redazione il torinese

Un 25 aprile a ritmo di jazz per il 70° anniversario della Liberazione

acqui 25 aprilepartigiani CoazzeUn programma di letture significative in alcuni “luoghi simbolo della memoria”, interpretate dall’attore Danilo Bruni, e brevi esibizioni di una orchestra dixieland viaggiante, la Equipage Ambassadors Dixie and Street Parade, ospitata a bordo di mezzi militari d’epoca

 

aprile 25Con la tradizionale fiaccolata di giovedì sera, per le vie del centro, si sono aperte le celebrazioni per il 25 aprile a Torino. Hanno partecipato al corteo il sindaco Piero Fassino e i presidenti di giunta e Consiglio regionale Sergio Chiamparino e Mauro Laus. La giornata di sabato è invece all’insegna del Jazz della Liberazione, iniziativa che celebra il 70° anniversario con un programma di letture significative in alcuni “luoghi simbolo della memoria”, interpretate dall’attore Danilo Bruni, e brevi esibizioni di una orchestra dixieland viaggiante, la Equipage Ambassadors Dixie and Street Parade, ospitata a bordo di mezzi militari d’epoca. Si incomincia al mattino, davanti  alla stazione GTT  della linea Torino – Ceres, che per l’occasione sarà aperta per tutta la giornata con visite guidate al museo ferroviario e poi al Giardino del Corpo Italiano di Liberazione.

 

 

aprile 25 2Il pomeriggio, invece, alla Piazza dei Mestieri, che nel passato era sede della Conceria Fiorio, luogo simbolo della Resistenza torinese, dove  sono in programma diversi momenti di musica, con testimonianze e letture. Evento principale della giornata il concerto pomeridiano nel Palazzo di San Celso, in conclusione delle attività previste dagli Istituti ospiti: vedrà esibirsi il gruppo Babemalà, impegnato per l’occasione in alcuni canti simbolo dell’esperienza resistenziale. La giornata prevede una fitta rete di eventi collaterali, comprendenti anche la proiezione del film Materiale Resistente al Cinema Massimo e lo spettacolo teatrale organizzato dall’Associazione Piazza dei Mestieri Cambiando pelle. L’incredibile storia di una conceria che diventò una piazza, dell’Accademia dei Folli.

 

alleati ivreaGià venerdì si sono svolte diverse iniziative, come l’incontro al Circolo dei Lettori con l’unico uomo nato in un campo di prigionia della Corea del Nord ad essere riuscito a scappare, la cui vicenda è narrata nel libro di Harden Blaine “Fuga dal Campo 14″. Shin Dong-Hyuk è Ambasciatore ONU per i diritti umani. Al cinema Massimo, invece,  la proiezione del film-documento di (Fernando Cerchio, 1945) riservata alle scuole secondarie di secondo grado, introdotta da Paola Olivetti, direttrice dell’Archivio Cinematografico della Resistenza di Torino, che ha raccontato del film e del suo restauro, ad opera dell’Archivio stesso e da Lorenzo Ventavoli, figura storica del cinema torinese ed esercente del Romano, che ha donato agli insegnanti presenti la sua recentissima pubblicazione ” La Resistenza ha 90 anni”.

 

 (Foto: www.cr.piemonte.it)

 

Per il programma completo di Jazz della Liberazione:
www.torinojazzfestival.it

 

Fassino: "No all'oblio dei valori della Resistenza"

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Un ricordo delle vittime del terrorismo e un particolare riferimento alle persone uccise o ferite nell’attentato al museo di Tunisi, tra le quali diverse lavoratrici del Comune e loro familiari

 

Il sindaco Piero Fassino è intervenuto alle celebrazioni per il 25 aprile tenutesi a Palazzo Civico: “Una lotta di popolo, la Resistenza – ha ricordato – , che proprio a Torino conobbe al massimo il suo carattere unitario, coinvolgendo tutti i ceti sociali e tenendo insieme culture assai diverse, dai comunisti ai liberali, dai cattolici ai socialisti. Con i ragazzi di vent’anni al fianco di uomini e donne più anziani, che già avevano conosciuto il confino e l’esilio. La nostra Costituzione repubblicana è ispirata ai valori fondamentali della Resistenza”. Il primo cittadino ha parlato poi  della necessità di “contrastare, a decenni di distanza, il rischio dell’oblio e i tentativi revisionisti e negazionisti. La libertà non è mai acquisita una volta per sempre: ci fu un tempo nel quale diritti che oggi fanno parte del nostro vivere quotidiano, vennero negati e repressi: e ancora oggi parte del mondo è in preda alla violenza e alla negazione dei diritti delle persone”. Fassino ha quindi concluso il suo intervento con un ricordo delle vittime del terrorismo e facendo un particolare riferimento alle persone uccise o ferite nell’attentato al museo di Tunisi, tra le quali diverse lavoratrici del Comune e loro familiari.

