redazione il torinese

Diritti dei detenuti e quote rosa nell'agenda del Comune

palazzo civico

L’attività in Sala Rossa

 

E’ stato un inizio settimana intenso per il consiglio comunale di Torino. Martedì la conferenza dei capigruppo si è riunita alla casa circondariale “Lorusso e Cutugno” per affrontare le tematiche del mondo carcerario. La riunione è stata preceduta da una visita all’interno della struttura. Lunedì, invece, in Sala Rossa è stata approvata all’unanimità dei presenti (23 consiglieri) una mozione di cui era prima firmataria Laura Onofri. Nel documento si chiedono interventi per favorire l’accesso delle donne nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali, oltre che avere una maggiore presenza femminile nei consigli di amministrazione e nelle posizioni apicali di cui è partner la città di Torino. In particolare il documento impegna il sindaco Piero Fassino e l’esecutivo a chiedere alle società partecipate dal comune a pubblicare con sollecitudine ed adeguata visibilità sui propri siti web gli avvisi per le nomine dei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali.

Massimo Iaretti

Una guida dedicata alle donne vittime di violenza e stalking

violenza dramma

La guida è pensata per l’accesso on-line, strutturata in modo da consentire agli operatori, ma anche a chi dovesse trovarsi ad affrontare il problema, di trovare una risposta rapida rispetto ai bisogni

 

La Città di Torino rende disponibile la guida ai servizi di Torino e Provincia dedicati alle donne vittime di violenza e stalking. Il fenomeno della violenza esercitata sulle donne è purtroppo una forma di violazione dei diritti umani molto diffusa, spesso nascosta, che colpisce donne di ogni età, censo, religione o cultura. La guida è dunque pensata per l’accesso on-line, strutturata in modo da consentire agli operatori, ma anche a chi dovesse trovarsi ad affrontare il problema, di trovare una risposta rapida rispetto ai bisogni fondamentali di accoglienza, assistenza sanitaria e sostegno psicologico e/o legale. Consulta la guida>>

 

(www.comune.torino.it)

Dal Tar una nuova mazzata per Chiamparino, ammesso il ricorso della Lega sulle firme false

chiamparino camicia

La decisione se torrnare o meno alle urne sarà però subordinata all’esito dell’inchiesta penale in corso sulla vicenda delle firme “tarocche”

 

Corsi e ricorsi, è proprio il caso di dirlo. E’ stato giudicato ammissibile il ricorso principale presentato dalla leghista Patrizia Borgarello al Tar del Piemonte. Nel ricorso si chiedeva di annullare le elezioni regionali del 2014 per le presunte irregolarità nella raccolta delle firme. La decisione se torrnare o meno alle urne sarà però subordinata all’esito dell’inchiesta penale in corso sulla vicenda delle firme “tarocche”. Così hanno deciso i giudici amministrativi della Prima Sezione che hanno dichiarato invece inammissibili gli altri due ricorsi incidentali.

 

Non è certo un buon momento per il Pd e per Sergio Chiamparino: prima rimborsopoli che, per quanto i consiglieri dem siano stati “graziati” all’ultimo ha lasciato segni di stress. Poi le polemiche e l’inchiesta sul grattacielo; e le vicende giudiziarie con i dieci indagati del centrosinistra per i gettoni gonfiati nella Circoscrizione 5. Che dire poi della mazzata di ieri inferta dalle dichiarazioni del patron del Premio Grinzane Cavour, Giuliano Soria, che dichiara di avere dato 25mila euro in nero all’allora sindaco di Torino, Chiamparino?

 

Ma il segretario regionale democratico Davide Gariglio minimizza, almeno sulla vicenda tar: “La sentenza di oggi del TAR contribuisce a fare un po’ di chiarezza: rigetta due dei tre ricorsi presentati e, dell’unico ricorso ammesso, respinge due dei cinque motivi di illegittimità contestati (in merito all’assegnazione dei seggi e al conflitto d’interesse degli autenticatori che risultavano anche candidati). “Sugli altri rilievi – prosegue Gariglio –  i giudici amministrativi attendono di avere  a disposizione i documenti elettorali ora in Procura. Non possiamo – conclude – fare altro che aspettare le valutazioni di merito, convinti della nostra buona fede e dell’infondatezza delle contestazioni”.

 

Non è dello stesso parere il capogruppo di Forza Italia in Regione, Gilberto Pichetto: “La pronuncia del Tar avvenuta oggi, credo renda evidente che il ricorso sulle firme false, raccolte dal centrosinistra, era fondato e non una questione puramente mediatica. È chiaro che la situazione che oggi vive la Giunta Chiamparino sia peggiore di quella che contraddistinse la precedente legislatura”. “Questo primo passaggio – conclude Pichetto – chiarisce definitivamente che la campagna elettorale condotta dal centrosinistra alle ultime regionali all’insegna della trasparenza e legalità in realtà è stata un mero atto di arrogante opportunismo”.

