DALLA VALLE D’AOSTA
Mihaela Cheli, la 21 enne di Chiavari che nella notte tra venerdì e sabato si è lanciata dal terzo piano di un edificio in Valle d’Aosta per salvarsi da un incendio è morta in ospedale a seguito della caduta. La giovane aveva riportato infatti un grave politrauma. Dopo l’autorizzazione dei genitori i medici hanno effettuato l’espianto degli organi. L’incidente è avvenuto ad Antey Saint Andrè verso le 5:15. I tre ragazzi erano in camera da letto. La vittima e il fidanzato si sono calati dalla finestra precipitando per una decina di metri. Il ragazzo e un amico sono rimasti leggermente feriti.
Tutti gli ‘ismi’ di Armando Testa
Il termine della mostra è prorogato al 17 marzo 2019
Ha certamente colto nel giusto Jeffrey Deitch, fra i massimi mercanti e critici d’arte americani nonché direttore fino al 2013 del MOCA (Museum of Contemporary Art) di Los Angeles, sottolineando che sempre “le immagini di Testa sono andate di pari passo con le opere degli artisti d’avanguardia e in alcuni casi le hanno addirittura anticipate, anziché prendere in prestito qualcosa da esse”. Affermazione sacrosanta, che trova palese conferma, se pure ce ne fosse bisogno, nella mostra che i Musei Reali di Torino dedicano, in Palazzo Chiablese, ad Armando Testa (Torino, 1917 – 1992) con un titolo bellissimo (“Tutti gli ‘ismi’ di Armando Testa”) che ancor di più segnala la poliedrica stupefacente creatività del più celebre, estroso ed immaginifico comunicatore pubblicitario del secolo scorso. Attenzione! Pubblicitario e Artista. Sempre. Con i due mestieri che si giocano sopra e che, non di rado, si lasciano la mano per far correre in libertà la gioia dell’arte pura, compagna fedele e amatissima in tutti suoi “ismi” legati alle avanguardie del ‘900, cui Testa era stato avviato in giovane età dal pittore astratto Ezio D’Errico. A 17 anni dalla mostra organizzata al Castello di Rivoli, l’esposizione odierna è curata dalla moglie Gemma De Angelis Testa e da Gianfranco Maraniello, direttore del Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (Mart), da dove arrivano le oltre 120 opere (realizzate fra gli Anni ’40 e ’90) là esposte in occasione del centenario della nascita dell’artista e in cui ben si esprime la perfetta convivenza fra prodotto pubblicitario e pagine a sé stanti di surreal- futurista- astratta arte contemporanea. I suoi personaggi da nostalgico “carosello” ci sono tutti, o quasi: dal pacioso ippopotamo azzurro Pippo della Lines al
misterioso Caballero e alla sua Carmencita (quelli del Caffè Paulista), fino agli sferici extraterrestri del pianeta Papalla per Philco o all’Elefante Pirelli con la ruota fra le zanne e al Rinoceronte della Esso. E poi ancora, i manifesti: con l’allegro e saltellante Uomo Moderno della Facis, accanto al supernoto logo del vermut Carpano Punt e Mes, cui la Città di Torino in omaggio a Testa ha dedicato tre anni fa una scultura pubblica (“Sintesi ‘59”), collocata in piazza XVIII Dicembre, proprio davanti alla vecchia Stazione di Porta Susa. La sensazione è quella di trovarsi in un immaginario magnifico parco di divertimenti, creato da un genio dell’ironia e dell’estrosità, da un artista a tutto tondo (numerosi i riconoscimenti: fra gli ultimi, nell’ ’89 l’ “Honor laureate” dall’Università di “Fort Collins” in Colorado), capace di farti incrociare e di stupirti pur anche con
quadri che reggono perfettamente il confronto con le grandi e più dirompenti anime dell’arte novecentesca. E, insieme ai dipinti, ecco le serigrafie, i disegni, le fotografie e le sculture con i suoi temi più ricorrenti: il cibo, le dita capaci di suggerirgli le più improbabili suggestioni creative e gli animali: il “cane strabico”, il “cavallo che ride cinese”, il “cane randagio” o la poltrona rivestita di prosciutto come l’isola di Capri che prende forma da un pezzo di formaggio o la colonna (che sembra l’italico Stivale) realizzata con il gorgonzola. Diavolerie pensate e create da un eterno giovanotto con cappello nero a larghe tese e una matita trattenuta fra naso e labbro superiore (celebre questa sua divertita e divertente foto) che amava giocare con gli “ismi”, a volte dimenticandosi delle leggi seriose, per lui troppo seriose, del
marketing. E di ciò pagandone il fio. A dirlo è lui stesso in uno dei video presenti in rassegna e provenienti dalla Collezione dell’”Agenzia Armando Testa”: “Il Testa qualche volta ha delle cose azzeccate negli ‘ismi’, chiamiamoli ‘ismi tutti i modernismi. Qualche volta però sarà bene guardare di più il marketing”. E ancora: “Dopo la guerra sono tornato ad affrontare la pubblicità. I miei disegni astratti non piacevano tanto, perciò man mano li ammorbidivo e li facevo sempre più figurativi, finché una notte ho sognato Mondrian, che mi ha detto “Armando, basta così’”. E, signori, scusate se è poco. A chi di voi è mai capitato di parlare in sogno nientemeno che con il vate olandese dell’astrattismo, Pieter Cornelis Mondrian, in arte Piet Mondrian? Al grande Armando Testa, ebbene sì, è accaduto pure questo.
