redazione il torinese

Rifiuti illeciti in azienda

Nell’ambito della strategia preventiva e repressiva elaborata dal Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale volta al contrasto del fenomeno degli incendi di rifiuti illecitamente stoccati, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Alessandria hanno controllato un’impresa del Tortonese che detiene contratti con svariate società, in ambito nazionale ed europeo, dalle quali ritira scarti di lavorazione e parti di autoveicoli in materiali plastici. L’attività, svolta con la collaborazione del personale della Provincia di Alessandria, ha palesato fin dal principio diverse lacune nella gestione aziendale. Visionando lo stato del sito, è infatti apparsa subito la presenza di un ingente quantitativo di rifiuti, stimati in 3.000 tonnellate e costituiti per lo più da plastica ma anche da detriti di demolizione, ferro e cartone, che erano stati collocati in parte all’interno di uno dei capannoni aziendali ed in parte depositati in area esterna, sul terreno ed esposti agli agenti atmosferici. Un ulteriore cumulo di 4 metri cubi di rifiuti plastici, costituito da fanalerie automobilistiche, è stato inoltre rinvenuto in altra area aziendale, dedicata ad impianto di recupero sperimentale ma mai autorizzata all’avvio dell’attività. I Carabinieri del NOE di Alessandria, constatata l’assenza dei necessari titoli autorizzativi, hanno pertanto posto sotto sequestro il capannone di 2.000 metri quadrati e l’area esterna interessata dai rifiuti, che si estende per 10.000 metri quadrati, oltre alle circa 3.000 tonnellate di rifiuti ivi stoccate illecitamente.  L’attività svolta è divenuta ormai routinaria e consueta per i militari del Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale, che da mesi sono impegnati nella individuazione e sequestro di siti illecitamente adibiti ad aree di stoccaggio di migliaia di tonnellate di rifiuti – potenzialmente destinati poi alle fiamme – e tutto ciò è la manifestazione di un fenomeno in cui imprenditori senza scrupoli ricorrono a modalità di smaltimento attraverso canali illeciti o solo apparentemente regolari sia per tagliare i costi di tale attività massimizzandone i profitti, sia per far fronte alle mutate condizioni internazionali nel commercio dei rifiuti che vede un mercato sostanzialmente saturo. Il rappresentante legale dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria di Alessandria dei reati di gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi e deposito incontrollato, oltre alla violazione delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione all’esercizio. A breve saranno avviate le attività di caratterizzazione dei rifiuti rinvenuti, allo scopo di poter conseguentemente procedere al corretto smaltimento.

 

M.Iar.

 

 

 

 

Titolare fa saltare in aria l’auto dell’ex dipendente

Il titolare 75enne di un bar di Torino  ha piazzato sotto l’auto di un ex dipendente con il quale aveva un contenzioso, dell’esplosivo che l’ha danneggiata. Il fatto è accaduto in corso Cadore a Torino, ma l’uomo è stato inquadrato dalle telecamere di sorveglianza e rintracciato dagli agenti del commissariato Dora Vanchiglia che lo hanno denunciato. Nel bar sono stati poi sequestrati diversi fuochi d’artificio e materiale esplosivo pericoloso.

Titolare fa saltare in aria l'auto dell'ex dipendente

Il titolare 75enne di un bar di Torino  ha piazzato sotto l’auto di un ex dipendente con il quale aveva un contenzioso, dell’esplosivo che l’ha danneggiata. Il fatto è accaduto in corso Cadore a Torino, ma l’uomo è stato inquadrato dalle telecamere di sorveglianza e rintracciato dagli agenti del commissariato Dora Vanchiglia che lo hanno denunciato. Nel bar sono stati poi sequestrati diversi fuochi d’artificio e materiale esplosivo pericoloso.

