Il 28 febbraio sarà difficile per i piemontesi prenotare una visita medica in provincia di Torino, nel Novarese e nel Vco attraverso il numero del Sovracup. Le lavoratrici e i lavoratori del servizio di prenotazione incroceranno le braccia dalle 10 alle 13 a causa dell’incertezza dei pagamenti degli stipendi di gennaio, febbraio, delle rimanenze economiche (ferie e permessi maturati in 8 anni di lavoro) e del TFR. Questo il tema affrontato dalle interrogazioni a Palazzo Lascaris dei consiglieri Marco Grimaldi (Liberi e Uguali) e Gian Luca Vignale (Movimento nazionale per la sovranità) . In particolare, i consiglieri hanno chiesto all’assessore regionale alla Sanità come intenda dare rassicurazioni ai lavoratori e tutelare, anche in virtù di quanto previsto dal codice degli appalti, un servizio pubblico importante, quale quello delle prenotazioni telefoniche e mail. “Gli addetti del Socracup fanno parte di un’associazione temporanea di imprese che ha vinto la gara per la gestione del Cup unico regionale, composta da Telecom, Engineering e Diamante – ha precisato in aula l’assessore Antonio Saitta – Quest’ultima impresa è però fallita e non sarà in grado di pagare le mensilità arretrate. Si sta ora provvedendo alla sostituzione dell’impresa Diamante con la società E-digital. Le penali per eventuali inadempienze verranno applicate al nuovo raggruppamento temporaneo di impresa. Non c’è quindi alcun pericolo né per il funzionamento dell’attuale call center Sovracup né per l’avvio del nuovo Cup. L’Asl Città di Torino ha già provveduto a sospendere tutti i pagamenti verso Telecom (capofila dell’appalto) e Diamante fino a che non saranno effettuati i pagamenti e le spettanze pregresse. L’assessorato convocherà nei prossimi giorni le aziende per arrivare ad una soluzione delle criticità”.
Marco Gastini alla Galleria “Persano”
A pochi mesi dalla scomparsa la mostra ricorda il pittore torinese, fra i grandi dell’arte contemporanea italiana
Una ventina di opere inedite, quasi tutte di grandi dimensioni, e una nutrita raccolta di “maquettes”. E’ un omaggio dovuto, quello che Giorgio Persano dedica fino al prossimo 14 maggio, negli ampi spazi della torinese Galleria di via Principessa Clotilde, a Marco Gastini, nato a Torino nel 1938 e a Torino scomparso il 28 settembre del 2018. La mostra era stata infatti concordata da tempo fra lo stesso pittore e l’amico gallerista che oggi concretizza l’idea ripercorrendo, attraverso l’esposizione di opere fortemente significative, l’avventura artistica di uno dei più grandi e “instancabili” ed estrosi (di quell’estrosità coi piedi ben piantati a terra che guarda sempre alla concretezza del mestiere) artisti italiani del secondo Dopoguerra. Dagli anni ’70 ad oggi. Alle spalle – ma mai del tutto dimenticata – l’esperienza informale e gli impulsi ansiogeni anziché no del post-informale (dall’Arte Povera allo Spazialismo di Fontana via via fino al Minimalismo occhieggiante ai Paolini ai Griffa così come ai Castellani), gli anni rappresentati in mostra alla “Persano” sono quelli legati al periodo “analitico” di Gastini – la tela bianca, il “poverismo” cromatico e segnico, il gesto di esile incisività – e a seguire, in moti di andata e ritorno inaspettati e improvvisi, gli anni prepotentemente attratti dall’esplosione della materia (dal legno al ferro al carbone alle terrecotte o all’ardesia) “graffiata” dall’irrequietezza di un colore (il suo amato “blu” soprattutto) che pare condurre l’opera all’invasione e al recupero degli spazi esterni. Sono pagine, sempre, di profonda emozione, espressione passionale di una grande creatività appartenuta a un grande giocoliere dell’arte che ha saputo cavalcare con piena levità e senza imbarazzo alcuno le grandi scuole del Contemporaneo, restando sempre fedele a un’indipendenza di stile e d’intelletto che risiedeva soprattutto, come ebbe a