redazione il torinese

Donna avvolta dalle fiamme in auto

AUTO BRUCIATA

Era su una Lancia Ypsilon quando, per cause da verificare, il veicolo è uscito di strada e si è incendiato

 

Una donna di 64 anni  è rimasta intrappolata nella propria vettura dopo un incidente stradale, ed è stata avvolta dalle fiamme. L’incendio le ha provocato ustioni su gran parte del corpo ed è stata trasportata in elisoccorso al Cto in condizioni critiche. Era a Vinovo su una Lancia Ypsilon quando, per cause da verificare, il veicolo è uscito di strada e si è incendiato. Sono intervenuti i vigili del fuoco per spegnere le fiamme.

 

(Foto: archivio il Torinese)

Il Cto domenica spegne 50 candeline

cto2Conta 16 piani e misura 75 metri, quinta costruzione più alta della città

 

Compie mezzo secolo di vita il Centro Traumatologico Ortopedico di Torino, da tutti conosciuto come Cto. Nell’Aula Magna Simone Teich Alasia dell’ospedale, si svolgerà domenica 7 giugno una festa per i tanti risultati conseguiti. sarà anche allestita una mostra fotografica con l’esposizione di pubblicazioni scientifiche. La torre del Cto rappresenta uno dei simboli della Torino del boom economico, negli anni di maggiore sviluppo demografico. Conta 16 piani e misura 75 metri, quinta costruzione più alta della città.

 

(Foto: il Torinese)

Diario collettivo dalla Grande Guerra

Cronache dal fronte guerra

Testimonianze autobiografiche inedite dei soldati italiani che hanno combattuto la Prima guerra mondiale, conservate dall’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

 

Dal 5 giugno e per quattro settimane (12-19-26) in edicola con il settimanale l’Espresso, troverete “Cronache dal fronte <http://temi.repubblica.it/iniziative-biblioteca/2015/05/26/la-prima-guerra-mondiale-in-italia-cronache-dal-fronte/>”,una collana di volumi realizzata a partire dalle testimonianze autobiografiche inedite dei soldati italiani che hanno combattuto la Prima guerra mondiale, conservate dall’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano. Da quelle testimonianze e dal comune lavoro svolto negli ultimi anni da Nicola Maranesi con il giornalista dell’Espresso Pier Vittorio Buffa, è nato un progetto editoriale che ha portato i curatori a selezionare centinaia di pagine memorabili, accompagnate da bellissime foto dei testi originali scattate da Luigi Burroni, per raccontare la quotidianità del fronte tra il 1915 e il 1918. “Cronache dal fronte” è un “diario collettivo”, concepito come se negli anni di guerra combattenti e civili si fossero passati di mano in mano, giorno dopo giorno, lo stesso taccuino, riempiendolo oggi con la pagina di diario dell’uno, domani con la lettera spedita dall’altro, dopodomani con la memoria scritta dall’altro ancora. Il risultato è uno stupendo coro di voci, talvolta unisone talvolta dissonanti, talvolta limitrofe talvolta lontanissime, che raccontano in un modo unico i 42 mesi della Prima guerra mondiale.

Scavano tunnel e rapinano caveau di Unicredit a Volpiano

carabinieri autoI banditi ricercati sono tutti armati di pistola e a volto coperto

 

I ladri, sei in tutto, si sono introdotti nella banca attraverso un buco scavato dalle cantine vicine. Hanno immobilizzato e rinchiuso dipendenti  e clienti, e hanno depredato le cassette di sicurezza. Sono poi riusciti a fuggire indisturbati.  Le forze dell’ordine stanno dando la caccia banda del buco’ che ieri ha svuotato il caveau della filiale Unicredit di Volpiano. I banditi sono tutti armati di pistola e a volto coperto. L’allarme è stato dato dagli impiegati, non appena sono riusciti a liberarsi. Svuotate tutte le cassette di sicurezza, non si può ancora stimare l’entità del bottino.

Lupa in attesa di cuccioli muore investita da auto

lupoVicino alla statale del Monginevro

 

Nella  località Bivio Sagnalonga di Cesana Torinese, vicino alla statale del Monginevro, una lupa, gravida e del peso di 24 kg, è morta investita da un’ auto. Gli agenti del Servizio Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino hanno recuperato la carcassa dell’animale che è stata successivamente portata alla Facoltà di Medicina Veterinaria a Grugliasco, a disposizione del professor Ezio Ferroglio per l’autopsia.

