redazione il torinese

Torino-Atalanta, i precedenti

L’incontro di sabato pomeriggio (ore 15) sarà il cinquantesimo, in casa del Toro nella Serie A strutturata su un unico girone, tra il Torino e l’Atalanta: il computo dei 49 precedenti vede in vantaggio i granata, con 25 vittorie a fronte delle sole 6 degli orobici (18, invece, i pareggi)

Il Toro è nettamente in vantaggio anche nel conteggio delle reti: 92-46. Il primo “incrocio”, nella Città sabauda, tra torinisti ed atalantini ha luogo nella stagione 1937-’38, per la precisione alla quattordicesima giornata (2 gennaio 1938), concludendosi col successo dei padroni di casa: 2-1, con reti granata di Coriolano Palumbo al 15′ e di Mario Bo al 46′. I lombardi riescono a strappare un risultato positivo nel successivo confronto, cioè nella stagione 1940-’41: un 1-1 alla quarta giornata (27 ottobre 1940), con rete piemontese opera di Franco Ossola al 66′. La prima affermazione lombarda si fa attendere fino alla nona giornata della stagione 1952-’53 (16 novembre 1952), nella quale i bergamaschi espugnano il “Filadelfia” per 3-2. Rotto il ghiaccio, i nero-azzurri riescono a strappare risultati positivi anche nelle successive tre stagioni: vittoria per 3-1 nel 1953-’54 (ventinovesima giornata, 25 aprile 1954), pareggio 1-1 nel 1954-’55 (diciannovesima, 13 febbraio 1955) e nuovo successo per 3-1 nel 1955-’56 (ventesima, 26 febbraio 1956). Tali successi per 3-1 consistono nelle più pingui vittorie della “Dea” sul campo dei granata. L’ultimo successo del Toro risale alla stagione 2015-’16: 2-1 alla trentaduesima giornata (10 aprile 2016), con realizzazioni toriniste di Bruno Peres 35′ e di Maxi Lopez al 46′. Recentissimo l’ultimo pareggio, consistente nell’1-1 della quindicesima giornata della scorsa stagione (il 2 dicembre 2017, con rete granata firmata da Nicolas N’Koulou al 45′), mentre per trovare l’ultima vittoria atalantina bisogna indietreggiare fino all’annata 2006-2007: 2-1 alla trentaduesima giornata (15 aprile 2007). La più pingue vittoria del Toro sugli orobici è il 9-1 col quale il Grande Torino schianta i lombardi nel 1941-’42 (ventisettesima giornata, 24 maggio 1942). Oltre alla Serie A strutturata a girone unico, le due compagini si sono affrontate in casa del Torino anche nella massima divisione organizzata su più gironi (due volte), in Serie B (quattro) e in Coppa Italia (tre).

