redazione il torinese

I CONSIGLI DI ASSOSALUTE PER UN SAN VALENTINO PERFETTO

La festa più romantica dell’anno. Secondo i dati ISTAT, sono quasi 14 milioni le coppie registrate in Italia, a cui vanno ad aggiungersi giovani coppiette e nuovi fidanzati. Potenzialmente quindi, quasi la metà della popolazione italiana si prepara a festeggiare San Valentino.

Immancabili saranno le cene a due, sorprese, cinema e, perché no, relax in casa. Comunque si decida di festeggiare, è importante che nulla rovini la serata, tanto meno i piccoli disturbi di salute che potrebbero insorgere proprio in occasione di questa romantica ricorrenza.

Per venire in soccorso degli innamorati, ASSOSALUTE (Associazione nazionale farmaci di automedicazione che fa parte di Federchimica) ha stilato una serie di consigli utili per un San Valentino perfetto:

1.    Nervosismo in vista della serata? Non lasciare che tensioni muscolari e mal di testa ti impediscano di viverla al meglio. La sera di San Valentino è per molti un momento di emozioni. Tuttavia, far sì che tutto sia perfetto può essere fonte di stress, ancor più se la serata è preceduta da una giornata impegnativa e stancante. Per questo è importante fare attenzione agli effetti dell’ansia sul fisico e sull’umore ed evitare i piccoli disturbi correlati, come mal di testa e tensioni muscolari. Nel caso però il mal di testa ci accompagni a cena, è possibile ricorrere a farmaci di automedicazione come gli antinfiammatori e gli analgesici per uso orale. Meglio agire ai primi segnali per evitare che il dolore aumenti e il fastidio diventi più difficile da gestire. Se invece tensioni cervicali e lombari dovessero impedire di muoverci in libertà, è possibile fare ricorso a farmaci ad azione antinfiammatoria per uso topico.

2.    Cena a due? Occhio alle porzioni. Quando si tratta di una cena romantica fuori casa, la scelta del ristorante e la bontà delle pietanze sono fondamentali per la riuscita della serata. Attenzione però a non esagerare con le porzioni. Cibi pesanti o quantità eccessive, unite a qualche bicchiere di alcol, possono infatti rallentare la digestione provocando senso di pesantezza, nausea, sonnolenza, acidità. Se non si riesce a resistere a una cena ricca e abbondante, farmaci di automedicazione come procinetici e antiacidi possono alleviare i fastidi di una cattiva digestione e dell’acidità, evitando che questi rovinino il dopocena.

 

3.    Se scegli cibi afrodisiaci, modera il piccante. San Valentino è spesso l’occasione per fare nuove esperienze, anche in cucina. In caso si optasse per una cena esotica o afrodisiaca, a base di cibi piccanti, è importante fare attenzione a non esagerare. Disturbi come diarrea, bruciore di stomaco e gonfiore possono infatti incorrere repentinamente. Per evitare spiacevoli inconvenienti, è possibile far ricorso a farmaci di automedicazione capaci di assorbire i gas in eccesso e agire contro il gonfiore, e ad antidiarroici. In questo modo anche le esperienze culinariamente più estreme non avranno conseguenze.

4.    Baci. Che pericoli possono insidiarsi? Baciarsi non solo è ottimo per l’umore ma è anche un vero e proprio toccasana per la salute. Tuttavia, alcune insidie possono nascondersi anche nel più tenero dei gesti. Una su tutte, l’herpes labiale. Facile da trasmettere con il bacio quanto impossibile da debellare totalmente, un utile rimedio per il ripresentarsi dell’herpes è quello di trattarlo con farmaci di automedicazione che contengano sostanze antivirali da applicare direttamente sulle labbra al fine di alleviare prurito e bruciore.

5.    Opzione cinema? Goditi il film, evita gli occhi secchi. Per gli amanti del cinema un buon film rappresenta la scelta più naturale anche a San Valentino. Ma se il cinema è il traguardo di una giornata passata al pc o sui libri, non trascurate la stanchezza oculare e il fastidio degli occhi secchi. L’antipatica sensazione di avere qualcosa all’interno dell’occhio, bruciore, prurito, a volte fotofobia, possono infatti rendere la visione cinematografica una tortura e rovinare l’atmosfera della serata. In questo caso, farmaci di automedicazione come colliri gel o pomate oculari posso aiutare a lubrificare l’occhio e ad alleviare il senso di fastidio grazie a una azione decongestionante e antisettica. Inoltre, se l’occhio secco è una condizione ricorrente, è importante ricordarsi di ammiccare spesso, cioè aprire e chiudere gli occhi per “lubrificarli”, in particolare quando si utilizzano dispositivi elettronici. Mediamente, infatti, davanti a PC o device, gli ammiccamenti si riducono di un terzo rispetto al normale e sono inferiori alla metà quando si legge un libro.