Dodici scatti per cent'anni di storia del Valdocco

CALCIO VALDOCCOIl centenario della “sezione calcio”

 

Vogliamo segnalare ai nostri lettori che il 7 giugno, dalle ore 10 alle ore 17, sarà presentata presso l’oratorio Valdocco (il cui ingresso è situato in Via Salerno 16) un’interessante mostra dal titolo “IL CENTENARIO DELLA SEZIONE CALCIO VALDOCCO”. 12 splendide fotografie d’epoca,provenienti dall’archivio della sezione sportiva dell’oratorio Valdocco, illustreranno un secolo di storia calcistica a partire dalla pratica negli oratori fino alla formazione del campionato ULIC (Unione Libera Italiana Calciatori) parallelo a quello ufficiale, e che ha visto crescere futuri grandi campioni. Sarà posto inoltre l’accento sulla brusca battuta d’arresto subita durante il secondo conflitto mondiale, quando il regime fascista richiese giovani per il fronte. Curatore della mostra Daniele Costelli, che con l’occasione presenterà il suo ultimo prodotto editoriale “STORIE DEL PASSATO GRANATA”, uno spaccato di vita calcistica nei primi anni della costituzione del Torino FC visto dal nascente regime fascista, che ha fatto del calcio uno strumento di propaganda tra i giovani. La rassegna sarà itinerante e visitabile presso i quattro poli salesiani.

 

Chiara Mandich

 

Maria Ferreri

Anticorruzione, con il piano regionale il Piemonte è in prima fila

chiamp consiglioREGIONE PALAZZOSpiega il presidente Sergio Chiamparino: “il Piemonte è la prima Regione italiana a predisporre un Piano  ai sensi della nuova normativa. Inoltre, vengono introdotte misure come la rotazione degli incarichi dirigenziali legata al rischio potenziale di corruzione, secondo la quale non si può dirigere un settore per più di dieci anni”

 

Mentre Roma è travolta dalla seconda ondata di arresti di “Mafia capitale”, la Giunta regionale piemontese approva il Piano triennale di prevenzione della corruzione e il Piano per la trasparenza per il triennio 2015-2017. Gli obiettivi  del primo documento sono la riduzione della possibilità che si manifestino casi di corruzione, l’aumento della capacità di far emergere gli eventuali casi di corruzione, la creazione di un contesto sfavorevole alla corruzione, la promozione della cultura della legalità e dell’etica pubblica. Il secondo definisce invece le modalità di pubblicazione sul sito web della Regione di tutti i provvedimenti adottati dalla Giunta.

 

Illustrando i due testi agli organi di informazione. Spiega il presidente Sergio Chiamparino: “il Piemonte è la prima Regione italiana a predisporre un Piano di prevenzione della corruzione ai sensi della nuova normativa. Inoltre, vengono introdotte misure come la rotazione degli incarichi dirigenziali legata al rischio potenziale di corruzione, secondo la quale non si può dirigere un settore per più di dieci anni. Sia chiaro che non si apre una caccia alle streghe, in quanto si costruiscono strumenti di prevenzione e la rotazione va intesa per i dirigenti come una valorizzazione delle loro competenze ed uno stimolo per rendere più efficiente ed efficace la macchina regionale ”.BANDIERE REGIONE

 

L’assessore al Personale, Giovanni Maria Ferraris, aggiunge  che “il piano triennale approvato nasce dalla volontà della Giunta di porre in atto tutte le misure necessarie per prevenire la corruttela e rientra nel più ampio percorso di riorganizzazione già avviato mesi fa, per il quale la rotazione dei responsabili di settore è un tassello importante, non solo per rispondere alle criticità di rischio evidenziate in alcuni settori, ma soprattutto come opportunità di crescita e stimolo per valorizzare e motivare le nostre risorse umane. Il testo va però ben oltre le necessità riorganizzative e si pone l’obiettivo di permeare il lavoro dell’Amministrazione per i prossimi tre anni, aumentandone l’omogeneità, l’efficienza nei processi, il controllo ed il coordinamento interno”.

 

Il vicepresidente Aldo Reschigna dice che per realizzare questa classificazione “sono stati sottoposti a valutazione 1725 procedimenti e 432 processi amministrativi e sono stati definiti critici quei settori che gestiscono risorse o effettuano attività negoziali e di controllo” ed ha puntualizzato che “il Piano comprende anche azioni facoltative, come l’estensione alle società controllate ed agli enti strumentali della Regione, l’avvicendamento entro ottobre anche di tutti i dipendenti addetti ad attività ispettive e di controllo, corsi di formazione sulla cultura della legalità”. Il contributo di tutti i direttori regionali ha permesso di assegnare ai 93 nuovi settori nei quali saranno articolate le varie direzioni dal 3 agosto, ed i cui bandi saranno pubblicati domani sul Bollettino ufficiale della Regione, una valutazione del rischio bassa, media, elevata o critica. A quest’ultima categoria appartengono 31 settori, nei quali sarà applicata la rotazione obbligatoria.

