redazione il torinese

Salone tutto in rosa con Milella e Cogoli proposte da Fassino e Chiamparino

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salone conferenza 2salone 667Nell’incontro tra Comune e Regione si e’ anche parlato di un’integrazione tra Salone del libro,Circolo dei Lettori e altre istituzioni torinesi e piemontesi dedicate al libro

 

Giovanna Milella presidente del Salone e Giulia Cogoli direttore: all’assemblea dei soci della Fondazione del Libro verrà portata questa proposta, come emerge dall’incontro di oggi tra il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, il sindaco Fassino, gli assessori  alla cultura di Regione e Comune, Parigi e Braccialarghe. Nell’incontro si e’ anche parlato di un’integrazione tra Salone del libro,Circolo dei Lettori e altre istituzioni torinesi e piemontesi dedicate al libro. Intanto, il vecchio leone Rolando Picchioni, presidente uscente della Fondazione , non ha intenzione di dimettersi, perlomeno dal cda del Salone. L’avviso di garanzia per peculato consegnatogli  proprio alla vigilia del rinnovo dei vertici della prestigiosa istituzione culturale puzza in effetti di bruciato. Anzi, di invidie e cattiverie non sopite. Si terrà intanto nei prossimi giorni l’interrogatorio di Picchioni, accusato di presunte fatture false. Si presenterà ai pm Andrea Beconi e Gianfranco Colace, su richiesta degli avvocati Gian Paolo e Valentina Zancan, presentatisi  in procura per chiedere l’interrogatorio del loro assistito. L’avvocato Zancan ha definito l’indagine “del tutto priva di fondamento”.

 

(Foto: il Torinese)

 

 

Dall'orologio immobile al caffè scomparso: piccoli misteri a Palazzo Civico

palazzo civico

LA GANGALA VERSIONE DI GIUSI

 

Adiacente alla Sala Rossa del consiglio comunale c’è un corridoio su cui si affaccia un ampio guardaroba con un piano per appoggiare i cappelli. Ma il malcapitato, che appoggiasse un cappello per davvero, scoprirebbe recuperandolo di averlo poggiato su uno strato di polvere  antica e persistente. Quando mi capitò la prima volta, oltre a ricorrere alla tintoria, segnalai la questione. Sguardo vagamente perplesso dei vari interlocutori: sembra che in realtà nessuno sia responsabile di controllare l’effettivo svolgimento delle pulizie

 

Appeso su una parete della Sala Capigruppo di Palazzo Civico si può vedere un orologio che sembra esser lì da una cinquantina d’anni. Segna da un tempo imprecisato le 18,30. Quando partecipo ad una riunione lo osservo, interrogandomi sulla sua storia e sul perché non sia stato mai riparato o sostituito. Mi sono anche informato e la prevedibile risposta è stata che non ci sono soldi per le manutenzioni.

 

Adiacente alla Sala Rossa del consiglio comunale c’è un corridoio su cui si affaccia un ampio guardaroba con un piano per appoggiare i cappelli. Ma il malcapitato, che appoggiasse un cappello per davvero, scoprirebbe recuperandolo di averlo poggiato su uno strato di polvere  antica e persistente. Quando mi capitò la prima volta, oltre a ricorrere alla tintoria, segnalai la questione. Sguardo vagamente perplesso dei vari interlocutori: sembra che in realtà nessuno sia responsabile di controllare l’effettivo svolgimento delle pulizie. Poi la solita spiegazione: tagli agli stanziamenti. A poco vale ricordare che questo può ridurre la frequenza del servizio, ma non la sua cancellazione. In realtà quella cappelliera in due anni non è stata mai spolverata. Ho rinunciato ad usare cappelli normali in favore di quelli ripiegabili e tascabili. In qualche caso mi sono portato uno straccio da casa per ripulire il pezzo di cappelliera necessario… lasciando una traccia indelebile del mio passaggio.

