redazione il torinese

Regionali Piemonte – Locatelli (Prc-Se): “Non si può rimanere inerti alla proposta di Chiamparino”

Ezio Locatelli, segretario provinciale di Torino e componente la segreteria nazionale Prc-Se, dichiara:  “Il tempo delle ambiguità è finito. Non si può rimanere inerti a fronte della proposta di Sergio Chiamparino di andare alle prossime elezioni regionali con una coalizione civica “Sì, al Piemonte del Sì” che ricalca in pieno i contenuti della piazza delle madamine e degli imprenditori. Una coalizione senza tanti distinguo – “i partiti si adeguino”  dice Chiamparino –  a servizio dei potentati economici, aperta a settori della destra a cominciare da Forza Italia.  

A fronte di tanta protervia le forze che in Piemonte si sono battute in questi anni contro le grandi opere inutili e speculative, contro le discriminazioni e le ingiustizie sociali, per i diritti sociali e del lavoro, battano un colpo. Mettano in campo una proposta politica che sia coerente con i tanti momenti di partecipazione e di lotta di questi anni. Una proposta di unità e di radicalità, com’è stato in occasione della grande manifestazione di Torino dell’8 dicembre. Manifestazione non solo NoTav ma contro razzismo, decreto “sicurezza”, tagli a sanità, pensioni, diritti, che impoveriscono la maggioranza della popolazione, tagli che servono a foraggiare  gli interessi affaristici di pochi. 

Quella dell’8 dicembre è stata una manifestazione di opposizione e di forte domanda di cambiamento che non può e non deve  rimanere senza risposte politiche. Come Rifondazione Comunista pensiamo che si debba andare alla costruzione di uno schieramento popolare e di sinistra alternativo non solo a Chiamparino e al Pd ma ai poli politici di destra e del M5S accomunati, con poche differenze, da medesima propensione neoliberista. Uno schieramento che metta insieme tutte le forze politiche, sociali, culturali e sindacali disponibili, senza esclusione alcuna, similmente a quanto si sta realizzando per le elezioni europee sulla base dell’appello, da noi condiviso, di Luigi De Magistris. L’unità nelle lotte di opposizione diventi unità anche sul piano politico.  L’impegno nostro sarà in questa direzione”. 

Regionali Piemonte – Locatelli (Prc-Se): "Non si può rimanere inerti alla proposta di Chiamparino"

Ezio Locatelli, segretario provinciale di Torino e componente la segreteria nazionale Prc-Se, dichiara:  “Il tempo delle ambiguità è finito. Non si può rimanere inerti a fronte della proposta di Sergio Chiamparino di andare alle prossime elezioni regionali con una coalizione civica “Sì, al Piemonte del Sì” che ricalca in pieno i contenuti della piazza delle madamine e degli imprenditori. Una coalizione senza tanti distinguo – “i partiti si adeguino”  dice Chiamparino –  a servizio dei potentati economici, aperta a settori della destra a cominciare da Forza Italia.  

A fronte di tanta protervia le forze che in Piemonte si sono battute in questi anni contro le grandi opere inutili e speculative, contro le discriminazioni e le ingiustizie sociali, per i diritti sociali e del lavoro, battano un colpo. Mettano in campo una proposta politica che sia coerente con i tanti momenti di partecipazione e di lotta di questi anni. Una proposta di unità e di radicalità, com’è stato in occasione della grande manifestazione di Torino dell’8 dicembre. Manifestazione non solo NoTav ma contro razzismo, decreto “sicurezza”, tagli a sanità, pensioni, diritti, che impoveriscono la maggioranza della popolazione, tagli che servono a foraggiare  gli interessi affaristici di pochi. 

Quella dell’8 dicembre è stata una manifestazione di opposizione e di forte domanda di cambiamento che non può e non deve  rimanere senza risposte politiche. Come Rifondazione Comunista pensiamo che si debba andare alla costruzione di uno schieramento popolare e di sinistra alternativo non solo a Chiamparino e al Pd ma ai poli politici di destra e del M5S accomunati, con poche differenze, da medesima propensione neoliberista. Uno schieramento che metta insieme tutte le forze politiche, sociali, culturali e sindacali disponibili, senza esclusione alcuna, similmente a quanto si sta realizzando per le elezioni europee sulla base dell’appello, da noi condiviso, di Luigi De Magistris. L’unità nelle lotte di opposizione diventi unità anche sul piano politico.  L’impegno nostro sarà in questa direzione”. 

