redazione il torinese

Dal Sasso del Ferro, uno sguardo sul lago

sasso-lago-5Il battello si stava staccando lentamente dal molo. Liberato l’ormeggio,  sfilando e recuperando la grossa sagola, dopo aver ritirato la  passerella , il capitano ed il suo equipaggio si preparavano a far rotta verso l’isola Madre. L’Helvetia si muoveva al rallentatore come se fosse restia a prendere il largo. Sembrava quasi che gli piacesse l’attracco al punto da confidare nell’accoglienza dell’imbarcadero e fermarsi un po’  più a lungo, magari per prender fiato e riposare il suo scafo provato da decenni di onorato servizio sulle acque del Verbano. Ma le due eliche, mosse dalla potenza dei quattrocento cavalli a motore, facevano ribollire l’acqua e – pur con un certo rimpianto e di malavoglia – l’Helvetia seguì l’ordine di partenza. Solo una coppia di turisti stranieri, probabilmente inglesi, era salita a Baveno. E più di tre quarti dei 360 posti a sedere erano vuoti. Non c’era da stupirsi. La bella stagione era ormai uno sbiadito ricordo e, per di più, si era a metà settimana. Solo il sabato e, soprattutto, la domenica c’era qualche turista in più sulle rotte tra isole e terraferma. Il lago era calmo e l’aria appena mossa da una brezza leggera e per nulla fastidiosa. Si poteva quasi star fuori, faccia all’aria, anche se le cime imbiancate dei monti che segnavano il confine tra Piemonte, Lombardia e Svizzera rammentavano che l’inverno era in procinto d’agguantarci con il suo gelido abbraccio. Attraverso il tondo dell’oblò della porta d’accesso al ponte di coperta verso  prua, dov’erano stivati i grossi salvagente rigidi, bianchi e rossi, s’intravedeva un gabbiano. Pur essendo sasso-lago1uccelli di mare, diverse colonie di gabbiani vivono sui grandi laghi del nord, dal Maggiore al Como fino al Garda. E quello lì, con una certa insistenza, guardava fisso l’interno del battello con i suoi occhietti mobili. Ritto sulle zampette, con un fare allegro, se ne stava appollaiato sul parapetto, con le sue lunghe ali raccolte, muovendo il becco adunco e robusto. Sembrava volesse parlare. Lo guardammo tutti con curiosità. Forse troppa perché, qualche minuto dopo, prese il volo e si diresse sasso-lago-4verso l’isola dei Pescatori, lanciando le sue grida un po’ rauche. Il battello, dopo aver attraccato all’isola Madre – la più grande e lussureggiante delle isole Borromee – e a Pallanza, arrivò puntuale al porto di Intra. Da lì, con la motonave traghetto San Cristoforo, raggiunsi la sponda lombarda. Appena messo piede a terra, guardai verso la montagna che avevo di fronte. La meta che mi ero prefisso di raggiungere stava lì, sopra di me:il Sasso del Ferro , che dai suoi 1062 metri, sovrasta Laveno Mombello. Da lì si può spaziare sul panorama  del lago Maggiore e su buona parte della catena alpina dominata dal massiccio del monte Rosa alla sommità del quale svettano –ben oltre i quattromila – le sue quattro “punte”: Dufour, Nordend, Zumstein e Gnifetti. Al Sasso del Ferro ci si può salire con la bidonvia che, dalla stazione della funivia del Lago, nei pressi della via Lumaca,  in meno di un quarto d’ora , “salta” il dislivello che separa Laveno dalla piazzola del Poggio di Sant’Elsa. E’ da lì che, quando fa bello ed il vento soffia in quota,  gli spericolati praticanti del ‘volo libero’ , si lanciano con deltaplani e parapendii, volteggiando sul lago. Io, però, andandoci spesso, preferisco salire sull’erta con il “cavallo di San Francesco”, cioè a piedi. Non prima di aver fatto una bella colazione, all’inglese, in località Acquanegra, al “Porticciolo” dove – attraverso i finestroni – si gode un magnifico colpo d’occhio sul lago. Da lì, attraversato il centro storico, si sale in direzione delle frazioni di Brenna , Monteggia  e delle Cascine. Lasciate alle spalle le ultime abitazioni, seguendo il segnavia  sulla sasso-lago3mulattiera acciottolata che attraversa  i  boschi di castagni e robinie, si giunge alle Casere. Da qui, con buon passo, senza perdere di vista il segnavia , passando in rassegna i faggi maestosi e le boschine, senza la fretta che può tagliare il fiato, si arriva alla meta. E’ sempre una gran bella soddisfazione sedersi lì, fuori dal bar, su una comoda sedia impagliata, con una birra fresca in mano, a contemplare il panorama. Dal Poggio  si domina l’insenatura di Laveno e buona parte del Lago Maggiore con le montagne che lo circondano, dal Mottarone alla Zeda, con la catena alpina delle Lepontine a far da sfondo. C’è da riempirsi gli occhi con tanta bellezza. Basta un buon binocolo per cercare i particolari. Ecco un gregge di pecore che sale lento sulla strada tra Campino e Someraro e, più a destra, le macchine da cava che si muovono sotto i lastroni di granito rosa a Baveno. Sul lago una barca che si muove lenta, pescando a tirlindana, tra   l’isola Madre e Pallanza mentre le lenzuola bianche stese, sasso-lago2fresche di bucato, nelle prime case a ridosso del lungolago di Griffa, svolazzano all’aria. Volendo si può andare più in su, dal Poggio S.Elsa , imboccando un ripido sentiero, fino alla vetta al Sasso del Ferro, dove la vista spazia sul più ampio panorama tra lago e montagne. Salire al Mottarone o allo Spalavera, in punta al Monte Rosso o – come in questo caso – al Sasso del Ferro è questione di punti di vista, d’angolo di visuale. Un modo per guardare, dall’alto, il bacino argenteo del lago che “salda” le terre che lo circondano. Ognuno con i suoi occhi e la sua sensibilità, come fece anche Stendhal, confidando al suo diario la “deliziosa vista” da una terrazza sull’Isola Bella: “A sinistra, l’isola Madre e una parte di Pallanza, quindi il ramo del lago che più in là entra in Svizzera; di fronte, Laveno; a destra, il ramo di Sesto. Cinque o sei profili di montagne velate dalle nubi. Questo panorama fa il paio con quello del golfo di Napoli e parla ancor meglio al cuore. A mio parere queste isole risvegliano il sentimento del bello ancor più di San Pietro. Finalmente il mio spirito, che per amore di un bello troppo bello trova sempre da criticare, ha incontrato qualcosa in cui nulla v’è di criticabile”.

