redazione il torinese

Ayrton Senna, il mito che rivive in mostra

senna

Esposizione organizzata presso AdpLog, lo spazio espositivo di Alessandro Del Piero

 

Un mito che rivive, quello di Ayrton Senna. ASono trascorsi più o meno 21 anni dall’incidente del Gran Premio di San Marino, e oggi a Torino una mostra racconta la vita e la storia sposrtiva del campione brasiliano di Formula 1.  Si intitola “Ayrton” l’iniziativa organizzata presso AdpLog, lo spazio espositivo di Alessandro Del Piero. “Ayrton è un mito non solo per il mondo dei motori – dice il calciatore all’Ansa -. Dal suo esempio è possibile ricavare grandi insegnamenti”. La mostra resterà aperta  fino al 22 maggio.

Tu Cancro Io donna, ammalarsi di femminilità

consiglio lascaris

Noemi Meneguzzo è una giovane donna vicentina di 42 anni, che da sette sta affrontando un cancro al seno. Ha scelto di fotografare il suo corpo per parlare di come il cancro al seno cambi tante cose, tra cui la femminilità, che si ridefinisce in un modo nuovo

 

Affrontare la malattia senza perdere la propria femminilità. È questo il messaggio della mostra fotografica “Tu cancro Io donna. Ammalarsi di femminilità”, ospitata a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte, dal 29 gennaio al 9 marzo. “Questa mostra, che il Consiglio regionale ospita con orgoglio, è il racconto di una donna che non si arrende – spiega Mauro Laus, presidente dell’Assemblea – e che accetta il cambiamento determinato dalla malattia per provare a governarlo, invece di subirlo. Più della sofferenza, emerge la volontà di non sopravvivere agli eventi, ma di superarli, affrontando a viso aperto la trasformazione”.

 

All’inaugurazione, giovedì 29 gennaio alle 17 a Palazzo Lascaris (via Alfieri 15, Torino), intervengono la curatrice e protagonista, Noemi Meneguzzo, e Fulvia Pedani, coordinatore nazionale e presidente del Comitato di Torino di Andos (Associazione Nazionale Donne Operate al seno). Rebecca Zacco, attrice, proporrà alcune letture. Noemi Meneguzzo è una giovane donna vicentina di 42 anni, che da sette sta affrontando un cancro al seno. Ha scelto di fotografare il suo corpo per parlare di come il cancro al seno cambi tante cose, tra cui la femminilità, che si ridefinisce in un modo nuovo. Immagini vere, schiette, dure, talvolta anche ironiche, che offrono una testimonianza importante di come la malattia possa trasformarsi anche in un’esperienza di libertà e liberazione. Le fotografie si alternano alle parole, testi scritti dalla giovane protagonista, e agli oggetti, per accompagnare il visitatore in un percorso in cui sarà chiamato a interrogarsi.

 

La mostra, promossa dal Consiglio regionale in collaborazione con l’associazione Andos Onlus, (Associazione Nazionale Donne Operate al seno) è curata da Marco Legumi, con le foto di Raffaella Bolla e Daniela Dall’Ora. La mostra è visitabile dal 30 gennaio al 9 marzo a Palazzo Lascaris con orario: 10 – 18 dal lunedì al venerdì.

Ingresso gratuito.

(www.cr.piemonte.it)

Fism: "il nostro appello per le scuole di infanzia paritarie"

asilo

Invita e sostiene le scuole dell’infanzia federate a proseguire il servizio offerto a tutti i bambini” evidenziando che se il Governo e le amministrazioni locali non provvederanno a recuperare i tagli effettuati negli ultimi anni, le scuole saranno obbligate a ricorrere al’aumento delle rette a carico dei genitori

 

Le scuole dell’infanzia paritarie in Piemonte sono 485 ed hanno un’utenza annuale di circa 32mila alunni pari al 27,6% dei bambini da 3 a 6 anni in tutta la regione. Queste strutture, significative anche per le cifre che sono loro associate, stanno però versando in notevoli difficoltà economico – finanziarie provocate, da un lato, dalla lievitazione dei costi di gestione (quali luce, gas, riscaldamento, tasse locali), dall’altro dai tagli dei contributi ministeriali (negli ultimi 5 anni pari ad un 20%) e da parte egli enti locali, regioni e comuni. Questo stato di cose, sovente, anche in virtù del ritardo con il quale i contributi vengono erogati, costringe le scuole a ricorrere a prestiti bancari onerosi per poter pagare i propri dipendenti.