 

Accanto alla Sala Rossa esiste da sempre una saletta con bancone che funzionava da bar durante le sedute di consiglio. Arredi d’epoca, divanetto, qualche sedia. Da sempre luogo per un caffè o per un rapido spuntino durante sedute che spesso si prolungano per molte ore. Ovviamente le consumazioni si pagavano, ma, essendo un servizio saltuario, c’era un piccolo deficit di gestione. Proposta ragionevole: aumentiamo il prezzo delle consumazioni fino al pareggio. Decisione assunta: aboliamo il servizio in quanto simbolo della “casta”.  Il silenzioso scomparire di molti alla ricerca di caffè o panini nei bar della zona (numero legale a rischio) e l’abbandono alla polvere e al degrado del locale sono le facilmente prevedibili conseguenze. Troneggia però un boccione d’acqua (non della SMAT) con bicchieri di plastica, ma in genere o manca l’acqua o mancano i bicchieri. Tre piccole cose che contraddicono l’efficienza di tanta e più importante parte della civica amministrazione.  Eppure le apparenze contano.  Si può essere poveri, come siamo, ma se alla povertà si aggiunge la sciatteria, la sensazione di un malinconico e irreversibile declino diventa forte e scoraggiante. Basterebbe così poco!

 

Giusi La Ganga

Battiato, a 70 anni sul palco dell'Alfieri

BATTIATO

L’occasione è di una di quelle di particolare interesse umanitario, essendo rivolta a coinvolgere artisti particolarmente sensibili nel sostenere le operazioni e i progetti di Madian Orizzonti, la onlus dei religiosi Camilliani di Torino, che segue nei Paesi più poveri e disastrati del mondo una serie di progetti importanti

 

Atteso concerto questa sera, lunedì 25 maggio, di  Franco Battiato al teatro Alfieri,  il primo dopo il suo settantesimo compleanno e dopo l’incidente del 17 marzo scorso al teatro Petruzzelli di Bari. L’occasione è di una di quelle di particolare interesse umanitario, essendo rivolta a coinvolgere artisti particolarmente sensibili nel sostenere le operazioni e i progetti di Madian Orizzonti, la onlus dei religiosi Camilliani di Torino, che segue nei Paesi più poveri e disastrati del mondo una serie di progetti importanti. Dopo il concerto di Paolo Conte nell’aprile 2013 e quello di Giorgio Conte nel febbraio 2014 e l’intervento degli attori Franco Neri nello spot del 5 per mille e di Stefano Chiodaroli per lo spot dell’sms solidale, ora è la volta dell’artista siciliano in un concerto patrocinato anche dal Comune di Torino.

 

La Comunità Madian,  nata nel lontano settembre 1979, per iniziativa dei padri Adolfo Porro e Antonio Menegon,  ha accolto dall’inizio fino al 1984 i senza fissa dimora,  dall’84 al ’90 gli immigrati provenienti essenzialmente dal Marocco e dall’Albania,  e dal ’91 al 2001 i minori stranieri. Il ricavato del concerto di Battiato sarà destinato al terzo villaggio che Madian Orizzonti sta costruendo per i senzatetto di Port au Prince, distrutta dal terremoto nel 2010. L‘idea di costruzione dei villaggi è nata dalla constatazione che, a quasi cinque anni dal terremoto, che ha causato più di 250 mila vittime,  tantissime famiglie vivono ancora nelle tendopoli e altrettante lungo i margii delle strade.

 

Dopo aver completato i primi due villaggi  Vilaj Lajwa e Vilaj Lavi, rispettivamente Villaggio della Gioia e Villaggio della Speranza, si è deciso di costruirne un terzo e di chiamarlo Vilaj de la Paix in onore di Franco Battiato,  autore dell’album Caffè de la Paix,  uscito nel 1993, e votato come miglior disco dell’anno nell’anno del referendum di Musica e Dischi. Il nome di questo villaggio vuole essere un auspicio per una terra martoriata da continue catastrofi e pervasa da un’ondata di violenze, rapine e assalti, che hanno colpito soprattutto religiosi e religiose presenti nella capitale.

 Mara Martellotta

Info: 011539045.