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Relativamente alla massima divisione strutturata su più gironi, si contano due vittorie toriniste: 7-0 alla dodicesima giornata (6 gennaio 1929) del girone eliminatorio della massima divisione (allora denominata “Divisione Nazionale”) e 2-0 alla nona giornata (16 dicembre 1945) del girone eliminatorio dell’Alta Italia della Serie A 1945-’46 (l’ultima, per ovvi motivi, organizzata su più gironi ed anch’essa denominata “Divisione Nazionale”). I due confronti nella massima categoria a più gironi vedono, dunque, un bottino pieno del Torino, con due vittorie su altrettanti incontri, con 9 reti realizzate e nessuna incassata. In cadetteria si annoverano, invece, quattro confronti, con il Torino vincente solamente nel primo, cioè nella stagione 1998-’99: 2-1 alla dodicesima giornata (28 novembre 1998), grazie agli acuti di Marco Ferrante al 34′ e di Antonino Asta al 68′. Nei successivi tre confronti, infatti, si registrano un pareggio (2-2 nel 2005-2006) e due vittorie atalantine (1-0 nel 2003-2004 e 2-1 nel 2010-’11). Su quattro confronti, quindi, si registrano un successo granata, un pareggio e due vittorie ospiti. Ospiti che sono in vantaggio anche nel conteggio delle reti: 6-5. Ed eccoci alla Coppa Italia, dove si contano due vittorie piemontesi ed un pareggio (e col Toro avanti 4-2 nel computo delle realizzazioni). Il primo confronto ha luogo nell’annata 1987-’88, alla seconda giornata del girone eliminatorio (26 agosto 1987): 2-1 per i padroni di casa, grazie ai centri di Anton “Toni” Polster al 4′ e di Tullio Gritti al 56′. Nulla di fatto, invece, nella gara di ritorno degli ottavi di finale dell’edizione 1993-’94: il confronto del 15 dicembre 1993 termina, infatti, 0-0, ma il Toro passa il turno in virtù del netto successo 3-0 conquistato all’andata a Bergamo. Altra vittoria torinista nel successivo confronto, relativo alla gara di ritorno del secondo turno dell’edizione 1999-2000 (27 ottobre 1999): 2-1, con reti di Edoardo Artistico al 27′ e di Gianluigi Lentini al 46′. Successo, però, non sufficiente ai fini della qualificazione, per via della sconfitta per 1-3 nella gara d’andata in Lombardia. In totale, quindi, tra Serie A, Serie B, massima divisione strutturata su più gironi e Coppa Italia, il Toro ha ospitato l’Atalanta 58 volte, avendo la meglio in 30 occasioni, contro le sole 8 dei bergamaschi (20, invece, i pareggi). I granata sono nettamente in vantaggio anche nel computo delle realizzazioni: 110-54.

Giuseppe Livraghi

 

 

Referendum Tav: ora che succede?

di Ibis

Il tema Tav è troppo importante per Torino e il Piemonte per non tornarci sopra: Dopo mille tentennamenti martedì il Presidente della Regione presenterà in consiglio la proposta di consultazione popolare. Ovviamente chi è favorevole all’opera deve andare in massa a votare, gli altri probabilmente opteranno per l‘astensionismo cercando di depotenziare un risultato favorevole largamente scontato. Sarà interessante vedere cosa farà la Lega in consiglio regionale, visto che i 5 stelle, fautori della democrazia diretta,…sono contrari al referendum sapendo di perdere. Io penso che la Lega voterà contro, con qualche pretesto politico, dicendo ad esempio che è una mossa di Chiamparino in vista delle regionali . Ma il doppio gioco leghista sul Tav rischia di far perdere loro consensi. In realtà la posizione della Lega rischia di essere , per Torino, ancora più pericolosa dei No tav . Questi ultimi infatti sono destinati ,alla lunga, a perdere , mentre la Lega potrebbe far passare ,dopo le europee , un sì a un progetto “al risparmio” che taglierebbe fuori l’area torinese e la valle di Susa dai benefici più diretti. Lo ha già detto Giachino in Piazza: si parla di un progetto che abolisce la stazione internazionale di Susa e lo scalo merci di Orbassano, tirando dritto verso Novara- Milano. A questo punto si farà un grande interporto a Novara e non più nell’hinterland torinese con tutti i benefici in termini di posti di lavoro e movimentazione di merci  verso la Lombardia. Lo stesso traffico passeggeri di Torino sarebbe penalizzato: soltanto qualche treno tornerebbe indietro da Settimo verso la città, ma la linea  diretta sarà la Milano –Lione, come già dice il sindaco di Milano Sala. Addio , dunque,  anche ai vantaggi per il turismo in Val Susa e a Torino, ripagata con una metropolitana interna che porta la gente da Barriera di Milano a Mirafiori…che sarà naturalmente affollata di turisti da Francia, Belgio e Spagna. Il sindaco Appendino avrebbe così il danno e la beffa, con una operazione politica di raro autolesionismo ( dopo aver già favorito la candidatura Milano –Cortina per le Olimpiadi):la Tav si fa, ma taglia fuori Torino. Un’ultima notazione:  Milano e il Veneto non ci correranno certo in soccorso, in fondo a loro interessa la linea internazionale, che passi da Orbassano  o vada direttamente a Novara , per loro non cambia nulla. Il Piemonte e Torino si troveranno ancora una volta soli.

