redazione il torinese

Ciao, Francesco! Prima il pranzo con i parenti piemontesi, poi il papa saluta la sua Torino

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papa 333papa vittorio 333Carla Bracchino è l’anziana  cugina che ospitava il papa nelle sue visite in città negli anni passati. Ed erano quattro anni che non incontrava il cugino salito al soglio di Pietro

 

Poco prima delle 17 la papa-mobile è uscita dall’Arcivescovado dove, in precedenza, papa francesco aveva pranzato con i suoi parenti piemontesi. Carla Bracchino è l’anziana  cugina che ospitava il papa nelle sue visite in città negli anni passati. Ed erano quattro anni che non incontrava il cugino salito al soglio di Pietro.  Stamane. Con lei anche il figlio, Maurizio Bracchino, con la famiglia, e gli altri parenti Vanna e Luca Bellero. Il corteo di auto al seguito della vettura bianca del pontefice è passato lentamente per piazza Solferino, tra gli applausi di migliaia di giovani dell’estate ragazzi e non. Papa Bergoglio, dopo la sua due giorni sotto la Mole,  ha definito la  visita a Torino “un ritorno a casa, in cui ogni  incontro è stato molto importante”, in particolare “la preghiera silenziosa davanti alla Sindone” e la visita alla Chiesa di santa Teresa dove si sposarono  i nonni. poi l’arrivo a Caselle da dove è ripartito per la Città del Vaticano.

 

(Foto: il Torinese)

Ecco il terrazzo di Francesco e il posto auto della Papa-mobile

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papa autoARCIV2Sulla terrazza si affacciano le stanze dove Francesco ha dormito nella notte tra domenica e lunedì e dove ha pranzato con gli “ultimi” di Torino e con i suoi parenti piemontesi

 

Nella sua due giorni torinese il papa ha soggiornato nell’antico palazzo episcopale, in via Arcivescovado 12. L’edificio e’ sede degli arcivescovi torinesi dal 1777 quando, l’attuale palazzo arcivescovile, precedentemente occupato dai Padri della Missione, divenne anche la sede definitiva degli archivi della Chiesa subalpina. I documenti furono in un primo tempo divisi in vari locali.

 

Nel 1934 il cardinale Maurilio Fossati fece allestire le strutture che ne permisero il riordino e l’organizzazione. Dal 1988 agli anni 2000, si sono poi susseguiti vari interventi di ristrutturazione e ampliamento.

 

Sul terrazzo che vedete nelle nostre foto si affacciano le stanze dove Francesco ha dormito nella notte tra domenica e lunedì e dove ha pranzato con gli “ultimi” di Torino e con i suoi parenti piemontesi. Chissà se avrà preso un caffè con l’arcivescovo, sotto il gazebo verde.

 

Nel cortile del palazzo era parcheggiata la papa-mobile bianca targata SCV 1: la vettura numero 1 dello Stato della Città del Vaticano. Nel cortile potete vedere l’arcivescovo mons. Cesare Nosiglia con padre Georg Ganswein, già collaboratore di Papa Ratzinger, e gli uomini della Gendarmeria vaticana. 

 

(Foto: il Torinese)

Apidge scrive ai parlamentari piemontesi

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Estendere l’insegnamento delle Discipline Giuridiche ed Economiche al biennio in tutte le scuole secondarie di secondo grado

 

APIDGE Associazione Professionale Insegnanti Discipline Giuridiche ed Economiche sostiene a tutti i livelli lemendamento ora trasformato in sub emendamento al testo di legge sulla Buona Scuola dei senatori Ruta, Ricchiuti e Sposetti che, se approvato, andrebbe ad estendere linsegnamento delle Discipline Giuridiche ed Economiche al biennio in tutte le scuole secondarie di secondo grado. Il Presidente Ezio Sina ha rivolto un appello a tutti i Senatori, mentre il coordinatore del Piemonte, Massimo Iaretti, in una lettera inviata a tutti i Senatori piemontesi evidenzia che le ricadute positive di questo provvedimento sono ravvisabili icu oculi, sia sotto laspetto della professionalizzazione dei docenti, sia sotto laspetto delle crescita della coscienza dellimportanza del diritto e delleconomia politica negli allievi, entrambi aspetti primari alla base dellattività dellAssociazione. APIDGE Piemonte, pertanto, chiede di aderire e sostenere il provvedimento e si dichiara disponibile ad un incontro  con i parlamentari piemontesi, lunedì 22 giugno a Torino, per esporre le ragioni della richiesta.