scrivere qualche anno fa Marcella Beccaria “nel rigore – direi quasi nell’orgoglio – con cui ha sempre pensato a sé stesso come a un ‘pittore’, scegliendo di continuare a stare dalla parte della pittura anche in anni caratterizzati da un dilagante rifiuto culturale della stessa, come teoria e come pratica”. Attenzione, però: “Pittura che non dev’essere – annotava lo stesso Gastini– catalogabile, che deve sbilanciare per essere vera e che deve sfuggire alle intenzioni, anche alle mie”. Arte in bilico. Perennemente. Arte che non sai mai se abbia appieno esaurito le sue trame o, al contrario, sia solo agli inizi del
gioco narrativo. Pittura che vive di movimento e precarietà come nel monumentale “Il sogno respira nell’aire” (1988), una sorta di geniale poderosa pitto-scultura (in cui, come in altre opere, ritorna quell’antico gusto del fare, respirato e assimilato fin da ragazzo nel laboratorio da marmista del padre) esposta per la prima volta in una galleria, carica di impasti cromatici che con violenza aggrediscono il precario (all’apparenza) assemblaggio di carbone, legno e lamiera di ferro, dove i cerchi possono diventare ruote e tracimare e invadere in un baleno l’area d’intorno. Dell’87, è invece “Mentre ancora la polvere muove”: quattro lamiere di rame, gravate dall’opaco nerofumo che pare appena posato sulla superficie luminosa del metallo, e su cui l’artista graffia e incide forme di casuale e semplificata astrazione, che rimandano alla magica primordiale gestualità della pittura rupestre. Materia e ancora materia. Accanto alle tele bianche o madreperlacee di fine anni ’70, sintesi di ricerca fra segno, spazio e “azzeramento cromatico” con quel bianco “che non è mai vuoto”, diceva Gastini; o ancora – e sono le ultime lasciateci
dall’artista – tele datate 2018, appena appena sfiorate da leggeri tratti di carboncino o solcate da vigorose geometrie di colore (forme e silhouettes indecifrabili, a volte misteriche) o da ardesie che frantumano i piani, “feriscono e accrescono la materia”. Di grande interesse infine le “maquettes”, portate in rassegna e che Gastini abitualmente realizzava come progetti (ben saldi e concreti, quelli per la Banca d’Alba del 2010) o in forma autonoma, scelte per meglio comprendere lo sviluppo del suo lavoro negli anni. “Un percorso – sottolinea Giorgio Persano – che ci conduce in un viaggio nel tempo e che intende trasmettere, dell’artista e dell’amico, un ricordo vivo e aperto al futuro”.
Gianni Milani
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Marco Gastini
Galleria “Giorgio Persano”, via Principessa Clotilde 45, Torino; tel. 011/835527 o www.giorgiopersano.org
Fino al 14 maggio
Orari: mart. – sab. 10/13 e 15,30/19
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Photo Pino dell’Aquila – Courtesy Galleria Giorgio Persano
La vocazione di Cantina da Licia a essere anche Enoteca e luogo deputato alla degustazione era chiara sin dalla sua apertura dello scorso ottobre
I locali dell’ex Trattoria Mamma Licia di via Mazzini, portati a nuova vita dai tre giovani imprenditori torinesi Alberto Fele, Lorenzo Careggio e Marco Pandoli, vantano infatti una carta dei vini di oltre 300 etichette selezionate in collaborazione con il sommelier Antonio Dacomo. E sarà proprio lui a dare il via, lunedì 5 marzo, al corso di degustazione che inaugura un ciclo di iniziative dedicate a tutti gli appassionati e agli intenditori per promuovere la cultura del vino ad ampio raggio. Il corso, suddiviso in cinque lezioni a cadenza settimanale (costo 170 euro), approfondirà tematiche che vanno dalla conoscenza dei territori di provenienza, dei produttori e delle tecniche di vinificazione e invecchiamento, sino all’arte dell’abbinamento con i vari piatti. Durante gli incontri, della durata di circa tre ore, saranno serviti almeno tre vini in degustazione guidata, abbinati a tre finger food.
