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redazione il torinese

Tra il tutto bene e il ridicolo dei parlamentari ucraini

Ci siamo molto spesso preoccupati per la situazione politica in Ucraina e degli scontri con la vicina Russia, ma possiamo smettere di preoccuparci

Quando un Parlamento può occuparsi di vietare l’ingresso a cantanti italiani, siano essi Albano oppure Toto Cutugno, vuol dire che va tutto bene. La notizia è stata rilanciata dall’Ansa che l’ha ripresa, a sua volta, dalla Testata Online “Economistua.com” che riporta che un gruppo di deputati ucraini ha chiesto al capo dei servizi di sicurezza (Sbu) Vasily Gritsak di vietare l’ingresso in Ucraina al cantante Toto Cutugno per le sue presunte posizioni filorusse. Viktor Romanyuk, primo firmatario della mozione, ha confermato la notizia, senza minimamente ravvedersi. Il possibile divieto di ingresso a Cotugno – l’eterno secondo della musica italiana- segue quello fatto in precedenza nei confronti di Albano. I due, sempre in cerca di pubblicità, ne saranno contenti perché qualcuno gliela fa gratis. A scanso di equivoci, Cotugno si affretta a precisare: “Sono molto sorpreso e dispiaciuto per questa notizia. Un gruppo di deputati ucraini vorrebbero impedirmi di cantare in un Paese che amo e che ama la mia musica? E’assurdo”. Tuttavia è preoccupato perché, il prossimo 23 marzo, ha in programma un concerto a Kiev, affiancato dall’orchestra sinfonica della capitale ucraina. Altrettanto sconcertato lo è anche il suo manager, Danilo Mancuso che dice che i biglietti sono già stati tutti venduti. Intanto, anche in Italia, fra problemi seri e altri serissimi, abbiamo ancora l’affair delle foto osé dell’ex presidente della Commissione Giustizia della Camera, Giulia Sarti. La rete è di tutti e niente viene dimenticato, però essere un pochino più accorti ci starebbe…!

Tommaso Lo Russo

 

"Abbassi il canone per favorire il tuo inquilino in difficoltà? I Cinque Stelle ti fanno pagare di più"

Ma l’aumento dell’aliquota Imu per chi “viene incontro” alle fasce più deboli non è l’unica (e assurda) stangata: tra Tari, Tasi, Cosap e altre voci il “conto”, per i torinesi, fa circa 12 milioni
L’Amministrazione aumenta l’aliquota Imu per i contratti di locazione e canone agevolato e in questo modo penalizza tutti. Soprattutto – non è un paradosso – le fasce deboli. Ora quale incentivo avranno, infatti, i proprietari di immobili a mettere in affitto i loro spazi a canone agevolato? Molti di torneranno a contratti a canone libero, dopo anni di incremento e diffusione dei contratti concordati. I canoni agevolati non solo favoriscono gli inquilini in difficoltà economica, ma rappresentano anche un importante argine contro il disagio abitativo nella nostra città. Le liste di attesa per l’assegnazione di una casa popolare sono già lunghe così. La mossa della Giunta sarà, dunque, un clamoroso autogol per la stessa Città di Torino. Succede così quando, invece di combattere la povertà, si combatte la (presunta) ricchezza e i (presunti) ricchi. Perché per lorsignori la classe media non esiste: chiunque abbia un appartamento o un negozio da dare in affitto è senz’altro un privilegiato da bastonare.Ma gli aumenti riguardano una lista infinita di voci: aumenta l’aliquota IMU per i comodati gratuiti (dal 7,6 al 10,6 per mille), la Tasi (per certe imprese), la Tari (per tutti) e la Cosap (specialmente per chi ha la “colpa” di vivere in centro o semplicemente ci lavora). Il riassunto è che quella grillina è, a Torino, una politica di aumento scriteriato della pressione fiscale, nel tentativo di mettere una pezza ai tagli che il governo centrale (sì, quello in teoria di colore amico) ha imposto agli enti locali. Il totale fa 12 milioni in meno nelle tasche dei torinesi; 12 milioni ai quali va aggiunta la ”ciliegina sulla torta” rappresentata dal balzello imposto a chi ha l’ardire, o più banalmente, la necessità, di entrare in centro con l’auto privata.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino

Nel solco di Camillo Cavour

A Palazzo Lascaris, una mostra dedicata allo statista piemontese nell’anniversario dell’Unità d’Italia
Inaugurata il 14 marzo scorso, qualche giorno prima dell’anniversario dell’Unità d’Italia – che ogni anno cade il 17 marzo, giorno in cui nel 1861 venne per l’appunto proclamato il Regno d’Italia – la rassegna dedicata, nella “Galleria Spagnuolo” di Palazzo Lascaris , a Camillo Benso Conte di Cavour (fra i principali artefici di quell’unità nazionale, che in verità lui godette ben poco, morendo a soli 50 anni, il 6 giugno dello stesso 1861) vuole illustrare del grande “tessitore”, ministro del Regno di Sardegna prima e poi primo ministro dal 1852 fino alla morte, il singolare percorso umano, culturale e politico, con particolare riferimento alla sua vicenda famigliare. Che s’intreccia non poco con i destini dello stesso Palazzo di via Alfieri a Torino, oggi sede del Consiglio Regionale del Piemonte, e che fu abitazione del marchese Gustavo Benso Cavour, fratello maggiore di Camillo, fino al 1833, anno di morte della moglie Adele Susanna Lascaris. Fra suggestive “evocazioni storiche e artistiche”, l’iter espositivo si apre con l’ intenso “Ritratto di Camillo Benso di Cavour”, olio su tela del 1868, appartenente a Palazzo Lascaris e realizzato a Pavia da Luigi Fognola, sicuramente ispirato dal celeberrimo “Ritratto” del Conte (dagli “occhi cerulei per non dir bigi” scintillanti sotto gli inconfondibili occhiali, secondo un’acuta descrizione dell’amico, deputato e poi Senatore del Regno di Sardegna, Michelangelo Castelli) eseguito nel 1864 da Francesco Hayez, conservato presso la Pinacoteca di Brera a Milano e di cui in mostra troviamo una perfetta copia. A seguire e a far da contrappunto a questi due iconici “Ritratti” di Cavour, in rassegna ne troviamo altri raffiguranti alcuni fra i più stretti famigliari del Conte (dal bisnonno, eroe della battaglia di Guastalla, al nonno in abiti da caccia e al padre “Michele Antonio”, effigiato in giovanile età) insieme ad altri dedicati a figure, comunque partecipi alle vicende umane e politiche del Conte e della sua famiglia; dipinti molto interessanti sotto il profilo storico ed estetico, come quello raffigurante “Carlo Piossasco” (generale e ambasciatore al servizio dell’Elettore di Baviera, appartenente a una delle tante famiglie nobili imparentate con i Cavour), olio su tela del 1747 a firma del pittore danese Johann Georg Ziesenis e quello di “Margherita Pallavicini Mossi” immortalata da adolescente nel 1908 dal ritrattista livornese Vittorio Matteo Corcos e figura importante nella storia ultima dei Benso, poiché (vedova nel 1947 del marchese Giovanni Visconti Venosta che lasciò il complesso cavouriano di Santena alla Città di Torino) fu proprio lei ad istituire la Fondazione Camillo Cavour il 18 aprile 1955. Da segnalare anche un grandioso dipinto che rappresenta “Vittorio Emanuele II in visita a Cremona” nel 1859 accanto ad alcuni capolavori di patriottica memoria come “La strage di Brescia” olio su tela realizzato da Faustino Joli nel 1849. La rassegna, per meglio guidarci sulle orme e “nel solco” del grande statista risorgimentale propone anche un’efficace grafica con la “linea del tempo”, in cui si illustrano le principali fasi della vita pubblica e privata del Conte, nato a Torino nel 1810 in quel Palazzo Benso di Cavour o Casa Cavour (all’angolo fra le odierne via Lagrange e via Cavour), in cui venne anche fondato nel 1847 lo storico giornale “Il Risorgimento”. Non mancano ovviamente, ben esposte in mostra, diverse immagini del Castello e del Parco settecentesco, residenza estiva di tutta la famiglia Benso, a Santena. Progettato il primo, fra il 1712 e il 1722, da Francesco Gallo – già architetto di Vittorio Amedeo II di Savoia – e il secondo dall’architetto paesaggista di corte Xavier Kurten, il complesso architettonico di Santena fu fatto costruire (sulle rovine di un’antica fortificazione munita di torri e circondata da mura e fossati) da Carlo Ottavio Benso, primo nobile della casata, ed è oggi una casa – museo aperta al pubblico che ospita anche la tomba di Camillo Cavour. Il Palazzo è inoltre sede della Fondazione Camillo Cavour, ente morale riconosciuto dalla Presidenza della Repubblica (patrimonio materiale e immateriale della Nazione) e del Centro Studi Cavouriani “Giovanni e Margherita Visconti Venosta”.