Piergiorgio Minazzi

In fila davanti al Valdese per "metterci le tette"

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Una “visita di protesta” organizzata dall’associazione Mettiamoci le tette che ormai da mesi continua a manifestare contro la decisione dell’assessore di riconvertire la struttura alla riabilitazione

 

Più di cento donne in fila. Qualche chiacchiera, qualche sorriso ma soprattutto la costanza e la caparbietà di restare ore in coda ad aspettare il proprio turno. Non è l’inizio dei saldi e non è neanche la presenza di qualche personaggio famoso a cui chiedere l’autografo. Questo è lo scenario che si è presentato sabato 20 giugno davanti all’ospedale Valdese, dove tantissime donne si sono messe in fila in attesa di un controllo gratuito a favore della prevenzione contro il cancro al seno. In un’ora circa 60 donne sono state visitate gratuitamente da quattro medici dell’équipe dell’ex-senologia dell’ospedale di via Silvio Pellico 19, mentre molte altre continuavano ad arrivare e a prendere posto nella fila.

Una “visita di protesta” durata fino alle 18 ed organizzata dall’associazione Mettiamoci le tette che ormai da mesi (ricordiamo la manifestazione dello scorso 13 dicembre), continua a protestare contro la decisione dell’assessore di riconvertire la struttura alla riabilitazione. ”Vogliamo continuare ad essere un riferimento per tutte le donne”- afferma la presidente dell’associazione Carla Diamanti – “ e anche se i politici continueranno ad ignorare le nostre richieste, noi continueremo a far sentire la nostra voce”- Una protesta fuori dal comune che dimostra come, a volte, si possa far sentire il proprio grido di disapprovazione anche solo grazie alla semplicità di un comune gesto. Una fila silenziosa, sorridente ma soprattutto unita e compatta contro la malattia perché, come recita lo slogan “la prevenzione non ha prezzo”.

 

Simona Pili Stella

Comau, La Project & People Management School prende il via

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Fino al 26 giugno i 30 partecipanti, di età compresa fra i 23 e i 30 anni, alterneranno momenti di lavoro, incentrato su progetti concreti, con le lezioni teoriche in aula

 

Riparte uno dei programmi formativi di maggiore successo della Comau Academy, la Project & People Management School, ormai giunta al terzo anno di corsi. Per l’edizione torinese, la prima del 2015, sono tante le novità in programma, come la visita degli studenti allo stabilimento Maserati di Torino, emblema dell’eccellenza del ‘made in Italy’, e all’EXPO di Milano.A partire dal 15 giugno, organizzata da Comau Academy, riapre i battenti l’edizione di Torino della Project & People Management School, la prima del 2015. Nella sede torinese di Comau si ritroveranno fianco a fianco giovani talenti già inseriti nella multinazionale piemontese, studenti e neolaureati esterni all’azienda. Questa nuova formula caratterizza infatti la composizione delle classi che prendono parte al terzo anno della PPM School.

 

Fino al 26 giugno i 30 partecipanti, di età compresa fra i 23 e i 30 anni, alterneranno momenti di lavoro, incentrato su progetti concreti, con le lezioni teoriche in aula. Al termine di questo intenso e stimolante percorso formativo, gli studenti avranno acquisito degli importanti strumenti cognitivi e pratici per ricoprire in futuro la figura del Project Manager all’interno di organizzazioni globali.Ilcorso, tenuto interamente in lingua inglese, permetterà ai partecipanti di condividere una significativa esperienza di studio e di lavoro in un team multiculturale. La PPM School, come ogni anno, è formata infatti studenti provenienti da tutto il mondo. Nell’edizione torinese, accanto agli otto giovani italiani e ai sei tedeschi – che rappresentano i gruppi più numerosi – si registra la presenza di diversi studenti provenienti da Brasile, Cina, Francia, Argentina, India, Messico, Romania, Polonia, Russia, Stati Uniti, Inghilterra.

 

L’elevata qualità di questo progetto di Comau Academy è testimoniata dai riscontri ottenuti sul campo dagli studenti del primo biennio. Al termine del corso, quattro sono stati assunti da Comau, altrettanti hanno redatto la tesi di Laurea sui temi trattati durante la PPM School o hanno svolto il loro stage in azienda, insieme ad altri che sono stati valorizzati all’interno delle aziende del Gruppo FCA. Sempre all’insegna dell’eccellenza, questa volta in ambito tecnologico, si rivela un’altra importante attività che caratterizza questa edizione della PPM School. Si tratta della visita allo stabilimento produttivo Maserati di Grugliasco, in programma il 18 giugno, dove gli studenti potranno vedere in funzione anche i robot Comau. Un altro significativo appuntamento è rappresentato dalla visita all’EXPO di Milano, prevista per sabato 20 giugno.