Già perché Cantina da Licia, pur essendo un luogo vocato al mondo enologico in cui è possibile anche acquistare nella Cantina del locale le etichette presenti nella carta dei vini, è anche un locale che propone menù stagionali legati al territorio e alla tradizione. Oltre alla formula “pane e porcellana” in cui ogni piatto (fatta eccezione per i primi) può essere servito al tavolo o degustato come succulento ripieno di pane artigianale, qui si servono la Guancia brasata al barbera, sedano rapa e olio tartufato al Burger con humus e verdure, ma anche i plin al sugo d’arrosto, taglieri misti di salumi e formaggi, carne cruda, vitello tonnato o la mitica pasta e fagioli.
“In Cantina da Licia, come da Eragoffi – spiega Alberto Fele – abbiamo strutturato una carta dei vini importante e realizzata selezionando appositamente piccole produzioni italiane e straniere tra cui etichette della Francia, del Sud Africa e della Nuova Zelanda. Ci piace dare la possibilità di promuovere e far scoprire vini di ottima qualità ma meno conosciuti, anche se non mancano bottiglie più blasonate che abbiamo inserito nella nostra Carta del Presidente. Il corso di degustazione che sta per iniziare – prosegue – non è che l’inizio di un percorso dedicato alla cultura del mondo del vino che andremo a sviluppare approfondendo gli aspetti della cantina con incontri diretti con i singoli produttori e con momenti legati al jazz e al vino con jam sessions dal vivo in via Mazzini”.
Alberto Fele, Lorenzo Careggio e Marco Pandoli hanno infatti anche aperto, contemporaneamente a Cantina da Licia, Eragoffi: quel Goffi del Lauro di corso Casale 117 a Torino riportato a nuova vita che propone cinque differenti menù (carnivoro, erbivoro, onnivoro, benessere ed esploratore) interpretati dallo chef Lorenzo Careggio e che ha in comune con il locale di via Mazzini la cantina di oltre 300 etichette.
Cantina da Licia – via Mazzini, 50 Torino – Tel 011.427.34.55 – 390.474.76.92 Orario: chiuso la domenica; pranzo 12.30/15, cena 19/23; Enoteca: 10/23
Visa e Stanford University pubblicano uno dei più vasti studi sui trasporti a livello mondiale cui hanno partecipato oltre 19.000 pendolari in 19 Paesi
Lo studio valuta le tendenze e le sfide nei settori dei trasporti pubblici e dei parcheggi, rispetto alla crescita della popolazione e ai modelli di migrazione urbana
Mobile World Congress, 25 febbraio 2019 – Visa (NYSE: V), in collaborazione con Stanford University, ha lanciato uno dei più vasti studi globali esaminando la crescente domanda dei trasporti pubblici e privati e l’importante ruolo del commercio digitale nel guidare una crescita sostenibile.
Secondo le Nazioni Unite[1], entro il 2050, il 68% della popolazione mondiale vivrà nei centri urbani – e il numero di “megalopoli” con popolazioni superiori a 10 milioni di persone, aumenterà da 43 a 51 entro lo stesso periodo.
Basandosi sull’esperienza di Visa con gli operatori dei trasporti, le aziende automobilistiche e le start-up tecnologiche, Visa ha commissionato uno studio globale, “Il futuro dei trasporti: mobilità nell’epoca delle megalopoli” per comprendere meglio le sfide che i pendolari devono affrontare oggi e in futuro. I risultati principali sono stati combinati con il panorama di innovazioni esistenti o prossime future, fornite dagli esperti della Stanford University, per comprendere meglio i gap tecnologici nell’indirizzare quelle sfide.
I pagamenti sono il fulcro di ogni forma di viaggio e continueranno a diventare sempre più completi man mano che le città si spostano verso il trasporto pubblico contactless, i pagamenti digitali per i parcheggi e i servizi di noleggio come biciclette o scooter.
Mike Lemberger, SVP, Product Solutions Europe, Visa spiega: “Il futuro successo delle nostre città si intreccia – e fa affidamento – sul futuro dei trasporti e della mobilità. Visa e i nostri partner hanno un ruolo importante da svolgere, sia nel semplificare l’esperienza di pagamento per milioni di pendolari in tutto il mondo, sia nel sostenere il trasporto pubblico nella ricerca di soluzioni di trasporto sostenibili e convenienti che migliorino la vita delle persone che le utilizzano.”