 

Il Consiglio regionale di Fism Piemonte – Federazione Italiana Scuole Materne, associazione che la propria sede a Torino in corso Galileo Ferraris 146, ha lanciato una denuncia della situazione di sofferenza delle scuole di infanzia rivolta alle pubbliche amministrazioni locali, ai partiti politici, alle organizzazioni sindacali ed alle autorità ecclesiastiche. Fism, in un articolato documento “invita e sostiene le scuole dell’infanzia federate a proseguire il servizio offerto a tutti i bambini” evidenziando che se il Governo e le amministrazioni locali non provvederanno a recuperare i tagli effettuati negli ultimi anni, le scuole saranno obbligate a ricorrere al’aumento delle rette a carico dei genitori “denunciando e documentando le responsabilità politiche del Governo e degli enti locali”. 

 

E, nella sua nota, il Consiglio regionale Fism sottolinea che la chiusura delle scuole di infanzia paritarie, oltre a causare perdita di posti di lavoro per insegnanti e personale ausiliario, determinerebbe un incremento dei costi a carico di Stato e Comuni poiché “il costo medio di gestione per bambino nelle scuole paritarie è di 2300 euro, mentre in quelle statali è di 6600 euro”.

 

Massimo Iaretti

La parola ai lettori su Fb: i nuovi grattacieli di Torino sono "mostri" o "opere d'arte"?

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Qual e’ l’opinione dei lettori del “Torinese” sui nuovi palazzi della Regione al Lingotto e del San Paolo in corso Vittorio?

 

Il sondaggio che abbiamo lanciato sulla pagina Fb del “Torinese” ha raccolto in poche ore centinaia di commenti e migliaia di visualizzazioni. Qual e’ l’opinione dei nostri lettori sui nuovi palazzi della Regione al Lingotto e del San Paolo in corso Vittorio? La nostra “indagine” non ha naturalmente alcuna pretesa di valore statistico. Ci limitiamo a registrare i commenti dei torinesi su un tema molto sentito in città. Ecco, di seguito, alcune delle opinioni che ci sono state trasmesse.

 

Corrado Scala ho avuto la fortuna di visitare la torre “Intesa – San Paolo” una mattina di nebbia con uno spettacolo mozzafiato perchè dal 38° piano si vedevano le vette innevate con un mare di nuvole sotto. Poi la mattinata si è aperta lasciando vedere tutta la nostra bella città. Faccio presente che di barocco c’è solo il centro ed i castelli sabaudi e quindi non deturba il paesaggio. Ma quand’è che toglierete i vostri abiti provinciali e approderete negli anni 2000?

 

Daniela Albano Meravigliosi era ora finalmente ci stiamo rinnovando peccato non avere un quartiere tutto di grattaceli tipo Manhattan.

 

 Cr Ricci capisco di essere un po’ retrò, ma la specificità di Torino, vero gioiello architettonico e urbanistico non ha nessun bisogno e nessun vantaggio da innesti come questi grattacieli, tra l’altro neppure utili in un momento in cui la città si va spopolando…quanto al panorama…ce lo godiamo da più di un secolo dalla Mole! E pensare che a noi già pesa non poco la torre littoria di Piazza Castello! Inoltre gli Americani vanno pazzi per le nostre città d’arte, senza grattacieli!