RIVALTA , 200 NUOVI LOCULI AL CIMITERO

È cessata l’emergenza al cimitero di Rivalta. Lunedì scorso sono stati ultimati i lavori di costruzione del nuovi loculi, un ampliamento che mette a disposizione dei servizi cimiteriali 200 nuovi vani per le sepolture, consegnati dalla ditta appaltatrice con qualche settimana di anticipo rispetto alle previsioni


Una vera e propria boccata d’ossigeno per l’amministrazione cittadina che dal mese di
novembre 2017 era stata obbligata a sospendere la vendita dei loculi: numeri alla mano, in
mancanza di un ampliamento, la ricettività del cimitero di Rivalta si sarebbe infatti esaurita in
primavera. La chiusura del cantiere permette ora di revocare tutte le misure emergenziali in vigore negli ultimi mesi e di riattivare i consueti canali per la vendita. I nuovi loculi potranno essere venduti anche ai coniugi in vita e potranno farne richiesta anche gli ultrasettantenni e i non
residenti nel Comune. «È stata una vera corsa contro il tempo per evitare spiacevoli e imbarazzanti disservizi. – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Ivana Garrone – Siamo riusciti a rientrare nei tempi di consegna anche grazie al prezioso e solerte lavoro svolto dai nostri uffici comunali. Con questo cantiere si sana una brutta eredità del passato». Gli ampliamenti del cimitero non sono però finiti. Nei prossimi mesi inizieranno i lavori per un nuovo lotto di 200 loculi che si aggiungeranno a quelli ultimati negli scorsi giorni. I cantieri del cimitero hanno però riguardato anche altri interventi di manutenzione non più procrastinabili, a partire dall’illuminazione dell’ingresso principale e dal risanamento della facciata posteriore dell’ingresso monumentale. Qui è stato necessario intervenire perché la struttura presentava gravi fessurazioni e consistenti muffe. Ma gli interventi non sono ancora finiti perché, come spiega ancora l’assessore ai Lavori pubblici Ivana Garrone «appena saremo autorizzati dalla Sovrintendenza verrà restaurata anche la facciata esterna e il porticato che presenta alcuni problemi legati a vecchie infiltrazioni d’acqua dal tetto». Per tutte le informazioni sulla vendita dei nuovi loculi è possibile rivolgersi all’Ufficio Stato Civile del Comune di Rivalta in via Balma 5

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“IL COMUNE DI TORINO VUOLE CHIUDERE UN PREZIOSO LUOGO DI INTEGRAZIONE. SCELTA MIOPE E PERICOLOSA”

CENTRO ITALO-ARABO. INTERVENGONO BOETI, BARICCO, LEO

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Non rinnovare la concessione con il Centro italo-arabo Dar al Hikma significa una sola cosa: che si vuol chiudere una realtà che da anni lavora concretamente a favore dell’integrazione, del multiculturalismo e del dialogo interconfessionale. Il Centro creato dallo scrittore Younis Tawfik fa integrazione da quando a Torino questa parola era poco più che un auspicio. In via Fiochetto si promuovono importanti attività culturali, corsi di lingua e di cultura araba ed italiana, qui è stata creata una vera comunità dove persone provenienti da culture e Paesi diversi, con fedi diverse, si incontrano e si riconoscono in valori e regole condivise. Senza dimenticare come il Centro abbia sempre offerto generosamente la propria sede per decine di iniziative di solidarietà come quelle a favore delle popolazioni siriane e curde. Il Dar al Hikma è un luogo prezioso per Torino. Un luogo di pace, di fratellanza, di solidarietà, di tolleranza. Un luogo dove si vincono i pregiudizi e si contrastano gli integralismi (ricordiamo, tra le altre iniziative, il convegno internazionale ‘Islam contro islamismo’ organizzato dal Dar al Hikma in collaborazione con il comitato Diritti Umani ed il coordinamento interconfessionale ‘Noi siamo con voi’, che ha visto presenziare a Torino le massime personalità culturali e religiose del mondo islamico). Un impegno portato avanti in questi anni da Younis Tawfik non solo con il Centro di cui è presidente ma all’interno del Comitato regionale Diritti Umani, dove da sempre è tra i partecipanti più attivi. Considerare il Dar al Hikma alla stregua di un ristorante etnico è segno di ignoranza e di miopia. La scelta di rinnovare la convenzione sulla base di motivi a dir poco pretestuosi, dimostra che l’amministrazione comunale vuol fare piazza pulita di quei mondi che creano vera integrazione. Come Comitato regionale dei Diritti Umani faremo tutto il possibile per opporci ad una scelta sbagliata e pericolosa.

