redazione il torinese

Muffa nei budini della mensa scolastica

DALLA LOMBARDIA

Muffa nei budini al cioccolato serviti alla  mensa di  una scuola primaria della periferia nord di Milano.  La società che si occupa della ristorazione scolastica  spiega che non ha ancora ricevuto segnalazioni  sulla partita di budini avariati ma che provvederà a segnalare l’episodio al produttore del budino che viene consegnato nelle mense già confezionato.

Violentava le fidanzatine del figlio 14enne. Chiesti 23 anni di carcere

Un 44enne, addetto alla sicurezza in una discoteca, obbligava il figlio 14enne a legare e bendare le fidanzatine, per  sostituirsi a lui e violentarle. L’uomo è imputato a Torino con l’accusa di violenza sessuale e detenzione di materiale pedopornografico. Il pm Barbara Badellino ha chiesto la condanna a 23 anni di carcere. I fatti sarebbero avvenuti a casa dell’imputato nel 2008 e 2009. Sono undici le vittime delle violenze, quasi tutte ragazzine minorenni e anche amiche della figlia e ragazze che lui  adescava sui social. L’uomo è inoltre  accusato di maltrattamenti sulla figlia di 15 anni.

Diamo voce ai Diritti

Un confronto tra generazioni per il 70° dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Questo il senso dell’iniziativa “Diamo Voce ai diritti”, organizzata dal Comitato diritti umani del Consiglio regionale del Piemonte in occasione della Giornata internazionale dei diritti Umani. Giovani studenti delle scuole elementari, superiori e del mondo universitario si sono alternati questa mattina in aula consiliare, insieme a rappresentanti delle Istituzioni e volti noti del mondo della cultura, del giornalismo e dell’associazionismo, nella lettura degli articoli della Dichiarazione Universale del 1948, dando il loro contributo sul significato e il valore dei Diritti enunciati nella Carta.

“Il 10 dicembre del 1948 le nazioni, stremate dal massacro bellico e dal pozzo più nero della Storia rappresentato dalla Shoah, si riunirono a Parigi per approvare la Dichiarazione Universale dei diritti umani. – ha commentato il presidente del Consiglio e del Comitato diritti umani, Nino Boeti dopo aver letto l’articolo uno della Dichiarazione – Con i suoi 30 articoli la Dichiarazione traccia il perimetro della civiltà, sancendo i valori e i principi fondamentali ed irrinunciabili. Una moderna e laica ‘tavola della legge’ nata dal sangue e dall’orrore dei due conflitti mondiali e che avrebbe dovuto evitare all’umanità di ripetere i tragici errori del XX secolo. Così non è stato. In Rwanda come in Medio Oriente o nei Balcani, i Diritti Universali sono stati violati, calpestati, negati. E vengono negati ogni qual volta un bambino muore di fame o annega su un barcone cercando di fuggire dalla guerra e dalla miseria. Per questo a 70 anni di distanza  – ha concluso – dobbiamo continuare a proclamarli ad Alta Voce. E il Reading che abbiamo organizzato in Consiglio regionale vuole essere uno stimolo per le giovani generazioni affinché si ricordino che i Diritti Universali non sono mai scontati né acquisiti una volta per sempre ma devono essere affermati e difesi ogni giorno”“I diritti alla vita, alla libertà e alla sicurezza, sanciti dall’articolo 3, sono goduti pienamente da una minoranza del mondo  – ha commentato il presidente della  Giunta regionale Sergio Chiamparino – Sono diritti pensati insieme, se distinti possono portare a risultati esattamente opposti, penso alla sicurezza che nega la libertà. Si possono sintetizzare in una parola: dignità umana. Sui migranti la prima cosa che mi colpisce è il linguaggio. Se ne parla spesso come di pacchi da spostare in un paese o nell’altro, non come di persone che hanno una loro dignità”.

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Hanno dato voce agli articoli della Dichiarazione Universale dei diritti umani: Luigi Manconi; Bruno Segre; Alessandro Battaglia, Bruno Mellano; Fabio Versaci; Tiziana Nasi; Augusto Fierro; Susanna Riva; Farhad Bitani; Enrica Baricco; Abderrahmane Amajou; Fredo Olivero; Armando Spataro; Gabriele Piovano; Giampiero Leo; Stefano Tallia; Maria Teresa Martinengo; Angela Motta; Bunna; Gabriele Molinari; Anna Rossomando; Diego Montegmagno; Paolo Severini; Rita Turino; Angela Vitale; Eugenio Finardi; Ludovico Carpanetto; Maria Costanza Trapanelli; David Sorani.