TAV, OSVALDO NAPOLI: ORA COSTA LA METÀ, NIENTE PIÙ ALIBI PER M5S”

L’Unione europea ha deciso di dimezzare i costi della tratta nazionale della TAV e di finanziare al 50% (prima era al 40%) la costruzione del tunnel di base: due buone notizie, tali da rendere ottimisti sul fatto che la Telt (la società italo-francese che gestisce i lavori per la realizzazione del tunnel di base) darà domani il via libera a due appalti imponenti per il valore complessivo di 2,3 miliardi di euro. La decisione della Commissione e dell’Unione europea conferma che l’Europa non è sempre quella “madre matrigna” troppo spesso criticata dai sovranisti. Con queste libera, i costi dell’Italia per la tratta nazionale si abbattono da 1,7 miliardi a 850 milioni. Una piccola nota a margine: il ministro Danilo Toninelli, strenuamente contrario alla TAV, appena lo scorso 3 dicembre firmava una lettera, con la collega Elisabeth Borne, indirizzata al direttore di Telt, Mario Virano, nella quale rinnovavano l’interesse di Italia e Francia “a beneficiare dei finanziamenti europei per la realizzazione del progetto”. In sostanza, Toninelli ha tenuto da sempre il piede infilato in due scarpe: in pubblico era un accalorato No-Tav, con la grisaglia ministeriale firmava lettere e impegni per la realizzazione dell’opera. Il prezzo di tanta ambiguità, ovviamente, viene messo a carico dei contribuenti italiani. Dopo le decisioni della Commissione, Il M5s ora non ha più alibi per dire NO. A meno di non richiamare in servizio il buon Marco Ponti e commissionargli una nuova analisi da chiamare, però, analisi benefici-vantaggi.

On. Osvaldo Napoli, direttivo di Forza Italia alla Camera e capogruppo al Comune di Torino

 

TAV, OSVALDO NAPOLI: ORA COSTA LA METÀ, NIENTE PIÙ ALIBI PER M5S"

L’Unione europea ha deciso di dimezzare i costi della tratta nazionale della TAV e di finanziare al 50% (prima era al 40%) la costruzione del tunnel di base: due buone notizie, tali da rendere ottimisti sul fatto che la Telt (la società italo-francese che gestisce i lavori per la realizzazione del tunnel di base) darà domani il via libera a due appalti imponenti per il valore complessivo di 2,3 miliardi di euro. La decisione della Commissione e dell’Unione europea conferma che l’Europa non è sempre quella “madre matrigna” troppo spesso criticata dai sovranisti. Con queste libera, i costi dell’Italia per la tratta nazionale si abbattono da 1,7 miliardi a 850 milioni. Una piccola nota a margine: il ministro Danilo Toninelli, strenuamente contrario alla TAV, appena lo scorso 3 dicembre firmava una lettera, con la collega Elisabeth Borne, indirizzata al direttore di Telt, Mario Virano, nella quale rinnovavano l’interesse di Italia e Francia “a beneficiare dei finanziamenti europei per la realizzazione del progetto”. In sostanza, Toninelli ha tenuto da sempre il piede infilato in due scarpe: in pubblico era un accalorato No-Tav, con la grisaglia ministeriale firmava lettere e impegni per la realizzazione dell’opera. Il prezzo di tanta ambiguità, ovviamente, viene messo a carico dei contribuenti italiani. Dopo le decisioni della Commissione, Il M5s ora non ha più alibi per dire NO. A meno di non richiamare in servizio il buon Marco Ponti e commissionargli una nuova analisi da chiamare, però, analisi benefici-vantaggi.

On. Osvaldo Napoli, direttivo di Forza Italia alla Camera e capogruppo al Comune di Torino

 