 

Valentino Pittin Un bel simbolo dello strapotere di una delle banche più arroganti della nostra economia. Evitate le banche, se potete. Spendete quello che avete e non di più. Le banche sono un cancro della nostra economia. Lo asserisco da commercialista.

 

Vlady Meru Una vera rovina per le bellissima città di Torino .
Anzi che costruire quello della San Paolo si poteva benissimo restaurare quello della Rai di fronte alla stazione 18 dicembre !

 

 Danilo Moratti Vorrei ricordare che non vi è nulla di moderno nei grattacieli,è un architettura nata nel fine 800.
Il non essere o essere provinciali non è data dai palazzi o da oggetti vari,ma bensì dal nostro essere come individui.
Comunque da Superga e dalla Mole,si hanno nelle belle giornate le stesse emozioni.

 

Mauro Guly Uno sputo in un occhio!! Quello dell’Intesa Sanpaolo mi sembra sia stato commissionato al pluri blasonato Renzo Piano.. Ed è uno scempio.. Quello della regione irrispettoso perché più alto della nostra Mole.. Potevano mettere un bando, un concorso di progetti così giovani menti brillanti nuove e creative potevano contribuire a progetti più integrati nel contesto di una città barocca come Torino!

 

Roberto Girotto Finalmente! Con queste opere qualche passo verso un futuro di speranza. Torino pian piano si togliendo la polvere accumulata in tanti anni di chiusura, mentalità vecchia, mancanza di coraggio. Gli ottusi si facciano da parte e lascino la strada libera alla intelligente freschezza di coloro che hanno la determinazione e la capacità di inseguire e realizzare i propri sogni.

 

Mariano Nicolosi Sono ben inseriti nel territorio non deturpano niente quello di corso inghilterra è perfettamente allineato al palazzo ex sip oggi provincia è una occasione per mantenre a torino i centri direzionali del san paolo,va bene ,quello della regione piemonte accorpa in ununica struttura tutte le sedi sparse in giro per ,a citta credo che stiano bene,poi non sono grattacieli americani o cinesi ,molto modesti ma utili allo sviluppo della citta,una goccia nel mare.ok

 

 Silvia Mondino L’eco mostro …come lo chiamano in molti non andava fatto nel bel centro di Torino, ovunque vai lo trovi li che svetta .Se proprio era necessario andava in cintura ( fuori dal centro) . Il centro è storia, la nostra …i soldi spesi andavano usati per sistemare i nostri bellissimi palazzi nel centro di Torino.

 

Fabio Greco Poi ci chiediamo perché le grandi aziende sono fuggite da Torino verso Milano… Questo no quello no… Finalmente uno spiraglio di modernità in questa città, comunque anche io non ero d’accordo che il grattacielo fosse alto come la mole, doveva essere almeno il triplo!

 

Rosalie Pizzo Con tanti palazzi pieni di storia e non utilizzati c’era proprio bisogno dei grattacieli. Ma comunque un po di soldi bisognava muoverli. E come li muoviamo in Italia…..

 

Daniele Paperix Secondo me…..sono un pessimo e goffo tentativo di modernità…..e poi questa crisi c’è o non c’è…..questo è quello che devo capire…..se guardo questi grattacieli mi viene da dire che i soldi ci sono dove vogliono!!! E quindi si potevano sfruttare e rivalutare i vari edifici già esistenti in stato di abbandono.

 

(Foto: il Torinese)

Aspettando il nuovo Fila

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torio fila 1torio fila 2IL TEMPO QUANDO ENTRA QUI SI FERMA UN ATTIMO E SI TOGLIE IL CAPPELLO

 

Dopo lunghe vicissitudini e tanti rinvii, finalmente oggi sono iniziati i lavori di disboscamento all’interno dello stadio Filadelfia. La tabella di marcia, che prevedeva in primis lo spostamento della colonia felina negli spazi della Dogana prima di Natale, sta procedendo abbastanza regolarmente e, dopo la pulizia, si passerà alla bonifica e messa in sicurezza del sito con la ricerca di eventuali residui bellici.