Scandalo Grinzane, Soria non ci sta a fare il "genio del male" e tira in ballo politici e giornalisti

soria

Il patron del premio letterario parla di fondi neri alla politica

 

Al processo per lo scandalo del Premio Grinzane Cavour il principale imputato e patron dell’iniziativa culturale, Giuliano Soria, parla a ruota libera. Non ci sta a fare la parte dell’unico “cattivo” della storia e tira in ballo nomi di politici (Sergio Mercedes Bresso, Gianni Oliva, Giampiero Leo, Fiorenzo Alfieri) e di giornalisti che avrebbero beneficiato delle “regalie” del premio letterario. In alcuni casi – ha detto il prof. – alcuni politici avrebbero usufruito di fondi neri per la loro attività. Replica il presidente Chiamparino, via Ansa:  “Può darsi che Soria abbia partecipato a qualche cena di finanziamento organizzata dall’ assessore Alfieri o da qualcun altro, questo non posso escluderlo, ma io non ho mai avuto rapporti finanziari con lui”. Sergio Chiamparino aggiunge: “E’ una tattica comprensibile che Soria metta fango nel ventilatore per cercare di difendersi disperatamente”.

Lettera con proiettile e minacce a Saitta e Ferrentino

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Condanna unanime dai partiti politici

 

Solidarietà bipartisan dal mondo della politica ai destinatari di una lettera con minacce di morte e un proiettile. La missiva,  intercettata  dall’ufficio postale di Sant’Ambrogio, in Val Susa era indirizzata all’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta (nella foto), e al consigliere regionale Pd Antonio Ferrentino. Nel testo si fa riferimento alla riforma della rete ospedaliera che prevede la soppressione del punto nascite dell’ospedale di Susa. Sono scritte anche minacce in relazione alla posizione pro-tav dei due esponenti politici del Pd.

Una sciovia per il rilancio di Viola Saint Greè

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Inizio dei lavori la prossima estate. Consegna dell’impianto prevista per metà dicembre 2015

 

Una sciovia a fune alta, della lunghezza di 660 metri, con 8 strutture per il sostegno della linea e il dislivello tra la stazione di partenza e quella di arrivo di 200 metri. È quanto prevede l’Accordo di programma per il rilancio del comprensorio sciistico di Viola Saint Greè (CN), firmato oggi nella Sala Giunta del Comune di Cuneo fra l’assessore alla Montagna della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia, e il sindaco del paese dell’Alta Val Mongia, Gian Carlo Rossi.

 

L’obiettivo è di avviare il cantiere nella prossima estate e di concludere i lavori entro novembre 2015, in modo da avere la piena funzionalità dell’impianto, dopo i collaudi, per metà dicembre, prima della settimana natalizia.  La sciovia sarà costruita nell’area del Vallone e l’impianto potrà trasportare 720 persone all’ora. Le piste interessate dall’intervento sono di 165 ettari, ma quelle effettivamente toccate dai lavori sono ricompresse in 55 ettari. Il costo dell’operazione è di 830.000 euro, di cui 700.000 euro resi disponibili dalla Regione e i restanti 130.000 dal Comune di Viola Saint Greè. Il progetto è inserito nella linea di intervento per la “Riqualificazione e valorizzazione del patrimonio turistico, sportivo e culturale” riguardante il Programma attuativo regionale del Fondo di sviluppo e coesione (Par-Fsc) 2007-2013.

 

“Il progetto è molto importante – ha commentato l’assessore Valmaggia –  perché permette di connettere il comprensorio con la nuova sciovia e dare più potenzialità all’intera zona. Accogliendo sciatori della provincia di Cuneo, ma soprattutto quelli liguri che maggiormente gravitano sulla stazione di Viola” .   

La rivolta dei tassisti contro Uber, più di mille in piazza sotto la Mole: "Je suis taxi legale"

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Qualche tensione – ma subito sopita – con alcuni tassisti che sostavano in piazza Castello, anzichè aver preso parte al corteo fin dal suo inizio

 

Duemila secondo gli organizzatori, 1400 per la Questura, certamente più di mille nella realtà  i tassisti che hanno dato vita al corteo a Torino.

 

Il serpentone di manifestanti ha preso il via da piazza Arbarello. Tra gli slogan scanditi ad alta voce: “Chi non salta illegale è- è !”. I  partecipanti alla sfilata, scortati da un consistente schieramento di carabinieri, sono arrivati fino alla prefettura. Qualche tensione – ma subito sopita – con alcuni tassisti che sostavano in piazza Castello, anzichè aver preso parte al corteo fin dal suo inizio. Una delegazione numerosa è arrivata da Genova.