Herman Donner, PhD e Postdoctoral Researcher della Stanford University è stato co-autore del rapporto che ha riassunto: “Quando si guarda al panorama tecnologico, esistono già molti prodotti che potrebbero facilmente risolvere le frustrazioni quotidiane dei pendolari. Tuttavia, queste soluzioni non dovrebbero essere sviluppate separatamente. Un’importante sfida consiste quindi nell’individuare in primo luogo le tecnologie che forniscono prodotti idonei per il mercato, gestendone poi l’attuazione in collaborazione con un’ampia gamma di parti interessate, compresi fornitori di mobilità, società tecnologiche, proprietari di infrastrutture e agenzie di trasporto pubblico. Dalle nostre ricerche, riteniamo che molti di questi piccoli cambiamenti incrementali possono potenzialmente fare la differenza nei viaggi quotidiani della gente, sia che servano a trovare parcheggio, sia che servano a ottenere il prezzo migliore per rifornire la propria auto o pianificare il viaggio con i mezzi pubblici.”
Lo studio riflette il feedback di 19.000 consumatori in 19 Paesi e ha identificato le sfide significative che i centri urbani sempre più popolosi dovranno affrontare, tra cui:
TENDENZE CHIAVE (GLOBALI)
Tempo di viaggio:
- Il 46% dei consumatori a livello globale ha visto aumentare i tempi di pendolarismo
- La metà (52%) è frustrata dall’esperienza nell’uso dei trasporti pubblici
- Un terzo degli intervistati (il 37%) si aspetta che il tempo del pendolarismo aumenti nei prossimi cinque anni.
Uso dell’automobile:
- L’auto personale rimane la migliore modalità di trasporto sia per il pendolarismo (60%) sia per i viaggi personali (61%)
- L’aspetto più antipatico della guida è la ricerca del parcheggio, citato dal 64% degli intervistati,
- o Seguito dal rischio di ottenere una multa se il parcheggio è più a lungo del previsto (44%) e
- o Di pagare più del necessario per il tempo di parcheggio (42%)
Uso del trasporto pubblico:
- Meno della metà delle persone intervistate utilizza il trasporto pubblico come modo per andare al lavoro, a scuola o all’università (44%),
- Il numero sale al 54% nel caso di viaggi personali e attività di intrattenimento.
- I pendolari scelgono il tipo di trasporto in base a tre fattori: convenienza, affidabilità e sovraffollamento. L’importanza di ciascun fattore varia a seconda dell’età:
- Baby Boomers (età 56+) – Convenienza (82%), affidabilità (84%) e sovraffollamento (72%)
- GenX (46-55) – Convenienza (79%), affidabilità (82%) e sovraffollamento (71%)
- Millennials (26-45) – Convenienza (74%), affidabilità (76%) e sovraffollamento (67%)
- GenZ (18-25) – Convenienza (62%), affidabilità (67%) e sovraffollamento (55%)
Pagamenti:
- La complessità nei pagamenti è spesso alla base di molti reclami comuni.
- Se fosse più facile pagare per il trasporto pubblico, l’uso medio aumenterebbe del 27%.
- Il 47% afferma che la necessità di biglietti diversi per le diverse modalità di viaggio è un problema,
- il 44% ha dichiarato che non sapere quanto pagare è un problema, e
- Il 41% ha dichiarato che i servizi “cash only” sono una noia. Secondo gli intervistati, queste frustrazioni li rendono meno propensi a utilizzare i trasporti pubblici e più probabilmente a guidare le proprie auto
- Per gli utenti delle auto, il 47% vorrebbe vedere innovazioni che consigliano il combustibile più economico disponibile
- Il 35% vorrebbe un’app che riconosca la posizione in cui sta tentando di effettuare il rifornimento e pagare tramite app
LE TOP CINQUE RACCOMANDAZIONI DI VISA
- Investire in connettività. I governi delle città dovrebbero investire in un’infrastruttura di dati “always on”, fondamentale per le soluzioni tecnologiche richieste dai consumatori. Essa supporta lo scambio di dati in tempo reale in modo da tenere sempre informate le persone sul loro viaggio e allo stesso tempo, può fornire informazioni alla città per garantire che i servizi soddisfino la domanda in continuo cambiamento.