 

I corsi saranno dedicati al Project Management e al People Management e si svolgeranno secondo tre modalità organizzative e didattiche. Si partirà con lezioni in aula (per il 25% della durata complessiva), durante le quali si alterneranno importanti manager Comau. Subito dopo, per i partecipanti arriverà il momento di affrontare l’esperienza diretta in azienda (25% del tempo), affiancando per tre giorni i manager della multinazionale torinese. Inoltre i ragazzi, suddivisi in team, gestiranno un progetto concreto (50% delle ore previste). Al termine del corso gli studenti riceveranno un feedback individuale rilasciato dagli assessor Comau che li avranno seguiti durante l’intero percorso. Tale valutazione rappresenta un momento fondamentale della PPM School, perché volto a mettere in luce le attitudini evidenziate dai giovani talenti, così come i loro punti di forza e le aree di miglioramento di ciascuno.

 

La PPM di Torino è la prima tra le diverse edizioni previste per il 2015, che si terranno a Detroit (prima edizione in programma dal 27 luglio al 7 agosto con chiusura delle iscrizioni il 12 giugno; seconda edizione, dal 7 al 18 dicembre, con chiusura delle iscrizioni il 30 ottobre), Shangai (31 agosto – 11 settembre, con chiusura delle iscrizioni il 15 luglio), San Paolo (25 gennaio 2016 – 5 febbraio 2016, con chiusura delle iscrizioni il 30 ottobre).

 

Per richiedere subito la partecipazione a una delle prossime edizioni della PPM basta visitare il sito Comau, al seguente indirizzo:

http://bit.ly/1b9TeC4

 

ComauDa oltre 40 anni Comau, Società del Gruppo FCA, si occupa della produzione e fornitura di sistemi avanzati di automazione industriale e dell’integrazione di prodotti, processi e servizi atti ad aumentare la resa e l’efficienza degli impianti, per ridurre i costi complessivi di produzione. Con una storia consolidata nell’industria automobilistica, Comau diversifica le proprie competenze e impiega il proprio know-how per operare in nuovi ambiti e realizzare innovative applicazioni, offrendo sistemi e linee di saldatura e assemblaggio scocche – Body Joining Technology –, sistemi di lavorazione e assemblaggio motori – Powertrain – e una vasta gamma di robot industriali per tutti i campi applicativi. L’azienda fornisce, inoltre, servizi di eco-sostenibilità e di manutenzione, destinati ad un’ampia gamma di settori industriali. Il network internazionale di Comau ha il suo Headquarter a Torino, in Italia, copre 17 Paesi – con 29 sedi, 15 siti produttivi – e impiega circa 14.000 persone in tutto il mondo. Il successo dell’azienda deriva dalla capacità di soddisfare le aspettative e le necessità dei clienti, grazie all’applicazione di tecnologie strategiche per implementare soluzioni personalizzate e all’avanguardia che possono coprire ogni fase di un progetto. Il continuo sviluppo dei propri prodotti e servizi consente a Comau di essere leader globale nel settore dell’automazione industriale.

In una mostra gli ex-voto in Piemonte e la Sindone

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Il nucleo centrale della rassegna è costituito dalla selezione di documenti antichi custoditi dall’Ufficio Fondi antichi della Biblioteca Nazionale. Oltre 20 testimonianze a tema sindonico risalenti al periodo tra ‘500 e ‘700: stampe, manoscritti, frontespizi, volumi

 

E’ in corso la mostra “Ex-voto e Sindone. Antiche illustrazioni e figure devozionali”, promossa e organizzata dal Consiglio regionale del Piemonte nei locali della Biblioteca Nazionale Universitaria, in piazza Carlo Alberto a Torino. “Sono sempre stato affascinato dagli ex-voto – ha detto Boeti aprendo l’esposizione – sono il risultato di una promessa fatta in cambio di una grazia. Ci ricordano, come diceva Carlo Levi, che il futuro ha un cuore antico”. Dopo il saluto del nuovo direttore della Biblioteca Nazionale Guglielmo Bartoletti, i curatori Franca Porticelli e Renato Grimaldi, hanno condotto una accurata visita guidata della mostra. 