Donna muore travolta da auto

DALLA LOMBARDIA  Ancora un incidente mortale sulle strade italiane. Una donna di 49 anni è morta dopo essere stata investita da un’auto  a Calcinate, in provincia di Bergamo. L’incidente è avvenuto questa mattina verso le 7. Sul posto sono accorse un’automedica e un’ambulanza del 118, ma il personale sanitario non è riuscito a salvarle la vita. Sono in corso gli accertamenti per conoscere la dinamica dell’incidente.

Il sindaco di Rivalta: «il casello di Beinasco va soppresso»

«Continua il blocco dei veicoli Euro 4 diesel a Rivalta – mentre peggiora addirittura nei comuni limitrofi – e continua il silenzio sull’unica misura in grado di migliorare sensibilmente la qualità dell’area dell’area sud della Provincia di Torino: la chiusura del casello di Beinasco!» Con queste parole il sindaco di Rivalta di Torino Nicola de Ruggiero commenta i dati che l’Arpa Piemonte ha diramato poco fa e che confermano i risultati di una campagna sul monitoraggio dell’aria che sempre Arpa ha condotto sul territorio rivaltese, concentrandosi sul quartiere Pasta. «I dati che sono arrivati qualche giorno fa confermano per la nostra zona una pessima qualità dell’aria. Le rilevazioni, che hanno interessato il periodo febbraio-marzo 2017 e aprile-maggio 2018, ci consegnano un quadro preoccupante soprattutto per quanto riguarda la presenza in atmosfera del PM10». Dai dati emerge chiaramente che non è il traffico generato dal piccolo quartiere di Pasta o dai comuni limitrofi a causare questi livelli di inquinamento, bensì il fatto che la zona è diventata ormai da quasi venti anni l’attraversamento preferito per chi non vuole, legittimamente, pagare il casello di Beinasco e proseguire lungo la tangenziale di Torino. «Non capisco perché, almeno in situazioni così delicate, ATIVA, che ricordiamo è anche di proprietà dalla Città Metropolitana, non apra il casello, misura che sicuramente gioverebbe al miglioramento della qualità dell’aria che respiriamo» conclude ancora Nicola de Ruggiero.

Smog, stop anche alle auto euro 5 diesel

Le vetture diesel Euro 5 immatricolate prima del 2013 non  potranno circolare da martedì 8, oltre alle auto Euro 1 a benzina e a tutti i veicoli normalmente interessati al blocco del traffico. Le misure antismog inasprite per il peggioramento della qualità dell’aria rimarranno in vigore fino a giovedì 10 gennaio dalle 8 alle 19 per le auto mentre per i veicoli per il trasporto merci, dalle 8.30 alle 14 e dalle 16 alle 19. Il semaforo rosso stabilito dall’accordo di Bacino padano stipulato dalle Regioni del Nord e dalle maggiori città della Pianura Padana è scattato per il superamento per dieci giorni consecutivi, della soglia dei 50 microgrammi al metro cubo delle polveri sottili presenti nell’aria, indicata dall’Unione europea  come limite oltre il quale possono verificarsi effetti negativi sulla salute delle persone.

