Per riportare l’attenzione sull’automotive, sono in corso diverse iniziative a Torino e in Piemonte, che vedono protagonisti i sindacati. Una delegazione del sindacato Fiom-Cgil è stata ricevuta in Consiglio regionale dal presidente Nino Boeti, dal consigliere segretario Giorgio Bertola e dal presidente della terza Commissione Raffaele Gallo. Erano presenti numerosi consiglieri e consigliere. Il sindacato in questi giorni ha distribuito più di 20 mila volantini nei luoghi principali della città. Inoltre sabato 17 novembre si è svolto un presidio in piazza Castello per rimettere al “centro dell’attenzione” la situazione economica di Torino e in particolar modo quella del più grande e storico settore industriale. “Abbiamo chiesto un incontro con i gruppi consiliari presenti in Regione e in Comune in vista dei consigli congiunti aperti previsti il 13 dicembre per esprimere le nostre preoccupazioni e le nostre proposte, intanto continuiamo a parlare con i cittadini” hanno spiegato. “C’è bisogno di avere un’idea di sviluppo economico. Noi pensiamo che si debba partire dal non perdere e rilanciare ciò che già abbiamo. Vogliamo porre la questione economica e occupazionale come una priorità assoluta per Torino e il benessere economico della collettività” ha affermato Edi Lazzi, segretario provinciale della Fiom-Cgil. Nel suo intervento, il sindacalista ha più volte sottolineato come Torino stia attraversando un periodo di profonda crisi economica e di prospettiva sul suo futuro. Il settore industriale più importante, che è quello automobilistico, ha visto in questi anni calare drasticamente il numero delle auto prodotte e di conseguenza gli occupati.
Salone del Libro: la Regione non partecipa all’asta
La Regione Piemonte non parteciperà all’asta per l’acquisizione del marchio Salone del libro. È quanto annunciato in aula dall’assessora alla Cultura, Antonella Parigi rispondendo al question time del consigliere di Liberi e Uguali, Marco Grimaldi
“La Regione è intervenuta per salvare tutto quello che era nelle sue possibilità, ma come enti pubblici siamo impossibilitati a sanare debiti di qualsiasi società o fondazione – ha puntualizzato l’assessora Parigi – Nel frattempo abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con la Fondazione Circolo e la Città di Torino per dare avvio e seguito alla manifestazione nei i prossimi tre anni, le risorse necessarie sono già state deliberate. Accogliamo con favore tutte le iniziative portate avanti dai cittadini e dai comitati spontanei poiché dimostrano quanto la cultura rappresenti ancora uno dei pilastri di questa città. Sarebbe bello che questo interesse dei cittadini si rivolgesse anche ad altre realtà, penso ad esempio al teatro Regio”. La base d’asta da cui si partirà è di circa 500.000 euro, composti dal marchio e i suoi collegati (ad esempio Portici di carta) per 355.000, 117.000 euro per le strutture e gli allestimenti del Lingotto, 20.000 per i restanti beni dell’ex Fondazione del Libro. I creditori del Salone hanno più volte ricordato che salvare il marchio però non basta “la Fondazione in liquidazione ha 10.753.000 euro di debiti, di cui 7.000.000 con persone o aziende torinesi. Lo scarto tra crediti esigibili e debiti denunciati dovrebbe ammontare a circa 4.500.000”. Negli ultimi giorni si è attivata una proposta di crowdfunding da parte di liberi cittadini per la partecipazione all’acquisizione del marchio. “Un grave errore che
Regione e Città non partecipino all’asta per l’acquisizione del marchio del Salone del Libro, dovrebbero al contrario essere in prima fila – dichiara il consigliere Grimaldi – “Gli stessi enti dovrebbero essere i
primi interessati a mettere insieme risorse e attori diversi, invece continuiamo a sperare che siano ‘altri soggetti’ del territorio a farlo. Non si dica che questa è una strada obbligata. Non partecipare all’asta è una scelta perché lascia campo aperto ai privati, con il rischio che, acquisito il marchio, facciano il Salone che vogliono, dove vogliono e come vogliono”. Durante la sessione del question time è stata data risposta anche alle interrogazioni di Benito Sinatora (Lega Nord) su lavori manutenzione Accademia di medicina di Torino; di Nadia Conticelli (partito democratico) sul disservizio trasporto disabili con scuolabus; di Elvio Rostagno (partito democratico) sulla variante est di Carmagnola; di Daniele Valle (partito democratico) sul servizio assistenza alla comunicazione per studenti sordi nella zona di Moncalieri; di Francesco Graglia (Forza Italia) sull’incremento posti letto CAVS; Giuseppe Policaro (Fratelli d’Italia) sul nuovo complesso scolastico Erminio Maggia di Stresa; Valter Ottria (Liberi e Uguali) su tutela collegamenti ferroviari tra la stazione di Alessandria e le dorsali ferrovie tirreniche e adriatica; di Giorgio Bertola (Movimento 5 Stelle) su approfondimenti indagine epidemiologica nei territori adiacenti discarica di Chivasso e Montanaro; di Davide Bono (Movimento 5 Stelle) sul mancato accantonamento dei fondi per il rinnovo contratto dei medici e dirigenti dipendenti del SSR.