Queste invece le scuole che hanno preso parte al Reading: Istituti riuniti “Salotto e Fiorito” di Rivoli; Scuola salesiana “Valsalice” di Torino; Scuola salesiana “Valsalice” di Torino; Scuola elementare “Alighieri-Kennedy” di Torino; Scuole elementare “De Filippo” di Torino; Scuola elementare “Don Milani” di Nichelino; Istituto superiore “Arimondi-Eula” di Savigliano, associazione Elsa (The European Law Students’ Association)

FIAT Torino – Trento, finalmente si vince!

In una partita dal risultato speculare del primo e del secondo tempo (vinti entrambi per 43 – 42 dalla FIAT Torino per un risultato finale di 86 – 84 sempre con bomba di Trento allo scadere…) l’emblema della passione dell’Auxilium è il presidente Forni che, pur con un piede rotto e con le stampelle, corre letteralmente verso il campo per chiedere la revisione dell’ultimo tiro vincente di “Jamilone” Wilson al fine di capire se fosse da due o da tre punti

Si può discutere su tante cose, su errori, sia di ingenuità che di gestione tecnica, ma su una cosa non ci si può neanche “permettere” di discutere: la generosità di chi ha permesso a Torino del basket di esistere fino ad ora, con sacrifici personali e non solo. I risultati dovrebbero essere il premio di tanta passione, ma non sempre lo sport distribuisce proporzionalmente a quanto si dà, ma ieri sera, almeno un sorriso questa squadra, ai suoi veri tifosi, lo ha regalato. In settimana, ci sono stati i complimenti di una gestione “illuminata” di Brescia da parte del presidente federale come esempio da seguire…(e misconoscere il mistero degli illuminati con Brescia è un’eresia esoterica…almeno ai più sembra così) e Trento indicata come potenziale protagonista delle final eight della coppa Italia, e le due squadre sono una a pari punti con Torino e l’altra ultima in classifica; delle due, l’una: o gli altri si vedono meglio di quanto non siano o noi ci vediamo troppo brutti! E’ una delle prime gare che la FIAT Torino ha potuto disputare con molti giocatori (ma non tutti) a disposizione e con una settimana intera di allenamenti, con una squadra che, come noi, doveva assolutamente vincere. Non proprio la situazione migliore, come si può intuire. Eppure, nonostante l’evidente tensione, si è vinto lo stesso. C’è chi dice (a ragione) che Torino non ha ancora un bel gioco in attacco e lacune in difesa: ebbene, se questo è vero, a vedere il bicchiere mezzo pieno (da tifoso, forse, e quindi non tanto lucido…) proprio per questo sono ottimista: se giocando male si vince, beh, allora il futuro, pur se con partenza ritardata, potrebbe solo essere migliore. I playoff e la retrocessione sono due punti sopra o due punti sotto, la classifica è la più corta degli ultimi anni e tutte le ansie e le speranze sono legittime e legittimabili. Però solo il futuro darà la risposta. Ma la partita contro Trento, giocata con un Moore febbricitante, con un Hobson appena arrivato ma già protagonista e “trascinatore” (splendidi due super assist, di 5 totali più 8 rimbalzi, da intenditori con un no look in mezzo all’area ed un tutto campo a due mani per schiacciata di Wilson), Mc Adoo finalmente in campo, segnalandolo anche per una grande deviazione finale sull’ultimo tiro libero sbagliato da Delfino per recuperare palla, e a tratti forse nel suo vero ruolo da “4”, la rinascita di Wilson, la rinnovata gioventù e leadership di Carlos Delfino e le prove solide di Jaiteh e Cusin (pur se con qualche errore nei passaggi) danno una immagine potenzialmente migliore di quella che potrà essere in futuro la nuova FIAT Torino. E Brown? Discuterlo è da folli e incompetenti del basket. Si può dire che dovrà ancora scoprire il basket europeo ed italiano in particolare, ma vederlo in piedi ad urlare e a spronare la squadra come è difficile vedere un allenatore fare, dovrebbe rincuorare tutti che l’età è solo un fattore mentale. Il momento della FIAT è incredibile: ne sa sicuramente qualcosa chi deve ogni partita riaggiornare il video di ingresso con la squadra rappresentata sempre con nuovi giocatori o come chi deve sempre chiedere alla Robe di Kappa un nuovo corredo ogni settimana per un nuovo giocatore. Ma lo sforzo economico e sociale per dare un futuro al basket a Torino non deve passare sotto traccia. Come tanti anni fa, potremmo dire, chi è senza peccato scagli la prima pietra…e chi parla per contestare senza ragione o ne ha una propria, e in quanto tale non è discutibile…, oppure parla perché il suo “non essere” sportivo lo rende parte di quel grande numero di persone che appartengono al gruppo “iotifocontro”, che di solito ha sempre molte amare soddisfazioni, ma che con la salute mentale poco ha a che fare. “Avanti Torino!” recitava una maglietta omaggiata tempo fa a tutti i tifosi, e mai come oggi torna di moda: per tutti coloro la cui voglia di esultare supera quella di sperare che altri non vincano, la parola d’ordine è una sola, tutti insieme per l’Auxilium, perché questa … è … Torino!