 

(www.comune.torino.it)

Vigile urbano di 53 anni muore sparandosi colpo alla tempia

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L’agente si era  sposato di recente e nessuno pensava a un episodio simile

 

Forse soffriva di depressione e pensava di essere malato di cancro, l’agente di polizia municipale di 53 anni che si è sparato un colpo alla testa con la pistola di ordinanza negli uffici del comando di polizia municipale a Castellamonte. Gli esami medici avevano comunque fugato ogni dubbio, l’uomo non era colpito da tumore. La vittima era residente a Cuorgnè. Lo hanno soccorso il comandante e i colleghi che lo hanno trovato nello spogliatoio del comando. L’agente si era  sposato di recente e nessuno pensava a un episodio simile. I carabinieri di Ivrea stanno indagando sulla dinamica del fatto. 

Rama e il mito della Grande Albania

La comunità albanese a Torino e in Piemonte è molto forte e integrata pienamente da anni. Inizia da oggi – attraverso il nuovo link del Torinese, IL TIRANESE – la pubblicazione di notizie, opinioni e servizi giornalistici incentrati sui rapporti tra il Piemonte e il Paese delle Aquile, nello spirito di amicizia e interscambio culturale e sociale

 

 Gli articoli precedenti sono visibili cliccando sul link Vetrina 1 , in alto sopra il titolo

 

RASSEGNA STAMPA – Tratto da: Europae, rivista di affari europeiRAMA

Il 7 aprile il premier albanese, Edi Rama, durante un’intervista congiunta con il Ministro degli Esteri kosovaro, Hashim Thaci, ha definito “l’unione degli albanesi dell’Albania e del Kosovo inevitabile ed indiscutibile”. “Avverrà in funzione dell’UE” – ha aggiunto – “come un processo naturale e ben compreso da tutti, oppure come reazione alla cecità e alla pigrizia europea”. Ha poi proseguito dicendo di  voler “sfruttare tutte le opportunità che offre oggi la pace per unire realmente gli albanesi dal livello individuale a quello statale, dall’economia all’istruzione, dall’energia al turismo, dall’agricoltura al commercio, dalle infrastrutture e altro ancora, in modo che tutti gli albanesi siano parte dell’UE, e come tali si sentano più difesi e più sicuri, con pari dignità rispetto agli altri cittadini”. Quanto ai timori della Serbia sul ritorno della cosiddetta “Grande Albania”, Rama ha affermato che Belgrado “non può più trattare gli albanesi come cittadini di serie B: devono accettare il fatto che oggi gli albanesi sono una nuova realtà nei Balcani, nonché una forza decisiva per il futuro della regione”.

Le lotte per la Grande Albania

tiranaParole infuocate. Un’intervista che ha fatto molto discutere, dal momento che l’Albania è candidata all’ingresso nell’UE, ma a quanto pare ancora interessata, insieme al Kosovo, a ricomporre la diaspora albanese nel sogno mai sopito della “Grande Albania”. Un’idea politica che risale alla pace “di Santo Stefano” tra Russia e ottomani del 1878, che non considerò l’esistenza di una nazione albanese e spartì i territori formalmente controllati dagli ottomani tra Serbia, Montenegro e Bulgaria. Anche durante il Congresso di Berlino emerse la stessa tendenza: il Kosovo e la Macedonia tornarono sotto il dominio turco, la Grecia ottenne alcuni territori a nord, mentre il Montenegro ricevette alcune terre del nord dell’Albania. La risposta albanese a questa tendenza fu la costituzione della Lega di Prizren. Questo movimento già in vista del Congresso di Berlino aveva avanzato alcune rivendicazioni, tra cui la difesa dei territori albanesi inseriti nei progetti di espansione di Serbia, Montenegro e Bulgaria, la creazione di istituti scolastici per l’insegnamento dell’albanese, l’uso della lingua albanese nei pubblici uffici, la possibilità di eleggere un’assemblea rappresentativa e la creazione di una entità autonoma che riunisse i vilayet di Kosovo, Yannina, Monastir e Scutari. L’ultimo punto del programma delinea in forma embrionale il progetto di “Grande Albania”, proponendo per la prima volta l’unificazione degli albanesi in una cornice istituzionale unitaria. Le rivendicazioni furono però stroncate, nel 1881, dalla repressione ottomana che seguì l’annuncio della creazione di un governo provvisorio ed indipendente a Prizren.