 

Infine, un ultimo, fondamentale, consiglio: anche se fervono i preparativi per San Valentino, è importante riconoscere i farmaci di automedicazione. Come? Grazie al bollino rosso che sorride sulla confezione. Questi medicinali sono autorizzati dalle Autorità Sanitarie a essere dispensati senza ricetta medica perché contengono principi attivi, o loro associazioni, di cui sono già state approfondite l’efficacia e la sicurezza e sono di impiego medico ben noto e largamente utilizzati in terapia.

Per maggiori informazioni: www.semplicementesalute.it

La Regione incontra il Sermig

Giovedì 14 febbraio, alle ore 11,30, il Presidente del Consiglio regionale Nino BOETI e l’Assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Francesco BALOCCO visiteranno il Sermig-Arsenale della Pace ed incontreranno Ernesto Olivero e i volontari

In occasione della visita, il Presidente del Rotary Club Torino Dora, Paolo Ribetto, consegnerà il ricavato del concerto di Natale destinato al progetto “Vita ai bambini” del Sermig e di OAF-I. Organizzazione di Aiuto Fraterno-Italia, mentre saranno presentati in anteprima i cartelli  “Piemonte – Regione dell’Arsenale della Pace” che saranno istallati ai confini regionali, come previsto da una legge recentemente approvata. Spiega Nino BOETI: “Nel 1964 a Torino un luogo di guerra, un arsenale, veniva trasformato in un luogo di pace. Da allora, il Sermig-Arsenale della Pace è diventato un simbolo di accoglienza, solidarietà, fratellanza. In un mondo dove si costruiscono muri, l’Arsenale della Pace apre le sue porte ai più deboli; in un mondo dove prevale l’individualismo rancoroso, l’Arsenale della Pace dimostra il valore e la forza dell’essere comunità. Per questo la decisione di legare la Regione Piemonte all’Arsenale della Pace ha una forte valenza simbolica, vuole essere un segnale di speranza lanciato alle giovani generazioni.”

Bambina morta sulla slitta. Muore anche la mamma

DALL’EMILIA ROMAGNA

E’ deceduta  all’ospedale di Modena Renata Dyakowska, la mamma di Emily Formisano, la bambina di otto anni morta il 4 gennaio scorso per un incidente sullo slittino al Corno del Renon, in Alto Adige. La  38enne di origine polacca, era ricoverata nella terapia intensiva del Policlinico di Modena ma le sue condizioni non sono mai migliorate ed è morta dopo 40 giorni di agonia.

(foto archivio)