(foto: il Torinese)
Molto si parla di violenza di genere, spesso con l’intento di pubblicizzare o denunciare.Molto poco si parla di chi lavora di nascosto senza farsi pubblicità, ma fattivamente opera per sostenere e finanziare anche l’Ente pubblico con donazioni e lasciti per favorire l’assistenza alle vittime senza voce.
Questo è il tema del Convegno “Quello che sulla violenza e sul maltrattamento non viene mai detto”, che si terrà dalle ore 9 alle ore 17,30 mercoledì 28 novembre 2018, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, presso l’Aula Magna dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (corso Bramante 88), con la partecipazione dei Direttori dell’Azienda dottor Silvio Falco e dottor Giovanni La Valle
Verrà data voce alle Associazioni che nel silenzio in questi anni hanno messo a disposizione dell’ospedale risorse per finanziare attività e Borse di studio. Una Borsa verrà presentata nel corso del Convegno per un medico che si applichi allo studio ed all’assistenza alle vittime in Pronto soccorso ed in particolare presso il Centro DEMETRA (diretto dal dottor Patrizio Schinco). Altre risorse sono state destinate a generi di conforto per le vittime: KIT sopravvivenza per le pazienti che scappano di casa senza mezzi o risorse). FIDAPA, ZONTA, Soroptimist, Forze di Polizia, Ordini professionali, Pastorale della Salute: tutti insieme per aiutare la Città della Salute ad assistere vittime di violenza. Nel corso del Convegno (ore 10) ci sarà la testimonianza di una vittima che vuole raccontare come il ricorso al Pronto soccorso dell’ospedale ed al Centro DEMETRA abbia cambiato la sua vita: oggi può dire: “DOTTORE NON MI RICONOSCE? IO SONO CRESCIUTA…”. Alla fine del Convegno il Gruppo musicale “Generazioni” porterà la sua testimonianza di artisti nell’ospedale.
Il 13 novembre lungo la strada provinciale 1, tra Lanzo e Germagnano in provincia di Torino, i Carabinieri hanno ritrovato una testa di lupo mozzata, appesa a un cartello della segnaletica stradale. Un inequivocabile segnale, un avvertimento in stile mafioso per far capire che da quelle parti i lupi sono destinati a essere uccisi da mani vigliacche, in piena violazione delle norme nazionali e europee.“Un atto aberrante, di una crudeltà inaudita che non può essere tollerato – commenta Massimo Vitturi, responsabile LAV, Animali Selvatici – sappiamo bene quanto sia difficile individuare i responsabili in casi del genere, proprio per questo riteniamo che si debba mettere in campo ogni tentativo per smascherarli. “La LAV ha così lanciato una campagna rivolta proprio ai cittadini di Lanzo e Germagnano, con la quale l’associazione animalista di impegna a pagare 7.000€ a chiunque fornisca informazioni utili alla condanna del responsabile dell’uccisione del lupo.“Da oggi negli esercizi commerciali dei due comuni della città Metropolitana di Torino, saranno reperibili i nostri volantini, naturalmente ogni segnalazione ricevuta sarà da noi inoltrata ai Carabinieri che svolgeranno le dovute indagini – conclude Vitturi – questo animalicidio non deve restare impunito!”
Per la sua quinta edizione, il Salone dell’Auto Parco Valentino si sposta di due settimane (dal 19 al 23 giugno 2019) per avere ancora più pubblico. Lo ha annunciato il presidente del Comitato organizzatore, Andrea Levy, presentando la manifestazione in una seduta congiunta delle Commissioni Sesta, Terza e Quinta, presieduta da Federico Mensio, alla presenza dell’assessore al Commercio Alberto Sacco.Posticipare la kermesse, sempre a ingresso gratuito, rimandandone lo svolgimento a quando le scuole saranno chiuse, permetterà di aumentare il pubblico del 20%, secondo Levy (nel 2018 si sono registrati 700mila visitatori, da tutte le 102 province italiane e da 81 Paesi stranieri, con una ricaduta sul territorio di 4,2 milioni di euro).L’altra novità sarà il tema dell’edizione 2019: il design.Verranno assegnati il Premio “Car Design Award” (dal 2015, stabilito da una giuria di 14 giornalisti internazionali) e il nuovo “Parco Valentino Collector’s Award”, con collezionisti di automobili che arriveranno da tutto il mondo. Ci saranno poi numerosi eventi a tema design (non solo nel settore dell’auto) e le “piazze del design”, con l’esposizione delle collezioni dei più grandi car designer, come Pininfarina, Giugiaro, Fioravanti, Spada, Stola, Zagato, Bertone.
