redazione il torinese

Il progressive rock italiano al Teatro Agnelli di Torino

E’ un appuntamento da non perdere quello di venerdì 23 novembre al Teatro Agnelli di via Paolo Sarpi a Torino. Alle 21 saliranno sul palco, invitati da Assemblea Teatro, due dei gruppi storici più importanti del progressive rock italiano: le Orme e The Trip, con lo spettacolo “Da Caronte a Felona, un viaggio nel prog”. Le Orme, uno dei gruppi Progressive più importanti della scena musicale italiana e mondialenascono nel 1966 a Marghera, ma è nel 1968 che arrivano al primo successo discografico (“Senti l’estate che torna”), dopo l’ingresso di Michi Dei Rossi e successivamente di Tony Pagliuca, provenienti dal disciolto gruppo degli HOPOPI. Della loro lunga e prolifica carriera vanno segnalati i due dischi d’oro, un premio della critica discografica, un Tour in Inghilterra, la collaborazione con Peter Hammill, le registrazioni nelle sale di incisione di Los Angeles, Londra, Parigi e la realizzazione del primo disco live italiano.La loro discografia si compone di 22 Album, diversi singoli più una serie infinita di compilation Gli albums piu’ famosi sono i primi: “Collage” nel ’70 a cui seguì nel ’72 “Uomo di Pezza” e nel 1973  “Felona e Sorona”, tutti molto apprezzati da critica e pubblico. The Trip, a loro volta, sono un complesso musicale rock progressivo anglo-italiano formatosi nei favolosi anni sessanta. Pur meno famosa di compagini come la Premiata Forneria Marconi e le stesse Orme, la band ha riscosso consensi di critica e pubblico, anche grazie al virtuosismo del carismatico tastierista Joe Vescovi che purtroppo e’ mancato.Nella formazione italo-inglese iniziale figurava anche il chitarrista Ritchie Blackmore, poi confluito nei Deep Purple.Oggi sono guidati dal batterista torinese Pino Simone, per tutti Caronte, come l’omonimo album di The Trip negli anni ’70. Lo spettacolo è assicurato e sarà come rituffarsi nella musica che ha fatto epoca e che non sente il peso di quasi mezzo secolo sulle spalle.

M.Tr.

In auto investe due motociclisti e fugge

A Chieri due motociclisti sono stati investiti da un’auto il cui conducente è fuggito senza prestare soccorso. Il motociclista e la fidanzata, caduti sull’asfalto, hanno riportato un trauma cranico  e una distrazione cervicale con una prognosi di 12 giorni. L’ automobilista ha 24 anni,  abita a Poirino. E’ stato denunciato per omissione di soccorso, identificato grazie alle informazioni date da alcuni passanti, che avevano annotato il numero di targa, del pirata della strada. “Ho avuto paura e sono scappato”, così l’Ansa riporta le parole del ragazzo.

CRISTIANO BILUCAGLIA: “A NATALE CON LE BOLLETTE AZZERATE DONIAMO PANETTONI AI POVERI”

Prosegue la  collaborazione tra la start-up che azzera i costi di luce, gas, Canone Rai, e la ‘Mensa dei Poveri’ del sacerdote cottolenghino torinese Don Adriano Gennari

 