Il Piffetti ritrovato e altri capolavori

Fino al 19 dicembre 2019

Illustre “convitato di pietra” (presente solo in fotografia) nella mostra “Genio e Maestria”, realizzata la scorsa primavera alla Reggia della Venaria e dedicata agli ebanisti operanti alla corte sabauda fra Sette e Ottocento, oggi recita il ruolo di prim’attrice nella nuova, piccola ma particolarmente preziosa rassegna dedicata a Pietro Piffetti (Torino, 1701 – Torino, 1777), fra i più abili e prolifici “maestri del legno” del Settecento europeo, allestita sempre alla Real Venaria. Parliamo della straordinaria “Scrivania con scansia” realizzata nel 1768 dal “primo ebanista del Re”, per la residenza subalpina di Benedetto Maurizio di Savoia, duca del Chiablese e figlio ultimogenito del re di Sardegna Carlo Emanuele III. Di incredibile valore (anche sotto l’aspetto economico) e di esuberante prodigiosa magnificenza decorativa, del manufatto, dopo vari nebulosi passaggi di mano e il superamento dei patrii confini, s’erano perse le tracce da circa settant’anni, da quando nel secondo dopoguerra fu venduto dai duchi di Genova ad una collezione privata europea. Fino al ritrovamento e al recupero nel luglio scorso (come bene di proprietà demaniale, in quanto originariamente incastonato in una nicchia appositamente creata in Palazzo Chiablese) dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino. Benemerita Arma e benemerito il lavoro di recupero compiuto in quattro mesi dal Centro Conservazione e Restauro della Venaria; lavoro che ha consentito all’ex “convitato di pietra” di occupare oggi il podio più alto all’interno della mostra “Il Piffetti ritrovato e altri capolavori” ospitata, fino al 19 dicembre del 2019, nelle “Sale dei Paggi” della Reggia venariese e promossa dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino, il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” e Intesa San Paolo. “Un ulteriore tassello conoscitivo e di indagine – dicono gli organizzatori– rispetto all’opera del grande ebanista torinese”; per il quale indubbiamente il 2018 è stata un’annata particolarmente e meritatamente generosa in quanto a “pubbliche apparizioni”, con le varie mostre organizzate prima alla Fondazione Accorsi-Ometto di via Po e, in seguito, a Palazzo Madama e in Palazzo Reale, con la riapertura il 14 dicembre scorso del “Gabinetto del Secreto Maneggio degli Affari di Stato”, passando attraverso “Genio e Maestria”, di cui s’è detto, e a quella odierna, entrambe allestite alla Reggia della Venaria. Mostra contenuta, quest’ultima, ma di grandi mirabilia, che, accanto alla star assoluta della “scrivania ritrovata”, presenta altre quattro opere del Piffetti datate fra il 1740 e il 1750. Cinque opere in tutto, provenienti da Torino (Collezione Intesa San Paolo, Musei Reali – Palazzo Reale, Chiesa di San Filippo Neri e Palazzo Chiablese) e da Venezia (Ca’ Rezzonico), tutte passate sotto le abili e premurose cure del Centro Conservazione e Restauro della Venaria. Ecco allora il “Tavolo da muro” (secondo quarto del XVIII secolo) presente nell’Ufficio di Presidenza di Intesa San Paolo in piazza San Carlo a Torino; uno stupendo sinuoso “Cofanetto” (1740-’50 ca.) facente parte delle ricche collezioni di Palazzo Reale; e poi la superba “Scrivania” del 1741 proveniente dal “Museo del Settecento” di Ca’ Rezzonico a Venezia, accanto al simbolico “Paliotto d’altare” (1749), dalle linee azzardate e dall’abbondanza di pregiati inserti madreperlacei, commissionato all’artista dal prevosto Giovanni Battista Prever per la Chiesa torinese di San Filippo Neri. Ma l’attenzione va soprattutto e ovviamente (anche per l’aura di mistero che l’avvolge e ce la rende cara per quel “ritorno a casa” di cui forse s’era cessato di sperare) alla “Scrivania” del duca di Chiablese, eseguita, quando Piffetti aveva 66 anni, a doppio corpo, con scansie e un’anta a specchio e con l’impiego di legni rari e stupefacenti decorazioni in avorio e madreperla, con applicazioni in bronzo dorato. Capolavoro assoluto. Che, forse, al termine della mostra potrebbe tornare al suo posto originario (molti, dalle parti di Palazzo Chiablese, se lo auspicano) incastonato in quella nicchia nella sala ducale del Palazzo affacciata a piazzetta Reale, ancora oggi esistente. Ma vuota. In trepida attesa del “Piffetti ritrovato”.

Gianni Milani

“Il Piffetti ritrovato e altri capolavori”

Sale dei Paggi – Reggia di Venaria, piazza della Repubblica 4, Venaria Reale (Torino); tel. 011/4992333

Fino al 19 dicembre 2019 – Orari: mart.-ven. 9/17; sab.-dom. e festivi 9/18,30; lunedì chiuso

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Nelle foto

– “Scrivania con scansia”, 1768, Soprintendenza Archeologia Belle Arti per la Città Metropolitana di Torino (Palazzo Chiablese)
– “Tavolo da muro”, secondo quarto XVIII secolo, Torino, Collezione Intesa San Paolo
– “Cofanetto”, 1740-’50, Torino, Palazzo Reale
– “Paliotto d’altare”, 1749, Torino, Chiesa di San Filippo Neri

 

Le sfogliette ripiene di San Valentino

sfoglie

Un ripieno goloso di melanzane grigliate, provola e prosciutto crudo, un connubbio perfetto davvero irresistibile. Cosi’ appetitose….andranno a ruba!