 

Bene Banca, uno sguardo rivolto ai giovani

Da oltre un secolo banca del territorio al servizio di famiglie e agricoltori, ora rivolge la sua attenzione anche ai giovani. Approvato il bilancio con un utile netto al termine del primo anno di mandato, dopo il periodo di amministrazione straordinaria

 

 

benebancaUna banca radicata sul territorio, che coniuga impresa e innovazione, ma anche capace di rivolgere un’attenzione primaria al mondo dei giovani. Questa è Bene Banca, che ha approvato domenica 10 maggio a Benevagienna l’esercizio 2014 nel corso dell’assemblea dei Soci. ” A quasi un anno dalla riconsegna dell’ente alla gestione ordinaria – spiega il presidente di Bene Banca, Pier Vittorio Vietti –  la banca ha ripreso il suo cammino verso traguardi importanti,  quali la sua affermazione come banca locale di  riferimento per le famiglie e gli operatori economici del territorio, la produzione di risultati aziendali positivi, capaci di consentire l’incremento della patrimonializzazione e il sostegno alle comunità locali, nella prospettiva della mutualità e della cooperazione. Sono proprio questi ultimi, infatti,  i principi fondamentali del movimento del Credito Cooperativo”.

 

“Bene Banca – aggiunge Pier Vittorio Vietti – nel suo DNA ha alcune specificità che la distinguono dalle altre banche, in quanto è un esempio digiovani banca credito cooperativo.  Proprio la comparsa in Italia del Credito Cooperativo, attraverso le prime Casse Rurali e artigiane a fine Ottocento,  ha rappresentato la prima reale opportunità per la gente comune di utilizzare i servizi finanziari. Milioni di piccoli agricoltori, artigiani, operai, imprenditori e professionisti, operatori del sociale e le loro famiglie hanno potuto ricevere fiducia, ottenere credito e migliorare la propria condizione di vita. Proprio i nostri soci cooperatori, che hanno superato i settemila, costituiscono la nostra ragion d’essere. La nostra missione è rispondere alle loro esigenze finanziarie, anche se la nostra attenzione è rivolta anche ai non soci”. “A distanza di un anno dalla fine del commissariamento abbiamo chiuso il bilancio in utile – precisa Vietti – Il bilancio di esercizio al 31/12/2014, che si riferisce a un periodo di soli sette mesi, dal primo giugno al 31 dicembre, evidenzia un utile netto di 305 mila euro e una raccolta complessiva di 946 milioni di euro, con un incremento di 33 milioni di euro nel comparto gestito. Bene Banca ha inoltre erogato impieghi per 50 milioni di euro destinati per la quasi totalità alla provincia di Torino e a quella di Cuneo”.

 

Ma Bene Banca è anche costantemente proiettata verso il futuro, con un’attenzione particolare rivolta ai giovani, per porli nella condizione primaria di acquistare il loro bene primario, la prima casa. Per questa ragione ha creato un mutuo rivolto ai soci con meno di 35 anni, che si può estendere anche ai lavoratori atipici, e che prevede la possibilità di sospensione delle rate per due volte per sei mesi, nel corso dell’ammortamento, e con una durata fino a 35 anni. “Infine – conclude il presidente Vietti –  Bene Banca è stata protagonista di un importante accordo siglato con Confartigianato Fidi Cuneo, con la possibilità di stanziamento per i soci di un plafond di  20 milioni di euro per acquisto scorte, assunzione di personale, finanziamenti, trattamento di fine rapporto e immobilizzazioni immateriali. I soci della Banca, del Sistema Confommercio della provincia di Cuneo e della Confidi hanno potuto inoltre beneficiare dello stanziamento di 10 milioni di euro per il 2015 e 2016”.

 

Anche i privati ricevono dalla banca un’attenzione particolare.  Bene Banca, e questa è una novità rilevante, ha creato dei nuovi finanziamenti che danno la possibilità ai soci di ottenere fino a 25 mila euro di spread a partire dal 3.5%. In questo nuovo anno di vita la banca si è concentrata,  infatti,  nel proporre prodotti che prevedano un lungo periodo di pre- ammortamento, dove si pagano solo interessi. Questi prodotti possono essere, infatti, molto congeniali agli agricoltori,  che, nel momento in cui effettuano un investimento,  attendono ritorni economici nel medio- lungo termine.