Il basket torinese alla ricerca di un’anima

Cronaca di una Morte annunciata. Questo almeno per ora mi sembra il titolo del libro di Marquez che definisce meglio la vicenda della squadra Basket Auxilium Torino. Almeno per ora, ancorché i miracoli possono sempre cambiare tutto
Penso che i miracoli li potrà  fare chi successivamente assurgerà al Regno dei Cieli. E non mi pare che siamo in questo caso. Fiumi d’inchiostro in queste settimane incentrati sull’assicurazione che non sarebbe accaduto quello che è accaduto.  Fiat ha perso in casa con Cantù. Mi sa che è iniziata ufficialmente la lotta per non retrocedere. Il Presidente Forni ci ha dispensato di appelli alla coesione ed unità individuando le maggiori responsabilità in chi è stato allontanato dalla società stessa. Ma evidentemente non è bastato e sono convinto che non basterà. Ma cerchiamo di andare per ordine. Nei vari appelli all unità, nei vari passaggi di questi appelli mi ha positivamente colpito una affermazione: Torino ha il diritto di aver una squadra in serie A di Basket. Come torinese non posso che essere d’accordo. E soprattutto in questa fase di difficoltà l’orgoglio serve molto ed è importante. Importante ma non sufficiente. La via d’uscita è molto stretta. E imprecando sugli errori passati inutile e dannoso. Credo che l’unica strada per Fornì sia vendere con tutto quello che ne consegue. Salvare il salvabile. Spero che mi scuserete se ritorno comunque su un punto del passato a mio giudizio dirimente. All’inizio di questo nuovo anno sportivo tutto era predisposto per veleggiare nei piani alti della classifica e dire la propria nelle coppe. Un nuovo allenatore che arrivava addirittura direttamente dagli States. Ingaggiati campioni al massimo livello e come dono della città e dei dirigenti del Parco Olimpico il PalaVela. Impossibile perdere. Risultato finale : hanno perso e anche di brutto. Per un solo motivo: società e squadra non hanno un’anima. Un’ anima non si compra o si trova dietro l’angolo. Per vincere non ci vogliono solo i soldi . Ci vogliono anche questi, ma senza anima non si va da nessuna parte come i fatti dimostrano. E non c’è  altro da fare se non voltare radicalmente pagina. Auguro un in bocca al lupo a chi rimarrà. Soprattutto auguro un in bocca al Lupo a chi subentrerà. Se realmente esiste chi subentrerà speriamo che abbia in testa le sorti anche della nostra città. Per ora la scommessa che la città di Torino e tutti noi torinesi abbiamo fatto sul Basket è persa. Troppe le turbolenze societarie da oltre 10 anni a questa parte. Speriamo che chi subentrerà (se subentrerà) rimanga a Torino. Possiamo solo sperare. Non è molto ma è già qualcosa, attendiamo con una punta di pessimismo. Neanche tre settimane fa Forni diceva che non voleva vendere. Oggi che sta vendendo.  Ieri al massimo chiedeva aiuto . Oggi che non riesce più ad andare avanti sembra che ascolti Feria che gli chiedeva di fare alcuni passi indietro. Mi sa che il sogno della famiglia Forni finisce qui. Dal Canavese passando per Biella e transitando per la nostra città. Fornì e Feira che passeranno alla storia come coloro che hanno chiamato e poi cacciato uno dei più grandi allenatori mondiali. Loro che vincendo la Coppa Italia pensavano di essere arrivati all’inizio di un’avventura nelle Top del Basket Europeo. Dunque un in bocca al lupo anche a loro affinché vendano, se così deve essere,  ed Fiat Auxilium rimanga a Torin. Ne dubito sperando di sbagliarmi.
Patrizio Tosetto

Il basket torinese alla ricerca di un'anima

Cronaca di una Morte annunciata. Questo almeno per ora mi sembra il titolo del libro di Marquez che definisce meglio la vicenda della squadra Basket Auxilium Torino. Almeno per ora, ancorché i miracoli possono sempre cambiare tutto
Penso che i miracoli li potrà  fare chi successivamente assurgerà al Regno dei Cieli. E non mi pare che siamo in questo caso. Fiumi d’inchiostro in queste settimane incentrati sull’assicurazione che non sarebbe accaduto quello che è accaduto.  Fiat ha perso in casa con Cantù. Mi sa che è iniziata ufficialmente la lotta per non retrocedere. Il Presidente Forni ci ha dispensato di appelli alla coesione ed unità individuando le maggiori responsabilità in chi è stato allontanato dalla società stessa. Ma evidentemente non è bastato e sono convinto che non basterà. Ma cerchiamo di andare per ordine. Nei vari appelli all unità, nei vari passaggi di questi appelli mi ha positivamente colpito una affermazione: Torino ha il diritto di aver una squadra in serie A di Basket. Come torinese non posso che essere d’accordo. E soprattutto in questa fase di difficoltà l’orgoglio serve molto ed è importante. Importante ma non sufficiente. La via d’uscita è molto stretta. E imprecando sugli errori passati inutile e dannoso. Credo che l’unica strada per Fornì sia vendere con tutto quello che ne consegue. Salvare il salvabile. Spero che mi scuserete se ritorno comunque su un punto del passato a mio giudizio dirimente. All’inizio di questo nuovo anno sportivo tutto era predisposto per veleggiare nei piani alti della classifica e dire la propria nelle coppe. Un nuovo allenatore che arrivava addirittura direttamente dagli States. Ingaggiati campioni al massimo livello e come dono della città e dei dirigenti del Parco Olimpico il PalaVela. Impossibile perdere. Risultato finale : hanno perso e anche di brutto. Per un solo motivo: società e squadra non hanno un’anima. Un’ anima non si compra o si trova dietro l’angolo. Per vincere non ci vogliono solo i soldi . Ci vogliono anche questi, ma senza anima non si va da nessuna parte come i fatti dimostrano. E non c’è  altro da fare se non voltare radicalmente pagina. Auguro un in bocca al lupo a chi rimarrà. Soprattutto auguro un in bocca al Lupo a chi subentrerà. Se realmente esiste chi subentrerà speriamo che abbia in testa le sorti anche della nostra città. Per ora la scommessa che la città di Torino e tutti noi torinesi abbiamo fatto sul Basket è persa. Troppe le turbolenze societarie da oltre 10 anni a questa parte. Speriamo che chi subentrerà (se subentrerà) rimanga a Torino. Possiamo solo sperare. Non è molto ma è già qualcosa, attendiamo con una punta di pessimismo. Neanche tre settimane fa Forni diceva che non voleva vendere. Oggi che sta vendendo.  Ieri al massimo chiedeva aiuto . Oggi che non riesce più ad andare avanti sembra che ascolti Feria che gli chiedeva di fare alcuni passi indietro. Mi sa che il sogno della famiglia Forni finisce qui. Dal Canavese passando per Biella e transitando per la nostra città. Fornì e Feira che passeranno alla storia come coloro che hanno chiamato e poi cacciato uno dei più grandi allenatori mondiali. Loro che vincendo la Coppa Italia pensavano di essere arrivati all’inizio di un’avventura nelle Top del Basket Europeo. Dunque un in bocca al lupo anche a loro affinché vendano, se così deve essere,  ed Fiat Auxilium rimanga a Torin. Ne dubito sperando di sbagliarmi.
Patrizio Tosetto