• Creare un’esperienza di pagamento senza interruzioni per supportare i viaggi dei pendolari con più mezzi. I governi delle città e gli urbanisti dovrebbero collaborare con gruppi di riflessione, aziende automobilistiche e tecnologiche e fornitori di pagamenti come Visa. Poiché un singolo viaggio coinvolgerà sempre più, più di un mezzo di trasporto (a esempio, auto + metropolitana + bici), diventa quindi indispensabile creare un’esperienza di pagamento semplice per i pendolari, a partire da soluzioni transito contactless ai pagamenti in-app o alle soluzioni basate su piattaforma.
- Integrare l’autenticazione personale nell’esperienza di pagamento. Poiché le aziende e i comuni incorporano sempre più pagamenti digitali, devono anche integrare l’autenticazione istantanea. Il ruolo dell’ID digitale nell’ecosistema è fondamentale per affrontare i cambiamenti nel modo in cui le persone utilizzano i trasporti, assicurando che sia l’autenticazione di pagamento sia quella personale siano facili e senza interruzioni.
- Progettare ecosistemi di commercio che tengano conto di tutti i membri della società. Quando si progetta l’ecosistema del commercio, tutti i membri dell’ecosistema dei trasporti devono sfidare il proprio pensiero per includere anziani e meno abbienti, garantendo che nessuno venga dimenticato.
- Sviluppare partnership strategiche per guidare la visione. Le città dovrebbero collaborare con le aziende che possono avere una visione più ampia, aiutando nella pianificazione. L’Intelligenza Artificiale in combinazione con i Big Data può essere utilizzata per analizzare i dati sui consumi, i movimenti e le tendenze in evoluzione per anticipare i bisogni in tempo reale e fornire alle città informazioni dettagliate che possano aiutare nella pianificazione futura.
Per ulteriori informazioni, download il rapporto completo qui: https://vision.visaeurope.com/blogs/future-of-transportation
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Metodologia
Questo studio è stato condotto con 19.384 consumatori che vivono in una delle due città più grandi in 19 paesi. Tutte le interviste sono state condotte online nel mese di luglio 2018. Le città e i paesi coperti erano: Argentina (Buenos Aires, Cordoba), Australia (Sydney, Melbourne), Brasile (Rio de Janeiro, San Paolo), Canada (Toronto, Montreal), Cina (Shanghai, Pechino), Egitto (Il Cairo, Alessandria), Francia (Parigi, Marsiglia), Germania (Berlino, Amburgo), India (Mumbai, Delhi), Giappone (Tokyo, Osaka), Messico (Città del Messico, Guadalajara), Polonia (Varsavia, Cracovia), Russia (Mosca, San Pietroburgo), Sudafrica (Città del Capo, Johannesburg), Svezia (Stoccolma, Göteborg), Corea del Sud (Seoul, Busan), Emirati Arabi Uniti (Dubai, Abu Dhabi), Regno Unito (Londra, Birmingham), Stati Uniti (New York, Los Angeles ).
Gli intervistati sono composti per il 65% da residenti nel centro città e dal 35% nella periferia e nella periferia. Più della metà (55%) è occupata a tempo pieno.
Abbiamo chiesto alle persone le modalità di trasporto che utilizzano, la loro esperienza di pendolarismo (comprese le loro maggiori preoccupazioni), le ragioni per non scegliere determinati metodi di trasporto e le loro opinioni sul pagamento per il trasporto e le diverse innovazioni che potrebbero influire sulla loro esperienza di viaggio. I risultati su frustrazioni e note dolenti sono stati condivisi con i ricercatori della Stanford University che hanno poi esplorato tecnologie e prodotti attualmente disponibili che potrebbero risolvere alcuni di questi problemi.