Gianni Milani


“Nel solco di Camillo Cavour”
Palazzo Lascaris – “Galleria Spagnuolo”, via Alfieri 15, Torino; tel. 011/5757378 o www.cr.piemonte.it
Fino all’11 aprile
Orari: dal lun. al ven. 9/17
***
Nelle foto:
– Luigi Fognola: “Ritratto di Camillo Benso di Cavour”, olio su tela, 1868, Consiglio Regionale del Piemonte
– Copia da Francesco Hayez: “Ritratto di Camillo Benso di Cavour”, olio su tela, 1864, Fondazione Cavour, Santena

– Johann Georg Ziesenis: “Ritratto di Carlo Piossasco”, olio su tela, 1747, Fondazione Cavour, Santena
– Vittorio Matteo Corcos: “Ritratto di Margherita Pallavicini Mossi”, olio su tela, 1908, Fondazione Cavour, Santena
– Il Castello Cavour di Santena
– Particolare del Castello Cavour

Criteria Nazionali Giovanili, le medaglie piemontesi

Lievita il bottino di medaglie conquistate dalle nuotatrici piemontesi ai Criteria Nazionali Giovanili, in corso allo Stadio del Nuoto di Riccione
Nella seconda delle tre giornate dedicate alle gare femminili (categorie Cadette, Junior e Ragazze, vasca corte) le atlete del nostro comitato regionale sono salite complessivamente 13 volte sul podio, mettendo al collo 4 ori, 5 argenti e 4 bronzi. Sono ora 25 le medaglie totali (8 ori, 11 argenti e 6 bronzi). Di seguito il riepilogo della medaglie odierne. L’articolo completo su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20190316174739&area=1&menu=agonismo&read=nuoto

ORO (4)
– Ginevra Molino (Rari Nantes Torino, Cadette) 400 misti
– Anita Gastaldi (CSR Granda, Junior 2003) 100 dorso
– Giada Gorlier (Rari Nantes Torino, Ragazze 2005) 100 dorso
– Rari Nantes Torino (Giorgia Regruto Tomalino, Giada Gorlier, Federica Ghisla, Andrea Maia Narchialli) 4×100 stile libero Ragazze

ARGENTO (5)
– Helena Biasibetti (Dynamic Sport, Cadette) 50 e 100 farfalla
– Giorgia Lutri (NC Montecarlo Casale Monferrato, Junior 2003) 50 e 100 farfalla
– Anita Gastaldi (CSR Granda, Junior 2003) 400 misti

BRONZO (4)
– Martina Biasioli (OASI Laura Vicuna Rivalta, Junior classe 2003) 100 dorso
– Giulia Teresa Lasorsa (Rari Nantes Torino, Junior 2004) 100 dorso
– Beatrice Demasi (Rari Nantes Torino, Junior 2004) 100 farfalla
– Giulia Vetrano (Centro Nuoto Nichelino, Ragazze 2005) 400 misti