 

Quindi si passerà alla costruzione vera e propria del nuovo stadio e di tutto ciò che gli farà da contorno: museo, Viale della Memoria, Toro Store, campo d’allenamento, tribuna stampa, etc…L’inaugurazione è attesa per il 4 maggio 2016, data però abbastanza improbabile. Se dovesse slittare, si cercherà di onorare un’altra data cara ai tifosi granata: il 17 ottobre, giorno in cui cade il novantesimo anniversario dell’inaugurazione dello stadio.

 

Senz’altro sarà positiva la riqualificazione del Filadelfia, ma forse i più nostalgici ripenseranno a quel prato verde che si vede dagli aerei in fase di atterraggio e che ha avuto l’onore di essere calpestato dai gloriosi giocatori del Grande Torino, e rimpiangeranno l’aria che si respira attualmente varcando i cancelli…Se chiudiamo gli occhi, ci sembra di risentire la voce di Giorgio Albertazzi nel film ” Ora e per sempre” che, guardando intensamente il campo, dice :” Il tempo quando entra qui si ferma un attimo e si toglie il cappello”.

 

(Foto: il Torinese)

Maria Ferreri

Chiara Mandich

Odysséas: i Syndone in concerto a Torino il 20 febbraio

syndone

Dopo il successo in Italia e all’estero, la prog-rock band torinese gioca in casa con un’attesissima performance  insieme al trio veneto il Magnetofono

 

 

Venerdì 20 febbraio al Teatro Baretti di Torino nuovo concerto dei Syndone! La gloriosa formazione torinese di new progressive rock, dopo anni di assenza dai palchi, continua nella promozione live del nuovo album Odysséas, pubblicato dalla Fading Records e apprezzato dalla stampa specializzata di tutto il mondo. Dopo il successo degli ultimi concerti, la band gioca in casa con una performance torinese insieme al trio veneto Il Magnetofono, formazione autrice di una suggestiva fusione tra canzone d’autore anni ’60, jazz e sperimentazione.

 

Il lungo cammino dei Syndone, partito alla fine degli anni ’80 durante la rinascita progressive e giunto al quinto disco Odysséas, trova un significativo riferimento esistenziale e letterario: il viaggio, il percorso di scoperta e conoscenza, il guardare avanti e altrove come metafora di una musica alla ricerca di qualcosa di nuovo. Il tastierista Nik Comoglio, il vocalist Riccardo Ruggeri e il vibrafonista Francesco Pinetti, dopo Melapesante (2010 e ristampato di recente) e La bella è la bestia (2012), tornano con Odysséas, il loro disco più ambizioso e completo. Ancora una volta un concept-album, con A Oriente in copertina, splendida tela del 1979 di Lorenzo Alessandri, uno dei padri del surrealismo italiano. Al trio si sono affiancati numerosi collaboratori e due special guest altisonanti, Marco Minnemann e John Hackett. Il popolare drummer tedesco (ha suonato, tra gli altri, con Steven Wilson, Adrian Belew, The Aristocrats, Levin e Rudess etc.) ha registrato tutte le parti diventando qualcosa in più di un semplice ospite. Insieme a lui un altro straordinario musicista: John Hackett, flautista colto ed eclettico, noto soprattutto per la sua collaborazione con il fratello Steve Hackett. 

Syndone in concerto opening band:  Il Magnetofono

 

Venerdì 20 febbraio 2015 h. 21.00 Teatro Baretti Via Baretti 4 Torino

 

Info:
Syndone:

Contest Iolavoro Start up: premiati i vincitori

iolavoro CONSULTALe proposte finaliste che hanno partecipato al Contest IoLavoro Start up, con la collaborazione di Talent Garden e Fondazione Human+

 

Promosso dalla Consulta regionale dei Giovani del Consiglio regionale e dall’Agenzia Piemonte Lavoro si è svolta il 4 febbraio, presso la sede di Talent Garden di Torino, la conferenza stampa di presentazione dei vincitori e delle proposte finaliste che hanno partecipato al Contest IoLavoro Start up, con la collaborazione di Talent Garden stesso e Fondazione Human+, che insieme al direttore dell’Agenzia Franco Chiaromonte erano rappresentate in giuria.