I distillati sposano la cucina di materia prima

Se fino a poco tempo fa l’abbinamento fra l’arte culinaria e i distillati italiani rappresentava una frontiera inesplorata, oggi è una realtà nota al grande pubblico. Merito anche di “4 Ristoranti”, il programma televisivo condotto dallo chef Alessandro Borghese che in una recente puntata ha fatto tappa in Monferrato, territorio collinare piemontese noto per vini e buona cucina e, da oggi, anche per l’inedita associazione fra Distillati locali e specialità gastronomiche. A lanciare sul palcoscenico televisivo gli “arditi abbinamenti” è stato il ristorante “Materia Prima”, una delle quattro strutture selezionate nella puntata “Monferrato”, nato lo scorso anno nella restaurata area della sede di Mazzetti d’Altavilla, la più antica grapperia del Nord-Ovest, risalente al 1846. Qui grappe, acquaviti e brandy sono di casa ed incontrano la cucina creando originali e piacevoli accostamenti sensoriali a disposizione dei commensali che desiderano tentare il facoltativo percorso di degustazione. Come si svolge? “Su richiesta è possibile degustare, a fine portata, poche gocce di un distillato 100% piemontese, selezionato in abbinamento con la specialità proposta”, spiega Sanzio Evangelisti, Mastro Distillatore nonché volto di Materia Prima e creatore degli abbinamenti culinari. “L’obiettivo è, per chi ha piacere di intraprendere il percorso di degustazione, quello di fare cultura circa un uso consapevole del Distillato Italiano di bandiera valorizzandone le note aromatiche e – conclude Sanzio Evangelisti – promuovendo un utilizzo estremamente responsabile e attento nel limitare le quantità e nel massimizzare la qualità.” Assistiti nella descrizione di profumi e aromi dei distillati si possono così apprezzare i ricercati principi di esaltazione o di compensazione sensoriale che ispirano i vari connubi. I weekend fra le colline Unesco del Monferrato si arricchiscono dunque di un’opportunità turistica e gastronomica nuova ma profondamente ancorata alle radici dell’antica arte distillatoria locale. Qualche esempio? Alcuni sono stati visti dalle centinaia di migliaia di spettatori che hanno seguito la puntata “monferrina” di “4 Ristoranti”: fra questi l’abbinamento fra il maialino cotto nelle profumate vinacce locali, specialità clou di Materia Prima, e la nobile Grappa di Barolo Invecchiata capace di creare una raffinata pulizia del palato, oppure un rivisitato Bonet 7.0, con i profumi floreali della Grappa di Ruchè Invecchiata. Un distillato, quest’ultimo, che Alessandro Borghese ha assaporato anche sulla cima della storica Torre di avvistamento di Mazzetti d’Altavilla, godendo del suggestivo “skyline” monferrino fatto di vigneti e caratteristici borghi che tanto hanno convinto anche la nota Guida Lonely Planet la quale considera il Piemonte come meta “top” nel 2019 per le visite turistiche. In questi locali l’autunno (stagione nella quale la puntata di “4 Ristoranti” è stata registrata) ha nel frattempo visto un deciso segno più per i turisti della distillazione: il ristorante Materia Prima di Mazzetti d’Altavilla ha ospitato commensali provenienti da molte aree del pianeta: dall’Australia agli Stati Uniti, dalla Cina all’Argentina. E, dopo la ribalta televisiva di 4 Ristoranti i menù degustazione di Materia Prima continuano con possibilità di prenotazione per ogni fine settimana (necessaria l’adesione) di pranzi o cene nei locali in cima alla collina di Altavilla Monferrato, in Viale Unità d’Italia 2, con la possibilità di abbinare tour alla Distilleria e Barricaia per poter meglio conoscere il processo produttivo e le metodologie di degustazione, fra esposizioni di fotografie del territorio piemontese e di percorsi visivi dedicati alla miscelazione e tante testimonianze legate alla distillazione.

Info e prenotazioni: www.mazzetti.it

Esercito: da subito la fatica protagonista dei Campionati Alpini

San Candido (BZ) 18 febbraio 2019  2100 militari, sette giorni, migliaia di chilometri percorsi sulle piste della Pusteria e del Cadore sono i numeri che riassumono in estrema sintesi i campionati sciistici delle truppe Alpine, giunti alla 71^ edizione, aperti, nella giornata di ieri, dal Ministro della Difesa Elisabetta Trenta che nel suo intervento ha sottolineato come: “Oggi, come ieri, uomini e donne in uniforme si ergono a baluardo della salvaguardia degli irrinunciabili valori di democrazia e libertà; i CaSTA sono una competizione che dimostra i valori collettivi riferiti alle capacità di sopravvivenza, mobilità ed efficienza operativa di intere unità in ambiente montano”. A suggellare il valore dell’ambiente alpino come palestra di efficienza fisica e di carattere il Gen. C.A Salvatore Farina, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, ha ricordato che essere alpini trova la sua essenza nell’affrontare le sfide del soldato in un ambiente altamente proibitivo, ed è vera scuola di vita in grado di temprare il fisico e carattere del singolo combattente. L’accensione del tripode a San Candido domenica pomeriggio ha dato ufficialmente avvio ai Campionati ma oggi la parola passa già agli atleti. Questa mattina, poco dopo l’alba, da passo di Monte Croce Comelico al confine tra il Veneto e l’altro Adige è partita la pattuglia sci-alpinistica che ha visto darsi battaglia oltre 150 militari impegnati in un percorso tecnico particolarmente impegnativo con 30 km da coprire in tecnica scialpinistica ed oltre 1000 metri di dislivello da superare con l’equipaggiamento militare che si aggira attorno ai 25 kg di peso. Una prima selezione in vista della più intensa e completa tre giorni che decreterà il miglior plotone dei soldati da montagna. Nella prima giornata, a gara ancora in corso, si contendono la vittoria gli uomini del 7° alpini di Belluno e del 2° alpini di Cuneo.  Grande attesa in Piemonte per i risultati delle gare. A rappresentare la Regione il Reggimento Nizza Cavalleria (1°) di Bellinzago Novarese, il 2° Reggimento alpini di Cuneo, il 3° Reggimento alpini di Pinerolo, il 1° Reggimento Artiglieria da montagna di Fossano, il Reparto Comando e Supporti Tattici “Taurinense” (R.C.S.T.) di Torino, il Reggimento Logistico “Taurinense” ed il 32° Reggimento Genio Guastatori di Fossano . Gli alpini daranno spettacolo anche delle capacità tattiche, supportati da elicotteri e assetti delle forze speciali.