Martedì 27 Novembre, alle ore 15.00, la ‘Mensa dei Poveri’ di Torino in Via Belfiore 12, nel cuore del quartiere difficile San Salvario (che sfama in tutto circa 6.000 indigenti al mese, tra pasti preserali, domenicali e distribuzione settimanale di pacchi-famiglia), riceverà un gradito regalo: “Una fornitura di 1.000 porzioni di panettone artigianale di prima qualità realizzato dalla Pasticceria ‘Arrivabene’ e prodotti con il denaro fatto risparmiare agli italiani dalle bollette di luce e gas azzerate”, spiega l’imprenditore e ingegnere biomedico e informatico Cristiano Bilucaglia (stimatissimo dalle associazione di consumatori, già ideatore della prima moneta complementare italiana e fra i padri nobili della moderna sharing economy) il primo al mondo ad aver ideato un ‘social utility network’ che, come dice il nome stesso – ‘ZERO’ (www.scelgozero.it) – azzera le bollette di luce e gas, accise e Canone Rai incluso. Un sogno divenuto realtà per oltre 20mila italiani dal 2015 a oggi. Un professionista illuminato, Bilucaglia, e un uomo altrettanto generoso sempre in prima linea per importanti iniziative di mecenatismo sul territorio tutte ben accolte dall’opinione pubblica e dai media. Nel 2013 donò il busto del Monumento Nazionale al Generale dalla Chiesa al Comune di Collegno. E nell’estate dello stesso anno finanziò in baratto fra imprese un tour del celebre cantautore Andrea Mingardi donando concerti ai comuni colpiti dal sisma del 2012 e in crisi per via della morsa stringente del Patto di Stabilità. Nel giugno del 2018, insieme al giornalista Maurizio Scandurra, ha commissionato alle maestranze di fama internazionale della molisana ‘Pontificia Fonderia di Campane Marinelli’ il prezioso candelabro artistico liturgico per il presbiterio di Maria Ausiliatrice, la Basilica sognata ed edificata da Don Bosco nel 150° dalla fondazione. E, dopo aver donato a gennaio di quest’anno alla ‘Mensa dei Poveri’ un’ingente fornitura di pasta artigianale fatta produrre da un pastificio artigianale delle Marche vittima del terremoto del 2016 “In segno di fratellanza e unione concreta con le PMI del centro Italia”, spiega Bilucaglia, prosegue la felice collaborazione con il ‘Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione Onlus’ del sacerdote cottolenghino torinese Don Adriano Gennari, noto per le preghiere di domanda e intercessione per poveri, malati e sofferenti. Mi capita spesso di passeggiare per le vie della città, e imbattermi in molteplici bisognosi alle prese con il dramma del domani”, esordisce Bilucaglia. “E quando incontro i loro occhi, penso potrebbero essere i miei. L’incontro, lo scorso 31 Gennaio nel giorno della Festa di San Giovanni Bosco con Don Adriano e i suoi poveri nei locali della mensa mi ha toccato nel profondo: e lì i ripromisi che la condivisione dei risultati imprenditoriali che giornalmente conseguiamo dovesse necessariamente passare attraverso un gesto caritatevole, perché non c’è successo senza partecipazione collettiva allo stesso”. Per poi concludere: “In un contesto sociale in cui le persone sono assillate da stimoli esterni continui e per lo più perdono la giusta rotta, allontanandosi dalla vita vera, Don Adriano Gennari è un faro acceso sul presente contingente che guida le anime al risveglio e al recupero dei valori cristiani. E’ un albero attorno cui maturano frutti fatti di persone desiderose di ricevere da lui indicazione e direzione per lasciarsi ricondurre al Signore. Di lui conservo in particolar modo una frase: “C’è un’unica via, che è quella del perdono”. E ciò che più colpisce, specialmente durante le solenni e intense celebrazioni eucaristiche che presiede, è la lucidità con cui elargisce e ribadisce questo concetto: che, ovunque nella vita lo si applichi, funziona”, sottolinea l’ingegner Bilucaglia.

Stretching-shiatsu e hammam al Parco della Certosa di Collegno

Con Matteo Parigi ed il metodo Vitalyty

 

Il Parco della Certosa di Collegno rappresenta l’ambiente ideale per una giornata dedicata allo Stretching-shiatsu, guidati da Matteo Parigi, che proporrà domenica 25 novembre la terza edizione di una sessione che affianca a questa pratica anche una pausa rilassante presso l’hammam. Lo Stretching-shiatsu shiatsu o Stretching dei meridiani rappresenta un insieme di tecniche ideate dal maestro Shizuto Masunaga per consentire ad ognuno di lavorare sui meridiani corporei, anche in momenti diversi dal trattamento shiatsu vero e proprio. Si tratta di movimenti fisici molto facili, basati sul concetto che con lo stretching ed il rilassamento successivo ad esso si ottengono la liberazione di energia ( ki) ed il rilascio delle tensioni. Questi esercizi, infatti, portano in tensione i meridiani e permettono di liberare l’energia eventualmente accumulata, consentendo di porsi in ascolto del proprio corpo, accettando i limiti del momento e gustando il piacere di compiere i singoli movimenti. Matteo Parigi ha adottato un metodo di rilassamento corporeo che ha definito Vitalyty. Presso la Certosa di Collegno dalle 9 alle 11 di domenica 25 novembre si terrà la prima sessione di Stretching shiatsu per principianti ed esperti, cui seguirà il pranzo Vitalyty con prodotti biologici a km zero; dalle 14 alle 15 avrà luogo la passeggiata meditativ e dalle 15 alle 18 il rituale dell’hammam presso Villa Khamsa. La tradizione dell’hammam, che in arabo significa “fonte di calore”, si richiama anche nei racconti orientali, come nelle “Mille e una notte”, ai rituali di purificazione e detersione del corpo attraverso il calore, pratica già in uso presso la cultura egizia e quella greca. La tradizione orientale del bagno turco si è affermata grazie anche all’influenza delle terme romane. L’hammam si concentra in tre ambienti essenziali, il vestibolo (camekan), una sala tiepida ed una più calda (harara), dove il vapore acqueo satura l’ambiente, portandolo ad una temperatura compresa tra i 45 e i 60 gradi, con un tasso di umidità pari al 90/95 per cento. Il ritrovo per la giornata del 25 novembre è previsto alle 8.45 presso il parcheggio di corso Palestro angolo via Torino, nel parco generale della Chiesa della Certosa.