(foto Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)
NUOTO: Mondiali, gli ultimi risultati degli azzurri
Si sono conclusi domenica i Mondiali di nuoto per salvamento Assoluti e Youth e l’Italia ha concluso l’evento iridato di Adelaide con 14 medaglie, 5 d’oro, 5 d’argento e 4 di bronzo. L’ultimo titolo porta la firma di Lucrezia Fabretti (In Sport Rane Rosse), prima nei 100 manichino pinne Youth dopo il terzo posto ottenuto ieri nei 100 percorso misto. Nelle gare giovanili in vasca ha raggiunto finali e buoni piazzamenti anche Francesca Pasquino (Nuotatori Canavesani), oggi sesta nei 200 super lifesaver in 2’35”19 e nei 50 manichino in 38”21. Ieri la giovane nuotatrice piemontese allenata da Gianni Anselmetti – anch’egli in Australia in quanto tecnico responsabile della nazionale giovanile – si era piazzata quarta nei 200 ostacoli e sesta nei 100 manichino pinne e torpedo. L’Italia ha chiuso al quinto posto nella classifica per nazioni e al terzo in quella relativa alle gare in piscina. Ad Adelaide è però in programma ancora tanto nuoto per salvamento; scattano domani i Mondiali interclub, cui partecipa anche la Sa-Fa 2000 Torino con un folto gruppo di atleti volati in Australia nei giorni scorsi.
Salone del Libro e non solo. Torino si sveglia?
Dopo il Sì tav , Sì al salone del libro. C’è qualcosa d nuovo, o forse d’antico a Torino, ma non sono tornate a fiorir le viole, bensì la società civile, quella vera. E’ un sogno? Forse. Certo è presto per dire se è realtà. Le 7 donne che hanno promosso il movimento ” Sì, Torino va avanti” hanno un grande merito: di aver risvegliato l’opinione pubblica di una città rassegnata al suo declino , una città dove (pur con lodevoli eccezioni che poi dirò, ma di cui dirò anche i limiti) piccole élite di “rentier” vivono di rendite economiche o politiche che difendono cercando ,come ogni classe che vive di rendite, di evitare troppi sussulti e cambiamenti. Un atteggiamento non volto a promuovere la rinascita, ma soltanto a rallentare il declino. E’ una bella cosa che i torinesi siano tornati così numerosi in piazza e non per dire dei no. La città ha visto, sì , gruppi scendere in piazza ,ma sempre per dire no : alla Tav, con contorno di facinorosi giunti da tutta Italia e poi , come sempre a ogni tentativo di riforma, studenti e qualche professore contro le annunciate periodiche riforme, per dire no a qualche inceneritore o discarica e così via. Ma quali sono gli sviluppi di questa cosa straordinaria che è avvenuta il 10 novembre ? Uno sicuramente positivo: dopo il sì alla Tav si è creato un altro movimento per tenere il Salone del libro a Torino, che è figlio del primo, nel senso che è stato promosso da chi aveva firmato il primo appello ed era sceso in piazza. No so se il tentativo di una
sottoscrizione popolare per comprare il marchio andrà a buon fine. E’ comunque un fatto positivo in una città che non ha battuto ciglio ( tranne qualche giornalista isolato) di fronte alla perdita di cose di straordinaria importanza , la cui sparizione è una delle principali cause del della mancata ripresa dopo la grande crisi del 2008. Ne cito 3 , e le chiamo con nome e cognome : sono 2 banche , la Cassa di Risparmio di Torino, che era la seconda cassa di Risparmio italiana, svaporata in Unicredit (a Milano) e il colosso San Paolo , incorporato in Intesa, che ha visto emigrare a Milano il 70% delle sue posizioni dirigenziali; la terza cosa è il Salone dell’auto, che nell’ultima edizione torinese (10-18 giugno 2000) , già penalizzata da chi ne aveva ottenuto il marchio e voleva unificarlo al motor show di Bologna ( Cazzola) , aveva avuto il doppio del pubblico di un Salone del libro o del gusto. Si approfittò allora della grave crisi Fiat, e della scarsa lungimiranza degli enti locali ( Regione , giunta Ghigo, comune, giunta Castellani, Provincia giunta Bresso) che non vollero né investire né trovare partner per continuare la manifestazione e la cedettero gratuitamente al suo principale concorrente , quel Cazzola che organizzava a Bologna il Motor show: fra spinte e complicità politiche e miopia totale.