L’Albania indipendente

Indipendenza solo rimandata. Dopo la prima guerra balcanica (ottobre 1912-maggio 1913), il governo ottomano preferì riconoscere l’indipendenza albanese (appoggiata dall’Impero Austro-Ungarico e dall’Italia) pur di impedire l’espansione territoriale della Serbia. In questo modo gli Asburgo e l’Italia evitavano che la Serbia conquistasse un accesso al mare e che l’influenza russa si allargasse.Il nuovo Stato albanese nacque però privo di una parte consistente dei territori abitati da albanesi: il Kosovo, la Valle di Preševo e la Macedonia occidentale divennero parte del Regno di Serbia, Malesija, Ulcinij, Krajina e Plav furono inglobate nel Montenegro, mentre la Çameria andò alla Grecia. Dalla rivendicazione di questi territori “irredenti” nacque l’idea della “Grande Albania”.

La Grande Albania oggi

Un’idea mai abbandonata nemmeno oggi: il terzo partito del Kosovo ad esempio, Vetëvendosje, persegue apertamente questo obiettivo,  che precedentemente rientrava tra quelli dell’Esercito di Liberazione del Kosovo (UCK). Le parole di Rama non rappresentano nulla di nuovo quindi, ma la sua retorica sciovinista ha comunque fatto discutere. Il premier serbo Vučić ha immediatamente ribattuto che l’intenzione di Rama non potrà mai realizzarsi. La stessa UE, impegnata come mediatrice nel dialogo per la normalizzazione delle relazioni tra Belgrado e Pristina, ha bacchettato Rama, ritenendo le sue dichiarazioni provocatorie ed inaccettabili: “i Paesi dei Balcani occidentali stanno progredendo nella strada verso l’integrazione europea”, ha commentato il portavoce dell’Alto Rappresentante “e quindi verso la cooperazione regionale, la riconciliazione ed il buon vicinato“. Se si è trattato soltanto di un passo falso dialettico, la bocciatura non si è dunque fatta attendere.

 

(www.rivistaeuropae.eu)

Un giorno contro i test sulle cavie

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Animali da laboratorio, la giornata per sconfiggere la vivisezione

 

Il 24 aprile è la Giornata mondiale degli animali da laboratorio, evento lanciato in Inghilterra nel 1979 e poi riconosciuto dalle Nazioni Unite. In occasione del World day for laboratory animals, le associazioni animaliste rinnovano la loro richiesta di abilire i test su esseri viventi. Secondo gli organizzatori, ogni anno oltre 115 milioni di animali muoiono durante la ricerca scientifica. Di questi, 26 milioni negli Usa e 12 milioni in Europa. Si tratta di roditori, cani, suini, pesci, anfibi, uccelli e scimmie. La Giornata in difesa degli animali da laboratorio è nata su iniziativa della National anti-vivisection society di Londra e successivamente l’Onu l’ha riconosciuta. Il 24 aprile le associazioni animaliste di tutto il mondo celebrano l’appuntamento, chiedendo la fine di tutte le pratiche di vivisezione durante test scientifici, medici e militari. In programma in tutto il mondo eventi, proteste, manifestazioni, raduni, convegni ed eventi stampa contro l’uso degli animali nella ricerca.

 

http://www.nelcuore.org/focus/item/animali-da-laboratorio-giornata-mondiale-per-chiedere-lo-stop-ai-test.html

Oltre i tre metri quadrati, rapporto sui detenuti

mellano 2XI rapporto annuale sulle condizioni di detenzione in Italia

 

Scende il numero dei detenuti nelle carceri italiane ma non sembrano migliorare significativamente le condizioni di detenzione all’interno delle carceri. È quanto emerge leggendo “Oltre i tre metri quadrati”, XI rapporto annuale sulle condizioni di detenzione in Italia e in Europa, redatto dall’Associazione Antigone ed edito dal Gruppo Abele. Alla presentazione del volume, promossa e moderata dal Garante regionale dei detenuti Bruno Mellano giovedì 23 aprile a Palazzo Lascaris, sono intervenuti il presidente dell’Osservatorio sul fenomeno dell’Usura Riccardo Molinari,i professori di Diritto penale e penitenziario dell’Università di Torino Giovanni Torrente, coordinatore di redazione della rivista Antigone, e di Filosofia del diritto dell’Università di Torino Claudio Sarzotti, presidente dell’Associazione e il componente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Torino Flavio Campagna.