 

Mara Martellotta

Il diritto dei nonni a vedere i nipoti

vecchi anziani

rossi avvUna questione culturale prima ancora che normativa

 

La sentenza della Corte di Strasburgo, che ha condannato l’Italia per aver tutelato in ritardo il diritto di due nonni di Torino e dei loro nipoti a mantenere rapporti significativi, è particolarmente importante. In Italia dal 7 febbraio 2014 è entrato in vigore il decreto legislativo 154/2013 (in attuazione della delega contenuta all’articolo 2 della legge 10 dicembre 2012, n. 219), con cui si è portata a compimento la più radicale modifica del diritto di famiglia successiva alla legge 19 maggio 1975, n. 151. Questa riforma ha riconosciuto, tra l’altro, il diritto autonomo dei nonni di promuovere azioni legali per salvaguardare il rapporto con i nipoti.

 

Questa legge in Italia purtroppo non sempre viene applicata e i nonni restano l’anello debole della famiglia. Troppe volte questi ultimi sono esclusi ingiustamente dal cotesto familiare dopo la separazione o il divorzio dei loro figli, quando spesso diventano oggetto di vere e proprie vendette e ritorsioni a tutto danno dei bambini. La sentenza emessa dalla Corte di Strasburgo deve essere di monito per l’Italia e per gli addetti ai lavori. Nel nostro Paese i nonni sono il welfare dell’infanzia e dell’adolescenza. Ci sono 4 milioni di nonni-sitter che gestiscono i nipoti da 0 a 14 anni quotidianamente, con un notevole risparmio familiare per la spesa di baby-sitter e asili nido.Appare inconcepibile che molti di questi nonni vengano defenestrati da una famiglia quando non servono più o bisogna farla pagare all’altro coniuge e ai suoi parenti. 

 

I nonni hanno diritto di mantenere rapporti con i nipoti sempre e comunque, salvo che non siano oggettivamente dannosi. Non si tratta di un affidamento genitoriale ma della salvaguardia di un legame fondamentale nella crescita di ogni individuo.

 

Edoardo Rossi

Avvocato Matrimonialista

Presidente AMI Piemonte e Valle d’Aosta

Marrone: "Fiaccolata per il canile di via Germagnano"

marrone

“Ma un messaggio arriverà chiaro agli zingari: Torino non li vuole, la pazienza è finita!”

 

“Mercoledì sera in piazza scenderà l’indignazione della cittadinanza contro l’arroganza degli zingari che vogliono trasformare via Germagnano in terra di nessuno: con la mobilitazione popolare che ci aspettiamo dovranno capire che i torinesi e gli amanti degli animali non si fanno intimidire. Devono essere i campi rom a chiudere non i canili!>> afferma Maurizio Marrone, Capogruppo di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale in Comune di Torino e Regione Piemonte a proposito del saccheggio rom contro il canile Enpa a Torino nord, annunciando <<La fiaccolata di mercoledì sera in via Germagnano davanti ai campi è confermata e regolarmente comunicata alla Questura che non ha emesso alcun divieto. Un servizio d’ordine garantirà il civile svolgimento insieme alle FdO, escludendo qualsiasi paragone calunnioso con l’incendio della Continassa, che peraltro vedeva presente il Pd e non FdI. Ma un messaggio arriverà chiaro agli zingari: Torino non li vuole, la pazienza è finita!”. 

 

Sicurezza, la taglia sul rapinatore: ma l'Italia non è l'America

sicurezza sceriffoAVVISTAMENTI

Negli Stati Uniti un qualsiasi cittadino, esattamente come succede nei film western, può essere nominato sul campo “vicesceriffo”, con tutte le qualifiche di agente delle forze dell’ordine: nelle città di provincia ci sono armerie e caserme destinate proprio a queste occasioni. E non dimentichiamo che il privato cittadino, che assiste a un crimine commesso in flagranza, può fare uso della forza e operare il “citizen arrest”, costringendo fisicamente il perpetratore fino all’arrivo della polizia