 

Mara Martellotta

 

Per informazioni ed iscrizioni Tel a Matteo Parigi: 3393916255.

Da Cossato uno sguardo a Biella

Claudio Corradino ne va fiero, ovviamente. Non è da tutti incontrare il Papa. Ma lui non si ferma lì. Sornione e sorridente mi racconta e in perfetto piemontese dice : per conoscere un biellese ci vogliono 7 anni ed un mese.  E io (un po’ con la faccia da ” tolla”) rispondo in biellese: e non basta. “Un pontefice dal  magnetismo avvolgente, un grande uomo”, mi dice.
Come mai siete stati ricevuti?
Per via dell’ANCI, sono presidente regionale. 
Ma per Claudio c’è anche un’ altra data importante: 4 marzo 1993, quando si è iscritto alla Lega Nord. 
Scusa, ma non vivi con imbarazzo la nuova Lega che sostiene prima di tutto gli Italiani?
Assolutamente no. Anzi … io non sono mai Stato un secessionista. Sono sempre stato  un federalista. E poi Salvini lo ammiravo e conoscevo in tempi non sospetti. Quando ad esempio al Parlamento Padano presentava la Lista Comunisti Padani.
E Umberto Bossi?
Sicuramente ha fatto i suoi errori ma gli dobbiamo – tutti i leghisti – qualcosa.
Ma tu sei prima di tutto sindaco o leghista?
Almeno qui a Cossato, nel Biellese non c’ è dicotomia tra le due definizioni. 
Quanto ti piace essere Sindaco?
Molto, è stancante ma appagante. 
La maggiore soddisfazione?
Essere riconfermato nel 2014.Contro tutto e contro tutti. Pensa, il PD alle Europee supera il 40 % . Chiamparino supera il 44 % ed io con la mia Lista civica e lega li supero tutti e due. Credevano nella mia non conferma. Si sbagliavano rispetto a un giudizio della gente invece positivo sul mio operato, 9 anni di duro lavoro.
Che cosa ritieni di avere fatto di buono?
Principalmente due cose.Ho ascoltato la gente e dove ho potuto ho risolto i loro problemi. E poi ho ridotto i costi della pubblica amministrazione abbassando l’ indebitamento. E’ un po scontato, no? Ma invece non è scontato.  Qui hanno sempre comandato i comunisti o quello che ne è rimasto. Ma da nove anni sono cambiate le cose. 
Ti dispiace non ripresentarti?
Non posso, c’è il vincolo dei due mandati. Spero che l’attuale vice sindaco si presenti. Una validissima persona e stimato medico. 
Non hai paura di un ritorno dell’opposizione?
Decideranno gli elettori. Ad oggi i competitori mi sembrano molto deboli.Una volta i consigli comunali duravano 3 o 4 ore. Oggi in un ora si esaurisce tutto. Mi sembra che abbiano poco da dire.
E tu che farai?
Non hai letto? Mi hanno proposto di fare il Candidato a Sindaco a Biella Per il centrodestra. Vedremo. Non è sicuro ma possibile se non probabile. 
Contento?
È un attestato di stima e ringrazio chi mi ha proposto. Ma la strada è ancora lunga.
E se fosse vincerai?
Mai vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso. Ma ti racconto un piccolo episodio.
Sono diversi i cittadini di Biella che mi chiedono (ottenendolo) un incontro. Con l’ attuale Sindaco Cavicchioli, a quanto sembra,  non lo ottengono.  Non mi pare un atteggiamento maturo.
Dai, ammetti che ti senti la vittoria in pugno…
No, ti assicuro: mai essere sicuri. Nel caso, dovrò prima di tutto superare la prova della candidatura. Poi vedremo… insisto. 
Modesto?
Prudente. 
Come impostare l’ eventuale campagna elettorale?
Come a Cossato. Non rinuncio alle liste civiche. Poi tanti ma tanti piccoli incontri. Mi sembra di essere anche paziente nell’ascoltare. Non puoi risolvere i problemi se non ascolti.
Nel mentre risponde più volte e consulta il pc. Ma il tempo è scaduto.
“Scusa, Patrizio, ma devo tornare all’ ufficio tecnico”.  Era arrivato di corsa e va via di corsa.
Patrizio Tosetto