Paolo Michieletto

 

La Città Metropolitana dice sì alla Tav

Con 167  voti a favore, 8 astenuti e un voto contrario la mozione delle opposizioni di centrodestra e di centrosinistra a favore della Torino-Lione è stata approvata dalla Conferenza dei sindaci della Città metropolitana. Chiara Appendino, sindaca metropolitana,  non ha partecipato al voto e ha dichiarato: “Attendiamo la conclusione dell’analisi costi-benefici”.  La mozione impegna la sindaca al riconoscimento dei benefici dell’opera per l’intero territorio e a svolgere ogni azione finalizzata a sostenerne la realizzazione nei tempi previsti. Con Appendino non hanno preso parte al voto anche una decina di sindaci.

 

Clelia Ventimiglia

I Quintorigo tornano a Torino con Mario Biondi

Al Teatro Colosseo – Via Madama Cristina, 71

Dopo la partecipazione al Salone del Libro lo scorso maggio, I Quintorigo tornano a Torino, questa volta sul palco del Teatro Colosseo ospiti di Mario Biondi, nell’ambito del tour partito il 3 dicembre scorso da Napoli.

Sarà la quinta delle dodici date di questo tour teatrale, in cui l’eclettico quartetto romagnolo incornicia con il suo inconfondibile sound, la splendida voce del crooner siciliano.Dopo la partecipazione a Umbria Jazz dove i Quintorigo e Mario Biondi hanno suonato assieme per la prima volta dal vivo e dopo l’uscita lo scorso 9 novembre di “I Wanna Be Free“, nuovo singolo di Mario Biondi con uno straordinario featuring dei Quintorigo, arriva il tour teatrale, qualcosa che sancisce in modo definito l’avvenuto sodalizio tra i cinque artisti.

Li seguo dagli inizi. Sono un estimatore. Il sodalizio nasce proprio da questa mia ammirazione nei loro confronti, iniziata probabilmente ai tempi del primo Sanremo“.

(Mario Biondi)

I Quintorigo, definiti dallo stesso Biondi la “punta di diamante” dell’organico musicale, uniti a Federico Malaman, Max Greco e Josh Peterson, danno vita a un nuovo capitolo live della carriera del crooner, fatto di nuove sonorità e sperimentazione.Ancora una volta i Quintorigo si mettono in gioco, dopo oltre vent’anni di una carriera costellata di soddisfazioni e successi e festeggiata quest’anno con l’uscita del doppio album “Opposites“, lavoro in cui i quattro musicisti hanno giocato con i chiaroscuri della musica del ‘900: da Duke Ellington a Monk, da Oliver Nelson a Ornette Coleman, da David Bowie alle tinte acide dei Rage Against The Machine. Un dialogo tra artisti, fatto di classici rivisitati in stile Quintorigo, più undici brani originali.