Visa
Visa Inc. (NYSE: V) è leader mondiale nei pagamenti digitali. La nostra missione è quella di connettere il mondo attraverso una rete di pagamento innovativa, affidabile e sicura, che consenta a privati, aziende ed economie di prosperare. Il nostro avanzato sistema di elaborazione globale, VisaNet, fornisce pagamenti sicuri e affidabili in tutto il mondo ed è in grado di gestire oltre 65.000 messaggi di transazione al secondo. L’attenzione incessante dell’azienda verso l’innovazione è un catalizzatore per la rapida crescita del commercio connesso su qualsiasi tipo di device e una forza trainante dietro il sogno di un futuro senza contanti per tutti, ovunque. Mentre il mondo si muove dall’analogico al digitale, Visa sta dedicando il brand, i prodotti, le persone, la rete e le dimensioni per rimodellare il futuro del commercio.
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Per maggiori informazioni, visita https://vision.visaeurope.com/, e seguici su @VisaNewsEurope.
[1] United Nations, 2018 Revision of World Urbanization Prospects
Al ballo in maschera
Invecchiamento attivo
Al via le consultazioni on line per tre proposte di legge in favore dell’invecchiamento attivo della popolazione piemontese (i cui testi sono consultabili nella sezione “link asssociati”). Fino a venerdì 8 marzo, ha stabilito nei giorni scorsi la Commissione Sanità, presieduta da Domenico Rossi, le associazioni e gli enti interessati avranno la possibilità di presentare le proprie osservazioni ai provvedimenti, presentati rispettivamente dai gruppi Fi, M5s e Pd. Al termine delle consultazioni le tre proposte di legge passeranno all’esame del Cal. Partendo dal presupposto che negli ultimi anni i Comuni hanno messo in atto diverse esperienze positive per migliorare la condizione degli over 65, seppur con iniziative sporadiche e non coordinate, affidate più alla buona volontà che a un piano organico, le tre proposte mirano a definire un modello sostenibile da utilizzare come strumento di promozione alla partecipazione della vita sociale e culturale della comunità favorendo la crescita personale degli anziani e valorizzando la loro capacità progettuale e le loro esperienze formative. Gli ambiti d’intervento spaziano dalle politiche familiari alla formazione permanente, dalla prevenzione sanitaria alla cultura e al tempo libero. I primi firmatari dei provvedimenti del Pd e del M5s – Rossi e Davide Bono – hanno dichiarato la propria disponibilità a formulare un testo unico. La Commissione ha poi proseguito l’esame delle due proposte di legge sull’istituzione del fattore famiglia, che si propone come strumento per combattere la povertà, aggravata dalla crisi economica, soprattutto delle famiglie più numerose o con persone disabili o anziani non autosufficienti a carico. Uno strumento integrativo – nel rispetto della normativa Isee – che tiene conto di numerosi fattori per accedere ai servizi regionali. Ha espresso parere positivo a maggioranza su quello presentato dal gruppo Pd e negativo, sempre a maggioranza, su quello presentato dal gruppo Fi. Ora i provvedimenti andranno in Commissione Bilancio per l’esame della norma finanziaria e poi torneranno in Commissione Sanità per la votazione finale prima di approdare in Aula. Per la proposta del Pd saranno relatori di maggioranza in Aula la prima firmataria Valentina Caputo e di minoranza Francesca Frediani (M5s).
Donald Trump ha ringraziato su Twitter Fiat Chrysler per il nuovo piano in Michigan, che dovrebbe creare più di 6.500 posti di lavoro, “raddoppiando la forza lavoro oraria come parte degli investimenti da 4,5 miliardi di dollari”. Il presidente Usa ha twittato: “Grazie, Fiat Chrysler. Stanno tutti tornando indietro negli Usa”. Mentre a Torino ci si interroga sul futuro dei lavoratori del gruppo automobilistico.