“Ne bis in idem”, il principio che potrebbe tranciare il processo Eternit

eternit bandiereAd aprire le danze sono stati gli avvocati delle diverse parti civili costituite che si sono associati alle richiesta fatte nell’udienza precedente della procura. Poi è stato il turno della difesa del multimilionario svizzero 

 

Nell’udienza preliminare di ieri, giovedì, per decidere se Stephan Schmidheiny dovrà venire rinviato a giudizio con il capo di imputazione di omicidio volontario oppure se la sua posizione verrà archiviata è proseguita la discussione. Ad aprire le danze sono stati gli avvocati delle diverse parti civili costituite che si sono associati alle richiesta fatte nell’udienza precedente della procura. Poi è stato il turno della difesa del multimilionario svizzero che ha occupato la maggior parte delle quattro ore di discussione. E l’avvocato Alleva ha concretizzato lo spettro che aleggiava sin dall’inizio del percorso del procedimento Eternit Biss, quelle quattro paroline in latino, “Ne bis in idem”, che stanno a significare un principio giuridico, ovvero che nessuno può venire processato due volte per lo stesso fatto. E il fatto che 186 su 258 delle vittime fossero presenti nel primo processo è sicuramente una leva che la difesa amplierà. Inoltre sia Alleva, che l’avvocato Di Amato hanno sottolineato la circostanza che una persona che investì 50 – 60ETERNIT FABBRICA miliardi di lire nell’attività, difficilmente potrebbe venire bollato come un potenziale omicida volontario. “Sono argmenti che fanno breccia nell’opinione pubblica e che dovranno essere approfonditi – spiega Nicola Pondrano, presidente del Fondo vittime amianto – certamente il capo di imputazione presenta dei lati deboli per i quali potrebbe venire impugnato anche in altri gradi di giudizio, forse sarebbe stata più sicura la strada dell’omicidio colposo, provocato da una colpa grave, piuttosto che quella dell’omicidio doloso”. L’11 giugno, prossima udienza, sarà la volta delle repliche a partire dai pubblici ministeri Guariniello e Colace che potranno così argomentare le ragioni che li hanno portati ad imbastire Eternit bis. E dovranno essere convincenti perché se così non fosse anche altri procedimenti, Etetnit ter ad esempio, che si stanno incamminando, potrebbero venire tranciati dal principio del ne bis in idem.

Massimo Iaretti

 

L'effetto Jobs Act fa crescere le assunzioni

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Dati che inducono a ben sperare se si uniscono alle assunzioni in sanità, di cui abbiamo già parlato sul “Torinese”

 

L’assessore al Lavoro Gianna Pentenero, durante il consiglio regionale straordinario, ha illustrato alcuni dati positivi sull’andamento del mercato del lavoro nella nostra regione, che sembrano confermare la tendenza positiva a livello nazionale. Nel primo trimestre dell’anno in Piemonte, +11,7% delle assunzioni, mentre da gennaio ad aprile, grazie all’effetto del Jobs Act renziano, i contratti a tempo indeterminato sono cresciuti del 54,2%, pari a 14 mila procedure in più rispetto allo stesso periodo del 2014, con un aumento del 111,5% fra i giovani fino a 24 anni. Dati che inducono a ben sperare se si uniscono alle assunzioni in sanità, di cui abbiamo già parlato sul “Torinese”. Le aziende sanitarie potranno, infatti,  dare il via a 800 assunzioni di personale del ruolo sanitario ed operatore socio-sanitario: 600 in tempi brevi, le prime entro giugno, le altre 200 nel 2016. La Regione intende così migliorare i tempi di attesa riguardanti soprattutto le attività chirurgiche ed ambulatoriali e ridurre il precariato ed i contratti atipici.

 

(Foto: il Torinese)

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Piero il Lungo trionfa nei sondaggi di carta. Ma che noia fare il sindaco

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ARCHITETTURApiazza7palazzo civicofassino 33IL GHINOTTO DELLA DOMENICA

Considerato quello che si sente un po’ ovunque, nelle piazze e sotto i portici, se solo si ha tempo e pazienza per frequentarli, c’è il forte sospetto che i mille cittadini maggiorenni interpellati siano stati fatti venire apposta da fuori, come si usava fare a Cuneo quando arrivava il re in visita e non si volevano esporre i concittadini giudicati troppo brutti

 

Considerato quello che si sente un po’ ovunque, nelle piazze e sotto i portici, se solo si ha tempo e pazienza per frequentarli, c’è il forte sospetto che i mille cittadini maggiorenni interpellati da Repubblica siano stati fatti venire apposta da fuori, come si usava fare a Cuneo quando arrivava il re in visita e non si volevano esporre i concittadini giudicati troppo brutti!