Quintorigo e Mario Biondi saranno sui palchi di:

 

Teatro Openjobmetis Varese 10 dicembre 2018Teatro Colosseo Torino 12 dicembre 2018

Obihall Firenze 13 dicembre 2018

Teatro Regio Parma 15 dicembre 2018

Auditorium Santa Chiara Trento 18 dicembre 2018

Gran Teatro Geox Padova 19 dicembre 2018

Teatro Romolo Valli Reggio Emilia 21 dicembre 2018

Europa Auditorium Bologna 22 dicembre 2018

Auditorium Parco della Musica Roma 27 dicembre 2018

 

Supertruffa: il papiro di Artemidoro era tarocco

  Il tribunale di Torino ha archiviato per prescrizione il procedimento per truffa nei confronti di Serop Simonian, il mercante d’arte armeno di 76 anni che nel 2004 piazzo’  per la ragguardevole cifra di 2 milioni e 750 mila  euro alla Fondazione per l’Arte della Compagnia San Paolo di Torino  il  cosiddetto “Papiro di Artemidoro”, un presunto reperto dell’antico Egitto. Fin dall’inizio ci furono molti dubbi sull’autenticità del papiro, tanto che il Museo Egizio si rifiutò di esporlo. Gli approfonditi esami hanno fugato ogni dubbio: il reperto era tarocco. Secondo la procura la falsità è “abbondantemente provata”. Ma la prescrizione  ha estinto il reato.

Politica senza bussola. Tutto è perduto fuorché l’onore

Tutto è perduto fuorché l’onore. Bisognerà capire chi ha avuto e dunque difenderà il proprio onore. O chi non l’ha mai avuto e allora non avrà nulla da difendere. Per ora sappiamo che un po’ tutti hanno letteralmente perso la bussola. Le forze politiche vagano dicendo e sostenendo che tutto é sotto controllo, ma in realtà nulla ma proprio nulla lo è. I più da sponde opposte sostengono di parlare in nome del popolo diventato Spirito uno ed indivisibile. Così Matteo Salvini pro Tav da Roma si autonomina rappresentante di rutto il popolo. E il Marchese del Grillo (più prosaicamente il Beppe nazionale) benedice i no Tav. A loro Silvio Berlusconi gli fa un baffo. Lui al massimo è unto dal Signore.  Ma c’ è sempre uno più bravo di tutti: Marco Travaglio grande fustigatore dell incoerenza di Matteo Renzi. Lui giovane liberale, giovane montanelliano teorico ed amico del Marchese del Grillo non si accontenta più. Ora con il Fatto Quotidiano si erge ad organo di partito, il partito dei no Tav. Fa i conti giusto per essere preciso e sostiene che la manifestazione di Torino vale il doppio di quella di Roma. Vale il doppio perché ci sono stati il doppio dei partecipanti. Ineccepibile. Conclusione : la maggioranza non c’ è più. Ma no? Manco per idea. Il Pd ha voluto mettere insieme il diavolo e l’acqua santa. Eccoli i risultati, e secondo qualcuno dovrebbero durare cinque anni a palazzo Chigi. Ne dubito fortemente. E la commedia continua. Domenica caffè con Matteo Salvini. Il dopo sarà moderatamente positivo? Nel sentire la dichiarazione del presidente  di Confindustria non si direbbe. Sintesi: con i ritardi le imprese coinvolte falliscono e riprendere sarà impossibile. Più che pessimista direi che è realista. E a Giggino non è bastato un primo incontro. Martedì esame di riparazione per la Banda Bassotti ( Conte Toninelli Di Maio e forse Castelli). Castelli e Toninelli assolutamente non capiscono. Dunque è del tutto inutile.  Conte non si sarà impegnato con il fioretto in Europa. Giggino dira’:  nel contratto di governo abbiamo deciso un approfondimento. Poi decideremo. Ci impegniamo a fine anno nel rendere pubbliche le conclusioni. Ergo, continuano a perdere tempo e francamente continuo nel non capire queste organizzazioni sindacali, perché anche loro perdono tempo. Il vero ed unico obbiettivo di tutto il governo è arrivare alle elezioni europee. Vedere cosa succede e poi decidere. Non c è nulla da decidere. Anche gli industriali e i sindacati hanno perso la bussola. Non capiscono quale direzione prendere. Con una complicanza: rischiare di essere complici dell’ignavia  pentastellata. Sicuramente non è facile. Anche il Pd annaspa ripiegato su se stesso, in attesa che Matteo Renzi decida una volta  per tutte e fondi il suo partito. In questo modo prenderebbe due piccioni con una fava.  Formalmente libero di volare dove vuole e soprattutto con chi vuole e lasciare gli ingenti debiti del PD a quelli che rimangono nel PD.  Renzi ci aveva provato a mettere le mani sul patrimonio dei Democratici di Sinistra che avevano ereditato dal PCI. Ma sulla sua strada ha trovato Ugo Sposetti, uno degli ultimi comunisti . Quelli veri veri. Non gli sbrindellati rifondaroli. Talmente comunista che al suo settantesimo compleanno  ha invitato tutti i capataz comunisti, da Napolitano a Dalema. Tranne Fausto Bertinotti che andando con i gruppettari non poteva essere considerato del PCI. E Ugo Sposetti ha fatto costituire mille fondazioni per la gestione del patrimonio rimasto . E non solo: mille biblioteche e mille sale dove i vecchi comunisti continuano a fare politica. Magari da cosa nasce cosa.  Una speranza dobbiamo avercela anche noi. Speranza che qualcosa cambi in questa nostra martoriata Italia. Per ora tutto è perduto tranne l’onore di chi l’onore ha avuto e magari avrà.
Patrizio Tosetto