 

Il nucleo centrale della rassegna è costituito dalla selezione di documenti antichi custoditi dall’Ufficio Fondi antichi della Biblioteca Nazionale. Oltre 20 testimonianze a tema sindonico risalenti al periodo tra ‘500 e ‘700: stampe, manoscritti, frontespizi, volumi, spartiti che appartengono alla storia della Sindone, intrecciata con quella della dinastia Savoia che ne era orgogliosa proprietaria. Sono inoltre esposti 60 ex-voto originali: 14 tavole votive provengono dal Museo degli Ex Voto e della Devozione popolare di Dogliani (Cuneo), altre 35 tavole arrivano da Bene Vagienna (Cn) e 12 da Asti, messe a diposizione dall’Associazione Culturale Amici di Bene onlus e dall’Ufficio diocesano dei beni culturali della Curia di Asti.

 

In mostra anche 80 riproduzioni fotografiche di quadretti votivi, da edifici religiosi del Piemonte. Le immagini sono tratte dal recente volume “Gli ex-voto: arte popolare e comportamento devozionale”, di Renato Grimaldi, Simona Maria Cavagnero, Maria Adelaide Gallina (Torino 2015, realizzato dal Consiglio regionale del Piemonte con l’Università degli Studi di Torino).Completa l’esposizione alla Biblioteca Nazionale una ricca selezione di volumi sugli ex-voto in Piemonte, tratti dalla sezione tematica della biblioteca del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione dell’Università di Torino. “Manufatti artigianali singolari, gli ex-voto sono importanti documenti della devozione di una comunità, testimonianza di un rapporto particolare tra uomo e mondo soprannaturale”, scrive il professor Gianni Carlo Sciolla nella prefazione del volume da cui è scaturita la mostra. 

 

La mostra “Ex-voto e Sindone. Antiche illustrazioni e figure devozionali”, realizzata con il patrocinio del Comitato per l’Ostensione della Sindone, rimarrà aperta presso la Biblioteca nazionale fino al 27 giugno, con ingresso gratuito. Orario: da lunedì a venerdì 9.30-18, sabato 9.30-13. La mostra sarà aperta anche il 1° maggio (9.30-18), le domeniche 24 maggio e 7 giugno (15-19) e il 24 giugno, festa patronale di Torino (15-19).

 

Info: Biblioteca Nazionale tel. 011.8101113

Consiglio regionale, relazioni esterne tel. 011.5757.807

 

 

Federica Calosso – www.cr.piemonte.it

Francesco nel tempio valdese: "Vi chiedo perdono per quello che la Chiesa vi ha fatto"

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Il papa: “Mi sento rattristato per le contese e le violenze tra cristiani”

 

E’ stato un incontro storico, quello di Papa Francesco, il primo pontefice a visitare un tempio valdese. Ad accoglierlo nella chiesa di corso Vittorio “Cada cosa en la vida”, un canto in lingua spagnola ha accolto il santo padre. A fare gli onori di casa il moderatore valdese, Eugenio Bernardini. Le due autorità religiose hanno pregato insieme.  Papa  Bergoglio ha chiesto perdono ai Valdesi per quanto è stato fatto nella storia fatto contro la loro professione religiosa dai cattolici. “Da parte della Chiesa Cattolica  vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto contro di voi. In nome del Signore Gesù Cristo, perdonateci!”. Ha detto, inoltre, il pontefice: “Mi sento rattristato per le contese e le violenze tra cristiani”. Ha commentato il moderatore valdese Bernardini: “Oggi papa Francesco ha varcato un muro alzato otto secoli fa”.

 

(Foto: il Torinese)

Imbelli nella guerra della Nutella, arrendevoli sul fronte dei malati psichiatrici

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chiampafassinoIL GHINOTTO DELLA DOMENICA

Ma il buon Chiampa, di fronte all’indecoroso spettacolo dei migranti respinti alla frontiera di Ventimiglia, non le ha mandate dire : “L’atteggiamento della Francia mi sembra egoista e chiuso ai limiti della spudoratezza”

 