Un piano per il parco del Gran Paradiso

Con voto unanime la Commissione Ambiente, presieduta da Silvana Accossato, ha espresso parere favorevole alla delibera di Giunta che approva il Piano d’area del Parco nazionale del Gran Paradiso
 Istituito nel 1922 è il più antico Parco nazionale italiano, è a cavallo di Valle d’Aosta e Piemonte ed è gestito dall’ente parco nazionale Gran Paradiso. E proprio le due regioni alpine sono chiamate, come da normativa nazionale, ad approvare il Piano del Parco oltre che quello pluriennale economico e sociale, quale strumento per la programmazione e promozione. Il documento, quale atto di pianificazione territoriale delle aree naturali protette, dovrà essere adeguato a quello paesaggistico regionale e sarà vincolante nei confronti delle amministrazioni e dei privati. Il Piano d’area risultante obbligatorio come strumento urbanistico è stato avviato nel 1999 mentre la fase operativa vera e propria è iniziata nel 2003. A partire dal 2014, dopo le opportune procedure regionali e l’intesa conseguita tra i dieci Comuni, di cui cinque piemontesi (Ceresole Reale, Noasca, Locana, Valprato Soana e Ronco Canavese) si è giunti alla fase di deliberazione.

Questa volta i malviventi non ce l'hanno fatta: sventata truffa agli anziani

I reati a danno degli anziani sono, se possibile, ancora più odiosi. Non sempre, però le cose vanno bene a truffatori e ladri. Così è accaduto che siano finite in manette due persone cadute nella rete dei controlli previsti dal “Progetto Medusa”, concepito dal Questore, Francesco Messina, con la finalità di contrastare i fenomeni predatori ai danni delle persone anziane ad opera di malviventi specializzati. Personale della Squadra Mobile ha tratto in arresto, per il reato di tentata truffa aggravata , V.C., classe 1970, e F.O., classe 1985, entrambi con precedenti di Polizia. I due, a seguito dell’udienza di convalida, sono stati collocati agli arresti domiciliari. Erano stati notati, lo scorso mercoledì, a bordo della propria auto mentre percorrevano i controviali del centro città a bassa velocità come se stessero cercando qualcuno. Poco dopo si fermavano nei pressi di un palazzo in zona Barriera Milano dove la donna V.C. scendeva dal veicolo, suonava ad un citofono ed entrava all’interno di uno stabile mentre l’uomo aspettava a bordo strada. Successivamente, una volta lasciato lo stabile, la coppia veniva costantemente monitorata dai poliziotti che li fermavano dopo aver accertato che avevano tentato una truffa ai danni di una donna di 85 anni. La donna si era presentata in casa della vittima come addetta della sua banca ed aveva tentato di sottrarle denaro, monili e bancomat dicendole che doveva procedere ad un controllo. Tuttavia, l’inaspettata visita di una vicina dell’anziana signora aveva indetto la truffatrice a desistere impedendo la consumazione della truffa.

M.iar.