La Bottega di Leonardo. Opere e Disegni in Mostra

Al torinese Palazzo Cavour il via alle celebrazioni per il Cinquecentenario della scomparsa del Genio di Vinci

 

Mostra “apripista”, quella inaugurata lo scorso sabato 9 febbraio nelle Sale di Palazzo Cavour a Torino, che ben si inserisce nel frenetico tourbillon di iniziative pensate e progettate sotto la Mole (ma anche a Firenze, a Milano, ovviamente a Parigi custode della“Giocanda” – il ritratto e il sorriso in arte più famoso al mondo – e un po’ ovunque su scala internazionale) per celebrare i 500 anni trascorsi dalla scomparsa di Leonardo Da Vinci, il Genio dei Geni, “avente qualità trascendenti la stessa natura – scriveva nelle sue “Vite” il Vasari – meravigliosamente dotato di bellezza, grazia e talento in abbondanza”. Figura simbolo del 2019, Leonardo di ser Piero da Vinci, nato ad Anchiano il 15 aprile del 1452, morì infatti in Francia, ad Amboise – dov’era stato invitato dallo stesso sovrano Francesco I che gli conferì il titolo di “premier peintre, architecte et mecanicien du roi” – nel 1519. Accanto a lui, l’inseparabile allievo Francesco Melzi, Leonardo spirò il 2 maggio di quell’anno. Cinque secoli fa. E l’anniversario cade giusto fra una manciata di mesi. Di qui il fervore commemorativo con cui da tempo e da più parti si mettono in agenda importanti e suggestivi eventi. Ovunque si possa. In ogni modo e maniera. Appigliandosi a qualsiasi frammento di memoria. Di meraviglie dell’arte e della scienza. Di particolari pittorici. Di capolavori creativi o di bizzarre mirabolanti invenzioni. Perché a quel gran Genio che fu Leonardo, fra i massimi archetipi dell’uomo “universale” proprio del Rinascimento, tutto appare (ed è) dovuto. Originale, in quest’ottica, anche la scelta espositiva che a Palazzo Cavour, sotto l’organizzazione di Next Exhibition e la curatela storico-artistica di Nicola Barbatelli, vede idealmente ricreata, fino al 12 maggio prossimo, la Bottega aperta a Milano da Leonardo negli anni ’80 del Quattrocento, in quella Corte Vecchia di fronte al Duomo, dove confluirono numerosi allievi, i cosiddetti “leonardeschi”, i cui tratti pittorici spesso si riflettono e si confondono nelle cifre stilistiche e nei narrati del Maestro. Tanto da renderne incerte, a volte, le stesse attribuzioni. Degli uni e dell’Altro.