Un’idea simpatica per la vostra cena di San Valentino? Con la pasta sfoglia ed un pizzico di fantasia potete realizzare delle sfogliette davvero saporite per un antipasto sfizioso. Un ripieno goloso di melanzane grigliate, provola e prosciutto crudo, un connubbio perfetto davvero irresistibile. Cosi’ appetitose….andranno a ruba!

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Ingredienti:

1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare

1 melanzana

provola dolce q.b.

prosciutto crudo q.b.

1 tuorlo

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Grigliare le fette di melanzana. Srotolare la pasta sfoglia, appiattirla leggermente con un mattarello, ricavare nove quadrati da farcire con una fetta di melanzana, mezza fetta di prosciutto crudo e un pezzetto di provola, chiudere a fagotto e spennellare con il tuorlo. Infornare a 200 gradi per 20 minuti circa. Facilissime e velocissime !

A tutti un buon San Valentino!

Paperita Patty

San Valentino… La parola al “primino”!

San Valentino non è solo la ricorrenza dedicata agli innamorati. Per chi frequenta il primo anno delle scuole medie o superiori può talora trasformarsi in un giorno “da incubo” legato alla paura di essere bersaglio degli scherzi dei compagni più grandi, impegnati nella cosiddetta “caccia al primino”. Un’usanza dal sapore goliardico che, seppur “datata”, è ancora in voga in alcuni Istituti scolastici. Per un San Valentino “fuori dagli schemi” l’Assemblea legislativa piemontese e la Garante regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza promuovono l’iniziativa “In(s)contro – San Valentino… La parola al ‘primino’!” che prende il via giovedì 14 febbraio alle 9.30 nell’Aula consiliare di Palazzo Lascaris . L’evento, che si colloca nell’ambito delle iniziative del Consiglio regionale in occasione della Giornata nazionale contro il bullismo, è realizzato in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, UndeRadio – la web radio under 18 di Save the Children – e le Associazioni Essere umani, Relazioni&Conflitti e Resolutia, impegnate sul fronte della mediazione. Esso si propone come un’occasione, per chi frequenta le scuole secondarie piemontesi di I e di II grado, per vivere da protagonista un incontro a più voci sui temi della mediazione e della risoluzione dei conflitti in ambito scolastico. Dopo il saluto del presidente del Consiglio regionale Nino Boeti e della garante regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza Rita Turino, il programma prevede una diretta radiofonica sulle frequenze di Radio Flash in cui gli studenti e le studentesse, incalzati da Aline Silva e Federico Fais di UndeRadio, condividono esperienze e punti di vista legati ai temi della mediazione. Al termine della diretta, intorno alle 10.30, sarà proiettato il video del brano rap “Imparando a essere grande”, realizzato da Save the Children con il Comune di Torino e le Cooperative sociali “Esserci” e “Terremondo”, e si potrà assistere a una simulazione di mediazione di conflitti tra pari proposta dagli studenti e dalle studentesse dell’Istituto Avogadro di Torino accompagnati dalla professoressa Donatella Panaro e a una dimostrazione di Aikido degli allievi e delle allieve dell’Associazione sportiva dilettantistica Shisei di Torino accompagnati dal maestro Nino Dellisanti (VI Dan Aikikai). Una tavola rotonda, condotta e moderata da Laura Peinetti, laureanda all’Università di Giurisprudenza di Torino con tesi sui processo di mediazione in Norvegia, permetterà ulteriori riflessioni e approfondimenti. In chiusura, la performance musicale degli allievi del Liceo classico e musicale Cavour di Torino accompagnati dal professor Gianpiero Lobello. Intervengono gli studenti e studentesse degli Istituti Edmondo De Amicis di Cuneo, Felice Casorati di Novara, Giuseppe Curioni di Romagnano Sesia (No), Gobetti Marchesini Casale Arduino, Carlo Levi e Niccolò Tommaseo di Torino, Paola Garelli di Tetti Francesi di Rivalta (To) e Galileo Ferraris di Trino Vercellese (Vc).

