La Mole svetta nel cielo di Torino. Una bella fotografia scattata da Mario Alesina
Scontro tra auto: due morti
DAL LAZIO
Un altro grave incidente sulle strade italiane, questa mattina sull’arteria Migliara a Pontinia, vicino Latina. Due le vittime mentre una terza è rimasta gravemente ferita. Dalle prime informazioni pare che nello scontro siano rimaste coinvolte tre auto. Sono sul posto carabinieri, personale 118 e vigili del fuoco.
(foto archivio)
Giovane albanese di 26 anni disoccupato ma domiciliato in Asti, unitamente alla compagna 22enne anch’essa albanese, gestiva un giro di prostituzione tra Isola d’Asti e Montegrosso d’Asti. I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, al termine di attività investigativa, notavano l’uomo e la compagna a bordo di una Mercedes classe A in Via Quintino Sella. Predisposto servizio di osservazione i carabinieri vedevano salire a bordo del veicolo una giovane donna, nota per l’esercizio della prostituzione e dopo averla fatta scendere la Mercedes riprendeva la marcia in direzione del centro città. I militari decidevano pertanto di procedere al controllo del veicolo mediante due pattuglie. Il malvivente vistosi braccato accellerava speronando l’autovettura dei Carabinieri posizionata in via Isnardi pronta a fermalo. Nella circostanza l’albanese danneggiava l’autovettura colpendo i militari predisposti al controllo e trascinando uno di questi per alcuni metri dopodichè si dava a precipitosa fuga seguito da altro veicolo dell’Arma. La fuga dell’albanese terminava in Corso Matteotti poiché coinvolto in sinistro stradale con uno sfortunato automobilista che stava facendo rientro a casa ignaro di quanto stesse accadendo. I militari riuscivano pertanto ad arrestare l’uomo e un complice per il tentato omicidio dei militari dell’Arma e sfruttamento della prostituzione.
Massimo Iaretti
Con Adrian Fartade, storico dell’astronomia, divulgatore scientifico e autore di “A piedi nudi su Marte” (Rizzoli, 2018) e una testimonianza di Piero Bianucci
Conferenza tradotta in diretta nella Lingua dei Segni Italiana (LIS)
“Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità”. A 50 anni dalla celebre frase di Neil Armstrong qual è la situazione attuale delle spedizioni nello spazio? Quale sarà il futuro dell’esplorazione della Luna? Che mondo sarà quello che, nel 2069, festeggerà i 100 anni dall’indimenticabile impresa dell’Apollo 11? Se ne parla con Piero Bianucci e Adrian Fartade – celebre storico dell’astronomia, divulgatore scientifico e autore di “A piedi nudi su Marte” (Rizzoli, 2018) – giovedì 28 febbraio a “2069: UN SECOLO DI LUNA. Dalle missioni Apollo alla colonizzazione”, l’ultimo appuntamento di febbraio di GiovedìScienza, la manifestazione dedicata alla scienza raccontata dal vivo dai suoi protagonisti e che da più di trent’anni coinvolge migliaia di persone per riflettere insieme sulle più attuali tematiche scientifiche. Il 21 luglio 1969 l’uomo sbarcava sulla Luna. Seicento milioni di persone assistettero in diretta tv alle immagini sfocate di Neil Armstrong e Edwin Aldrin che, a gravità ridotta, camminavano goffi nel Mare della Tranquillità sollevando nuvolette di polvere. Fu la prima vera “mondovisione”. All’epoca, la popolazione mondiale era di 3,6 miliardi, oggi è oltre il doppio. In Italia il 1969 è l’anno della legge sul divorzio e dell’“autunno caldo”. In Francia si dimetteva il generale De Gaulle. In Libia saliva al potere Gheddafi. Gli Stati Uniti erano in mezzo al guado della guerra in Vietnam. Scendendo l’ultimo gradino del Modulo Lunare, Armstrong pronunciò la frase: “Questo è un piccolo passo per un uomo ma un grande balzo per l’umanità”. C’è stato davvero il grande balzo? Qual è il futuro dell’esplorazione della Luna? Che mondo sarà quello che festeggerà i 100 anni dal passo di Armstrong? La conferenza sarà tradotta in diretta nella Lingua dei Segni Italiana (LIS). Due interpreti si alterneranno sul palco del teatro Colosseo, riprese da una telecamera dedicata che rimanderà costantemente il video in un riquadro sul grande schermo, per consentire alle persone sorde di partecipare agli incontri. Le conferenze saranno poi disponibili sul canale YouTube di GiovedìScienza, insieme alle rispettive versioni non tradotte, per le quali si possono in qualsiasi momento attivare i sottotitoli in italiano verificati dalla redazione.