Doppio oro per la coppia Vivienne Contarino e Marco Pauletti

Nelle gare internazionali di Praga e Innsbruck

Nell’ultima settimana i pattinatori dell’Ice Club Torino Asd diretto da Claudia Masoero hanno affrontato le prime gare internazionali. La coppia di artistico di recentissima formazione composta dalla pinerolese Vivienne Contarino e dal campione italiano junior Marco Pauletti ha vinto la medaglia d’oro nella categoria junior, imponendosi con 116.05 nella “Riedel Cup” di Praga, svoltasi il 10 e 11 novembre. Pochi giorni dopo, il 16 e 17 novembre, i due italiani hanno bissato il successo nell’ “Inge Solar Memorial Alpen Trophy 2018” di Innsbruck, conquistando un’altra medaglia d’oro, sempre nella categoria coppie junior, con il punteggio totale di 125.52. I due pattinatori italiani sono allenati da Cristiana Di Natale e da Edoardo De Bernardis e i loro programmi, il corto pattinato sulla musica “Leave out all the rest” dei Linkin Park e il lungo su quella del “Fantasma dell’Opera”, sono coreografati da Andrea Vaturi. Sempre nell’ “Inge Solar Memorial Alpen Trophy 2018” è scesa sul ghiaccio anche l’italo-svizzera Anais Coraducci che, dopo aver preso parte allo stage estivo dell’Ice Club Torino a Cerreto Laghi, ha deciso di trasferirsi nel capoluogo piemontese per allenarsi con Edoardo De Bernardis e vestire i colori della società piemontese. La Coraducci, classe 2003, ha chiuso la gara della categoria junior con una medaglia di bronzo, presentando un libero sulle musiche di Einaudi e totalizzando 135.04 punti, e si è piazzata alle spalle dell’azzurra Alessia Tornaghi, pattinatrice dell’Agorà di Milano, che ha svolto la preparazione estiva nei ritiri dell’Ice Club Torino, seguita da Edoardo De Bernardis.

 

BC

“1938 Francamente razzisti”

L’orribile vergogna viene raccontata in un volume potente e obiettivo, con un ricco apparato iconografico e documentario

Ottant’anni fa venivano promulgate le leggi razziali con le quali il fascismo escluse gli ebrei dalla società italiana. Ottant’anni dopo va posta grande attenzione verso fatti che possono apparire lontani e che invece hanno una tragica eco ai giorni nostri, quando si scopre che i semi dell’intolleranza e dell’odio, accompagnati dai demoni della supposta supremazia razziale, sono ancora terribilmente vivi e prosperanti. E’ quello che fa lo storico torinese Claudio Vercelli con il suo libro “1938 Francamente razzisti. Le leggi razziali in Italia“(Il Capricorno, 2018). L’orribile vergogna razzista viene raccontata in un volume potente e obiettivo, con un ricco apparato iconografico e documentario, che analizza presupposti, clima e linguaggio del razzismo mussoliniano. Claudio Vercelli ,docente a contratto di storia dell’ebraismo presso l’Università Cattolica di Milano, impegnato in un’importante attività di ricerca in storia contemporanea presso l’Istituto di studi storici Salvemini di Torino, con questo libro contribuisce ad approfondire una delle pagine più nere della storia nazionale. Una storia che il 14 luglio 1938 vide  Il Giornale d’Italia  pubblicare un testo – “Il fascismo e i problemi della razza” – tristemente noto come il Manifesto della Razza. Una tesi rilanciata il 18 settembre di quell’anno da Benito Mussolini a Trieste quando preannunciò la promulgazione delle leggi razziali che stabilirono, per i cittadini italiani “di razza ebraica”, la progressiva privazione dei più elementari diritti civili. Ottant’anni dopo pare che la memoria sia appannata e che la follia razzista sia tornata a seminare odio e violenza. Eppure il timore che la storia possa ripetersi dovrebbe suggerire di non chiudere gli occhi o voltare lo sguardo altrove. Ragionare sulla genesi, sullo sviluppo e sugli effetti di lungo periodo di quei tragici provvedimenti, è quindi più necessario che mai. E Claudio Vercelli aiuta a farlo con questo libro prezioso, guardando al passato per aiutare a comprendere meglio alcuni aspetti del presente.