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Nino BOETI,  Enrica BARICCO, Giampiero LEO

Ufficio di Presidenza Comitato Diritti Umani Regione Piemonte

Serata AutoGrup all’Antico Convento

In occasione della Nuova apertura in Valle d’Aosta in  località Grand Chemin della Concessionaria AutoGrup, è stata organizzata una serata conviviale lo scorso 20 febbraio al ristorante l’Antico Convento di San Martino Canavese. Tra le colline del piccolo anfiteatro morenico, in un contesto meraviglioso, all’interno di un vecchio monastero di frati benedettini, gli ospiti sono stati coinvolti in un breve percorso espositivo con piacevole accompagnamento culinario. Le auto esposte all’interno della location :VOLVO XC90, SUZUKI JIMNY, BMW Serie 5, hanno destato grande interesse e hanno accontentato tutti i gusti.
AutoGrup località Grand Chemin, 127
Saint Christophe (AO)

Serata AutoGrup all'Antico Convento

In occasione della Nuova apertura in Valle d’Aosta in  località Grand Chemin della Concessionaria AutoGrup, è stata organizzata una serata conviviale lo scorso 20 febbraio al ristorante l’Antico Convento di San Martino Canavese. Tra le colline del piccolo anfiteatro morenico, in un contesto meraviglioso, all’interno di un vecchio monastero di frati benedettini, gli ospiti sono stati coinvolti in un breve percorso espositivo con piacevole accompagnamento culinario. Le auto esposte all’interno della location :VOLVO XC90, SUZUKI JIMNY, BMW Serie 5, hanno destato grande interesse e hanno accontentato tutti i gusti.
AutoGrup località Grand Chemin, 127
Saint Christophe (AO)

Ragazzina sedicenne suicida con la pistola tenuta in casa

DALLA LOMBARDIA

Ieri sera una ragazzina di 16 anni si è suicidata nella sua casa di Tromello, in Lomellina, sparandosi con una pistola presente in casa, arma che  era regolarmente detenuta.  Non si conoscono  ancora le motivazioni del suicidio e  la minorenne non avrebbe lasciato biglietti  per motivare la sua tragica decisione. Quando si è sparata si trovava da  sola in casa. I genitori hanno dato  subito l’allarme, ma  ogni soccorso è risultato inutile.

Giornata Mondiale per la Giustizia Sociale. L’Italia è al quartultimo posto

Rosina (Assistenti sociali piemontesi): “Il Comune è uno snodo centrale di attuazione delle politiche sociali. Sì a progetti con finalità di inclusione e di empowerment”