 

Il consigliere segretario con delega alla Consulta, Alessandro Benvenuto e l’assessore regionale al Lavoro, Gianna Pentenero, hanno premiato i quattro progetti vincenti, su nove finalisti, selezionati tra 46 che hanno partecipato al laboratorio d’impresa, a loro volta appartenenti al migliaio di partecipanti a Garanzia Giovani:

 

Lavinia Fanari con il progetto TORINO SWEET HOME di intermediazione tra chi vuole utilizzare il proprio appartamento vuoto e i turisti che vogliono visitare Torino e il Piemonte (team di due persone);

 

Deborah Giaconella con il progetto ALLY BOX –WELCOME BOX che permette al cliente/turista di avere direttamente a destinazione il servizio di cui a bisogno;

 

Dario Timpani con il progetto MEDIENCLUB: VIDEO E CROSS MEDIA per la produzione di videoclip, videomapping, guerrilla marketing, spot, industrial video.

 

Cristina Iurissevich con il progetto CROISSANT un home device che centralizza la gestione della vita domestica attraverso una serie di applicazioni comunicanti e con dispositivi collegati (team di cinque persone).

 

“In questo momento la Consulta – ha dichiarato Benvenuto – è impegnata, sinergicamente con tutto il Consiglio e l’assessorato, nelle iniziative che possono creare lavoro e impresa per le giovani generazioni stimolando innovazione e creatività a 360°” Il Contest IoLavoro Start up ha promosso delle iniziative imprenditoriali di giovani di talento iscritti al programma Garanzia Giovani Piemonte per contrastare la disoccupazione e promuovere creatività e innovazione. Garanzia Giovani è una strategia europea condivisa da Stato e Regioni che offre ai giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano opportunità di orientamento, formazione e lavoro. Il Piano operativo nazionale di Garanzia Giovani riserva al Piemonte 97,4 milioni di euro da investire tra il 2014 e il 2018.

 

 ab- www.cr.piemonte.it

 

Il Consiglio regionale promuove la ristampa di un volume del ‘400

consiglio lascarisUna copia del volume è conservata anche presso la Biblioteca nazionale universitaria di Torino, all’interno di un nucleo consistente di importanti edizioni “aldine”

 

La pubblicazione in anastatica di uno dei libri più pregiati del Quattrocento italiano, la Hypnerotomachia Polifili, viene promossa dal Consiglio regionale del Piemonte proprio in concomitanza con il cinquecentesimo anniversario della morte del primo stampatore dell’opera, il veneziano Aldo Manuzio (1449-1515). Una copia del volume è conservata anche presso la Biblioteca nazionale universitaria di Torino, all’interno di un nucleo consistente di importanti edizioni “aldine”.

 

“Con questa iniziativa prosegue da parte del Consiglio regionale la promozione dei beni storici librari presenti in Piemonte, nell’ottica di favorire occasioni di conoscenza e divulgazione culturale”, afferma il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus. “Anche il Consiglio, nella propria Biblioteca regionale, custodisce esemplari della produzione tipografica aldina e questo anniversario rappresenta un’opportunità per valorizzare tale patrimonio, che appartiene a tutti i piemontesi, e per ricordare la figura di Manuzio, grande innovatore e umanista”.

 

Hypnerotomachia Polifili, edita nel 1499, si inserisce nel genere cavalleresco. L’azione si svolge infatti all’interno di un sogno, con la narrazione delle vicende del protagonista Polifilo alla ricerca dell’amata Polia, ma può anche leggersi come una sorta di romanzo di formazione incentrato sulla conquista dell’amore platonico attraverso un viaggio interiore. Il testo fu pubblicato anonimo, ma ricerche approfondite tendono oggi a identificare l’autore con il domenicano Francesco Colonna, esponente della grande famiglia patrizia romana. Incerta invece l’attribuzione delle 196 xilografie, ispirate all’idea del giardino rinascimentale, che costituiscono l’affascinante e ricco apparato iconografico del volume, generalmente considerate di autore ignoto.