 

Molinari ha ribadito l’impegno dell’Assemblea legislativa piemontese sul tema delle carceri e l’appoggio alle molteplici attività messe in atto dall’Ufficio del Garante a meno di un anno dal proprio insediamento.

 

Torrente ha evidenziato come, nonostante casi di sovraffollamento in Piemonte si registrino ancora a Torino e ad Asti, non è cambiato il modo di intendere la pena, a carattere quasi esclusivamente detentivo e incapace in troppi casi di offrire ai carcerati la possibilità di acquisire strumenti di conoscenza e di lavoro che possano consentire – una volta fuori dal carcere – un’esistenza meno precaria.

 

Sarzotti ha evidenziato numerosi spunti che l’Europa potrebbe offrire all’Italia per risolvere problemi che paiono insormontabili. In Francia, per esempio, le carceri ospitano stanze in cui i detenuti possono condividere fino a 72 ore consecutive con i propri cari, e in Spagna la polizia si occupa esclusivamente della difesa delle mura esterne, mentre gli spazi interni al carcere sono gestiti da personale civile.

 

Campagna ha annunciato la decisione della Commissione Affari penali dell’Ordine degli avvocati di Torino di stilare al più presto un vademecum che possa essere d’aiuto ai detenuti alla prima esperienza per far sì che possano farsi un’idea di che cosa li aspetta all’interno del carcere.

 

Mellano – infine – ha sottolineato l’urgenza sempre più impellente – al di là dei proclami della politica e degli umori dell’opinione pubblica – di impiegare ogni energia per far sì che la pena sia un’occasione di recupero e non di “parcheggio” per le persone che hanno infranto la legge.

 

ctagliani – www.cr.piemonte.it

Uisp, un weekend ricco di eventi

uisp corsaSport, spettacolo e vita all’aria aperta

 

 

Sabato 25 a Nichelino il Centro culturale giovanile Factory di via del Castello 15 festeggia il primo anno di attività. Dalle 16 alle 24 ci saranno letture incantate per i più piccoli, teatro, mostre, una spaghettata, parole e musiche da cantare insieme. Sarà l’occasione per ricordare il 70° anniversario della Liberazione.

 

Cultura della fertilità e biodiversità della Terra, uno stile di vita sano, attivo e rispettoso dell’ambiente saranno i principali temi, che caratterizzeranno domenica 26 aprile 2015 la prima Festa di Primavera – Semi, fiori e sport, promossa dalle Associazioni Progetto Sport di Borgata e Casematte.  Dalle 10 alle 18 in via Massari tra via Massa e via Giacomo Grosso si articolerà una giornata interamente dedicata a laboratori, esperienze, dibattito, mercato florovivaistico, mostre fotografiche e spettacoli con un unico denominatore comune, l’ambiente e il verde.

 

Il teatro Marchesa di corso Vercelli 141 a Torino ospita domenica 26 aprile il concorso Giovani talenti – futuri ballerini, organizzato dalla Lega Danza Uisp Piemonte. Nella giuria ci sarà l’etoile internazione Liliana Cosi con i maestri Maura Cantarelli e Marco Ferrini. Saranno assegnate borse di studio per la Scuola Balletto Classico di Reggio Emilia.

 

Domenica 26 aprile dalle 9 alle 17 a Beinasco nella palestra Serao di via delle Fornaci 4 si terrà il 3° trofeo Promo Primavera Gym 2014 di ginnastica artistica femminile e maschile, curato da Concertosport. Parteciperanno 160 atleti provenienti da Piemonte e Valle d’Aosta, che si sfideranno a corpo libero, trave, volteggio e trampolino.

 

Non è un evento del fine settimana, ma interesserà almeno 250 atleti, provenienti anche dall’estero. E’ il  Black Cat Turin Tournament, che si svolgerà dal 30 aprile al 3 maggio, organizzato dal Gatto Nero, la 10^ edizione del torneo sportivo gay e friendly Le discipline previste quest’anno sono: pallavolo maschile, pallavolo misto (almeno tre donne), calcio a 5 maschile, tennis (uomini e donne).