22 febbraio, Torino. La Giornata Mondiale della Giustizia Sociale è una ricorrenza internazionale celebrata a febbraio, indetta dall’Organizzazione delle Nazioni Unite dall’anno 2007 per promuovere il tema della giustizia sociale a livello mondiale. Il 20 febbraio, l’Ordine Assistenti sociali del Piemonte ha celebrato la Giornata Mondiale per la Giustizia Sociale, mentre la presidente Barbara Rosina partecipava ad una tavola rotonda a Dire, a Roma, per parlare di aggressioni contro gli assistenti sociali insieme all’onorevole Seracchiani e a Silvia Mordeglia, Presidente della Fondazione degli assistenti sociali e coordinata da Sandra Zampa. Dare accento alla Giornata Mondiale per la Giustizia Sociale significa sostenere gli sforzi delle istituzioni nell’eliminazione della povertà, nella promozione dell’impiego per tutti e del lavoro dignitoso, nell’uguaglianza di genere e nell’accesso al benessere sociale. Nel portare avanti tali obiettivi gli assistenti sociali hanno un ruolo centrale, ed ha avuto un senso particolare parlare di giustizia sociale in un evento in cui si è parlato della violenza contro chi opera perché la giustizia sociale si realizzi. L’istituto Bertelsmann-Stiftung ha pubblicato, nel 2017, il quarto rapporto annuale sulla giustizia sociale in Europa: il Social Inclusion Monitor Europe, che si basa sulla misurazione del Social Justice Index, composto da sei dimensioni e relativi indicatori. Le dimensioni riguardano: la prevenzione della povertà, l’equità nell’istruzione, l’accesso al mercato del lavoro, la coesione sociale e la non-discriminazione, la salute, la giustizia intergenerazionale. L’Italia è al quartultimo posto, appena sopra la Grecia, la Romania e la Bulgaria. Si colloca tra il 23° e il 26° posto su 28 paesi UE in tutte le dimensioni, con l’eccezione della tutela della salute dove è 19°. La peggiore performance è comunque nell’ambito della giustizia intergenerazionale, dove si colloca al 26° posto: peggio di noi vi sono solo la Grecia e Cipro. Paola Vaio, Vice-Presidente dell’Ordine regionale nonché assistente sociale di territorio, afferma: «In un quadro contraddistinto da aumento dell’esclusione e dell’ineguaglianza, la nostra comunità professionale è chiamata a rafforzare l’impegno, per garantire che tutte le persone, senza discriminazione alcuna, abbiano accesso alle opportunità di miglioramento della propria vita, e che siano garantite ad ognuno le condizioni di vivere e non solo di sopravvivere. L’impegno professionale, in questo processo di cambiamento a favore e a fianco delle persone, rischia tuttavia di essere fallimentare se non vi è un ambiente politico-istituzionale in grado di offrire le condizioni minime di benessere». «I bisogni sociali, – dichiara Barbara Rosina – considerabili come sentimenti, percepiti e vissuti di vuoto, emergono prepotentemente nei servizi sociali comunali. Il Comune è uno snodo centrale di attuazione delle politiche sociali e il posto in cui le decisioni di politiche di welfare prendono forma e si concretizzano. Come ben chiarito da Teresa Bertotti nel volume “Il servizio sociale in Comune”, è il Comune il luogo in cui si definiscono e si decidono i vincoli a cui le risorse sottostanno e le modalità concrete con cui si applicano. Risulta, quindi, evidente quanto l’operazione appena descritta sia determinate nel caratterizzare servizi che vadano verso la direzione di una maggiore giustizia sociale oppure no. Non basta mettere giù progetti i cui i destinatari sono i poveri, gli emarginati, e così via. È necessario che le finalità siano quelle dell’inclusione, dell’empowerment e della responsabilità collettiva».

 

Premio “Pestelli” alle neolaureate

Ieri al circolo della Stampa, tre neolaureate son state insignite del premio Pestelli 2018, alla sua IV edizione, per la miglior tesi di laurea sul giornalismo
Per la tesi dal titolo “Fake news. Analisi del fenomeno tra misinformation, disinformation, entertainment e propagand”,  Alice Fubini ha conquistato  il primo premio del valore di 1500 euro, mentre una menzione speciale è andata a Chiara Cabini ed Erika Marzano con due tesi rispettivamente sul fenomeno delle fake news nell’America di Trump e sui giornali inglesi nel conflitto nordirlandese. L’impegnativa fase di lettura delle tesi è stata affidata al Comitato Scientifico, diretto dal professor Mauro Forno dell’Università di Torino, e composto da Dario Corradino, Francesco Antonioli, Mario Baudino, Luca Rolandi, Marta Margotti, Davide Aimonetto, Bartolomeo Gariglio. La serata è stata anche l’occasione per rendere omaggio all’avvocato Bruno Segre, fondatore e membro ad honorem del Centro studi sul giornalismo Pestelli, giornalista pubblicista, che ha compiuto da poche settimane i 100 anni. Nello stesso pomeriggio, si è svolto  anche un evento formativo per giornalisti aperto al pubblico, dedicato ai 100 anni dalla nascita di Primo Levi a cui hanno partecipato Alberto Sinigaglia, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte e i giornalisti Lorenzo Mondo e Piero Bianucci.
Giuliana Prestipino