C’è mancato poco, a oltre 250 anni dalla gloriose giornate dell’Assietta, di dover risalire le valli per far fronte alle orde francesi calate sul Piemonte. Per fortuna i cugini transalpini, distratti dalle avventure amorose di Hollande, non hanno dato troppo peso al violento attacco sferrato dal nostro governatore. Il buon Chiampa, di fronte all’indecoroso spettacolo dei migranti respinti alla frontiera di Ventimiglia, non le ha mandate dire : “L’atteggiamento della Francia mi sembra egoista e chiuso ai limiti della spudoratezza”. Un tempo per molto meno si sarebbero ritirati gli ambasciatori. A dire il vero una risposta indiretta dei “bleu” è arrivata, e se n’è incaricata proprio l’ex-moglie di Hollande, la ministro dell’Ecologia Ségolène Royal che ha invitato a non consumare più la Nutella “per salvare il pianeta” con riferimento all’uso dell’olio di palma, ingrediente della pasta di cioccolata made in Alba, che provocherebbe la “deforestazione massiccia”. Detto dalla rappresentante di una nazione che per trent’anni ha scaricato bombe nucleari nel paradiso naturale di Mururoa, nel Pacifico, suona un po’ ipocrita, ma si sa che i francesi hanno una tendenza quasi naturale alla supponenza.

 

L’attacco alla nostra (quasi) unica gloria di calibro internazionale avrebbe meritato ben altra reazione, e invece neppure un amministratore piemontese si è schierato a difesa della “spalmabile” che ha fatto felice generazioni di bambini, e non solo. Certo sono giorni impegnativi per i nostro massimi vertici istituzionali. Visita del Papa a parte, Fassino è tutto preso a negare le illazioni che lo danno prossimo candidato per la Regione. Ha scritto persino a La Stampa senza pensare che una smentita è una notizia data due volte. Lo stesso Chiamparino è stato messo letteralmente sotto assedio dalle associazioni psichiatriche che con tanto di pazienti al seguito hanno quasi militarmente occupato Palazzo Lascaris, in occasione del dibattito, chiesto dall’opposizione, sulla delibera della Giunta che riordina politiche e strutture residenziali destinate alla cura dei malati di mente.

 

In una  Sala Viglione affollata all’inverosimile, Chiamparino e gli assessori Saitta e Ferrari sono stati sonoramente bastonati da chi lamentava il fatto che la Giunta avesse deciso senza dialogare con operatori e famiglie. Inoltre il cambio di classificazione dei “gruppi appartamento” e “comunità alloggio” dall’ambito sanitario a quello sociosanitario, porterà inevitabilmente le famiglie a vedere aumentati i costi a carico, visto che le casse dei Comuni sono praticamente vuote. La risposta di Saitta, primo responsabile della decisione, è stata abbastanza debole: ha negato che la decisione abbia ragioni economiche (ma dai!) e si è limitato a parlare di riordino di un settore dove gli interessi degli operatori sembrano prevalere su quello dei malati. In effetti, è parso anche agli osservatori più attenti che all’origine della protesta non ci fosse tanto il disagio dei pazienti quanto l’interesse delle strutture.

 

Comunque, la protesta ha scoperto un nervo sensibilissimo nel Pd, perché molte di queste associazioni fanno capo a quell’area. Per cui la maggioranza ha approvato un ordine del giorno, appena meno severo di quelli respinti dell’opposizione, che in pratica “commissaria” Saitta e Ferrari, imponendo il coinvolgimento “in un tavolo permanente, dei Dipartimenti di Salute mentale, delle Associazioni dei pazienti, degli enti gestori e dell’Anci”, nonché la commissione Sanità, e di avviare “un confronto costruttivo tra i soggetti istituzionali interessati, in modo da prevederne le conseguenze economiche, sociali e sanitarie e elaborare modalità atte a fronteggiarle adeguatamente”. Insomma, una resa quasi totale per la Giunta, che ora ha una grana in più da gestire.

 

Ghinotto

 

La bellezza delle Alpi salverà la montagna?

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La rivitalizzazione delle borgate, il recupero di porzioni di territorio che tornano a vivere grazie all’agricoltura

 

La bellezza dell’ambiente e dei paesaggi delle Alpi salverà la montagna ? E’ l’interrogativo cui cercherà di dare risposta il convegno che si tiene lunedì 22 giugno nella sala consigliare del Comune di Pomaretto, organizzato dall’amministrazione comunale e dalla delegazione piemontese dell’Uncem – Unione nazionale comuni montani. La rivitalizzazione delle borgate, il recupero di porzioni di territorio che tornano a vivere grazie all’agricoltura, le associazioni che contribuiscono a tenere vivo il tessuto sociale, sono tutti mezzi per il fine del contrasto dell’abbandono dei territori montani e la sua valorizzazione. Interverranno Danilo Brausa, sindaco di Pomaretto, Laura Zoggia, presidente dell’Unione montana Chisone, il consigliere regionale Elvio Rostagno, il sindaco di Ostana, comune tra i “Borghi più belli d’Italia”, Marco Bussone, vice presidente Uncem Piemonte, Alberto Peyron e Davide Panetto, di Asproflor, Associazione produttori florovivaisti, Massimo Crotti, architetto e fondatore dell?istituto di architettura montana e Pier Umberto Ferrero, organizzatore di eventi e spettacoli della Fondazione per il libro, la musica, la cultura.