Gianni Milani
“Tutti gli ‘ismi’ di Armando Testa”
Musei Reali – Sale Chiablese, piazzetta Reale 1, Torino; tel. 3338862670 o www.museireali.beniculturali.it
Fino al 17 marzo 2019
Orari: mart. – dom. 10/19
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Nelle foto:
Camminare, rigenerarsi dolcemente
Rasserenare la mente, ridurre l’ansia, fare esercizio fisico sano e perché no perdere anche qualche chilogrammo sono solo alcuni dei benefici che camminare ci offre. E’ un movimento spontaneo, una azione quotidiana usuale, un gesto scontato forse, ma se fatto consapevolmente e con disciplina, almeno 30 minuti al giorno, può migliorare la nostra salute, il nostro stile di vita e il nostro umore.
Non è solo una considerazione, lo dice la scienza: camminare mette in moto alcuni “neuroni calmanti” capaci di ridurre l’ansia, i pensieri assillanti, lo stress. L’ideale sarebbe passeggiare avvolti dalla natura, beneficiando di un’ambiente che ci permette di staccare completamente, uno scenario che favorisce la meditazione attraverso la contemplazione di un paesaggio silenzioso dalla forza rigeneratrice e potente. Se non si ha la possibilità di andare in un parco ogni giorno va bene anche la camminata urbana o portare fuori il cane, la cosa importante è mantenere un ritmo sostenuto necessario alla produzione delle endorfine, quelle meravigliose sostanze prodotte dal cervello dotate di proprietà calmanti e analgesiche. Un’altra dote della camminata è la capacità di farci perdere peso, praticando questo esercizio con costanza infatti i risultati sono garantiti e andare in palestra passando ore sottoponendosi a pesanti allenamenti sarà solo un ricordo, potremmo dedicarci invece al pilates o allo stretching, attività più riposanti e rilassanti.
I benefici della passeggiata non sono finiti, spostarsi a piedi con un buon ritmo riduce il rischio di malattie cardiache per esempio, uno studio pubblicato dalla American Heart Association afferma infatti che camminare è più efficace che correre, inoltre stimola la creatività e la produttività, aumenta le difese immunitarie e risveglia il metabolismo. Che aspettiamo allora? La primavera sta arrivando, la natura si risveglia, il clima si tempera, tutto ci invita a iniziare questa straordinaria e rasserenante pratica e una volta abituati e allenati si può passare ad un livello più impegnativo come il nordic walking o l’escursionismo. Tutti, adulti e bambini, dovrebbero camminare! E’ salutare, divertente, rilassante e persino gratuito.
Maria La Barbera
Metro 2 e risparmi Tav
“Apprendo con soddisfazione che Mino Giachino, ‘a dicembre’, come tiene a sottolineare, ha avuto l’idea di finanziare la Metro2 di Torino con i risparmi della Tav. Me ne compiaccio e gli faccio molti complimenti. Ma devo purtroppo smentirlo, non ho copiato la sua idea. Anzi, non l’ho nemmeno avuta io, quell’idea. Se interessa, posso spiegare ancora la mia posizione: ho letto e sentito diverse volte il vicepremier Matteo Salvini – che in questo momento ha più potere decisionale di me e di Giachino – dire di voler risparmiare un miliardo dalla Tav e destinarlo alla realizzazione della seconda linea della Metro torinese. Forse lui avrà copiato l’idea da Giachino, non so, ma non mi pare troppo
rilevante. È invece rilevante che un vice primo ministro dica una cosa del genere. A questo punto, ribadisco, è dovere della politica torinese e piemontese cogliere la palla al balzo, perché qui si prospettano due vantaggi: sia la Tav, sia la seconda linea Metro, quanto mai necessaria per la città. Anche per questo ho preparato una mozione, che presenterò lunedì in Consiglio comunale, che impegni la Giunta a farsi parte attiva con il governo perché queste parole di Salvini diventino atti formali e non restino pie intenzioni”.
Roberto Rosso, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale di Torino
Lo splendore di palazzo Madama
Una suggestiva immagine di uno dei più preziosi monumenti della città, palazzo Madama, in piazza Castello, scattata per il Torinese da Laura Stara.
Palazzo Madama splendore sabaudo
Una suggestiva immagine di uno dei più preziosi monumenti della città, palazzo Madama, in piazza Castello, scattata per il Torinese da Laura Stara.