Assicurazione ingegneri: cos’è e come funziona
L’assicurazione ingegnere è obbligatoria dal 14 agosto 2013 per ogni professionista iscritto all’ordine che eserciti in modo effettivo la professione
Vi forniamo qui informazioni sulla polizza ingegneri, in modo da chiarire esattamente chi è obbligato a sottoscriverla e chi può esserne esente
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La vita dei professionisti in Italia è cambiata con il decreto legge 138 del 13 agosto 2011 convertito con modifiche dalla legge 148/2011 e regolamentato poi dal Dpr 137/2012 che ha riformato la normativa in materia di professioni e ha istituito l’obbligatorietà per i professionisti iscritti ad ordini o albi professionali di stipulare una polizza responsabilità civile. L’assicurazione ingegnere, è una polizza assicurativa per responsabilità civile a tutela del cliente nel caso in cui si verifichi un danno con dolo, colpa lieve o grave. L’assicurazione Rc ingegneri tutela innanzitutto il patrimonio personale del professionista; in secondo luogo è una tutela contro le eventuali richieste di risarcimento per danni avanzate di terzi a seguito di imprudenza, imperizia e negligenza. L’assicurazione per professionisti prevede un premio annuale e il suo costo varia a seconda dei fattori di rischio e della copertura.
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Assicurazione ingegneri: chi è obbligato a sottoscriverla
Il Dpr 137/2012 però ha sollevato molte perplessità circa l’applicazione pratica delle nuove disposizioni. Visti i dubbi che questo tipo di polizza ha sollevato il Centro studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha chiarito che l’assicurazione ingegneri è obbligatoria per gli iscritti all’Ordine che esercitano la professione e firmano progetti. Anche le società e le società di professionisti che si presentano come soggetti professionali unitari e autonomi, sono tenute a stipulare un’assicurazione ingegnere. È tenuto a stipulare la polizza professionale anche l’ingegnere libero professionista che svolge attività anche al di fuori della società. Nello specifico è obbligatoria per tutti coloro che esercitano la professione assumendo incarichi di progettazione o di collaudo opere. Sono, invece, esentati dall’obbligo di assicurazione gli ingegneri dipendenti della Pubblica Amministrazione, dal momento che l’impegno della polizza è a carico dell’amministrazione stessa. Ne sono esenti anche i dipendenti di aziende che non firmano i progetti. Non è tenuto all’obbligatorietà il singolo socio che svolge la propria attività professionale in via esclusiva all’interno della società. Infine, non sono soggette ad obbligo di copertura assicurativa le prestazioni di ingegneri svolte prima del 15 agosto 2013 oppure gli ingegneri che svolgono incarichi di ricerca e di insegnamento, sia quelli con un regolare contratto di collaborazione.
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Cosa copre l’assicurazione professionale ingegneri
Il mercato offre una formula definita “All risks” che prevede la copertura totale delle attività svolte, tranne ciò che è espressamente escluso o limitato dalle condizioni della polizza stessa. In pratica le coperture All risks coprono ogni attività consentita dalla legge e dai regolamenti, ogni attività professionale autorizzata da qualsiasi fonte o ente ufficiale. La polizza professionale tutela l’assicurato dagli errori o dalle negligenze commessi durante lo svolgimento della sua attività. Il professionista verrà rimborsato per le perdite generate da inchieste di risarcimento avanzate dai possibili clienti e per le eventuali spese legali.
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Cosa non è compreso nella polizza?
L’ RC Ingegneri non copre le richieste di risarcimento derivanti da:
errori commessi prima della data di inizio della polizza e di cui l’assicurato era a conoscenza;
errori commessi da un assicurato non iscritto all’Ordine degli Ingegneri;
frode o atto doloso commesso dall’ assicurato;
beni o prodotti venduti o forniti da parte dell’assicurato dei suoi sub-appaltatori;
possesso, proprietà o utilizzo da parte o per conto dell’assicurato di terreni, fabbricati, barche, aereomobili, navi o veicoli a propulsione meccanica;
contratti nei quali l’assicurato agisce come appaltatore edile;
opere di alto rischio come ferrovie, funivie, gallerie, dighe e opere subacquee;
inosservanza di obblighi volontariamente assunti dall’assicurato contrattualmente, obbligazioni di natura fiscale , insolvenza o fallimento, danni corporali o materiali, ingiuria e diffamazione, etc.
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Quali sono i costi dell’assicurazione professionale ingegneri?
Il costo dell’assicurazione professionale ingegneri dipende dall’entità di massimale e franchigia. Il contraente può scegliere tra diverse opzioni di massimale che partono da un minimo di 250.000 Euro. Le franchigie differiscono a seconda del fatturato.