Negoziante denunciato per lotteria non autorizzata

Per soli 10 euro erano in palio prodotti alimentari per 500 euro. Una vera e propria lotteria, organizzata in un esercizio commerciale di Alpignano, priva però delle necessarie autorizzazioni. Così il titolare è stato denunciato dalle fiamme gialle e rischia multe fino a 12 mila euro. La lotteria  era collegata all’estrazione settimanale del lotto.

Per non dimenticare le vittime di Thyssenkrupp

Dopo l’incontro con il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e diverse altre iniziative di sensibilizzazione, proseguono le attività promosse da Sicurezza e Lavoro, insieme ai familiari delle vittime, per fare memoria e arrivare ad avere piena giustizia per la tragedia alle Acciaierie ThyssenKrupp di Torino del 6 dicembre 2007, in cui morirono sette operai. Lunedì 10 dicembre 2018 – dalle 10 alle 12 al CnosFap Rebaudengo, in piazza Conti di Rebaudengo 22 a Torino, in collaborazione con la trasmissione Mediaset Le Iene, è previsto un dibattito con il giornalista Alessandro Politi, la Iena che ha curato due servizi televisivi – andati in onda il 6 maggio 2018 e il 4 dicembre 2018 – sul mancato arresto dei due manager tedeschi responsabili dell’accaduto – Harald Espenhahn e Gerald Priegnitiz – condannati in Italia con sentenza definitiva della Cassazione del 13 maggio 2016, ma ancora in Germania a piede libero. All’incontro, dal titolo “ThyssenKrupp: quale giustizia in Germania?”, partecipano 12 classi dell’istituto che hanno aderito al progetto regionale “A scuola di sicurezza” (catalogo Ce.Se.Di. – Città Metropolitana di Torino). Intervengono, oltre ad Alessandro Politi, il coordinatore del Gruppo Tecnico Rls della Camera del Lavoro di Torino Rocco Pellegrino, insieme ad altri Rls (Rappresentanti dei Lavoratori per Sicurezza), ai familiari delle vittime ThyssenKrupp e all’ex operaio Thyssen Antonio Boccuzzi. Modera il direttore di Sicurezza e Lavoro: Massimiliano Quirico. Ingresso gratuito. L’incontro rientra nel programma delle Settimane della Sicurezza, organizzate da Sicurezza e Lavoro per promuovere la cultura della salute, della sicurezza, dei diritti e della prevenzione, in particolare tra i giovani, sul lavoro e a scuola. #SetSicurezza18 “L’incontro con la Iena della trasmissione Mediaset – dichiara il direttore di Sicurezza e Lavoro, Massimiliano Quirico – è un’ulteriore occasione per avvicinare ragazze e ragazzi, in maniera informale e coinvolgente, ai temi della salute e sicurezza sul lavoro e per far capire loro l’importanza e la complessità della materia, ma anche le enormi difficoltà e sofferenze che devono affrontare i familiari delle vittime di infortuni e malattie professionali”.

 

(FOTO: A. PRETEROTI)