 

Siamo arrivati alla taglia: il sindacato di polizia UGL ha promesso 300 Euro per informazioni utili alla cattura del rapinatore seriale che colpisce nella zona tra Corso Vittorio e Corso Racconigi. Le vittime hanno già fornito un identikit preciso: si tratterebbe di un nordafricano sulla trentina, alto circa 1.75, armato di coltello. Per fortuna al lavoro ci sono già investigatori e agenti sul territorio, mentre i loro colleghi stampano volantini. La brutta notizia, appunto,  è che un sindacato di poliziotti se ne esca con l’idea di una taglia, cioè uno strumento utilizzato in quelle società – come quella americana – in cui per tradizione compiti di difesa e di polizia fanno parte dei diritti/doveri del cittadino. Dando in qualche modo l’idea che da noi si possa fare lo stesso: non è così.sicurezza butler

 

I cacciatori di taglie negli Stati Uniti sono migliaia, una figura ben presente nella cultura pop: Dog, un vero cacciatore di taglie, è protagonista di un reality che è arrivato alla nona serie; e il simpatico Gerald Butler deve braccare la moglie – un evasore fiscale – nella commedia di successo nota in Italia con il titolo: “Il cacciatore di ex”. Ma gli Stati Uniti sono anche il Paese con il più alto indice di armi da fuoco per abitante (88%); il Paese in cui le leggi “stand your ground” consentono di abbattere senza troppi complimenti un presunto rapinatore che si introduce in casa vostra (da noi un orefice che, all’ennesima rapina, ferisca l’aggressore, viene processato per tentato omicidio); è il Paese in cui la larga disponibilità di armi ai privati (circa 300 milioni di pezzi in circolazione) e l’ampia licenza di difendersi in proprio produce il numero record di 33mila morti da arma da fuoco nell’ultimo anno censito.

 

sicurezza hunterUltimo ma non ultimo, negli Stati Uniti un qualsiasi cittadino, esattamente come succede nei film western, può essere nominato sul campo “vicesceriffo”, con tutte le qualifiche di agente delle forze dell’ordine: nelle città di provincia ci sono armerie e caserme destinate proprio a queste occasioni. E non dimentichiamo che il privato cittadino, che assiste a un crimine commesso in flagranza, può fare uso della forza e operare il “citizen arrest”, costringendo fisicamente il perpetratore fino all’arrivo della polizia. Quindi, cari sindacalisti di polizia, è chiaro il significato provocatorio dell’iniziativa, ma è troppo alto il rischio di mandare messaggi sbagliati a cittadini già troppo esposti a un mondo pericoloso, disordinato e disfunzionale.

 

Questo è un Paese in cui l’ordinamento assegna compiti esclusivi di sicurezza e il monopolio della forza a tutela dell’ordine pubblico ai corpi disicurezza armi polizia dello Stato. L’iniziativa della taglia è del tutto fuori contesto, semina confusione, e ricorda certi siparietti nelle nostre aule di giustizia, dove ingenui imputati, imbottiti di cattiva televisione, si rivolgono al magistrato chiamandolo “Vostro Onore” e appellandosi al Quinto Emendamento.

 

La cittadinanza è impaurita, dalla crisi oltre che dalla criminalità, e anche dalla criminalità generata dalla crisi (aumento dei delitti contro la persona, delle truffe, del crimine di strada). Da persone che vestono una divisa – con tutti i loro diritti di svolgere attività sindacale – forse ci si aspetterebbe maggiore serietà. Se si vuole davvero cambiare la gestione della sicurezza ci sono gli strumenti appositi, che non sono i talk-show in cui si mettono in parata le miserie, il crimine e le inquietudini della cittadinanza, ma sono il diritto di voto e un Parlamento che faccia leggi diverse.