Rivoluzione Ztl: per entrare si dovrà pagare
Sarà a pagamento l’accesso alla ztl centrale di Torino, senza più divieti, ma dalle 7.30 alle 19.30 nei giorni feriali si dovrà pagare una tariffa che dovrebbe essere pari al costo di due ore di sosta, ovvero 5 euro, come stabilito da una delibera della giunta comunale. L’obiettivo è quello di scoraggiare il semplice attraversamento del centro città in auto. La “rivoluzione” partirà però soltanto dopo l’arrivo dei nuovi autobus che potenzieranno il trasporto pubblico in centro città. I commercianti sono già sul piede di guerra.
Clelia Ventimiglia
“Un’altra decisione sbagliata, limitativa, una punizione non meritata per i commercianti del centro: allungare il divieto di transito nella Ztl sino alle 19.30, quindi per tutto l’orario d’apertura dei negozi, significa dare la mazzata definitiva a un settore già agonizzante”. Così Roberto Rosso, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, commenta la decisione della Giunta Appendino, di chiudere praticamente per tutta la giornata alle auto la zona centrale della città. “La Appendino non si è accorta che Torino è l’unica città al mondo dove qualche genio ha costruito una metropolitana che accuratamente non passa nella Ztl? Si è accorta delle tante serrande abbassate in centro, delle grandi difficoltà del commercio, che già sta combattendo contro la grande distribuzione e colossi come Amazon? Quanti posti di lavoro dovremo ancora perdere perché la sete di vendetta di questa giunta si plachi e lasci la città sopravvivere? È necessario il ritiro immediato di questa proposta insensata”.
Siete mai stati contattati da un call center per ricevere offerte commerciali? Alla base di questa -e numerose altre- attività vi è un trattamento di dati personali: dati reperibili ovunque che, grazie alle tecnologie, si moltiplicano e circolano in volumi e con velocità incontrollate. Da qui la necessità per chi tratta di garantire prassi rispettose delle persone e per queste di tutelare i propri diritti, prerogative entrambe sancite dal Reg. UE 679/2016. Tale normativa, meglio nota come “GDPR”, ha riformato la materia della Privacy investendone ogni profilo: dai soggetti ai rapporti, dagli obblighi ai diritti. Tra i molteplici aspetti è centrale il principio della finalità. Ogni dato viene richiesto e raccolto per una finalità specifica (erogazione di beni, servizi, ecc…) alla quale il trattamento deve strettamente attenersi, in modo pertinente e commisurato. Per intenderci, se un chirurgo estetico, senza consenso, proietta le foto del paziente ad un convegno con altri professionisti, effettua un trattamento ulteriore rispetto alla finalità medica propria dell’incarico professionale, incorrendo in un illecito. Nondimeno è illegittimo, e per l’effetto sanzionabile, l’invio di email promozionali ai clienti, senza specifica autorizzazione al riguardo. Laddove vi è un trattamento è dunque opportuno valutare se questo sia o meno conforme alla finalità per la quale il dato è stato raccolto, indicatore valido non solo per chi tratta, al fine di evitare illeciti, ma anche e soprattutto per le persone, nell’ottica di tutelare i diritti legati alla propria privacy. A proposito di diritti, alcune aziende sono state condannate a risarcire il danno derivante dall’invio, non autorizzato, di materiale pubblicitario tramite email.
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Stefano Saglimbeni
Avvocato – Studio legale Pacchiodo
L'isola del libro
La rubrica settimanale dedicata al mondo dei libri
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Alan Parks “Gennaio di sangue” – Bompiani- euro 18,00
Questo è il primo romanzo dello scozzese Alan Parks che, dopo aver lavorato 20 anni nel mondo musicale, ora si affaccia alla narrativa e racconta omicidi e misteri in una Glasgow imbruttita e grigia per la crisi economica e lo squallore che ne deriva. E’ il primo di una serie di 12 noir, uno per ogni mese dell’anno. Ed ecco la trama. Il 1° gennaio 1973, un detenuto pluriomicida avverte il detective Harry McCoy che in città sta per essere uccisa una ragazza. Cosa che puntualmente accade nel bel mezzo di una piazza. Un giovane prima la uccide e poi appoggia la canna della pistola alla sua tempia, chiude gli occhi e si spara. E’ solo l’inizio di una lunga scia di sangue e cadaveri, tra gole tagliate, bordelli ed escort, droghe, ricchezza depravata e perversione. Al centro della narrazione c’è un personaggio antieroe per eccellenza a cui ci si affeziona subito. E’ il poliziotto 30enne Harry McCoy: uomo disilluso, refrattario alle regole, maltrattato dagli altri, ma con un indistruttibile senso della giustizia che ce lo fa amare d’istinto. Ad aiutarlo nelle indagini -tra sopralluoghi, grandi mansion, malavita, case popolari dove sbarcare il lunario è dura fatica- è il novellino Wattie, ultima ruota del carro, ma tenace nel trovare i colpevoli. Da notare che la storia è ambientata in un’epoca in cui non esisteva ancora la polizia scientifica, con tutto l’apparato tecnologico che oggi aiuta a puntare il dito verso il colpevole giusto. Niente Csi o Dna in “Gennaio di sangue”; piuttosto ritroviamo le buone vecchie indagini. Quelle che scandagliano dinamiche e rapporti umani per risolvere intricati rebus col morto.