Tutto il necessaire per lo scasso era nascosto nell'auto

Nell’ambito dei servizi straordinari di controllo del territorio disposti dal
Questore, Francesco  Messina,  volti a prevenire il degrado sociale  e la
criminalità diffusa, è stato effettuato un controllo straordinario del territorio
nell’area   di   competenza   del   Commissariato   “San   Secondo”
che   ha coordinato l’attività con il supporto di personale del Reparto Prevenzione
Crimine e della Polizia Municipale di Torino. Mercoledì   mattina   gli   operatori   procedevano,   in   corso   Orbassano,   al controllo di un’autovettura con a bordo quattro cittadini dell’Est Europa. Uno di questi, il conducente, non aveva alcun documento al seguito mentre
gli altri tre erano entrati in Italia regolarmente nei giorni precedenti. Dai successivi accertamenti è emerso che il ragazzo, cittadino romeno di 31 anni, aveva diversi precedenti di polizia a suo carico e, sotto un altro nome, risultava anche destinatario di un Ordine del Questore a lasciare il territorio dello Stato. Per questi motivi veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per inottemperanza alle prescrizioni imposte e sanzionato per guida senza patente. Gli   agenti   del   Commissariato   “San   Secondo”   procedevano   anche   alla successiva perquisizione del mezzo. All’interno del baule, precisamente nel vano ove viene ubicata la ruota di scorta, i poliziotti rivenivano diverso materiale   connesso   alle   attività   di   scasso:   un   grimaldello   in   metallo utilizzato per aprire le porte anche se blindate, una chiave inglese, una chiave tubolare, un cacciavite cerca fase, una forbicine a punta, una luce led ed uno attrezzo utilizzato, con molta probabilità, come disturbatore di frequenze. Tutto il materiale veniva sottoposto a sequestro penale ed il 31enne denunciato in stato di libertà per possesso ingiustificato di chiavi
alterate o grimaldelli.Nel   contesto   del   medesimo   servizio   venivano   controllati   2   esercizi commerciali e identificate complessivamente 16 persone. In via Sacchi, un cittadino del Bangladesh veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per acquisto di cose di dubbia derivazione poiché all’interno del suo negozio deteneva 18 telefoni cellulari, 3 tablet e 5 notebook senza alcuna ricevuta o attestazione che ne dimostrasse la lecita provenienza.
(Foto: il Torinese)

Stalker in carcere. Prendeva a calci e pugni la porta dell'ex compagna

A Torino è finito in manette un giovane stalker. Infatti, un uomo di 35 anni nato in Marocco è stato arrestato dagli agenti della Polizia di Stato per il reato di stalking ai danni della sua ex compagna. La donna, esasperata, aveva chiamato la Polizia perché non riusciva a fargli togliere il dito dal citofono e a farlo smettere di dare continui calci e pugni alla porta dell’abitazione. E’ accaduto domenica mattina, quando l’ex ha visto il chiavistello della porta inserito ha perso il controllo. La loro relazione si era conclusa lo scorso mese dopo più di dieci anni caratterizzati da comportamenti violenti e minacce per futili motivi nonché continue e immotivate richieste di denaro. In passato sotto l’effetto dell’alcol aveva spaccato televisori, tavoli, piatti e bicchieri lanciandoli contro i muri. La donna, nonché mamma di tre bambini, aveva dato la possibilità al padre di vedere i suoi figli, ma puntualmente si presentava alle visite ubriaco e permaneva in casa contro la sua volontà.

M.Iar

 

Se l'estate arriva a marzo

Il mese di marzo è sempre più caldo in Piemonte, con massime di 8 gradi superiori alla media di metà mese. Il quadro climatico è tracciato da  Arpa -Agenzia regionale per la protezione ambientale. Sabato estivo con quasi 27 gradi nel Verbano-Cusio Ossola, a Candoglia Toce: 26.6, mentre nel centro di Torino sono stati superati i 24 gradi. a Cumiana la massima è stata di  25.7. Nelle prossime ore si prevede  una flessione di 5-6 gradi delle massime e anche qualche debole pioggia sul Piemonte orientale. Invece Lunedì  cielo sereno con il ritorno del vento di foehn nelle vallate alpine.

Flash mob contro la nuova Ztl

Le associazioni dei commercianti Ascom  e Confesercenti sono scese in campo contro la nuova Ztl  “allargata” di Torino. I due presidenti Maria Luisa Coppa e Giancarlo Banchieri hanno capitanato il quinto flash mob contro il provvedimento municipale. Nei giorni scorsi alcune decine  di esercenti  e cittadini torinesi si
Il vicecapogruppo Andrea Tronzano

sono  dati appuntamento  in via Po, per manifestare il loro dissenso all’allungamento della chiusura fino alle 19,30 e al pagamento obbligatorio di due ore di sosta. Alla pacifica protesta ha partecipato  anche il consigliere regionale di Forza Italia Andrea Tronzano. “Un provvedimento inutile perché le rilevazioni sull’inquinamento dell’aria – ha detto Tronzano – dimostrano che il traffico incide negativamente solo per il 2%”. Il  riscaldamento è la sfida da affrontare”.