Arcadia, passione e sport

arcadia2Non è una semplice palestra dove allenarsi, è una roccaforte sociale dedita a far scoprire ai giovani e anche ai meno giovani, quali siano le loro passioni e ad aiutarli a farle crescere, dove le abilità del singolo sono al servizio del gruppo, dove si insegna la disciplina e il rigore che sta dietro ad uno sport ma anche il bello di condividere successi e traguardi

 

Il 17 maggio 2009 a Torino, un gruppo di amici con un’idea e una grande passione in comune, creano Arcadia. Un luogo idilliaco e familiare in cui coltivare le proprie passioni e accrescerle, come quella per il tennis tavolo, sport che ha unito Alessandro Bartoli, Riccardo Gaudio, Simona Patap, Massimiliano Piazzolla, Gabriele Tosso e Alfonso Ziccardi in questa avventura. Proprio quest’ultimo ci spiega come si lavora all’interno di Arcadia e quali sono gli obbiettivi raggiunti fono ad ora: “Passione, rigore e disciplina ci hanno portato in pochissimo tempo a vincere molti campionati e ad iscrivere 14 squadre nei vari tornei e ad essere una delle scuole di tennis tavolo con più iscritti in Piemonte”.m Ziccardi, oltre ad essere uno dei fondatori di questa società e anche uno degli istruttori di tennis tavolo, che ci spiega uno degli aspetti più soddisfacenti nel rivestire questo ruolo: “Per noi non c’è differenza fra il primo atleta e l’ultimo atleta, nessuno viene escluso, ogni allievo viene portato avanti partendo dal corso base fino al livello agonistico, che sia il bambino di 5 anni o l’uomo di 83 anni. Generazioni a confronto, uniti dall’amore per questo sport e dalla voglia di divertirsi insieme, nelle nostre strutture”.

 

Con il passare del tempo gli elementi che contraddistinguono questa società da tante altre, la dedizione che tutti gli istruttori e i componenti di arcadiaquesta squadra mettono ogni giorno, con sacrificio della propria vita privata, passione e amore per un ambiente familiare e gioviale ma sempre rigoroso, contagiano e ammaliano sempre più persone, non solo allievi ma anche collaboratori che vogliono portare il loro contributo e credono nelle potenzialità di questa associazione. Proprio grazie a questo, dopo più di 3 anni, l’associazione dilettantesca di tennis tavolo diventa, con l’arrivo di un nuovo componente nella squadra, Daniele Zuccaro, una società polisportiva, nasce Passione Arcadia. Come ci spiega lo stesso Daniele: “Noi non scegliamo quale iniziativa inserire nella nostra associazione, scegliamo Chi possa veicolare la passione che ha per uno sport o un’attività agli altri e noi siamo solo un tramite per esprimerla. Ad oggi siamo una delle società sportive di tennis tavolo con più iscritti in Piemonte, circa 150, una squadra di Volley, tre corsi di arti marziali: M.M.A, krav maga e muay thaie molto altro ancora”.

 

Arcadia non è una semplice palestra dove allenarsi, è una roccaforte sociale dedita a far scoprire ai giovani e anche ai meno giovani, quali siano le loro passioni e ad aiutarli a farle crescere, dove le abilità del singolo sono al servizio del gruppo, dove si insegna la disciplina e il rigore che sta dietro ad uno sport ma anche il bello di condividere successi e traguardi con tutti quelli che fanno parte di questa grande squadra, di questa famiglia che si chiama Passione Arcadia. Questa associazione è attiva anche nel sociale, aprendo le porte anche a ragazzi con disabilità e integrandoli sempre più nelle proprie attività sportive e non solo. Quest’ anno insieme all’educatore Andrea Albisino, che arriva in Arcadia come giocatore di tennis tavolo ed alla cooperativa Arcobaleno, si è creata una classe di arti marziali dedicata ai ragazzi disabili.