 

 

fv

Tornano a casa gli attivisti torinesi della carovana di aiuti in Siria

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Il gruppo, di cui facevano parte nove attivisti, aveva portato 55 chili di farmaci e 8mila euro

 

Dovrebbero tornare in Italia martedì i due attivisti vicini al mondo dei centri sociali, arrestati giovedì dalla polizia turca mentre stavano tornando da una missione umanitaria  a Kobane, la città  siriana accerchiata dall’Isis. I due, che avevano preso parte alla ‘Carovana per il Rojava’, che ha portato aiuti alla popolazione della città curda, hanno detto: “Non ci pentiamo di nulla, e saremo a Malpensa martedì”. Il gruppo, di cui facevano parte nove attivisti, aveva portato 55 chili di farmaci e 8mila euro per ricostruire l’ospedale cittadino: “La Turchia impedisce qualsiasi passaggio di aiuti alla popolazione – ha dichiarato a Repubblica uno dei promotori torinesi dell’iniziativa – Sia all’andata che al ritorno è stato necessario attraversare illegalmente il confine e i militari turchi hanno sparato un colpo di pistola e arrestato i due italiani e un ragazzo curdo che è stato picchiato a bastonate, privato delle scarpe e fatto rientrare dal lato del Rojava e colpito a pietrate”.

Moto tampona auto, muore una donna di 42 anni

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Era a bordo della Harley Davidson guidata dal fidanzato

 

E’ morta in un incidente sull’ex strada statale 24 a Caselette. Si tratta di una donna di 42 anni, Simona Pillon, di Torino. Era a bordo della Harley Davidson guidata dal fidanzato. Dalla ricostruzione dei carabinieri la moto ha tamponato una Fiat Punto che aveva rallentato davanti  a un autovelox. La donna è morta sul colpo e l’uomo ha riportato diverse fratture: è stato portato in elicottero al Cto in condizioni gravi. E’ invece rimasto illeso il conducente della Punto.

Il processo Eternit resta a Torino, ammesse tutte le parti civili

In particolare le pretese incostituzionalità del procedimento e quella di spostamento ad Ivrea per incompetenza territoriale sono state “cassate”

 

ETERNIT FABBRICAIl Gup del Tribunale di Torino nel processo Eternit bis, Federica Bompieri, nella terza udienza preliminare ha sgombrato il campo da alcune eccezioni che gli avvocati Alleva e Di Amato, difensori di Stephan Schmidheiny, avevano posto sul cammino processuale. In particolare le pretese incostituzionalità del procedimento e quella di spostamento ad Ivrea per incompetenza territoriale sono state “cassate”. Analogamente ha ammesso anche tutte le richieste di costituzione di parte civile e tra queste, oltre a quelle già ampiamente esposte (Comune di Casale Monferrato, Afeva, Osservatorio nazionale amianto) si sono registrate anche quelle di Provincia di Alessandria, Regione Piemonte e, quella molto attesa dello Stato, promessa a novembre dal premier Matteo Renzi nell’incontro avuto son il sindaco di Casale Titti Palazzetti e l’Afeva. “Queste decisioni dimostrano – ha scritto il primo cittadino eternit bandierecasalese in una nota – finalmente, ed in modo inequivocabile, che le Istituzioni a tutti i livelli, sono unite nel perseguire i responsabili e come si sia concretizzato l’impegno dello Stato nel colpire i reati ambientali. Ora tutti insieme proseguiamo con fermezza nella richiesta di giustizia anche per tutte le persone che nel resto d’Italia e nel mondo stanno subendo i danni dell’amianto”. A farle eco, da Roma, è il deputato Fabio Lavagno che evidenzia come la costituzione della Presidenza del Consiglio avvenga  “nella settimana in cui il Parlamento approva definitivamente la legge sugli ecoreati e ieri le Commissioni della Camera chiedono impegni concreti sul tema delle bonifiche, questa nuova notizia dimostra che sul tema dell’amianto si ha realmente scelto di intraprendere una nuova strada più decisa ed incisiva”.  E, a proposito dell’approvazione della nuova legge sui reati ambientali la presidente della Camera Laura Boldrini ha scritto a Titti Palazzetti per informarla del traguardo raggiunto a Montecitorio.

 

 

Massimo Iaretti

 

Di seguito il testo della missiva inviata dal Presidente della Camera al sindaco di Casale Monferrato

AMIANTO LETTERA