Al Festival della politica

A Matteo Salvini non piace la canzone che ha vinto il Festival di Sanremo. Non è l’unico. E molti spettatori sono anche loro rimasti delusi. Tanti cattivelli sostengono che più che la canzone non gli piace chi l’ha cantata: non sarebbe un italiano puro. Sono solo malelingue e non hanno la nostra considerazione. Intanto Salvini si gode l’ indubbia vittoria elettorale in Abruzzo. Questa volta era proprio facile da prevedere. E i pentastellati  sono in caduta libera. Sul Festival tra brevissimo cadrà l’ oblio, non dovrà invece cadere l’oblio sulle violenze degli anarcoidi ed antagonisti Piena solidarietà per la Sindachessa di Torino minacciata da questi delinquenti  e che dovrà muoversi con la scorta. Nessuna solidarietà allo stopposo vicesindaco Montanari, che ha come unica preoccupazione allontanare da sè i sospetti di connivenza politica con questi facinorosi. E mente sapendo di mentire sostenendo che quando ha partecipato alle Manifestazioni contro G 7 e no Tav non ha mai visto simboli con la “A” di anarchia. Decisamente avvilente vedere Palazzo di Città presidiato dalla Polizia. Come è stato avvilente sentire quelli della sinistra sbrindellata che giustificavano le violenze. Il questore di Torino in conferenza stampa ha dovuto precisare : un conto è chi delinque, un conto chi dissente. E chi dissente deve prendere le distanze da chi delinque, concretamente non facendo cortei con i violenti e terroristi. Dai consiglieri pentastellati timida solidarietà alla Sindachessa. Con un eufemismo giudichiamo poco elegante questo comportamento.  Come non è stato elegante il torinesissimo Marco Rizzo che ha negato l’esistenza del massacro delle Fobie.  Ora fa buona compagnia a quegli pseudo storici che hanno negato l’esistenza dei campi di concentramento.
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Ma l’ignoranza va di pari passo con la malafede. Almeno una volta non si capiva o si accettava l’altrui ideologia.  Ora combattere contro l’ ignoranza  è tragicamente inutile. E finalmente arriva la relazione di Toninelli. Cialtronaggine allo stato puro. Purtroppo arriva anche il ridicolo per cementare il tutto. L’inarrivabile Giggino scrive ai francesi per complimentarsi con la loro millenaria  democrazia. In 30 secondi si è giocato la rivoluzione del 1789. Come diceva Abatantuono: potenza dell’ ignuranza, insieme ad alcuni colpi di teatro che hanno del geniale. Così il presidente Conte si autoproclama Presidente della Repubblica Italiana. Ecco la solita e finale domanda: dove andremo a finire? Ci tenta il Chiampa nell’arginare questa preoccupante deriva di nazionalizzazione. Sabato ha ufficializzato il suo programma. Una bella platea. Imbolsita un po’ per via della media degli anni dei presenti. Lo spartiacque tra un minimo di competenza e la cialtroneria.  Anche per questo Salvini non rischierà e si presenterà con tutto il centrodestra mettendo una seria ipoteca sulla vittoria elettorale in Piemonte. Così la Tav si dovrà fare. Così lo sgombero dei centri sociali dovrà continuare. Insomma, anche Salvini ed i leghisti locali dovranno passare dalle parole ai fatti. Mi auguro che ciò avvenga? Più prosaicamente avanzo una ipotesi su ciò che potrebbe avvenire. Nel mentre (essendo confinanti) rimbombano le risate dei francesi sulla loro millenaria democrazia e sulle strampalate cifre di Toninelli che ora dice: decida il Governo. Doveva istituire una apposita commissione per decidere che il governo deve decidere? Questo è menare il can per l’aia.  Non sono se ci sia in francese un detto simile. Penso proprio di sì. Giggino e Toninelli non hanno fatto una bella figura con i francesi.  Essendo governati da loro (purtroppo) non abbiamo fatto una bella figura noi italiani.
Patrizio Tosetto

Scarcerati gli antagonisti arrestati per i disordini in città

Sono stati scarcerati gli undici manifestanti  arrestati sabato per i disordini provocati al corteo di protesta in seguito  allo sgombero del centro sociale L’Asilo di via Alessandria

 I manifestanti accusati di devastazione, saccheggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, oltre al lancio di ordigni esplosivi e al blocco stradale hanno avuto la riduzione della misura cautelare dalla custodia in carcere all’obbligo di presentarsi ogni giorno in caserma. Verso le 13 di oggi un tram della linea 4 con a bordo un gruppo di antagonisti che stava andando a manifestare in Comune contro la sindaca appendino, da loro definita “sceriffa” è stato fermato dalla Digos. 