Panna cotta ai marron glace’
Uno dei dolci al cucchiaio piu’ conosciuti ed apprezzati da sempre, considerato un dessert della tradizione culinaria piemontese apprezzato per la sua cremosità, delicatezza e morbidezza
Il trionfo della dolcezza e della “galuperia” (golosita’ in piemontese). Questo e’ la panna cotta, uno dei dolci al cucchiaio piu’ conosciuti ed apprezzati da sempre, considerato un dessert della tradizione culinaria piemontese apprezzato per la sua cremosita’, delicatezza e morbidezza che si puo’ preparare in mille varianti per creare gusti sempre nuovi. Oggi ve la propongo in versione “marronata”.
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Ingredienti per 8 stampini individuali
400ml di panna liquida fresca
100ml di latte
200gr di crema di marroni
3 fogli di colla di pesce
6 marron glace’ a pezzetti
2 cucchiai di rum
1 bustina di vanillina
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Mettere a bagno in acqua fredda i fogli di colla di pesce. Scaldare la panna con il latte e la vanillina, portare quasi a bollore, togliere dal fuoco e sciogliere la colla di pesce ben strizzata, aggiungere il rum e la crema di marroni, mescolare molto bene. Distribuire sul fondo di 8 stampini in acciaio i marroni ridotti a pezzetti e versare la panna cotta, lasciar raffreddare e mettere in frigo per 12 ore. Deliziosa!
Paperita Patty
San Candido (BZ) 23 febbraio 2019 – E’ il secondo alpini di Cuneo, della Brigata Alpina “Taurinense”, il vincitore dell’ambito Trofeo “Buffa”, la gara dei plotoni dei campionati sciistici delle Truppe Alpine; conclusasi dopo 3 durissime giornate di prove, ha visto trionfare con l’oro i militari del “Doi” che suggellato, con il miglior risultato possibile, intensi mesi di addestramento sulle montagne del Piemonte. “Sono orgoglioso del bellissimo risultato raggiunto – ha commentato il Colonnello Marcello Orsi, Comandante del 2° reggimento alpini – che premia i sacrifici e le fatiche di questi tre giorni durissimi”. A rendere ancora più unica, la vittoria degli alpini della Granda, la conferma che il tenente Valentina Mela, comandante del plotone, è la prima donna a salire sul gradino più alto del podio del trufeo “Buffa”. L’ambitissimo trofeo, emblema delle peculiarità alpine di centinaia di uomini e donne con le stellette è tornato in provincia dopo 12 anni dal successo del 1° reggimento artiglieria da montagna di fossano. 3 giorni senza soste, eccetto che per riposare qualche ora la notte, attendati, a temperature molto sotto lo zero e in condizioni proibitive. E poi via, ripartire, lo zaino da 25 kg sulle spalle, gli sci ai piedi, per cercare di arrivare prima degli altri, e dimostrare di essere i migliori. Prove di slalom gigante, di comunicazioni radio, di topografia, di tiro con arma individuale e di lancio della bomba a mano, oltre a numerose prove legate al soccorso in ambiente montano, conoscenza fondamentale per le truppe alpine, che grazie alle proprie capacità riescono ad operare sia per la sicurezza del paese che per la collettività, con le proprie squadre soccorso alpino militare, presenti in tutto l’arco alpino e nel Centro Italia. Trattamento del ferito in ambiente non permissivo, ricerche di travolti in valanga con l’ausilio del dispositivo ARTVA e traino del ferito su barella sono le difficili prove a cronometro che hanno
dovuto superare gli oltre 400 atleti dei plotoni in gara. Al termine di queste intense giornate, soltanto uno ha portato a casa il Trofeo che maggiormente premia le attitudini militari, ma tutti i reparti delle Truppe Alpine hanno saputo ampiamente dimostrare le proprie capacità e il proprio addestramento, che hanno permesso loro di superare i propri limiti e trovare nei propri commilitoni la forza di non mollare, tipica della tradizione alpina.Come ha ricordato il comandante delle Truppe Alpine, generale di Corpo d’Armata Claudio Berto, gli alpini hanno dimostrato, ancora una volta, che prevede attività di tipo sportivo, tecnico e tattico, di essere dei “soldati al quadrato”, affermazione che evidenzia le straordinarie capacità di questi militari.
E’ un vero e proprio giallo. L’ uomo di 34 anni ucciso, accoltellato, in strada sabato mattina a Torino è Stefano Leo, originario di Biella. Lavorava nel capoluogo piemontese preso il negozio di abbigliamento K-Way. E’ stato ucciso con una coltellata alla gola. Secondo il racconto di alcuni testimoni, la vittima è sbucata in corso San Maurizio, all’angolo con via Napione, uscendo dal lungo Po dei Murazzi, e ha cercato di fermare una macchina quando è stato visto accasciarsi a terra. Sul posto i
carabinieri e la polizia municipale, che ha bloccato il traffico per consentire gli accertamenti. Si stanno esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e i militari dell’Arma sarebbero sulle tracce di un ragazzo con i capelli rasta. Forse un ubriaco che, senza motivo, ha aggredito l’uomo? Chi conosceva la vittima dice che era una persona tranquilla e metodica.