Massimo Iaretti

Rassa nostrana: "Drit e sincer, cosa ch’a sun, a smijo"

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Basta dire “sabaudo” e tutti  pensano alla sobrietà, al rigore tipicamente piemontesi

 

“Rassa nostrana”, le parole di papa Francesco tratte dalla poesia del piemontese Nino Costa, hanno colpito nei sentimenti i torinesi. La testa dura, la prudenza, la voglia di fare della nostra gente, di cui anche il santo padre fa parte, sono caratteristiche riconosciute da tutti. Basta dire “sabaudo” e tutti  pensano alla sobrietà, al rigore e alla tenacia tipicamente piemontesi. Ma leggiamo il testo della poesia alla quale il papa ha fatto riferimento.

 

Rassa nostrana di Nino Costa

 

Aj Piemunteis ch’a travajo fora d’Italia

Drit e sincer, cosa ch’a sun, a smijo:
teste quadre, puls ferm e fìdic san
a parlo poc ma a san cosa ch’a diso
bele ch’a marcio adasi, a van luntan.

Sarajé, müradur e sternighin,
minör e campagnin, sarun e fré:
s’a-j pias gargarisé quaic buta ed vin,
j’é gnün ch’a-j bagna el nas per travajé.

Gent ch’a mercanda nen temp e südur:
– rassa nostrana libera e testarda –
tüt el mund a cunoss ch’i ch’a sun lur
e, quand ch’a passo … tüt el mund a-j guarda:

Biund canavesan cun j’öj colur del cel
robüst e fier parej d’ij so castej.
Muntagnard valdostan daj nerv d’assel,
mascc ed val Süsa dür cume ed martej.

Face dle Langhe, rubie d’alegrìa,
ferlingot desciulà d’ij pian versleis,
e bieleis trafigun pien d’energìa
che per cunossje a-i va set ani e un meis.

Gent ed Cuni: passienta e un poc dasianta
ch’a l’ha le scarpe grosse e el servel fin,
e gent munfrina che, parland, a canta,
ch’a mussa, a fris, a böj … cume ij so vin.

Tüt el Piemunt ch’a va serchesse el pan,
tüt el Piemunt cun sua parlada fiera
che ant le bataje del travaj üman
a ten auta la frunt … e la bandiera.

O biunde ed gran, pianüre dl’Argentina
“fazende” del Brasil perse an campagna
i sente mai passé n’”aria” munfrina
o el riturnel ed na cansun ed muntagna?

Mine dla Fransa, mine dl’Almagna
che el füm a sercia an gir parej ed na frangia,
vujaute i pöle dì s’as lo guadagna,
nost ovrié, cul toc ed pan ch’a mangia.

Quaic volta a turno e ij sold vansà ed bun giüst
a-j rendo un ciabotin o un toc ed tera
e anlura a anlevo le sue fiëte ed süst
e ij fiolastrun ch’a l’han vinciü la guera.

Ma el pi dle volte na stagiun perdüa
o na frev o un malör del so mesté
a j’incioda ant na tumba patanüa
spersa ant un camp-sant foresté.

 

Ecco, invece,  alcuni commenti dei nostri lettori alle parole del papa, postati sulla pagina Fb del Torinese.

 

Daniela Pregliasco Io sono torinese e piemontese, vivo in Toscana ed ho sposato 41 anni fa un toscano, ma vi assicuro che ora che ho una nipotina di 2 anni le parlo per quello xhe so in piemontese cosi’ come ho fatto con mio figlio! Le radici non si devono mai scordare!

Francine Sohier Parlate in piemontese io che sono olandese so usare questa bella lingua

Rosa Margherita Sperone ‘D. Rassa nustrana suma sempe menu
Beatrice Rambaldi E si estinguera’
Maura Tomasino A le’ bel avei el Papa piemunteis

Lucia Cremaschi Le nostre origini non vanno scordate

Francesca Fasano Ha fatto commuovere tutti,ed e’ riuscito a tirar fuori l orgoglio piemontese grazie papa Francesco