 

Con il nuovo anno si svilupperanno nuove classi con corsi di avviamento alla motilità per ragazzi autistici e a partire da settembre Arcadia avrà in gestione i bagni pubblici, l’hammam e una caffetteria, siti in via Luserna di Rorà 8, pensati sia per loro che per stranieri e rifugiati richiedenti asilo, che insieme alla associazione Progetto Tenda attiverà dei corsi formativi e dei tirocini lavorativi. “Questi progetti sono molto validi e attraverso gli inserimenti guidati nel mondo del lavoro si ha la possibilità di insegnargli un mestiere, per vivere un contesto lavorativo e sociale attivo e concreto. Il nostro obbiettivo è di rendere fruibile lo sport e non solo, per questi ragazzi”. Dalle parole di Andrea Albisino e da quelli di tutti gli altri collaboratori e atleti di Arcadia si capisce come la forza di un sentimento, come la passione e il coraggio di una idea possano portare al concretizzarsi di un grande progetto, in costante espansione.

 

Selene Cascella

 

Le nostre attivita` :

 

TENNIS TAVOLO
M.M.A
KRAV MAGA
PALLAVOLO VOLLEY
MUSICA LIVE
PROMOZIONE SOCIALE
ANIMAZIONE
MUAY THAI
TEATRO
FITNESS E BENESSERE
DANZE DOLCI
PESCA SPORTIVA
CICLISMO

 

info@passionearcadia.it

Quando Cupido colpisce al banco surgelati

In 72 supermercati sparsi fra Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, in tanti si sono presentati, nella fascia oraria indicata, con un fiocco rosso annodato nella parte anteriore del carrello, per guardarsi intorno e ricercare altri fiocchi rossi desiderosi di fare nuove amicizie

 

cuoreLei che spinge il carrello arraffando confezioni monoporzione di qua e di là, lui intento a scegliere il vino. Uno sguardo, un sorriso, un timido tentativo di conversazione e poi boom, di colpo l’amore. Quante volte abbiamo visto questa scena in una classica commedia romantica o magari abbiamo immaginato l’intera situazione mentre aspettavamo un po’ annoiati in coda alla cassa del supermercato. Se nei film e nella nostra fantasia il tutto risulta molto romantico e soprattutto facile da realizzare, nella realtà in molti si domandano come fare e in pochissimi (anzi forse nessuno) riescono.Per questo motivo l’esperto organizzatore di eventi, Roberto Dellanotte (noto ai più esperti per “La cena degli Sconosciuti” già nel 2002), ha pensato ad un esperimento sociale per mettere in contatto persone interessate a fare nuove conoscenze. Il 23 aprile, in 72 supermercati sparsi fra Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, in tanti si sono presentati, nella fascia oraria indicata, con un fiocco rosso annodato nella parte anteriore del carrello, per guardarsi intorno e ricercare altri fiocchi rossi desiderosi di fare nuove amicizie. Un modo semplice ed originale per conoscersi che non richiede alcun tipo di iscrizione o obbligo e che può evitare l’imbarazzo di approcciare con persone non interessate o addirittura già impegnate. Fiocco rosso equivale alla dichiarazione di essere liberi da legami sentimentali e di aver voglia di conoscere nuove persone anche solo per allargare la propria compagnia di amici e se si è fortunati, anche la possibilità di trovare la “propria anima gemella”.In Piemonte l’iniziativa è stata attiva a Torino, Alessandria, Asti, Biella, Novara, Verbania e Vercelli, mentre per conoscere i punti vendita aderenti all’iniziativa (con annessi i rispettivi orari) e tutti i dettagli dell’evento, è stato predisposto sito www.laspesadeisingle.it. “L’amore non si compra, ma lo trovi al supermercato” è lo slogan dell’iniziativa che comparso all’interno degli iperstore coinvolti, per avvisare sia la solita clientela, sia nuovi clienti recatisi apposta per prenderne parte. E chi lo sa, magari da oggi, grazie a Dellanotte e al suo evento, due fiocchi rossi potrebbero trasformarsi in futuro in un fiocco rosa o azzurro.

 

Simona Pili Stella

Una notte bianca per la Sindone

sindone nosigliaLe pagine Facebook e Instagram (Sindone2015) pubblicheranno le immagini della preghiera d’ingresso dell’arcivescovo

 

La Notte bianca della Fede in occasione dell’ostensione della Sindone sarà di scena stasera. L’evento sarà diffuso in diretta sul web. Sui  social network della Sindone e sul sito ufficiale www.sindone.org, saranno visibili tutte le tappe di un cammino spirituale rivolto ai giovani. Le pagine Facebook e Instagram (Sindone2015) pubblicheranno le immagini della preghiera d’ingresso dell’arcivescovo, mons.Cesare Nosiglia. A notte inoltrata le conclusioni di questa maratona spirituale si terranno davanti al lenzuolo sacro.