Consigliere comunale trova fede nuziale all’Esselunga e cerca il proprietario

In una società sempre più individualista, materialista ed egoista un gesto che rientra in quella che dovrebbe essere la normalità ormai fa notizia. E’ accaduto domenica, giorno dell’Epifania a Valenza, in provincia di Alessandria. Sergio Cresta, che è anche consigliere comunale del Partito democratico, mentre era all’Esselunga per fare la spesa ha trovato per terra una fede nuziale d’oro con brillanti che era stata smarrita da qualcuno. Cresta non ha avuto alcun dubbio: raccolto l’anello e chiesto al punto informazioni se qualcuno si fosse presentato per denunciarne lo smarrimento ha avuto risposta negativa. Così, dopo aver diffuso immediatamente la notizia attraverso i social, lunedì mattina si è recato al comando della polizia municipale di Valenza, in viale Santuario, per consegnare l’anello, che ha un discreto valore, agli agenti di modo che si potessero fare le verifiche necessarie per restituirlo all’eventuale avente diritto. Insomma ha messo in atto quel senso civico che va sicuramente indicato come esempio.

Massimo Iaretti

Consigliere comunale trova fede nuziale all'Esselunga e cerca il proprietario

In una società sempre più individualista, materialista ed egoista un gesto che rientra in quella che dovrebbe essere la normalità ormai fa notizia. E’ accaduto domenica, giorno dell’Epifania a Valenza, in provincia di Alessandria. Sergio Cresta, che è anche consigliere comunale del Partito democratico, mentre era all’Esselunga per fare la spesa ha trovato per terra una fede nuziale d’oro con brillanti che era stata smarrita da qualcuno. Cresta non ha avuto alcun dubbio: raccolto l’anello e chiesto al punto informazioni se qualcuno si fosse presentato per denunciarne lo smarrimento ha avuto risposta negativa. Così, dopo aver diffuso immediatamente la notizia attraverso i social, lunedì mattina si è recato al comando della polizia municipale di Valenza, in viale Santuario, per consegnare l’anello, che ha un discreto valore, agli agenti di modo che si potessero fare le verifiche necessarie per restituirlo all’eventuale avente diritto. Insomma ha messo in atto quel senso civico che va sicuramente indicato come esempio.
Massimo Iaretti

Dispersi da ieri i due ragazzi di 22 e 29 anni sono morti in montagna

Sono  stati trovati i corpi senza vita degli alpinisti dispersi nella zona della Cristalliera, la montagna di 2.800 metri tra la Val Susa e la Val Chisone, nel Torinese. Li hanno individuati in un canalone i tecnici del soccorso alpino. I due giovani avevano passato  la notte di  sabato e domenica al bivacco del lago Laus, a quota  2.270 metri. Probabilmente la morte  risale a ieri, quando il loro mancato rientro ha fatto subito scattare l’allarme. Le vittime sono Alberto Miserendino, un fotografo di 22 anni di Giaveno, e Gabriele Boetti, 29 anni, di Torino.