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IL COMUNICATO DEL SINDACATO DI POLIZIA FSP

Scarcerati gli anarchici arrestati a Torino, Fsp Polizia: “Purtroppo non è una sorpresa. Vanificato il nostro lavoro. Introdurre il reato di terrorismo di piazza”

 

“Purtroppo non è affatto una sorpresa che gli arrestati per i fatti accaduti a Torino siano stati rimessi in libertà. Sospettati di reati gravissimi tornano tranquillamente alle proprie ‘faccende’ certi, probabilmente, che nulla accadrà loro nonostante abbiano messo a ferro e fuoco una città attentando alla vita degli operatori delle Forze dell’ordine presenti. Così un lavoro di oltre venti ore filate portato faticosamente a termine dai colleghi in quella giornata di ordinaria follia viene praticamente vanificato, perché i danni sono stati fatti, la città, i cittadini perbene e i poliziotti hanno pagato un prezzo altissimo, ma il solito messaggio che purtroppo passa è quello di una risposta dell’ordinamento che sembra quasi non tenerne conto. Continuiamo a ripetere che bisognerebbe introdurre il reato di terrorismo di piazza, che inasprisca le pene, le misure cautelari, gli strumenti di prevenzione, perché quanto accaduto a Torino, come in molti altri luoghi, non è una semplice manifestazione di scalmanati che hanno tenuto un comportamento un po’ sopra le righe. Si è trattato di una delle consuete azioni di guerriglia organizzata, messa in atto per un fine chiaro e preciso: devastare le cose, fare male alle persone, assalire chi portava l’uniforme. Fintanto che non si assumeranno le necessarie ferme contromisure specifiche per situazioni come queste, in cui ci troviamo di fronte criminali pronti a tutto, e di cui abbiamo avuto fin troppe prove, tentare di tamponarne la violenza rimarrà un’azione fine a se stessa. I poliziotti continueranno a tornare a casa con le ossa rotte, i delinquenti si ripresenteranno alla prossima manifestazione più agguerriti che mai. E ora non ci resta che attendere di vedere cosa accadrà nelle prossime ore, perché violenti e sovversivi hanno talmente in conto autorità e autorevolezza dello Stato da aver già programmato una nuova protesta per oggi”.     E’ quanto afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, Federazione sindacale di Polizia, dopo la notizia della scarcerazione con il solo obbligo di firma per gli undici anarchici arrestati dalla polizia sabato scorso a seguito dei disordini scoppiati a Torino durante il corteo contro lo sgombero dell’Asilo di via Alessandria.

 

 

Picchiava la compagna e coltivava canapa in casa

Da circa un anno subiva percosse e minacce, ma solo pochi giorni fa la donna ha avuto il coraggio di recarsi dai Carabinieri di Nizza Monferrato per denunciare l’uomo con cui aveva avuto una relazione. La paura che l’ex compagno potesse usare la pistola che la donna aveva notato nell’abitazione nella quale per un certo periodo avevano convissuto, convinzione rafforzata dalle minacce di morte rivoltegli telefonicamente, è stata la molla che ha spinto la vittima ad affidarsi ai militari della locale Stazione. Alla luce di quanto emerso dal racconto circostanziato della vittima i Carabinieri di Nizza procedevano alla perquisizione dell’abitazione di Bergamasco (Alessandria) dove vive il 40enne, con alle spalle alcuni precedenti per stupefacenti e porto abusivo di armi, dove effettivamente rinvenivano una pistola scacciacani in un cassetto nel quale, occultata in una busta, era presente anche una banconota falsa da 50 euro. Nel corso dell’operazione estesa alla cantina della residenza, i militari operanti rinvenivano e sottoponevano a sequestro ciò che rimaneva di una piantagione artigianale, per la quale erano stati utilizzati nove contenitori nei quali erano state invasate piante di canapa, una lampada a calore per la coltivazione in serra e un etto circa di sostanza stupefacente già essicata. Al termine delle operazioni l’uomo veniva deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Alessandria, oltre che per le minacce alla ex convivente, anche per produzione di sostanza stupefacente e per il reato di spendita e introduzione nello stato di moneta falsificata.

Massimo Iaretti