 

Cinque intere pagine di Repubblica non sono riuscite a smuovere Piero Fassino dalla sua indecisione per la ricandidatura a sindaco di Torino. E’ questa l’unica vera “notizia” che si può trovare nei molteplici articoli che il quotidiano della sinistra ha dedicato a uno dei più inutili sondaggi che si potessero immaginare: quello che ha misurato la popolarità del Lungo, chiedendo ai torinesi se sono più o meno soddisfatti del suo operato. Emerge il giudizio di una popolazione felice al 58 %, soprattutto entusiasta per la metropolitana, il turismo, il decoro urbano (sic!), i parchi e le opere pubbliche, un po’ meno per la scuola, la sicurezza e la pulizia delle strade … Considerato quello che si sente un po’ ovunque, nelle piazze e sotto i portici, se solo si ha tempo e pazienza per frequentarli, c’è il forte sospetto che i mille cittadini maggiorenni interpellati siano stati fatti venire apposta da fuori, come si usava fare a Cuneo quando arrivava il re in visita e non si volevano esporre i concittadini giudicati troppo brutti!

 

A parte la difficoltà interpretativa di analizzare la psicologia di chi ammira il decoro urbano ma lamenta le schifezze per strada, c’è da chiedersi che bisogno ci fosse di un sondaggio simile e soprattutto di propagandarlo con il megafono. Infatti, ogni due per tre escono graduatorie a livello nazionale che testimoniano il gradimento del sindaco metropolitano, tra i più amati d’Italia e ormai in concorrenza con i fasti del suo predecessore Chiamparino. Sono classifiche che lasciano un po’ il tempo che trovano, perché naturalmente non mettono a confronto il titolare della carica con nessun competitore. E’ quindi difficile dire che si possano poi tradurre automaticamente in voti, nel momento in cui si accende la gara elettorale e si presentano gli antagonisti. Ma dai risultati entusiasmanti del suo sondaggio. Repubblica inferisce che la stragrande maggioranza dei torinesi è pronta a rieleggere in carrozza il primo cittadino.

 

A questo punto scatta un retropensiero: non è che il sondaggio è stato voluto dal quotidiano che si ritiene la mosca cocchiera della sinistra per “forzare” Fassino a ripresentarsi alla tenzone elettorale che si svolgerà fra meno di un anno? Se è così, c’è da riconoscere che il sindaco ha saputo ben svicolare, incassando gli apprezzamenti, smentendo di essere un uomo solo al comando, anche se il sondaggio registra l’assoluta inconsistenza di una squadra assessorile che fu scelta apposta per non fargli ombra. Ma respingendo al mittente l’esplicito invito a dichiarare la propria scelta sul secondo mandato, perché “non è ancora il momento giusto”.

 

Tale ritrosia non pare derivi da un eccesso di modestia del nostro. Molte possono essere le interpretazioni, ma tutte partono dal fatto acclarato, e noto ben oltre la cerchia degli intimi, che a Fassino fare il sindaco non piace, lo considera un pensionamento immeritato  e anticipato rispetto al suo standing nazionale (ex-segretario Ds) e internazionale (inviato Onu in Birmania). La riconferma sarà da lui accettata solo se non ci saranno alternative migliori per incarichi di prestigio, oppure se la poltrona da primo cittadino potrà essergli utile per scalare il più alto scranno della presidenza del nuovo Senato dei “nominati”, quello che dovrebbe emergere dalla riforma Renzi, ora impantanata e assai pericolante.

 

C’è infine un ultimo aspetto da considerare: i destini della legislatura regionale anch’essi in dubbio, a causa delle note vicenda delle firme contraffatte per le liste Pd. Se anche Palazzo Lascaris dovesse tornare al voto, ecco che scatterebbe il “momento giusto”. Fassino potrebbe aspirare alla presidenza della Regione, soffiando il posto a Chiampa che, a dire il vero, dopo aver visto il baratro delle casse regionali – così diverse da quelle della Compagnia S. Paolo –  non pare molto convinto né di continuare l’attuale legislatura, né di riproporsi per un nuovo incarico.

Ghinotto