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Il Salone dell’auto muoveva investimenti diretti e un indotto molte volte superiore a tutte le manifestazioni fieristiche torinesi di successo: si pensi che la sola Mercedes spendeva 10 miliardi di lire per il suo stand. La scusa più cretina fu che ” non si fanno i Saloni dell’auto nella città sede di una casa automobilistica”, peccato che quello Usa si tenga a Detroit. Per concludere, ho detto che ci sono ancora alcune eccellenze, ma con limiti che non provocano quella rinascita complessiva della città. Penso alla Lavazza ( che ha investito nella sua nuova sede) , alla Reale, alla Ersel ( finanza) dei Giubergia, a qualche grande studio professionale di livello internazionale. Ma nessuno si impegna veramente per la città ( anche se il loro successo è un bene per Torino) e non porta in Torino asset strategici differenziati come fece Berlusconi a Milano che passò dall’edilizia alla Tv , all’editoria alla finanza. Infine il grande assente è Exxor la finanziaria della famiglia Elkann-Agnelli. Non credo che basterà il turismo o il food per fermare il declino di un’area di un milione e mezzo di abitanti, né l’Università o il Politecnico. I Torinesi, quella borghesia apatica che ora si accorge dei delitti commessi contro la sua città dalle classi dirigenti, scendono in piazza. Come sempre è la prima volta in Italia che succede una cosa simile.
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I promotori del comitato “Pazzi per Torino – Salviamo il Salone del Libro” sono Roberto Tricarico, Franco Maria Botta, Irma Ciaramella, Pierluigi Balducci, Massimo Di Braccio.
Il mecenate e imprenditore Cristiano Bilucaglia prosegue la collaborazione con Don Adriano Gennari, sacerdote di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, sempre in prima linea nella carità a indigenti e malati
Natale, tempo di doni, con uno sguardo attento rivolto alle realtà più bisognose e in difficoltà che necessitano di aiuto costante e generoso. Martedì 27 Novembre, alle ore 15.00, la ‘Mensa dei Poveri’ del sacerdote cottolenghino Don Adriano Gennari a Torino in Via Belfiore 12 (che sfama in tutto circa 6.000 indigenti al mese, tra pasti preserali, domenicali e distribuzione settimanale di pacchi-famiglia), ha ricevuto un gradito regalo: “Dopo la pasta donata nel giorno di San Giovanni Bosco, per Natale una fornitura di 1.000 porzioni di panettone artigianale di prima qualità, prodotte con il denaro fatto risparmiare agli italiani con le bollette di luce e gas azzerate“, spiega l’imprenditore e ingegnere biomedico e informatico Cristiano Bilucaglia (fra i padri nobili della moderna sharing economy) il primo al mondo ad aver ideato a Pianezza ‘ZERO’, il ‘social utility network’ che azzera le bollette di luce e gas, accise e Canone Rai inclusi. Un sogno divenuto realtà per oltre 20mila italiani dal 2015 a oggi. Bilucaglia, torinese, non è nuovo ad atti di mecenatismo: nel 2013 finanziò il busto del Monumento Nazionale al Generale dalla Chiesa al Comune di Collegno. Nel giugno del 2018, insieme al giornalista Maurizio Scandurra, ha donato il candelabro artistico liturgico per il presbiterio di Maria Ausiliatrice, la Basilica di Don Bosco nel 150° dalla fondazione. “In un contesto sociale in cui le persone sono assillate da stimoli esterni continui e per lo più perdono la giusta rotta, allontanandosi dalla vita vera, Don Adriano Gennari è un faro acceso sul presente contingente che guida le anime al risveglio e al recupero dei valori cristiani”, dichiara soddisfatto Cristiano Bilucaglia, da sempre uomo e professionista sensibile alle esigenze del territorio piemontese.
Dopo 31 anni c’è un colpevole per l’omicidio di Roberto Rizzi, che fu ucciso per uno scambio di persona nel 1987 a Torino, nel bar “I tre moschettieri” in via Pollenzo. Un ex collaboratore di giustizia ha confessato il delitto alla polizia di Torino. Gli era stato commissionato da persone legate al clan Belfiore, ma la vittima doveva essere Francesco Di Gennaro. Però il sicario sbagliò persona. Di Gennaro fu poi assassinato nello stesso bar, il 24 agosto 1988, da alcuni killer della famiglia Belfiore. Potrebbero esserci altri collegamenti con i numerosi omicidi di quel periodo, la polizia indaga.
Un uomo è morto e tre persone ferite, di cui una in modo grave. E’ il bilancio dell’incidente stradale avvenuto sulla statale 17 Foggia – Lucera. La vittima è Mario Franciolini, di 45 anni, di Tricarico. I feriti sono due anziani, la mamma della vittima, di 73 anni e lo zio di 74, che viaggiavano a bordo di un’Alfa 147. Secondo la ricostruzione la vittima era alla guida della vettura quando, per cause in corso di accertamento, ha tamponato un furgone Fiat Ducato, il cui conducente è rimasto ferito.