 

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Sono venticinque in tutto le opere esposte. In tre meritano la più assoluta attenzione (ad ognuna è riservata un’intera sala e la custodia in teche di vetro), in quanto opere che con altissima probabilità portano i segni palesi di interventi aggiuntivi attribuibili allo stesso Leonardo o sono comunque espressione di una collaborazione fattiva e concreta fra il Maestro e la sua Scuola. In primo piano, la “Maddalena discinta”, olio su tavola menzionato per la prima volta nel 1929 dallo storico dell’arte Wilhelm Suida (che in allora lo attribuì al Giampietrino, fra i migliori seguaci di Leonardo) e apparso brevemente nel 1949 in una mostra a Los Angeles, per poi misteriosamente scomparire e altrettanto misteriosamente ricomparire in Svizzera, in una collezione privata. Nel 2005 l’opera fu nuovamente esposta alla “Mole Vanvitelliana” di Ancona, suscitando l’entusiasmo del decano degli studiosi vinciani, Carlo Pedretti, che in essa intuì la strettissima collaborazione fra Leonardo e l’allievo Marco d’Oggiono. In particolare, secondo Pedretti, alla mano del Maestro andrebbe riferito “quel paesaggio sullo sfondo fatto di giochi di luce e ombra, così vicino a quello della Gioconda”, non meno che il sorriso ambiguo ed enigmatico della Maddalena ritratta “in estasi”. Tracce autografe di Leonardo ben accertabili ancora oggi, e pur anche rilevabili in altri due celebri disegni in mostra a Palazzo Cavour: la “Testa d’uomo” ( già esposta alla Reggia di Venaria nel 2012), realizzata a punta metallica con lumeggiature di biacca su carta, opera del Maestro probabilmente “ripassata” da un allievo e lo “Studio da cavalli e cavalieri” (attribuito), eseguito a penna e inchiostro marrone su carta quale “frammento di pensiero” per la Battaglia di Anghiari, grande pittura murale commissionata a Leonardo nel 1503 per il “Salone dei Cinquecento” di Palazzo Vecchio a Firenze e andata tristemente perduta. Accanto a queste, troviamo in parete un’altra ventina di opere nate all’interno della meneghina Bottega leonardesca e realizzate, solo per citare alcuni nomi, da Gian Giacomo Caprotti (il “Salaì”) autore di un luminoso e vivido “Cristo fanciullo”, come dal Giampietrino (al secolo Giovanni Pietro Rizzoli) cui si deve la “Santa Caterina d’Alessandria”, tema trattato anche da Marco d’Oggiono, via via fino a Cesare da Sesto, con il grande olio su tela raffigurante “San Gerolamo in penitenza” e a Bernardino Scapi detto Bernardino Luini con la sua “Marta e Maria Maddalena”, perfetto e suggestivo esempio del caratteristico “sfumato” leonardesco.

Gianni Milani

“La Bottega di Leonardo. Opere e Disegni in Mostra”

Palazzo Cavour, via Cavour 8, Torino; tel. 011/19214730 – 0881178

Fino al 12 maggio – Orari: dal lun. al ven. 10/18, sab. e festivi 10/20, dom. 10/18

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Foto

– Leonardo (fase di attribuzione) e allievo: “Maddalena discinta”, olio su tavola
– Leonardo e allievo: “Testa d’uomo”, punta metallica su carta

Troppo smog: torna il blocco fino agli Euro 4 diesel

Martedì torna il blocco alla circolazione per i diesel fino agli euro 4 compresi, a causa del ritorno per sei giorni consecutivi delle micropolveri con valori al di sopra della soglia dei 50 mcg/mc indicata dalla Commissione europea come soglia d’attenzione per la salute. Scatta così il livello “arancio” delle misure emergenziali che riguarda oltre Torino undici comuni dell’area metropolitana, in base all’accordo  tra Regioni e maggiori Città del Nord Italia. Anche le auto diesel Euro4 non potranno più  circolare da martedì fino a data da definirsi,  dalle ore 8 alle 19, invece per i furgoni diesel Euro4 l’orario di stop  è 8:30-14, 16-19, già previsto per i diesel Euro1-3. Resta  in vigore il blocco di 24 ore  7 giorni su 7, per tutti i veicoli di classe Euro0.

Processi separati per sindaca e banda dello spray

I due processi sui fatti drammatici di Piazza San Carlo del giugno 2017 restano separati. Così ha deciso il gup alla ripresa dell’udienza preliminare. Il primo procedimento e’ sui rapinatori che  durante la proiezione su maxischermo della finale Champions spruzzarono tra la folla spray al peperoncino per scatenare il panico. Il secondo riguarda invece la  sindaca Chiara Appendino e 14 imputati, in relazione alle presunte carenze organizzative e gestionali in quella tragica serata che provocò la morte di Erika Pioletti e il ferimento di oltre 1500 persone.