 

Marco Travaglini

Gipo: l’uomo, l’artista, il politico

L’uomo, l’artista, il politico. Così si intitola la mostra che il Consiglio regionale dedica a Gipo Farassino, presentata ieri a Palazzo Lascaris 

DALL’UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO REGIONALE “Ël 6 ëd via Coni l’é na cà veja che gnanca na volta l’era nen bela”: è l’inizio di una delle canzoni più conosciute di Gipo, ambientata nei pressi di Porta Palazzo, a Torino, dove tutto ebbe inizio e dove il musicista nacque. Uno dei più importanti cantautori piemontesi proveniva da un quartiere povero della città, ma fu proprio questa condizione a diventare la sua fortuna, ad essere protagonista delle sue canzoni sia in torinese che in italiano. La mostra  stata allestita in collaborazione con la “Fondazione Caterina Farassino”, creata nel ricordo della figlia prematuramente scomparsa. All’anteprima sono intervenuti l’altra figlia dell’artista, Valentina, presidente della Fondazione che ha ringraziato il Consiglio regionale per l’omaggio che dedica a suo papà e il giornalista Bruno Quaranta che ha ricordato l’importanza e la grandezza di Gipo nell’interpretare la canzone d’autore in lingua piemontese. “Farassino era un vero artista, un grande piemontese, un talento raffinato che conosceva a fondo il mondo dei grandi cantautori italiani e stranieri che, ricambiati, lo ammiravano” ricorda la consigliera regionale Silvana Accostato intervenuta in rappresentanza dell’Assemblea legislativa. Numerosi ex-parlamentari e consiglieri presenti in sala tra cui Umberto Bossi, Enzo Ghigo, Matteo Brigandì e Giampiero Leo. Storica fu l’amicizia con Fabrizio De Andrè, con cui condivise la poesia e con cui era solito passare le serate dopo i concerti, bevendo e cantando. I cimeli presentati nella mostra mantengono intatta la capacità di evocare in pochi tratti quell’universo e farlo sembrare, allo stesso tempo, lontano e vicino. Gipo ha attraversato i momenti più difficili della storia del nostro paese, le contestazioni del Sessantotto, quelli bui all’inizio degli anni ottanta, sapendo raccontare con un sorriso dolce-amaro ciò che stava succedendo nella sua città di operai, di quelli che avevano il Sangone come unico mare e che sognavano il riscatto dalla loro condizione.

Dal 1987 al 1994 è stato segretario della Lega Nord Piemont, entrando successivamente alla Camera dei Deputati e poi nel Parlamento europeo. Assessore regionale all’Identità piemontese, nel 2005, proprio dopo la morte della figlia, decise di tornare al suo primo amore, la musica. La mostra è visitabile presso la Biblioteca della Regione Piemonte “Umberto Eco” di via Confienza 14, dal 22 novembre all’8 gennaio.

La coordinatrice UE: “Stop tav? Il peggiore scenario”

La coordinatrice europea del Corridoio Mediterraneo, Iveta Radicova ritiene che lo stop alla Tav sia “il peggior scenario che si possa immaginare”, con un costo elevatissimo che non sarebbe coperto dai fondi europei. Vero, a suo parere, che la Torino-Lione è un’opera costosa, ma produrrà “benefici molto alti”. Lo ha detto alla visita al cantiere francese dell’opera , annunciando che il finanziamento europeo per la tratta internazionale passerà  dall’attuale 40% al 50%”. “Ci sono state sette analisi costi-benefici – ha aggiunto – ne possiamo aspettare anche un’ottava”.