 

(www.cr.piemonte.it)

Marrone- Alessi (FdI): "No al suk alle Ogm"

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“LA GIUNTA FASSINO CALPESTA LA CIRCOSCRIZIONE, NEMMENO AVVERTITA E CONTRARIA.”

 

<Altro che smentite a mezzo stampa: la decisione della Giunta Fassino di spostare nelle OGM il cosiddetto libero scambio, ovvero i suk dei venditori ambulanti non professionali, è già nero su bianco su una delibera firmata dagli Assessori Mangone e Curti già approvata dalla Giunta, nonostante le smentite sui giornali da parte del Presidente della Circoscrizione 7, evidentemente nemmeno informato di una decisione estremamente impattante per il suo territorio di competenza. Ma noi non accetteremo mai che il degrado, la ricettazione e la delinquenza diffusa tornino in Borgo Aurora insieme al suk alle OGM>> annunciano Maurizio Marrone e Patrizia Alessi, Capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune di Torino e in Circoscrizione 7 che spiegano <<La Giunta Fassino non calpesta solo i residenti del quartiere già stufi dell’abbondante degrado esistente ma addirittura il PD di zona, che arriva a raccogliere le firme per una petizione contraria mentre i loro assessori firmano e approvano delibere contrarie! Basta prese in giro, se l’Amministrazione comunale tira dritto sul suk alle OGM siamo pronti anche alle barricate, fuori di metafora, per impedire questo ulteriore schiaffo al Borgo Aurora: se le istituzioni locali non sono in grado di garantire il decoro nel quartiere interverremo noi incatenandoci agli ingressi insieme alla cittadinanza indignata prima di ogni weekend di bazar!>> promettono Alessi e Marrone.

Crollo al liceo Darwin di Rivoli, la Cassazione conferma le sei condanne in appello

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Rigettati i ricorsi presentati dagli imputati e confermate in toto le condanne emesse dalla Corte d’Appello di Torino il 28 ottobre del 2013

 

Sei condanne, tre a carico di funzionari della Provincia di Torino e tre per gli insegnanti, sono state confermate dalla Cassazione per  la tragedia del crollo del soffitto al liceo Darwin di Rivoli. Rigettati i ricorsi presentati dagli imputati e confermate in toto le condanne emesse dalla Corte d’Appello di Torino il 28 ottobre del 2013.

 

Ecco le condanne: per i funzionari della Provincia di Torino responsabili per l’edilizia scolastica Michele Del Mastro (4 anni), Sergio Moro (3 anni e 4 mesi) ed Enrico Marzilli (3 anni e 4 mesi). Per i tre insegnanti  responsabili per la sicurezza all’istituto scolastico, Paolo Pieri (2 anni e 6 mesi), Diego Sigot (2 anni e 2 mesi), Fulvio Trucano (2 anni e 9 mesi). La  sentenza è stata letta  in presenza della madre e dei familiari di Vito Scafidi.

 

 “E’ una sentenza straordinaria e una grande notizia per la popolazione”, commenta all’Ansa  Raffaele Guariniello, il giudice torinese che si è occupato del processo sul crollo del liceo Darwin. “E’  estremamente importante per il futuro. Al di là del fare giustizia, – ha aggiunto – è di grande importanza perché pone un problema quanto mai drammatico, quello della sicurezza nelle scuole. Noi lo vediamo quasi ogni giorno nella nostra città e un po’ in tutto il Paese. Il problema deve essere affrontato in maniera adeguata e invece ancora oggi non lo è. Oltre al Darwin, ancora oggi ci sono molte tragedie sfiorate in scuole pubbliche e private”.