Abraham B. Yehoshua “Il tunnel” – Einaudi- euro 20,00
E’ l’ultimo romanzo del famoso scrittore israeliano nato nel 1936 e uno dei mostri sacri della letteratura mondiale. Qui racconta dell’ingegnere 73enne Zvi Luria, da 5 anni in pensione, al quale viene diagnosticato un inizio di demenza senile. Piccole dimenticanze, innocue –almeno per ora- distrazioni e qualche confusione. Per rimandare il più possibile l’inevitabile infausto percorso della malattia che corrode il cervello, la moglie Dina – una pediatra di successo con cui ha trascorso tutta la vita- lo incoraggia a riprendere il lavoro. Luria era stato un dirigente del Dipartimento dei lavori pubblici e per 40 anni aveva progettato strade, autostrade e i due tunnel dell’unica autostrada di Israele. Ora che il medico gli suggerisce di mantenersi attivo, si lascia convincere ad aiutare il giovane Assael Maimoni che ha preso il suo posto in ufficio. Sta lavorando al progetto di un tunnel nei pressi di un cratere nel deserto, simbolicamente nel cuore del conflitto tra israeliani e palestinesi. E trascina con sé Luria, in macchina nelle roventi distese di sabbia, per i sopralluoghi che diventano teatro della loro collaborazione, basata su reciproca stima ed affetto. Il grande fascino del romanzo è nell’introspezione dei vari personaggi, nel racconto dei sentimenti alla base dei loro rapporti e nel modo coraggioso di affrontare il declino del bene forse più prezioso che abbiamo, il cervello ovvero la sede di pensieri, azioni, amori….vita.
Anna Dalton “L’apprendista geniale” – Garzanti- euro 16,90
Se avete seguito la fiction su Rai 1 “L’allieva” tratta dai romanzi di Alessia Gazzola, avete già conosciuto Anna Dalton, la brillante attrice 33enne che interpreta Cornelia, sorella di Arthur Malcomess e divertente coinquilina di Alice Allevi. Con “L’apprendista geniale” l’attrice italo-irlandese esordisce anche nella letteratura. E lo fa con una storia spumeggiante, fresca, che sa di sogni di gioventù. Protagonista è la giovane Andrea Doyle che, sulla scia materna, progetta di diventare giornalista… e intanto si fa le ossa pubblicando un giornalino, per così dire, di quartiere. Il padre è custode di uno stabile, soldi non ce ne sono molti, ma lei è responsabile, matura, tenace ed ama studiare. Provvidenziale è la borsa di studio che vince e le apre le porte del famoso Longjoy College, prestigiosa -e quasi inarrivabile- scuola di giornalismo. E’collocata in un bellissimo monastero riconvertito, sull’isola dei Santi, nella laguna veneta. Una location affascinante per raccontare l’ingresso e la sopravvivenza di Andrea in un microcosmo competitivo al massimo, in cui vige una selezione durissima. Come se la caverà la brillante fanciulla tra compagne carogne, agguerrite e sleali, ma anche nuovi amici pronti ad accettarla ed aiutarla? Tutta da gustare con tenerezza questa storia che parla di aspirazioni e nuove generazioni alle prese con il futuro.

E’ morto Soria il professore del premio Grinzane
In una clinica a Lanzo Torinese dove scontava gli arresti domiciliari è morto Giuliano Soria, aveva 68 anni. Dal 2016 l’ex patron del premio letterario Grinzane Cavour era ai domiciliari in una struttura sanitaria. Di recente le sue condizioni si sono aggravate. Il professore, come veniva comunemente chiamato, era stato condannato in via definitiva a sei anni e otto mesi per uso illecito di contributi pubblici e maltrattamenti nei confronti di un giovane domestico straniero che, denunciate le violenze subite, diede il via all’inchiesta sul premio letterario.