Informazione promozionale
Il Siulp sull'uso del taser
IN MERITO ALLE DICHIARAZIONI DEL VICE SINDACO DI TORINO
Spiace constatare come alcuni politici che non credo abbiano mai avuto occasione di trovarsi a dover fermare o controllare un soggetto “alienato” o anche semplicemente alterato a seguito di assunzione di sostanze psicotrope eccitanti o semplicemente riluttante ai controlli di polizia, abbiano la bontà di pontificare, senza magari interpellare gli organi competenti, circa l’inutilità dell’utilizzo del taser. Premesso che lo strumento che lancia dardi elettrici per immobilizzare soggetti recalcitranti al controllo di polizia è da molti anni in uso negli Stati Uniti, in Francia e in molti altri Paesi dalla cultura decisamente democratica, quello che lascia esterrefatti e sentire come le forze dell’ordine a mani nude sarebbero più che sufficienti per fermare soggetti aggressivi e violenti. Forse il Vice Sindaco non sa, che proprio per cercare di fermare persone pericolose e poco disponibili ai controlli di polizia molti poliziotti, statisticamente troppi, per fronteggiare una resistenza a pubblico ufficiale, diventano spesso ospiti non previsti degli ospedali di Torino riportando ferite più o meno gravi. E non solo i poliziotti, ma agendo a mani nude, finisce per farsi male, purtroppo, anche lo stesso esagitato soggetto riluttante all’arresto il quale, bloccato a mani nude e con opportune tecniche operative, non sempre esce dalla inevitabile colluttazione incolume. Il taser in sintesi dichiara Eugenio Bravo è uno strumento non solo utile ma inevitabile per rendere efficace il contrasto alla resistenza, alla violenza, alla spregiudicatezza di chi prova soddisfazione ad affrontare fisicamente le forze dell’ordine, nella speranza di ferirne qualcuno , come già accaduto. In pratica il taser evitando il contatto fisico con il soggetto violento evita che qualcuno possa farsi male anche perché, forse sfugge un particolare: il taser non può essere usato indiscriminatamente ma deve seguire un preciso protocollo che stabilisce quando, come e perché sia indispensabile farne uso. Ad oggi la sperimentazione del taser a Torino è a cura dei Carabinieri e risulta che, in alcuni casi, la semplice minaccia di utilizzarlo ha persuaso violenti rissaioli a desistere dalla rissa e dalla successiva resistenza a pubblico ufficiale. Pertanto, il giudizio di chi vive questa reale situazione sociale, non può che essere positivo.
IL SALSASIO HA PARTECIPATO ALLA DOMENICA SPORTIVA
L’associazione sportiva Usd Salsasio domenica 24 febbraio ha partecipato alla trasmissione della Rai “La Domenica Sportiva” in diretta dagli studi televisivi di Milano, andata in onda su Rai 2
Presenti allo storico programma sportivo condotto da Giorgia Cardinaletti, sono stati i componenti del Consiglio Direttivo della società rossonera e allenatori e dirigenti delle squadre che compongono il settore calcistico del Salsasio, accompagnati anche dal Parroco di Salsasio don Iosif Patrascan.
La società rossonera del presidente Giuseppe Quattrocchio ha inoltre regalato alla presentatrice della trasmissione Giorgia Cardinaletti, un calendario della società salsasiese “autografato” dai bambini del settore giovanile calcistico. “Un modo per rendere partecipi dell’avventura anche i piccoli calciatori del Salsasio” spiegano dalla direzione dell’Unione sportiva. Oltre all’entusiasmo dei partecipanti, molte persone hanno dimostrato interesse e approvazione per aver portato il nome della realtà sportiva carmagnolese e salsasiese in una trasmissione televisiva di spicco a livello nazionale. Questa iniziativa promossa da Ivan Quattrocchio è stata una degli eventi in programma per i festeggiamenti del 30esimo anniversario della fondazione dell’Usd Salsasio. Si terranno infatti nei prossimi mesi altri eventi, tra cui il Torneo per i 30 anni del Salsasio dedicato alle squadre del settore giovanile del centro calcistico di base che per il secondo anno sarà dedicato a Francesco Carena, uno dei fondatori della società e del centro sportivo di Salsasio.