Marco Travaglini

Nosiglia pronto ad accogliere alcuni migranti delle navi

L’arcivescovo Cesare Nosiglia ha dichiarato  la disponibilità della Chiesa torinese ad accogliere alcune  famiglie tra quelle a bordo delle navi Sea Watch 3 e Sea Eye. “La Chiesa, – ricorda Nosiglia – aveva già offerto disponibilità per i profughi della nave Diciotti, nel settembre 2018″. Secondo l’arcivescovo si tratta di un gesto simbolico ma ” estremamente necessario per lanciare un segnale  alle istituzioni italiane e degli altri Paesi europei sul significato dell’accoglienza: stiamo parlando  di persone”. Un messaggio in questa direzione è arrivato ieri anche da Papa Francesco in occasione dell’Angelus in piazza san Pietro a Roma.

Neonato muore in ospedale a causa di una infezione

DALLA LOMBARDIA   Un bimbo nato prematuro il 4 dicembre è deceduto nel reparto di terapia intensiva neonatale degli Spedali Civili di Brescia per un’infezione di cui non si conoscono ancora  le cause. E’ la terza morte in una settimana: i due neonati morti alcuni giorni fa erano stati nella  stanza con il piccolo mancato  ieri pomeriggio dopo  uno choc settico verificatosi il 29 dicembre. Secondo l’ospedale, i tre casi non sarebbero però collegati. L’autopsia sul neonato sarà eseguita domani.

CR7 rientra a Torino da Dubai e va in palestra

Cristiano Ronaldo appena tornato da Dubai, dove gli è stato consegnato  il riconoscimento dei Globe Soccer, è corso ad allenarsi in palestra a Torino insieme con il figlio Cristianinho. E’ stato lo stesso CR7 a postare su Instagram le foto sue e del ragazzino che corre sul tapis roulant, vicino  alla compagna Giorgina. Il calciatore scenderà nuovamente in campo con la maglia bianconera il 12 gennaio per gli ottavi di Coppa Italia contro il Bologna. Successivamente la Juventus andrà in Arabia Saudita per la Supercoppa Italiana contro il Milan mercoledì 16.

