta di non vedere i danni irreparabili che il predatore causa alle aziende in montagna».
L’Antico Egitto arriva a GruCity
I bambini giocano a fare i mestieri dei grandi … e degli antichi egizi con attività a tema, storie e curiosità per conoscere meglio una delle più antiche e importanti civiltà della storia
Da venerdì 9 novembre a domenica 6 gennaio 2019 – Via Crea 10, Grugliasco
Come sono state costruite le piramidi? Che cosa cucinavano gli antichi egizi? Come si curavano? Come garantivano la sicurezza nelle strade? E quali erano i segreti di bellezza dei faraoni e delle regine? GruCity, in collaborazione con il Museo Egizio, risponderà a queste e altre domande sull’Antico Egitto attraverso la creazione di una serie di attività per i più piccoli all’interno degli edifici che ospitano i mestieri della città, creando un fil rouge storico che lega i lavori che fanno “i grandi” con quelli che facevano gli antichi egizi. A partire dal 9 novembre e fino alla fine delle vacanze natalizie, i 12 edifici di GruCity – dalla caserma dei Vigili del Fuoco al cantiere edile, dalla redazione de La Stampa agli studi radio e tv, dall’Iper Carrefour al meccanico Ford Authos, dal Casa Beretta Kitchen Lab & Restaurant all’Ospedale ASL TO3, dal Salone di Bellezza alla brigata delle pulizie e alla caserma dei Carabinieri – si trasformeranno grazie a divertenti attività a tema antico Egitto, tutte a misura di bambino. Tra mummie e riferimenti ad antiche divinità, amuleti per proteggere dalle malattie e antichi rimedi per evitare la caduta dei capelli, oggetti da barattare per fare la spesa e piatti tipici principalmente a base di grano e miele da preparare, geroglifici da decifrare e progetti edili da approvare, turni di sorveglianza nelle strade e mezzi di trasporto a prova di deserto da sistemare e falsi reperti archeologici da scoprire, i più piccoli potranno divertirsi e allo stesso tempo imparare tutto sui mestieri dei grandi e su una delle più importanti civiltà della storia. Anche i genitori avranno un assaggio del magico mondo in cui verranno catapultati i figli: potranno provare un percorso sensoriale legato a 4 fragranze ricreate per far assaporare alcuni degli odori dell’antico Egitto e avranno a disposizione volumi da sfogliare per approfondire storie e scoprire curiosità grazie ai cataloghi e alle pubblicazioni del Museo. Una città completamente trasformata in cui sarà ancora più bello organizzare super party con gli amici -divertentissime feste da modulare in base al numero di invitati e alla durata, con la possibilità di affittare anche l’intera struttura nei giorni di chiusura al pubblico – o gite con la propria classe! L’apertura di GruCity all’antico Egitto rientra nella creazione di una serie di iniziative e attività previste, anche nel 2019, dalla nuova partnership tra Le Gru e il Museo Egizio. Una collaborazione prestigiosa segnata dall’arrivo della statua di Ramesse II a Le Gru,e dall’attivazione della Promozione Shopping & Cultura che permette, attraverso l’acquisto della Gift Card del Centro, di regalare due biglietti d’ingresso al Museo Egizio al prezzo di uno.
PREZZI e ACCESSI
L’ingresso a GruCity è consentito ai bambini dai 4 agli 11 anni accompagnati da un adulto (GruCity non è un baby parking). All’ingresso di GruCity c’è una sala di accoglienza dove chiedere informazioni e fare il check-in per iniziare il viaggio nel mondo dei più piccoli. Per i bambini gli accessi ai diversi mestieri sono regolamentati tramite braccialetti che verranno riconsegnati all’uscita al momento del pagamento.
- Il pacchetto minimo per entrare a GruCity è di euro 7,00 e include: 1 ingresso bambino (che comprende 1 accompagnatore) e 2 mestieri
- ogni mestiere successivo avrà un costo di euro 2,00
- l’ingresso per ogni ulteriore accompagnatore ha un costo di euro 3,00
ORARI GRUCITY
- venerdì: 16.00 – 20.00
- sabato, domenica, festivi e vacanze natalizie: 10.00 – 20.00
- Il 24 e il 31 dicembre sarà aperto dalle 10 alle 18
- GruCity sarà chiuso il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio 2019
- Negli altri giorni e orari: esclusivamente su prenotazione per gruppi, feste a uso esclusivo e scuole. Per informazioni e prenotazioni scrivere a info@grucity.it
INFO: Desk accoglienza di GruCity, Box Informazioni di Le Gru, info@grucity.it o www.legru.it.