 

 In tanti con il naso rosso da pagliaccio. Fumogeni gialli e blu sono stati lanciati dasi tassisti, che hanno manifestato contro Uber. Chiedono al ministro Maurizio  Lupi di intervenire contro quello che definiscono un “servizio illegale” . I manifestanti hanno chiesto di essere ricevuti dal sindaco Piero Fassino e dal prefetto di Torino. “Je suis taxi legale” la scritta più diffusa sui cartelli esposti dai tassisti.

 

(Fotoservizio: il Torinese)

“Il Dio delle donne – L’eresia di don Geloso”

LIBRO DONNE

In 150 pagine, assolutamente scorrevoli ed intense, l’autrice ripercorre la vicenda di un parroco che nei primi anni dell’Italia stato unitario predica controcorrente una fede diretta a Dio e non rispettosa delle gerarchie ecclesiastiche, beve vino nelle osterie e frequenta compagnie di gente di teatro, suscitando l’inevitabile scandalo nei benpensanti

 

Sotto l’aspetto religioso il Piemonte è terra di grandi Santi, come i torinesi Giovanni Bosco o Domenico Savio (solo per citarne due tra i tanti) ma è anche terra di eretici, come fra Dolcino finito sul rogo a Vercelli e ricordato anche da Dante. Ma ci sono stati anche altri, in tempi più recenti e che con meno clamore, provocarono degli scismi dalla Chiesa di Roma, come accadde con don Melchiade Geloso, parroco di Ricaldone, piccolo paese della provincia di Alessandria che nel 1879 venne scomunicato dal Vescovo di Acqui Terme.

 

La sua vicenda è l’asse portante del romanzo storico “Il Dio delle donne – L’eresia di don Geloso”, scritto da Rosetta Bertini per i tipi di Impressioni Grafiche. In 150 pagine, assolutamente scorrevoli ed intense, l’autrice ripercorre la vicenda di un parroco che nei primi anni dell’Italia stato unitario predica controcorrente una fede diretta a Dio e non rispettosa delle gerarchie ecclesiastiche, beve vino nelle osterie e frequenta compagnie di gente di teatro, suscitando l’inevitabile scandalo nei benpensanti ma ponendo degli interrogativi a molte persone, soprattutto, donne, che sino a quel momento erano rimaste ingabbiate negli archetipi di un modello di obbedienza acritica che si ripeteva di generazione in generazione.

 

Il filo conduttore è il racconto di Esther una ultracentenaria ormai prossima alla fine del suo cammino terreno, che ripercorre le tappe della vicenda di don Melchiade a Ricaldone, sino al suo ritorno in seno alla Madre Chiesa. Il libro, con la voce narrante di Esther, contiene anche alcune riflessioni, tuttoggi attuali, come quella sulle armi che si riporta integralmente per la sua drammatica profondità e bellezza:

 

“Che cosa si nasconde nelle armi per renderle così affascinanti agli occhi degli uomini ? Forse, camminando tra i nostri simili con uno strumento atto a portare la morte, nascosto nel fondo delle tasche, ci sentiamo Dio, poiché un semplice gesto può togliere la vita. E’ questo che ci fa sentire vivi e potenti ? Che tristezza. Perché non pensiamo a Lui come portatore di vita, di amore e non cerchiamo di emularlo in questo?”.

 

L’autrice, Rosetta Bertini, originaria di Carù sull’appennino reggiano, vive a Rivarone in provincia di Alessandria. Naturopata, autrice e regista teatrale ha messo in scena anche il dramma in due atti “L’oscurità del tempo” dedicata alla vicenda di don Geloso

 

Massimo Iaretti

Transizioni di fase al Pav, una mostra "verde"

PAV

La programmazione artistica 2015 si apre con la personale di Gioberto Noro

 

Le opere di Gioberto Noro nella mostra “Transizioni di fase” al parco di arte vivente propongono una serie di scenari differenti dove viene messo in atto un processo di transizione pari a quello che subisce una sostanza, nel passaggio dallo stato solido a quello aeriforme, perdendo la propria forma definita. Proprio la materia allo stato gassoso è il soggetto principale, indagato e analizzato quale particolare simbolo di alterità e quale mezzo possibile per ridefinire le coordinate della percezione visiva.  Nell’ambito della mostra, le Attività Educative e Formative del PAV presentano Il Teatro della Luce, laboratorio che analizza la percezione della scena prospettica posta in relazione a quanto vi appare: il suo contenuto.

 

Via Giordano Bruno 31

Riapre la clinica Pinna Pintor

LETTO OSPEDALE

Le criticità rilevate dalla Commissione di Vigilanza sono state superate

 

Riapre la Pinna Pintor dopo che la giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità Antonio Saitta, ha revocato la sospensione dell’esercizio dell’attività sanitaria chirurgica. Il blocco della clinica era stato disposto lo scorso 29 gennaio poichè i lavori di ristrutturazione del blocco operatorio, erano da completare. Le criticità rilevate dalla Commissione di Vigilanza sono state superate.