 

(foto: Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)

PATTO DI CONSULTAZIONE TRA MOVIMENTO PROGETTO PIEMONTE E MOVIMENTO NAZIONALE PER LA SOVRANITA’

Il coordinatore regionale del Piemonte per il Movimento Nazionale per la Sovranità – MNS, Marco Botta ed il presidente del Movimento Progetto Piemonte – MPP, Massimo Iaretti, hanno siglato a Torino un patto di consultazione tra i due movimenti. Il documento è stato sottoscritto anche dal presidente del Gruppo Consigliare MNS in Consiglio Regionale, Gian Luca Vignale

I due movimenti, che condividono la presenza a livello regionale piemontese nel Comitato per il referendum sull’autonomia del Piemonte ed hanno sviluppato una attiva collaborazione sul territorio, ad esempio, nel contrasto delle delibera di fusione tra Asl Al ed Aso di Alessandria, poi ritirata, hanno deciso di dare vita ad un patto finalizzato ad attuare politiche comuni a livello locale e regionale in modo da consentire lo svolgimento di convegni, dibattiti, seminari di studio, presentazioni librarie eseguite nelle sedi istituzionali competenti, politiche ed amministrative.

“I concetti di autonomia regionale e di sovranità nazionale non si contrappongono, né contrastano tra loro – dice Massimo Iaretti presidente MPP, realtà politica presente in alcuni consigli comunali nell’Alessandrino e nel Canavese – anzi contribuiscono ad una cultura identitaria di cui il Piemonte, oggi, ha assolutamente bisogno”. Dal canto suo il coordinatore regionale Mns, Marco Botta sottolinea che “il patto di consultazione parte dalle comuni battaglie portate avanti in particolare sulla sanità e sulle istanze di autonomia e sovranità. I prossimi appuntamenti elettorali, regionali ed amministrativi, daranno la possibilità ai due movimenti di creare momenti comuni di convergenza in particolare su sicurezza, identità territoriale, cultura e turismo”. I due Movimenti mantengono, naturalmente, ognuno la propria identità e le proprie linee guida.

SI RAFFORZA LA PARTNERSHIP TRA [TO]BIKE E DECATHLON

Una collaborazione nata più di un anno fa e costruita su una condivisione valoriale elevata: da una parte [TO]BIKE, il servizio di bike sharing attivo a Torino dal 2010 che ogni anno permette a migliaia di persone di muoversi in modo sostenibile ed economico sulle due ruoteDall’altra Decathlon, il Brand punto di riferimento mondiale per gli sportivi e per gli appassionati di ciclismo

 Dopo Decathlon Torino Centro, anche Decathlon Grugliasco in occasione del proprio ventennale, aderisce a questa partnership, nel pieno spirito della propria mission: “Creare voglia e rendere accessibile a tutti la pratica dello sport”.  Grazie a questa nuova collaborazione Decathlon Grugliasco entra far parte del circuito di rivendite autorizzate [TO]BIKE, a partire dal 18 dicembre 2018 presso il punto vendita di Corso Allamano 143 sarà possibile, infatti, acquistare un abbonamento annuale al servizio di bike sharing. Inoltre, per i clienti Decathlon che si recheranno a Decathlon Grugliasco, per la manutenzione della propria bicicletta personale, come avviene a Decathlon Torino Centro, è stato attivato il servizio di Courtesy Bike. [TO]BIKE metterà a disposizione due biciclette senza perno, completamente brandizzate Decathlon, che potranno essere utilizzate in attesa di riavere la propria bicicletta disponibile dopo l’intervento di manutenzione. Decathlon consegnerà anche un lucchetto per rendere l’operazione quanto più sicura possibile.

Respira monossido di carbonio: donna muore avvelenata

Una donna di 50 anni  è deceduta a Novara avvelenata dal monossido di carbonio in una palazzina di viale Giulio Cesare. Rientrando in casa il marito ha dato l’allarme: già sulle scale dell’edificio c’era infiltrazione di monossido. Un vicino di casa ha  infatti avuto un malore ed è stato trasportato in ospedale in codice verde

I cinque anarchici combattenti in Siria sorvegliati per altri motivi

La sorveglianza speciale per i cinque anarchici e antagonisti torinesi che in Siria combattevano insieme con le milizie curde dello Ypg contro l’Isis “prescinde, secondo il dettato della legge, dalla natura politica del gruppo che ha operato l’addestramento”  militare. Lo scrive la procura di Torino in un comunicato nel quale sottolinea  di avere “proposto una sorveglianza su giovani” in quanto questi avevano in Italia precedenti per episodi di violenza legati a fatti politici.

Debutto dei saldi invernali positivo: + 5%

 I commercianti sono preoccupati per  il blocco del traffico

Un inizio promettente per i saldi invernali, con un +5% di vendite a Torino e in provincia e code in diversi negozi. Il freddo non ha frenato gli acquirenti, molto numerosi anche negli outlet. I commercianti sono preoccupati per  il blocco del traffico, ma si augurano che  il trend continui a crescere nel prossimo week end quando tutti saranno rientrati dalle vacanze. L’abbigliamento è come sempre il settore che la fa da padrone, bene anche Hi Tech e articoli per la casa. Si prevede una spesa  a famiglia  di 280 euro.